Scritti vari di E. Malatesta: differenze tra le versioni

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Merlino ci tiene a far ammenda degli “errori” passati, sorgendo ogni giorno a difesa del Parlamentarismo.
Merlino ci tiene a far ammenda degli “errori” passati, sorgendo ogni giorno a difesa del Parlamentarismo.
Questa volta egli ci agita innanzi lo spettro della reazione.
Questa volta egli ci agita innanzi lo spettro della reazione.
I clericali, i borbonici, i partigiani del colpo di Stato, egli dice, combattono le istituzioni parlamentari per ritornare all’assolutismo: dunque uniamoci per difendere quelle istituzioni che, per quanto cattive, valgon sempre meglio dei governi assoluti.
I clericali, i borbonici, i partigiani del colpo di Stato, egli dice, combattono le istituzioni parlamentari per ritornare all'assolutismo: dunque uniamoci per difendere quelle istituzioni che, per quanto cattive, valgon sempre meglio dei governi assoluti.
L’argomento non è nuovo. Per la paura di Crispi, Cavallotti ed i democratici della sua risma appoggiarono Di Rudinì, e non è ben chiaro se non lo appoggiano ancora: per la paura dei clericali tanti “liberali” avevano difeso il Crispi... Ma giusto, perchè non ci mettiamo a difendere la monarchia sabauda, che i preti vogliono abbattere o per lo meno scacciare da Roma? Della Monarchia, diremo parafrasando Merlino, si ha ragione di dire tutto il male possibile: ma questo è certo che essa val meglio del governo dei preti.
L'argomento non è nuovo. Per la paura di Crispi, Cavallotti ed i democratici della sua risma appoggiarono Di Rudinì, e non è ben chiaro se non lo appoggiano ancora: per la paura dei clericali tanti “liberali” avevano difeso il Crispi... Ma giusto, perchè non ci mettiamo a difendere la monarchia sabauda, che i preti vogliono abbattere o per lo meno scacciare da Roma? Della Monarchia, diremo parafrasando Merlino, si ha ragione di dire tutto il male possibile: ma questo è certo che essa val meglio del governo dei preti.
Con questa logica si può andare lontano; poichè non v’è istituzione reazionaria, nociva, assurda, che non trovi chi la combatte allo scopo di sostituirvene un’altra peggiore. Quindi bisognerebbe che non vi fossero nè anarchici, nè socialisti, nè repubblicani (salvo nei paesi dove esiste la repubblica), e diventassimo tutti conservatori... per salvarci del pericolo di tornare indietro. Oppure, bisognerebbe che i repubblicani difendessero la monarchia costituzionale per tema di veder tornare l’Austria ed il Papa-re; che i socialisti difendessero la borghesia per garantirsi contro un ritorno al medio evo; che gli anarchici facessero l’apologia del governo parlamentare per paura dell’assolutismo.
Con questa logica si può andare lontano; poichè non v'è istituzione reazionaria, nociva, assurda, che non trovi chi la combatte allo scopo di sostituirvene un'altra peggiore. Quindi bisognerebbe che non vi fossero nè anarchici, nè socialisti, nè repubblicani (salvo nei paesi dove esiste la repubblica), e diventassimo tutti conservatori... per salvarci del pericolo di tornare indietro. Oppure, bisognerebbe che i repubblicani difendessero la monarchia costituzionale per tema di veder tornare l'Austria ed il Papa-re; che i socialisti difendessero la borghesia per garantirsi contro un ritorno al medio evo; che gli anarchici facessero l'apologia del governo parlamentare per paura dell'assolutismo.
O che cuccagna per quelli che detengono il potere politico e l’economico!
O che cuccagna per quelli che detengono il potere politico e l'economico!
Ma noi siam troppo abituati a queste insidie per restarvi presi. Quando sorse l’Intemazionale, vale a dire quando il socialismo incominciò a diventare partito popolare e militante, i “liberali” ed i repubblicani gridarono che si facevano gl’interessi dell’Impero, di Bismark o di altre monarchie; quando in Inghilterra gli operai incominciarono a costituirsi in partito indipendente, i “liberali” dissero che essi erano pagati dai conservatori - e così sempre, quando un’idea più avanzata è venuta a guastar le uova nel paniere a coloro che stanno al potere, o ne sono gli eredi presuntivi. Oggi ancora, quando i socialisti legalitari votano per uno dei loro e gli anarchici predicano l’astensione elettorale, i democratici ed i repubblicani soglion dire che si favorisce indirettamente il candidato governativo: il che può realmente essere qualche volta l’effetto immediato dell’intransigenza (?) elettorale degli uni e dell’astensionismo degli altri, ma non è ragione sufficiente per rinunziare alla propaganda delle proprie idee ed all’avvenire del proprio partito.
Ma noi siam troppo abituati a queste insidie per restarvi presi. Quando sorse l'Intemazionale, vale a dire quando il socialismo incominciò a diventare partito popolare e militante, i “liberali” ed i repubblicani gridarono che si facevano gl'interessi dell'Impero, di Bismark o di altre monarchie; quando in Inghilterra gli operai incominciarono a costituirsi in partito indipendente, i “liberali” dissero che essi erano pagati dai conservatori - e così sempre, quando un'idea più avanzata è venuta a guastar le uova nel paniere a coloro che stanno al potere, o ne sono gli eredi presuntivi. Oggi ancora, quando i socialisti legalitari votano per uno dei loro e gli anarchici predicano l'astensione elettorale, i democratici ed i repubblicani soglion dire che si favorisce indirettamente il candidato governativo: il che può realmente essere qualche volta l'effetto immediato dell'intransigenza (?) elettorale degli uni e dell'astensionismo degli altri, ma non è ragione sufficiente per rinunziare alla propaganda delle proprie idee ed all'avvenire del proprio partito.
I reazionari profittano della corruzione e dell’impotenza parlamentare per risollevare la bandiera del clericalismo e dell’assolutismo: è vero.
I reazionari profittano della corruzione e dell'impotenza parlamentare per risollevare la bandiera del clericalismo e dell'assolutismo: è vero.
Ma vorrebbe per questo il Merlino che ci mettessimo a tentare quest’opera, tanto impossibile quanto contraria alle nostre convinzioni ed ai nostri interessi di partito, di salvare il parlamento dal disprezzo e dall’odio popolare?
Ma vorrebbe per questo il Merlino che ci mettessimo a tentare quest'opera, tanto impossibile quanto contraria alle nostre convinzioni ed ai nostri interessi di partito, di salvare il parlamento dal disprezzo e dall'odio popolare?
Allora sì che il popolo, vedendo che il parlamento non ha altri nemici che i reazionari, si getterebbe tutto intero nelle loro braccia. Se Boulanger in Francia potè divenire un pericolo serio, fu perchè gli anarchici erano pochi, e la massa dei socialisti, essendo parlamentaristi, partecipavano nel discredito in cui il parlamentarismo è giustamente caduto.
Allora sì che il popolo, vedendo che il parlamento non ha altri nemici che i reazionari, si getterebbe tutto intero nelle loro braccia. Se Boulanger in Francia potè divenire un pericolo serio, fu perchè gli anarchici erano pochi, e la massa dei socialisti, essendo parlamentaristi, partecipavano nel discredito in cui il parlamentarismo è giustamente caduto.
La nostra missione invece è quella di mostrare al popolo che, poichè il governo parlamentare, così malefico com’è, è pur tuttavia la meno cattiva delle forme possibili di governo, IL RIMEDIO NON STA NEL CAMBIAR DI GOVERNO, MA NELL’ABOLIRE IL GOVERNO.
La nostra missione invece è quella di mostrare al popolo che, poichè il governo parlamentare, così malefico com'è, è pur tuttavia la meno cattiva delle forme possibili di governo, IL RIMEDIO NON STA NEL CAMBIAR DI GOVERNO, MA NELL'ABOLIRE IL GOVERNO.
Del resto, il miglior mezzo di salvarsi dal pericolo di un ritorno al passato è, ed è stato ognora, quello di rendere l’avvenire sempre più minaccioso per i conservatori e pei reazionari.
Del resto, il miglior mezzo di salvarsi dal pericolo di un ritorno al passato è, ed è stato ognora, quello di rendere l'avvenire sempre più minaccioso per i conservatori e pei reazionari.
Se in Italia non vi fossero repubblicani, socialisti ed anarchici, un colpo di stato avrebbe già  spazzato via questo servitorame di deputati, per quanto piccolo sia l’incomodo che dà  ai ministri; ed i clericali sarebbero ben altrimenti audaci se l’esistenza dei partiti avanzati non facesse temer loro che un’ondata popolare spazzerebbe via, con le altre cose, anche tutta la melma vaticanesca. Non esisterebbero monarchie costituzionali, se i re non avessero avuto paura della repubblica; in Francia non vi sarebbe la repubblica, se la Comune di Parigi non avesse dato da pensare ai partigiani della restaurazione; e se mai in Italia si farà  la repubblica sarà  quando la minaccia crescente del socialismo e dell’anarchismo indurrà  la borghesia a tentare quell’ultimo mezzo per illudere e frenare il popolo.
Se in Italia non vi fossero repubblicani, socialisti ed anarchici, un colpo di stato avrebbe già  spazzato via questo servitorame di deputati, per quanto piccolo sia l'incomodo che dà  ai ministri; ed i clericali sarebbero ben altrimenti audaci se l'esistenza dei partiti avanzati non facesse temer loro che un'ondata popolare spazzerebbe via, con le altre cose, anche tutta la melma vaticanesca. Non esisterebbero monarchie costituzionali, se i re non avessero avuto paura della repubblica; in Francia non vi sarebbe la repubblica, se la Comune di Parigi non avesse dato da pensare ai partigiani della restaurazione; e se mai in Italia si farà  la repubblica sarà  quando la minaccia crescente del socialismo e dell'anarchismo indurrà  la borghesia a tentare quell'ultimo mezzo per illudere e frenare il popolo.
Ma tutto il detto è forse inutile per Merlino. Il “pericolo” reazionario è per lui semplicemente un’occasione ed un pretesto per difendere il parlamentarismo, non come un meno peggio, ma come un’istituzione necessaria della società .
Ma tutto il detto è forse inutile per Merlino. Il “pericolo” reazionario è per lui semplicemente un'occasione ed un pretesto per difendere il parlamentarismo, non come un meno peggio, ma come un'istituzione necessaria della società .
Egli conchiude infatti che “il sistema parlamentare è cattivo perchè è poco parlamentare... e che bisogna perfezionare il sistema, non distruggerlo”.
Egli conchiude infatti che “il sistema parlamentare è cattivo perchè è poco parlamentare... e che bisogna perfezionare il sistema, non distruggerlo”.
Questo ci porterebbe a far la critica del sistema parlamentare in sè e a dimostrare che i cattivi effetti che produce non dipendono da abusi ed errori accidentali, ma dalla natura stessa del sistema. Ma Merlino si contenta di affermare senza addurre ragioni, e a noi lo spazio non consente questa volta di tornare sulla questione, che abbiamo già  replicatamente trattata.
Questo ci porterebbe a far la critica del sistema parlamentare in sè e a dimostrare che i cattivi effetti che produce non dipendono da abusi ed errori accidentali, ma dalla natura stessa del sistema. Ma Merlino si contenta di affermare senza addurre ragioni, e a noi lo spazio non consente questa volta di tornare sulla questione, che abbiamo già  replicatamente trattata.
Merlino, oltre il surriferito “pericolo” ha un altro argomento in favore del parlamentarismo, e questo è ad homines, cioè diretto specialmente agli anarchici come individui.
Merlino, oltre il surriferito “pericolo” ha un altro argomento in favore del parlamentarismo, e questo è ad homines, cioè diretto specialmente agli anarchici come individui.
I compagni, egli dice, coatti od altri denunziano gli abusi di cui sono vittime e sarebbero felicissimi se i loro lamenti trovassero almeno un’eco nel Parlamento; e gli pare che questa sia un’incoerenza con la loro professione di fede anti-parlamentare.
I compagni, egli dice, coatti od altri denunziano gli abusi di cui sono vittime e sarebbero felicissimi se i loro lamenti trovassero almeno un'eco nel Parlamento; e gli pare che questa sia un'incoerenza con la loro professione di fede anti-parlamentare.
Ebbene, questo, quando avviene, potrebbe tutto al più dimostrare che gli uomini quando soffrono o sono sollecitati da un bisogno od una passione, van soggetti ad anteporre l’interesse immediato al vantaggio generale della causa, ed a commettere delle incoerenze. E di questo genere d’incoerenze Merlino ne troverebbe quante ne vuole, in noi, in lui stesso ed in tutti quelli che hanno aspirazioni ed ideali in contraddizione con l’ambiente in cui sono costretti a vivere. Noi non crediamo nella “giustizia” dei giudici e combattiamo l’ordinamento giudiziario nel suo principio e nelle sue forme; eppure quando ci mettono in prigione ci difendiamo, ci appelliamo e ci avvaliamo di tutti gli arzigogoli di procedura se ci giovano a venire fuori. Non ammettiamo le leggi, e quando una legge è violata a nostro danno, gridiamo all’abuso. Vogliamo illimitata libertà  di stampa, e mandiamo i nostri giornali in Procura e spesso studiamo la frase per sfuggire agli artigli del Fisco. Non ammettiamo il salariato e lavoriamo per salario. Non ammettiamo la proprietà  privata, e siamo contenti quando abbiamo qualche cosa; non ammettiamo la concorrenza commerciale, e dibattiamo il prezzo delle cose che compriamo o vendiamo... e potremmo continuare all’infinito.
Ebbene, questo, quando avviene, potrebbe tutto al più dimostrare che gli uomini quando soffrono o sono sollecitati da un bisogno od una passione, van soggetti ad anteporre l'interesse immediato al vantaggio generale della causa, ed a commettere delle incoerenze. E di questo genere d'incoerenze Merlino ne troverebbe quante ne vuole, in noi, in lui stesso ed in tutti quelli che hanno aspirazioni ed ideali in contraddizione con l'ambiente in cui sono costretti a vivere. Noi non crediamo nella “giustizia” dei giudici e combattiamo l'ordinamento giudiziario nel suo principio e nelle sue forme; eppure quando ci mettono in prigione ci difendiamo, ci appelliamo e ci avvaliamo di tutti gli arzigogoli di procedura se ci giovano a venire fuori. Non ammettiamo le leggi, e quando una legge è violata a nostro danno, gridiamo all'abuso. Vogliamo illimitata libertà  di stampa, e mandiamo i nostri giornali in Procura e spesso studiamo la frase per sfuggire agli artigli del Fisco. Non ammettiamo il salariato e lavoriamo per salario. Non ammettiamo la proprietà  privata, e siamo contenti quando abbiamo qualche cosa; non ammettiamo la concorrenza commerciale, e dibattiamo il prezzo delle cose che compriamo o vendiamo... e potremmo continuare all'infinito.
Ma è poi vero che questa contraddizione tra l’ideale ed il fatto sia effetto di incoerenza e debolezza di carattere? Merlino non crederà , speriamo (che diavolo, è tanto poco che ci ha lasciati!) che noi siamo dei rivoluzionari mistici, a modo di quei settatori russi, i quali, convinti che il bollo sia la firma del diavolo, siccome in Russia non si può vivere e muoversi senza avere in tasca un passaporto col relativo bollo, piuttosto che toccare il diabolico documento, si rifugiano nelle foreste e si condannano volontariamente ad una schiavitù peggiore di quella che loro imporrebbe il governo.
Ma è poi vero che questa contraddizione tra l'ideale ed il fatto sia effetto di incoerenza e debolezza di carattere? Merlino non crederà , speriamo (che diavolo, è tanto poco che ci ha lasciati!) che noi siamo dei rivoluzionari mistici, a modo di quei settatori russi, i quali, convinti che il bollo sia la firma del diavolo, siccome in Russia non si può vivere e muoversi senza avere in tasca un passaporto col relativo bollo, piuttosto che toccare il diabolico documento, si rifugiano nelle foreste e si condannano volontariamente ad una schiavitù peggiore di quella che loro imporrebbe il governo.
Ogni istituzione, per quanto cattiva, contiene in sè un certo lato buono, un certo correttivo, che limita i suoi mali effetti; e noi ci renderemmo la vita impossibile e faremmo gl’interessi dei nostri nemici se, costretti a subire tutto il male delle istituzioni, non cercassimo di profittare di quel po'di bene relativo che se ne può cavare. Ma non per questo possiamo ritenerci impegnati a difendere quelle istituzioni ed a cessare di fare tutto il possibile per discreditarle ed abbatterle.
Ogni istituzione, per quanto cattiva, contiene in sè un certo lato buono, un certo correttivo, che limita i suoi mali effetti; e noi ci renderemmo la vita impossibile e faremmo gl'interessi dei nostri nemici se, costretti a subire tutto il male delle istituzioni, non cercassimo di profittare di quel po'di bene relativo che se ne può cavare. Ma non per questo possiamo ritenerci impegnati a difendere quelle istituzioni ed a cessare di fare tutto il possibile per discreditarle ed abbatterle.
La società , per esempio, colla sua mala organizzazione crea i malfattori, ed il governo c’impedisce di portar armi o provvedere altrimenti alla nostra difesa. Se ci accade quindi essere aggrediti la notte e di non poterci difendere saremo naturalmente contenti se due carabinieri sopraggiungono a liberarci e non diremo loro, come la moglie di Sganarello, che noi siam contenti di essere aggrediti. Ma non per questo diventeremo amici dei carabinieri e faremo pratiche per entrare nell’arma benemerita.
La società , per esempio, colla sua mala organizzazione crea i malfattori, ed il governo c'impedisce di portar armi o provvedere altrimenti alla nostra difesa. Se ci accade quindi essere aggrediti la notte e di non poterci difendere saremo naturalmente contenti se due carabinieri sopraggiungono a liberarci e non diremo loro, come la moglie di Sganarello, che noi siam contenti di essere aggrediti. Ma non per questo diventeremo amici dei carabinieri e faremo pratiche per entrare nell'arma benemerita.
Le autorità  municipali hanno monopolizzato i servizi pubblici e colla scusa di questi servizi ci opprimono di tasse. Noi non possiamo pagar le tasse e poi essere indifferenti a quello che fa il municipio, aspettando il giorno in cui il popolo potrà  badare da sè ai suoi interessi; e perciò gridiamo e cerchiamo di provocare l’indignazione popolare quando esso municipio per stupida impreveggenza e sordida spilorceria lascia inondare Ancona e tiene una biblioteca in condizioni tali che non serve a nessuno.
Le autorità  municipali hanno monopolizzato i servizi pubblici e colla scusa di questi servizi ci opprimono di tasse. Noi non possiamo pagar le tasse e poi essere indifferenti a quello che fa il municipio, aspettando il giorno in cui il popolo potrà  badare da sè ai suoi interessi; e perciò gridiamo e cerchiamo di provocare l'indignazione popolare quando esso municipio per stupida impreveggenza e sordida spilorceria lascia inondare Ancona e tiene una biblioteca in condizioni tali che non serve a nessuno.
Così è del Parlamento. Esso si è preso il diritto di far le leggi, e noi, che delle leggi siamo le vittime, dobbiamo per forza contar con esso se vogliamo che queste leggi, finchè legge vi sarà , siano il meno oppressive possibile.
Così è del Parlamento. Esso si è preso il diritto di far le leggi, e noi, che delle leggi siamo le vittime, dobbiamo per forza contar con esso se vogliamo che queste leggi, finchè legge vi sarà , siano il meno oppressive possibile.
Ma siccome noi non crediamo nella buona volontà  dei deputati e siccome aspiriamo all’abolizione del Parlamento, come di ogni altro governo, noi non ci proponiamo di nominare dei “buoni” deputati, ma di agire su quelli che vi sono, quali essi siano, agitando il popolo e facendo loro paura. E quando manchi una efficace agitazione popolare, noi faremo anche pressione sui singoli deputati perchè rinfaccino al governo i suoi abusi, ma lo faremo perchè, o essi si presteranno ai nostri desideri, e sarà  fatta chiara la loro impotenza, o non vi si presteranno e si vedrà  la loro malavoglia.
Ma siccome noi non crediamo nella buona volontà  dei deputati e siccome aspiriamo all'abolizione del Parlamento, come di ogni altro governo, noi non ci proponiamo di nominare dei “buoni” deputati, ma di agire su quelli che vi sono, quali essi siano, agitando il popolo e facendo loro paura. E quando manchi una efficace agitazione popolare, noi faremo anche pressione sui singoli deputati perchè rinfaccino al governo i suoi abusi, ma lo faremo perchè, o essi si presteranno ai nostri desideri, e sarà  fatta chiara la loro impotenza, o non vi si presteranno e si vedrà  la loro malavoglia.
Si rassicuri Merlino, se tant’è che la nostra incoerenza lo affligge. Noi ci rallegriamo se qualche deputato rinfaccia ai ministri la loro infamia; ma non cessiamo perciò di considerare il Parlamento responsabile di ciò che fa il governo, poichè se esso volesse, il ministero dovrebbe ubbidire; nè cessiamo di tenere ciascun deputato in quella mala stima che merita chiunque profitta dell’ignoranza e della pecoraggine degli elettori per farsi delegare un potere, che non può non risultare a danno del popolo.
Si rassicuri Merlino, se tant'è che la nostra incoerenza lo affligge. Noi ci rallegriamo se qualche deputato rinfaccia ai ministri la loro infamia; ma non cessiamo perciò di considerare il Parlamento responsabile di ciò che fa il governo, poichè se esso volesse, il ministero dovrebbe ubbidire; nè cessiamo di tenere ciascun deputato in quella mala stima che merita chiunque profitta dell'ignoranza e della pecoraggine degli elettori per farsi delegare un potere, che non può non risultare a danno del popolo.
        
