Armando Borghi: differenze tra le versioni

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'''Armando Borghi''' nasce a Castel Bolognese (RA) <ref>Castel Bolognese è stato anche il paese natale di [[Giovanni Forbicini]], altro celebre anarchico italiano</ref> il [[6 aprile]] [[1882]] in una modesta famiglia. Il padre fu giornalista, [[sindacalismo|sindacalista]] ed [[I Internazionale|internazionalista]], vicino alle idee di [[Bakunin]] e di [[Andrea Costa]], prima che questi si convetisse al parlamentarismo e venisse eletto come deputato socialista.  
'''Armando Borghi''' nasce a Castel Bolognese (RA) <ref>Castel Bolognese è stato anche il paese natale di [[Giovanni Forbicini]], altro celebre anarchico italiano</ref> il [[6 aprile]] [[1882]] in una modesta famiglia. Il padre fu giornalista, [[sindacalismo|sindacalista]] ed [[I Internazionale|internazionalista]], vicino alle idee di [[Bakunin]] e di [[Andrea Costa]], prima che questi si convetisse al parlamentarismo e venisse eletto come deputato socialista.  
=== Scoperta dell'anarchismo e inizio della militanza ===
=== Scoperta dell'anarchismo e inizio della militanza ===
Grazie all'influenza del padre e dell’ambiente familiare, che gli mette a disposizione moltissimi libri, opuscoli, giornali internazionalisti e libertari, diviene anarchico in giovanissima età . Altri libri e giornali riceve anche da [[Serafino Mazzotti]], intimo amico di [[Bakunin]], anche se decisiva per la sua formazione pare essere la nascita de «[[L’Agitazione]]», il settimanale anarchico fondato nel [[1897]] ad Ancona da [[Errico Malatesta]].
Grazie all'influenza del padre e dell'ambiente familiare, che gli mette a disposizione moltissimi libri, opuscoli, giornali internazionalisti e libertari, diviene anarchico in giovanissima età . Altri libri e giornali riceve anche da [[Serafino Mazzotti]], intimo amico di [[Bakunin]], anche se decisiva per la sua formazione pare essere la nascita de «[[L'Agitazione]]», il settimanale anarchico fondato nel [[1897]] ad Ancona da [[Errico Malatesta]].


Nel [[1898]], a soli 16 anni, assiste ad un processo a carico di Malatesta. Nello stesso anno partecipa ai “moti per il pane” di Castel Bolognese e altri centri. Ricercato dalla [[polizia]] fugge ad Imola e poi a Bologna, dove lavora come lavapiatti e prosegue gli studi. Dopo il regicidio di Umberto I prende posizione in favore di [[Gaetano Bresci]] e per questo è costretto a nascondersi per un po'nelle campagne bolognesi. Rientrato a Bologna, costituisce un gruppo anarchico, dove si distingue per le sue capacità  oratorie.
Nel [[1898]], a soli 16 anni, assiste ad un processo a carico di Malatesta. Nello stesso anno partecipa ai “moti per il pane” di Castel Bolognese e altri centri. Ricercato dalla [[polizia]] fugge ad Imola e poi a Bologna, dove lavora come lavapiatti e prosegue gli studi. Dopo il regicidio di Umberto I prende posizione in favore di [[Gaetano Bresci]] e per questo è costretto a nascondersi per un po'nelle campagne bolognesi. Rientrato a Bologna, costituisce un gruppo anarchico, dove si distingue per le sue capacità  oratorie.
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[[antimilitarismo|Antimilitarista]] convinto viene arrestato nel [[1902]] per incitazione alla renitenza alla leva. Più volte arrestato, talvolta riesce  a fuggire dalle mani della polizia (es. il [[23 ottobre]] [[1905]] evade durante il trasferimento alle [[carcere|carceri]] di Faenza da Castel Bolognese).
[[antimilitarismo|Antimilitarista]] convinto viene arrestato nel [[1902]] per incitazione alla renitenza alla leva. Più volte arrestato, talvolta riesce  a fuggire dalle mani della polizia (es. il [[23 ottobre]] [[1905]] evade durante il trasferimento alle [[carcere|carceri]] di Faenza da Castel Bolognese).


Nel maggio [[1906]] è chiamato a Ravenna a diviene direttore del settimanale "[[L’Aurora]]", dove pubblica una serie di racconti poi riuniti nell'opuscolo ''Il nostro e l’altrui individualismo'' ([[1907]]). In questo testo critica l’[[Stirner|individualismo stirneriano]] (l'antagonismo di Borghi all'[[individualismo]] «scaturisce un'opposta maniera di concepire la vita e la lotta»), ritenendolo addirittura estraneo al movimento anarchico, dichiarandosi però contrario agli eccessi organizzativi e collocandosi nell'ambito del [[anarco-comunismo|comunismo anarchico]] antiorganizzatore di stampo [[Kropotkin|Kropotkiniano]], in cui l’azione individuale deve essere coordinata, senza dogmi o norme restrittive, con quella collettiva.  
Nel maggio [[1906]] è chiamato a Ravenna a diviene direttore del settimanale "[[L'Aurora]]", dove pubblica una serie di racconti poi riuniti nell'opuscolo ''Il nostro e l'altrui individualismo'' ([[1907]]). In questo testo critica l'[[Stirner|individualismo stirneriano]] (l'antagonismo di Borghi all'[[individualismo]] «scaturisce un'opposta maniera di concepire la vita e la lotta»), ritenendolo addirittura estraneo al movimento anarchico, dichiarandosi però contrario agli eccessi organizzativi e collocandosi nell'ambito del [[anarco-comunismo|comunismo anarchico]] antiorganizzatore di stampo [[Kropotkin|Kropotkiniano]], in cui l'azione individuale deve essere coordinata, senza dogmi o norme restrittive, con quella collettiva.  


