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Il [[28 giugno]] inizia il processo a suo carico: Louise ammette di essere stata infermiera nel reparto ambulanze, conferma di credere nel progetto dei comunardi e nel volere l'abolizione della istituzione clericale. Al secondo interrogatorio scopre che [[Théophile Ferré]], imprigionato anch'egli, doveva essere fucilato, per questo appare ancor più risoluta nelle sue dichiarazioni: « Sono accusata di essere complice della Comune! Certo che lo sono perchè la Comune voleva prima di tutto la rivoluzione sociale che è ciò che desidero ansiosamente; è un onore per me essere una delle autrici della Comune, che peraltro non ha niente a che fare con omicidi e incendi dolosi. Volete sapere chi sono i veri colpevoli? La polizia ». | Il [[28 giugno]] inizia il processo a suo carico: Louise ammette di essere stata infermiera nel reparto ambulanze, conferma di credere nel progetto dei comunardi e nel volere l'abolizione della istituzione clericale. Al secondo interrogatorio scopre che [[Théophile Ferré]], imprigionato anch'egli, doveva essere fucilato, per questo appare ancor più risoluta nelle sue dichiarazioni: « Sono accusata di essere complice della Comune! Certo che lo sono perchè la Comune voleva prima di tutto la rivoluzione sociale che è ciò che desidero ansiosamente; è un onore per me essere una delle autrici della Comune, che peraltro non ha niente a che fare con omicidi e incendi dolosi. Volete sapere chi sono i veri colpevoli? La polizia ». | ||
Il [[28 novembre]] [[Théophile Ferré|Ferré]] viene fucilato; il giorno successivo Louise viene trasferita ad Arras, dove subisce un nuovo interrogatorio. Le accuse che le autorità le rivolgono sono: attentato con intenzione di rovesciare il governo; istigazione alla guerra civile; detenzione di armi e uniformi al momento della rivolta nonché uso delle armi; false dichiarazioni in scritti privati al fine di occultare la propria identità ; uso di documenti falsi; concorso nell'uccisione di ostaggi; concorso in arresti illegali. | Il [[28 novembre]] [[Théophile Ferré|Ferré]] viene fucilato; il giorno successivo Louise viene trasferita ad Arras, dove subisce un nuovo interrogatorio. Le accuse che le autorità le rivolgono sono: attentato con intenzione di rovesciare il governo; istigazione alla guerra civile; detenzione di armi e uniformi al momento della rivolta nonché uso delle armi; false dichiarazioni in scritti privati al fine di occultare la propria identità; uso di documenti falsi; concorso nell'uccisione di ostaggi; concorso in arresti illegali. | ||
Reclama la morte al tribunale ed è senza dubbio in seguito a quest'evento che [[Victor Hugo]] le dedica la poesia ''Viro Major''. Trascorre venti mesi in carcere e si vede condannata alla deportazione. È il tempo in cui la stampa versigliese la chiama ''la Lupa rossa'', ''la Buona Luisa''. La sentenza del tribunale è di condanna alla deportazione in Nuova Caledonia. | Reclama la morte al tribunale ed è senza dubbio in seguito a quest'evento che [[Victor Hugo]] le dedica la poesia ''Viro Major''. Trascorre venti mesi in carcere e si vede condannata alla deportazione. È il tempo in cui la stampa versigliese la chiama ''la Lupa rossa'', ''la Buona Luisa''. La sentenza del tribunale è di condanna alla deportazione in Nuova Caledonia. |