Storia del movimento libertario in Italia: differenze tra le versioni

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Il Risorgimento costituì un fertilissimo terreno di sviluppo del movimento anarchico italiano, anche grazie all'influenza di [[Bakunin]] che per diversi anni soggiornò in [[Italia]]. Proprio dal risorgimento nacque il primo anarchico italiano, [[Carlo Pisacane]], che oltre ad essere un uomo d'azione, fu anche un intellettuale di grande cultura e uno dei maggiori [[risorgimentalisti]]. Lasciò numerosi scritti, ispirati all'[[anarchismo proudhoniano]], in cui espresse il suo pensiero [[libertario]], [[federalista]] e [[antiautoritario]].
Il Risorgimento costituì un fertilissimo terreno di sviluppo del movimento anarchico italiano, anche grazie all'influenza di [[Bakunin]] che per diversi anni soggiornò in [[Italia]]. Proprio dal risorgimento nacque il primo anarchico italiano, [[Carlo Pisacane]], che oltre ad essere un uomo d'azione, fu anche un intellettuale di grande cultura e uno dei maggiori [[risorgimentalisti]]. Lasciò numerosi scritti, ispirati all'[[anarchismo proudhoniano]], in cui espresse il suo pensiero [[libertario]], [[federalista]] e [[antiautoritario]].


L'arrivo nel [[1864]] di [[Michail Bakunin|Bakunin]] in [[Italia]] (Genova, Caprera, Firenze, Napoli...) permise di gettare le basi dell'organizzazione anarchica italiana: fu costituita intorno ad un nucleo di fedelissimi la [[Fratellanza Internazionale]] e un [[Comitato Centrale Italiano]]. Inizialmente il neonato [[movimento anarchico]] italiano ebbe un seguito non costante e, soprattutto, non sembrò incidere più di tanto tra le masse. Successivamente, nonostante le difficoltà, la sezione napoletana riuscì a fondare il primo [[stampa anarchica|giornale anarchico]] italiano, «Eguaglianza», che però fu soppresso dopo soli tre mesi. Sempre a Napoli, nel [[1867]], si costituì la [[Società dei Legionari della Rivoluzione Sociale]] per merito di [[Giuseppe Fanelli]] e [[Saverio Friscia]].
L'arrivo nel [[1864]] di [[Michail Bakunin|Bakunin]] in [[Italia]] (Genova, Caprera, Firenze, Napoli...) permise di gettare le basi dell'organizzazione anarchica italiana: fu costituita intorno ad un nucleo di fedelissimi la [[Fratellanza Internazionale]] e un [[Comitato Centrale Italiano]]. Inizialmente il neonato [[movimento anarchico]] italiano ebbe un seguito non costante e, soprattutto, non sembrò incidere più di tanto tra le masse. Successivamente, nonostante le difficoltà, la sezione napoletana riuscì a fondare il primo [[stampa anarchica|giornale anarchico]] italiano, «Eguaglianza», che però fu soppresso dopo soli tre mesi. Sempre a Napoli, nel [[1867]], si costituì la [[Società dei Legionari della Rivoluzione Sociale]] per merito di [[Giuseppe Fanelli]] e [[Saverio Friscia]].
[[File:Malatesta.jpg|right|thumb|160 px|[[Errico Malatesta]]]]
[[File:Malatesta.jpg|right|thumb|160 px|[[Errico Malatesta]]]]
Nei primi mesi del [[1868]] si costituirono le prime sezioni italiane dell'[[l'Internazionale dei lavoratori|Internazionale]], una di queste, la Sezione di Catania, inviò [[Saverio Friscia]] come delegato al Congresso di Bruxelles.
Nei primi mesi del [[1868]] si costituirono le prime sezioni italiane dell'[[l'Internazionale dei lavoratori|Internazionale]], una di queste, la Sezione di Catania, inviò [[Saverio Friscia]] come delegato al Congresso di Bruxelles.
[[File:Banda del Matese.png|left|thumb|230 px|Rappresentazione dei [[Banda del Matese|fatti del Matese]]]]
[[File:Banda del Matese.png|left|thumb|230 px|Rappresentazione dei [[Banda del Matese|fatti del Matese]]]]
Le prime organizzazioni anarchiche si coagularono (soprattutto in Umbria, Puglia ed Emilia Romagna) intorno a personalità di spicco come [[Errico Malatesta]], [[Carlo Cafiero]], [[Pietro Gori]], [[Francesco Saverio Merlino]], [[Andrea Costa]] (che poi passò al socialismo parlamentare nel [[1882]]), [[Luigi Fabbri]] e altri.
Le prime organizzazioni anarchiche si coagularono (soprattutto in Umbria, Puglia ed Emilia Romagna) intorno a personalità di spicco come [[Errico Malatesta]], [[Carlo Cafiero]], [[Pietro Gori]], [[Francesco Saverio Merlino]], [[Andrea Costa]] (che poi passò al socialismo parlamentare nel [[1882]]), [[Luigi Fabbri]] e altri.


Quando [[l'Internazionale dei lavoratori]] (L'Aia, settembre [[1872]]) sancì l'espulsione degli anarchici, la sezione italiana dell'Internazionale socialista, durante il congresso di Rimini ([[4 agosto|4]]-[[6 agosto]] [[1872]]), i cui lavori furono presieduti da [[Carlo Cafiero]] ([[Andrea Costa]] ebbe il ruolo di segretario), avevano già stabilito una definitiva rottura con la maggioranza marxista del Consiglio nazionale di Londra dell'[[AIT]]: gli italiani volevano un'[[AIT|Internazionale]] [[Federalismo|federalista]] ed [[Autogestione|autogestionaria]], i seguaci di [[Marx]] la gerarchizzazione centralizzata della stessa. A Firenze, per merito soprattutto di [[Maria Luisa Minguzzi]] (compagna di [[Francesco Pezzi]]), fu costituita la prima sezione femminile dell'[[AIT|Internazionale]], cui aderirorono un centinaio di lavoratrici.  
Quando [[l'Internazionale dei lavoratori]] (L'Aia, settembre [[1872]]) sancì l'espulsione degli anarchici, la sezione italiana dell'Internazionale socialista, durante il congresso di Rimini ([[4 agosto|4]]-[[6 agosto]] [[1872]]), i cui lavori furono presieduti da [[Carlo Cafiero]] ([[Andrea Costa]] ebbe il ruolo di segretario), avevano già stabilito una definitiva rottura con la maggioranza marxista del Consiglio nazionale di Londra dell'[[AIT]]: gli italiani volevano un'[[AIT|Internazionale]] [[Federalismo|federalista]] ed [[Autogestione|autogestionaria]], i seguaci di [[Marx]] la gerarchizzazione centralizzata della stessa. A Firenze, per merito soprattutto di [[Maria Luisa Minguzzi]] (compagna di [[Francesco Pezzi]]), fu costituita la prima sezione femminile dell'[[AIT|Internazionale]], cui aderirorono un centinaio di lavoratrici.  


Il XIX secolo vide il primo tentativo italiano di [[insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)]], che terminò con l'arresto di tutti gli insorti. Un altro tentativo venne attuato nel [[1877]], nella regione del Matese. [[Malatesta]], [[Carlo Cafiero|Cafiero]] e altri fervidi anarchici formarono la cosiddetta [[Banda del Matese]] che si prefiggeva lo scopo di espropriare i possidenti terrieri e di attaccare ogni forma di gerarchia e di [[autorità]] presenti nel Matese.
Il XIX secolo vide il primo tentativo italiano di [[insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)]], che terminò con l'arresto di tutti gli insorti. Un altro tentativo venne attuato nel [[1877]], nella regione del Matese. [[Malatesta]], [[Carlo Cafiero|Cafiero]] e altri fervidi anarchici formarono la cosiddetta [[Banda del Matese]] che si prefiggeva lo scopo di espropriare i possidenti terrieri e di attaccare ogni forma di gerarchia e di [[autorità]] presenti nel Matese.


Queste iniziative un pò velleitarie, misero in risalto la mancanza di strutture organizzative efficienti, tant'è che nel [[1887]] il gruppo Humanitas di Napoli diede vita all'[[Alleanza Anarchica Internazionale]]. Nel gennaio del [[1891]], durante il congresso di Capolago (Canton Ticino, [[Svizzera]]), fu costituito il [[Partito Socialista Anarchico Rivoluzionario]] (parteciparono al congresso l'ex anarchico [[Andrea Costa]], il socialista [[Filippo Turati]] e, tra gli altri, gli anarchici [[Errico Malatesta]], [[Luigi Galleani]], [[Francesco Pezzi]] e [[Amilcare Cipriani]]), che sancì anche la divisione tra socialisti (questi confluiranno nel [[Partito Socialista Rivoluzionario Italiano]], fondato nel [[1882]] da [[Andrea Costa]], che in seguito assumerà un carattere sempre più riformistico) e anarchici. I tentativi d'organizzare il movimento, e i relativi conflitti tra [[correnti anarchiche|organizzatori e antiorganizzatori]], caratterizzarono la fine del secolo.
Queste iniziative un pò velleitarie, misero in risalto la mancanza di strutture organizzative efficienti, tant'è che nel [[1887]] il gruppo Humanitas di Napoli diede vita all'[[Alleanza Anarchica Internazionale]]. Nel gennaio del [[1891]], durante il congresso di Capolago (Canton Ticino, [[Svizzera]]), fu costituito il [[Partito Socialista Anarchico Rivoluzionario]] (parteciparono al congresso l'ex anarchico [[Andrea Costa]], il socialista [[Filippo Turati]] e, tra gli altri, gli anarchici [[Errico Malatesta]], [[Luigi Galleani]], [[Francesco Pezzi]] e [[Amilcare Cipriani]]), che sancì anche la divisione tra socialisti (questi confluiranno nel [[Partito Socialista Rivoluzionario Italiano]], fondato nel [[1882]] da [[Andrea Costa]], che in seguito assumerà un carattere sempre più riformistico) e anarchici. I tentativi d'organizzare il movimento, e i relativi conflitti tra [[correnti anarchiche|organizzatori e antiorganizzatori]], caratterizzarono la fine del secolo.