Identici concetti vengono espressi in ''Gli anarchici di fronte all’[[Stirner|individualismo stirneriano]]'',  pubblicato su «Il Pensiero». Promuove la "Biblioteca Lux" con lo scopo di favorire la pubblicazione e la diffusione di [[antimilitarismo|opuscoli antimilitaristi]]. Dal luglio [[1907]] al [[1910]] svolge le mansioni di segretario del Sindacato provinciale edile (sindacato autonomo dalla Federazione nazionale e dalla CGL, entrambi in mano ai riformisti socialisti). Si unisce ai [[sindacalismo|sindacalisti rivoluzionari]] contro la fazione riformista della Camera del lavoro, da cui scaturiranno due CdL, una riformista ed una [[rivoluzione|rivoluzionaria]] nelle mani di sindacalisti e anarchici.  
Identici concetti vengono espressi in ''Gli anarchici di fronte all'[[Stirner|individualismo stirneriano]]'',  pubblicato su «Il Pensiero». Promuove la "Biblioteca Lux" con lo scopo di favorire la pubblicazione e la diffusione di [[antimilitarismo|opuscoli antimilitaristi]]. Dal luglio [[1907]] al [[1910]] svolge le mansioni di segretario del Sindacato provinciale edile (sindacato autonomo dalla Federazione nazionale e dalla CGL, entrambi in mano ai riformisti socialisti). Si unisce ai [[sindacalismo|sindacalisti rivoluzionari]] contro la fazione riformista della Camera del lavoro, da cui scaturiranno due CdL, una riformista ed una [[rivoluzione|rivoluzionaria]] nelle mani di sindacalisti e anarchici.  


Borghi propugna l’[[azione diretta]], l’organizzazione decentrata e [[Federalismo|federativa]], individuando nel [[sindacalismo]] un mezzo decisivo per la costituzione di una società  libertaria.
Borghi propugna l'[[azione diretta]], l'organizzazione decentrata e [[Federalismo|federativa]], individuando nel [[sindacalismo]] un mezzo decisivo per la costituzione di una società  libertaria.
Nel settembre [[1909]] è arrestato alla stazione ferroviaria di Brescia, picchiato per una notte intera e rimesso in [[libertà ]] la mattina successiva. Nel [[1911]] viene denunciato per il suo sostegno agli operai metallurgici di Piombino in lotta. Collabora, dal [[1910]] al [[1913]], a «L’Agitatore» di Bologna , dove scrive anche un articolo in sostegno ad [[Augusto Masetti]]. Inizia ad avere forti legami con gli anarchici “stranieri”, frequenta gli ambienti della "''[[Bataille syndicaliste]]''", «''[[Les Temps Nouveaux]]''» di [[Jean Grave]], "''[[Le Libertaire]]''". Entra inoltre in rapporti con [[Sébastien Faure]], [[Charles Malato]], [[James Guillaume]] e [[Amilcare Cipriani]].  
Nel settembre [[1909]] è arrestato alla stazione ferroviaria di Brescia, picchiato per una notte intera e rimesso in [[libertà ]] la mattina successiva. Nel [[1911]] viene denunciato per il suo sostegno agli operai metallurgici di Piombino in lotta. Collabora, dal [[1910]] al [[1913]], a «L'Agitatore» di Bologna , dove scrive anche un articolo in sostegno ad [[Augusto Masetti]]. Inizia ad avere forti legami con gli anarchici “stranieri”, frequenta gli ambienti della "''[[Bataille syndicaliste]]''", «''[[Les Temps Nouveaux]]''» di [[Jean Grave]], "''[[Le Libertaire]]''". Entra inoltre in rapporti con [[Sébastien Faure]], [[Charles Malato]], [[James Guillaume]] e [[Amilcare Cipriani]].  


Espulso dalla [[Svizzera]], dove si era recato per una conferenza, ritorna in [[Francia]] e poi in [[Italia]], dove aderisce all’[[Unione Sindacale Italiana]]. Pubblica ''Fernand Pelloutier nel sindacalismo francese. E in Italia?'' ([[1913]]), in cui si avvicina indissolubilmente al [[sindacalismo rivoluzionario]] radicale. Al II Congresso dell’USI (Milano, [[4 dicembre|4]]-[[7 dicembre]] [[1913]]) presenta una relazione sullo [[sciopero generale]] («L’Internazionale», [[4 dicembre]] [[1913]]). Va a convivere con l’operaia Ornella Fabbri, dalla cui relazione nasce nel [[1914]] un  figlio, Comunardo, a cui poi le [[autorità ]] imporranno il nome Patrizio.
Espulso dalla [[Svizzera]], dove si era recato per una conferenza, ritorna in [[Francia]] e poi in [[Italia]], dove aderisce all'[[Unione Sindacale Italiana]]. Pubblica ''Fernand Pelloutier nel sindacalismo francese. E in Italia?'' ([[1913]]), in cui si avvicina indissolubilmente al [[sindacalismo rivoluzionario]] radicale. Al II Congresso dell'USI (Milano, [[4 dicembre|4]]-[[7 dicembre]] [[1913]]) presenta una relazione sullo [[sciopero generale]] («L'Internazionale», [[4 dicembre]] [[1913]]). Va a convivere con l'operaia Ornella Fabbri, dalla cui relazione nasce nel [[1914]] un  figlio, Comunardo, a cui poi le [[autorità ]] imporranno il nome Patrizio.


=== Prima della Grande Guerra ===
=== Prima della Grande Guerra ===
[[File:Armando_borghi_2.jpg|250 px|left|thumb|Foto segnaletica di Armando Borghi]]
[[File:Armando_borghi_2.jpg|250 px|left|thumb|Foto segnaletica di Armando Borghi]]
È attivo durante la [[settimana rossa]] e per un soffio sfugge all’arresto. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale si schiera contro la guerra, scontrandosi all'interno dell'[[USI]] con con le tesi interventiste di [[Alceste De Ambris]] (i sindacalisti interventisti usciranno dall’USI per dar vita alla UIL).
È attivo durante la [[settimana rossa]] e per un soffio sfugge all'arresto. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale si schiera contro la guerra, scontrandosi all'interno dell'[[USI]] con con le tesi interventiste di [[Alceste De Ambris]] (i sindacalisti interventisti usciranno dall'USI per dar vita alla UIL).


