Indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi: differenze tra le versioni

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*'''Nota a margine''':
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Per una maggiore comprensione degli accadimenti é consigliabile per primo approfondire nel relativo capitolo le complesse vicende interne alla [[Mazzini Society]].
Per una maggiore comprensione degli accadimenti è consigliabile per primo approfondire nel relativo capitolo le complesse vicende interne alla [[Mazzini Society]].


== L'omicidio dell'anarchico Tresca ==
== L'omicidio dell'anarchico Tresca ==
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[[Ezio Taddei]], anarchico e scrittore che negli [[USA]] visse un lungo periodo di amicizia e collaborazione con [[Carlo Tresca]], accusò pubblicamente la mafia italo-americana e i fascisti della morte del direttore de ''[[Il Martello]]''. Oltre a presentarsi spontaneamente alla magistratura, in seguito scrisse un libro <ref> [http://www.ilgrappolo.it/NewsRead.asp?IDnews=297 da Recensione del libro di Taddei]'': «Questo zoliano j'accuse venne definito da [[Domenico Javarone]] (Vita di scrittore, Ezio Taddei), il primo biografo di Ezio, la "rivelazione sul modo come l'assassinio di un noto dirigente anarchico ad opera della malavita newyorkese doveva essere utilizzato per la campagna anticomunista» </ref> sul [[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|caso Tresca]], in cui affermò senza esitazioni che «i responsabili del delitto, secondo le ammissioni di un agente dell'Ufficio Narcotici, erano due boss della mafia, Frank Garofalo<ref>[http://www.societacivile.it/blog/inchieste/americani.html Sicilia, il ritorno degli “americani” di Gianni Barbacetto]</ref>  e Carmine Galante<ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Carmine_Galante Carmine Galante mafioso abbastanza completo]</ref>, latitanti da anni».
[[Ezio Taddei]], anarchico e scrittore che negli [[USA]] visse un lungo periodo di amicizia e collaborazione con [[Carlo Tresca]], accusò pubblicamente la mafia italo-americana e i fascisti della morte del direttore de ''[[Il Martello]]''. Oltre a presentarsi spontaneamente alla magistratura, in seguito scrisse un libro <ref> [http://www.ilgrappolo.it/NewsRead.asp?IDnews=297 da Recensione del libro di Taddei]'': «Questo zoliano j'accuse venne definito da [[Domenico Javarone]] (Vita di scrittore, Ezio Taddei), il primo biografo di Ezio, la "rivelazione sul modo come l'assassinio di un noto dirigente anarchico ad opera della malavita newyorkese doveva essere utilizzato per la campagna anticomunista» </ref> sul [[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|caso Tresca]], in cui affermò senza esitazioni che «i responsabili del delitto, secondo le ammissioni di un agente dell'Ufficio Narcotici, erano due boss della mafia, Frank Garofalo<ref>[http://www.societacivile.it/blog/inchieste/americani.html Sicilia, il ritorno degli “americani” di Gianni Barbacetto]</ref>  e Carmine Galante<ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Carmine_Galante Carmine Galante mafioso abbastanza completo]</ref>, latitanti da anni».