        
=== MERLINO, TRA DUE FUOCHI ===
=== MERLINO, TRA DUE FUOCHI ===
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'''Insiste il Merlino con un articolo pubblicato dallo Avanti! il 24 novembre 1897 dal titolo: “''Tra due fuochi''”.'''
'''Insiste il Merlino con un articolo pubblicato dallo Avanti! il 24 novembre 1897 dal titolo: “''Tra due fuochi''”.'''


Ad un mio articolo: Il pericolo, inserito nell’Italia del 5 novembre - ha risposto da una parte Luigi Minuti (Italia del Popolo, 11 novembre) dall’altra il mio amico Malatesta (Agitazione di Ancona, n. 35).
Ad un mio articolo: Il pericolo, inserito nell'Italia del 5 novembre - ha risposto da una parte Luigi Minuti (Italia del Popolo, 11 novembre) dall'altra il mio amico Malatesta (Agitazione di Ancona, n. 35).
Non so resistere alla tentazione di far gustare al lettore il confronto, che è molto istruttivo, di queste due risposte.
Non so resistere alla tentazione di far gustare al lettore il confronto, che è molto istruttivo, di queste due risposte.
Il fatto da me messo in rilievo nell’articolo Il pericolo è che la crociata contro il parlamentarismo, che un tempo facevano gli anarchici e qualche volta anche i socialisti, oggi la fanno i Seghele, i Cesana e altre persone rispettabilissime, ma che per rimedio al mali del parlamentarismo propongono di mutilare il parlamentarismo, di tornare indietro.
Il fatto da me messo in rilievo nell'articolo Il pericolo è che la crociata contro il parlamentarismo, che un tempo facevano gli anarchici e qualche volta anche i socialisti, oggi la fanno i Seghele, i Cesana e altre persone rispettabilissime, ma che per rimedio al mali del parlamentarismo propongono di mutilare il parlamentarismo, di tornare indietro.
Non vorrei, dicevo io, che la gente abboccasse all’amo e che, perduta ogni fiducia nel sistema parlamentare, si riconciliasse col despotismo. Un Boulanger non è possibile in Italia. Al colpo di stato io non ci credo. Ma di fatto il governo, avendo gettato il discredito sul Parlamento, fa il comodo suo; e il paese quasi gli batte le mani, come le battè (come tutti ricordano) al Crispi.
Non vorrei, dicevo io, che la gente abboccasse all'amo e che, perduta ogni fiducia nel sistema parlamentare, si riconciliasse col despotismo. Un Boulanger non è possibile in Italia. Al colpo di stato io non ci credo. Ma di fatto il governo, avendo gettato il discredito sul Parlamento, fa il comodo suo; e il paese quasi gli batte le mani, come le battè (come tutti ricordano) al Crispi.
Questo il fatto, che il Malatesta riconosce per vero e il Minuti non smentisce.
Questo il fatto, che il Malatesta riconosce per vero e il Minuti non smentisce.
Dinanzi a questo fatto il repubblicano intransigente dice:
Dinanzi a questo fatto il repubblicano intransigente dice:
Può darsi che la gente diventi repubblicana.
Può darsi che la gente diventi repubblicana.
L’anarchico-astensionista dice:
L'anarchico-astensionista dice:
Può darsi che diventino tutti anarchici.
Può darsi che diventino tutti anarchici.
Ed entrambi si fregano le mani dalla contentezza.
Ed entrambi si fregano le mani dalla contentezza.
E se la gente diventasse partigiana del governo assoluto? O se divenisse ogni giorno più indifferente alla propria libertà  (je m’en foutise, dicono i francesi con una parola intraducibile) e incapace ad esercitarle?
E se la gente diventasse partigiana del governo assoluto? O se divenisse ogni giorno più indifferente alla propria libertà  (je m'en foutise, dicono i francesi con una parola intraducibile) e incapace ad esercitarle?
Qui sta la questione. I miei contraddittori avrebbero dovuto esaminare il fatto da me rilevato e dimostrare che la propaganda reazionaria che si va facendo contro il sistema parlamentare, non costituisce un pericolo, perchè il popolo è pronto a fare la repubblica o l’anarchia.
Qui sta la questione. I miei contraddittori avrebbero dovuto esaminare il fatto da me rilevato e dimostrare che la propaganda reazionaria che si va facendo contro il sistema parlamentare, non costituisce un pericolo, perchè il popolo è pronto a fare la repubblica o l'anarchia.
Il Minuti ragiona così:
Il Minuti ragiona così:
Il popolo è disgustato del sistema parlamentare. Facciamo la repubblica.
Il popolo è disgustato del sistema parlamentare. Facciamo la repubblica.
Bravo, e come farla se il popolo non si cura neppure di quella poca libertà  che potrebbe avere m monarchia?
Bravo, e come farla se il popolo non si cura neppure di quella poca libertà  che potrebbe avere m monarchia?
È proprio il caso di ricordare il detto di Maria Antonietta: Manca il pane: distribuite delle brioches.
È proprio il caso di ricordare il detto di Maria Antonietta: Manca il pane: distribuite delle brioches.
Ma non sa il Minuti che con un po'd’energia questo popolo potrebbe ottenere in monarchia almeno nove decimi delle libertà  che gli prometterebbe - e che non sa se gliele darebbe poi - la repubblica? Che un popolo risoluto, attivo, esperto nelle pubbliche agitazioni imporrebbe oggi al governo l’abolizione completa del domicilio coatto, il rispetto dei diritti di riunione e di associazione, il diritto di sciopero e molte altre cose?
Ma non sa il Minuti che con un po'd'energia questo popolo potrebbe ottenere in monarchia almeno nove decimi delle libertà  che gli prometterebbe - e che non sa se gliele darebbe poi - la repubblica? Che un popolo risoluto, attivo, esperto nelle pubbliche agitazioni imporrebbe oggi al governo l'abolizione completa del domicilio coatto, il rispetto dei diritti di riunione e di associazione, il diritto di sciopero e molte altre cose?
Il Parlamento non è già  che possa funzionare bene nel sistema attuale; purtroppo io credo che non possa neppure funzionare bene in una repubblica capitalistica, vale a dire dove ci fossero poveri e ricchi.
Il Parlamento non è già  che possa funzionare bene nel sistema attuale; purtroppo io credo che non possa neppure funzionare bene in una repubblica capitalistica, vale a dire dove ci fossero poveri e ricchi.
Ma il principio della sovranità  del popolo, del diritto del popolo ad avere una volontà  e a farla valere, lo si può e deve affermare fin d’ora, in tutti i modi, senza aspettare la proclamazione della repubblica.
Ma il principio della sovranità  del popolo, del diritto del popolo ad avere una volontà  e a farla valere, lo si può e deve affermare fin d'ora, in tutti i modi, senza aspettare la proclamazione della repubblica.
Errico Malatesta fa un ragionamento analogo a quello del Minuti.
Errico Malatesta fa un ragionamento analogo a quello del Minuti.
Il popolo si mostra indifferente al governo parlamentare, non si vale dei diritti che ha e potrebbe far valere verso il governo. Dunque, propugnamo l’abolizione del governo.
Il popolo si mostra indifferente al governo parlamentare, non si vale dei diritti che ha e potrebbe far valere verso il governo. Dunque, propugnamo l'abolizione del governo.
Ecco testualmente le sue parole:
Ecco testualmente le sue parole:
“I reazionari profittano della corruzione e dell’impotenza parlamentare per risollevare la bandiera del clericalismo e dell’assolutismo: è vero.
“I reazionari profittano della corruzione e dell'impotenza parlamentare per risollevare la bandiera del clericalismo e dell'assolutismo: è vero.
Ma vorrebbe per questo il Merlino che ci mettessimo a tentare quest’opera tanto impossibile quanto contraria alle nostre condizioni e ai nostri interessi di partito, di salvare il Parlamento dal disprezzo e dall’odio popolare?
Ma vorrebbe per questo il Merlino che ci mettessimo a tentare quest'opera tanto impossibile quanto contraria alle nostre condizioni e ai nostri interessi di partito, di salvare il Parlamento dal disprezzo e dall'odio popolare?
Allora sì che il popolo, vedendo che il Parlamento non ha altri nemici che i reazionari, si getterebbe tutt’intero nelle loro braccia. Se Boulanger in Francia potè divenire un pericolo serio, fu perchè gli anarchici erano pochi, e la massa dei socialisti, essendo parlamentaristi, partecipavano del discredito in cui il parlamentarismo è giustamente caduto”.
Allora sì che il popolo, vedendo che il Parlamento non ha altri nemici che i reazionari, si getterebbe tutt'intero nelle loro braccia. Se Boulanger in Francia potè divenire un pericolo serio, fu perchè gli anarchici erano pochi, e la massa dei socialisti, essendo parlamentaristi, partecipavano del discredito in cui il parlamentarismo è giustamente caduto”.
La verità  è che parecchi anarchici passarono a militare nelle file dei boulangisti, appunto perchè fuorviati dalla propaganda contro il sistema parlamentare, propaganda puramente negativa. Abolire il Parlamento, abolire il governo, e poi? E poi ognuno farà  quel che vuole, e si vivrà  nel migliore dei mondi possibili.
La verità  è che parecchi anarchici passarono a militare nelle file dei boulangisti, appunto perchè fuorviati dalla propaganda contro il sistema parlamentare, propaganda puramente negativa. Abolire il Parlamento, abolire il governo, e poi? E poi ognuno farà  quel che vuole, e si vivrà  nel migliore dei mondi possibili.
“La nostra missione (degli anarchici) è quella di mostrare al popolo che, poichè il governo parlamentare, così malefico com’è, è pur tuttavia la meno cattiva delle forme possibili di governo, il rimedio non sta nel cambiar il governo, ma nell’abolire il governo”.
“La nostra missione (degli anarchici) è quella di mostrare al popolo che, poichè il governo parlamentare, così malefico com'è, è pur tuttavia la meno cattiva delle forme possibili di governo, il rimedio non sta nel cambiar il governo, ma nell'abolire il governo”.
Questo lo dite voi: ma il popolo crede che il governo di uno solo val meglio del governo di pochi, e non concepisce affatto (di questo potete star sicuri) uno stato di cose senza governo di sorta. Il popolo non è convinto che il sistema parlamentare sia la meno cattiva delle forme possibili di governo, e se non ci fosse altro argomento per farlo dubitare di ciò che voi dite, ci sarebbe la propaganda repubblicana, la quale gli suggerisce, a dire del Minuti, “un concetto di governo ove il Parlamento avrà  la sua ragione di essere nel suffragio popolare, e la sua esplicazione in un’assemblea legittima, rappresentante della sovranità  popolare”.
Questo lo dite voi: ma il popolo crede che il governo di uno solo val meglio del governo di pochi, e non concepisce affatto (di questo potete star sicuri) uno stato di cose senza governo di sorta. Il popolo non è convinto che il sistema parlamentare sia la meno cattiva delle forme possibili di governo, e se non ci fosse altro argomento per farlo dubitare di ciò che voi dite, ci sarebbe la propaganda repubblicana, la quale gli suggerisce, a dire del Minuti, “un concetto di governo ove il Parlamento avrà  la sua ragione di essere nel suffragio popolare, e la sua esplicazione in un'assemblea legittima, rappresentante della sovranità  popolare”.
Un uomo o un partito può trincerarsi dietro una frase: “Abolizione del governo”. Ma il popolo vuole sapere come si farà  a vivere, a intendersi nelle cose d’interesse comune. Abolito che sia il Municipio (che è un piccolo governo), chi penserà  alle strade, all’illuminazione, all’arginatura di un fiume come il Tevere e a tante altre cose d’interesse comune?
Un uomo o un partito può trincerarsi dietro una frase: “Abolizione del governo”. Ma il popolo vuole sapere come si farà  a vivere, a intendersi nelle cose d'interesse comune. Abolito che sia il Municipio (che è un piccolo governo), chi penserà  alle strade, all'illuminazione, all'arginatura di un fiume come il Tevere e a tante altre cose d'interesse comune?
Vi penseranno tutti? Ciascuno a modo suo? O non vi penserà  nessuno? O si incaricheranno alcuni di provvedere a questi pubblici servizi nel pubblico interesse? E saranno questi incaricati arbitri di agire a loro posta, o saranno sottoposti al volere della popolazione? E la popolazione avrà  un volere unico, o possono sorgere fra essa pareri diversi? E in questo caso si dovrà  scegliere fra l’uno e l’altro? E come? Si riunirà  il popolo in massa per deliberare su ciascuna questione che si presenti? Ovvero si riuniranno soltanto i rappresentanti o delegati dei vari gruppi?
Vi penseranno tutti? Ciascuno a modo suo? O non vi penserà  nessuno? O si incaricheranno alcuni di provvedere a questi pubblici servizi nel pubblico interesse? E saranno questi incaricati arbitri di agire a loro posta, o saranno sottoposti al volere della popolazione? E la popolazione avrà  un volere unico, o possono sorgere fra essa pareri diversi? E in questo caso si dovrà  scegliere fra l'uno e l'altro? E come? Si riunirà  il popolo in massa per deliberare su ciascuna questione che si presenti? Ovvero si riuniranno soltanto i rappresentanti o delegati dei vari gruppi?
Malatesta non è anarchico individualista o amorfista. Egli ammette la necessità  della rappresentanza e del voto di maggioranza in talune cose d’interesse comune indivisibile. Ora che cosa è questo se non il sistema parlamentare corretto e migliorato, non già  abolito?
Malatesta non è anarchico individualista o amorfista. Egli ammette la necessità  della rappresentanza e del voto di maggioranza in talune cose d'interesse comune indivisibile. Ora che cosa è questo se non il sistema parlamentare corretto e migliorato, non già  abolito?
Io ho un dubbio: che tutta questa guerra che si muove al parlamentarismo, sia fatta alla parola. In questo caso essa sarebbe lecita, se non fosse pericolosa. Cominciamo dal dire al popolo che si faccia vivo, che si serva dei diritti che ha (come del resto fa la Agitazione, meno non so perchè, per il diritto elettorale), che ne domandi altri, che lotti, che cominci... per finire dove e come meglio si potrà .
Io ho un dubbio: che tutta questa guerra che si muove al parlamentarismo, sia fatta alla parola. In questo caso essa sarebbe lecita, se non fosse pericolosa. Cominciamo dal dire al popolo che si faccia vivo, che si serva dei diritti che ha (come del resto fa la Agitazione, meno non so perchè, per il diritto elettorale), che ne domandi altri, che lotti, che cominci... per finire dove e come meglio si potrà .
        
        
=== MALATESTA, ANCORA DEL PARLAMENTARISMO ===
=== MALATESTA, ANCORA DEL PARLAMENTARISMO ===


'''Risposta del Malatesta:l’Agitazione del 2 dicembre 1897 pubblica un articolo dal titolo: “''Ancora del parlamentarismo”.'''''
'''Risposta del Malatesta:l'Agitazione del 2 dicembre 1897 pubblica un articolo dal titolo: “''Ancora del parlamentarismo”.'''''


