Scritti vari di E. Malatesta: differenze tra le versioni

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Ebbene, questo, quando avviene, potrebbe tutto al più dimostrare che gli uomini quando soffrono o sono sollecitati da un bisogno od una passione, van soggetti ad anteporre l’interesse immediato al vantaggio generale della causa, ed a commettere delle incoerenze. E di questo genere d’incoerenze Merlino ne troverebbe quante ne vuole, in noi, in lui stesso ed in tutti quelli che hanno aspirazioni ed ideali in contraddizione con l’ambiente in cui sono costretti a vivere. Noi non crediamo nella “giustizia” dei giudici e combattiamo l’ordinamento giudiziario nel suo principio e nelle sue forme; eppure quando ci mettono in prigione ci difendiamo, ci appelliamo e ci avvaliamo di tutti gli arzigogoli di procedura se ci giovano a venire fuori. Non ammettiamo le leggi, e quando una legge è violata a nostro danno, gridiamo all’abuso. Vogliamo illimitata libertà  di stampa, e mandiamo i nostri giornali in Procura e spesso studiamo la frase per sfuggire agli artigli del Fisco. Non ammettiamo il salariato e lavoriamo per salario. Non ammettiamo la proprietà  privata, e siamo contenti quando abbiamo qualche cosa; non ammettiamo la concorrenza commerciale, e dibattiamo il prezzo delle cose che compriamo o vendiamo... e potremmo continuare all’infinito.
Ebbene, questo, quando avviene, potrebbe tutto al più dimostrare che gli uomini quando soffrono o sono sollecitati da un bisogno od una passione, van soggetti ad anteporre l’interesse immediato al vantaggio generale della causa, ed a commettere delle incoerenze. E di questo genere d’incoerenze Merlino ne troverebbe quante ne vuole, in noi, in lui stesso ed in tutti quelli che hanno aspirazioni ed ideali in contraddizione con l’ambiente in cui sono costretti a vivere. Noi non crediamo nella “giustizia” dei giudici e combattiamo l’ordinamento giudiziario nel suo principio e nelle sue forme; eppure quando ci mettono in prigione ci difendiamo, ci appelliamo e ci avvaliamo di tutti gli arzigogoli di procedura se ci giovano a venire fuori. Non ammettiamo le leggi, e quando una legge è violata a nostro danno, gridiamo all’abuso. Vogliamo illimitata libertà  di stampa, e mandiamo i nostri giornali in Procura e spesso studiamo la frase per sfuggire agli artigli del Fisco. Non ammettiamo il salariato e lavoriamo per salario. Non ammettiamo la proprietà  privata, e siamo contenti quando abbiamo qualche cosa; non ammettiamo la concorrenza commerciale, e dibattiamo il prezzo delle cose che compriamo o vendiamo... e potremmo continuare all’infinito.
Ma è poi vero che questa contraddizione tra l’ideale ed il fatto sia effetto di incoerenza e debolezza di carattere? Merlino non crederà , speriamo (che diavolo, è tanto poco che ci ha lasciati!) che noi siamo dei rivoluzionari mistici, a modo di quei settatori russi, i quali, convinti che il bollo sia la firma del diavolo, siccome in Russia non si può vivere e muoversi senza avere in tasca un passaporto col relativo bollo, piuttosto che toccare il diabolico documento, si rifugiano nelle foreste e si condannano volontariamente ad una schiavitù peggiore di quella che loro imporrebbe il governo.
Ma è poi vero che questa contraddizione tra l’ideale ed il fatto sia effetto di incoerenza e debolezza di carattere? Merlino non crederà , speriamo (che diavolo, è tanto poco che ci ha lasciati!) che noi siamo dei rivoluzionari mistici, a modo di quei settatori russi, i quali, convinti che il bollo sia la firma del diavolo, siccome in Russia non si può vivere e muoversi senza avere in tasca un passaporto col relativo bollo, piuttosto che toccare il diabolico documento, si rifugiano nelle foreste e si condannano volontariamente ad una schiavitù peggiore di quella che loro imporrebbe il governo.
Ogni istituzione, per quanto cattiva, contiene in sè un certo lato buono, un certo correttivo, che limita i suoi mali effetti; e noi ci renderemmo la vita impossibile e faremmo gl’interessi dei nostri nemici se, costretti a subire tutto il male delle istituzioni, non cercassimo di profittare di quel po’ di bene relativo che se ne può cavare. Ma non per questo possiamo ritenerci impegnati a difendere quelle istituzioni ed a cessare di fare tutto il possibile per discreditarle ed abbatterle.
Ogni istituzione, per quanto cattiva, contiene in sè un certo lato buono, un certo correttivo, che limita i suoi mali effetti; e noi ci renderemmo la vita impossibile e faremmo gl’interessi dei nostri nemici se, costretti a subire tutto il male delle istituzioni, non cercassimo di profittare di quel po'di bene relativo che se ne può cavare. Ma non per questo possiamo ritenerci impegnati a difendere quelle istituzioni ed a cessare di fare tutto il possibile per discreditarle ed abbatterle.
