Scritti vari di E. Malatesta: differenze tra le versioni

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'''Lunga risposta di Malatesta sull'Agitazione dell'11 novembre 1897.'''
'''Lunga risposta di Malatesta sull'Agitazione dell'11 novembre 1897.'''
        
        
Merlino ci tiene a far ammenda degli “errori” passati, sorgendo ogni giorno a difesa del Parlamentarismo.
Merlino ci tiene a far ammenda degli “errori” passati, sorgendo ogni giorno a difesa del Parlamentarismo.
Questa volta egli ci agita innanzi lo spettro della reazione.
Questa volta egli ci agita innanzi lo spettro della reazione.
I clericali, i borbonici, i partigiani del colpo di Stato, egli dice, combattono le istituzioni parlamentari per ritornare all’assolutismo: dunque uniamoci per difendere quelle istituzioni che, per quanto cattive, valgon sempre meglio dei governi assoluti.
I clericali, i borbonici, i partigiani del colpo di Stato, egli dice, combattono le istituzioni parlamentari per ritornare all’assolutismo: dunque uniamoci per difendere quelle istituzioni che, per quanto cattive, valgon sempre meglio dei governi assoluti.
L’argomento non è nuovo. Per la paura di Crispi, Cavallotti ed i democratici della sua risma appoggiarono Di Rudinì, e non è ben chiaro se non lo appoggiano ancora: per la paura dei clericali tanti “liberali” avevano difeso il Crispi... Ma giusto, perchè non ci mettiamo a difendere la monarchia sabauda, che i preti vogliono abbattere o per lo meno scacciare da Roma? Della Monarchia, diremo parafrasando Merlino, si ha ragione di dire tutto il male possibile: ma questo è certo che essa val meglio del governo dei preti.
L’argomento non è nuovo. Per la paura di Crispi, Cavallotti ed i democratici della sua risma appoggiarono Di Rudinì, e non è ben chiaro se non lo appoggiano ancora: per la paura dei clericali tanti “liberali” avevano difeso il Crispi... Ma giusto, perchè non ci mettiamo a difendere la monarchia sabauda, che i preti vogliono abbattere o per lo meno scacciare da Roma? Della Monarchia, diremo parafrasando Merlino, si ha ragione di dire tutto il male possibile: ma questo è certo che essa val meglio del governo dei preti.
Con questa logica si può andare lontano; poichè non v’è istituzione reazionaria, nociva, assurda, che non trovi chi la combatte allo scopo di sostituirvene un’altra peggiore. Quindi bisognerebbe che non vi fossero nè anarchici, nè socialisti, nè repubblicani (salvo nei paesi dove esiste la repubblica), e diventassimo tutti conservatori... per salvarci del pericolo di tornare indietro. Oppure, bisognerebbe che i repubblicani difendessero la monarchia costituzionale per tema di veder tornare l’Austria ed il Papa-re; che i socialisti difendessero la borghesia per garantirsi contro un ritorno al medio evo; che gli anarchici facessero l’apologia del governo parlamentare per paura dell’assolutismo.
Con questa logica si può andare lontano; poichè non v’è istituzione reazionaria, nociva, assurda, che non trovi chi la combatte allo scopo di sostituirvene un’altra peggiore. Quindi bisognerebbe che non vi fossero nè anarchici, nè socialisti, nè repubblicani (salvo nei paesi dove esiste la repubblica), e diventassimo tutti conservatori... per salvarci del pericolo di tornare indietro. Oppure, bisognerebbe che i repubblicani difendessero la monarchia costituzionale per tema di veder tornare l’Austria ed il Papa-re; che i socialisti difendessero la borghesia per garantirsi contro un ritorno al medio evo; che gli anarchici facessero l’apologia del governo parlamentare per paura dell’assolutismo.
O che cuccagna per quelli che detengono il potere politico e l’economico!
O che cuccagna per quelli che detengono il potere politico e l’economico!
Ma noi siam troppo abituati a queste insidie per restarvi presi. Quando sorse l’Intemazionale, vale a dire quando il socialismo incominciò a diventare partito popolare e militante, i “liberali” ed i repubblicani gridarono che si facevano gl’interessi dell’Impero, di Bismark o di altre monarchie; quando in Inghilterra gli operai incominciarono a costituirsi in partito indipendente, i “liberali” dissero che essi erano pagati dai conservatori - e così sempre, quando un’idea più avanzata è venuta a guastar le uova nel paniere a coloro che stanno al potere, o ne sono gli eredi presuntivi. Oggi ancora, quando i socialisti legalitari votano per uno dei loro e gli anarchici predicano l’astensione elettorale, i democratici ed i repubblicani soglion dire che si favorisce indirettamente il candidato governativo: il che può realmente essere qualche volta l’effetto immediato dell’intransigenza (?) elettorale degli uni e dell’astensionismo degli altri, ma non è ragione sufficiente per rinunziare alla propaganda delle proprie idee ed all’avvenire del proprio partito.
Ma noi siam troppo abituati a queste insidie per restarvi presi. Quando sorse l’Intemazionale, vale a dire quando il socialismo incominciò a diventare partito popolare e militante, i “liberali” ed i repubblicani gridarono che si facevano gl’interessi dell’Impero, di Bismark o di altre monarchie; quando in Inghilterra gli operai incominciarono a costituirsi in partito indipendente, i “liberali” dissero che essi erano pagati dai conservatori - e così sempre, quando un’idea più avanzata è venuta a guastar le uova nel paniere a coloro che stanno al potere, o ne sono gli eredi presuntivi. Oggi ancora, quando i socialisti legalitari votano per uno dei loro e gli anarchici predicano l’astensione elettorale, i democratici ed i repubblicani soglion dire che si favorisce indirettamente il candidato governativo: il che può realmente essere qualche volta l’effetto immediato dell’intransigenza (?) elettorale degli uni e dell’astensionismo degli altri, ma non è ragione sufficiente per rinunziare alla propaganda delle proprie idee ed all’avvenire del proprio partito.
I reazionari profittano della corruzione e dell’impotenza parlamentare per risollevare la bandiera del clericalismo e dell’assolutismo: è vero.
I reazionari profittano della corruzione e dell’impotenza parlamentare per risollevare la bandiera del clericalismo e dell’assolutismo: è vero.
Ma vorrebbe per questo il Merlino che ci mettessimo a tentare quest’opera, tanto impossibile quanto contraria alle nostre convinzioni ed ai nostri interessi di partito, di salvare il parlamento dal disprezzo e dall’odio popolare?
Ma vorrebbe per questo il Merlino che ci mettessimo a tentare quest’opera, tanto impossibile quanto contraria alle nostre convinzioni ed ai nostri interessi di partito, di salvare il parlamento dal disprezzo e dall’odio popolare?
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Del resto, il miglior mezzo di salvarsi dal pericolo di un ritorno al passato è, ed è stato ognora, quello di rendere l’avvenire sempre più minaccioso per i conservatori e pei reazionari.
Del resto, il miglior mezzo di salvarsi dal pericolo di un ritorno al passato è, ed è stato ognora, quello di rendere l’avvenire sempre più minaccioso per i conservatori e pei reazionari.
Se in Italia non vi fossero repubblicani, socialisti ed anarchici, un colpo di stato avrebbe già  spazzato via questo servitorame di deputati, per quanto piccolo sia l’incomodo che dà  ai ministri; ed i clericali sarebbero ben altrimenti audaci se l’esistenza dei partiti avanzati non facesse temer loro che un’ondata popolare spazzerebbe via, con le altre cose, anche tutta la melma vaticanesca. Non esisterebbero monarchie costituzionali, se i re non avessero avuto paura della repubblica; in Francia non vi sarebbe la repubblica, se la Comune di Parigi non avesse dato da pensare ai partigiani della restaurazione; e se mai in Italia si farà  la repubblica sarà  quando la minaccia crescente del socialismo e dell’anarchismo indurrà  la borghesia a tentare quell’ultimo mezzo per illudere e frenare il popolo.
Se in Italia non vi fossero repubblicani, socialisti ed anarchici, un colpo di stato avrebbe già  spazzato via questo servitorame di deputati, per quanto piccolo sia l’incomodo che dà  ai ministri; ed i clericali sarebbero ben altrimenti audaci se l’esistenza dei partiti avanzati non facesse temer loro che un’ondata popolare spazzerebbe via, con le altre cose, anche tutta la melma vaticanesca. Non esisterebbero monarchie costituzionali, se i re non avessero avuto paura della repubblica; in Francia non vi sarebbe la repubblica, se la Comune di Parigi non avesse dato da pensare ai partigiani della restaurazione; e se mai in Italia si farà  la repubblica sarà  quando la minaccia crescente del socialismo e dell’anarchismo indurrà  la borghesia a tentare quell’ultimo mezzo per illudere e frenare il popolo.
