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Nella città emiliana, poco più che bambino, Berneri entra a far parte della sezione giovanile del Partito Socialista, la Federazione Giovanile Socialista (FGSI). Membro del Comitato Centrale della Federazione Giovanile Socialista reggiana, è collaboratore di ''Giustizia'', un giornale di Camillo Prampolini e Giovanni Zibordi, <ref>[http://archive.is/qR9NY ''Un anarchico alla scuola di Prampolini'']</ref> e dell'organo nazionale della FGS: ''L'Avanguardia''. Il suo primo articolo pubblicato nel giornale [[socialista]] è datato [[1° febbraio]] [[1914]]: ''Le menzogne del vecchio testamento''. | Nella città emiliana, poco più che bambino, Berneri entra a far parte della sezione giovanile del Partito Socialista, la Federazione Giovanile Socialista (FGSI). Membro del Comitato Centrale della Federazione Giovanile Socialista reggiana, è collaboratore di ''Giustizia'', un giornale di Camillo Prampolini e Giovanni Zibordi, <ref>[http://archive.is/qR9NY ''Un anarchico alla scuola di Prampolini'']</ref> e dell'organo nazionale della FGS: ''L'Avanguardia''. Il suo primo articolo pubblicato nel giornale [[socialista]] è datato [[1° febbraio]] [[1914]]: ''Le menzogne del vecchio testamento''. | ||
Essendo l'unico studente del movimento giovanile, Berneri è particolarmente coccolato dai vecchi dirigenti del partito, anche perché aveva dato ampia dimostrazione di grandi capacità intellettuali (si vedano numerosi articoli sull'anarchico [[Saverio Friscia]] e su altri internazionalisti <ref>''Uomini e idee. Saverio Friscia'', 14 febbraio 1915</ref>) e di coerenza partecipando all'agitazione politico-sociale del periodo. | Essendo l'unico studente del movimento giovanile, Berneri è particolarmente coccolato dai vecchi dirigenti del partito, anche perché aveva dato ampia dimostrazione di grandi capacità intellettuali (si vedano numerosi articoli sull'anarchico [[Saverio Friscia]] e su altri internazionalisti <ref>''Uomini e idee. Saverio Friscia'', 14 febbraio 1915.</ref>) e di coerenza partecipando all'agitazione politico-sociale del periodo. | ||
Ben presto però si accorgerà di non essere perfettamente in accordo con molti suoi giovani compagni della FGS, in particolare Berneri si rivela particolarmente critico per l'assenza di coerenza tra teoria e prassi, l'assenza di spirito di sacrificio tra i militanti, l'eccesso di burocrazia, il carrierismo politico e, soprattutto, l'assenza di principi internazionalisti e [[antimilitarismo|antimilitaristi]] ora che la Grande Guerra si avvicinava. | Ben presto però si accorgerà di non essere perfettamente in accordo con molti suoi giovani compagni della FGS, in particolare Berneri si rivela particolarmente critico per l'assenza di coerenza tra teoria e prassi, l'assenza di spirito di sacrificio tra i militanti, l'eccesso di burocrazia, il carrierismo politico e, soprattutto, l'assenza di principi internazionalisti e [[antimilitarismo|antimilitaristi]] ora che la Grande Guerra si avvicinava. | ||
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[[File: Torquato Gobbi.jpg|160 px|thumb|Torquato Gobbi]] | [[File: Torquato Gobbi.jpg|160 px|thumb|Torquato Gobbi]] | ||
Nel [[1915]] sancisce il suo abbandono della FGS dimettendosi dal partito attraverso una ''Lettera aperta ai giovani socialisti da un giovane anarchico'', nel quale denuncia il degrado del Partito Socialista riguardo all'ambigua posizione dei socialisti rispetto alla Grande Guerra: | Nel [[1915]] sancisce il suo abbandono della FGS dimettendosi dal partito attraverso una ''Lettera aperta ai giovani socialisti da un giovane anarchico'', nel quale denuncia il degrado del Partito Socialista riguardo all'ambigua posizione dei socialisti rispetto alla Grande Guerra: | ||