Saverio Merlino ha replicato sull’Avanti! all’articolo che pubblicò l’Agitazione n. 35 in risposta alla difesa ch’egli fece del parlamentarismo sull’Italia del Popolo. L’articolo dell’Agitazione non era firmato, ma Merlino, ben apponendosi, lo attribuisce a me, e ciò m’induce a rispondergli in nome mio, quantunque su questa questione siamo tutti concordi, non solo noi della redazione, ma tutti quegli anarchici che si vanno costituendo in partito organizzato, e sperano di poter mostrare coi fatti come si può sostituire una feconda ed educatrice azione popolare all’azione parlamentare, che, a parer nostro, abitua il popolo ad aspettare dall’alto la propria emancipazione, e lo prepara così alla schiavitù.
Saverio Merlino ha replicato sull'Avanti! all'articolo che pubblicò l'Agitazione n. 35 in risposta alla difesa ch'egli fece del parlamentarismo sull'Italia del Popolo. L'articolo dell'Agitazione non era firmato, ma Merlino, ben apponendosi, lo attribuisce a me, e ciò m'induce a rispondergli in nome mio, quantunque su questa questione siamo tutti concordi, non solo noi della redazione, ma tutti quegli anarchici che si vanno costituendo in partito organizzato, e sperano di poter mostrare coi fatti come si può sostituire una feconda ed educatrice azione popolare all'azione parlamentare, che, a parer nostro, abitua il popolo ad aspettare dall'alto la propria emancipazione, e lo prepara così alla schiavitù.
Merlino, ricordando ch’io convengo nell’esistenza del pericolo clericale e reazionario, dice che io rispondo che può darsi che la gente diventi anarchica. Niente affatto: io dico che il rimedio contro quel pericolo sta nel suscitare nel popolo il sentimento della ribellione e della resistenza, nell’ispirargli la coscienza dei suoi diritti e della sua forza, nell’abituarlo a fare da sè, a pretendere, a conquistare colla forza sua quanta più libertà , quanto più benessere è possibile - e non già  nel rifare una verginità  al sistema parlamentare, che poi ripercorrerebbe ancora la stessa parabola di decadenza che ha già  percorsa una volta.
Merlino, ricordando ch'io convengo nell'esistenza del pericolo clericale e reazionario, dice che io rispondo che può darsi che la gente diventi anarchica. Niente affatto: io dico che il rimedio contro quel pericolo sta nel suscitare nel popolo il sentimento della ribellione e della resistenza, nell'ispirargli la coscienza dei suoi diritti e della sua forza, nell'abituarlo a fare da sè, a pretendere, a conquistare colla forza sua quanta più libertà , quanto più benessere è possibile - e non già  nel rifare una verginità  al sistema parlamentare, che poi ripercorrerebbe ancora la stessa parabola di decadenza che ha già  percorsa una volta.
E perciò bisogna lavorare a che la gente diventi anarchica, o almeno che il numero e la potenza d’azione degli anarchici aumentino, ed i sentimenti e le idee del pubblico si accostino quanto più è possibile ai sentimenti ed alle idee degli anarchici.
E perciò bisogna lavorare a che la gente diventi anarchica, o almeno che il numero e la potenza d'azione degli anarchici aumentino, ed i sentimenti e le idee del pubblico si accostino quanto più è possibile ai sentimenti ed alle idee degli anarchici.
E ancora: Merlino dice che il popolo non è convinto che bisogna abolire il governo. E chi pretende il contrario? Se il popolo ne fosse convinto, l’anarchia sarebbe un fatto. Ma noi che ne siamo convinti, abbiamo interesse e dovere di cercare di convincerne anche gli altri.
E ancora: Merlino dice che il popolo non è convinto che bisogna abolire il governo. E chi pretende il contrario? Se il popolo ne fosse convinto, l'anarchia sarebbe un fatto. Ma noi che ne siamo convinti, abbiamo interesse e dovere di cercare di convincerne anche gli altri.
Il popolo non è convinto, per esempio che il cattolicismo è un ammasso di superstizioni, che i preti ed i borghesi lo sostengono perchè ottimo strumento di regno; il popolo non è convinto che si può fare a meno dei padroni; ma non per questo Merlino ci consiglierebbe di metterci a predicare, anzichè la distruzione, la riforma del cattolicismo e del capitalismo.
Il popolo non è convinto, per esempio che il cattolicismo è un ammasso di superstizioni, che i preti ed i borghesi lo sostengono perchè ottimo strumento di regno; il popolo non è convinto che si può fare a meno dei padroni; ma non per questo Merlino ci consiglierebbe di metterci a predicare, anzichè la distruzione, la riforma del cattolicismo e del capitalismo.
A parte quest’errore d’interpretazione, col quale mi si fa dare come un fatto quello che io dico che si deve fare, Merlino non risponde agli argomenti del mio articolo, ed io non ho che da rimandare i lettori a quell’articolo.
A parte quest'errore d'interpretazione, col quale mi si fa dare come un fatto quello che io dico che si deve fare, Merlino non risponde agli argomenti del mio articolo, ed io non ho che da rimandare i lettori a quell'articolo.
E invece egli insiste sulla necessità  di una forma di governo e di parlamento, perchè la società  possa vivere e funzionare. “Abolito il municipio, che è un piccolo governo”, egli dice, “chi penserà  alle strade, all’illuminazione, all’arginatura dei fiumi ed a tante altre opere d’interesse comune?”. “Vi penseranno tutti? Ciascuno a modo suo? O non vi penserà  nessuno? O s’incaricheranno alcuni di provvedere a questi pubblici servizi nel pubblico interesse? E saranno questi incaricati arbitri di agire a loro modo o saranno sottoposti al volere della popolazione? E la popolazione avrà  un volere unico o possono sorgere fra essa pareri diversi? Ed in questo caso si dovrà  scegliere tra l’uno e l’altro? E come? Si riunirà  il popolo in massa per deliberare su ciascuna questione che si presenti? Ovvero si riuniranno soltanto i rappresentanti o delegati di vari gruppi?”.
E invece egli insiste sulla necessità  di una forma di governo e di parlamento, perchè la società  possa vivere e funzionare. “Abolito il municipio, che è un piccolo governo”, egli dice, “chi penserà  alle strade, all'illuminazione, all'arginatura dei fiumi ed a tante altre opere d'interesse comune?”. “Vi penseranno tutti? Ciascuno a modo suo? O non vi penserà  nessuno? O s'incaricheranno alcuni di provvedere a questi pubblici servizi nel pubblico interesse? E saranno questi incaricati arbitri di agire a loro modo o saranno sottoposti al volere della popolazione? E la popolazione avrà  un volere unico o possono sorgere fra essa pareri diversi? Ed in questo caso si dovrà  scegliere tra l'uno e l'altro? E come? Si riunirà  il popolo in massa per deliberare su ciascuna questione che si presenti? Ovvero si riuniranno soltanto i rappresentanti o delegati di vari gruppi?”.
Ecco: io credo che gl’incaricati dei pubblici servizi saranno le associazioni di coloro che lavorano in ciascun servizio; che queste associazioni dovranno badare nello stesso tempo al benessere dei loro membri ed al comodo del pubblico, e che saranno impossibilitate a prevaricare dal controllo dell’opinione pubblica, dai legami di dipendenza reciproca colle altre associazioni e dal diritto di tutti ad entrare nelle singole associazioni ed usare dei mezzi di produzione che esse adoperano. Credo che non vi sarà  divisione fissa tra chi dirige e chi esegue, e che la direzione del lavoro spetterà  di diritto e di fatto ai lavoratori, i quali per ciascun lavoro si organizzeranno e si divideranno le funzioni nel modo che stimano migliore. Credo che dove v’è bisogno di delegare degl’individui per una data funzione, si darà  loro un mandato determinato, limitato, soggetto sempre al controllo ed all’approvazione del pubblico, e sopratutto che non si darà  mai loro una forza per obbligare la gente, e per compiere il loro mandato contro la volontà  di una frazione qualsiasi del pubblico: il diritto di adoperare la violenza, quando se ne presentasse la dura necessità , dovendo restare sempre a tutto il popolo e non mai esser delegato. Credo che quando sopra una cosa da fare si hanno pareri diversi, se è possibile e conveniente si farà  in modi diversi, e se ciò non è possibile o non è conveniente, si farà  come vuole la maggioranza, salvo tutte le garanzie possibili in favore della minoranza - garanzie che si darebbero sul serio, perchè, non avendo la maggioranza nè il diritto nè la forza di costringere la minoranza all’ubbidienza, bisognerà  bene che guadagni la sua acquiescenza a mezzo di condiscendenze e prove di buona volontà ...
Ecco: io credo che gl'incaricati dei pubblici servizi saranno le associazioni di coloro che lavorano in ciascun servizio; che queste associazioni dovranno badare nello stesso tempo al benessere dei loro membri ed al comodo del pubblico, e che saranno impossibilitate a prevaricare dal controllo dell'opinione pubblica, dai legami di dipendenza reciproca colle altre associazioni e dal diritto di tutti ad entrare nelle singole associazioni ed usare dei mezzi di produzione che esse adoperano. Credo che non vi sarà  divisione fissa tra chi dirige e chi esegue, e che la direzione del lavoro spetterà  di diritto e di fatto ai lavoratori, i quali per ciascun lavoro si organizzeranno e si divideranno le funzioni nel modo che stimano migliore. Credo che dove v'è bisogno di delegare degl'individui per una data funzione, si darà  loro un mandato determinato, limitato, soggetto sempre al controllo ed all'approvazione del pubblico, e sopratutto che non si darà  mai loro una forza per obbligare la gente, e per compiere il loro mandato contro la volontà  di una frazione qualsiasi del pubblico: il diritto di adoperare la violenza, quando se ne presentasse la dura necessità , dovendo restare sempre a tutto il popolo e non mai esser delegato. Credo che quando sopra una cosa da fare si hanno pareri diversi, se è possibile e conveniente si farà  in modi diversi, e se ciò non è possibile o non è conveniente, si farà  come vuole la maggioranza, salvo tutte le garanzie possibili in favore della minoranza - garanzie che si darebbero sul serio, perchè, non avendo la maggioranza nè il diritto nè la forza di costringere la minoranza all'ubbidienza, bisognerà  bene che guadagni la sua acquiescenza a mezzo di condiscendenze e prove di buona volontà ...
E poi credo, anzi son sicuro, che io non ho nè la capacità  nè la missione di fare il profeta. Io voglio combattere perchè il popolo si metta in condizione di fare come vuole: ed ho fiducia ch’esso, pur facendo mille spropositi e dovendo spesso ritornare sui suoi passi, e sperimentando contemporaneamente e successivamente mille forme diverse, preferirà  sempre quelle soluzioni che l’esperienza gli mostrerà  più facili e più vantaggiose.
E poi credo, anzi son sicuro, che io non ho nè la capacità  nè la missione di fare il profeta. Io voglio combattere perchè il popolo si metta in condizione di fare come vuole: ed ho fiducia ch'esso, pur facendo mille spropositi e dovendo spesso ritornare sui suoi passi, e sperimentando contemporaneamente e successivamente mille forme diverse, preferirà  sempre quelle soluzioni che l'esperienza gli mostrerà  più facili e più vantaggiose.
Merlino dubita che in fondo si tratti di una questione di parole. Egli si sarebbe accostato più alla verità  (forse gliel’ho avvertito altre volte) se avesse detto che è una questione di metodo.
Merlino dubita che in fondo si tratti di una questione di parole. Egli si sarebbe accostato più alla verità  (forse gliel'ho avvertito altre volte) se avesse detto che è una questione di metodo.
Quali saranno le forme sociali, dell’avvenire nessuno può precisare - e facilmente ci troveremmo d’accordo sui concetti generali che dovranno guidare una società  di liberi e di eguali... dopo che essa sarà  costituita. La questione è del modo come si può arrivare a costituirla. Gli autoritari vogliono imporre dall’alto, per mezzo di leggi, quello che essi credono bene. Gli anarchici invece vogliono, colla propaganda distruggere il principio d’autorità  nelle coscienze, e colla rivoluzione distruggere ogni forza organizzata che possa costringere gli uomini ad agire contrariamente alla loro volontà .
Quali saranno le forme sociali, dell'avvenire nessuno può precisare - e facilmente ci troveremmo d'accordo sui concetti generali che dovranno guidare una società  di liberi e di eguali... dopo che essa sarà  costituita. La questione è del modo come si può arrivare a costituirla. Gli autoritari vogliono imporre dall'alto, per mezzo di leggi, quello che essi credono bene. Gli anarchici invece vogliono, colla propaganda distruggere il principio d'autorità  nelle coscienze, e colla rivoluzione distruggere ogni forza organizzata che possa costringere gli uomini ad agire contrariamente alla loro volontà .
A proposito, vorrà  Merlino rispondere ad una domanda alla quale nessun socialista democratico ha voluto darmi una risposta esplicita? Io vorrei sapere, se, nell’opinione sua, quel tale governo o parlamento che egli crede necessario alla vita sociale, dovrà  avere a sua disposizione una forza armata.
A proposito, vorrà  Merlino rispondere ad una domanda alla quale nessun socialista democratico ha voluto darmi una risposta esplicita? Io vorrei sapere, se, nell'opinione sua, quel tale governo o parlamento che egli crede necessario alla vita sociale, dovrà  avere a sua disposizione una forza armata.
Nel caso che no, allora davvero che la differenza fra noi sarebbe poca cosa, poichè io sopporterei di buona grazia un governo... che non potrebbe obbligarmi a nulla.
Nel caso che no, allora davvero che la differenza fra noi sarebbe poca cosa, poichè io sopporterei di buona grazia un governo... che non potrebbe obbligarmi a nulla.
Merlino non sa comprendere perchè l’Agitazione, che dice al popolo di farsi vivo e di servirsi dei diritti che ha, fa un’eccezione per il diritto elettorale. Noi ne abbiamo spiegato le ragioni varie volte.
Merlino non sa comprendere perchè l'Agitazione, che dice al popolo di farsi vivo e di servirsi dei diritti che ha, fa un'eccezione per il diritto elettorale. Noi ne abbiamo spiegato le ragioni varie volte.
Il “diritto” elettorale è il diritto di rinunziare ai propri diritti, e quindi è contrario allo scopo di noi, che vogliamo che il popolo s’abitui a combattere ed a vincere direttamente, colle proprie forze.
Il “diritto” elettorale è il diritto di rinunziare ai propri diritti, e quindi è contrario allo scopo di noi, che vogliamo che il popolo s'abitui a combattere ed a vincere direttamente, colle proprie forze.
È stato detto che il diritto elettorale è il diritto di scegliersi il proprio padrone. In realtà  non è nemmeno questo: ma è il diritto di concorrere per una parte minima alla nomina di una particella del proprio padrone, e di dirsi poi e credersi sovrano.
È stato detto che il diritto elettorale è il diritto di scegliersi il proprio padrone. In realtà  non è nemmeno questo: ma è il diritto di concorrere per una parte minima alla nomina di una particella del proprio padrone, e di dirsi poi e credersi sovrano.
Noi che vogliamo che il popolo sia sovrano davvero, abbiamo ogni interesse ad impedire ch’esso prenda sul serio una sovranità  da burla e s’acqueti in essa.
Noi che vogliamo che il popolo sia sovrano davvero, abbiamo ogni interesse ad impedire ch'esso prenda sul serio una sovranità  da burla e s'acqueti in essa.
        
        
=== MERLINO, USO ED ABUSO DELLA FORZA ===
=== MERLINO, USO ED ABUSO DELLA FORZA ===


'''Controbatte il Merlino con una lettera che l’Agitazione pubblica il 16 dicembre 1897.'''
'''Controbatte il Merlino con una lettera che l'Agitazione pubblica il 16 dicembre 1897.'''


