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[[File:Fiumfp05.gif|295px|left|thumb|Francobollo in ricordo dell'"[[Impresa di Fiume]]"]] | [[File:Fiumfp05.gif|295px|left|thumb|Francobollo in ricordo dell'"[[Impresa di Fiume]]"]] | ||
Nel [[1920]], i disagi sociali e le protratte mire imperialistiche del [[capitalismo]] italiano portarono alla cosiddetta "[[Rivolta dei Bersaglieri]]" di Ancona, una vera e propria sommossa popolare, partita dalla Caserma Villarey dove i bersaglieri non volevano partire alla volta dell'[[Albania]]: c'è ancora vivo il ricordo della [[settimana rossa]], l'insurrezione popolare verificatasi in Ancona tra il [[7 giugno|7]] e il [[14 giugno]] [[1914]] e partita proprio per una [[antimilitarismo|manifestazione antimilitarista]]: la rivolta, in seguito, è estesa in Romagna, Toscana ed altre parti d'[[Italia]]. Fra i capi anarchici che entrano in contatto con i bersaglieri di Ancona, spingendoli alla ribellione, c'è [[Antonio Cieri]], che, non potendo essere incarcerato per mancanza di prove, viene trasferito a Parma, divenendo figura di primo piano. Cieri poi, con [[Guido Picelli]] e la popolazione di Parma, le donne in particolare (importantissime sia come combattenti sia per supporto alla truppa), sarà l'artefice della sconfitta dei temutissimi squadristi di [[Italo Balbo]]. In quel periodo vi è pure la rivolta degli Arditi di Trieste, in concomitanza | Nel [[1920]], i disagi sociali e le protratte mire imperialistiche del [[capitalismo]] italiano portarono alla cosiddetta "[[Rivolta dei Bersaglieri]]" di Ancona, una vera e propria sommossa popolare, partita dalla Caserma Villarey dove i bersaglieri non volevano partire alla volta dell'[[Albania]]: c'è ancora vivo il ricordo della [[settimana rossa]], l'insurrezione popolare verificatasi in Ancona tra il [[7 giugno|7]] e il [[14 giugno]] [[1914]] e partita proprio per una [[antimilitarismo|manifestazione antimilitarista]]: la rivolta, in seguito, è estesa in Romagna, Toscana ed altre parti d'[[Italia]]. Fra i capi anarchici che entrano in contatto con i bersaglieri di Ancona, spingendoli alla ribellione, c'è [[Antonio Cieri]], che, non potendo essere incarcerato per mancanza di prove, viene trasferito a Parma, divenendo figura di primo piano. Cieri poi, con [[Guido Picelli]] e la popolazione di Parma, le donne in particolare (importantissime sia come combattenti sia per supporto alla truppa), sarà l'artefice della sconfitta dei temutissimi squadristi di [[Italo Balbo]]. In quel periodo vi è pure la rivolta degli Arditi di Trieste, in concomitanza con l'[[Impresa di Fiume|impresa di Fiume]], che non vogliono partire per altre guerre di rapina imperialista. Il governo teme una federazione fra Ancona e la quasi "filobolscevica" Fiume (già repubblica e [[Stato]] libero riconosciuto in primis dalla Russia sovietica). Tale polveriera potrebbe incendiare di sovversione il già insurrezionale territorio nazionale. | ||
Nel [[1921]] la volontà di lotta rivoluzionaria del proletariato si scontra col riformismo ed il massimalismo, spesso solo parolaio del Partito Socialista. A causa anche di ciò le lotte si radicalizzarono sempre più: l'esempio della [[Russia]], ed anche le spinte bolsceviche susseguenti all'impresa fiumana, galvanizzavano il proletariato, nel Luglio [[1921]] ci sono i [[Fatti di Sarzana]], i [[formazioni di difesa proletaria a Genova|fatti di Genova]], i [[Fatti di Empoli 1921]]: il [[Fascismo|fascismo]] ha gettato la maschera di movimento di sinistra legato al [[sindacalismo rivoluzionario]] interventista, [[sansepolcrismo]], rappresentato, artatamente anche, sul Popolo d'Italia di [[Benito Mussolini]]. Articolo in cui viene messa in evidenza e "caricata" solo la seconda del discorso di piazza S. Sepolcro, quella nettamente orientabile a sinistra: "l'affidamento delle stesse organizzazioni proletarie (che ne siano degne moralmente e tecnicamente) della