Per Taddei, a quanto afferma la sorella<ref name="tirena">Le indagini sul "[[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|Caso Tresca]]" indicano Vito Genovese quale mandante dell'omicidio, mentre Tirrena, sorella di [[Ezio Taddei]], afferma che per il fratello il mandante era Pope. Le due affermazioni non son per nulla contraddittorie visto i legami del gruppo mafioso affaristico e quindi politico formato da Pope, il "galantuomo", ed i vari Frank Costello, Lucky Luciano, Vito Genovese e i criminali conosciuti, ma pressoché intoccabili anche per via di certi favori fatti all'"ordine costituito". In sostanza l'assassinio fuoriuscì da accordi fra Pope e Genovese, anche se il mandante riconosciuto secondo la documentazione di Mauro Canali, e altri, é Vito Genovese, uomo in grado di poter impartire ordini a figuri come Carmine Galante e Frank Garofalo. Inoltre il Genovese aveva un vecchio debito di riconoscenza verso il "duce", già  in parte pagato elargendo i fondi per tirar su la casa del fascio di Nola, ed eliminare un [[antifascismo|antifascista]] "pericoloso" come Tresca era proprio un modo per pagare definitivamente il debito.</ref>, gli esecutori materiali furono Galante (successivamente capobastone di [[Joseph Bonanno]]<ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Joseph_Bonanno Bonanno], detto ''Bananas'' per un iniziale errore di trascrizione anagrafica, nelle sue memorie fa notare che lui era contrario all'omicidio di  Carlo Tresca, da lui ritenuto una brava persona, ma non poté impedirlo per "interessi" superiori</ref>) e Garofalo, che nel seguito fece una "onoratissima" carriera di mafioso al ritorno in [[Italia]] nel dopoguerra <ref>Frank Garofalo scrive a Vincenti Martinez di preparare buone accoglienze al sindaco di Palermo, Salvo Lima ''[http://digilander.libero.it/osservatoriobari/f24.htm ''Articolo di Giuseppe D'avanzo, la Repubblica - Sabato, 28 settembre 1991 - pagina 5'']</ref>. Essi avrebbero agito direttamente su mandato di Generoso Pope e altri mafiosi come lui. (Riguardo al mandante, esiste quindi una discordanza tra la versione di [[Ezio Taddei]] e quella più Mauro Canali, che invece indica Vito Genovese, tuttavia ciò non sminuisce per nulla l'intuizione di Taddei, anche perché egli fu il primo a denunciare questo complotto, senza peraltro poter visionare al documento ufficiale).
Per Taddei, a quanto afferma la sorella<ref name="tirena">Le indagini sul "[[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|Caso Tresca]]" indicano Vito Genovese quale mandante dell'omicidio, mentre Tirrena, sorella di [[Ezio Taddei]], afferma che per il fratello il mandante era Pope. Le due affermazioni non son per nulla contraddittorie visto i legami del gruppo mafioso affaristico e quindi politico formato da Pope, il "galantuomo", ed i vari Frank Costello, Lucky Luciano, Vito Genovese e i criminali conosciuti, ma pressoché intoccabili anche per via di certi favori fatti all'"ordine costituito". In sostanza l'assassinio fuoriuscì da accordi fra Pope e Genovese, anche se il mandante riconosciuto secondo la documentazione di Mauro Canali, e altri, è Vito Genovese, uomo in grado di poter impartire ordini a figuri come Carmine Galante e Frank Garofalo. Inoltre il Genovese aveva un vecchio debito di riconoscenza verso il "duce", già  in parte pagato elargendo i fondi per tirar su la casa del fascio di Nola, ed eliminare un [[antifascismo|antifascista]] "pericoloso" come Tresca era proprio un modo per pagare definitivamente il debito.</ref>, gli esecutori materiali furono Galante (successivamente capobastone di [[Joseph Bonanno]]<ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Joseph_Bonanno Bonanno], detto ''Bananas'' per un iniziale errore di trascrizione anagrafica, nelle sue memorie fa notare che lui era contrario all'omicidio di  Carlo Tresca, da lui ritenuto una brava persona, ma non poté impedirlo per "interessi" superiori</ref>) e Garofalo, che nel seguito fece una "onoratissima" carriera di mafioso al ritorno in [[Italia]] nel dopoguerra <ref>Frank Garofalo scrive a Vincenti Martinez di preparare buone accoglienze al sindaco di Palermo, Salvo Lima ''[http://digilander.libero.it/osservatoriobari/f24.htm ''Articolo di Giuseppe D'avanzo, la Repubblica - Sabato, 28 settembre 1991 - pagina 5'']</ref>. Essi avrebbero agito direttamente su mandato di Generoso Pope e altri mafiosi come lui. (Riguardo al mandante, esiste quindi una discordanza tra la versione di [[Ezio Taddei]] e quella più Mauro Canali, che invece indica Vito Genovese, tuttavia ciò non sminuisce per nulla l'intuizione di Taddei, anche perché egli fu il primo a denunciare questo complotto, senza peraltro poter visionare al documento ufficiale).