:::Roma, 5 Dicembre.
:::Roma, 5 Dicembre.
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Mi dispiace di usurpare il vostro spazio, ma devo rispondere alla domanda che mi rivolge E. Malatesta:
Mi dispiace di usurpare il vostro spazio, ma devo rispondere alla domanda che mi rivolge E. Malatesta:
“A proposito, vorrà  M. rispondere ad una dimanda, alla quale nessun socialista-democratico ha voluto darmi una risposta esplicita? Io vorrei sapere se, nell’opinione sua, quel tale governo o parlamento che egli crede necessario alla vita sociale, dovrà  avere a sua disposizione una forza armata”.
“A proposito, vorrà  M. rispondere ad una dimanda, alla quale nessun socialista-democratico ha voluto darmi una risposta esplicita? Io vorrei sapere se, nell'opinione sua, quel tale governo o parlamento che egli crede necessario alla vita sociale, dovrà  avere a sua disposizione una forza armata”.
Risponderò come rispose a me altra volta Malatesta.
Risponderò come rispose a me altra volta Malatesta.
Se la gente sarà  abbastanza ragionevole, non sarà  necessario usar la forza, se no, ci si ricorrerà . Beninteso l’uso della forza dovrà  esser riservato ai casi estremi e non dovrà  essere ad arbitrio di un Governo o di un Parlamento di adoperarla contro i cittadini recalcitranti ad un dato provvedimento, anzi non dovrà  essere adoperata contro i cittadini, come son oggi l’esercito e la polizia, ma solamente i cittadini stessi potranno essere chiamati in casi straordinari, come già  usa in Inghilterra e negli Stati Uniti. Insomma bisogna regolare l’uso della forza, limitarne i casi, toglierlo all’arbitrio di un’amministrazione o autorità  centrale qualsiasi: ma non si può escludere a priori la necessità  che la collettività  adoperi la forza contro l’individuo o contro la minoranza, nei casi in cui vi sia veramente conflitto di volontà  e d’interessi e la secessione non sia possibile e non riesca un compromesso. Cioè, si può a parole promettere l’Arcadia, l’Eldorado e la pace perpetua, ma si manterrebbe poi la promessa?
Se la gente sarà  abbastanza ragionevole, non sarà  necessario usar la forza, se no, ci si ricorrerà . Beninteso l'uso della forza dovrà  esser riservato ai casi estremi e non dovrà  essere ad arbitrio di un Governo o di un Parlamento di adoperarla contro i cittadini recalcitranti ad un dato provvedimento, anzi non dovrà  essere adoperata contro i cittadini, come son oggi l'esercito e la polizia, ma solamente i cittadini stessi potranno essere chiamati in casi straordinari, come già  usa in Inghilterra e negli Stati Uniti. Insomma bisogna regolare l'uso della forza, limitarne i casi, toglierlo all'arbitrio di un'amministrazione o autorità  centrale qualsiasi: ma non si può escludere a priori la necessità  che la collettività  adoperi la forza contro l'individuo o contro la minoranza, nei casi in cui vi sia veramente conflitto di volontà  e d'interessi e la secessione non sia possibile e non riesca un compromesso. Cioè, si può a parole promettere l'Arcadia, l'Eldorado e la pace perpetua, ma si manterrebbe poi la promessa?
Ecco come io rispondo a Malatesta, e a mia volta gli faccio una domanda:
Ecco come io rispondo a Malatesta, e a mia volta gli faccio una domanda:
Gl’individui useranno mai la forza l’uno contro l’altro? Se altri mi dà  uno schiaffo, devo reagire o presentargli l’altra guancia?
Gl'individui useranno mai la forza l'uno contro l'altro? Se altri mi dà  uno schiaffo, devo reagire o presentargli l'altra guancia?
La risposta sua, la prevedo, è che devo reagire. E se sono debole? Accorrerà  la gente a difendermi. E come farà  la gente accorrendo, durante una rissa, a sapere da quale parte sta la ragione, per mettersi da quella? Ci sarà  probabilmente chi piglia parte per l’uno, chi per l’altro dei contendenti. Quindi il popolo dev’essere tutto in armi a ogni disputa, che si accende tra due individui, e si dividerà  in fazioni, proprio come ai tempi dei Cerchi e dei Donati, dei Bianchi e dei Neri.
La risposta sua, la prevedo, è che devo reagire. E se sono debole? Accorrerà  la gente a difendermi. E come farà  la gente accorrendo, durante una rissa, a sapere da quale parte sta la ragione, per mettersi da quella? Ci sarà  probabilmente chi piglia parte per l'uno, chi per l'altro dei contendenti. Quindi il popolo dev'essere tutto in armi a ogni disputa, che si accende tra due individui, e si dividerà  in fazioni, proprio come ai tempi dei Cerchi e dei Donati, dei Bianchi e dei Neri.
Io ho detto e ripeto che questo modo d’intendere l’Anarchia può esser passato per un momento per la mente di qualcuno, ma non è sostenibile: e più presto lo correggiamo, meglio è.
Io ho detto e ripeto che questo modo d'intendere l'Anarchia può esser passato per un momento per la mente di qualcuno, ma non è sostenibile: e più presto lo correggiamo, meglio è.
Malatesta dice che non fa il mestiere del profeta. Così dicono anche i socialisti democratici, quando si tenta di dimostrare loro gl’inconvenienti del Collettivismo. Dunque demoliamo, e non ci curiamo d’altro. Ma si può demolire, senza sapere che cosa realmente si deve demolire, e perchè? Si può andar innanzi alla cieca? No - tanto vero, che Malatesta ha le sue idee. Egli sa o crede che “incaricate dei pubblici servizi saranno le Associazioni di coloro che lavorano in ciascun servizio; le quali dovranno badare nello stesso tempo al benessere dei loro membri e al comodo del pubblico”.
Malatesta dice che non fa il mestiere del profeta. Così dicono anche i socialisti democratici, quando si tenta di dimostrare loro gl'inconvenienti del Collettivismo. Dunque demoliamo, e non ci curiamo d'altro. Ma si può demolire, senza sapere che cosa realmente si deve demolire, e perchè? Si può andar innanzi alla cieca? No - tanto vero, che Malatesta ha le sue idee. Egli sa o crede che “incaricate dei pubblici servizi saranno le Associazioni di coloro che lavorano in ciascun servizio; le quali dovranno badare nello stesso tempo al benessere dei loro membri e al comodo del pubblico”.
Dovranno - perchè lo dite voi? Ma voi che spesso notate, e giustamente, che l’Amministrazione collettivistica sarebbe portata ad abusare della sua autorità , e non potrebbe restar democratica, voi dovete anche sapere che un’Associazione incaricata di un pubblico servizio baderebbe prima al proprio interesse e al comodo dei suoi membri, e poi, se mai, a quello del pubblico. Le vostre Associazioni diverrebbero altrettanti corpi burocratici; e come mai potete voi credere che sarebbero nientemeno “impossibilitate a prevaricare dal controllo dell’opinione pubblica”? Come si eserciterebbe questo controllo? Quali forme assumerebbe? Quella forse di un’insurrezione popolare contro ogni Amministrazione che non obbedisse al volere del pubblico? Mettiamo che l’Associazione ferroviaria si rifiutasse di far correre un direttissimo tra Roma e Ancona: sarebbe chiamata a dovere dal popolo tumultuante? E se l’opinione pubblica fosse divisa? Se tutte le località  percorse dal treno ne domandassero la fermata? Se l’Associazione fomentasse ad arte la discordia?
Dovranno - perchè lo dite voi? Ma voi che spesso notate, e giustamente, che l'Amministrazione collettivistica sarebbe portata ad abusare della sua autorità , e non potrebbe restar democratica, voi dovete anche sapere che un'Associazione incaricata di un pubblico servizio baderebbe prima al proprio interesse e al comodo dei suoi membri, e poi, se mai, a quello del pubblico. Le vostre Associazioni diverrebbero altrettanti corpi burocratici; e come mai potete voi credere che sarebbero nientemeno “impossibilitate a prevaricare dal controllo dell'opinione pubblica”? Come si eserciterebbe questo controllo? Quali forme assumerebbe? Quella forse di un'insurrezione popolare contro ogni Amministrazione che non obbedisse al volere del pubblico? Mettiamo che l'Associazione ferroviaria si rifiutasse di far correre un direttissimo tra Roma e Ancona: sarebbe chiamata a dovere dal popolo tumultuante? E se l'opinione pubblica fosse divisa? Se tutte le località  percorse dal treno ne domandassero la fermata? Se l'Associazione fomentasse ad arte la discordia?
Ci sarebbero, aggiunge Malatesta “i legami di dipendenza reciproca tra le Associazioni”. Quali legami? E di che specie? Patti, obbligazioni, deliberazioni collettive, Comitati federali, Congressi? Che vi abbia ad essere un Parlamento?
Ci sarebbero, aggiunge Malatesta “i legami di dipendenza reciproca tra le Associazioni”. Quali legami? E di che specie? Patti, obbligazioni, deliberazioni collettive, Comitati federali, Congressi? Che vi abbia ad essere un Parlamento?
E da ultimo ci sarebbe “il diritto di tutti ad entrare nelle singole Associazioni ed usare dei mezzi di produzione, che esse adoperano”.
E da ultimo ci sarebbe “il diritto di tutti ad entrare nelle singole Associazioni ed usare dei mezzi di produzione, che esse adoperano”.
Questo poi renderebbe impossibile alle Associazioni di funzionare un’ora sola. Immaginiamo un cantiere, dove si sta fabbricando una nave, invaso da gente che vuol metter le mani dappertutto e sostituirsi a quelli che lavorano - per essere, forse l’indomani lasciato deserto.
Questo poi renderebbe impossibile alle Associazioni di funzionare un'ora sola. Immaginiamo un cantiere, dove si sta fabbricando una nave, invaso da gente che vuol metter le mani dappertutto e sostituirsi a quelli che lavorano - per essere, forse l'indomani lasciato deserto.
Figuriamoci una farmacia in cui si presentano a lavorare dei dilettanti farmacisti - e via discorrendo.
Figuriamoci una farmacia in cui si presentano a lavorare dei dilettanti farmacisti - e via discorrendo.
A me pare che noi dobbiamo intenderci sugli elementi del Socialismo - prima ancora di discutere dei metodi.
A me pare che noi dobbiamo intenderci sugli elementi del Socialismo - prima ancora di discutere dei metodi.
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=== MALATESTA, PROBLEMI DI OGGI E DI DOMANI ===
=== MALATESTA, PROBLEMI DI OGGI E DI DOMANI ===


'''Replica del Malatesta sull’Agitazione del 23 dicembre 1897 con un articolo dal titolo: “''Anarchia... contro che cosa?”.'''''
'''Replica del Malatesta sull'Agitazione del 23 dicembre 1897 con un articolo dal titolo: “''Anarchia... contro che cosa?”.'''''