gestione di industrie e servizi pubblici" con punti di anticlericalismo, come appare dalla lettura dei punti riguardanti il problema finanziario; repubblicanesimo, volendo infatti formare una Repubblica con la creazione di una Assemblea Nazionale e rivendicazioni nettamente egualitarie e di classe discendenti dal [[sindacalismo rivoluzionario]] interventista. <ref>[http://it.wikisource.org/wiki/Manifesto_dei_Fasci_italiani_di_combattimento%2C_pubblicato_su_%22Il_Popolo_d%27Italia%22_del_6_giugno_1919 Manifesto dei fasci italiani di combattimento]</ref> | Nel [[1921]] la volontà di lotta rivoluzionaria del proletariato si scontra col riformismo ed il massimalismo, spesso solo parolaio del Partito Socialista. A causa anche di ciò le lotte si radicalizzarono sempre più: l'esempio della [[Russia]], ed anche le spinte bolsceviche susseguenti all'impresa fiumana, galvanizzavano il proletariato, nel Luglio [[1921]] ci sono i [[Fatti di Sarzana]], i [[formazioni di difesa proletaria a Genova|fatti di Genova]], i [[Fatti di Empoli 1921]]: il [[Fascismo|fascismo]] ha gettato la maschera di movimento di sinistra legato al [[sindacalismo rivoluzionario]] interventista, [[sansepolcrismo]], rappresentato, artatamente anche, sul Popolo d'Italia di [[Benito Mussolini]]. Articolo in cui viene messa in evidenza e "caricata" solo la seconda del discorso di piazza S. Sepolcro, quella nettamente orientabile a sinistra: "l'affidamento delle stesse organizzazioni proletarie (che ne siano degne moralmente e tecnicamente) della gestione di industrie e servizi pubblici" con punti di anticlericalismo, come appare dalla lettura dei punti riguardanti il problema finanziario; repubblicanesimo, volendo infatti formare una Repubblica con la creazione di una Assemblea Nazionale e rivendicazioni nettamente egualitarie e di classe discendenti dal [[sindacalismo rivoluzionario]] interventista. <ref>[http://it.wikisource.org/wiki/Manifesto_dei_Fasci_italiani_di_combattimento%2C_pubblicato_su_%22Il_Popolo_d%27Italia%22_del_6_giugno_1919 Manifesto dei fasci italiani di combattimento]</ref> | ||
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=== [[Fascismo|Fascisti]] e [[Squadristi]] === | === [[Fascismo|Fascisti]] e [[Squadristi]] === | ||
*'''Aimi Alcide''' (Polesine Parmense, Parma, [[1896]] - Como [[1960]]). Dopo esser stato in seminario ed aver militato nella guardia regia e partecipato alla prima guerra mondiale costituisce il Fascio a [[Busseto]] nel [[1921]] e si può identificare | *'''Aimi Alcide''' (Polesine Parmense, Parma, [[1896]] - Como [[1960]]). Dopo esser stato in seminario ed aver militato nella guardia regia e partecipato alla prima guerra mondiale costituisce il Fascio a [[Busseto]] nel [[1921]] e si può identificare come capo degli squadristi della Bassa Parmense. È in collegamento con [[Roberto Farinacci]], il ras di Cremona, non per niente il primo a dirigere gli attacchi a Parma sarà lo stesso Farinacci sostituito poi per inefficienza militare. Il culmine dei suoi attacchi fascisti si trova con la distruzione della Cooperativa di Fontanelle nell'agosto del [[1922]]. Nel prosieguo il suo [[fascismo]], dell'Aimi, di stampo intransigente lo porta all'emarginazione nel movimento fascista parmense stesso, quando è, nel seguito, da limitare uso di manganello ed olio di ricino, mescolato spesso a bitume. Diviene comunque membro del primo Consiglio direttivo della Confederazione Nazionale dei [[Sindacati Fascisti]], commissario straordinario dei sindacati fascisti di Firenze e segretario generale di Massa e Carrara; nel [[1929]] il [[PNF]] lo trasferisce a Mantova dove continua ad occuparsi di [[sindacalismo]]. | ||
*'''[[Italo Balbo]]''', politico, militare e aviatore italiano, ministro dell'aeronautica e governatore della Libia. | *'''[[Italo Balbo]]''', politico, militare e aviatore italiano, ministro dell'aeronautica e governatore della Libia. |