Rinuncia ai diritti d'autore: differenze tra le versioni

Benché non manchi chi, come [[Lysander Spooner]] <ref>''[http://www.lysanderspooner.org/intellect/contents.htm The Law of Intellectual Property; or An Essay on the Right of Authors and Inventors to a Perpetual Property in their Ideas]'', [[1855]]</ref>, ha difeso la proprietà  intellettuale riconducendola ad un diritto naturale, la posizione degli [[anarchici]] è spesso critica sia nei confronti dei diritti d'autore (con particolare riferimento ai diritti di utilizzazione economica) sia nei confronti dei brevetti. La negazione della proprietà  intellettuale è, infatti, presente, in varia misura, negli scritti di importanti esponenti dell'anarchismo: da [[Pierre Joseph Proudhon]] <ref>''[http://books.google.it/books?id=eX0pAAAAYAAJ&printsec=frontcover&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false Les majorats littéraires]'', [[1862]]</ref> a [[Benjamin Tucker]] <ref>''[http://flag.blackened.net/daver/anarchism/tucker/tucker43.html Anarchism and Copyright]'', [[1888]]; ''[http://flag.blackened.net/daver/anarchism/tucker/tucker35.html The Attitude of Anarchism Toward Industrial Combinations]'', [[1899]]</ref>. Lo stesso [[Tolstoj]], anarchico e romanziere, dichiarò sui quotidiani ''Russkie Vedomosti'' e ''Novoe Vremja'' di aver rinunciato ad ogni diritto d'autore sulle proprie opere.