Disobbedienza civile (concetto): differenze tra le versioni

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Quando in Europa si fece strada la "disobbedienza civile" come mezzo di opposizione ad una legge ingiusta, negli [[USA|Stati Uniti]] tale concetto era già  ben conosciuto grazie alle opere di [[Thoreau]]. Quest'ultimo, insieme a [[Lev Tolstoj |Tolstoj]], influenzò soprattutto i movimenti di resistenza non-violenta come quello promosso da [[Ghandi]] contro l'[[imperialismo]] inglese o quello di [[Martin Luther King]] contro la segregazione razziale e per i diritti civili oppure ancora il movimento contro la guerra in [[Vietnam]].
Quando in Europa si fece strada la "disobbedienza civile" come mezzo di opposizione ad una legge ingiusta, negli [[USA|Stati Uniti]] tale concetto era già  ben conosciuto grazie alle opere di [[Thoreau]]. Quest'ultimo, insieme a [[Lev Tolstoj |Tolstoj]], influenzò soprattutto i movimenti di resistenza non-violenta come quello promosso da [[Ghandi]] contro l'[[imperialismo]] inglese o quello di [[Martin Luther King]] contro la segregazione razziale e per i diritti civili oppure ancora il movimento contro la guerra in [[Vietnam]].


In [[Italia]], negli anni in cui l'[[obiezione di coscienza]] al servizio militare veniva punita col [[carcere]], fece notevole scalpore il saggio di [[Don Lorenzo Milani]] ''L'obbedienza non è più una virtù'' ([[1965]]), nel quale si fa l'apologia della disobbedienza, in particolare quella contro la chiamata al [[militarismo|servizio militare]] obbligatorio.<ref>[http://www.liberliber.it/mediateca/libri/m/milani/l_obbedienza_non_e_piu_una_virtu/html/sommario.htm L'obbedienza non è più una virtù]</ref> Fu anche grazie a queste polemiche, che nel [[1972]] si arrivò al riconoscimento dell'obiezione di coscienza al servizio militare.
In [[Italia]], negli anni in cui l'[[obiezione di coscienza]] al servizio militare veniva punita col [[carcere]], fece notevole scalpore il saggio di [[Don Lorenzo Milani]] ''L'obbedienza non è più una virtù'' ([[1965]]), nel quale si fa l'apologia della disobbedienza, in particolare quella contro la chiamata al [[militarismo|servizio militare]] obbligatorio. <ref>[http://www.liberliber.it/mediateca/libri/m/milani/l_obbedienza_non_e_piu_una_virtu/html/sommario.htm L'obbedienza non è più una virtù]</ref> Fu anche grazie a queste polemiche, che nel [[1972]] si arrivò al riconoscimento dell'obiezione di coscienza al servizio militare.


Secondo Ronald Dworkin la disobbedienza civile può essere definita sulla base delle motivazioni che la fanno insorgere:
Secondo Ronald Dworkin la disobbedienza civile può essere definita sulla base delle motivazioni che la fanno insorgere:
*'''Basata sulla fede''': si verifica quando un cittadino disobbedisce ad una legge in contrasto con le sue convinzioni morali, come nel caso degli antischivisti statunitensi che si rifiutavano di consegnare alle [[autorità]] gli schiavi fuggitivi;
*'''Basata sulla fede''': si verifica quando un cittadino disobbedisce ad una legge in contrasto con le sue convinzioni morali, come nel caso degli antischivisti statunitensi che si rifiutavano di consegnare alle [[autorità]] gli schiavi fuggitivi;
*'''Basata sulla giustizia''': si verifica quando un cittadino disobbedisce alle leggi per prendersi un diritto che le [[autorità]] negano loro, come quando gli afro-americani protestarono contro la [[razzismo|segregazione razziale]];
*'''Basata sulla giustizia''': si verifica quando un cittadino disobbedisce alle leggi per prendersi un diritto che le [[autorità]] negano loro, come quando gli afro-americani protestarono contro la [[razzismo|segregazione razziale]];
*'''Basata sulla politica''': si verifica quando una persona infrange la legalità  al fine di modificare i criteri di una legge che egli ritiene essere pericolosamente sbagliata.<ref>Ken Kress and Scott W. Anderson (Spring 1989), ''Dworkin in Transition'', «The American Journal of Comparative Law», pp. 337–351</ref>
*'''Basata sulla politica''': si verifica quando una persona infrange la legalità  al fine di modificare i criteri di una legge che egli ritiene essere pericolosamente sbagliata. <ref>Ken Kress and Scott W. Anderson (Spring 1989), ''Dworkin in Transition'', «The American Journal of Comparative Law», pp. 337–351</ref>