La società , per esempio, colla sua mala organizzazione crea i malfattori, ed il governo c’impedisce di portar armi o provvedere altrimenti alla nostra difesa. Se ci accade quindi essere aggrediti la notte e di non poterci difendere saremo naturalmente contenti se due carabinieri sopraggiungono a liberarci e non diremo loro, come la moglie di Sganarello, che noi siam contenti di essere aggrediti. Ma non per questo diventeremo amici dei carabinieri e faremo pratiche per entrare nell’arma benemerita.
La società , per esempio, colla sua mala organizzazione crea i malfattori, ed il governo c’impedisce di portar armi o provvedere altrimenti alla nostra difesa. Se ci accade quindi essere aggrediti la notte e di non poterci difendere saremo naturalmente contenti se due carabinieri sopraggiungono a liberarci e non diremo loro, come la moglie di Sganarello, che noi siam contenti di essere aggrediti. Ma non per questo diventeremo amici dei carabinieri e faremo pratiche per entrare nell’arma benemerita.
Le autorità  municipali hanno monopolizzato i servizi pubblici e colla scusa di questi servizi ci opprimono di tasse. Noi non possiamo pagar le tasse e poi essere indifferenti a quello che fa il municipio, aspettando il giorno in cui il popolo potrà  badare da sè ai suoi interessi; e perciò gridiamo e cerchiamo di provocare l’indignazione popolare quando esso municipio per stupida impreveggenza e sordida spilorceria lascia inondare Ancona e tiene una biblioteca in condizioni tali che non serve a nessuno.
Le autorità  municipali hanno monopolizzato i servizi pubblici e colla scusa di questi servizi ci opprimono di tasse. Noi non possiamo pagar le tasse e poi essere indifferenti a quello che fa il municipio, aspettando il giorno in cui il popolo potrà  badare da sè ai suoi interessi; e perciò gridiamo e cerchiamo di provocare l’indignazione popolare quando esso municipio per stupida impreveggenza e sordida spilorceria lascia inondare Ancona e tiene una biblioteca in condizioni tali che non serve a nessuno.
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Bravo, e come farla se il popolo non si cura neppure di quella poca libertà  che potrebbe avere m monarchia?
Bravo, e come farla se il popolo non si cura neppure di quella poca libertà  che potrebbe avere m monarchia?
È proprio il caso di ricordare il detto di Maria Antonietta: Manca il pane: distribuite delle brioches.
È proprio il caso di ricordare il detto di Maria Antonietta: Manca il pane: distribuite delle brioches.
Ma non sa il Minuti che con un po’ d’energia questo popolo potrebbe ottenere in monarchia almeno nove decimi delle libertà  che gli prometterebbe - e che non sa se gliele darebbe poi - la repubblica? Che un popolo risoluto, attivo, esperto nelle pubbliche agitazioni imporrebbe oggi al governo l’abolizione completa del domicilio coatto, il rispetto dei diritti di riunione e di associazione, il diritto di sciopero e molte altre cose?
Ma non sa il Minuti che con un po'd’energia questo popolo potrebbe ottenere in monarchia almeno nove decimi delle libertà  che gli prometterebbe - e che non sa se gliele darebbe poi - la repubblica? Che un popolo risoluto, attivo, esperto nelle pubbliche agitazioni imporrebbe oggi al governo l’abolizione completa del domicilio coatto, il rispetto dei diritti di riunione e di associazione, il diritto di sciopero e molte altre cose?
Il Parlamento non è già  che possa funzionare bene nel sistema attuale; purtroppo io credo che non possa neppure funzionare bene in una repubblica capitalistica, vale a dire dove ci fossero poveri e ricchi.
Il Parlamento non è già  che possa funzionare bene nel sistema attuale; purtroppo io credo che non possa neppure funzionare bene in una repubblica capitalistica, vale a dire dove ci fossero poveri e ricchi.
Ma il principio della sovranità  del popolo, del diritto del popolo ad avere una volontà  e a farla valere, lo si può e deve affermare fin d’ora, in tutti i modi, senza aspettare la proclamazione della repubblica.
Ma il principio della sovranità  del popolo, del diritto del popolo ad avere una volontà  e a farla valere, lo si può e deve affermare fin d’ora, in tutti i modi, senza aspettare la proclamazione della repubblica.
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Credevo che, non fosse che per l’amicizia che ci lega, Malatesta e io avessimo potuto polemizzare senza darci del farabutto e del mascalzone l’uno all’altro. Ma mi sono ingannato. La polemica appassiona e un uomo appassionato non riesce, fosse anche Catone in persona, a mantenersi giusto ed equanime. Malatesta poi è uomo di parte, è immerso dalla gioventù nelle lotte politiche, difende il suo passato, crede forse che sia in giuoco nella polemica tra noi impegnata, la sua posizione di capo morale del partito anarchico italiano, e quindi gli riesce meno che ad altri di discutere serenamente.