Ma tutto il detto è forse inutile per Merlino. Il “pericolo” reazionario è per lui semplicemente un’occasione ed un pretesto per difendere il parlamentarismo, non come un meno peggio, ma come un’istituzione necessaria della società .
Ma tutto il detto è forse inutile per Merlino. Il “pericolo” reazionario è per lui semplicemente un’occasione ed un pretesto per difendere il parlamentarismo, non come un meno peggio, ma come un’istituzione necessaria della società .
Egli conchiude infatti che “il sistema parlamentare è cattivo perchè è poco parlamentare... e che bisogna perfezionare il sistema, non distruggerlo”.
Egli conchiude infatti che “il sistema parlamentare è cattivo perchè è poco parlamentare... e che bisogna perfezionare il sistema, non distruggerlo”.
Questo ci porterebbe a far la critica del sistema parlamentare in sè e a dimostrare che i cattivi effetti che produce non dipendono da abusi ed errori accidentali, ma dalla natura stessa del sistema. Ma Merlino si contenta di affermare senza addurre ragioni, e a noi lo spazio non consente questa volta di tornare sulla questione, che abbiamo già  replicatamente trattata.
Questo ci porterebbe a far la critica del sistema parlamentare in sè e a dimostrare che i cattivi effetti che produce non dipendono da abusi ed errori accidentali, ma dalla natura stessa del sistema. Ma Merlino si contenta di affermare senza addurre ragioni, e a noi lo spazio non consente questa volta di tornare sulla questione, che abbiamo già  replicatamente trattata.
Merlino, oltre il surriferito “pericolo” ha un altro argomento in favore del parlamentarismo, e questo è ad homines, cioè diretto specialmente agli anarchici come individui.
Merlino, oltre il surriferito “pericolo” ha un altro argomento in favore del parlamentarismo, e questo è ad homines, cioè diretto specialmente agli anarchici come individui.
I compagni, egli dice, coatti od altri denunziano gli abusi di cui sono vittime e sarebbero felicissimi se i loro lamenti trovassero almeno un’eco nel Parlamento; e gli pare che questa sia un’incoerenza con la loro professione di fede anti-parlamentare.
I compagni, egli dice, coatti od altri denunziano gli abusi di cui sono vittime e sarebbero felicissimi se i loro lamenti trovassero almeno un’eco nel Parlamento; e gli pare che questa sia un’incoerenza con la loro professione di fede anti-parlamentare.
Ebbene, questo, quando avviene, potrebbe tutto al più dimostrare che gli uomini quando soffrono o sono sollecitati da un bisogno od una passione, van soggetti ad anteporre l’interesse immediato al vantaggio generale della causa, ed a commettere delle incoerenze. E di questo genere d’incoerenze Merlino ne troverebbe quante ne vuole, in noi, in lui stesso ed in tutti quelli che hanno aspirazioni ed ideali in contraddizione con l’ambiente in cui sono costretti a vivere. Noi non crediamo nella “giustizia” dei giudici e combattiamo l’ordinamento giudiziario nel suo principio e nelle sue forme; eppure quando ci mettono in prigione ci difendiamo, ci appelliamo e ci avvaliamo di tutti gli arzigogoli di procedura se ci giovano a venire fuori. Non ammettiamo le leggi, e quando una legge è violata a nostro danno, gridiamo all’abuso. Vogliamo illimitata libertà  di stampa, e mandiamo i nostri giornali in Procura e spesso studiamo la frase per sfuggire agli artigli del Fisco. Non ammettiamo il salariato e lavoriamo per salario. Non ammettiamo la proprietà  privata, e siamo contenti quando abbiamo qualche cosa; non ammettiamo la concorrenza commerciale, e dibattiamo il prezzo delle cose che compriamo o vendiamo... e potremmo continuare all’infinito.
Ebbene, questo, quando avviene, potrebbe tutto al più dimostrare che gli uomini quando soffrono o sono sollecitati da un bisogno od una passione, van soggetti ad anteporre l’interesse immediato al vantaggio generale della causa, ed a commettere delle incoerenze. E di questo genere d’incoerenze Merlino ne troverebbe quante ne vuole, in noi, in lui stesso ed in tutti quelli che hanno aspirazioni ed ideali in contraddizione con l’ambiente in cui sono costretti a vivere. Noi non crediamo nella “giustizia” dei giudici e combattiamo l’ordinamento giudiziario nel suo principio e nelle sue forme; eppure quando ci mettono in prigione ci difendiamo, ci appelliamo e ci avvaliamo di tutti gli arzigogoli di procedura se ci giovano a venire fuori. Non ammettiamo le leggi, e quando una legge è violata a nostro danno, gridiamo all’abuso. Vogliamo illimitata libertà  di stampa, e mandiamo i nostri giornali in Procura e spesso studiamo la frase per sfuggire agli artigli del Fisco. Non ammettiamo il salariato e lavoriamo per salario. Non ammettiamo la proprietà  privata, e siamo contenti quando abbiamo qualche cosa; non ammettiamo la concorrenza commerciale, e dibattiamo il prezzo delle cose che compriamo o vendiamo... e potremmo continuare all’infinito.
Ma è poi vero che questa contraddizione tra l’ideale ed il fatto sia effetto di incoerenza e debolezza di carattere? Merlino non crederà , speriamo (che diavolo, è tanto poco che ci ha lasciati!) che noi siamo dei rivoluzionari mistici, a modo di quei settatori russi, i quali, convinti che il bollo sia la firma del diavolo, siccome in Russia non si può vivere e muoversi senza avere in tasca un passaporto col relativo bollo, piuttosto che toccare il diabolico documento, si rifugiano nelle foreste e si condannano volontariamente ad una schiavitù peggiore di quella che loro imporrebbe il governo.
Ma è poi vero che questa contraddizione tra l’ideale ed il fatto sia effetto di incoerenza e debolezza di carattere? Merlino non crederà , speriamo (che diavolo, è tanto poco che ci ha lasciati!) che noi siamo dei rivoluzionari mistici, a modo di quei settatori russi, i quali, convinti che il bollo sia la firma del diavolo, siccome in Russia non si può vivere e muoversi senza avere in tasca un passaporto col relativo bollo, piuttosto che toccare il diabolico documento, si rifugiano nelle foreste e si condannano volontariamente ad una schiavitù peggiore di quella che loro imporrebbe il governo.
Ogni istituzione, per quanto cattiva, contiene in sè un certo lato buono, un certo correttivo, che limita i suoi mali effetti; e noi ci renderemmo la vita impossibile e faremmo gl’interessi dei nostri nemici se, costretti a subire tutto il male delle istituzioni, non cercassimo di profittare di quel po’ di bene relativo che se ne può cavare. Ma non per questo possiamo ritenerci impegnati a difendere quelle istituzioni ed a cessare di fare tutto il possibile per discreditarle ed abbatterle.
Ogni istituzione, per quanto cattiva, contiene in sè un certo lato buono, un certo correttivo, che limita i suoi mali effetti; e noi ci renderemmo la vita impossibile e faremmo gl’interessi dei nostri nemici se, costretti a subire tutto il male delle istituzioni, non cercassimo di profittare di quel po’ di bene relativo che se ne può cavare. Ma non per questo possiamo ritenerci impegnati a difendere quelle istituzioni ed a cessare di fare tutto il possibile per discreditarle ed abbatterle.
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Le autorità  municipali hanno monopolizzato i servizi pubblici e colla scusa di questi servizi ci opprimono di tasse. Noi non possiamo pagar le tasse e poi essere indifferenti a quello che fa il municipio, aspettando il giorno in cui il popolo potrà  badare da sè ai suoi interessi; e perciò gridiamo e cerchiamo di provocare l’indignazione popolare quando esso municipio per stupida impreveggenza e sordida spilorceria lascia inondare Ancona e tiene una biblioteca in condizioni tali che non serve a nessuno.
Le autorità  municipali hanno monopolizzato i servizi pubblici e colla scusa di questi servizi ci opprimono di tasse. Noi non possiamo pagar le tasse e poi essere indifferenti a quello che fa il municipio, aspettando il giorno in cui il popolo potrà  badare da sè ai suoi interessi; e perciò gridiamo e cerchiamo di provocare l’indignazione popolare quando esso municipio per stupida impreveggenza e sordida spilorceria lascia inondare Ancona e tiene una biblioteca in condizioni tali che non serve a nessuno.
Così è del Parlamento. Esso si è preso il diritto di far le leggi, e noi, che delle leggi siamo le vittime, dobbiamo per forza contar con esso se vogliamo che queste leggi, finchè legge vi sarà , siano il meno oppressive possibile.
Così è del Parlamento. Esso si è preso il diritto di far le leggi, e noi, che delle leggi siamo le vittime, dobbiamo per forza contar con esso se vogliamo che queste leggi, finchè legge vi sarà , siano il meno oppressive possibile.