Borghi diviene segretario nazionale dell’[[USI]], poi fonda  e dirige il nuovo organo nazionale della stessa, «Guerra di classe» (dal [[1969]] assumerà  la denominazione di «[[Lotta di Classe (rivista)|Lotta di classe]])». In novembre viene arrestato per i fatti della [[settimana rossa|Settimana rossa]] e ritorna in [[libertà ]] nel gennaio [[1915]] per effetto di un’amnistia. Nel [[1915]] si trasferisce per un po'a Modena e Piacenza, dove continua a lottare contro la guerra.
Borghi diviene segretario nazionale dell'[[USI]], poi fonda  e dirige il nuovo organo nazionale della stessa, «Guerra di classe» (dal [[1969]] assumerà  la denominazione di «[[Lotta di Classe (rivista)|Lotta di classe]])». In novembre viene arrestato per i fatti della [[settimana rossa|Settimana rossa]] e ritorna in [[libertà ]] nel gennaio [[1915]] per effetto di un'amnistia. Nel [[1915]] si trasferisce per un po'a Modena e Piacenza, dove continua a lottare contro la guerra.


Nell’aprile [[1916]] viene internato a Firenze e poi nella vicina Impruneta. Nel giugno dello stesso anno riesce a partecipare al Convegno anarchico clandestino di Firenze. Alla fine del [[1916]] muore la sua compagna, poi viene internato a Isernia, ma nonostante tutto riesce ugualmente a mantenere i contatti con l’[[USI]] e gli anarchici, anche grazie a [[Virgilia D'Andrea]], che diverrà  la sua nuova compagna. Liberato nel dicembre [[1918]] si trasferisce a Firenze e poi a Bologna.
Nell'aprile [[1916]] viene internato a Firenze e poi nella vicina Impruneta. Nel giugno dello stesso anno riesce a partecipare al Convegno anarchico clandestino di Firenze. Alla fine del [[1916]] muore la sua compagna, poi viene internato a Isernia, ma nonostante tutto riesce ugualmente a mantenere i contatti con l'[[USI]] e gli anarchici, anche grazie a [[Virgilia D'Andrea]], che diverrà  la sua nuova compagna. Liberato nel dicembre [[1918]] si trasferisce a Firenze e poi a Bologna.


=== Il primo dopoguerra, l’avvento del fascismo e la rivoluzione russa ===
=== Il primo dopoguerra, l'avvento del fascismo e la rivoluzione russa ===


Dopo la fine della prima guerra mondiale Borghi diviene uno delle figure di spicco della sinistra rivoluzionaria. Durante il Biennio rosso l’[[USI]], che nel [[1913]] aveva circa 100mila aderenti, conta più di 300mila iscritti. Nel dicembre [[1918]] Armando Borghi si oppone alla confluenza dell’[[USI]] nella CGL, proponendo la nascita di un nuovo organismo eletto dalla base, ma la CGL rifiuta la proposta.  
Dopo la fine della prima guerra mondiale Borghi diviene uno delle figure di spicco della sinistra rivoluzionaria. Durante il Biennio rosso l'[[USI]], che nel [[1913]] aveva circa 100mila aderenti, conta più di 300mila iscritti. Nel dicembre [[1918]] Armando Borghi si oppone alla confluenza dell'[[USI]] nella CGL, proponendo la nascita di un nuovo organismo eletto dalla base, ma la CGL rifiuta la proposta.  


Nell’aprile [[1919]], dopo le ennesime [[Fascismo|violenze fasciste]] propone l'unità  [[antifascismo|antifascista]] attraverso un comitato di rappresentanti dell'[[USI]], CGL, PSI, [[Unione Anarchica Italiana]] e SFI. Arrestato precauzionalmente  prima dello "[[sciopero]]" del [[21 luglio]] [[1919]], partecipa allo sviluppo dei [[Consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|Consigli di Fabbrica]], collabora alla fondazione di «[[Umanità  Nova]]» e partecipa al Congresso di Bologna della [[Unione Anarchica Italiana]] ([[1 luglio|1]]-[[4 luglio]] [[1920]]), appoggiando [[Maurizio Garino]], relatore sui Consigli di Fabbrica, contro la diffidenza di molti compagni. Non si mostra contrario all’adesione alla [[III Internazionale]], speranzoso di fermare la deriva autoritaria della [[La Rivoluzione Russa|Rivoluzione Russa]], anche se in molti sospettano che possa avere avuto delle "tentazioni" bolsceviche.
Nell'aprile [[1919]], dopo le ennesime [[Fascismo|violenze fasciste]] propone l'unità  [[antifascismo|antifascista]] attraverso un comitato di rappresentanti dell'[[USI]], CGL, PSI, [[Unione Anarchica Italiana]] e SFI. Arrestato precauzionalmente  prima dello "[[sciopero]]" del [[21 luglio]] [[1919]], partecipa allo sviluppo dei [[Consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|Consigli di Fabbrica]], collabora alla fondazione di «[[Umanità  Nova]]» e partecipa al Congresso di Bologna della [[Unione Anarchica Italiana]] ([[1 luglio|1]]-[[4 luglio]] [[1920]]), appoggiando [[Maurizio Garino]], relatore sui Consigli di Fabbrica, contro la diffidenza di molti compagni. Non si mostra contrario all'adesione alla [[III Internazionale]], speranzoso di fermare la deriva autoritaria della [[La Rivoluzione Russa|Rivoluzione Russa]], anche se in molti sospettano che possa avere avuto delle "tentazioni" bolsceviche.