:«Chi segue con interesse e simpatia la vostra azione politica nei riguardi dell'unione delle forze proletarie e rivoluzionarie vede nel vostro movimenti numerosi sintomi di sano risveglio; vede lo svolgersi di una sana crisi di coscienze. Io, che sono stato nel movimento vostro, e ne ho potuto conoscere l'ambiente e penetrarne l'anima, so di trovarmi ad una vasta crisi che non finisce negli sterili disgregamenti dello scisma, ma rappresenta una luminosa speranza, una sicura promessa, una nuova, viva, reale forza rivoluzionaria... ». <ref> | :«Chi segue con interesse e simpatia la vostra azione politica nei riguardi dell'unione delle forze proletarie e rivoluzionarie vede nel vostro movimenti numerosi sintomi di sano risveglio; vede lo svolgersi di una sana crisi di coscienze. Io, che sono stato nel movimento vostro, e ne ho potuto conoscere l'ambiente e penetrarne l'anima, so di trovarmi ad una vasta crisi che non finisce negli sterili disgregamenti dello scisma, ma rappresenta una luminosa speranza, una sicura promessa, una nuova, viva, reale forza rivoluzionaria... ». <ref>''Lettera aperta ai giovani socialisti da un giovane anarchico'', tratta da [http://www.cedall.org/Documentacio/IHL/Camilo%20Berneri/Berneri1.pdf''Camillo Berneri, un anarquista italiano (1897-1937)''], pag. 23.</ref> | ||
In particolare, era stata la tragedia dei fatti di Reggio Emilia ([[25 febbraio]] [[1915]]), <ref>''Dopo i fatti di Reggio Emilia'', «L'Avanguardia», 1915</ref> quando una manifestazione [[socialista]] [[antimilitarista]] era stata repressa violentemente ed aveva provocato la morte di due giovani operai (Mario Baricchi e Fermo Angioletti), <ref>[http://www.inchiestaonline.it/politica/marco-marzi-25-febbraio-1915-a-reggio-emilia-un-eccidio-dimenticato/ | In particolare, era stata la tragedia dei fatti di Reggio Emilia ([[25 febbraio]] [[1915]]), <ref name="AV">''Dopo i fatti di Reggio Emilia'', «L'Avanguardia», 14 marzo 1915.</ref> quando una manifestazione [[socialista]] [[antimilitarista]] era stata repressa violentemente ed aveva provocato la morte di due giovani operai (Mario Baricchi e Fermo Angioletti), <ref>[http://www.inchiestaonline.it/politica/marco-marzi-25-febbraio-1915-a-reggio-emilia-un-eccidio-dimenticato/ ''25 febbraio 1915 a Reggio Emilia. Un eccidio dimenticato''], di Marco Marzi</ref> ad allontanarlo dal Partito Socialista. <ref name="AV"></ref> Le divergenze con i socialisti erano peraltro già emerse in alcuni articoli interventisti ed anglofili pubblicati da ''L'Avanguardia'' <ref>E.C. Longobardi, ''Le confessioni di un anglofilo'', novembre 1914.</ref> e a cui Berneri aveva risposto prontamente e polemicamente. | ||
Ad aver condizionato il suo allontanamento dal Partito Socialista era stata anche la sempre maggiore influenza esercitata nella società civile dal [[anarchismo italiano|movimento anarchico italiano]] e soprattutto la sua grande amicizia con l'anarchico [[Torquato Gobbi]]. | Ad aver condizionato il suo allontanamento dal Partito Socialista era stata anche la sempre maggiore influenza esercitata nella società civile dal [[anarchismo italiano|movimento anarchico italiano]] e soprattutto la sua grande amicizia con l'anarchico [[Torquato Gobbi]]. | ||
===Attività anarchica e antimilitarista=== | ===Attività anarchica e antimilitarista=== | ||
[[File:Unione Anarchica Italiana.jpg|180 px|left|thumb|Manifesto dell'[[UAI]].]] | [[File:Unione Anarchica Italiana.jpg|180 px|left|thumb|Manifesto dell'[[UAI]].]] | ||