Ma siccome noi non crediamo nella buona volontà  dei deputati e siccome aspiriamo all’abolizione del Parlamento, come di ogni altro governo, noi non ci proponiamo di nominare dei “buoni” deputati, ma di agire su quelli che vi sono, quali essi siano, agitando il popolo e facendo loro paura. E quando manchi una efficace agitazione popolare, noi faremo anche pressione sui singoli deputati perchè rinfaccino al governo i suoi abusi, ma lo faremo perchè, o essi si presteranno ai nostri desideri, e sarà  fatta chiara la loro impotenza, o non vi si presteranno e si vedrà  la loro malavoglia.
Ma siccome noi non crediamo nella buona volontà  dei deputati e siccome aspiriamo all’abolizione del Parlamento, come di ogni altro governo, noi non ci proponiamo di nominare dei “buoni” deputati, ma di agire su quelli che vi sono, quali essi siano, agitando il popolo e facendo loro paura. E quando manchi una efficace agitazione popolare, noi faremo anche pressione sui singoli deputati perchè rinfaccino al governo i suoi abusi, ma lo faremo perchè, o essi si presteranno ai nostri desideri, e sarà  fatta chiara la loro impotenza, o non vi si presteranno e si vedrà  la loro malavoglia.
Si rassicuri Merlino, se tant’è che la nostra incoerenza lo affligge. Noi ci rallegriamo se qualche deputato rinfaccia ai ministri la loro infamia; ma non cessiamo perciò di considerare il Parlamento responsabile di ciò che fa il governo, poichè se esso volesse, il ministero dovrebbe ubbidire; nè cessiamo di tenere ciascun deputato in quella mala stima che merita chiunque profitta dell’ignoranza e della pecoraggine degli elettori per farsi delegare un potere, che non può non risultare a danno del popolo.
Si rassicuri Merlino, se tant’è che la nostra incoerenza lo affligge. Noi ci rallegriamo se qualche deputato rinfaccia ai ministri la loro infamia; ma non cessiamo perciò di considerare il Parlamento responsabile di ciò che fa il governo, poichè se esso volesse, il ministero dovrebbe ubbidire; nè cessiamo di tenere ciascun deputato in quella mala stima che merita chiunque profitta dell’ignoranza e della pecoraggine degli elettori per farsi delegare un potere, che non può non risultare a danno del popolo.
        
        
=== MERLINO, TRA DUE FUOCHI ===
=== MERLINO, TRA DUE FUOCHI ===


'''Insiste il Merlino con un articolo pubblicato dallo Avanti! il 24 novembre 1897 dal titolo: “''Tra due fuochi''”.'''
'''Insiste il Merlino con un articolo pubblicato dallo Avanti! il 24 novembre 1897 dal titolo: “''Tra due fuochi''.'''


Ad un mio articolo: Il pericolo, inserito nell’Italia del 5 novembre - ha risposto da una parte Luigi Minuti (Italia del Popolo, 11 novembre) dall’altra il mio amico Malatesta (Agitazione di Ancona, n. 35).
Ad un mio articolo: Il pericolo, inserito nell’Italia del 5 novembre - ha risposto da una parte Luigi Minuti (Italia del Popolo, 11 novembre) dall’altra il mio amico Malatesta (Agitazione di Ancona, n. 35).
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“I reazionari profittano della corruzione e dell’impotenza parlamentare per risollevare la bandiera del clericalismo e dell’assolutismo: è vero.
“I reazionari profittano della corruzione e dell’impotenza parlamentare per risollevare la bandiera del clericalismo e dell’assolutismo: è vero.
Ma vorrebbe per questo il Merlino che ci mettessimo a tentare quest’opera tanto impossibile quanto contraria alle nostre condizioni e ai nostri interessi di partito, di salvare il Parlamento dal disprezzo e dall’odio popolare?
Ma vorrebbe per questo il Merlino che ci mettessimo a tentare quest’opera tanto impossibile quanto contraria alle nostre condizioni e ai nostri interessi di partito, di salvare il Parlamento dal disprezzo e dall’odio popolare?
Allora sì che il popolo, vedendo che il Parlamento non ha altri nemici che i reazionari, si getterebbe tutt’intero nelle loro braccia. Se Boulanger in Francia potè divenire un pericolo serio, fu perchè gli anarchici erano pochi, e la massa dei socialisti, essendo parlamentaristi, partecipavano del discredito in cui il parlamentarismo è giustamente caduto”.
Allora sì che il popolo, vedendo che il Parlamento non ha altri nemici che i reazionari, si getterebbe tutt’intero nelle loro braccia. Se Boulanger in Francia potè divenire un pericolo serio, fu perchè gli anarchici erano pochi, e la massa dei socialisti, essendo parlamentaristi, partecipavano del discredito in cui il parlamentarismo è giustamente caduto”.
La verità  è che parecchi anarchici passarono a militare nelle file dei boulangisti, appunto perchè fuorviati dalla propaganda contro il sistema parlamentare, propaganda puramente negativa. Abolire il Parlamento, abolire il governo, e poi? E poi ognuno farà  quel che vuole, e si vivrà  nel migliore dei mondi possibili.
La verità  è che parecchi anarchici passarono a militare nelle file dei boulangisti, appunto perchè fuorviati dalla propaganda contro il sistema parlamentare, propaganda puramente negativa. Abolire il Parlamento, abolire il governo, e poi? E poi ognuno farà  quel che vuole, e si vivrà  nel migliore dei mondi possibili.
“La nostra missione (degli anarchici) è quella di mostrare al popolo che, poichè il governo parlamentare, così malefico com’è, è pur tuttavia la meno cattiva delle forme possibili di governo, il rimedio non sta nel cambiar il governo, ma nell’abolire il governo”.
“La nostra missione (degli anarchici) è quella di mostrare al popolo che, poichè il governo parlamentare, così malefico com’è, è pur tuttavia la meno cattiva delle forme possibili di governo, il rimedio non sta nel cambiar il governo, ma nell’abolire il governo”.
Questo lo dite voi: ma il popolo crede che il governo di uno solo val meglio del governo di pochi, e non concepisce affatto (di questo potete star sicuri) uno stato di cose senza governo di sorta. Il popolo non è convinto che il sistema parlamentare sia la meno cattiva delle forme possibili di governo, e se non ci fosse altro argomento per farlo dubitare di ciò che voi dite, ci sarebbe la propaganda repubblicana, la quale gli suggerisce, a dire del Minuti, “un concetto di governo ove il Parlamento avrà  la sua ragione di essere nel suffragio popolare, e la sua esplicazione in un’assemblea legittima, rappresentante della sovranità  popolare”.
Questo lo dite voi: ma il popolo crede che il governo di uno solo val meglio del governo di pochi, e non concepisce affatto (di questo potete star sicuri) uno stato di cose senza governo di sorta. Il popolo non è convinto che il sistema parlamentare sia la meno cattiva delle forme possibili di governo, e se non ci fosse altro argomento per farlo dubitare di ciò che voi dite, ci sarebbe la propaganda repubblicana, la quale gli suggerisce, a dire del Minuti, “un concetto di governo ove il Parlamento avrà  la sua ragione di essere nel suffragio popolare, e la sua esplicazione in un’assemblea legittima, rappresentante della sovranità  popolare”.
Un uomo o un partito può trincerarsi dietro una frase: “Abolizione del governo”. Ma il popolo vuole sapere come si farà  a vivere, a intendersi nelle cose d’interesse comune. Abolito che sia il Municipio (che è un piccolo governo), chi penserà  alle strade, all’illuminazione, all’arginatura di un fiume come il Tevere e a tante altre cose d’interesse comune?
Un uomo o un partito può trincerarsi dietro una frase: “Abolizione del governo”. Ma il popolo vuole sapere come si farà  a vivere, a intendersi nelle cose d’interesse comune. Abolito che sia il Municipio (che è un piccolo governo), chi penserà  alle strade, all’illuminazione, all’arginatura di un fiume come il Tevere e a tante altre cose d’interesse comune?
Vi penseranno tutti? Ciascuno a modo suo? O non vi penserà  nessuno? O si incaricheranno alcuni di provvedere a questi pubblici servizi nel pubblico interesse? E saranno questi incaricati arbitri di agire a loro posta, o saranno sottoposti al volere della popolazione? E la popolazione avrà  un volere unico, o possono sorgere fra essa pareri diversi? E in questo caso si dovrà  scegliere fra l’uno e l’altro? E come? Si riunirà  il popolo in massa per deliberare su ciascuna questione che si presenti? Ovvero si riuniranno soltanto i rappresentanti o delegati dei vari gruppi?
Vi penseranno tutti? Ciascuno a modo suo? O non vi penserà  nessuno? O si incaricheranno alcuni di provvedere a questi pubblici servizi nel pubblico interesse? E saranno questi incaricati arbitri di agire a loro posta, o saranno sottoposti al volere della popolazione? E la popolazione avrà  un volere unico, o possono sorgere fra essa pareri diversi? E in questo caso si dovrà  scegliere fra l’uno e l’altro? E come? Si riunirà  il popolo in massa per deliberare su ciascuna questione che si presenti? Ovvero si riuniranno soltanto i rappresentanti o delegati dei vari gruppi?