Molti anarchici sostennero le lotte siciliane dei [[Fasci siciliani]] (detti anche ''Fasci siciliani dei lavoratori''), un movimento di massa democratic-[[socialista]], sviluppatosi nell'isola dal [[1891]] al [[1893]] soprattutto fra [[proletariato]] urbano, braccianti agricoli, minatori ed operai. Stesso appoggio fu data all'[[insurrezione in Lunigiana]] nel gennaio del 1894 e a tutte le battaglie sociali e sindacali nella penisola (si pensi alla storia del [[il Primo Maggio|Primo Maggio]] sulle 8 ore lavorative o lo sciopero delle sigaraie del [[1885]]).
Molti anarchici sostennero le lotte siciliane dei [[Fasci siciliani]] (detti anche ''Fasci siciliani dei lavoratori''), un movimento di massa democratic-[[socialista]], sviluppatosi nell'isola dal [[1891]] al [[1893]] soprattutto fra [[proletariato]] urbano, braccianti agricoli, minatori ed operai. Stesso appoggio fu data all'[[insurrezione in Lunigiana]] nel gennaio del 1894 e a tutte le battaglie sociali e sindacali nella penisola (si pensi alla storia del [[il Primo Maggio|Primo Maggio]] sulle 8 ore lavorative o lo sciopero delle sigaraie del [[1885]]).
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*'''[[1900]]''': [[Gaetano Bresci]] uccide a Monza con tre colpi di pistola il re Umberto I;
*'''[[1900]]''': [[Gaetano Bresci]] uccide a Monza con tre colpi di pistola il re Umberto I;


Il [[Gli attentati individualistici nella storia dell'anarchismo|susseguirsi di questi attentati]] contro le [[autorità]], in [[Italia]] e all'estero, portò il governo italiano a promuovere nel [[1898]] a Roma un [[Conferenza anti-anarchica (Roma, 1898)|convegno anti-anarchico internazionale]] con l'intento di reprimere il movimento e porre un freno agli attacchi diretti contro il potere. Evidentemente i risultati non furono soddisfacenti giacché due anni dopo ([[29 luglio]] [[1900]]) [[Gaetano Bresci]] riuscirà a giustiziare il re Umberto I.
Il [[Gli attentati individualistici nella storia dell'anarchismo|susseguirsi di questi attentati]] contro le [[autorità]], in [[Italia]] e all'estero, portò il governo italiano a promuovere nel [[1898]] a Roma un [[Conferenza anti-anarchica (Roma, 1898)|convegno anti-anarchico internazionale]] con l'intento di reprimere il movimento e porre un freno agli attacchi diretti contro il potere. Evidentemente i risultati non furono soddisfacenti giacché due anni dopo ([[29 luglio]] [[1900]]) [[Gaetano Bresci]] riuscirà a giustiziare il re Umberto I.


== Dal '900 all'avvento del fascismo ==
== Dal '900 all'avvento del fascismo ==
Il nuovo secolo si aprì con le gravi difficoltà del movimento, schiacciato dalla repressione e dall'assenza, forzata, di figure di rilievo capaci di coagulare attorno a loro il movimento anarchico italiano. [[Image:1913USI.JPG |left|thumb|180 px|Manifesto dell'[[USI]]-1913]]
Il nuovo secolo si aprì con le gravi difficoltà del movimento, schiacciato dalla repressione e dall'assenza, forzata, di figure di rilievo capaci di coagulare attorno a loro il movimento anarchico italiano. [[Image:1913USI.JPG |left|thumb|180 px|Manifesto dell'[[USI]]-1913]]
[[File:Settimana rossa.jpg|265 px|thumb|Il municipio di Alfonsine (Ravenna) dopo l'incendio appiccato dagli insorti durante la [[settimana rossa]]]]
[[File:Settimana rossa.jpg|265 px|thumb|Il municipio di Alfonsine (Ravenna) dopo l'incendio appiccato dagli insorti durante la [[settimana rossa]]]]


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[[File:Argosecondari.jpg|thumb|[[Argo Secondari]], [[antifascismo|antifascista]] di tendenza anarchica e uno dei più importanti leaders degli [[Arditi del Popolo]]]]
[[File:Argosecondari.jpg|thumb|[[Argo Secondari]], [[antifascismo|antifascista]] di tendenza anarchica e uno dei più importanti leaders degli [[Arditi del Popolo]]]]


Oltre che in quello sindacale, gli anarchici italiani furono anche presenti nel campo artistico e culturale, dando il loro impulso decisivo allo sviluppo del movimento artistico futurista, solitamente bollato con superficialità come di destra o fascista, in particolare di quello maggiormente orientato a sinistra: l'[[anarco-futurismo]].
Oltre che in quello sindacale, gli anarchici italiani furono anche presenti nel campo artistico e culturale, dando il loro impulso decisivo allo sviluppo del movimento artistico futurista, solitamente bollato con superficialità come di destra o fascista, in particolare di quello maggiormente orientato a sinistra: l'[[anarco-futurismo]].
=== Il periodo ante-guerra ===
=== Il periodo ante-guerra ===
Nel periodo precedente la prima guerra mondiale buona parte degli anarchici italiani, su tutti [[Errico Malatesta]], si [[Manifesto_dei_Sedici#In_Italia_2|opposero ostinatamente all'interventismo]]: il [[24 gennaio]] [[1915]] essi riunirono nel congresso nazionale di Pisa, proprio per coordinare l'impegno [[antimilitarismo|antimilitarista]]. Sulla stessa direttrice si mosse le neonata [[USI]], non prima di aver isolato e messo in minoranza (congresso del settembre [[1914]]) i suoi "capi" (De Ambris, Masotti, Michelino Bianchi ecc.), tutti a favore dell'intervento in guerra, costretti a fuoriuscire a proseguire la loro lotta in un nuovo organismo: l'Unione Italiana del lavoro. Anche altri anarchici, ma in [[Manifesto_dei_Sedici#In_Italia|netta minoranza]], appoggiarono l'intervento in guerra, tra questi [[Argo Secondari]], futuro fondatore degli [[Arditi del Popolo]].  
Nel periodo precedente la prima guerra mondiale buona parte degli anarchici italiani, su tutti [[Errico Malatesta]], si [[Manifesto_dei_Sedici#In_Italia_2|opposero ostinatamente all'interventismo]]: il [[24 gennaio]] [[1915]] essi riunirono nel congresso nazionale di Pisa, proprio per coordinare l'impegno [[antimilitarismo|antimilitarista]]. Sulla stessa direttrice si mosse le neonata [[USI]], non prima di aver isolato e messo in minoranza (congresso del settembre [[1914]]) i suoi "capi" (De Ambris, Masotti, Michelino Bianchi ecc.), tutti a favore dell'intervento in guerra, costretti a fuoriuscire a proseguire la loro lotta in un nuovo organismo: l'Unione Italiana del lavoro. Anche altri anarchici, ma in [[Manifesto_dei_Sedici#In_Italia|netta minoranza]], appoggiarono l'intervento in guerra, tra questi [[Argo Secondari]], futuro fondatore degli [[Arditi del Popolo]].  
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[[Image:Novatore.jpg|right|thumb|170 px|[[Renzo Novatore]], [[anarco-individualismo|anarco-individualista]] e antagonista della prima ora del [[Fascismo|fascismo]]]]
[[Image:Novatore.jpg|right|thumb|170 px|[[Renzo Novatore]], [[anarco-individualismo|anarco-individualista]] e antagonista della prima ora del [[Fascismo|fascismo]]]]
[[File: Armando_borghi.jpg|thumb|170 px|left|[[Armando Borghi]]]]
[[File: Armando_borghi.jpg|thumb|170 px|left|[[Armando Borghi]]]]
Nell'[[Unione Anarchica Italiana|UAI]] si misero in luce varie personalità, tra le quali [[Camillo Berneri]], che si distinse per il suo anarchismo antidogmatico, libertario, anticentralista, federalista e, successivamente, per il suo attivismo durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) |Rivoluzione Spagnola]]. Con la costituzione dell'[[Unione Anarchica Italiana|UAI]], nasceva anche, nello stesso anno ([[1920]]), il primo storico quotidiano anarchico: «[[Umanità Nova]]». Nello stesso anno, durante la notte tra il [[25 giugno|25]] e il [[26 giugno]] del [[1920]], i bersaglieri della caserma Villarey si [[Rivolta dei Bersaglieri|rivoltarono]] contro le [[autorità]] militari, perché temevano di essere inviati in [[Albania]], dove erano duri scontri tra i locali e le truppe di occupazione italiane. La [[Rivolta dei Bersaglieri|rivolta]] fu sostenuta dagli anarchici, in particolare da [[Errico Malatesta]].
Nell'[[Unione Anarchica Italiana|UAI]] si misero in luce varie personalità, tra le quali [[Camillo Berneri]], che si distinse per il suo anarchismo antidogmatico, libertario, anticentralista, federalista e, successivamente, per il suo attivismo durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) |Rivoluzione Spagnola]]. Con la costituzione dell'[[Unione Anarchica Italiana|UAI]], nasceva anche, nello stesso anno ([[1920]]), il primo storico quotidiano anarchico: «[[Umanità Nova]]». Nello stesso anno, durante la notte tra il [[25 giugno|25]] e il [[26 giugno]] del [[1920]], i bersaglieri della caserma Villarey si [[Rivolta dei Bersaglieri|rivoltarono]] contro le [[autorità]] militari, perché temevano di essere inviati in [[Albania]], dove erano duri scontri tra i locali e le truppe di occupazione italiane. La [[Rivolta dei Bersaglieri|rivolta]] fu sostenuta dagli anarchici, in particolare da [[Errico Malatesta]].


