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== Breve storia di «Umanità Nova» == | == Breve storia di «Umanità Nova» == | ||
[[Image:UN1.jpg|thumb| | [[Image:UN1.jpg|thumb|300px|Prima pagina del primo numero di Umanità Nova del [[26 febbraio|26]]-[[27 febbraio]] [[1926]].]] | ||
'''«Umanità Nova»''' nasce come quotidiano ufficiale (in alcune zone la sua tiratura superava quella de «l'Avanti!») dell'[[Unione Anarchica Italiana]], grazie soprattutto all'attivismo di [[Malatesta]], [[Gigi Damiani]], [[Corrado Quaglino]], [[Carlo Frigerio]] e [[Nella Giacomelli]] (a lei si deve probabilmente l'idea del titolo del giornale). Il primo numero esce il [[26 febbraio]] [[1920]]; alla fine del [[1920]] [[Malatesta]], [[Armando Borghi]] e [[Corrado Quaglino]], ovvero alcuni dei redattori e collaboratori più importanti del quotidiano anarchico, vengono arrestati con l'accusa di «cospirazione contro lo [[Stato]]», «associazione a delinquere» e reati a mezzo stampa e parola. L'arroganza e la violenza degli squadristi porta il giornale a dover subire nei primi anni '20 molte azioni [[repressive]]: il [[23 marzo]] [[1921]] la sede di «UN» viene seriamente danneggiata dagli assalti degli [[squadristi fascisti]], costringendo alla temporanea interruzione delle pubblicazioni. Il [[14 maggio]] [[1921]] «UN» riprende le pubblicazioni, nel [[1922]] diviene settimanale, il [[2 dicembre]] la sede viene totalmente distrutta e il [[giornale]] è costretto a sospendere definitivamente le pubblicazioni. Alla caduta del regime, nel [[1945]], ricomincia la pubblicazione della rivista, ancora sotto forma di settimanale, che diviene l'organo ufficiale della nuova [[Federazione Anarchica Italiana]]. | '''«Umanità Nova»''' nasce come quotidiano ufficiale (in alcune zone la sua tiratura superava quella de «l'Avanti!») dell'[[Unione Anarchica Italiana]], grazie soprattutto all'attivismo di [[Malatesta]], [[Gigi Damiani]], [[Corrado Quaglino]], [[Carlo Frigerio]] e [[Nella Giacomelli]] (a lei si deve probabilmente l'idea del titolo del giornale). Il primo numero esce il [[26 febbraio]] [[1920]]; alla fine del [[1920]] [[Malatesta]], [[Armando Borghi]] e [[Corrado Quaglino]], ovvero alcuni dei redattori e collaboratori più importanti del quotidiano anarchico, vengono arrestati con l'accusa di «cospirazione contro lo [[Stato]]», «associazione a delinquere» e reati a mezzo stampa e parola. L'arroganza e la violenza degli squadristi porta il giornale a dover subire nei primi anni '20 molte azioni [[repressive]]: il [[23 marzo]] [[1921]] la sede di «UN» viene seriamente danneggiata dagli assalti degli [[squadristi fascisti]], costringendo alla temporanea interruzione delle pubblicazioni. Il [[14 maggio]] [[1921]] «UN» riprende le pubblicazioni, nel [[1922]] diviene settimanale, il [[2 dicembre]] la sede viene totalmente distrutta e il [[giornale]] è costretto a sospendere definitivamente le pubblicazioni. Alla caduta del regime, nel [[1945]], ricomincia la pubblicazione della rivista, ancora sotto forma di settimanale, che diviene l'organo ufficiale della nuova [[Federazione Anarchica Italiana]]. | ||