Malatesta non è anarchico individualista o amorfista. Egli ammette la necessità  della rappresentanza e del voto di maggioranza in talune cose d’interesse comune indivisibile. Ora che cosa è questo se non il sistema parlamentare corretto e migliorato, non già  abolito?
Malatesta non è anarchico individualista o amorfista. Egli ammette la necessità  della rappresentanza e del voto di maggioranza in talune cose d’interesse comune indivisibile. Ora che cosa è questo se non il sistema parlamentare corretto e migliorato, non già  abolito?
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=== MALATESTA, ANCORA DEL PARLAMENTARISMO ===
=== MALATESTA, ANCORA DEL PARLAMENTARISMO ===


'''Risposta del Malatesta:l’Agitazione del 2 dicembre 1897 pubblica un articolo dal titolo: “''Ancora del parlamentarismo”.'''''
'''Risposta del Malatesta:l’Agitazione del 2 dicembre 1897 pubblica un articolo dal titolo: “''Ancora del parlamentarismo”.'''''


Saverio Merlino ha replicato sull’Avanti! all’articolo che pubblicò l’Agitazione n. 35 in risposta alla difesa ch’egli fece del parlamentarismo sull’Italia del Popolo. L’articolo dell’Agitazione non era firmato, ma Merlino, ben apponendosi, lo attribuisce a me, e ciò m’induce a rispondergli in nome mio, quantunque su questa questione siamo tutti concordi, non solo noi della redazione, ma tutti quegli anarchici che si vanno costituendo in partito organizzato, e sperano di poter mostrare coi fatti come si può sostituire una feconda ed educatrice azione popolare all’azione parlamentare, che, a parer nostro, abitua il popolo ad aspettare dall’alto la propria emancipazione, e lo prepara così alla schiavitù.
Saverio Merlino ha replicato sull’Avanti! all’articolo che pubblicò l’Agitazione n. 35 in risposta alla difesa ch’egli fece del parlamentarismo sull’Italia del Popolo. L’articolo dell’Agitazione non era firmato, ma Merlino, ben apponendosi, lo attribuisce a me, e ciò m’induce a rispondergli in nome mio, quantunque su questa questione siamo tutti concordi, non solo noi della redazione, ma tutti quegli anarchici che si vanno costituendo in partito organizzato, e sperano di poter mostrare coi fatti come si può sostituire una feconda ed educatrice azione popolare all’azione parlamentare, che, a parer nostro, abitua il popolo ad aspettare dall’alto la propria emancipazione, e lo prepara così alla schiavitù.
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Il popolo non è convinto, per esempio che il cattolicismo è un ammasso di superstizioni, che i preti ed i borghesi lo sostengono perchè ottimo strumento di regno; il popolo non è convinto che si può fare a meno dei padroni; ma non per questo Merlino ci consiglierebbe di metterci a predicare, anzichè la distruzione, la riforma del cattolicismo e del capitalismo.
Il popolo non è convinto, per esempio che il cattolicismo è un ammasso di superstizioni, che i preti ed i borghesi lo sostengono perchè ottimo strumento di regno; il popolo non è convinto che si può fare a meno dei padroni; ma non per questo Merlino ci consiglierebbe di metterci a predicare, anzichè la distruzione, la riforma del cattolicismo e del capitalismo.
A parte quest’errore d’interpretazione, col quale mi si fa dare come un fatto quello che io dico che si deve fare, Merlino non risponde agli argomenti del mio articolo, ed io non ho che da rimandare i lettori a quell’articolo.
A parte quest’errore d’interpretazione, col quale mi si fa dare come un fatto quello che io dico che si deve fare, Merlino non risponde agli argomenti del mio articolo, ed io non ho che da rimandare i lettori a quell’articolo.
E invece egli insiste sulla necessità  di una forma di governo e di parlamento, perchè la società  possa vivere e funzionare. “Abolito il municipio, che è un piccolo governo”, egli dice, “chi penserà  alle strade, all’illuminazione, all’arginatura dei fiumi ed a tante altre opere d’interesse comune?”. “Vi penseranno tutti? Ciascuno a modo suo? O non vi penserà  nessuno? O s’incaricheranno alcuni di provvedere a questi pubblici servizi nel pubblico interesse? E saranno questi incaricati arbitri di agire a loro modo o saranno sottoposti al volere della popolazione? E la popolazione avrà  un volere unico o possono sorgere fra essa pareri diversi? Ed in questo caso si dovrà  scegliere tra l’uno e l’altro? E come? Si riunirà  il popolo in massa per deliberare su ciascuna questione che si presenti? Ovvero si riuniranno soltanto i rappresentanti o delegati di vari gruppi?”.
E invece egli insiste sulla necessità  di una forma di governo e di parlamento, perchè la società  possa vivere e funzionare. “Abolito il municipio, che è un piccolo governo”, egli dice, “chi penserà  alle strade, all’illuminazione, all’arginatura dei fiumi ed a tante altre opere d’interesse comune?. “Vi penseranno tutti? Ciascuno a modo suo? O non vi penserà  nessuno? O s’incaricheranno alcuni di provvedere a questi pubblici servizi nel pubblico interesse? E saranno questi incaricati arbitri di agire a loro modo o saranno sottoposti al volere della popolazione? E la popolazione avrà  un volere unico o possono sorgere fra essa pareri diversi? Ed in questo caso si dovrà  scegliere tra l’uno e l’altro? E come? Si riunirà  il popolo in massa per deliberare su ciascuna questione che si presenti? Ovvero si riuniranno soltanto i rappresentanti o delegati di vari gruppi?.
Ecco: io credo che gl’incaricati dei pubblici servizi saranno le associazioni di coloro che lavorano in ciascun servizio; che queste associazioni dovranno badare nello stesso tempo al benessere dei loro membri ed al comodo del pubblico, e che saranno impossibilitate a prevaricare dal controllo dell’opinione pubblica, dai legami di dipendenza reciproca colle altre associazioni e dal diritto di tutti ad entrare nelle singole associazioni ed usare dei mezzi di produzione che esse adoperano. Credo che non vi sarà  divisione fissa tra chi dirige e chi esegue, e che la direzione del lavoro spetterà  di diritto e di fatto ai lavoratori, i quali per ciascun lavoro si organizzeranno e si divideranno le funzioni nel modo che stimano migliore. Credo che dove v’è bisogno di delegare degl’individui per una data funzione, si darà  loro un mandato determinato, limitato, soggetto sempre al controllo ed all’approvazione del pubblico, e sopratutto che non si darà  mai loro una forza per obbligare la gente, e per compiere il loro mandato contro la volontà  di una frazione qualsiasi del pubblico: il diritto di adoperare la violenza, quando se ne presentasse la dura necessità , dovendo restare sempre a tutto il popolo e non mai esser delegato. Credo che quando sopra una cosa da fare si hanno pareri diversi, se è possibile e conveniente si farà  in modi diversi, e se ciò non è possibile o non è conveniente, si farà  come vuole la maggioranza, salvo tutte le garanzie possibili in favore della minoranza - garanzie che si darebbero sul serio, perchè, non avendo la maggioranza nè il diritto nè la forza di costringere la minoranza all’ubbidienza, bisognerà  bene che guadagni la sua acquiescenza a mezzo di condiscendenze e prove di buona volontà ...
Ecco: io credo che gl’incaricati dei pubblici servizi saranno le associazioni di coloro che lavorano in ciascun servizio; che queste associazioni dovranno badare nello stesso tempo al benessere dei loro membri ed al comodo del pubblico, e che saranno impossibilitate a prevaricare dal controllo dell’opinione pubblica, dai legami di dipendenza reciproca colle altre associazioni e dal diritto di tutti ad entrare nelle singole associazioni ed usare dei mezzi di produzione che esse adoperano. Credo che non vi sarà  divisione fissa tra chi dirige e chi esegue, e che la direzione del lavoro spetterà  di diritto e di fatto ai lavoratori, i quali per ciascun lavoro si organizzeranno e si divideranno le funzioni nel modo che stimano migliore. Credo che dove v’è bisogno di delegare degl’individui per una data funzione, si darà  loro un mandato determinato, limitato, soggetto sempre al controllo ed all’approvazione del pubblico, e sopratutto che non si darà  mai loro una forza per obbligare la gente, e per compiere il loro mandato contro la volontà  di una frazione qualsiasi del pubblico: il diritto di adoperare la violenza, quando se ne presentasse la dura necessità , dovendo restare sempre a tutto il popolo e non mai esser delegato. Credo che quando sopra una cosa da fare si hanno pareri diversi, se è possibile e conveniente si farà  in modi diversi, e se ciò non è possibile o non è conveniente, si farà  come vuole la maggioranza, salvo tutte le garanzie possibili in favore della minoranza - garanzie che si darebbero sul serio, perchè, non avendo la maggioranza nè il diritto nè la forza di costringere la minoranza all’ubbidienza, bisognerà  bene che guadagni la sua acquiescenza a mezzo di condiscendenze e prove di buona volontà ...