Nonostante la nascita di queste organizzazioni anarchiche, persistettero coloro che vedevano nell'atto individualistico l'unico mezzo efficace per contrastare l'arroganza dello [[Stato]] e delle classi dominanti: nell'estate del [[1919]] l'individualista [[Bruno Filippi]] organizzò una serie di azioni dirette contro esponenti della borghesia (Filippi morirà durante una di queste azioni); nel [[1921]] venne fatta esplodere una bomba al [[La strage del Teatro Diana|Teatro Diana]] a Milano che provocò 21 morti e 200 feriti. La bomba era opera di alcuni individualisti ([[Ettore Aguggini|Aguggini]], [[Giuseppe Boldrini|Boldrini]] e [[Giuseppe Mariani|Mariani]]) che intendevano colpire il questore di Milano Gasti, contro l'ingiusta detenzione ([[Armando Borghi]] era stato arrestato il [[13 ottobre]] [[1920]], il [[15 ottobre|15]] era stata perquisita la sede di «[[Umanità Nova]]» e il [[17 ottobre|17]] erano stati arrestati [[Malatesta]], [[Carlo Frigerio]], [[Corrado Quaglino]], [[Nella Giacomelli]] ed altri) subita da molti anarchici, tra cui tre redattori di «[[Umanità Nova]]»: [[Armando Borghi|Borghi]], [[Malatesta]] e [[Corrado Quaglino|Quaglino]]. Seppur compiuta in buona fede, gran parte degli anarchici si dissociarono da quell'azione che giudicarono inutile e deleteria per il movimento.
Nonostante la nascita di queste organizzazioni anarchiche, persistettero coloro che vedevano nell'atto individualistico l'unico mezzo efficace per contrastare l'arroganza dello [[Stato]] e delle classi dominanti: nell'estate del [[1919]] l'individualista [[Bruno Filippi]] organizzò una serie di azioni dirette contro esponenti della borghesia (Filippi morirà durante una di queste azioni); nel [[1921]] venne fatta esplodere una bomba al [[La strage del Teatro Diana|Teatro Diana]] a Milano che provocò 21 morti e 200 feriti. La bomba era opera di alcuni individualisti ([[Ettore Aguggini|Aguggini]], [[Giuseppe Boldrini|Boldrini]] e [[Giuseppe Mariani|Mariani]]) che intendevano colpire il questore di Milano Gasti, contro l'ingiusta detenzione ([[Armando Borghi]] era stato arrestato il [[13 ottobre]] [[1920]], il [[15 ottobre|15]] era stata perquisita la sede di «[[Umanità Nova]]» e il [[17 ottobre|17]] erano stati arrestati [[Malatesta]], [[Carlo Frigerio]], [[Corrado Quaglino]], [[Nella Giacomelli]] ed altri) subita da molti anarchici, tra cui tre redattori di «[[Umanità Nova]]»: [[Armando Borghi|Borghi]], [[Malatesta]] e [[Corrado Quaglino|Quaglino]]. Seppur compiuta in buona fede, gran parte degli anarchici si dissociarono da quell'azione che giudicarono inutile e deleteria per il movimento.


In questo periodo gli anarchici italiani guardavano con grande attenzione a quanto avveniva a [[Impresa di Fiume|Fiume]]. [[Umanità Nova]] inviò [[Randolfo Vella]] a fare il resoconto giornaliero degli accadimenti fiumani; in un'intervista a D'Annunzio Vella domandò: «Lei è per il comunismo?», al che il ''Vate'' rispose: «'''Nessuna meraviglia, poiché tutta la mia cultura è anarchica''', e poiché è radicata in me la convizione che, dopo quest'ultima guerra, la storia scioglierà un novello verso un audacissimo lido. È mia intenzione di fare questa città un'isola spirituale dalla quale possa irradiare un'azione eminentemente comunista verso tutte le nazioni oppresse. Io ho bisogno di non essere calunniato da voi sovversivi; poi vedrete che '''la mia opera non è nazionalista'''» <ref name="gabriele">Intervista a [[Gabriele D'Annunzio]], [[Umanità Nova]], [[9 giugno]] [[1920]]</ref>. Anche dopo il bombardamento di Fiume, D'Annunzio inviterà a «sollevarsi e compiere infine giustizia». A questo appello solo alcuni risposero, tra cui gli anarchici [[Aurelio Tromba]], [[Ettore Aguggini]], [[Antonio Pietropaolo]], [[Annunzio Filippi]] (fratello di [[Bruno Filippi]]), organizzando un velleitario tentativo insurrezionale che però terminò con l'arresto, il [[28 dicembre]] [[1920]], di 30 persone (12 saranno rilasciate quasi immediatamente), anche se in seguito il processo ridimensionerà il progetto insurrezionale (tutti assolti tranne Cerati, condannato lievemente per il possesso di una rivoltella, e Filippi, condannato a due anni).
In questo periodo gli anarchici italiani guardavano con grande attenzione a quanto avveniva a [[Impresa di Fiume|Fiume]]. [[Umanità Nova]] inviò [[Randolfo Vella]] a fare il resoconto giornaliero degli accadimenti fiumani; in un'intervista a D'Annunzio Vella domandò: «Lei è per il comunismo?», al che il ''Vate'' rispose: «'''Nessuna meraviglia, poiché tutta la mia cultura è anarchica''', e poiché è radicata in me la convizione che, dopo quest'ultima guerra, la storia scioglierà un novello verso un audacissimo lido. È mia intenzione di fare questa città un'isola spirituale dalla quale possa irradiare un'azione eminentemente comunista verso tutte le nazioni oppresse. Io ho bisogno di non essere calunniato da voi sovversivi; poi vedrete che '''la mia opera non è nazionalista'''» <ref name="gabriele">Intervista a [[Gabriele D'Annunzio]], [[Umanità Nova]], [[9 giugno]] [[1920]]</ref>. Anche dopo il bombardamento di Fiume, D'Annunzio inviterà a «sollevarsi e compiere infine giustizia». A questo appello solo alcuni risposero, tra cui gli anarchici [[Aurelio Tromba]], [[Ettore Aguggini]], [[Antonio Pietropaolo]], [[Annunzio Filippi]] (fratello di [[Bruno Filippi]]), organizzando un velleitario tentativo insurrezionale che però terminò con l'arresto, il [[28 dicembre]] [[1920]], di 30 persone (12 saranno rilasciate quasi immediatamente), anche se in seguito il processo ridimensionerà il progetto insurrezionale (tutti assolti tranne Cerati, condannato lievemente per il possesso di una rivoltella, e Filippi, condannato a due anni).