Nell’estate [[1920]] giunge in [[Russia]] per partecipare al Congresso di costituzione dell’[[Internazionale dei Sindacati Rossi]] (ISR), dove incontra Zinoviev, [[Lenin]], [[Victor Serge]] e [[Kropotkin]]. Deluso rientra in [[Italia]], dove è in atto l’[[Consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|occupazione delle fabbriche]]. Il [[13 ottobre]] viene arrestato, poi la stessa sorte tocca a [[Malatesta]] e altri 20 militanti anarchici ([[Corrado Quaglino]], [[Nella Giacomelli]], ecc.) con l’accusa di «cospirazione contro lo [[Stato]]» ed «associazione a delinquere». Si sviluppano agitazioni in tutta [[Italia]] in loro favore e nel marzo [[1921]] scoppia una bomba anarchica al [[Teatro Diana]] di Milano che sia Borghi che [[Malatesta]] condanneranno duramente.
Nell'estate [[1920]] giunge in [[Russia]] per partecipare al Congresso di costituzione dell'[[Internazionale dei Sindacati Rossi]] (ISR), dove incontra Zinoviev, [[Lenin]], [[Victor Serge]] e [[Kropotkin]]. Deluso rientra in [[Italia]], dove è in atto l'[[Consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|occupazione delle fabbriche]]. Il [[13 ottobre]] viene arrestato, poi la stessa sorte tocca a [[Malatesta]] e altri 20 militanti anarchici ([[Corrado Quaglino]], [[Nella Giacomelli]], ecc.) con l'accusa di «cospirazione contro lo [[Stato]]» ed «associazione a delinquere». Si sviluppano agitazioni in tutta [[Italia]] in loro favore e nel marzo [[1921]] scoppia una bomba anarchica al [[Teatro Diana]] di Milano che sia Borghi che [[Malatesta]] condanneranno duramente.


Il [[26 luglio]] inizia il processo a loro carico, grazie a [[Francesco Saverio Merlino]], loro avvocato, vengono assolti. Uscito dal carcere oramai il [[Fascismo|fascismo]] imperversa e scopre anche che una delegazione dell’[[USI]], nel luglio [[1921]], aveva firmato a Mosca un documento di unità  coi comunisti e di adesione all’ISR (sola condizione, che resti indipendente dall’Internazionale Comunista). Borghi sconfessa subito l’operato della delegazione, annulla l’adesione all’ISR e poi si dimette anche dalla segreteria dell’USI. Nel IV Congresso dell'[[USI]] (Roma, [[10 marzo|10]]-[[12 marzo]] [[1922]]) la corrente favorevole all’ISR (Nicola Vecchi e Giuseppe Di Vittorio) è sconfitta dalla maggioranza (Borghi, Giovannetti e [[Carlo Nencini]]) che si oppone alla politica [[marxismo|marxista]]. L'[[USI]] si divide quindi in due.
Il [[26 luglio]] inizia il processo a loro carico, grazie a [[Francesco Saverio Merlino]], loro avvocato, vengono assolti. Uscito dal carcere oramai il [[Fascismo|fascismo]] imperversa e scopre anche che una delegazione dell'[[USI]], nel luglio [[1921]], aveva firmato a Mosca un documento di unità  coi comunisti e di adesione all'ISR (sola condizione, che resti indipendente dall'Internazionale Comunista). Borghi sconfessa subito l'operato della delegazione, annulla l'adesione all'ISR e poi si dimette anche dalla segreteria dell'USI. Nel IV Congresso dell'[[USI]] (Roma, [[10 marzo|10]]-[[12 marzo]] [[1922]]) la corrente favorevole all'ISR (Nicola Vecchi e Giuseppe Di Vittorio) è sconfitta dalla maggioranza (Borghi, Giovannetti e [[Carlo Nencini]]) che si oppone alla politica [[marxismo|marxista]]. L'[[USI]] si divide quindi in due.


In ''Anarchismo e sindacalismo'' Borghi condanna senza mezzi termini l’autoritarismo, lo statalismo, il bolscevismo e ribadisce l’indipendenza del [[sindacalismo|sindacato]] da ogni movimento politico, compresa la [[Unione Anarchica Italiana]]. Dopo la marcia su Roma, Borghi lascia l’[[Italia]] per Berlino, dove partecipa al Congresso dell’[[l'Internazionale dei lavoratori|AIT]] ([[25 dicembre]] [[1922]] – [[2 gennaio]] [[1923]]) che darà  vita all’[[Associazione Internazionale dei Lavoratori (anarco-sindacalista)|Internazionale anarco-sindacalista]]. Come suo rappresentante è inviato in diversi paesi, dove partecipa a discussioni e comizi. Trasferitosi brevemente in [[Francia]],  pubblica ''L’Italia tra due Crispi. Cause e conseguenze di una rivoluzione mancata (1924)'', in cui ricostruisce i fatti del biennio rosso. Si impegna, in pieno [[Fascismo|fascismo]], per la riorganizzazione degli anarchici e contro le provocazioni di personaggi come Ricciotti Garibaldi jr <ref name="riciotti">Ricciotti Garibaldi jr, nipote di Giuseppe Garibaldi, considerato una figura prestigiosa dell'[[antifascismo]] in esilio in [[Francia]], viene smascherato come un agente provocatore al servizio della polizia segreta di Mussolini. Egli stava organizzando, protetto dalla polizia segreta francese, una legione di rifugiati antifascisti con lo scopo dichiarato di rientrare in Italia per rovesciare il regime fascista. L'episodio è narrato da Armando Borghi in ''Mezzo secolo di Anarchia''. Si veda anche [http://www.comidad.org/public/comidad108.pdf Articolo comidad]</ref>
In ''Anarchismo e sindacalismo'' Borghi condanna senza mezzi termini l'autoritarismo, lo statalismo, il bolscevismo e ribadisce l'indipendenza del [[sindacalismo|sindacato]] da ogni movimento politico, compresa la [[Unione Anarchica Italiana]]. Dopo la marcia su Roma, Borghi lascia l'[[Italia]] per Berlino, dove partecipa al Congresso dell'[[l'Internazionale dei lavoratori|AIT]] ([[25 dicembre]] [[1922]] – [[2 gennaio]] [[1923]]) che darà  vita all'[[Associazione Internazionale dei Lavoratori (anarco-sindacalista)|Internazionale anarco-sindacalista]]. Come suo rappresentante è inviato in diversi paesi, dove partecipa a discussioni e comizi. Trasferitosi brevemente in [[Francia]],  pubblica ''L'Italia tra due Crispi. Cause e conseguenze di una rivoluzione mancata (1924)'', in cui ricostruisce i fatti del biennio rosso. Si impegna, in pieno [[Fascismo|fascismo]], per la riorganizzazione degli anarchici e contro le provocazioni di personaggi come Ricciotti Garibaldi jr <ref name="riciotti">Ricciotti Garibaldi jr, nipote di Giuseppe Garibaldi, considerato una figura prestigiosa dell'[[antifascismo]] in esilio in [[Francia]], viene smascherato come un agente provocatore al servizio della polizia segreta di Mussolini. Egli stava organizzando, protetto dalla polizia segreta francese, una legione di rifugiati antifascisti con lo scopo dichiarato di rientrare in Italia per rovesciare il regime fascista. L'episodio è narrato da Armando Borghi in ''Mezzo secolo di Anarchia''. Si veda anche [http://www.comidad.org/public/comidad108.pdf Articolo comidad]</ref>
<ref name="la risveglia">I “garibaldini” sono collegati al colonnello catalano Macià , che prepara una spedizione in Spagna per rovesciare il “Mussolini spagnolo” Miguel Primo de Rivera. Ma fra i congiurati non mancano spie e provocatori, il più noto dei quali è un degenere nipote dell'eroe dei due mondi, Ricciotti Garibaldi, da tempo al soldo della polizia fascista. Così la spedizione di Macià  sfuma fra polemiche furibonde e il movimento anarchico esce dalla vicenda profondamente lacerato. Si veda anche [http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/nozzoli.html La risveglia].</ref>.
<ref name="la risveglia">I “garibaldini” sono collegati al colonnello catalano Macià , che prepara una spedizione in Spagna per rovesciare il “Mussolini spagnolo” Miguel Primo de Rivera. Ma fra i congiurati non mancano spie e provocatori, il più noto dei quali è un degenere nipote dell'eroe dei due mondi, Ricciotti Garibaldi, da tempo al soldo della polizia fascista. Così la spedizione di Macià  sfuma fra polemiche furibonde e il movimento anarchico esce dalla vicenda profondamente lacerato. Si veda anche [http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/nozzoli.html La risveglia].</ref>.