E poi credo, anzi son sicuro, che io non ho nè la capacità  nè la missione di fare il profeta. Io voglio combattere perchè il popolo si metta in condizione di fare come vuole: ed ho fiducia ch’esso, pur facendo mille spropositi e dovendo spesso ritornare sui suoi passi, e sperimentando contemporaneamente e successivamente mille forme diverse, preferirà  sempre quelle soluzioni che l’esperienza gli mostrerà  più facili e più vantaggiose.
E poi credo, anzi son sicuro, che io non ho nè la capacità  nè la missione di fare il profeta. Io voglio combattere perchè il popolo si metta in condizione di fare come vuole: ed ho fiducia ch’esso, pur facendo mille spropositi e dovendo spesso ritornare sui suoi passi, e sperimentando contemporaneamente e successivamente mille forme diverse, preferirà  sempre quelle soluzioni che l’esperienza gli mostrerà  più facili e più vantaggiose.
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Nel caso che no, allora davvero che la differenza fra noi sarebbe poca cosa, poichè io sopporterei di buona grazia un governo... che non potrebbe obbligarmi a nulla.
Nel caso che no, allora davvero che la differenza fra noi sarebbe poca cosa, poichè io sopporterei di buona grazia un governo... che non potrebbe obbligarmi a nulla.
Merlino non sa comprendere perchè l’Agitazione, che dice al popolo di farsi vivo e di servirsi dei diritti che ha, fa un’eccezione per il diritto elettorale. Noi ne abbiamo spiegato le ragioni varie volte.
Merlino non sa comprendere perchè l’Agitazione, che dice al popolo di farsi vivo e di servirsi dei diritti che ha, fa un’eccezione per il diritto elettorale. Noi ne abbiamo spiegato le ragioni varie volte.
Il “diritto” elettorale è il diritto di rinunziare ai propri diritti, e quindi è contrario allo scopo di noi, che vogliamo che il popolo s’abitui a combattere ed a vincere direttamente, colle proprie forze.
Il “diritto” elettorale è il diritto di rinunziare ai propri diritti, e quindi è contrario allo scopo di noi, che vogliamo che il popolo s’abitui a combattere ed a vincere direttamente, colle proprie forze.
È stato detto che il diritto elettorale è il diritto di scegliersi il proprio padrone. In realtà  non è nemmeno questo: ma è il diritto di concorrere per una parte minima alla nomina di una particella del proprio padrone, e di dirsi poi e credersi sovrano.
È stato detto che il diritto elettorale è il diritto di scegliersi il proprio padrone. In realtà  non è nemmeno questo: ma è il diritto di concorrere per una parte minima alla nomina di una particella del proprio padrone, e di dirsi poi e credersi sovrano.
Noi che vogliamo che il popolo sia sovrano davvero, abbiamo ogni interesse ad impedire ch’esso prenda sul serio una sovranità  da burla e s’acqueti in essa.
Noi che vogliamo che il popolo sia sovrano davvero, abbiamo ogni interesse ad impedire ch’esso prenda sul serio una sovranità  da burla e s’acqueti in essa.
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Mi dispiace di usurpare il vostro spazio, ma devo rispondere alla domanda che mi rivolge E. Malatesta:
Mi dispiace di usurpare il vostro spazio, ma devo rispondere alla domanda che mi rivolge E. Malatesta:
“A proposito, vorrà  M. rispondere ad una dimanda, alla quale nessun socialista-democratico ha voluto darmi una risposta esplicita? Io vorrei sapere se, nell’opinione sua, quel tale governo o parlamento che egli crede necessario alla vita sociale, dovrà  avere a sua disposizione una forza armata”.
“A proposito, vorrà  M. rispondere ad una dimanda, alla quale nessun socialista-democratico ha voluto darmi una risposta esplicita? Io vorrei sapere se, nell’opinione sua, quel tale governo o parlamento che egli crede necessario alla vita sociale, dovrà  avere a sua disposizione una forza armata”.
Risponderò come rispose a me altra volta Malatesta.
Risponderò come rispose a me altra volta Malatesta.
Se la gente sarà  abbastanza ragionevole, non sarà  necessario usar la forza, se no, ci si ricorrerà . Beninteso l’uso della forza dovrà  esser riservato ai casi estremi e non dovrà  essere ad arbitrio di un Governo o di un Parlamento di adoperarla contro i cittadini recalcitranti ad un dato provvedimento, anzi non dovrà  essere adoperata contro i cittadini, come son oggi l’esercito e la polizia, ma solamente i cittadini stessi potranno essere chiamati in casi straordinari, come già  usa in Inghilterra e negli Stati Uniti. Insomma bisogna regolare l’uso della forza, limitarne i casi, toglierlo all’arbitrio di un’amministrazione o autorità  centrale qualsiasi: ma non si può escludere a priori la necessità  che la collettività  adoperi la forza contro l’individuo o contro la minoranza, nei casi in cui vi sia veramente conflitto di volontà  e d’interessi e la secessione non sia possibile e non riesca un compromesso. Cioè, si può a parole promettere l’Arcadia, l’Eldorado e la pace perpetua, ma si manterrebbe poi la promessa?
Se la gente sarà  abbastanza ragionevole, non sarà  necessario usar la forza, se no, ci si ricorrerà . Beninteso l’uso della forza dovrà  esser riservato ai casi estremi e non dovrà  essere ad arbitrio di un Governo o di un Parlamento di adoperarla contro i cittadini recalcitranti ad un dato provvedimento, anzi non dovrà  essere adoperata contro i cittadini, come son oggi l’esercito e la polizia, ma solamente i cittadini stessi potranno essere chiamati in casi straordinari, come già  usa in Inghilterra e negli Stati Uniti. Insomma bisogna regolare l’uso della forza, limitarne i casi, toglierlo all’arbitrio di un’amministrazione o autorità  centrale qualsiasi: ma non si può escludere a priori la necessità  che la collettività  adoperi la forza contro l’individuo o contro la minoranza, nei casi in cui vi sia veramente conflitto di volontà  e d’interessi e la secessione non sia possibile e non riesca un compromesso. Cioè, si può a parole promettere l’Arcadia, l’Eldorado e la pace perpetua, ma si manterrebbe poi la promessa?
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La risposta sua, la prevedo, è che devo reagire. E se sono debole? Accorrerà  la gente a difendermi. E come farà  la gente accorrendo, durante una rissa, a sapere da quale parte sta la ragione, per mettersi da quella? Ci sarà  probabilmente chi piglia parte per l’uno, chi per l’altro dei contendenti. Quindi il popolo dev’essere tutto in armi a ogni disputa, che si accende tra due individui, e si dividerà  in fazioni, proprio come ai tempi dei Cerchi e dei Donati, dei Bianchi e dei Neri.
La risposta sua, la prevedo, è che devo reagire. E se sono debole? Accorrerà  la gente a difendermi. E come farà  la gente accorrendo, durante una rissa, a sapere da quale parte sta la ragione, per mettersi da quella? Ci sarà  probabilmente chi piglia parte per l’uno, chi per l’altro dei contendenti. Quindi il popolo dev’essere tutto in armi a ogni disputa, che si accende tra due individui, e si dividerà  in fazioni, proprio come ai tempi dei Cerchi e dei Donati, dei Bianchi e dei Neri.
Io ho detto e ripeto che questo modo d’intendere l’Anarchia può esser passato per un momento per la mente di qualcuno, ma non è sostenibile: e più presto lo correggiamo, meglio è.
Io ho detto e ripeto che questo modo d’intendere l’Anarchia può esser passato per un momento per la mente di qualcuno, ma non è sostenibile: e più presto lo correggiamo, meglio è.
Malatesta dice che non fa il mestiere del profeta. Così dicono anche i socialisti democratici, quando si tenta di dimostrare loro gl’inconvenienti del Collettivismo. Dunque demoliamo, e non ci curiamo d’altro. Ma si può demolire, senza sapere che cosa realmente si deve demolire, e perchè? Si può andar innanzi alla cieca? No - tanto vero, che Malatesta ha le sue idee. Egli sa o crede che “incaricate dei pubblici servizi saranno le Associazioni di coloro che lavorano in ciascun servizio; le quali dovranno badare nello stesso tempo al benessere dei loro membri e al comodo del pubblico”.
Malatesta dice che non fa il mestiere del profeta. Così dicono anche i socialisti democratici, quando si tenta di dimostrare loro gl’inconvenienti del Collettivismo. Dunque demoliamo, e non ci curiamo d’altro. Ma si può demolire, senza sapere che cosa realmente si deve demolire, e perchè? Si può andar innanzi alla cieca? No - tanto vero, che Malatesta ha le sue idee. Egli sa o crede che “incaricate dei pubblici servizi saranno le Associazioni di coloro che lavorano in ciascun servizio; le quali dovranno badare nello stesso tempo al benessere dei loro membri e al comodo del pubblico”.