== Durante il fascismo ==
== Durante il fascismo ==
{{approff|Fascismo}}
{{approff|Fascismo}}
'''La repressione [[Fascismo|fascista]]''' colpì senza pietà tutti gli ambienti [[antifascismo|antifascisti]], compreso i militanti anarchici. Questi furono tra i più accaniti propugnatori della costruzione di un "fronte antifascista", che unisse tutti, al di là delle differenze ideologiche. Ad un generico piano di unitarietà aderì la CGL, [[USI]], [[Unione Anarchica Italiana|UAI]], la Federazione dei Portuali, i Ferrovieri autonomi e la UIL. Il progetto restò più che altro sul piano teorico per le solite divisioni ideologiche e per l'assenza rilevante del Partito Comunista Italiano.
'''La repressione [[Fascismo|fascista]]''' colpì senza pietà tutti gli ambienti [[antifascismo|antifascisti]], compreso i militanti anarchici. Questi furono tra i più accaniti propugnatori della costruzione di un "fronte antifascista", che unisse tutti, al di là delle differenze ideologiche. Ad un generico piano di unitarietà aderì la CGL, [[USI]], [[Unione Anarchica Italiana|UAI]], la Federazione dei Portuali, i Ferrovieri autonomi e la UIL. Il progetto restò più che altro sul piano teorico per le solite divisioni ideologiche e per l'assenza rilevante del Partito Comunista Italiano.
[[Image:Bandieraarditi.jpg|thumb|Bandiera degli [[Arditi del Popolo]], i quali furono tra i primi ad opporsi con la forza alle violenze fasciste]]
[[Image:Bandieraarditi.jpg|thumb|Bandiera degli [[Arditi del Popolo]], i quali furono tra i primi ad opporsi con la forza alle violenze fasciste]]
[[Image:Adunata_refrattari.jpg|thumb|left|300 px|[[L'Adunata dei Refrattari]], periodico anarchico di New York in lingua italiana, accolse e diede voce a molti esuli antifascisti]]
[[Image:Adunata_refrattari.jpg|thumb|left|300 px|[[L'Adunata dei Refrattari]], periodico anarchico di New York in lingua italiana, accolse e diede voce a molti esuli antifascisti]]
Nel momento più intenso dello squadrismo, gli anarchici (insieme ai socialisti, repubblicani e comunisti disobbedienti alle direttive di partito) furono immediatamente protagonisti di episodi di resistenza: gli “[[Arditi del Popolo]]” organizzarono un serio tentativo di resistenza proletaria armata contro il [[fascismo]], infliggendoli dure sconfitte a Sarzana, Civitavecchia, Viterbo e nel [[1922]] a Parma; altri agirono [[anarco-individualismo |individualisticamente]] e tra questi uno dei più irriducibili fu senza dubbio [[Renzo Novatore]] (verrà ucciso il [[29 novembre]] [[1922]] in un conflitto a fuoco con i Regi Carabinieri presso Teglia-Genova).
Nel momento più intenso dello squadrismo, gli anarchici (insieme ai socialisti, repubblicani e comunisti disobbedienti alle direttive di partito) furono immediatamente protagonisti di episodi di resistenza: gli “[[Arditi del Popolo]]” organizzarono un serio tentativo di resistenza proletaria armata contro il [[fascismo]], infliggendoli dure sconfitte a Sarzana, Civitavecchia, Viterbo e nel [[1922]] a Parma; altri agirono [[anarco-individualismo |individualisticamente]] e tra questi uno dei più irriducibili fu senza dubbio [[Renzo Novatore]] (verrà ucciso il [[29 novembre]] [[1922]] in un conflitto a fuoco con i Regi Carabinieri presso Teglia-Genova).


Il dibattito interno al movimento si svolse principalemte all'interno di riviste e periodici che nacquero e si svilupparono tra enormi difficoltà - clandestinità, minacce e azioni squadriste, difficoltà a reperire fondi, limitazioni drastiche della [[libertà]] di stampa, persecuzioni varie ecc.-. I più importanti giornali dell'epoca furono: «[[La Verità]]» (primo periodico anarchico clandestino del [[1923]]), «[[La Voce del profugho]]», «[[Fede!|Fede! Settimanale Anarchico di Difesa e Cultura]]» (pubblicato dal [[1923]] al [[1926]]), «[[Pensiero e Volontà]]» (fondato da [[Malatesta]] e pubblicato dal [[1924]] al [[1926]]), «[[L'Adunata dei Refrattari]]» (giornale pubblicato a New York, ma che raccolse numerosi articoli di anarchici italiani dal [[1928]] al [[1972]]).
Il dibattito interno al movimento si svolse principalemte all'interno di riviste e periodici che nacquero e si svilupparono tra enormi difficoltà - clandestinità, minacce e azioni squadriste, difficoltà a reperire fondi, limitazioni drastiche della [[libertà]] di stampa, persecuzioni varie ecc.-. I più importanti giornali dell'epoca furono: «[[La Verità]]» (primo periodico anarchico clandestino del [[1923]]), «[[La Voce del profugho]]», «[[Fede!|Fede! Settimanale Anarchico di Difesa e Cultura]]» (pubblicato dal [[1923]] al [[1926]]), «[[Pensiero e Volontà]]» (fondato da [[Malatesta]] e pubblicato dal [[1924]] al [[1926]]), «[[L'Adunata dei Refrattari]]» (giornale pubblicato a New York, ma che raccolse numerosi articoli di anarchici italiani dal [[1928]] al [[1972]]).


Nel [[1926]] il governo fascista dichiarò illegale l'[[USI]] e la stessa [[Unione Anarchica Italiana|UAI]], ciò non fece altro che a riportare in voga l'atto [[anarco-individualismo |individualistico]]: nel [[1926]] [[Gino Lucetti]] attentò alla vita di [[Benito Mussolini]]; [[Michele Schirru]] e [[Angelo Sbardelloto]] furono condannati a morte per aver solo preparato un piano di attentato.
Nel [[1926]] il governo fascista dichiarò illegale l'[[USI]] e la stessa [[Unione Anarchica Italiana|UAI]], ciò non fece altro che a riportare in voga l'atto [[anarco-individualismo |individualistico]]: nel [[1926]] [[Gino Lucetti]] attentò alla vita di [[Benito Mussolini]]; [[Michele Schirru]] e [[Angelo Sbardelloto]] furono condannati a morte per aver solo preparato un piano di attentato.
[[Image:Gino_lucetti.jpg|thumb|[[Gino Lucetti]], attentò alla vita di Mussolini]]
[[Image:Gino_lucetti.jpg|thumb|[[Gino Lucetti]], attentò alla vita di Mussolini]]
[[Image:Schirru.jpg|thumb|left|[[Michele Schirru]], condannato a morte per aver progettato un attentato al "Duce"]]
[[Image:Schirru.jpg|thumb|left|[[Michele Schirru]], condannato a morte per aver progettato un attentato al "Duce"]]
Purtroppo al movimento anarchico non venne risparmiata la violenza fascista: durante la marcia su Roma la sede di «[[Umanità Nova]]» venne distrutta; molti anarchici, negli “anni '20”, furono trucidati tra cui: [[Attilio Fellini]], segretario della Camera del lavoro di Carrara, [[Raffaele Virgulti]] di Imola, [[Filippetti e Catarsi]] di Livorno, [[Cesare Rossi]], cassiere della Camera del lavoro di Sestri Ponente, [[Pietro Ferrero]], segretario [[Fiom]] a Torino e altri (da segnalare anche la morte, in seguito alle feroci persecuzioni, del comunista [[Antonio Gramsci]] e del giovanissimo [[Piero Gobetti]], fondatore de «[[La Rivoluzione Liberale]]» e fautore dell'iniziativa libera e priva da ogni influenza autoritaria).
Purtroppo al movimento anarchico non venne risparmiata la violenza fascista: durante la marcia su Roma la sede di «[[Umanità Nova]]» venne distrutta; molti anarchici, negli “anni '20”, furono trucidati tra cui: [[Attilio Fellini]], segretario della Camera del lavoro di Carrara, [[Raffaele Virgulti]] di Imola, [[Filippetti e Catarsi]] di Livorno, [[Cesare Rossi]], cassiere della Camera del lavoro di Sestri Ponente, [[Pietro Ferrero]], segretario [[Fiom]] a Torino e altri (da segnalare anche la morte, in seguito alle feroci persecuzioni, del comunista [[Antonio Gramsci]] e del giovanissimo [[Piero Gobetti]], fondatore de «[[La Rivoluzione Liberale]]» e fautore dell'iniziativa libera e priva da ogni influenza autoritaria).


Per sfuggire alla [[repressione]], molti anarchici scelsero l'esilio volontario all'estero (per es. [[Luce Fabbri]], [[Armando Borghi]], ecc.), pur mantenendo il contatto con i compagni italiani, molti altri invece vennero condannati al confino (tra cui [[Malatesta]]), prevalentemente a Ventotene (il direttore delle guardie a Ventotene fu un certo [[Marcello Guida]] che nel [[1969]] diventò questore di Milano, fu lui che mentendo dichiarò suicida il defenestrato [[Giuseppe Pinelli]]), ma anche nelle altre isolette del Mediterraneo (Ustica, Tremiti...) adibite a tale scopo; altri furono "costretti" all'esilio (sin dal [[1922]] l'anarchico [[Severino Di Giovanni]] fu costretto ad emigrare in [[Argentina]]. Coloro che invece scelsero di spostarsi in [[Francia]] si raggrupparono intorno alla [[Federazione Anarchica dei Profughi Italiani]]), riscoprendo l'[[internazionalismo|internazionalismo anarchico]]: durante [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)]], molti anarchici italiani, tra cui il già citato Berneri che morì nella Barcellona rivoluzionaria per mano probabilmente di un sicario stalinista, aderirono alla resistenza antifranchista.
Per sfuggire alla [[repressione]], molti anarchici scelsero l'esilio volontario all'estero (per es. [[Luce Fabbri]], [[Armando Borghi]], ecc.), pur mantenendo il contatto con i compagni italiani, molti altri invece vennero condannati al confino (tra cui [[Malatesta]]), prevalentemente a Ventotene (il direttore delle guardie a Ventotene fu un certo [[Marcello Guida]] che nel [[1969]] diventò questore di Milano, fu lui che mentendo dichiarò suicida il defenestrato [[Giuseppe Pinelli]]), ma anche nelle altre isolette del Mediterraneo (Ustica, Tremiti...) adibite a tale scopo; altri furono "costretti" all'esilio (sin dal [[1922]] l'anarchico [[Severino Di Giovanni]] fu costretto ad emigrare in [[Argentina]]. Coloro che invece scelsero di spostarsi in [[Francia]] si raggrupparono intorno alla [[Federazione Anarchica dei Profughi Italiani]]), riscoprendo l'[[internazionalismo|internazionalismo anarchico]]: durante [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)]], molti anarchici italiani, tra cui il già citato Berneri che morì nella Barcellona rivoluzionaria per mano probabilmente di un sicario stalinista, aderirono alla resistenza antifranchista.