== La Disobbedienza civile di Thoreau ==
== La Disobbedienza civile di Thoreau ==
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La disobbedienza civile è considerato dall'[[anarchismo]] un mezzo tendenzialmente [[Nonviolenza|non-violento]] (ma non necessariamente) atto a criticare, e se possibile sovvertire, i principi fondanti della [[capitalismo|società  capitalistica]].
La disobbedienza civile è considerato dall'[[anarchismo]] un mezzo tendenzialmente [[Nonviolenza|non-violento]] (ma non necessariamente) atto a criticare, e se possibile sovvertire, i principi fondanti della [[capitalismo|società  capitalistica]].


La disobbedienza civile è generalmente un mezzo di lotta non-violento, tuttavia alcuni intellettuali come [[Howard Zinn]] affermano che sa da un lato è pur vero che l'atto di disobbedienza civile è di per sè generalmente non violento, «nella tensione inevitabile che accompagna la transizione da un mondo violento ad uno non violento, la scelta dei mezzi non sarà  quasi mai pura e comporterà  tali complessità  che la semplice distinzione tra violenza e nonviolenza non è una guida sufficiente... le azioni con cui cerchiamo di fare del bene non possono sfuggire alle imperfezioni del mondo che stiamo cercando di cambiare.»<ref> Howard Zinn, ''Disobedience and Democracy: Nine Fallacies on Law and Order'' (South End Press edition, 2002), 39-41</ref> Ecco perché, continua Zinn, [[Thoreau]], pur promuovendo generalmente una forma di disobbedienza pacifista, non ebbe remore ad appoggiare con coraggio la lotta antischiavista di natura violenta promossa da [[Johnn Brown]].<ref>[https://en.wikipedia.org/wiki/A_Plea_for_Captain_John_Brown A Plea for Captain John Brown]</ref>
La disobbedienza civile è generalmente un mezzo di lotta non-violento, tuttavia alcuni intellettuali come [[Howard Zinn]] affermano che sa da un lato è pur vero che l'atto di disobbedienza civile è di per sè generalmente non violento, «nella tensione inevitabile che accompagna la transizione da un mondo violento ad uno non violento, la scelta dei mezzi non sarà  quasi mai pura e comporterà  tali complessità  che la semplice distinzione tra violenza e nonviolenza non è una guida sufficiente... le azioni con cui cerchiamo di fare del bene non possono sfuggire alle imperfezioni del mondo che stiamo cercando di cambiare.»<ref> Howard Zinn, ''Disobedience and Democracy: Nine Fallacies on Law and Order'' (South End Press edition, 2002), 39-41</ref> Ecco perché, continua Zinn, [[Thoreau]], pur promuovendo generalmente una forma di disobbedienza pacifista, non ebbe remore ad appoggiare con coraggio la lotta antischiavista di natura violenta promossa da [[Johnn Brown]]. <ref>[https://en.wikipedia.org/wiki/A_Plea_for_Captain_John_Brown A Plea for Captain John Brown]</ref>


Per gli anarchici di conseguenza la disobbedienza civile è un mezzo strettamente rivoluzionario, poichè atto al rovesciamento di un governo o di un potere strutturato. Ciò però non è una prerogativa esclusivamente libertaria, visto che anche l'azione di Gandhi è stata da molti definita «disobbedienza rivoluzionaria».<ref>Rex Martin (Jan 1970), ''Civil Disobedience'', ''Ethics'', pp. 123–139</ref>
Per gli anarchici di conseguenza la disobbedienza civile è un mezzo strettamente rivoluzionario, poichè atto al rovesciamento di un governo o di un potere strutturato. Ciò però non è una prerogativa esclusivamente libertaria, visto che anche l'azione di Gandhi è stata da molti definita «disobbedienza rivoluzionaria». <ref>Rex Martin (Jan 1970), ''Civil Disobedience'', ''Ethics'', pp. 123–139</ref>
[[File:Israel refusniks.jpg|thumb|150 px|Israele, manifestazione dei ''[[refusnik|refusniks]]'']]
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