Dovranno - perchè lo dite voi? Ma voi che spesso notate, e giustamente, che l’Amministrazione collettivistica sarebbe portata ad abusare della sua autorità , e non potrebbe restar democratica, voi dovete anche sapere che un’Associazione incaricata di un pubblico servizio baderebbe prima al proprio interesse e al comodo dei suoi membri, e poi, se mai, a quello del pubblico. Le vostre Associazioni diverrebbero altrettanti corpi burocratici; e come mai potete voi credere che sarebbero nientemeno “impossibilitate a prevaricare dal controllo dell’opinione pubblica”? Come si eserciterebbe questo controllo? Quali forme assumerebbe? Quella forse di un’insurrezione popolare contro ogni Amministrazione che non obbedisse al volere del pubblico? Mettiamo che l’Associazione ferroviaria si rifiutasse di far correre un direttissimo tra Roma e Ancona: sarebbe chiamata a dovere dal popolo tumultuante? E se l’opinione pubblica fosse divisa? Se tutte le località  percorse dal treno ne domandassero la fermata? Se l’Associazione fomentasse ad arte la discordia?
Dovranno - perchè lo dite voi? Ma voi che spesso notate, e giustamente, che l’Amministrazione collettivistica sarebbe portata ad abusare della sua autorità , e non potrebbe restar democratica, voi dovete anche sapere che un’Associazione incaricata di un pubblico servizio baderebbe prima al proprio interesse e al comodo dei suoi membri, e poi, se mai, a quello del pubblico. Le vostre Associazioni diverrebbero altrettanti corpi burocratici; e come mai potete voi credere che sarebbero nientemeno “impossibilitate a prevaricare dal controllo dell’opinione pubblica”? Come si eserciterebbe questo controllo? Quali forme assumerebbe? Quella forse di un’insurrezione popolare contro ogni Amministrazione che non obbedisse al volere del pubblico? Mettiamo che l’Associazione ferroviaria si rifiutasse di far correre un direttissimo tra Roma e Ancona: sarebbe chiamata a dovere dal popolo tumultuante? E se l’opinione pubblica fosse divisa? Se tutte le località  percorse dal treno ne domandassero la fermata? Se l’Associazione fomentasse ad arte la discordia?
Ci sarebbero, aggiunge Malatesta “i legami di dipendenza reciproca tra le Associazioni”. Quali legami? E di che specie? Patti, obbligazioni, deliberazioni collettive, Comitati federali, Congressi? Che vi abbia ad essere un Parlamento?
Ci sarebbero, aggiunge Malatesta “i legami di dipendenza reciproca tra le Associazioni”. Quali legami? E di che specie? Patti, obbligazioni, deliberazioni collettive, Comitati federali, Congressi? Che vi abbia ad essere un Parlamento?
E da ultimo ci sarebbe “il diritto di tutti ad entrare nelle singole Associazioni ed usare dei mezzi di produzione, che esse adoperano”.
E da ultimo ci sarebbe “il diritto di tutti ad entrare nelle singole Associazioni ed usare dei mezzi di produzione, che esse adoperano”.
Questo poi renderebbe impossibile alle Associazioni di funzionare un’ora sola. Immaginiamo un cantiere, dove si sta fabbricando una nave, invaso da gente che vuol metter le mani dappertutto e sostituirsi a quelli che lavorano - per essere, forse l’indomani lasciato deserto.
Questo poi renderebbe impossibile alle Associazioni di funzionare un’ora sola. Immaginiamo un cantiere, dove si sta fabbricando una nave, invaso da gente che vuol metter le mani dappertutto e sostituirsi a quelli che lavorano - per essere, forse l’indomani lasciato deserto.
Figuriamoci una farmacia in cui si presentano a lavorare dei dilettanti farmacisti - e via discorrendo.
Figuriamoci una farmacia in cui si presentano a lavorare dei dilettanti farmacisti - e via discorrendo.
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=== MALATESTA, PROBLEMI DI OGGI E DI DOMANI ===
=== MALATESTA, PROBLEMI DI OGGI E DI DOMANI ===


'''Replica del Malatesta sull’Agitazione del 23 dicembre 1897 con un articolo dal titolo: “''Anarchia... contro che cosa?”.'''''
'''Replica del Malatesta sull’Agitazione del 23 dicembre 1897 con un articolo dal titolo: “''Anarchia... contro che cosa?.'''''


Io so che Merlino, esempio raro tra i polemisti e gli uomini di parte, non mira nelle discussioni a mettere nell’imbarazzo l’avversario con artifici retorici, ma si sforza di portar luce sulla materia in questione; so ch’egli si propone sempre di cercare la verità  e di propagare quello ch’egli è giunto a creder vero - e perciò sono stato molto meravigliato dell’ultimo articolo che ci ha inviato, nel quale, mentre si propone di rispondere ad una domanda da me fatta nella speranza reale di apprendere meglio quali sono le sue idee, egli gira attorno alla questione, cerca d’impressionare il lettore con una certa apparenza di spirito pratico e... mi lascia più perplesso di prima.
Io so che Merlino, esempio raro tra i polemisti e gli uomini di parte, non mira nelle discussioni a mettere nell’imbarazzo l’avversario con artifici retorici, ma si sforza di portar luce sulla materia in questione; so ch’egli si propone sempre di cercare la verità  e di propagare quello ch’egli è giunto a creder vero - e perciò sono stato molto meravigliato dell’ultimo articolo che ci ha inviato, nel quale, mentre si propone di rispondere ad una domanda da me fatta nella speranza reale di apprendere meglio quali sono le sue idee, egli gira attorno alla questione, cerca d’impressionare il lettore con una certa apparenza di spirito pratico e... mi lascia più perplesso di prima.
Io domandavo se, a senso suo, quel qualsiasi governo, o parlamento ch’egli crede necessario al buon andamento della società  dovrà  avere a sua disposizione una forza armata.
Io domandavo se, a senso suo, quel qualsiasi governo, o parlamento ch’egli crede necessario al buon andamento della società  dovrà  avere a sua disposizione una forza armata.
E Merlino mi risponde che “l’uso della forza dovrà  essere riservato ai casi estremi e non dovrà  essere ad arbitrio di un Governo o di un Parlamento di adoperarla contro i Cittadini ricalcitranti ad un dato provvedimento”.
E Merlino mi risponde che “l’uso della forza dovrà  essere riservato ai casi estremi e non dovrà  essere ad arbitrio di un Governo o di un Parlamento di adoperarla contro i Cittadini ricalcitranti ad un dato provvedimento”.
Io non ci capisco nulla. Se il Governo non ha il diritto di costringere i cittadini ad ubbidire alle leggi, allora non è più un governo, nel senso comune della parola e noi non avremmo più a domandarne l’abolizione: ci basterebbe di fare a modo nostro quando quello che esso vuole non ci conviene.
Io non ci capisco nulla. Se il Governo non ha il diritto di costringere i cittadini ad ubbidire alle leggi, allora non è più un governo, nel senso comune della parola e noi non avremmo più a domandarne l’abolizione: ci basterebbe di fare a modo nostro quando quello che esso vuole non ci conviene.
Non vi deve essere una forza armata permanente, dice Merlino, ma i cittadini stessi potranno esser chiamati in casi straordinari, come già  si usa in Inghilterra e negli Stati Uniti. Ma chiamati da chi? Dal Governo? E saranno obbligati ad accorrere alla chiamata? In Inghilterra e negli Stati Uniti vi è una polizia; e le milizie che il governo chiama in casi straordinari servono, salvo che non si ribellino, agli scopi del governo, tra cui è sempre primo quello di tenere a freno ed all’occasione di massacrare il popolo. E quello il regime politico che vagheggia Merlino?
Non vi deve essere una forza armata permanente, dice Merlino, ma i cittadini stessi potranno esser chiamati in casi straordinari, come già  si usa in Inghilterra e negli Stati Uniti. Ma chiamati da chi? Dal Governo? E saranno obbligati ad accorrere alla chiamata? In Inghilterra e negli Stati Uniti vi è una polizia; e le milizie che il governo chiama in casi straordinari servono, salvo che non si ribellino, agli scopi del governo, tra cui è sempre primo quello di tenere a freno ed all’occasione di massacrare il popolo. E quello il regime politico che vagheggia Merlino?