===Gli anarchici dopo l'8 settembre===
===Gli anarchici dopo l'8 settembre===
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Molti partigiani anarchici divennero figure di spicco della [[antifascismo|resistenza antifascista]], tra questi [[Pietro Bruzzi]], [[Silvano Fedi]] e [[Emilio Canzi]] (Canzi- nome di battaglia “Ezio Franchi”- nell'estate del [[1944]] divenne Comandante Unico della zona piacentina della C.L.N. Alta Italia)
Molti partigiani anarchici divennero figure di spicco della [[antifascismo|resistenza antifascista]], tra questi [[Pietro Bruzzi]], [[Silvano Fedi]] e [[Emilio Canzi]] (Canzi- nome di battaglia “Ezio Franchi”- nell'estate del [[1944]] divenne Comandante Unico della zona piacentina della C.L.N. Alta Italia)


Nonostante le difficoltà e la necessità di operare in clandestinità, molti libertari che si trovavano al confino costituirono, nel [[1943]], la [[Federazione Comunista Anarchica Italiana]] la quale successivamente confluirà nella [[Federazione Anarchica Italiana|FAI]].  
Nonostante le difficoltà e la necessità di operare in clandestinità, molti libertari che si trovavano al confino costituirono, nel [[1943]], la [[Federazione Comunista Anarchica Italiana]] la quale successivamente confluirà nella [[Federazione Anarchica Italiana|FAI]].  


Nel gennaio [[1945]], a Ragusa, [[Maria Occhipinti]] e [[Franco Leggio]] “capeggiarono” la [[L'insurrezione antimilitarista del “non si parte!” |
Nel gennaio [[1945]], a Ragusa, [[Maria Occhipinti]] e [[Franco Leggio]] “capeggiarono” la [[L'insurrezione antimilitarista del “non si parte!” |
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[[File:Anarchici canosa.jpg|right|thumb|Canosa di Puglia, [[22 febbraio|22]]-[[23 febbraio]] [[1948]]. Convegno nazionale della [[Federazione Anarchica Italiana]]. [[Pier Carlo Masini]], al centro della foto, alla sua sinistra [[Cesare Zaccaria]] (con gli occhiali) e alla sua destra [[Peppino Tota]] e [[Giovanna Caleffi]], vedova di [[Camillo Berneri]]. [[Pio Turroni]] è inginocchiato davanti a Masini. (copyright foto Archivio famiglia Masini, Cerbaia Val di Pesa)]]
[[File:Anarchici canosa.jpg|right|thumb|Canosa di Puglia, [[22 febbraio|22]]-[[23 febbraio]] [[1948]]. Convegno nazionale della [[Federazione Anarchica Italiana]]. [[Pier Carlo Masini]], al centro della foto, alla sua sinistra [[Cesare Zaccaria]] (con gli occhiali) e alla sua destra [[Peppino Tota]] e [[Giovanna Caleffi]], vedova di [[Camillo Berneri]]. [[Pio Turroni]] è inginocchiato davanti a Masini. (copyright foto Archivio famiglia Masini, Cerbaia Val di Pesa)]]
Dopo il crollo del regime [[Fascismo|fascista]] e la fine della [[II Guerra Mondiale]], gli anarchici ricominciarono ad organizzarsi e a rendersi operativi alla luce del sole.
Dopo il crollo del regime [[Fascismo|fascista]] e la fine della [[II Guerra Mondiale]], gli anarchici ricominciarono ad organizzarsi e a rendersi operativi alla luce del sole.
La voglia di recuperare il tempo perduto portò alla nascita di numerosi giornali libertari: «Era Nuova» a Torino, «Il Comunista Libertario» e poi «Il Libertario» a Milano, «L'Amico del Popolo» a Genova, «Volontà» a Napoli, «[[Umanità Nova]]» a Roma.
La voglia di recuperare il tempo perduto portò alla nascita di numerosi giornali libertari: «Era Nuova» a Torino, «Il Comunista Libertario» e poi «Il Libertario» a Milano, «L'Amico del Popolo» a Genova, «Volontà» a Napoli, «[[Umanità Nova]]» a Roma.
[[File:Logofai.png|thumb|400 px|left|[[FAI]], l'organizzazione più importante del movimento anarchico italiano]]
[[File:Logofai.png|thumb|400 px|left|[[FAI]], l'organizzazione più importante del movimento anarchico italiano]]
[[File:Germinal_carrara2.jpg|thumb|400 px|left|Carrara, Palazzo Politeama, luogo di nascita della [[FAI]]]]
[[File:Germinal_carrara2.jpg|thumb|400 px|left|Carrara, Palazzo Politeama, luogo di nascita della [[FAI]]]]
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Fu il [[Congresso di Carrara (1945)|Congresso di Carrara]] del [[1945]] ([[15 settembre|15]]-[[19 settembre]]) a segnare la nascita, dalle ceneri della vecchia [[Unione Anarchica Italiana]], della [[Federazione Anarchica Italiana]] (FAI) <ref name="fai">[http://www.federazioneanarchica.org/archivio/1945.html Congresso fondativo della FAI]</ref>, le cui linee organizzative furono sancite nei vari Congressi, dai quali peraltro scaturì anche un conflitto tra [[anarco-individualismo |individualisti]] (capeggiati da [[Cesare Zaccaria]]) e [[anarco-comunismo |comunisti anarchici]].
Fu il [[Congresso di Carrara (1945)|Congresso di Carrara]] del [[1945]] ([[15 settembre|15]]-[[19 settembre]]) a segnare la nascita, dalle ceneri della vecchia [[Unione Anarchica Italiana]], della [[Federazione Anarchica Italiana]] (FAI) <ref name="fai">[http://www.federazioneanarchica.org/archivio/1945.html Congresso fondativo della FAI]</ref>, le cui linee organizzative furono sancite nei vari Congressi, dai quali peraltro scaturì anche un conflitto tra [[anarco-individualismo |individualisti]] (capeggiati da [[Cesare Zaccaria]]) e [[anarco-comunismo |comunisti anarchici]].


Mentre sin dal [[1946]] l'allora Ministro della Giustizia, il [[comunismo|comunista]] Palmiro Togliatti, concesse l'amnistia ai fascisti detenuti nelle [[carcere|carceri]] italiane <ref>[http://www.ecn.org/antifa/article/2155/crimini-di-guerra-italiani-il-giudice-indaga Crimini di guerra italiani]</ref>, il nuovo governo "democratico" arrestò alcuni anarchici per fatti legati al dopo [[8 settembre]] [[1943]], tra cui [[Giovanni Mariga]] e [[Belgrado Pedrini]]. È quindi tra mille difficoltà che il processo di rioganizzazione del movimento va avanti.
Mentre sin dal [[1946]] l'allora Ministro della Giustizia, il [[comunismo|comunista]] Palmiro Togliatti, concesse l'amnistia ai fascisti detenuti nelle [[carcere|carceri]] italiane <ref>[http://www.ecn.org/antifa/article/2155/crimini-di-guerra-italiani-il-giudice-indaga Crimini di guerra italiani]</ref>, il nuovo governo "democratico" arrestò alcuni anarchici per fatti legati al dopo [[8 settembre]] [[1943]], tra cui [[Giovanni Mariga]] e [[Belgrado Pedrini]]. È quindi tra mille difficoltà che il processo di rioganizzazione del movimento va avanti.


Oltre alle storiche divisioni tra le varie [[correnti anarchiche|"correnti"]], '''il movimento anarchico italiano vide contrapposti ''i gruppi del Sud'' a ''quelli del Nord''''': i primi propugnavano un'azione in prevalenza propagandistica e la limitazione della presenza degli anarchici all'interno delle organizzazioni politico-[[sindacalismo|sindacali]]; i gruppi del Centro-Nord, che si portavano dietro l'esperienza della resistenza antifascista, auspicavano invece un'azione maggiormente a contatto con le masse.  
Oltre alle storiche divisioni tra le varie [[correnti anarchiche|"correnti"]], '''il movimento anarchico italiano vide contrapposti ''i gruppi del Sud'' a ''quelli del Nord''''': i primi propugnavano un'azione in prevalenza propagandistica e la limitazione della presenza degli anarchici all'interno delle organizzazioni politico-[[sindacalismo|sindacali]]; i gruppi del Centro-Nord, che si portavano dietro l'esperienza della resistenza antifascista, auspicavano invece un'azione maggiormente a contatto con le masse.  