Credevo che, non fosse che per l’amicizia che ci lega, Malatesta e io avessimo potuto polemizzare senza darci del farabutto e del mascalzone l’uno all’altro. Ma mi sono ingannato. La polemica appassiona e un uomo appassionato non riesce, fosse anche Catone in persona, a mantenersi giusto ed equanime. Malatesta poi è uomo di parte, è immerso dalla gioventù nelle lotte politiche, difende il suo passato, crede forse che sia in giuoco nella polemica tra noi impegnata, la sua posizione di capo morale del partito anarchico italiano, e quindi gli riesce meno che ad altri di discutere serenamente.
Il sistema da lui prescelto per combattermi e il seguente.
Il sistema da lui prescelto per combattermi e il seguente.
Mi dice un mondo di cortesie: io sono un uomo che cerco la verità , che rifuggo da’ cavilli, che non ricorro ad artifici retorici per mettere in imbarazzo l’avversario ecc. ecc.. Ma poi si meraviglia che io giro attorno alla questione, che cerco di impressionare il lettore con una certa apparenza di spirito pratico, e mi dà  del reazionario a tutto pasto. “Merlino ragiona come fanno i conservatori”. “M. si vede costretto a ricorrere alle barzellette dei reazionari”. “Sembra proprio di udire un parruccone” ecc. ecc..
Mi dice un mondo di cortesie: io sono un uomo che cerco la verità , che rifuggo da'cavilli, che non ricorro ad artifici retorici per mettere in imbarazzo l’avversario ecc. ecc.. Ma poi si meraviglia che io giro attorno alla questione, che cerco di impressionare il lettore con una certa apparenza di spirito pratico, e mi dà  del reazionario a tutto pasto. “Merlino ragiona come fanno i conservatori”. “M. si vede costretto a ricorrere alle barzellette dei reazionari”. “Sembra proprio di udire un parruccone” ecc. ecc..
Queste invettive si capisce bene a che servono - Un proverbio dice: dà  ad uno del cane e potrai sparargli addosso. Malatesta non lo fa ad arte, ma sente che se riesce a farmi credere reazionario da’ lettori del suo giornale, egli toglie ogni credito ai miei argomenti, e se anche io ho ragione ed egli torto, tutti daranno torto a me e ragione a lui. Egli quindi mi gratifica ad ogni pie’ sospinto dell’epiteto di reazionario. A forza di sentirlo dire e ridire, il lettore si abitua all’idea che io sono diventato un difensore accanito dell’attuale ordine di cose, e finisce per crederci fermamente e per appassionarsi contro di me in guisa tale da non potere più apprezzare serenamente i miei argomenti.
Queste invettive si capisce bene a che servono - Un proverbio dice: dà  ad uno del cane e potrai sparargli addosso. Malatesta non lo fa ad arte, ma sente che se riesce a farmi credere reazionario da'lettori del suo giornale, egli toglie ogni credito ai miei argomenti, e se anche io ho ragione ed egli torto, tutti daranno torto a me e ragione a lui. Egli quindi mi gratifica ad ogni pie'sospinto dell’epiteto di reazionario. A forza di sentirlo dire e ridire, il lettore si abitua all’idea che io sono diventato un difensore accanito dell’attuale ordine di cose, e finisce per crederci fermamente e per appassionarsi contro di me in guisa tale da non potere più apprezzare serenamente i miei argomenti.
Io potrei valermi, verso Malatesta, dello stesso metodo: potrei, se volessi, valendomi di certe recenti sue dichiarazioni intorno alla necessità  di lottare per i miglioramenti attualmente possibili, prendermi il gusto di dipingerlo agli occhi dei suoi amici per un reazionario, od almeno per un rivoluzionario che si avvia a diventare reazionario.
Io potrei valermi, verso Malatesta, dello stesso metodo: potrei, se volessi, valendomi di certe recenti sue dichiarazioni intorno alla necessità  di lottare per i miglioramenti attualmente possibili, prendermi il gusto di dipingerlo agli occhi dei suoi amici per un reazionario, od almeno per un rivoluzionario che si avvia a diventare reazionario.
Preferisco di chiudere la polemica - rimandando il lettore, che abbia la curiosità  di conoscere quale sia la soluzione, non collettivista-autoritaria, nè anarchico-amorfista, che io propongo al problema sociale, ad un volumetto che verrà  pubblicato fra giorni dal Treves. [Si tratta de L’Utopia collettivista - N.d.r.] Quanto al Malatesta, lo avverto che la prima volta che egli pensando con la sua testa dissentirà  da’ suoi amici, questi lo tratteranno, se già  taluni non lo trattano, come egli tratta me; ed e gli non potrà  dolersi di loro, perchè saranno stati educati alla sua scuola.
Preferisco di chiudere la polemica - rimandando il lettore, che abbia la curiosità  di conoscere quale sia la soluzione, non collettivista-autoritaria, nè anarchico-amorfista, che io propongo al problema sociale, ad un volumetto che verrà  pubblicato fra giorni dal Treves. [Si tratta de L’Utopia collettivista - N.d.r.] Quanto al Malatesta, lo avverto che la prima volta che egli pensando con la sua testa dissentirà  da'suoi amici, questi lo tratteranno, se già  taluni non lo trattano, come egli tratta me; ed e gli non potrà  dolersi di loro, perchè saranno stati educati alla sua scuola.
        
        


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