Io so che Merlino, esempio raro tra i polemisti e gli uomini di parte, non mira nelle discussioni a mettere nell’imbarazzo l’avversario con artifici retorici, ma si sforza di portar luce sulla materia in questione; so ch’egli si propone sempre di cercare la verità  e di propagare quello ch’egli è giunto a creder vero - e perciò sono stato molto meravigliato dell’ultimo articolo che ci ha inviato, nel quale, mentre si propone di rispondere ad una domanda da me fatta nella speranza reale di apprendere meglio quali sono le sue idee, egli gira attorno alla questione, cerca d’impressionare il lettore con una certa apparenza di spirito pratico e... mi lascia più perplesso di prima.
Io so che Merlino, esempio raro tra i polemisti e gli uomini di parte, non mira nelle discussioni a mettere nell'imbarazzo l'avversario con artifici retorici, ma si sforza di portar luce sulla materia in questione; so ch'egli si propone sempre di cercare la verità  e di propagare quello ch'egli è giunto a creder vero - e perciò sono stato molto meravigliato dell'ultimo articolo che ci ha inviato, nel quale, mentre si propone di rispondere ad una domanda da me fatta nella speranza reale di apprendere meglio quali sono le sue idee, egli gira attorno alla questione, cerca d'impressionare il lettore con una certa apparenza di spirito pratico e... mi lascia più perplesso di prima.
Io domandavo se, a senso suo, quel qualsiasi governo, o parlamento ch’egli crede necessario al buon andamento della società  dovrà  avere a sua disposizione una forza armata.
Io domandavo se, a senso suo, quel qualsiasi governo, o parlamento ch'egli crede necessario al buon andamento della società  dovrà  avere a sua disposizione una forza armata.
E Merlino mi risponde che “l’uso della forza dovrà  essere riservato ai casi estremi e non dovrà  essere ad arbitrio di un Governo o di un Parlamento di adoperarla contro i Cittadini ricalcitranti ad un dato provvedimento”.
E Merlino mi risponde che “l'uso della forza dovrà  essere riservato ai casi estremi e non dovrà  essere ad arbitrio di un Governo o di un Parlamento di adoperarla contro i Cittadini ricalcitranti ad un dato provvedimento”.
Io non ci capisco nulla. Se il Governo non ha il diritto di costringere i cittadini ad ubbidire alle leggi, allora non è più un governo, nel senso comune della parola e noi non avremmo più a domandarne l’abolizione: ci basterebbe di fare a modo nostro quando quello che esso vuole non ci conviene.
Io non ci capisco nulla. Se il Governo non ha il diritto di costringere i cittadini ad ubbidire alle leggi, allora non è più un governo, nel senso comune della parola e noi non avremmo più a domandarne l'abolizione: ci basterebbe di fare a modo nostro quando quello che esso vuole non ci conviene.
Non vi deve essere una forza armata permanente, dice Merlino, ma i cittadini stessi potranno esser chiamati in casi straordinari, come già  si usa in Inghilterra e negli Stati Uniti. Ma chiamati da chi? Dal Governo? E saranno obbligati ad accorrere alla chiamata? In Inghilterra e negli Stati Uniti vi è una polizia; e le milizie che il governo chiama in casi straordinari servono, salvo che non si ribellino, agli scopi del governo, tra cui è sempre primo quello di tenere a freno ed all’occasione di massacrare il popolo. E quello il regime politico che vagheggia Merlino?
Non vi deve essere una forza armata permanente, dice Merlino, ma i cittadini stessi potranno esser chiamati in casi straordinari, come già  si usa in Inghilterra e negli Stati Uniti. Ma chiamati da chi? Dal Governo? E saranno obbligati ad accorrere alla chiamata? In Inghilterra e negli Stati Uniti vi è una polizia; e le milizie che il governo chiama in casi straordinari servono, salvo che non si ribellino, agli scopi del governo, tra cui è sempre primo quello di tenere a freno ed all'occasione di massacrare il popolo. E quello il regime politico che vagheggia Merlino?
Ma l’uso della forza va regolato e tolto all’arbitrio di un’amministrazione centrale qualsiasi, dice Merlino. Che si tratti dunque di uno Statuto che dovrà  fissare i diritti rispettivi del Cittadino e quelli del Governo e che sarà  rispettato... come lo sono sempre stati gli Statuti!
Ma l'uso della forza va regolato e tolto all'arbitrio di un'amministrazione centrale qualsiasi, dice Merlino. Che si tratti dunque di uno Statuto che dovrà  fissare i diritti rispettivi del Cittadino e quelli del Governo e che sarà  rispettato... come lo sono sempre stati gli Statuti!
Noi vogliamo che tutti i cittadini abbiano diritto uguale di essere armati e di correre alle armi quando se ne presenti la necessità , senza che nessuno possa costringerli a marciare o a non marciare. Vogliamo che la difesa sociale, interesse di tutti, sia affidata a tutti, senza che nessuno faccia il mestiere di difensore dell’ordine pubblico e viva di esso.
Noi vogliamo che tutti i cittadini abbiano diritto uguale di essere armati e di correre alle armi quando se ne presenti la necessità , senza che nessuno possa costringerli a marciare o a non marciare. Vogliamo che la difesa sociale, interesse di tutti, sia affidata a tutti, senza che nessuno faccia il mestiere di difensore dell'ordine pubblico e viva di esso.
Ma, dice Merlino, se io sono attaccato da uno più forte di me, come farò a difendermi? Accorrerà  la gente ad aiutarmi? E accorrendo, come farà  a giudicare da che parte sta la ragione? E siccome probabilmente si produrranno opinioni diverse, si avrà  dunque per ogni disputa una guerra civile?
Ma, dice Merlino, se io sono attaccato da uno più forte di me, come farò a difendermi? Accorrerà  la gente ad aiutarmi? E accorrendo, come farà  a giudicare da che parte sta la ragione? E siccome probabilmente si produrranno opinioni diverse, si avrà  dunque per ogni disputa una guerra civile?
E i carabinieri, rispondo io, sono sempre presenti per difendere chi è attaccato? Ed è sicuro ch’essi non si mettano mai dalla parte di chi ha torto? E il giudizio dei magistrati offre forse più garanzie di giustizia di quello della folla? E la tirannia è forse preferibile alla guerra civile? Merlino ragiona come fanno i conservatori. Egli mette innanzi tutti gl’inconvenienti, tutti i conflitti possibili nella vita sociale, e se ne serve per dire impossibili ed assurdi gl’ideali nostri - dimenticando però di dirci come a quegli inconvenienti ed a quei conflitti si ripara nel sistema suo.
E i carabinieri, rispondo io, sono sempre presenti per difendere chi è attaccato? Ed è sicuro ch'essi non si mettano mai dalla parte di chi ha torto? E il giudizio dei magistrati offre forse più garanzie di giustizia di quello della folla? E la tirannia è forse preferibile alla guerra civile? Merlino ragiona come fanno i conservatori. Egli mette innanzi tutti gl'inconvenienti, tutti i conflitti possibili nella vita sociale, e se ne serve per dire impossibili ed assurdi gl'ideali nostri - dimenticando però di dirci come a quegli inconvenienti ed a quei conflitti si ripara nel sistema suo.
Merlino teme la guerra civile; ma che cosa è un regime autoritario se non uno stato di guerra, in cui una delle parti è stata vinta e si trova soggetta? Merlino dirà  che egli è libertario e non già  autoritario; ma se qualcuno, individuo o collettività , minoranza o maggioranza può imporre agli altri la propria volontà , la libertà  è una menzogna, o non esiste se non per chi dispone della forza.
Merlino teme la guerra civile; ma che cosa è un regime autoritario se non uno stato di guerra, in cui una delle parti è stata vinta e si trova soggetta? Merlino dirà  che egli è libertario e non già  autoritario; ma se qualcuno, individuo o collettività , minoranza o maggioranza può imporre agli altri la propria volontà , la libertà  è una menzogna, o non esiste se non per chi dispone della forza.
Io non ho mai detto che l’Anarchia, specie nei primi tempi sarà  l’Arcadia o l’Eldorado. Vi saranno purtroppo guai e difficoltà  inerenti all’imperfezione ed al disaccordo degli uomini; ma se v’è probabilità  che i mali siano minori che in qualsiasi regime autoritario, ciò mi basta per essere anarchico.
Io non ho mai detto che l'Anarchia, specie nei primi tempi sarà  l'Arcadia o l'Eldorado. Vi saranno purtroppo guai e difficoltà  inerenti all'imperfezione ed al disaccordo degli uomini; ma se v'è probabilità  che i mali siano minori che in qualsiasi regime autoritario, ciò mi basta per essere anarchico.
Il benessere e la libertà  di tutti, l’abolizione della tirannia e della schiavitù non si possono avere se non quando gli uomini si sforzino di armonizzare i loro interessi e si pieghino volontariamente alle necessità  sociali. Ed io credo che, abolita la proprietà  individuale ed il governo, distrutta cioè la possibilità  di sfruttare ed opprimere gli altri sotto l’egida delle leggi e della forza sociale, gli uomini avranno interesse, e quindi volontà , di accordarsi e risolvere i possibili conflitti pacificamente, senza ricorrere alla forza. Se ciò non fosse, evidentemente l’anarchia sarebbe impossibile; ma sarebbero anche impossibili la pace e la libertà .
Il benessere e la libertà  di tutti, l'abolizione della tirannia e della schiavitù non si possono avere se non quando gli uomini si sforzino di armonizzare i loro interessi e si pieghino volontariamente alle necessità  sociali. Ed io credo che, abolita la proprietà  individuale ed il governo, distrutta cioè la possibilità  di sfruttare ed opprimere gli altri sotto l'egida delle leggi e della forza sociale, gli uomini avranno interesse, e quindi volontà , di accordarsi e risolvere i possibili conflitti pacificamente, senza ricorrere alla forza. Se ciò non fosse, evidentemente l'anarchia sarebbe impossibile; ma sarebbero anche impossibili la pace e la libertà .
Merlino non è persuaso quando gli dico che contro il volere degli uomini l’anarchia non si fa. Ma sa egli concepire un regime che si regga senza e contro la volontà  degli uomini, o almeno di coloro tra gli uomini che pensano e vogliono? E conosce egli un regime che valga più di quel che valgono gli uomini che lo accettano?
Merlino non è persuaso quando gli dico che contro il volere degli uomini l'anarchia non si fa. Ma sa egli concepire un regime che si regga senza e contro la volontà  degli uomini, o almeno di coloro tra gli uomini che pensano e vogliono? E conosce egli un regime che valga più di quel che valgono gli uomini che lo accettano?
Tutto dipende dalla volontà  degli uomini. Cerchiamo dunque di educarli a volere la libertà  e la giustizia per tutti, e a cacciare dal loro spirito il pregiudizio della necessità  del gendarme.
Tutto dipende dalla volontà  degli uomini. Cerchiamo dunque di educarli a volere la libertà  e la giustizia per tutti, e a cacciare dal loro spirito il pregiudizio della necessità  del gendarme.
Io dissi che non sono profeta, e Merlino trova che io rispondo come fanno i socialisti democratici quando si tenta di dimostrar loro gl’inconvenienti del Collettivismo.
Io dissi che non sono profeta, e Merlino trova che io rispondo come fanno i socialisti democratici quando si tenta di dimostrar loro gl'inconvenienti del Collettivismo.
Il caso non è eguale.
Il caso non è eguale.
I socialisti democratici vogliono che il popolo li mandi al potere, a far le leggi, ad organizzare la nuova società , e quindi dovrebbero almeno dirci che uso farebbero di questo potere, e a quali leggi ci sottoporrebbero.