“Quelli del Nord” già alla fine del giugno [[1945]] organizzarono a Milano il convegno della [[Federazione Comunista Libertaria Alta Italia]] (che riuniva le federazioni regionali del nord) nel corso del quale si stabilì che «'''''nonostante la caduta del fascismo, l'impalcatura capitalistica e monarchica non è stata neppure intaccata e che perciò la lotta antiborghese deve continuare più intensa sfruttando tutte le possibilità che si presentano'''''» (a questo scopo venne costituita anche la [[Federazione Giovanile Comunista Libertaria Alta Italia]]). Questa fervente attività in atto comportò anche il passaggio all'[[anarchismo]] di alcuni giovani militanti comunisti, fra cui i liguri [[Arrigo Cervetto]] e [[Lorenzo Parodi]], come forma di contestazione della politica del PCI di [[Palmiro Togliatti |Togliatti]].
“Quelli del Nord” già alla fine del giugno [[1945]] organizzarono a Milano il convegno della [[Federazione Comunista Libertaria Alta Italia]] (che riuniva le federazioni regionali del nord) nel corso del quale si stabilì che «'''''nonostante la caduta del fascismo, l'impalcatura capitalistica e monarchica non è stata neppure intaccata e che perciò la lotta antiborghese deve continuare più intensa sfruttando tutte le possibilità che si presentano'''''» (a questo scopo venne costituita anche la [[Federazione Giovanile Comunista Libertaria Alta Italia]]). Questa fervente attività in atto comportò anche il passaggio all'[[anarchismo]] di alcuni giovani militanti comunisti, fra cui i liguri [[Arrigo Cervetto]] e [[Lorenzo Parodi]], come forma di contestazione della politica del PCI di [[Palmiro Togliatti |Togliatti]].
[[File:Congresso Nazionale Anarchico (1957).jpg|thumb|270 px|Congresso Nazionale Anarchico di Senigallia (1-4 nov. 1957): si notano [[Aurelio Chessa]] (con la sciarpa), alla sua sinistra [[Umberto Marzocchi]] e [[Pio Turroni]]]]
[[File:Congresso Nazionale Anarchico (1957).jpg|thumb|270 px|Congresso Nazionale Anarchico di Senigallia (1-4 nov. 1957): si notano [[Aurelio Chessa]] (con la sciarpa), alla sua sinistra [[Umberto Marzocchi]] e [[Pio Turroni]]]]
[[File:Giovanna caleffi.jpg|thumb|left|250 px|[[Giovanna Caleffi]], moglie di [[Camillo Berneri]], in una foto che la ritrae in mezzo alle figlie [[Maria Luisa  Berneri|Maria Luisa]] (alla sua destra) e [[Giliana Berneri|Giliana]] (alla sua sinistra)]]
[[File:Giovanna caleffi.jpg|thumb|left|250 px|[[Giovanna Caleffi]], moglie di [[Camillo Berneri]], in una foto che la ritrae in mezzo alle figlie [[Maria Luisa  Berneri|Maria Luisa]] (alla sua destra) e [[Giliana Berneri|Giliana]] (alla sua sinistra)]]


Da queste divergenze interne al movimento, tra l'ala organizzatrice e quella individualista (quest'ultima esercitava un relativo controllo dell'organizzazione nazionale), scaturirono una serie di scissioni che diedero alla luce vari gruppi e gruppuscoli, molto spesso dalla vita effimera (per esempio già alla fine del [[1945]], [[Antonio PietroPaolo]], [[Mario Perelli]], [[Germinal Concordia]] e altri militanti, staccandosi dalla [[Federazione Comunista Libertaria Lombarda]], diedero vita alla [[Federazione Libertaria Italiana]] sulla base di un'alleanza con elementi comunisti dissidenti. La F.L.I. ebbe però vita brevissima e la maggior parte ritornò nel movimento anarchico), anche se la maggioranza degli anarchici, seppur con vari distinguo, aderì alla [[FAI]]. Nel febbraio del [[1951]], i [[anarco-comunismo |comunisti anarchici]] costituirono i [[Gruppi Anarchici di Azione Proletaria]] (GAAP) che comportò la loro successiva estromissione dalla [[FAI]].
Da queste divergenze interne al movimento, tra l'ala organizzatrice e quella individualista (quest'ultima esercitava un relativo controllo dell'organizzazione nazionale), scaturirono una serie di scissioni che diedero alla luce vari gruppi e gruppuscoli, molto spesso dalla vita effimera (per esempio già alla fine del [[1945]], [[Antonio PietroPaolo]], [[Mario Perelli]], [[Germinal Concordia]] e altri militanti, staccandosi dalla [[Federazione Comunista Libertaria Lombarda]], diedero vita alla [[Federazione Libertaria Italiana]] sulla base di un'alleanza con elementi comunisti dissidenti. La F.L.I. ebbe però vita brevissima e la maggior parte ritornò nel movimento anarchico), anche se la maggioranza degli anarchici, seppur con vari distinguo, aderì alla [[FAI]]. Nel febbraio del [[1951]], i [[anarco-comunismo |comunisti anarchici]] costituirono i [[Gruppi Anarchici di Azione Proletaria]] (GAAP) che comportò la loro successiva estromissione dalla [[FAI]].


Le divisioni, che storicamente hanno sempre afflito gli anarchici, si manifestarono anche durante la campagna per il referendum del [[2 giugno]] [[1946]] (monarchia o repubblica), in cui la stragrande maggioranza si pronunciò a favore dell'astensionismo, tuttavia non mancarono coloro che si appellarono alla partecipazione al voto ([[Pier Carlo Masini]]) o comunque furono tolleranti con questa opportunità ([[Umberto Marzocchi]]).
Le divisioni, che storicamente hanno sempre afflito gli anarchici, si manifestarono anche durante la campagna per il referendum del [[2 giugno]] [[1946]] (monarchia o repubblica), in cui la stragrande maggioranza si pronunciò a favore dell'astensionismo, tuttavia non mancarono coloro che si appellarono alla partecipazione al voto ([[Pier Carlo Masini]]) o comunque furono tolleranti con questa opportunità ([[Umberto Marzocchi]]).
Le differenze e i vari distinguo, non fecero però dimenticare l'importanza dell'attualità: in Sicilia, [[Franco Leggio]], [[Giuseppe Alticozzi]] e [[Umberto Consiglio]], tutti appartenenti al gruppo di Messina, fondarono la casa editrice de [[La Fiaccola]]; sempre al Sud, in Calabria, gli anarchici furono pienamente coinvolti nei movimenti di occupazione delle terre.
Le differenze e i vari distinguo, non fecero però dimenticare l'importanza dell'attualità: in Sicilia, [[Franco Leggio]], [[Giuseppe Alticozzi]] e [[Umberto Consiglio]], tutti appartenenti al gruppo di Messina, fondarono la casa editrice de [[La Fiaccola]]; sempre al Sud, in Calabria, gli anarchici furono pienamente coinvolti nei movimenti di occupazione delle terre.


Un altro convegno importante si tenne a [[Gli anarchici a Canosa di Puglia|Canosa di Puglia]] il [[22 febbraio|22]]-[[23 Febbraio]] [[1948]]; convegno nazionale della [[Federazione Anarchica Italiana]] che vide la partecipazione di [[Pier Carlo Masini]], [[Cesare Zaccaria]], [[Giovanna Caleffi]] e [[Pio Turroni]], solo per citare i più famosi.
Un altro convegno importante si tenne a [[Gli anarchici a Canosa di Puglia|Canosa di Puglia]] il [[22 febbraio|22]]-[[23 Febbraio]] [[1948]]; convegno nazionale della [[Federazione Anarchica Italiana]] che vide la partecipazione di [[Pier Carlo Masini]], [[Cesare Zaccaria]], [[Giovanna Caleffi]] e [[Pio Turroni]], solo per citare i più famosi.


Relativamente alla situazione sindacale, oltre ai [[Comitati di Difesa Sindacale]] (i comitati erano una branca della CGIL e si costituirono nel genovese per contrastare le derive riformiste della CGIL), nel [[1950]] si ricostituì l'[[USI]], anche se la piena attività fu raggiunta negli “anni '60-'70” (la ricostituzione fu ritardata a causa delle pressioni della [[FAI]], che convinse molti suoi attivisti a partecipare alla formazione della C.G.I.L).
Relativamente alla situazione sindacale, oltre ai [[Comitati di Difesa Sindacale]] (i comitati erano una branca della CGIL e si costituirono nel genovese per contrastare le derive riformiste della CGIL), nel [[1950]] si ricostituì l'[[USI]], anche se la piena attività fu raggiunta negli “anni '60-'70” (la ricostituzione fu ritardata a causa delle pressioni della [[FAI]], che convinse molti suoi attivisti a partecipare alla formazione della C.G.I.L).


