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Il [[biennio rosso|biennio rosso 1919-1920]], l'occupazione delle fabbriche del Settembre 1920, il [[1968]]: c'è chi odiernamente, col senno di poi di cui ovviamente e soprattutto noi facciamo man bassa e di cui sono piene le fosse, non la nostra, però, che purtroppo non è stata ancora predisposta ma per la quale ci sarà e ci vorrà tempo, c'è chi, dicevo, può indiscutibilmente affermare che questi testè citati fatti abbiano messo in pericolo il potere borghese, il suo sistema di dominio e di riproduzione del dominio, al di là di scarne e scarse e flebili ripercussioni psicologiche presso le pavide classi dominanti?
Il [[biennio rosso|biennio rosso 1919-1920]], l'occupazione delle fabbriche del Settembre 1920, il [[1968]]: c'è chi odiernamente, col senno di poi di cui ovviamente e soprattutto noi facciamo man bassa e di cui sono piene le fosse, non la nostra, però, che purtroppo non è stata ancora predisposta ma per la quale ci sarà e ci vorrà tempo, c'è chi, dicevo, può indiscutibilmente affermare che questi testè citati fatti abbiano messo in pericolo il potere borghese, il suo sistema di dominio e di riproduzione del dominio, al di là di scarne e scarse e flebili ripercussioni psicologiche presso le pavide classi dominanti?


La [[gli anarchici e la resistenza antifascista|Resistenza Italiana 1943-1945]], che molti si ostinano, magari inconsapevoli nell'usare tale espressione, a valutare trotzkysticamente come una "Rivoluzione tradita" o perlomeno più prosaicamente a nomare come un'occasione perduta o mancata - per fare che, poi? La Rivoluzione Socialista, le riforme di struttura, l'attuazione del "riformismo rivoluzionario" di Riccardo Lombardi, forse? -, cosa fu quest'evento se non una guerra di liberazione nazionale culminata in una insurrezione nazionale, per immacolare il patrio suol? Tentativo di rivoluzione sociale essa fu per pochi indomiti, assolutamente slegati tra loro e contrastati dai partiti della sinistra storica ed ufficiale italiana, P.C.I. togliattiano in testa, impegnati quest'ultimi, al di là dei proclami per le masse ingenue ed irretite, nella pura e semplice restaurazione della democrazia parlamentare borghese; i partiti della Sinistra non esitarono perfino ad eliminare fisicamente i rivoluzionari dissidenti: si veda come momento esemplare di questa repressione l'omicidio da parte dei togliattiani a Milano del segretario generale del Partito Comunista Integrale "Stella Rossa", ossia Temistocle Vaccarella, nella notte tra il 21 e il 22 Giugno 1944, ben documentato dallo studioso Arturo Peregalli. Inoltre, guerra popolare non fu per nessuno, se non nella mente di qualche visionario, perché il buon popolo (italico, ma potrebbe essere di qualsiasi altra parte del globo, le masse infatti fanno universalmente schifo e ribrezzo) attese nella sua stragrande maggioranza l'evolversi delle cose, e appena gli fu consentito dalla contemporaneamente superba e volgare democrazia, consegnò un potere pluridecennale nelle mani dei nuovi moderati e conservatori sociali, i "fascisti di ritorno" democristiani, o meglio "demo-sagrestanti", come li definiva Enzo Martucci, più subdoli, più pervasivi, più allucinati dei precedenti.
La [[gli anarchici e la resistenza antifascista|Resistenza Italiana 1943-1945]], che molti si ostinano, magari inconsapevoli nell'usare tale espressione, a valutare trotzkysticamente come una "Rivoluzione tradita" o perlomeno più prosaicamente a nomare come un'occasione perduta o mancata - per fare che, poi? La Rivoluzione Socialista, le riforme di struttura, l'attuazione del "riformismo rivoluzionario" di Riccardo Lombardi, forse? - cosa fu quest'evento se non una guerra di liberazione nazionale culminata in una insurrezione nazionale, per immacolare il patrio suol? Tentativo di rivoluzione sociale essa fu per pochi indomiti, assolutamente slegati tra loro e contrastati dai partiti della sinistra storica ed ufficiale italiana, P.C.I. togliattiano in testa, impegnati quest'ultimi, al di là dei proclami per le masse ingenue ed irretite, nella pura e semplice restaurazione della democrazia parlamentare borghese; i partiti della Sinistra non esitarono perfino ad eliminare fisicamente i rivoluzionari dissidenti: si veda come momento esemplare di questa repressione l'omicidio da parte dei togliattiani a Milano del segretario generale del Partito Comunista Integrale "Stella Rossa", ossia Temistocle Vaccarella, nella notte tra il 21 e il 22 Giugno 1944, ben documentato dallo studioso Arturo Peregalli. Inoltre, guerra popolare non fu per nessuno, se non nella mente di qualche visionario, perché il buon popolo (italico, ma potrebbe essere di qualsiasi altra parte del globo, le masse infatti fanno universalmente schifo e ribrezzo) attese nella sua stragrande maggioranza l'evolversi delle cose, e appena gli fu consentito dalla contemporaneamente superba e volgare democrazia, consegnò un potere pluridecennale nelle mani dei nuovi moderati e conservatori sociali, i "fascisti di ritorno" democristiani, o meglio "demo-sagrestanti", come li definiva Enzo Martucci, più subdoli, più pervasivi, più allucinati dei precedenti.
Quella battaglia, furono le stesse sinistre ciellenistiche che la propalarono come quinta guerra d'indipendenza nazionale italiana o peggio come Secondo Risorgimento Nazionale Italiano, con la classe operaia di fabbrica a dirigerla, nelle loro fantasie, in quanto "classe nazionale", non ultima, codesta, per idiozia delle espressioni che le intramontabili menti di Giorgio Amendola e Pietro Secchia hanno consegnato alla (loro) Storia - di Secchia rimane memorabile anche l'articolo intitolato "Il sinistrismo maschera della Gestapo" nel quale denunciava come provocatori e nemici del popolo tutti coloro che si trovavano alla sinistra del P.C.I. e ne richiedeva implicitamente la neutralizzazione, al fine della liberazione nazionale - salvo poi, dopo il [[25 Aprile]] [[1945]], abbandonare quasi senza colpo ferire alla borghesia il potere, in nome della Causa Santa dell'Ideologia della Ricostruzione.
Quella battaglia, furono le stesse sinistre ciellenistiche che la propalarono come quinta guerra d'indipendenza nazionale italiana o peggio come Secondo Risorgimento Nazionale Italiano, con la classe operaia di fabbrica a dirigerla, nelle loro fantasie, in quanto "classe nazionale", non ultima, codesta, per idiozia delle espressioni che le intramontabili menti di Giorgio Amendola e Pietro Secchia hanno consegnato alla (loro) Storia - di Secchia rimane memorabile anche l'articolo intitolato "Il sinistrismo maschera della Gestapo" nel quale denunciava come provocatori e nemici del popolo tutti coloro che si trovavano alla sinistra del P.C.I. e ne richiedeva implicitamente la neutralizzazione, al fine della liberazione nazionale - salvo poi, dopo il [[25 Aprile]] [[1945]], abbandonare quasi senza colpo ferire alla borghesia il potere, in nome della Causa Santa dell'Ideologia della Ricostruzione.


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