I socialisti democratici vogliono che il popolo li mandi al potere, a far le leggi, ad organizzare la nuova società , e quindi dovrebbero almeno dirci che uso farebbero di questo potere, e a quali leggi ci sottoporrebbero.
Noi anarchici invece vogliamo che il popolo conquisti la libertà  e... faccia quello che vuole.
Noi anarchici invece vogliamo che il popolo conquisti la libertà  e... faccia quello che vuole.
Avere fin da ora delle idee e dei progetti pratici è necessario, poichè la vita sociale non ammette interruzione, ed il popolo dovrà , il giorno stesso in cui si sarà  sbarazzato del governo e dei padroni, provvedere alle necessità  della vita. Ma queste idee potranno essere varie nei vari paesi e nelle varie branche della produzione, e se anche fossero sbagliate il male non sarebbe grande, poichè, non essendovi un potere conservatore che obblighi a perseverare negli errori, nè una classe costituita che di questi errori profitti, si potrà  sempre cambiare e migliorare quello che alla prova non riesce bene. L’anarchia è, in un certo senso, il sistema sperimentale applicato all’arte del viver civile.
Avere fin da ora delle idee e dei progetti pratici è necessario, poichè la vita sociale non ammette interruzione, ed il popolo dovrà , il giorno stesso in cui si sarà  sbarazzato del governo e dei padroni, provvedere alle necessità  della vita. Ma queste idee potranno essere varie nei vari paesi e nelle varie branche della produzione, e se anche fossero sbagliate il male non sarebbe grande, poichè, non essendovi un potere conservatore che obblighi a perseverare negli errori, nè una classe costituita che di questi errori profitti, si potrà  sempre cambiare e migliorare quello che alla prova non riesce bene. L'anarchia è, in un certo senso, il sistema sperimentale applicato all'arte del viver civile.
E poi, io non sono che un individuo, e io e tutti gli anarchici attuali non siamo che una frazione del popolo, e quindi potremmo dire tutto al più quel che vorremmo, ma non mai quel che sarà : il fatto dovendo essere necessariamente modificato dal concorso di tante altre volontà  che oggi non sappiamo quali saranno.
E poi, io non sono che un individuo, e io e tutti gli anarchici attuali non siamo che una frazione del popolo, e quindi potremmo dire tutto al più quel che vorremmo, ma non mai quel che sarà : il fatto dovendo essere necessariamente modificato dal concorso di tante altre volontà  che oggi non sappiamo quali saranno.
D’altronde, pur non avendo nessuna inclinazione per l’arte profetica, io espressi alcuna delle mie idee sulla futura organizzazione sociale - e Merlino le ha confutate... alquanto puerilmente.
D'altronde, pur non avendo nessuna inclinazione per l'arte profetica, io espressi alcuna delle mie idee sulla futura organizzazione sociale - e Merlino le ha confutate... alquanto puerilmente.
Io dissi, per esempio, che i servizi pubblici saranno fatti dalle associazioni dei lavoratori dei diversi rami e che queste associazioni baderanno nello stesso tempo al benessere dei loro membri ed al comodo del pubblico. E Merlino dice che queste associazioni, al pari dei corpi governanti, baderebbero prima al comodo dei propri membri e poi, se mai, a quello del pubblico. Può darsi benissimo: ma siccome ogni lavoratore da una parte è membro di un’associazione di produzione e dall’altra è parte del pubblico, è probabile che si accorgerebbe presto che al giuoco di tirare ognuno al proprio vantaggio, ci si perde tutti, e perciò penserebbe che vale meglio accordarsi e lavorare tutti di buona voglia per il bene generale. Tutt’altra è invece la posizione del governante, il quale impone agli altri le regole di lavoro e può accomodar tutto a profitto suo e dei suoi amici.
Io dissi, per esempio, che i servizi pubblici saranno fatti dalle associazioni dei lavoratori dei diversi rami e che queste associazioni baderanno nello stesso tempo al benessere dei loro membri ed al comodo del pubblico. E Merlino dice che queste associazioni, al pari dei corpi governanti, baderebbero prima al comodo dei propri membri e poi, se mai, a quello del pubblico. Può darsi benissimo: ma siccome ogni lavoratore da una parte è membro di un'associazione di produzione e dall'altra è parte del pubblico, è probabile che si accorgerebbe presto che al giuoco di tirare ognuno al proprio vantaggio, ci si perde tutti, e perciò penserebbe che vale meglio accordarsi e lavorare tutti di buona voglia per il bene generale. Tutt'altra è invece la posizione del governante, il quale impone agli altri le regole di lavoro e può accomodar tutto a profitto suo e dei suoi amici.
Io dissi che l’opinione pubblica impedirebbe alle associazioni di prevaricare; e Merlino mi domanda se vi sarà  un’insurrezione popolare contro ogni Amministrazione che non obbedisse al volare del popolo. Eppure non è molti giorni che Merlino ha scritto, ed a ragione, che se il popolo sapesse volere potrebbe, anche nel regime attuale, nonostante le ricchezze ed i soldati di cui dispongono le classi dominanti, impedire moltissimi abusi ed imporre il rispetto di molte libertà ! La tesi che sostiene Merlino deve essere davvero molto cattiva, giacchè egli si vede costretto a ricorrere alle barzellette dei reazionari.
Io dissi che l'opinione pubblica impedirebbe alle associazioni di prevaricare; e Merlino mi domanda se vi sarà  un'insurrezione popolare contro ogni Amministrazione che non obbedisse al volare del popolo. Eppure non è molti giorni che Merlino ha scritto, ed a ragione, che se il popolo sapesse volere potrebbe, anche nel regime attuale, nonostante le ricchezze ed i soldati di cui dispongono le classi dominanti, impedire moltissimi abusi ed imporre il rispetto di molte libertà ! La tesi che sostiene Merlino deve essere davvero molto cattiva, giacchè egli si vede costretto a ricorrere alle barzellette dei reazionari.
Io parlai dei legami di dipendenza reciproca tra le Associazioni, e Merlino non intende di che legami io parlo. Ma non è chiaro che il fornaio, per esempio, ha bisogno del mugnaio che gli fornisce la farina, del contadino che fornisce il grano, del muratore che gli fa la casa, del sarto che lo veste e così all’infinito? Non è chiaro che tutti hanno interesse e bisogno di mettersi d’accordo con tutti? Ma come si stabiliranno questi accordi? domanda Merlino. Mediante patti, obbligazioni, Comitati federali, Congressi? Con questi o con altri mezzi, ma non certo, se i lavoratori ci terranno ad esser liberi, mediante Parlamenti che faccian la legge e che la impongano a tutti colla forza.
Io parlai dei legami di dipendenza reciproca tra le Associazioni, e Merlino non intende di che legami io parlo. Ma non è chiaro che il fornaio, per esempio, ha bisogno del mugnaio che gli fornisce la farina, del contadino che fornisce il grano, del muratore che gli fa la casa, del sarto che lo veste e così all'infinito? Non è chiaro che tutti hanno interesse e bisogno di mettersi d'accordo con tutti? Ma come si stabiliranno questi accordi? domanda Merlino. Mediante patti, obbligazioni, Comitati federali, Congressi? Con questi o con altri mezzi, ma non certo, se i lavoratori ci terranno ad esser liberi, mediante Parlamenti che faccian la legge e che la impongano a tutti colla forza.
Io reclamavo infine, come garanzia contro il costituirsi di monopoli a danno del pubblico, il diritto di tutti ad entrare nelle singole Associazioni ed usare dei mezzi di produzione che esse adoperano. E Merlino risponde immaginando un cantiere invaso da gente che vuol mettere le mani dappertutto, o una farmacia dove dei dilettanti vadano a rimestare e confondere tutto. Non sembra proprio di sentire un parruccone il quale, volendo combattere la proposta di aprire al pubblico un giardino, dicesse che tutta la popolazione vorrebbe entrare contemporaneamente nel giardino e morrebbe pigiata e soffocata? In pratica poi risulta che quando si apre un pubblico giardino il diritto per tutti di andarci a passeggiare basta per impedire il monopolio, ma non produce niente affatto un affollamento che distruggerebbe il piacere di passeggiare. Il mio concetto era chiaro: io parlavo del diritto che deve avere la gente di provvedere da sè ad un dato lavoro, quando coloro i quali lo fanno volessero servirsene come mezzo per sfruttare ed opprimere gli altri; e non già  del diritto degli sfaccendati di andare a disturbare chi lavora.
Io reclamavo infine, come garanzia contro il costituirsi di monopoli a danno del pubblico, il diritto di tutti ad entrare nelle singole Associazioni ed usare dei mezzi di produzione che esse adoperano. E Merlino risponde immaginando un cantiere invaso da gente che vuol mettere le mani dappertutto, o una farmacia dove dei dilettanti vadano a rimestare e confondere tutto. Non sembra proprio di sentire un parruccone il quale, volendo combattere la proposta di aprire al pubblico un giardino, dicesse che tutta la popolazione vorrebbe entrare contemporaneamente nel giardino e morrebbe pigiata e soffocata? In pratica poi risulta che quando si apre un pubblico giardino il diritto per tutti di andarci a passeggiare basta per impedire il monopolio, ma non produce niente affatto un affollamento che distruggerebbe il piacere di passeggiare. Il mio concetto era chiaro: io parlavo del diritto che deve avere la gente di provvedere da sè ad un dato lavoro, quando coloro i quali lo fanno volessero servirsene come mezzo per sfruttare ed opprimere gli altri; e non già  del diritto degli sfaccendati di andare a disturbare chi lavora.
Ma insomma, le idee mie possono essere sbagliate, e, come ho detto, non sarebbe gran male, perchè io non voglio imporle a nessuno. Merlino però, il quale si lamenta che noi non vogliamo fare i profeti e non definiamo abbastanza le nostre idee sull’avvenire, dovrebbe dirci lui che cosa è che vuole.
Ma insomma, le idee mie possono essere sbagliate, e, come ho detto, non sarebbe gran male, perchè io non voglio imporle a nessuno. Merlino però, il quale si lamenta che noi non vogliamo fare i profeti e non definiamo abbastanza le nostre idee sull'avvenire, dovrebbe dirci lui che cosa è che vuole.
Non crede nell’”amministrazione” dei socialisti democratici, non nelle associazioni degli anarchici, e tampoco vuole egli demolire il presente senza preoccuparsi dell’avvenire. Che cosa vuole egli dunque?
Non crede nell'”amministrazione” dei socialisti democratici, non nelle associazioni degli anarchici, e tampoco vuole egli demolire il presente senza preoccuparsi dell'avvenire. Che cosa vuole egli dunque?
Criticare le idee degli altri è ottima cosa, ma non basta. Noi sappiamo che tutti i sistemi hanno i loro lati deboli: il nostro come quelli degli altri. Ma per rinunziare al nostro bisognerebbe che ce se ne proponesse uno che abbia meno inconvenienti.
Criticare le idee degli altri è ottima cosa, ma non basta. Noi sappiamo che tutti i sistemi hanno i loro lati deboli: il nostro come quelli degli altri. Ma per rinunziare al nostro bisognerebbe che ce se ne proponesse uno che abbia meno inconvenienti.
Tutto è relativo. Noi siamo anarchici perchè l’Anarchia, nel senso che noi diamo alla parola, ci pare la migliore soluzione del problema sociale. Se Merlino conosce qualche cosa di meglio, ce lo insegni subito.
Tutto è relativo. Noi siamo anarchici perchè l'Anarchia, nel senso che noi diamo alla parola, ci pare la migliore soluzione del problema sociale. Se Merlino conosce qualche cosa di meglio, ce lo insegni subito.
        