===L'indagine di Mauro Canali ===
===L'indagine di Mauro Canali ===


Lo storico  Mauro Canali, potendo aver a disposizione la documentazione desecretata dell'[[OSS]], divenuta poi CIA, nel [[2001]] pubblicò un articolo dal titolo ''Tutta la verità  sul caso Tresca'', dove denunciò il [[fascismo]] come mandante dell'omicidio, poi eseguito materialmente da Carmine Galante. Questi era stato incaricato da Vito Genovese, che nel 1943 si trovava nel nolano ed era in ottimi rapporti con Mussolini. Canali quindi non è d'accordo con Taddei, che individua in Generoso Pope il mandante<ref name="tirena">Le indagini sul "[[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|Caso Tresca]]" indicano Vito Genovese quale mandante dell'omicidio, mentre Tirrena, sorella di [[Ezio Taddei]], afferma che per il fratello il mandante era Pope. Le due affermazioni non son per nulla contraddittorie visto i legami del gruppo mafioso affaristico e quindi politico formato da Pope, il "galantuomo", ed i vari Frank Costello, Lucky Luciano, Vito Genovese e i criminali conosciuti, ma pressoché intoccabili anche per via di certi favori fatti all'"ordine costituito". In sostanza l'assassinio fuoriuscì da accordi fra Pope e Genovese, anche se il mandante riconosciuto secondo la documentazione di Mauro Canali, e altri, é Vito Genovese, uomo in grado di poter impartire ordini a figuri come Carmine Galante e Frank Garofalo. Inoltre il Genovese aveva un vecchio debito di riconoscenza verso il "duce", già  in parte pagato elargendo i fondi per tirar su la casa del fascio di Nola, ed eliminare un [[antifascismo|antifascista]] "pericoloso" come Tresca era proprio un modo per pagare definitivamente il debito.</ref>  
Lo storico  Mauro Canali, potendo aver a disposizione la documentazione desecretata dell'[[OSS]], divenuta poi CIA, nel [[2001]] pubblicò un articolo dal titolo ''Tutta la verità  sul caso Tresca'', dove denunciò il [[fascismo]] come mandante dell'omicidio, poi eseguito materialmente da Carmine Galante. Questi era stato incaricato da Vito Genovese, che nel 1943 si trovava nel nolano ed era in ottimi rapporti con Mussolini. Canali quindi non è d'accordo con Taddei, che individua in Generoso Pope il mandante<ref name="tirena">Le indagini sul "[[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|Caso Tresca]]" indicano Vito Genovese quale mandante dell'omicidio, mentre Tirrena, sorella di [[Ezio Taddei]], afferma che per il fratello il mandante era Pope. Le due affermazioni non son per nulla contraddittorie visto i legami del gruppo mafioso affaristico e quindi politico formato da Pope, il "galantuomo", ed i vari Frank Costello, Lucky Luciano, Vito Genovese e i criminali conosciuti, ma pressoché intoccabili anche per via di certi favori fatti all'"ordine costituito". In sostanza l'assassinio fuoriuscì da accordi fra Pope e Genovese, anche se il mandante riconosciuto secondo la documentazione di Mauro Canali, e altri, è Vito Genovese, uomo in grado di poter impartire ordini a figuri come Carmine Galante e Frank Garofalo. Inoltre il Genovese aveva un vecchio debito di riconoscenza verso il "duce", già  in parte pagato elargendo i fondi per tirar su la casa del fascio di Nola, ed eliminare un [[antifascismo|antifascista]] "pericoloso" come Tresca era proprio un modo per pagare definitivamente il debito.</ref>  


Quindi, per Canali, sarebbe stato Genovese l'organizzatore dell'omicidio dell'anarchico [[Carlo Tresca]]<ref name="tresca">[https://www.anarcopedia.org/index.php/Carlo_Tresca#Ipotesi_sulla_sua_morte Ipotesi sulla morte di Tresca]</ref>, la cui colpa era stata quella di denunciare ripetutamente gli [[antifascismo|antifascisti]] dell'ultima ora. Genovese, per il suo sporco lavoro, avrebbe ricevuto una ricompensa di 500.000 dollari.