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Io reclamavo infine, come garanzia contro il costituirsi di monopoli a danno del pubblico, il diritto di tutti ad entrare nelle singole Associazioni ed usare dei mezzi di produzione che esse adoperano. E Merlino risponde immaginando un cantiere invaso da gente che vuol mettere le mani dappertutto, o una farmacia dove dei dilettanti vadano a rimestare e confondere tutto. Non sembra proprio di sentire un parruccone il quale, volendo combattere la proposta di aprire al pubblico un giardino, dicesse che tutta la popolazione vorrebbe entrare contemporaneamente nel giardino e morrebbe pigiata e soffocata? In pratica poi risulta che quando si apre un pubblico giardino il diritto per tutti di andarci a passeggiare basta per impedire il monopolio, ma non produce niente affatto un affollamento che distruggerebbe il piacere di passeggiare. Il mio concetto era chiaro: io parlavo del diritto che deve avere la gente di provvedere da sè ad un dato lavoro, quando coloro i quali lo fanno volessero servirsene come mezzo per sfruttare ed opprimere gli altri; e non già  del diritto degli sfaccendati di andare a disturbare chi lavora.
Io reclamavo infine, come garanzia contro il costituirsi di monopoli a danno del pubblico, il diritto di tutti ad entrare nelle singole Associazioni ed usare dei mezzi di produzione che esse adoperano. E Merlino risponde immaginando un cantiere invaso da gente che vuol mettere le mani dappertutto, o una farmacia dove dei dilettanti vadano a rimestare e confondere tutto. Non sembra proprio di sentire un parruccone il quale, volendo combattere la proposta di aprire al pubblico un giardino, dicesse che tutta la popolazione vorrebbe entrare contemporaneamente nel giardino e morrebbe pigiata e soffocata? In pratica poi risulta che quando si apre un pubblico giardino il diritto per tutti di andarci a passeggiare basta per impedire il monopolio, ma non produce niente affatto un affollamento che distruggerebbe il piacere di passeggiare. Il mio concetto era chiaro: io parlavo del diritto che deve avere la gente di provvedere da sè ad un dato lavoro, quando coloro i quali lo fanno volessero servirsene come mezzo per sfruttare ed opprimere gli altri; e non già  del diritto degli sfaccendati di andare a disturbare chi lavora.
Ma insomma, le idee mie possono essere sbagliate, e, come ho detto, non sarebbe gran male, perchè io non voglio imporle a nessuno. Merlino però, il quale si lamenta che noi non vogliamo fare i profeti e non definiamo abbastanza le nostre idee sull’avvenire, dovrebbe dirci lui che cosa è che vuole.
Ma insomma, le idee mie possono essere sbagliate, e, come ho detto, non sarebbe gran male, perchè io non voglio imporle a nessuno. Merlino però, il quale si lamenta che noi non vogliamo fare i profeti e non definiamo abbastanza le nostre idee sull’avvenire, dovrebbe dirci lui che cosa è che vuole.
Non crede nell’”amministrazione” dei socialisti democratici, non nelle associazioni degli anarchici, e tampoco vuole egli demolire il presente senza preoccuparsi dell’avvenire. Che cosa vuole egli dunque?
Non crede nell’”amministrazione” dei socialisti democratici, non nelle associazioni degli anarchici, e tampoco vuole egli demolire il presente senza preoccuparsi dell’avvenire. Che cosa vuole egli dunque?
Criticare le idee degli altri è ottima cosa, ma non basta. Noi sappiamo che tutti i sistemi hanno i loro lati deboli: il nostro come quelli degli altri. Ma per rinunziare al nostro bisognerebbe che ce se ne proponesse uno che abbia meno inconvenienti.
Criticare le idee degli altri è ottima cosa, ma non basta. Noi sappiamo che tutti i sistemi hanno i loro lati deboli: il nostro come quelli degli altri. Ma per rinunziare al nostro bisognerebbe che ce se ne proponesse uno che abbia meno inconvenienti.
Tutto è relativo. Noi siamo anarchici perchè l’Anarchia, nel senso che noi diamo alla parola, ci pare la migliore soluzione del problema sociale. Se Merlino conosce qualche cosa di meglio, ce lo insegni subito.
Tutto è relativo. Noi siamo anarchici perchè l’Anarchia, nel senso che noi diamo alla parola, ci pare la migliore soluzione del problema sociale. Se Merlino conosce qualche cosa di meglio, ce lo insegni subito.
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Credevo che, non fosse che per l’amicizia che ci lega, Malatesta e io avessimo potuto polemizzare senza darci del farabutto e del mascalzone l’uno all’altro. Ma mi sono ingannato. La polemica appassiona e un uomo appassionato non riesce, fosse anche Catone in persona, a mantenersi giusto ed equanime. Malatesta poi è uomo di parte, è immerso dalla gioventù nelle lotte politiche, difende il suo passato, crede forse che sia in giuoco nella polemica tra noi impegnata, la sua posizione di capo morale del partito anarchico italiano, e quindi gli riesce meno che ad altri di discutere serenamente.
Credevo che, non fosse che per l’amicizia che ci lega, Malatesta e io avessimo potuto polemizzare senza darci del farabutto e del mascalzone l’uno all’altro. Ma mi sono ingannato. La polemica appassiona e un uomo appassionato non riesce, fosse anche Catone in persona, a mantenersi giusto ed equanime. Malatesta poi è uomo di parte, è immerso dalla gioventù nelle lotte politiche, difende il suo passato, crede forse che sia in giuoco nella polemica tra noi impegnata, la sua posizione di capo morale del partito anarchico italiano, e quindi gli riesce meno che ad altri di discutere serenamente.
Il sistema da lui prescelto per combattermi e il seguente.
Il sistema da lui prescelto per combattermi e il seguente.
Mi dice un mondo di cortesie: io sono un uomo che cerco la verità , che rifuggo da’ cavilli, che non ricorro ad artifici retorici per mettere in imbarazzo l’avversario ecc. ecc.. Ma poi si meraviglia che io giro attorno alla questione, che cerco di impressionare il lettore con una certa apparenza di spirito pratico, e mi dà  del reazionario a tutto pasto. “Merlino ragiona come fanno i conservatori”. “M. si vede costretto a ricorrere alle barzellette dei reazionari”. “Sembra proprio di udire un parruccone” ecc. ecc..
Mi dice un mondo di cortesie: io sono un uomo che cerco la verità , che rifuggo da’ cavilli, che non ricorro ad artifici retorici per mettere in imbarazzo l’avversario ecc. ecc.. Ma poi si meraviglia che io giro attorno alla questione, che cerco di impressionare il lettore con una certa apparenza di spirito pratico, e mi dà  del reazionario a tutto pasto. “Merlino ragiona come fanno i conservatori”. “M. si vede costretto a ricorrere alle barzellette dei reazionari”. “Sembra proprio di udire un parruccone” ecc. ecc..
Queste invettive si capisce bene a che servono - Un proverbio dice: dà  ad uno del cane e potrai sparargli addosso. Malatesta non lo fa ad arte, ma sente che se riesce a farmi credere reazionario da’ lettori del suo giornale, egli toglie ogni credito ai miei argomenti, e se anche io ho ragione ed egli torto, tutti daranno torto a me e ragione a lui. Egli quindi mi gratifica ad ogni pie’ sospinto dell’epiteto di reazionario. A forza di sentirlo dire e ridire, il lettore si abitua all’idea che io sono diventato un difensore accanito dell’attuale ordine di cose, e finisce per crederci fermamente e per appassionarsi contro di me in guisa tale da non potere più apprezzare serenamente i miei argomenti.
Queste invettive si capisce bene a che servono - Un proverbio dice: dà  ad uno del cane e potrai sparargli addosso. Malatesta non lo fa ad arte, ma sente che se riesce a farmi credere reazionario da’ lettori del suo giornale, egli toglie ogni credito ai miei argomenti, e se anche io ho ragione ed egli torto, tutti daranno torto a me e ragione a lui. Egli quindi mi gratifica ad ogni pie’ sospinto dell’epiteto di reazionario. A forza di sentirlo dire e ridire, il lettore si abitua all’idea che io sono diventato un difensore accanito dell’attuale ordine di cose, e finisce per crederci fermamente e per appassionarsi contro di me in guisa tale da non potere più apprezzare serenamente i miei argomenti.
Io potrei valermi, verso Malatesta, dello stesso metodo: potrei, se volessi, valendomi di certe recenti sue dichiarazioni intorno alla necessità  di lottare per i miglioramenti attualmente possibili, prendermi il gusto di dipingerlo agli occhi dei suoi amici per un reazionario, od almeno per un rivoluzionario che si avvia a diventare reazionario.
Io potrei valermi, verso Malatesta, dello stesso metodo: potrei, se volessi, valendomi di certe recenti sue dichiarazioni intorno alla necessità  di lottare per i miglioramenti attualmente possibili, prendermi il gusto di dipingerlo agli occhi dei suoi amici per un reazionario, od almeno per un rivoluzionario che si avvia a diventare reazionario.
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Egli preferì dichiararsi offeso della critica del Malatesta e troncar la polemica... per andarci poi ad attaccare, incidentalmente, in nota ad un suo articolo pubblicato nella rivista del Colajanni.
Egli preferì dichiararsi offeso della critica del Malatesta e troncar la polemica... per andarci poi ad attaccare, incidentalmente, in nota ad un suo articolo pubblicato nella rivista del Colajanni.