=== Il periodo americano ===
=== Il periodo americano ===
[[File:Virgilia d'andrea.jpg|thumb|250 px|[[Virgilia D'Andrea]], anarchica e compagna di Armando Borghi]]
[[File:Virgilia d'andrea.jpg|thumb|250 px|[[Virgilia D'Andrea]], anarchica e compagna di Armando Borghi]]
Alla fine del [[1926]] è a New York, su invito del periodico «[[Il Proletario]]», dove tiene alcune conferenze. Seguito successivamente da alcuni compagni, dal figlio ed amici decide di stabilirsi a New York, dove si lega al gruppo de «[[L’Adunata dei Refrattari]]», di tendenza antiorganizzatrice. Anche negli [[USA]] proclama l’intransigenza assoluta nei confronti dei [[comunismo|comunisti autoritari]], il [[Fascismo|fascismo]], l’[[antifascismo]] democratico ecc., entrando in polemica con la corrente anarchica de «[[Il Martello]]» di [[Carlo Tresca]]. Pubblica ''Mussolini in camicia'' ([[1927]]), che suscita molto scalpore. La polizia italiana, da sempre sulle sue tracce, ne chiede il fermo alle [[autorità ]] statunitensi: nel giugno [[1927]] subisce un primo arresto durante la campagna in favore di [[Sacco e Vanzetti]] (sarà  rilasciato dietro cauzione, grazie ad un Comitato pro-Borghi). Nell’aprile [[1930]] fugge all'ennesimo tentativo di arresto, in seguito al quale rimarrà  ucciso il giovane anarchico, [[Carlo Mazzola]]. Vive un po'in clandestinità  pubblicando opuscoli e articoli contro il fascismo, firmati con pseudonimi disparati ("Vattelapesca", "Armando Vattelapesca", "Etimo Vero", "Girarrosto", "Ihgrob", "Il ciabattino ribelle").  
Alla fine del [[1926]] è a New York, su invito del periodico «[[Il Proletario]]», dove tiene alcune conferenze. Seguito successivamente da alcuni compagni, dal figlio ed amici decide di stabilirsi a New York, dove si lega al gruppo de «[[L'Adunata dei Refrattari]]», di tendenza antiorganizzatrice. Anche negli [[USA]] proclama l'intransigenza assoluta nei confronti dei [[comunismo|comunisti autoritari]], il [[Fascismo|fascismo]], l'[[antifascismo]] democratico ecc., entrando in polemica con la corrente anarchica de «[[Il Martello]]» di [[Carlo Tresca]]. Pubblica ''Mussolini in camicia'' ([[1927]]), che suscita molto scalpore. La polizia italiana, da sempre sulle sue tracce, ne chiede il fermo alle [[autorità ]] statunitensi: nel giugno [[1927]] subisce un primo arresto durante la campagna in favore di [[Sacco e Vanzetti]] (sarà  rilasciato dietro cauzione, grazie ad un Comitato pro-Borghi). Nell'aprile [[1930]] fugge all'ennesimo tentativo di arresto, in seguito al quale rimarrà  ucciso il giovane anarchico, [[Carlo Mazzola]]. Vive un po'in clandestinità  pubblicando opuscoli e articoli contro il fascismo, firmati con pseudonimi disparati ("Vattelapesca", "Armando Vattelapesca", "Etimo Vero", "Girarrosto", "Ihgrob", "Il ciabattino ribelle").  


Nel [[1933]] muore [[Virgilia D'Andrea]], sua compagna di vita e di ideali politici. Successivamente si lega all’anarchica [[Catina Ciullo]]. Segue con partecipazione agli eventi della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]], dove invece si reca il figlio.
Nel [[1933]] muore [[Virgilia D'Andrea]], sua compagna di vita e di ideali politici. Successivamente si lega all'anarchica [[Catina Ciullo]]. Segue con partecipazione agli eventi della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]], dove invece si reca il figlio.


Il [[30 novembre]] [[1940]] viene arrestato e incarcerato. È liberato dopo 4 mesi grazie ad Arturo e [[Walter Toscanini]] e di [[Gaetano Salvemini]]. Nel luglio [[1944]] prova a rientrare in [[Italia]], ma le [[autorità ]] americane gli negano l’espatrio, che avverrà  solo nel [[1945]].
Il [[30 novembre]] [[1940]] viene arrestato e incarcerato. È liberato dopo 4 mesi grazie ad Arturo e [[Walter Toscanini]] e di [[Gaetano Salvemini]]. Nel luglio [[1944]] prova a rientrare in [[Italia]], ma le [[autorità ]] americane gli negano l'espatrio, che avverrà  solo nel [[1945]].