        


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'''Nota secca di Merlino apparsa sull’Agitazione del 30 dicembre 1897.'''
'''Nota secca di Merlino apparsa sull'Agitazione del 30 dicembre 1897.'''


Credevo che, non fosse che per l’amicizia che ci lega, Malatesta e io avessimo potuto polemizzare senza darci del farabutto e del mascalzone l’uno all’altro. Ma mi sono ingannato. La polemica appassiona e un uomo appassionato non riesce, fosse anche Catone in persona, a mantenersi giusto ed equanime. Malatesta poi è uomo di parte, è immerso dalla gioventù nelle lotte politiche, difende il suo passato, crede forse che sia in giuoco nella polemica tra noi impegnata, la sua posizione di capo morale del partito anarchico italiano, e quindi gli riesce meno che ad altri di discutere serenamente.
Credevo che, non fosse che per l'amicizia che ci lega, Malatesta e io avessimo potuto polemizzare senza darci del farabutto e del mascalzone l'uno all'altro. Ma mi sono ingannato. La polemica appassiona e un uomo appassionato non riesce, fosse anche Catone in persona, a mantenersi giusto ed equanime. Malatesta poi è uomo di parte, è immerso dalla gioventù nelle lotte politiche, difende il suo passato, crede forse che sia in giuoco nella polemica tra noi impegnata, la sua posizione di capo morale del partito anarchico italiano, e quindi gli riesce meno che ad altri di discutere serenamente.
Il sistema da lui prescelto per combattermi e il seguente.
Il sistema da lui prescelto per combattermi e il seguente.
Mi dice un mondo di cortesie: io sono un uomo che cerco la verità , che rifuggo da'cavilli, che non ricorro ad artifici retorici per mettere in imbarazzo l’avversario ecc. ecc.. Ma poi si meraviglia che io giro attorno alla questione, che cerco di impressionare il lettore con una certa apparenza di spirito pratico, e mi dà  del reazionario a tutto pasto. “Merlino ragiona come fanno i conservatori”. “M. si vede costretto a ricorrere alle barzellette dei reazionari”. “Sembra proprio di udire un parruccone” ecc. ecc..
Mi dice un mondo di cortesie: io sono un uomo che cerco la verità , che rifuggo da'cavilli, che non ricorro ad artifici retorici per mettere in imbarazzo l'avversario ecc. ecc.. Ma poi si meraviglia che io giro attorno alla questione, che cerco di impressionare il lettore con una certa apparenza di spirito pratico, e mi dà  del reazionario a tutto pasto. “Merlino ragiona come fanno i conservatori”. “M. si vede costretto a ricorrere alle barzellette dei reazionari”. “Sembra proprio di udire un parruccone” ecc. ecc..
Queste invettive si capisce bene a che servono - Un proverbio dice: dà  ad uno del cane e potrai sparargli addosso. Malatesta non lo fa ad arte, ma sente che se riesce a farmi credere reazionario da'lettori del suo giornale, egli toglie ogni credito ai miei argomenti, e se anche io ho ragione ed egli torto, tutti daranno torto a me e ragione a lui. Egli quindi mi gratifica ad ogni pie'sospinto dell’epiteto di reazionario. A forza di sentirlo dire e ridire, il lettore si abitua all’idea che io sono diventato un difensore accanito dell’attuale ordine di cose, e finisce per crederci fermamente e per appassionarsi contro di me in guisa tale da non potere più apprezzare serenamente i miei argomenti.
Queste invettive si capisce bene a che servono - Un proverbio dice: dà  ad uno del cane e potrai sparargli addosso. Malatesta non lo fa ad arte, ma sente che se riesce a farmi credere reazionario da'lettori del suo giornale, egli toglie ogni credito ai miei argomenti, e se anche io ho ragione ed egli torto, tutti daranno torto a me e ragione a lui. Egli quindi mi gratifica ad ogni pie'sospinto dell'epiteto di reazionario. A forza di sentirlo dire e ridire, il lettore si abitua all'idea che io sono diventato un difensore accanito dell'attuale ordine di cose, e finisce per crederci fermamente e per appassionarsi contro di me in guisa tale da non potere più apprezzare serenamente i miei argomenti.
Io potrei valermi, verso Malatesta, dello stesso metodo: potrei, se volessi, valendomi di certe recenti sue dichiarazioni intorno alla necessità  di lottare per i miglioramenti attualmente possibili, prendermi il gusto di dipingerlo agli occhi dei suoi amici per un reazionario, od almeno per un rivoluzionario che si avvia a diventare reazionario.
Io potrei valermi, verso Malatesta, dello stesso metodo: potrei, se volessi, valendomi di certe recenti sue dichiarazioni intorno alla necessità  di lottare per i miglioramenti attualmente possibili, prendermi il gusto di dipingerlo agli occhi dei suoi amici per un reazionario, od almeno per un rivoluzionario che si avvia a diventare reazionario.
Preferisco di chiudere la polemica - rimandando il lettore, che abbia la curiosità  di conoscere quale sia la soluzione, non collettivista-autoritaria, nè anarchico-amorfista, che io propongo al problema sociale, ad un volumetto che verrà  pubblicato fra giorni dal Treves. [Si tratta de L’Utopia collettivista - N.d.r.] Quanto al Malatesta, lo avverto che la prima volta che egli pensando con la sua testa dissentirà  da'suoi amici, questi lo tratteranno, se già  taluni non lo trattano, come egli tratta me; ed e gli non potrà  dolersi di loro, perchè saranno stati educati alla sua scuola.
Preferisco di chiudere la polemica - rimandando il lettore, che abbia la curiosità  di conoscere quale sia la soluzione, non collettivista-autoritaria, nè anarchico-amorfista, che io propongo al problema sociale, ad un volumetto che verrà  pubblicato fra giorni dal Treves. [Si tratta de L'Utopia collettivista - N.d.r.] Quanto al Malatesta, lo avverto che la prima volta che egli pensando con la sua testa dissentirà  da'suoi amici, questi lo tratteranno, se già  taluni non lo trattano, come egli tratta me; ed e gli non potrà  dolersi di loro, perchè saranno stati educati alla sua scuola.
        