E questo è nel suo diritto. Egli può attaccarci e criticarci quando e dove gli pare; ma però non dovrebbe credersi in diritto di falsare le nostre idee, che egli conosce, poichè non è ancora molto tempo che insieme a noi le professava e difendeva.
E questo è nel suo diritto. Egli può attaccarci e criticarci quando e dove gli pare; ma però non dovrebbe credersi in diritto di falsare le nostre idee, che egli conosce, poichè non è ancora molto tempo che insieme a noi le professava e difendeva.
Nella nota sopraccennata egli dice: “Solo qualche anarchico amorfista può dire con Malatesta: Noi anarchici vogliamo che il popolo conquisti la libertà  e faccia quello che vuole”.
Nella nota sopraccennata egli dice: “Solo qualche anarchico amorfista può dire con Malatesta: Noi anarchici vogliamo che il popolo conquisti la libertà  e faccia quello che vuole”.
Lasciamo stare, perchè non importa alla questione, se si tratta di qualche o di molti o di tutti gli anarchici. Ma perchè mai Merlino ci chiama amorfisti?
Lasciamo stare, perchè non importa alla questione, se si tratta di qualche o di molti o di tutti gli anarchici. Ma perchè mai Merlino ci chiama amorfisti?
Storicamente, questa parola è stata adoperata o per indicare un modo speciale di concepire le relazioni tra uomini e donne, o, più comunemente, per distinguere i partigiani di certe concezioni individualistiche della vita sociale, che ebbero voga negli anni scorsi fra anarchici e che a noi sembrarono, d’accordo allora col Merlino, delle aberrazioni. E in quel senso l’appellativo di amorfisti, in bocca a Merlino e diretto a noi non è che un gratuito insulto.
Storicamente, questa parola è stata adoperata o per indicare un modo speciale di concepire le relazioni tra uomini e donne, o, più comunemente, per distinguere i partigiani di certe concezioni individualistiche della vita sociale, che ebbero voga negli anni scorsi fra anarchici e che a noi sembrarono, d’accordo allora col Merlino, delle aberrazioni. E in quel senso l’appellativo di amorfisti, in bocca a Merlino e diretto a noi non è che un gratuito insulto.
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Discutiamo fin da ora dei vari problemi che possono presentarsi nella vita sociale e delle varie soluzioni possibili; facciam pure dei progetti sul modo di amministrare gl’interessi generali ed indivisibili del consorzio umano; prepariamo nelle associazioni e federazioni operaie gli elementi della riorganizzazione futura: tutto questo è utile, è indispensabile, perchè il popolo abbia una volontà  illuminata e possa attuarla. Ma insistiamo perchè la riorganizzazione sociale si faccia dal basso all’alto, per il concorso attivo di tutti gl’interessati, senza che nessuno, individuo o gruppo, minoranza o maggioranza, despota o rappresentante, possa imporre con la forza alla gente quello che la gente non vuole accettare.
Discutiamo fin da ora dei vari problemi che possono presentarsi nella vita sociale e delle varie soluzioni possibili; facciam pure dei progetti sul modo di amministrare gl’interessi generali ed indivisibili del consorzio umano; prepariamo nelle associazioni e federazioni operaie gli elementi della riorganizzazione futura: tutto questo è utile, è indispensabile, perchè il popolo abbia una volontà  illuminata e possa attuarla. Ma insistiamo perchè la riorganizzazione sociale si faccia dal basso all’alto, per il concorso attivo di tutti gl’interessati, senza che nessuno, individuo o gruppo, minoranza o maggioranza, despota o rappresentante, possa imporre con la forza alla gente quello che la gente non vuole accettare.
Merlino ci presenta una specie di schema di costituzione politica.
Merlino ci presenta una specie di schema di costituzione politica.
“Bisogna distinguere” egli dice, “le faccende più importanti e di cui tutti più o meno s’intendono, e, queste farle decidere direttamente dal popolo nei Clubs o Associazioni, i cui delegati si riunirebbero, come nelle Convenzioni americane, unicamente per concretare la soluzione definitiva in conformità  dei mandati ricevuti. Per faccende meno importanti e per quelle che richiedono speciali cognizioni, costituire Amministrazioni speciali - senza legame gerarchico tra loro - soggette al sindacato popolare”. “Avanti tutto il popolo deve concorrere alla nomina degli amministratori pubblici; poi questi devono offrire guarentigie di capacità , inoltre vi devono essere regole di amministrazione che impediscano gli arbitrii e i favoritismi; gli amministratori devono rimanere uguali a tutti gli altri cittadini e ricevere in compenso delle loro fatiche un trattamento approssimativamente uguale a quello che i cittadini tutti ricavano dal loro lavoro; infine gl’interessati devono potersi opporre agli atti ingiusti degli amministratori pubblici e chiamare questi ultimi a render conto pubblicamente dell’opera loro”. “Bisogna, sulla base dell’uguaglianza delle condizioni economiche, elevare un sistema di amministrazione pubblica emanante direttamente dal popolo e non soggetto a nessun centro di governo”.
“Bisogna distinguere” egli dice, “le faccende più importanti e di cui tutti più o meno s’intendono, e, queste farle decidere direttamente dal popolo nei Clubs o Associazioni, i cui delegati si riunirebbero, come nelle Convenzioni americane, unicamente per concretare la soluzione definitiva in conformità  dei mandati ricevuti. Per faccende meno importanti e per quelle che richiedono speciali cognizioni, costituire Amministrazioni speciali - senza legame gerarchico tra loro - soggette al sindacato popolare”. “Avanti tutto il popolo deve concorrere alla nomina degli amministratori pubblici; poi questi devono offrire guarentigie di capacità , inoltre vi devono essere regole di amministrazione che impediscano gli arbitrii e i favoritismi; gli amministratori devono rimanere uguali a tutti gli altri cittadini e ricevere in compenso delle loro fatiche un trattamento approssimativamente uguale a quello che i cittadini tutti ricavano dal loro lavoro; infine gl’interessati devono potersi opporre agli atti ingiusti degli amministratori pubblici e chiamare questi ultimi a render conto pubblicamente dell’opera loro”. “Bisogna, sulla base dell’uguaglianza delle condizioni economiche, elevare un sistema di amministrazione pubblica emanante direttamente dal popolo e non soggetto a nessun centro di governo”.
Ma come si deve arrivare a questa e a qualsiasi altro modo di amministrazione degl’interessi collettivi? Ecco per noi la questione importante. Deve la nuova costituzione sociale esser formulata di getto da una costituente nazionale o internazionale, ed imposta a tutti? O deve essere il risultato graduale, sempre modificabile, della vita stessa di una società  d’individui economicamente e politicamente eguali e liberi? Deve il popolo, dopo abbattuto il governo, nominarne un altro, il qual poi dovrebbe, secondo l’utopia dei socialisti democratici, eliminare se stesso; o deve distruggere completamente il meccanismo autoritario dello Stato e formare un regime libero per mezzo della libertà ?
Ma come si deve arrivare a questa e a qualsiasi altro modo di amministrazione degl’interessi collettivi? Ecco per noi la questione importante. Deve la nuova costituzione sociale esser formulata di getto da una costituente nazionale o internazionale, ed imposta a tutti? O deve essere il risultato graduale, sempre modificabile, della vita stessa di una società  d’individui economicamente e politicamente eguali e liberi? Deve il popolo, dopo abbattuto il governo, nominarne un altro, il qual poi dovrebbe, secondo l’utopia dei socialisti democratici, eliminare se stesso; o deve distruggere completamente il meccanismo autoritario dello Stato e formare un regime libero per mezzo della libertà ?
Questo Merlino non dice, e questo è il punto di divisione tra socialisti democratici e socialisti anarchici.
Questo Merlino non dice, e questo è il punto di divisione tra socialisti democratici e socialisti anarchici.
Nella sua conferenza di domenica a Roma, Merlino avrebbe, secondo il resoconto dell’Avanti! combattuto gli anarchici liberisti assoluti (ecco ancora degli appellativi di sapore equivoco), “perchè col loro sistema i prepotenti avrebbero modo di schiacciare i più deboli ed i più docili”.
Nella sua conferenza di domenica a Roma, Merlino avrebbe, secondo il resoconto dell’Avanti! combattuto gli anarchici liberisti assoluti (ecco ancora degli appellativi di sapore equivoco), “perchè col loro sistema i prepotenti avrebbero modo di schiacciare i più deboli ed i più docili”.
Dunque Merlino per mettere un freno ai prepotenti vorrebbe... mandarli al potere! O crede egli che al potere vi andrebbero i più deboli, ed i più docili?
Dunque Merlino per mettere un freno ai prepotenti vorrebbe... mandarli al potere! O crede egli che al potere vi andrebbero i più deboli, ed i più docili?
O santa ingenuità !
O santa ingenuità !


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