Quindi, per Canali, sarebbe stato Genovese l'organizzatore dell'omicidio dell'anarchico [[Carlo Tresca]]<ref name="tresca">[https://www.anarcopedia.org/index.php/Carlo_Tresca#Ipotesi_sulla_sua_morte Ipotesi sulla morte di Tresca]</ref>, la cui colpa era stata quella di denunciare ripetutamente gli [[antifascismo|antifascisti]] dell'ultima ora. Genovese, per il suo sporco lavoro, avrebbe ricevuto una ricompensa di 500.000 dollari.
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Ovvero quando gli anglo americani sbarcano la situazione del boss si può riassumere in questo modo:
Ovvero quando gli anglo americani sbarcano la situazione del boss si può riassumere in questo modo:
: «Napoli vive i giorni della liberazione. Miseria e fame, speranze e disperazione sono le componenti della vita quotidiana. Alla testa del "Governo Militare Alleato" che amministra la Campania e la Puglia é l'italo-americano Charles Poletti; al suo fianco, come uomo di fiducia, un napoletano dal passato turbinaso, Vito Genovese. Ricercato dalla polizia americana per omicidio, Genovese era rientrato in Italia nel 1939 e si era stabilito a Napoli. I suoi rapporti col fascismo erano stati molto stretti (nel 1935, ad esempio, aveva inviato dall'America 250 mila dollari per la costruzione della Casa del Fascio di Noia). Secondo alcune testimonianze, Genovese sarebbe stato addirittura l'organizzatore dell'omicidio dell'antifascista Carlo Tresca, che su un giornale americano scriveva articoli infuocati contro Mussolini. Secondo altri, Genovese sarebbe stato compensato con la somma di 500.000 dollari. Una cosa è certa: una volta riparato in Italia, il fascismo lo protesse contro il rischio di un'estradizione negli Stati Uniti.» <ref>[http://www.bpp.it/Apulia/html/archivio/1985/II/art/R85II014.html SUD E MALAVITA di Tonino Caputo, Gianfranco Langatta]</ref>
: «Napoli vive i giorni della liberazione. Miseria e fame, speranze e disperazione sono le componenti della vita quotidiana. Alla testa del "Governo Militare Alleato" che amministra la Campania e la Puglia è l'italo-americano Charles Poletti; al suo fianco, come uomo di fiducia, un napoletano dal passato turbinaso, Vito Genovese. Ricercato dalla polizia americana per omicidio, Genovese era rientrato in Italia nel 1939 e si era stabilito a Napoli. I suoi rapporti col fascismo erano stati molto stretti (nel 1935, ad esempio, aveva inviato dall'America 250 mila dollari per la costruzione della Casa del Fascio di Noia). Secondo alcune testimonianze, Genovese sarebbe stato addirittura l'organizzatore dell'omicidio dell'antifascista Carlo Tresca, che su un giornale americano scriveva articoli infuocati contro Mussolini. Secondo altri, Genovese sarebbe stato compensato con la somma di 500.000 dollari. Una cosa è certa: una volta riparato in Italia, il fascismo lo protesse contro il rischio di un'estradizione negli Stati Uniti.» <ref>[http://www.bpp.it/Apulia/html/archivio/1985/II/art/R85II014.html SUD E MALAVITA di Tonino Caputo, Gianfranco Langatta]</ref>