=== Gli anni 60 e 70 ===
=== Gli anni 60 e 70 ===


Negli "anni 60", che ebbero il loro culmine nel [[Maggio 1968]], l'[[anarchismo]], trovò nuovo slancio dal fermento culturale, politico e sociale che caratterizzò quel periodo. Si costituirono molti gruppi giovanili anarchici soprattutto a Torino, Roma e Firenze, tra cui [[Gioventù Libertaria]]; da questo nuovo slancio giovanile scaturirono le prime occupazioni delle Università italiane ([[1963]]), in cui gli anarchici furono attivamente coinvolti.
Negli "anni 60", che ebbero il loro culmine nel [[Maggio 1968]], l'[[anarchismo]], trovò nuovo slancio dal fermento culturale, politico e sociale che caratterizzò quel periodo. Si costituirono molti gruppi giovanili anarchici soprattutto a Torino, Roma e Firenze, tra cui [[Gioventù Libertaria]]; da questo nuovo slancio giovanile scaturirono le prime occupazioni delle Università italiane ([[1963]]), in cui gli anarchici furono attivamente coinvolti.
[[File:Pier Carlo Masini.jpg|thumb|[[Pier Carlo Masini]], anarchico e fondatore dei [[GAAP]] (foto Archivio famiglia Masini, Cerbaia Val di Pesa)]]
[[File:Pier Carlo Masini.jpg|thumb|[[Pier Carlo Masini]], anarchico e fondatore dei [[GAAP]] (foto Archivio famiglia Masini, Cerbaia Val di Pesa)]]
[[File:Valpreda.jpg|thumb|left|frame|100 px]]
[[File:Valpreda.jpg|thumb|left|frame|100 px]]
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[[Image:Serantini.jpg|thumb|200 px|[[Franco Serantini]], assassinato perché anarchico e antifascista]]
[[Image:Serantini.jpg|thumb|200 px|[[Franco Serantini]], assassinato perché anarchico e antifascista]]


Nel [[1965]] i giovani anarchici diedero vita alla [[Federazione Anarchica Giovanile Italiana]] (FAGI), in gran parte formatasi dai giovani fuoriusciti dai [[Gruppi Giovanili Anarchici Federati]] (GGAF) e dalla [[Federazione Anarchica Italiana]]. Nello stesso anno, durante il [[Congresso di Carrara (1945)|Congresso di Carrara]] ([[31 Ottobre]]-[[4 novembre]]) <ref name="carrara">[https://www.anarcopedia.org/index.php/Pio_Turroni#Il_congresso_di_Carrara_del_1965 Congresso di Carrara (1965)]</ref>, la [[Federazione Anarchica Pisana]], coadiuvata da personalità del calibro di [[Pio Turroni]], ritenne eccessivamente accentratrice la politica intrapresa dalla [[FAI]] e per questo promosse la nascita dei [[Gruppi di iniziativa anarchica]].  
Nel [[1965]] i giovani anarchici diedero vita alla [[Federazione Anarchica Giovanile Italiana]] (FAGI), in gran parte formatasi dai giovani fuoriusciti dai [[Gruppi Giovanili Anarchici Federati]] (GGAF) e dalla [[Federazione Anarchica Italiana]]. Nello stesso anno, durante il [[Congresso di Carrara (1945)|Congresso di Carrara]] ([[31 Ottobre]]-[[4 novembre]]) <ref name="carrara">[https://www.anarcopedia.org/index.php/Pio_Turroni#Il_congresso_di_Carrara_del_1965 Congresso di Carrara (1965)]</ref>, la [[Federazione Anarchica Pisana]], coadiuvata da personalità del calibro di [[Pio Turroni]], ritenne eccessivamente accentratrice la politica intrapresa dalla [[FAI]] e per questo promosse la nascita dei [[Gruppi di iniziativa anarchica]].  


A "metà degli anni 60" il movimento anarchico italiano si divise in tre tronconi principali:  
A "metà degli anni 60" il movimento anarchico italiano si divise in tre tronconi principali:  
*[[Federazione Anarchica Italiana]]
*[[Federazione Anarchica Italiana]]
*[[Gruppi di iniziativa anarchica]]  
*[[Gruppi di iniziativa anarchica]]  
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Nell'ambito di questo progetto reazionario, il [[12 dicembre|12-12]]-[[1969]] l'attentato terroristico di stampo [[Fascismo|fascista]], passato alla storia come la [[strage di Piazza Fontana]] <ref>[http://www.socialismolibertario.it/strage.zip Strage di Piazza Fontana]</ref>, segnò un momento drammatico della storia italiana e anche dell'[[anarchismo]] italiano. Gli anarchici, soprattutto la corrente [[anarco-individualismo|individualista]], furono, a volte, manovrati da infiltrati fascisti o delle istituzioni, in modo da indirizzare le loro azioni verso fini più congeniali alla restaurazione del potere o addirittura per favorire una fascistizzazione del paese (emblematico il caso del fascista [[Mario Merlino]] infiltratosi nel [[circolo anarchico 22 Marzo]]).
Nell'ambito di questo progetto reazionario, il [[12 dicembre|12-12]]-[[1969]] l'attentato terroristico di stampo [[Fascismo|fascista]], passato alla storia come la [[strage di Piazza Fontana]] <ref>[http://www.socialismolibertario.it/strage.zip Strage di Piazza Fontana]</ref>, segnò un momento drammatico della storia italiana e anche dell'[[anarchismo]] italiano. Gli anarchici, soprattutto la corrente [[anarco-individualismo|individualista]], furono, a volte, manovrati da infiltrati fascisti o delle istituzioni, in modo da indirizzare le loro azioni verso fini più congeniali alla restaurazione del potere o addirittura per favorire una fascistizzazione del paese (emblematico il caso del fascista [[Mario Merlino]] infiltratosi nel [[circolo anarchico 22 Marzo]]).


Tutte queste oscure manovre portarono, in tempi diversi, ad accusare gli anarchici [[Pietro Valpreda]] e il già citato [[Giuseppe Pinelli|Pinelli]] di essere i responsabili della strage. [[Giuseppe Pinelli]] pagò con un suicidio-omicidio quelle infamanti accuse, mentre il primo dovette subire il [[carcere]] fino a quando le accuse rivolte contro di lui rivelarono tutta la loro infondatezza <ref>[http://www.socialismolibertario.it/pinelli.zip Giuseppe Pinelli]</ref>.
Tutte queste oscure manovre portarono, in tempi diversi, ad accusare gli anarchici [[Pietro Valpreda]] e il già citato [[Giuseppe Pinelli|Pinelli]] di essere i responsabili della strage. [[Giuseppe Pinelli]] pagò con un suicidio-omicidio quelle infamanti accuse, mentre il primo dovette subire il [[carcere]] fino a quando le accuse rivolte contro di lui rivelarono tutta la loro infondatezza <ref>[http://www.socialismolibertario.it/pinelli.zip Giuseppe Pinelli]</ref>.


Altri anarchici durante quegli anni persero la vita o furono coinvolti in tragici episodi: il [[7 luglio]] del [[1972]] l'anarchico [[Giovanni Marini]] (impegnato in una contro-inchiesta su uno strano incidente stradale che aveva provocato la morte di cinque anarchici calabresi - [[Giovanni Aricò]], [[Annalisa Borth]], [[Angelo Casile]], [[Francesco Scordo]], [[Luigi Lo Celso]] -, avvenuto il [[27 settembre]] [[1970]] sull'autostrada nei pressi di Roma dove si stavano recando per consegnare i risultati di una loro inchiesta sulle stragi fasciste) sfuggì ad un'aggressione [[Fascismo |fascista]], nel corso della quale perse la vita una dei suoi aggressori (Carlo Favella); il [[12 dicembre]] [[1970]], durante una carica nei confronti di una manifestazione anarchica organizzata per celebrare l'anniversario della [[strage di Piazza Fontana]], venne assassinato lo studente [[Saverio Saltarelli]]; il [[7 maggio]] [[1972]] il pisano [[Franco Serantini]] perse la vita in seguito ai pestaggi subiti dalla forza pubblica qualche giorno prrma durante una manifestazione anti-[[Fascismo |fascista]].
Altri anarchici durante quegli anni persero la vita o furono coinvolti in tragici episodi: il [[7 luglio]] del [[1972]] l'anarchico [[Giovanni Marini]] (impegnato in una contro-inchiesta su uno strano incidente stradale che aveva provocato la morte di cinque anarchici calabresi - [[Giovanni Aricò]], [[Annalisa Borth]], [[Angelo Casile]], [[Francesco Scordo]], [[Luigi Lo Celso]] -, avvenuto il [[27 settembre]] [[1970]] sull'autostrada nei pressi di Roma dove si stavano recando per consegnare i risultati di una loro inchiesta sulle stragi fasciste) sfuggì ad un'aggressione [[Fascismo |fascista]], nel corso della quale perse la vita una dei suoi aggressori (Carlo Favella); il [[12 dicembre]] [[1970]], durante una carica nei confronti di una manifestazione anarchica organizzata per celebrare l'anniversario della [[strage di Piazza Fontana]], venne assassinato lo studente [[Saverio Saltarelli]]; il [[7 maggio]] [[1972]] il pisano [[Franco Serantini]] perse la vita in seguito ai pestaggi subiti dalla forza pubblica qualche giorno prrma durante una manifestazione anti-[[Fascismo |fascista]].