=== Il secondo dopo guerra ===
=== Il secondo dopo guerra ===


In [[Italia]] trova una situazione difficile, tutto il movimento anarchico è da ricostruire. Dopo la morte di [[Malatesta]], [[Luigi Fabbri]] e [[Camillo Berneri]], Borghi è considerato l’ultimo dei grandi anarchici italiani. Diffonde le sue idee antiorganizzatrici e contro la ricostruzione dell’[[USI]], partecipando ovunque a dibattiti e comizi, redige opuscoli e pubblica ''Conferma anarchica (Due anni in Italia)'' ([[1949]]), un resoconto completo dell’atmosfera che si respirava in quegli anni.
In [[Italia]] trova una situazione difficile, tutto il movimento anarchico è da ricostruire. Dopo la morte di [[Malatesta]], [[Luigi Fabbri]] e [[Camillo Berneri]], Borghi è considerato l'ultimo dei grandi anarchici italiani. Diffonde le sue idee antiorganizzatrici e contro la ricostruzione dell'[[USI]], partecipando ovunque a dibattiti e comizi, redige opuscoli e pubblica ''Conferma anarchica (Due anni in Italia)'' ([[1949]]), un resoconto completo dell'atmosfera che si respirava in quegli anni.


Nel [[1948]] Borghi ritorna negli [[Stati Uniti]], dove resta fino al [[1953]]. Rientra in [[Italia]], partecipa al V Congresso della FAI (Civitavecchia, [[19 marzo|19]]-[[22 marzo]] [[1953]]) dove viene nominato direttore di «[[Umanità  Nova]]». Nel [[1954]] esce il suo libro più noto, ''Mezzo secolo di anarchia (1898-1945)'', con prefazione di [[Gaetano Salvemini]]. Collabora a «Il Mondo» e «Il Ponte», appoggia gli insorti della rivoluzione ungherese del [[1956]] e si schiera contro i controrivoluzionari americani della “Baia dei Porci” (''Giù le mani da Cuba'', «[[Umanità  Nova]]», [[28 ottobre]] [[1962]]). Al Congresso della [[FAI]] di Senigallia ( [[7 dicembre|7]]-[[9 dicembre]] [[1962]]) denuncia l’involuzione autoritaria castrista, schierandosi però contro gli USA e contro i presunti [[Personalità  anarchiche|anarchici]] esuli cubani (considerati provocatori al soldo degli americani). Al Congresso di Carrara ([[31 ottobre]]-[[4 novembre]] [[1965]]) prevale la corrente organizzatrice, in antitesi alle posizioni della corrente borghiana, allora Armando Borghi decide di lasciare la direzione di «[[Umanità  Nova]]», appoggiando la nascita dei [[Gruppi di Iniziativa Anarchica|GIA]] (sostenuta, tra gli altri, anche da [[Pio Turroni]] e [[Aurelio Chessa]]).  
Nel [[1948]] Borghi ritorna negli [[Stati Uniti]], dove resta fino al [[1953]]. Rientra in [[Italia]], partecipa al V Congresso della FAI (Civitavecchia, [[19 marzo|19]]-[[22 marzo]] [[1953]]) dove viene nominato direttore di «[[Umanità  Nova]]». Nel [[1954]] esce il suo libro più noto, ''Mezzo secolo di anarchia (1898-1945)'', con prefazione di [[Gaetano Salvemini]]. Collabora a «Il Mondo» e «Il Ponte», appoggia gli insorti della rivoluzione ungherese del [[1956]] e si schiera contro i controrivoluzionari americani della “Baia dei Porci” (''Giù le mani da Cuba'', «[[Umanità  Nova]]», [[28 ottobre]] [[1962]]). Al Congresso della [[FAI]] di Senigallia ( [[7 dicembre|7]]-[[9 dicembre]] [[1962]]) denuncia l'involuzione autoritaria castrista, schierandosi però contro gli USA e contro i presunti [[Personalità  anarchiche|anarchici]] esuli cubani (considerati provocatori al soldo degli americani). Al Congresso di Carrara ([[31 ottobre]]-[[4 novembre]] [[1965]]) prevale la corrente organizzatrice, in antitesi alle posizioni della corrente borghiana, allora Armando Borghi decide di lasciare la direzione di «[[Umanità  Nova]]», appoggiando la nascita dei [[Gruppi di Iniziativa Anarchica|GIA]] (sostenuta, tra gli altri, anche da [[Pio Turroni]] e [[Aurelio Chessa]]).  