Il colonello Poletti, fra l'altro, incaricò Genovese di condurre un'inchiesta amministrativa nei confronti di un sindaco sospettato di contrabbando. Proprio in quei giorni, un agente della Criminal Investigation Division giunse a Napoli per indagare su certe connivenze tra malavita locale e militari americani. Il [[17 maggio]] [[1945]], con uno stratagemma, e vincendo le resistenze dei protettori dei gangster, l'agente portò Genovese a New York in stato d'arresto. Ma l'unico teste d'accusa morì in [[carcere]] <ref>Morì in carcere anche Gaspare Pisciotta, "compagno" del bandito Giuliano, il 9 febbraio 1954. La causa del decesso, secondo gli esiti dell'autopsia, fu dovuta all'ingestione di 20 mg di stricnina. Pisciotta si accusò anche dell'uccisione di Giuliano, ma recenti indagini lo escludono. È più probabile che il bandito Giuliano sia stato invece assassinato perché al corrente di troppi lati oscuri della storia italiana. </ref>, avvelenato. Di nuovo libero Genovese ebbe la definitiva consacrazione negli alti gradi della mala americana. L'antica camorra si trasformò, i suoi collegamenti con la mafia e col potere politico-economico divennero internazionali, e ciò portò gli "investimenti" verso il mondo della droga, di cui ancora oggi si pagano le conseguenze sociali<ref>[http://www.bpp.it/Apulia/html/archivio/1985/II/art/R85II014.html, Sud e malavita di [[Tonino Caputo]], [[Gianfranco Langatta]]] </ref>.
Il colonello Poletti, fra l'altro, incaricò Genovese di condurre un'inchiesta amministrativa nei confronti di un sindaco sospettato di contrabbando. Proprio in quei giorni, un agente della Criminal Investigation Division giunse a Napoli per indagare su certe connivenze tra malavita locale e militari americani. Il [[17 maggio]] [[1945]], con uno stratagemma, e vincendo le resistenze dei protettori dei gangster, l'agente portò Genovese a New York in stato d'arresto. Ma l'unico teste d'accusa morì in [[carcere]] <ref>Morì in carcere anche Gaspare Pisciotta, "compagno" del bandito Giuliano, il 9 febbraio 1954. La causa del decesso, secondo gli esiti dell'autopsia, fu dovuta all'ingestione di 20 mg di stricnina. Pisciotta si accusò anche dell'uccisione di Giuliano, ma recenti indagini lo escludono. È più probabile che il bandito Giuliano sia stato invece assassinato perché al corrente di troppi lati oscuri della storia italiana. </ref>, avvelenato. Di nuovo libero Genovese ebbe la definitiva consacrazione negli alti gradi della mala americana. L'antica camorra si trasformò, i suoi collegamenti con la mafia e col potere politico-economico divennero internazionali, e ciò portò gli "investimenti" verso il mondo della droga, di cui ancora oggi si pagano le conseguenze sociali<ref>[http://www.bpp.it/Apulia/html/archivio/1985/II/art/R85II014.html, Sud e malavita di [[Tonino Caputo]], [[Gianfranco Langatta]]] </ref>.


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Sin dal [[1928]], Renato Carmine Senise era uno fiduciari di Arturo Bocchini capo dell'[[OVRA]], nel [[1933]] si era stabilito a New York mettendosi al servizio del commissario Caradossi presso il consolato italiano che gestiva il gruppo delle spie infiltrate tra i "fuoriusciti" [[antifascismo|antifascisti]]. Renato Carmine Senise divenne un confidente dell'FBI, che però non si fidava di lui e quindi lo teneva sott'occhio.  