Nonostante molte battaglie in cui gli anarchici mostrarono uniformità teorica e pratica, le scissioni interne alla [[FAI]] proseguirono: nel [[1973]] fuoriuscirono i cosiddetti gruppi [[Piattaforma d'Organizzazione dell'Unione Generale degli Anarchici| piattaformisti]], che diedero origine a numerosi e capillari [[organizzazione di tendenza |gruppi di tendenza]] anarco-comunista. (I due gruppi più importanti, l'[[Organizzazione rivoluzionaria anarchica]] (ORA) e l'[[Organizzazione dei Comunisti Anarchici della Toscana]] (UCAT), successivamente saldarono le proprie strutture formando, nel [[1985]], sulla base delle tesi espresse nella [[Piattaforma d'Organizzazione dell'Unione Generale degli Anarchici]], la [[Federazione dei Comunisti Anarchici]]). Sempre nell'ambito dell'[[anarchismo]] organizzatore e [[anarco-comunismo|comunista]], dall'[[11 agosto|11]] al [[15 agosto]] si svolse a Bologna il I [http://www.fdca.it/ciclostile/1_cnla.htm Convegno Nazionale dei Lavoratori Anarchici].
Nonostante molte battaglie in cui gli anarchici mostrarono uniformità teorica e pratica, le scissioni interne alla [[FAI]] proseguirono: nel [[1973]] fuoriuscirono i cosiddetti gruppi [[Piattaforma d'Organizzazione dell'Unione Generale degli Anarchici| piattaformisti]], che diedero origine a numerosi e capillari [[organizzazione di tendenza |gruppi di tendenza]] anarco-comunista. (I due gruppi più importanti, l'[[Organizzazione rivoluzionaria anarchica]] (ORA) e l'[[Organizzazione dei Comunisti Anarchici della Toscana]] (UCAT), successivamente saldarono le proprie strutture formando, nel [[1985]], sulla base delle tesi espresse nella [[Piattaforma d'Organizzazione dell'Unione Generale degli Anarchici]], la [[Federazione dei Comunisti Anarchici]]). Sempre nell'ambito dell'[[anarchismo]] organizzatore e [[anarco-comunismo|comunista]], dall'[[11 agosto|11]] al [[15 agosto]] si svolse a Bologna il I [http://www.fdca.it/ciclostile/1_cnla.htm Convegno Nazionale dei Lavoratori Anarchici].


L'arrivo del [[1977]] segnò la nascita del movimento [[anarco-punk| punk]], che in [[Italia]] prese piede a partire soprattutto dall'[[1978|anno seguente]], e degli [[Indiani metropolitani]]. In quell'anno iniziarono anche gli attacchi di [[Azione Rivoluzionaria]], il primo gruppo anarchico "lottarmatista", contro diversi elementi e strutture facenti parte del sistema di potere italiano (tra cui la gambizzazione del dott. Mammoli, ritenuto complice della morte di [[Franco Serantini]]).
L'arrivo del [[1977]] segnò la nascita del movimento [[anarco-punk| punk]], che in [[Italia]] prese piede a partire soprattutto dall'[[1978|anno seguente]], e degli [[Indiani metropolitani]]. In quell'anno iniziarono anche gli attacchi di [[Azione Rivoluzionaria]], il primo gruppo anarchico "lottarmatista", contro diversi elementi e strutture facenti parte del sistema di potere italiano (tra cui la gambizzazione del dott. Mammoli, ritenuto complice della morte di [[Franco Serantini]]).
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[[File:La Riottosa Squat.jpg|left|thumb|[[La Riottosa Squat]] (Firenze)]]
[[File:La Riottosa Squat.jpg|left|thumb|[[La Riottosa Squat]] (Firenze)]]
[[Image: Manifestazione_in_favore_di_Sole,_Baleno_e_Silvano.jpg|thumb|250 px|Manifestazione anarchica in favore di [[Sole, Baleno e Pelissero|Edoardo Massari, Maria Soledad Rosas e Silvano Pellissero]]]]  
[[Image: Manifestazione_in_favore_di_Sole,_Baleno_e_Silvano.jpg|thumb|250 px|Manifestazione anarchica in favore di [[Sole, Baleno e Pelissero|Edoardo Massari, Maria Soledad Rosas e Silvano Pellissero]]]]  
Nei primi anni del terzo millennio è invece salita alla ribalta la [[Federazione Anarchica Informale]], le cui modalità d'agire (pacchi bomba e attentati vari), hanno comportato lo sviluppo di un forte dibattito interno al movimento (veri insurrezionalisti? compagni che sbagliano? provocatori?). Anche durante il [[G8 di Genova]], segnato dall'assassinio di [[Carlo Giuliani]], gli anarchici sono stati protagonisti visibili delle proteste inscenatesi contro gli “8 grandi del mondo” e le loro politiche ultra liberiste e liberticide.
Nei primi anni del terzo millennio è invece salita alla ribalta la [[Federazione Anarchica Informale]], le cui modalità d'agire (pacchi bomba e attentati vari), hanno comportato lo sviluppo di un forte dibattito interno al movimento (veri insurrezionalisti? compagni che sbagliano? provocatori?). Anche durante il [[G8 di Genova]], segnato dall'assassinio di [[Carlo Giuliani]], gli anarchici sono stati protagonisti visibili delle proteste inscenatesi contro gli “8 grandi del mondo” e le loro politiche ultra liberiste e liberticide.


Quindi, nonostante le difficoltà e la [[repressione]] che periodicamente colpisce il movimento anarchico - come per esempio la recentissima "Operazione Brushwood" che ha visto l'arresto di [[Michele Fabiani]] e di altri suoi amici, accusati di far parte di una fantomatica cellula [[anarchismo insurrezionale |insurrezionalistica]] denominata [[COOP-FAI]] (Contro ogni ordine politico-[[Federazione Anarchica Informale]]) - questi sono sempre in prima fila nelle lotte sociali ([[abolizione del carcere|lotta contro il carcere]], l'[[anticlericalismo]], [[sindacalismo|lotte sindacali]], lotta contro i [[CPT]] ecc.) e nelle conquiste di nuovi spazi di [[libertà]], sia attraverso le più strutturate organizzazioni nazionali ([[FAI]], [[USI]], [[Federazione dei Comunisti Anarchici| FdCA]]) e sia mediante “organizzazioni” più informali come il movimento [[anarco-punk]], quello legato ai [[centri sociali]], all'[[ecologismo]] (vedi [[NO TAV]]), all'[[antispecismo]], all'[[antisessismo]], all'[[antimilitarismo]] e anche all'[[anarchismo insurrezionale |insurrezionalismo]].
Quindi, nonostante le difficoltà e la [[repressione]] che periodicamente colpisce il movimento anarchico - come per esempio la recentissima "Operazione Brushwood" che ha visto l'arresto di [[Michele Fabiani]] e di altri suoi amici, accusati di far parte di una fantomatica cellula [[anarchismo insurrezionale |insurrezionalistica]] denominata [[COOP-FAI]] (Contro ogni ordine politico-[[Federazione Anarchica Informale]]) - questi sono sempre in prima fila nelle lotte sociali ([[abolizione del carcere|lotta contro il carcere]], l'[[anticlericalismo]], [[sindacalismo|lotte sindacali]], lotta contro i [[CPT]] ecc.) e nelle conquiste di nuovi spazi di [[libertà]], sia attraverso le più strutturate organizzazioni nazionali ([[FAI]], [[USI]], [[Federazione dei Comunisti Anarchici| FdCA]]) e sia mediante “organizzazioni” più informali come il movimento [[anarco-punk]], quello legato ai [[centri sociali]], all'[[ecologismo]] (vedi [[NO TAV]]), all'[[antispecismo]], all'[[antisessismo]], all'[[antimilitarismo]] e anche all'[[anarchismo insurrezionale |insurrezionalismo]].
==Note==
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<references/>
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*I. Rossi, ''La ripresa del movimento anarchico italiano e la propaganda orale dal 1943 al 1950'', [[RL]], Pistoia, 1981
*I. Rossi, ''La ripresa del movimento anarchico italiano e la propaganda orale dal 1943 al 1950'', [[RL]], Pistoia, 1981
*Marco Rossi, ''Arditi non gendarmi. Dalle trincee alle barricate: arditismo di guerra e arditi del popolo (1917-1922)'', Pisa, Biblioteca Franco Serantini, 2011
*Marco Rossi, ''Arditi non gendarmi. Dalle trincee alle barricate: arditismo di guerra e arditi del popolo (1917-1922)'', Pisa, Biblioteca Franco Serantini, 2011
*Andrea Sceresini, Nicola Palma e Maria Elena Scandaliato, ''Piazza Fontana noi sapevamo. Golpe e stragi di Stato. Le verità del generale Maletti'', Reggio Emilia, Aliberti, 2010
*Andrea Sceresini, Nicola Palma e Maria Elena Scandaliato, ''Piazza Fontana noi sapevamo. Golpe e stragi di Stato. Le verità del generale Maletti'', Reggio Emilia, Aliberti, 2010
*Maurizio Antonioli, Franco Bertolucci e Roberto Giulianelli, ''Nostra patria è il mondo intero. Pietro Gori nel movimento operaio e libertario italiano e internazionale'', Pisa, Edizioni Bfs, 2012.
*Maurizio Antonioli, Franco Bertolucci e Roberto Giulianelli, ''Nostra patria è il mondo intero. Pietro Gori nel movimento operaio e libertario italiano e internazionale'', Pisa, Edizioni Bfs, 2012.
*Luca Benvenga The cultural workers. Fenomeni politico culturali e contestazione giovanile negli anni '60, Bepress, 2014.
*Luca Benvenga The cultural workers. Fenomeni politico culturali e contestazione giovanile negli anni '60, Bepress, 2014.
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