Han Ryner: differenze tra le versioni

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*«Il saggio considera la società  come un limite. Si sente sociale così come si sente mortale [...]. Deve difendere contro di essa la sua ragione e la sua volontà . Respingerà  i pregiudizi che essa impone agli altri uomini, si proibirà  di amarla o di odiarla; si libererà  progressivamente da ogni timore e da ogni desiderio nei suoi confronti; si dirigerà  verso la perfetta indifferenza, che è la saggezza di fronte a cose che non dipendono da lui». [''Petit manuel individualiste'', 1903; Manualetto individualista].
*«Il saggio considera la società  come un limite. Si sente sociale così come si sente mortale [...]. Deve difendere contro di essa la sua ragione e la sua volontà . Respingerà  i pregiudizi che essa impone agli altri uomini, si proibirà  di amarla o di odiarla; si libererà  progressivamente da ogni timore e da ogni desiderio nei suoi confronti; si dirigerà  verso la perfetta indifferenza, che è la saggezza di fronte a cose che non dipendono da lui». [''Petit manuel individualiste'', 1903; Manualetto individualista].
*«Il saggio nota che, per esercitare un'azione sociale, bisogna agire sulle masse, e che non si può agire sulle masse con la ragione ma attraverso le passioni. Egli non si crede in diritto di eccitare le passioni degli uomini. L'azione sociale gli appare come una tirannia e si astiene dal prendervi parte». [''Petit manuel individualiste'', 1903; Manualetto individualista].
*«Il saggio nota che, per esercitare un'azione sociale, bisogna agire sulle masse, e che non si può agire sulle masse con la ragione ma attraverso le passioni. Egli non si crede in diritto di eccitare le passioni degli uomini. L'azione sociale gli appare come una tirannia e si astiene dal prendervi parte». [''Petit manuel individualiste'', 1903; Manualetto individualista].
*«Il saggio sa che l'oppresso che si lamenta aspira a diventare oppressore. Lo consola nella misura dei suoi mezzi, ma non crede nella bontà  dell'azione comune [...]. Nota che le riforme cambiano i nomi delle cose, non le cose stesse. Lo schiavo è diventato il servo, poi le salariato. Non si è mai riformato altro che il linguaggio. Il saggio resta indifferente a questi problemi di filologia [...]. L'esperienza prova al saggio che le rivoluzioni non hanno mai risultati durevoli. La ragione gli suggerisce che la menzogna non si rifiuta con la menzogna e che la violenza non si distrugge con la violenza». [''Petit manuel individualiste'', 1903;  Manualetto individualista].
*«Il saggio sa che l'oppresso che si lamenta aspira a diventare oppressore. Lo consola nella misura dei suoi mezzi, ma non crede nella bontà  dell'azione comune [...]. Nota che le riforme cambiano i nomi delle cose, non le cose stesse. Lo schiavo è diventato il servo, poi le salariato. Non si è mai riformato altro che il linguaggio. Il saggio resta indifferente a questi problemi di filologia [...]. L'esperienza prova al saggio che le rivoluzioni non hanno mai risultati durevoli. La ragione gli suggerisce che la menzogna non si rifiuta con la menzogna e che la violenza non si distrugge con la violenza». [''Petit manuel individualiste'', 1903;  Manualetto individualista].
*«L'anarchico crede che il governo è il limite della libertà . Spera, distruggendo il governo, di elargire la libertà  Ma il vero limite non è il governo ma la società . Il governo è un prodotto sociale come un altro. Non si distrugge un albero tagliandone uno dei suoi rami». [''Petit manuel individualiste'', 1903;  Manualetto individualista].
*«L'anarchico crede che il governo è il limite della libertà . Spera, distruggendo il governo, di elargire la libertà  Ma il vero limite non è il governo ma la società . Il governo è un prodotto sociale come un altro. Non si distrugge un albero tagliandone uno dei suoi rami». [''Petit manuel individualiste'', 1903;  Manualetto individualista].
*«La società  è inevitabile come la morte. Sul piano materiale, la nostra potenza è debole contro tali limiti. Ma il saggio distrugge in sé il rispetto ed il timore della società  così come distrugge in sé il timore per la morte. È indifferente alla forma politica e sociale dell'ambiente in cui vive così come è indifferente al tipo di morte che lo aspetta [...]. Il saggio sa che non si distrugge né l'ingiustizia sociale né l'acqua del mare. Ma si sforza di salvare un oppresso da una ingiustizia particolare, così come si tuffa in acqua nel tentativo di salvare qualcuno che rischia di affogare». [''Petit manuel individualiste'', 1903; Manualetto individualista].
*«La società  è inevitabile come la morte. Sul piano materiale, la nostra potenza è debole contro tali limiti. Ma il saggio distrugge in sé il rispetto ed il timore della società  così come distrugge in sé il timore per la morte. È indifferente alla forma politica e sociale dell'ambiente in cui vive così come è indifferente al tipo di morte che lo aspetta [...]. Il saggio sa che non si distrugge né l'ingiustizia sociale né l'acqua del mare. Ma si sforza di salvare un oppresso da una ingiustizia particolare, così come si tuffa in acqua nel tentativo di salvare qualcuno che rischia di affogare». [''Petit manuel individualiste'', 1903; Manualetto individualista].
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