Sin dal [[1928]], Renato Carmine Senise era uno fiduciari di Arturo Bocchini capo dell'[[OVRA]], nel [[1933]] si era stabilito a New York mettendosi al servizio del commissario Caradossi presso il consolato italiano che gestiva il gruppo delle spie infiltrate tra i "fuoriusciti" [[antifascismo|antifascisti]]. Renato Carmine Senise divenne un confidente dell'FBI, che però non si fidava di lui e quindi lo teneva sott'occhio.  


Grazie al lungo periodo trascorso negli USA, Renato Carmine Senise fu in grado di riferire all'OVRA e quindi a Mussolini molti aspetti della vita politica, sociale ed economica degli Stati Uniti. Rientrato in [[Italia]] nel [[1942]] (la moglie però rimase negli USA), non é facile raccontare tutti i suoi loschi affari, oltre al mestire "ufficiale" di spia al servizio del [[Fascismo|regime fascista]]. Nel [[1937]] lo zio vice capo della [[polizia]] fascista fu costretto ad inviargli qualche centinaio di dollari per sostenere il suo soggiorno americano, tuttavia 5 anni più tardi rientrerà  nel "bel paese" con  175 mila dollari, segno che era riuscito a mettere in atto affari importanti. Immediatamente fu inviato in Albania sempre con compiti di delazione (i fascisti in Albania, Jugoslavia e Nord est italiano furono protagonisti di azioni così crudeli e infamanti che furono addirittura i nazisti ad invitarli alla calma <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Utente:Lupo_rosso/Sandbox/antefatti_delle_foibe Appunti su invasione fascista in Jugoslavia e zone limitrofe]</ref><ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Utente:Lupo_rosso/Sandbox/campi_concentramento_fascisti_per_slavi Appunti per campi di concentramento fascisti in jugoslavia e zone limitrofe]</ref>) ma ben presto rientò a Roma dove si diede alal bella vita con una attrice svedese di nome Betty Bjurstrom, da lui sposata in seguito.
Grazie al lungo periodo trascorso negli USA, Renato Carmine Senise fu in grado di riferire all'OVRA e quindi a Mussolini molti aspetti della vita politica, sociale ed economica degli Stati Uniti. Rientrato in [[Italia]] nel [[1942]] (la moglie però rimase negli USA), non è facile raccontare tutti i suoi loschi affari, oltre al mestire "ufficiale" di spia al servizio del [[Fascismo|regime fascista]]. Nel [[1937]] lo zio vice capo della [[polizia]] fascista fu costretto ad inviargli qualche centinaio di dollari per sostenere il suo soggiorno americano, tuttavia 5 anni più tardi rientrerà  nel "bel paese" con  175 mila dollari, segno che era riuscito a mettere in atto affari importanti. Immediatamente fu inviato in Albania sempre con compiti di delazione (i fascisti in Albania, Jugoslavia e Nord est italiano furono protagonisti di azioni così crudeli e infamanti che furono addirittura i nazisti ad invitarli alla calma <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Utente:Lupo_rosso/Sandbox/antefatti_delle_foibe Appunti su invasione fascista in Jugoslavia e zone limitrofe]</ref><ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Utente:Lupo_rosso/Sandbox/campi_concentramento_fascisti_per_slavi Appunti per campi di concentramento fascisti in jugoslavia e zone limitrofe]</ref>) ma ben presto rientò a Roma dove si diede alal bella vita con una attrice svedese di nome Betty Bjurstrom, da lui sposata in seguito.


'''Questo personaggio fu il trait d'union tra Genovese e i gerarchi fascisti'''.<ref>[http://www.liberalfondazione.it/archivio/fl/numero04/verita.htm ''Tutta La Verità  sul caso Tresca'' di Mauro Canali]</ref>
'''Questo personaggio fu il trait d'union tra Genovese e i gerarchi fascisti'''.<ref>[http://www.liberalfondazione.it/archivio/fl/numero04/verita.htm ''Tutta La Verità  sul caso Tresca'' di Mauro Canali]</ref>
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