Armando Borghi muore a Roma, dopo una lunga malattia, il [[21 aprile]] [[1968]]. È stato sepolto nel suo paese natale, Castel Bolognese.
Armando Borghi muore a Roma, dopo una lunga malattia, il [[21 aprile]] [[1968]]. È stato sepolto nel suo paese natale, Castel Bolognese.
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*G. Quazza, "RSR", a.XLII, n.4, ott.-dic. 1955; g.l.,
*G. Quazza, "RSR", a.XLII, n.4, ott.-dic. 1955; g.l.,
*Nuova Rivista Storica, a.XXXIX, n.3, sett.-dic. 1955); H. Rolland ed E. Abate, Lettere agli anarchici,  dicembre 1963, ciclostile.
*Nuova Rivista Storica, a.XXXIX, n.3, sett.-dic. 1955); H. Rolland ed E. Abate, Lettere agli anarchici,  dicembre 1963, ciclostile.
*B. Anatra, Borghi Armando, ''Enciclopedia dell’antifascismo e della [[Resistenza italiana|Resistenza]]'', vol. 1, Milano, La Pietra, 1968;
*B. Anatra, Borghi Armando, ''Enciclopedia dell'antifascismo e della [[Resistenza italiana|Resistenza]]'', vol. 1, Milano, La Pietra, 1968;
*Giov. Procacci, Borghi Armando, DBI, vol. XIII, 1970;
*Giov. Procacci, Borghi Armando, DBI, vol. XIII, 1970;
*A.Andreasi, ''[[Anarchismo]] e [[sindacalismo]] nel pensiero di Armando Borghi (1907-1922)'', in ''Anarchici e anarchia nel mondo contemporaneo'', Atti del Convegno promosso dalla Fondazione [[Luigi Einaudi]] (Torino, 5, 6 e 7 dicembre 1969), Torino, Fondazione Luigi Einaudi, 1971
*A.Andreasi, ''[[Anarchismo]] e [[sindacalismo]] nel pensiero di Armando Borghi (1907-1922)'', in ''Anarchici e anarchia nel mondo contemporaneo'', Atti del Convegno promosso dalla Fondazione [[Luigi Einaudi]] (Torino, 5, 6 e 7 dicembre 1969), Torino, Fondazione Luigi Einaudi, 1971
*V. Emiliani, ''Gli anarchici, Milano'', Bompiani, 1973;
*V. Emiliani, ''Gli anarchici, Milano'', Bompiani, 1973;
*M. Antonioli – B. Bezza, ''Alcune linee interpretative per una storia dell’[[USI]]: un inedito di Armando Borghi'', "Primo Maggio", n. 1, giu.-sett. 1973;
*M. Antonioli – B. Bezza, ''Alcune linee interpretative per una storia dell'[[USI]]: un inedito di Armando Borghi'', "Primo Maggio", n. 1, giu.-sett. 1973;
*Giovanni Procacci, ''Borghi Armando'', DBI, vol. XIII, 1970;
*Giovanni Procacci, ''Borghi Armando'', DBI, vol. XIII, 1970;
*L. Casali, ''Borghi Armando'', MOIDB, vol. I, 1975;
*L. Casali, ''Borghi Armando'', MOIDB, vol. I, 1975;
*G. Landi, ''Armando Borghi, ovvero ottant’anni di storia dell’anarchismo italiano, in Associazioni e personaggi nella storia di Castelbolognese'', Imola , Galeati , 1980;
*G. Landi, ''Armando Borghi, ovvero ottant'anni di storia dell'anarchismo italiano, in Associazioni e personaggi nella storia di Castelbolognese'', Imola , Galeati , 1980;
*G. Landi, ''Tra anarchismo e sindacalismo rivoluzionario: Armando Borghi nell’[[U.S.I]]. (1912-1915)'', [[Castel Bolognese]], Casa Armando Borghi, 1982;
*G. Landi, ''Tra anarchismo e sindacalismo rivoluzionario: Armando Borghi nell'[[U.S.I]]. (1912-1915)'', [[Castel Bolognese]], Casa Armando Borghi, 1982;
*F. Tarozzi, ''Armando Borghi organizzatore politico-sindacale a Bologna (1907-1911)'', "BMR", a. XXVIII, 1983;
*F. Tarozzi, ''Armando Borghi organizzatore politico-sindacale a Bologna (1907-1911)'', "BMR", a. XXVIII, 1983;
*C. Doglio, ''L’azione anarchica ovvero la vita di alcuni anarchici in esilio da Armando Borghi ad altri, in Antifascisti romagnoli in esilio'', Firenze , La Nuova Italia, 1883;  
*C. Doglio, ''L'azione anarchica ovvero la vita di alcuni anarchici in esilio da Armando Borghi ad altri, in Antifascisti romagnoli in esilio'', Firenze , La Nuova Italia, 1883;  
*Dossier Armando Borghi (con scritti di G. Landi, M. Antonioli, N. Berti), "A rivista anarchica", a. XIII, n. 7 (113), ottobre 1983;  
*Dossier Armando Borghi (con scritti di G. Landi, M. Antonioli, N. Berti), "A rivista anarchica", a. XIII, n. 7 (113), ottobre 1983;  
*L. Farinelli, ''Armando Borghi, un maestro di vita anarchica'', «L’Internazionale», giugno 1988;  
*L. Farinelli, ''Armando Borghi, un maestro di vita anarchica'', «L'Internazionale», giugno 1988;  
*Atti del Convegno di Studi "Armando Borghi nella storia del movimento operaio italiano e internazionale", "BMR", a. XXXV, 1990;  
*Atti del Convegno di Studi "Armando Borghi nella storia del movimento operaio italiano e internazionale", "BMR", a. XXXV, 1990;  
*M. Antonioli, ''Armando Borghi e l’[[USI]]'', [[Manduria]]-Bari-Roma, Lacaita, 1990;  
*M. Antonioli, ''Armando Borghi e l'[[USI]]'', [[Manduria]]-Bari-Roma, Lacaita, 1990;  
*M. Antonioli, ''Borghi e l’USI'', intervista a c. di P. Finzi, "A rivista anarchica", a. XX, n. 9 (178), dic.1990-genn.1991;  
*M. Antonioli, ''Borghi e l'USI'', intervista a c. di P. Finzi, "A rivista anarchica", a. XX, n. 9 (178), dic.1990-genn.1991;  
*E. Falco, ''Armando Borghi e gli anarchici italiani 1900-1922'', con pref. di [[Enzo Santarelli]], [[Urbino]]", QuattroVenti, 1992;
*E. Falco, ''Armando Borghi e gli anarchici italiani 1900-1922'', con pref. di [[Enzo Santarelli]], [[Urbino]]", QuattroVenti, 1992;
*V. Emiliani, ''Libertari di [[Romagna]]. Vite di Costa, Cipriani, Borghi'', [[Ravenna]], [[Longo]], 1995.
*V. Emiliani, ''Libertari di [[Romagna]]. Vite di Costa, Cipriani, Borghi'', [[Ravenna]], [[Longo]], 1995.