        


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'''Risposta di Malatesta: Agitazione del 30 dicembre 1897'''
'''Risposta di Malatesta: Agitazione del 30 dicembre 1897'''
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Mi duole che Merlino, si sia offeso della mia risposta; ma a me non pare di essere andato oltre i limiti permessi in una polemica cortese tra persone che si stimano. Notai la somiglianza tra alcuni suoi argomenti e quelli addotti ordinariamente dai conservatori e dai reazionari, così come egli aveva detto che io rispondevo come fanno i socialisti-democratici. È offensivo questo? Per me non v’è mai offesa quando non si dubita della sincerità  del contraddittore. In ogni modo, poichè Merlino vuol troncarla, io non insisterò; e aspetterò il suo nuovo volume per giudicare la soluzione ch’egli propone al problema sociale. Di una sola cosa vorrei fosse sicuro il Merlino, ed è che se egli o chiunque altro mi convincesse che sono in errore, io lo confesserei subito, malgrado il mio passato ed il mio presente.
Mi duole che Merlino, si sia offeso della mia risposta; ma a me non pare di essere andato oltre i limiti permessi in una polemica cortese tra persone che si stimano. Notai la somiglianza tra alcuni suoi argomenti e quelli addotti ordinariamente dai conservatori e dai reazionari, così come egli aveva detto che io rispondevo come fanno i socialisti-democratici. È offensivo questo? Per me non v'è mai offesa quando non si dubita della sincerità  del contraddittore. In ogni modo, poichè Merlino vuol troncarla, io non insisterò; e aspetterò il suo nuovo volume per giudicare la soluzione ch'egli propone al problema sociale. Di una sola cosa vorrei fosse sicuro il Merlino, ed è che se egli o chiunque altro mi convincesse che sono in errore, io lo confesserei subito, malgrado il mio passato ed il mio presente.
        
        


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'''Conclusione della polemica pochi giorni prima dello arresto del Malatesta.''' ''L’articolo è pubblicato dalla Agitazione del 13 gennaio 1898 e prende spunto da un’allusione alla polemica contenuta in un articolo che Merlino aveva pubblicato sulla Rivista Popolare diretta dal Colajanni.''
'''Conclusione della polemica pochi giorni prima dello arresto del Malatesta.''' ''L'articolo è pubblicato dalla Agitazione del 13 gennaio 1898 e prende spunto da un'allusione alla polemica contenuta in un articolo che Merlino aveva pubblicato sulla Rivista Popolare diretta dal Colajanni.''


Per una deferenza personale, che qualcuno ha voluto rimproverarci e di cui non ci pentiamo, e per l’onesto desiderio di far udire ai nostri lettori le due campane e metterli in grado di poter giudicare con piena cognizione, noi aprimmo a Merlino le nostre colonne.
Per una deferenza personale, che qualcuno ha voluto rimproverarci e di cui non ci pentiamo, e per l'onesto desiderio di far udire ai nostri lettori le due campane e metterli in grado di poter giudicare con piena cognizione, noi aprimmo a Merlino le nostre colonne.
Egli preferì dichiararsi offeso della critica del Malatesta e troncar la polemica... per andarci poi ad attaccare, incidentalmente, in nota ad un suo articolo pubblicato nella rivista del Colajanni.
Egli preferì dichiararsi offeso della critica del Malatesta e troncar la polemica... per andarci poi ad attaccare, incidentalmente, in nota ad un suo articolo pubblicato nella rivista del Colajanni.
E questo è nel suo diritto. Egli può attaccarci e criticarci quando e dove gli pare; ma però non dovrebbe credersi in diritto di falsare le nostre idee, che egli conosce, poichè non è ancora molto tempo che insieme a noi le professava e difendeva.
E questo è nel suo diritto. Egli può attaccarci e criticarci quando e dove gli pare; ma però non dovrebbe credersi in diritto di falsare le nostre idee, che egli conosce, poichè non è ancora molto tempo che insieme a noi le professava e difendeva.
Nella nota sopraccennata egli dice: “Solo qualche anarchico amorfista può dire con Malatesta: Noi anarchici vogliamo che il popolo conquisti la libertà  e faccia quello che vuole”.
Nella nota sopraccennata egli dice: “Solo qualche anarchico amorfista può dire con Malatesta: Noi anarchici vogliamo che il popolo conquisti la libertà  e faccia quello che vuole”.
Lasciamo stare, perchè non importa alla questione, se si tratta di qualche o di molti o di tutti gli anarchici. Ma perchè mai Merlino ci chiama amorfisti?
Lasciamo stare, perchè non importa alla questione, se si tratta di qualche o di molti o di tutti gli anarchici. Ma perchè mai Merlino ci chiama amorfisti?
Storicamente, questa parola è stata adoperata o per indicare un modo speciale di concepire le relazioni tra uomini e donne, o, più comunemente, per distinguere i partigiani di certe concezioni individualistiche della vita sociale, che ebbero voga negli anni scorsi fra anarchici e che a noi sembrarono, d’accordo allora col Merlino, delle aberrazioni. E in quel senso l’appellativo di amorfisti, in bocca a Merlino e diretto a noi non è che un gratuito insulto.
Storicamente, questa parola è stata adoperata o per indicare un modo speciale di concepire le relazioni tra uomini e donne, o, più comunemente, per distinguere i partigiani di certe concezioni individualistiche della vita sociale, che ebbero voga negli anni scorsi fra anarchici e che a noi sembrarono, d'accordo allora col Merlino, delle aberrazioni. E in quel senso l'appellativo di amorfisti, in bocca a Merlino e diretto a noi non è che un gratuito insulto.
Etimologicamente poi, amorfista vuol dire che non ammette forme. Che cosa autorizza il Merlino a pensare che noi abbiam perduto il ben dell’intelletto al punto di creder possibile l’esistenza di una società , di una cosa qualunque, che non abbia una qualsiasi forma?
Etimologicamente poi, amorfista vuol dire che non ammette forme. Che cosa autorizza il Merlino a pensare che noi abbiam perduto il ben dell'intelletto al punto di creder possibile l'esistenza di una società , di una cosa qualunque, che non abbia una qualsiasi forma?
Amorfisti, perchè vogliamo che le forme che assumerà  la vita sociale siano il risultato della volontà  popolare, della volontà  di tutti gl’interessati? Ma dunque il Merlino vuole che qualcuno le imponga al popolo contro o senza la volontà  del popolo stesso? E le conservi con la forza anche quando avran cessato di rispondere ai bisogni ed al volere degl’interessati?
Amorfisti, perchè vogliamo che le forme che assumerà  la vita sociale siano il risultato della volontà  popolare, della volontà  di tutti gl'interessati? Ma dunque il Merlino vuole che qualcuno le imponga al popolo contro o senza la volontà  del popolo stesso? E le conservi con la forza anche quando avran cessato di rispondere ai bisogni ed al volere degl'interessati?
Discutiamo fin da ora dei vari problemi che possono presentarsi nella vita sociale e delle varie soluzioni possibili; facciam pure dei progetti sul modo di amministrare gl’interessi generali ed indivisibili del consorzio umano; prepariamo nelle associazioni e federazioni operaie gli elementi della riorganizzazione futura: tutto questo è utile, è indispensabile, perchè il popolo abbia una volontà  illuminata e possa attuarla. Ma insistiamo perchè la riorganizzazione sociale si faccia dal basso all’alto, per il concorso attivo di tutti gl’interessati, senza che nessuno, individuo o gruppo, minoranza o maggioranza, despota o rappresentante, possa imporre con la forza alla gente quello che la gente non vuole accettare.
Discutiamo fin da ora dei vari problemi che possono presentarsi nella vita sociale e delle varie soluzioni possibili; facciam pure dei progetti sul modo di amministrare gl'interessi generali ed indivisibili del consorzio umano; prepariamo nelle associazioni e federazioni operaie gli elementi della riorganizzazione futura: tutto questo è utile, è indispensabile, perchè il popolo abbia una volontà  illuminata e possa attuarla. Ma insistiamo perchè la riorganizzazione sociale si faccia dal basso all'alto, per il concorso attivo di tutti gl'interessati, senza che nessuno, individuo o gruppo, minoranza o maggioranza, despota o rappresentante, possa imporre con la forza alla gente quello che la gente non vuole accettare.
Merlino ci presenta una specie di schema di costituzione politica.
Merlino ci presenta una specie di schema di costituzione politica.
“Bisogna distinguere” egli dice, “le faccende più importanti e di cui tutti più o meno s’intendono, e, queste farle decidere direttamente dal popolo nei Clubs o Associazioni, i cui delegati si riunirebbero, come nelle Convenzioni americane, unicamente per concretare la soluzione definitiva in conformità  dei mandati ricevuti. Per faccende meno importanti e per quelle che richiedono speciali cognizioni, costituire Amministrazioni speciali - senza legame gerarchico tra loro - soggette al sindacato popolare”. “Avanti tutto il popolo deve concorrere alla nomina degli amministratori pubblici; poi questi devono offrire guarentigie di capacità , inoltre vi devono essere regole di amministrazione che impediscano gli arbitrii e i favoritismi; gli amministratori devono rimanere uguali a tutti gli altri cittadini e ricevere in compenso delle loro fatiche un trattamento approssimativamente uguale a quello che i cittadini tutti ricavano dal loro lavoro; infine gl’interessati devono potersi opporre agli atti ingiusti degli amministratori pubblici e chiamare questi ultimi a render conto pubblicamente dell’opera loro”. “Bisogna, sulla base dell’uguaglianza delle condizioni economiche, elevare un sistema di amministrazione pubblica emanante direttamente dal popolo e non soggetto a nessun centro di governo”.
“Bisogna distinguere” egli dice, “le faccende più importanti e di cui tutti più o meno s'intendono, e, queste farle decidere direttamente dal popolo nei Clubs o Associazioni, i cui delegati si riunirebbero, come nelle Convenzioni americane, unicamente per concretare la soluzione definitiva in conformità  dei mandati ricevuti. Per faccende meno importanti e per quelle che richiedono speciali cognizioni, costituire Amministrazioni speciali - senza legame gerarchico tra loro - soggette al sindacato popolare”. “Avanti tutto il popolo deve concorrere alla nomina degli amministratori pubblici; poi questi devono offrire guarentigie di capacità , inoltre vi devono essere regole di amministrazione che impediscano gli arbitrii e i favoritismi; gli amministratori devono rimanere uguali a tutti gli altri cittadini e ricevere in compenso delle loro fatiche un trattamento approssimativamente uguale a quello che i cittadini tutti ricavano dal loro lavoro; infine gl'interessati devono potersi opporre agli atti ingiusti degli amministratori pubblici e chiamare questi ultimi a render conto pubblicamente dell'opera loro”. “Bisogna, sulla base dell'uguaglianza delle condizioni economiche, elevare un sistema di amministrazione pubblica emanante direttamente dal popolo e non soggetto a nessun centro di governo”.
Ma come si deve arrivare a questa e a qualsiasi altro modo di amministrazione degl’interessi collettivi? Ecco per noi la questione importante. Deve la nuova costituzione sociale esser formulata di getto da una costituente nazionale o internazionale, ed imposta a tutti? O deve essere il risultato graduale, sempre modificabile, della vita stessa di una società  d’individui economicamente e politicamente eguali e liberi? Deve il popolo, dopo abbattuto il governo, nominarne un altro, il qual poi dovrebbe, secondo l’utopia dei socialisti democratici, eliminare se stesso; o deve distruggere completamente il meccanismo autoritario dello Stato e formare un regime libero per mezzo della libertà ?
Ma come si deve arrivare a questa e a qualsiasi altro modo di amministrazione degl'interessi collettivi? Ecco per noi la questione importante. Deve la nuova costituzione sociale esser formulata di getto da una costituente nazionale o internazionale, ed imposta a tutti? O deve essere il risultato graduale, sempre modificabile, della vita stessa di una società  d'individui economicamente e politicamente eguali e liberi? Deve il popolo, dopo abbattuto il governo, nominarne un altro, il qual poi dovrebbe, secondo l'utopia dei socialisti democratici, eliminare se stesso; o deve distruggere completamente il meccanismo autoritario dello Stato e formare un regime libero per mezzo della libertà ?
Questo Merlino non dice, e questo è il punto di divisione tra socialisti democratici e socialisti anarchici.
Questo Merlino non dice, e questo è il punto di divisione tra socialisti democratici e socialisti anarchici.
Nella sua conferenza di domenica a Roma, Merlino avrebbe, secondo il resoconto dell’Avanti! combattuto gli anarchici liberisti assoluti (ecco ancora degli appellativi di sapore equivoco), “perchè col loro sistema i prepotenti avrebbero modo di schiacciare i più deboli ed i più docili”.
Nella sua conferenza di domenica a Roma, Merlino avrebbe, secondo il resoconto dell'Avanti! combattuto gli anarchici liberisti assoluti (ecco ancora degli appellativi di sapore equivoco), “perchè col loro sistema i prepotenti avrebbero modo di schiacciare i più deboli ed i più docili”.
Dunque Merlino per mettere un freno ai prepotenti vorrebbe... mandarli al potere! O crede egli che al potere vi andrebbero i più deboli, ed i più docili?
Dunque Merlino per mettere un freno ai prepotenti vorrebbe... mandarli al potere! O crede egli che al potere vi andrebbero i più deboli, ed i più docili?
O santa ingenuità !
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