66 514
contributi
Nessun oggetto della modifica |
K2 (discussione | contributi) m (Sostituzione testo - "" con "") |
||
Riga 15: | Riga 15: | ||
Intanto dall’unione amorosa di Emilie e Jean sono nati tre figli, una delel quali quali, "Nini", di 6 anni, sarà schiacciata da un autocarro militare della seconda guerra mondiale. Durante questo conflitto Jean rifiuta di partire per il fronte e si nasconde in un campo di ''maquisards'' <ref name="maquis"> '''Maquis''' significa "macchia", ovvero ''darsi alla macchia'' ed è il termine che nel gergo si riferisce al movimento di resistenza francese nella seconda guerra mondiale. I combattenti partigiani erano detti ''maquisard''. Identico termine viene usato per i "guerriglieri spagnoli" che proseguirono la Resistenza armata contro i [[Fascismo|fascisti]] di Franco dopo la fine della [[guerra civile spagnola]], tali formazioni furono particolarmente attive in Cantabria, sui Pirenei e in Andalusia. La componente anarchica è fu assai rilevante e poi rimase l'unica dopo l'abbandono della lotta armata da parte dei comunisti di osservanza moscovita </ref> (partigiani) dove si occupa soprattutto della cucina. Terminata la guerra mondiale, Jean ed Emilie si mobilitano per evitare che il loro figlio vada combattere nella guerra d’Algeria, ma nel [[1962]], in preda alla depressione, [[Jean Carles]] muore improvvisamente. Affranta dal dolore, in quello stesso anno Emilie va anche in pensione, ma sente molto la mancanza del compagno che era per lei tutta la sua vita. | Intanto dall’unione amorosa di Emilie e Jean sono nati tre figli, una delel quali quali, "Nini", di 6 anni, sarà schiacciata da un autocarro militare della seconda guerra mondiale. Durante questo conflitto Jean rifiuta di partire per il fronte e si nasconde in un campo di ''maquisards'' <ref name="maquis"> '''Maquis''' significa "macchia", ovvero ''darsi alla macchia'' ed è il termine che nel gergo si riferisce al movimento di resistenza francese nella seconda guerra mondiale. I combattenti partigiani erano detti ''maquisard''. Identico termine viene usato per i "guerriglieri spagnoli" che proseguirono la Resistenza armata contro i [[Fascismo|fascisti]] di Franco dopo la fine della [[guerra civile spagnola]], tali formazioni furono particolarmente attive in Cantabria, sui Pirenei e in Andalusia. La componente anarchica è fu assai rilevante e poi rimase l'unica dopo l'abbandono della lotta armata da parte dei comunisti di osservanza moscovita </ref> (partigiani) dove si occupa soprattutto della cucina. Terminata la guerra mondiale, Jean ed Emilie si mobilitano per evitare che il loro figlio vada combattere nella guerra d’Algeria, ma nel [[1962]], in preda alla depressione, [[Jean Carles]] muore improvvisamente. Affranta dal dolore, in quello stesso anno Emilie va anche in pensione, ma sente molto la mancanza del compagno che era per lei tutta la sua vita. | ||
Rimasta sola con i figli, si mette in prima fila nelle battaglie in difesa della | Rimasta sola con i figli, si mette in prima fila nelle battaglie in difesa della “sua” valle dalle contaminazioni del “progresso”, autostrade e strade soprattutto. Nel [[1973]] riesce a mobilitare la popolazione della valle contro il progetto d'autostrada Fos/Mer-Totino che porterebbe alla distruzione della Vallée de la Carée. In diverse occasioni spiegherà ai valligiani che l’autostrada non era certo concepita per loro: | ||
: «Per andare all'altra parte del villaggio, per andare a Pamplinet o alla Vachetteal, quale strada prenderete? Sempre la stessa vecchia strada, mentre altro vi passeranno sulla testa inviandovi i loro gas di scarico. Clarée diventerà come la valle delle Maurienne, un posto morto dove la flora è distrutto, le pecore obbligate ad andarsene altrove». | : «Per andare all'altra parte del villaggio, per andare a Pamplinet o alla Vachetteal, quale strada prenderete? Sempre la stessa vecchia strada, mentre altro vi passeranno sulla testa inviandovi i loro gas di scarico. Clarée diventerà come la valle delle Maurienne, un posto morto dove la flora è distrutto, le pecore obbligate ad andarsene altrove». | ||