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*[[Arturo Toscanini]], ''The Letters of Arturo Toscanini'', University of Chicago Press, 2006
*[[Arturo Toscanini]], ''The Letters of Arturo Toscanini'', University of Chicago Press, 2006
*V. Mantovani, ''Mazurka blu. La strage del Diana'', Milano, Rusconi, 1979
*V. Mantovani, ''Mazurka blu. La strage del Diana'', Milano, Rusconi, 1979
*[[Gino Cerrito|G. Cerrito]], ''L’emigrazione libertaria italiana in Francia nel ventennio fra le due guerre'', in Gli italiani fuori d’Italia. Gli emigrati italiani nei movimenti operai dei paesi d’adozione 1880-1940,  
*[[Gino Cerrito|G. Cerrito]], ''L'emigrazione libertaria italiana in Francia nel ventennio fra le due guerre'', in Gli italiani fuori d'Italia. Gli emigrati italiani nei movimenti operai dei paesi d'adozione 1880-1940,  
*Atti del Convegno organizzato dalla Fondazione Giacomo Brodolini, a cura di B. Bezza, Milano, Franco Angeli, 1983
*Atti del Convegno organizzato dalla Fondazione Giacomo Brodolini, a cura di B. Bezza, Milano, Franco Angeli, 1983
*A.Dada', ''L’[[anarchismo]] in Italia: fra movimento e partito. Storia e documenti dell’anarchismo italiano'', Milano, Teti, 1984
*A.Dada', ''L'[[anarchismo]] in Italia: fra movimento e partito. Storia e documenti dell'anarchismo italiano'', Milano, Teti, 1984
*[[Errico Malatesta]], ''Epistolario 1873-1932'', a cura di Rosaria Bertolucci, Avenza, Centro Studi Sociali, 1984;  
*[[Errico Malatesta]], ''Epistolario 1873-1932'', a cura di Rosaria Bertolucci, Avenza, Centro Studi Sociali, 1984;  
*''Il movimento anarchico a Castel Bolognese (1870-1945)'', Castel Bolognese, Grafica Artigiana, 1984;  
*''Il movimento anarchico a Castel Bolognese (1870-1945)'', Castel Bolognese, Grafica Artigiana, 1984;  
*F. Madrid Santos, ''[[Camillo Berneri]], un anarchico italiano (1897-1937). Rivoluzione e controrivoluzione in Europa+ (1917-1937)'', Pistoia , Archivio Famiglia Berneri, 1985;  
*F. Madrid Santos, ''[[Camillo Berneri]], un anarchico italiano (1897-1937). Rivoluzione e controrivoluzione in Europa+ (1917-1937)'', Pistoia , Archivio Famiglia Berneri, 1985;  
*Maurizio Antonioli, ''Azione diretta e organizzazione operaia. Sindacalismo rivoluzionario e anarchismo tra la fine dell’Ottocento e il fascismo'', Manduria-Bari-Roma, Lacaita, 1990;  
*Maurizio Antonioli, ''Azione diretta e organizzazione operaia. Sindacalismo rivoluzionario e anarchismo tra la fine dell'Ottocento e il fascismo'', Manduria-Bari-Roma, Lacaita, 1990;  
*P. Finzi, ''La nota persona. [[Errico Malatesta]] in Italia dicembre 1919 luglio 1920'', Ragusa, La Fiaccola, 1990;  
*P. Finzi, ''La nota persona. [[Errico Malatesta]] in Italia dicembre 1919 luglio 1920'', Ragusa, La Fiaccola, 1990;  
*L. Bergonzini, ''Lo schiaffo a Arturo Toscanini'', Bologna, Il Mulino, 1991
*L. Bergonzini, ''Lo schiaffo a Arturo Toscanini'', Bologna, Il Mulino, 1991
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*G. Sacchetti, ''La "Busta 78": gli anarchici italiani nelle carte di polizia, 1944-1966'', "RSA", a.IV, n.2 (8), lug.-dic.1997;  
*G. Sacchetti, ''La "Busta 78": gli anarchici italiani nelle carte di polizia, 1944-1966'', "RSA", a.IV, n.2 (8), lug.-dic.1997;  
*Gianpietro  Berti, ''Il pensiero anarchico dal Settecento al Novecento,'' Manduria-Bari-Roma, Lacaita, 1998;  
*Gianpietro  Berti, ''Il pensiero anarchico dal Settecento al Novecento,'' Manduria-Bari-Roma, Lacaita, 1998;  
*''Cinquant’anni di Volontà , Indici 1946-1996'', "Volonta'", n. speciale, s.d. 1999;  
*''Cinquant'anni di Volontà , Indici 1946-1996'', "Volonta'", n. speciale, s.d. 1999;  
*Maurizio  Antonioli, [[Pier Carlo Masini]], ''Il sol dell’avvenire. L’anarchismo in Italia dalle origini alla prima guerra mondiale'', Pisa, BFS, 1999;  
*Maurizio  Antonioli, [[Pier Carlo Masini]], ''Il sol dell'avvenire. L'anarchismo in Italia dalle origini alla prima guerra mondiale'', Pisa, BFS, 1999;  
*Congressi e convegni della [[Federazione Anarchica Italiana]]. Atti e documenti (1944-1995), a c. di [[Ugo Fedeli]] e G. Sacchetti, Pescara, Samizdat, 2001;  
*Congressi e convegni della [[Federazione Anarchica Italiana]]. Atti e documenti (1944-1995), a c. di [[Ugo Fedeli]] e G. Sacchetti, Pescara, Samizdat, 2001;  
*[[Luigi Di Lembo]], ''Guerra di classe e lotta umana. L’[[anarchismo]] in Italia dal [[biennio rosso]] alla guerra di Spagna (1919-1939)'', Pisa, [[BFS]], 2001;  
*[[Luigi Di Lembo]], ''Guerra di classe e lotta umana. L'[[anarchismo]] in Italia dal [[biennio rosso]] alla guerra di Spagna (1919-1939)'', Pisa, [[BFS]], 2001;  
*P. La Torre, ''Il Congresso della [[Unione Anarchica Italiana|UAI]] di Bologna (1920)'', "RSA", a.VIII, n.2 (16), lug.-dic. 2001;
*P. La Torre, ''Il Congresso della [[Unione Anarchica Italiana|UAI]] di Bologna (1920)'', "RSA", a.VIII, n.2 (16), lug.-dic. 2001;
*Roberto Carocci, '' Roma sovversiva. Anarchismo e conflittualità  sociale dall'età  giolittiana al fascismo (1900-1926)'', Odradek, Roma 2012.
*Roberto Carocci, '' Roma sovversiva. Anarchismo e conflittualità  sociale dall'età  giolittiana al fascismo (1900-1926)'', Odradek, Roma 2012.
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