Dopo aver frequentato il liceo ad Arezzo, città in cui s'era trasferito al seguito della madre e dove aveva iniziato la militanza anarchica nel circolo cittadino ''Spartaco'', il [[4 gennaio]] [[1917]] si sposa civilmente con [[Giovanna Caleffi]], una ragazza che era stata allieva di sua madre alla Scuola Normale (magistrale) di Reggio Emilia. <ref>F. Chessa, G. Sacchetti, [https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/13369 ''Giovannina Caleffi''] in ''Dizionario biografico degli anarchici italiani'', Tomo I, Pisa, BFS, 2003, pp. 294-296</ref> | Dopo aver frequentato il liceo ad Arezzo, città in cui s'era trasferito al seguito della madre e dove aveva iniziato la militanza anarchica nel circolo cittadino ''Spartaco'', il [[4 gennaio]] [[1917]] si sposa civilmente con [[Giovanna Caleffi]], una ragazza che era stata allieva di sua madre alla Scuola Normale (magistrale) di Reggio Emilia. <ref>F. Chessa, G. Sacchetti, [https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/13369 ''Giovannina Caleffi''] in ''Dizionario biografico degli anarchici italiani'', Tomo I, Pisa, BFS, 2003, pp. 294-296.</ref> | ||
Chiamato nel marzo seguente all'adempimento del servizio militare, seppur in profondo conflitto interiore con le sue idee antimilitariste, svolge un breve periodo all'Accademia Militare di Modena, prima di essere trasferito al Genio Zappatori di Casal Monferrato a causa delle sue idee anarchiche e [[antimilitarismo|antimilitariste]], che evidentemente diffondeva tra i commilitoni. <ref>Si veda [http://www.cedall.org/Documentacio/IHL/Camilo%20Berneri/Berneri1.pdf Berneri], pag. 82-83. Su questo punto ci sono però pareri discordanti, perché nello stesso | Chiamato nel marzo seguente all'adempimento del servizio militare, seppur in profondo conflitto interiore con le sue idee antimilitariste, svolge un breve periodo all'Accademia Militare di Modena, prima di essere trasferito al Genio Zappatori di Casal Monferrato a causa delle sue idee anarchiche e [[antimilitarismo|antimilitariste]], che evidentemente diffondeva tra i commilitoni. <ref>Si veda [http://www.cedall.org/Documentacio/IHL/Camilo%20Berneri/Berneri1.pdf''Camillo Berneri, un anarquista italiano (1897-1937)''], pag. 82-83. Su questo punto ci sono però pareri discordanti, perché nello stesso documento si riporta (nota 25, pp. 96-97) che secondo la documentazione in possesso di [[Luce Fabbri]] non fu la scoperta del carattere anarchico di Berneri a determinarne il trasferimento, dal momento che le [[autorità]] da tempo lo conoscevano per le sue idee [[antimilitariste]] ed antiautoritarie.</ref> | ||
Imperterrito, prosegue nelle sue battaglie antimilitariste come al suo solito, col pensiero e l'azione (nel [[1914]] aveva tentato di dar vita all'«Unione Studentesca Antimilitarista», che però ebbe vita brevissima), ma l'ultimo anno della guerra lo vede al fronte, essendovi stato condotto sotto scorta: | Imperterrito, prosegue nelle sue battaglie antimilitariste come al suo solito, col pensiero e l'azione (nel [[1914]] aveva tentato di dar vita all'«Unione Studentesca Antimilitarista», che però ebbe vita brevissima), ma l'ultimo anno della guerra lo vede al fronte, essendovi stato condotto sotto scorta: | ||
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Denunciato per due volte dal tribunale di guerra, al termine della stessa deve completare i tre anni di servizio militare, ma viene inviato al confine nell'isola di Pianosa essendo egli ormai un noto sovversivo che aveva assiduamente partecipato agli scioperi fiorentini del luglio [[1919]]. | Denunciato per due volte dal tribunale di guerra, al termine della stessa deve completare i tre anni di servizio militare, ma viene inviato al confine nell'isola di Pianosa essendo egli ormai un noto sovversivo che aveva assiduamente partecipato agli scioperi fiorentini del luglio [[1919]]. | ||
Una volta congedato inizia a collaborare assiduamente con la [[stampa anarchica]] celandosi dietro lo pseudonimo ''Camillo da Lodi'': «[[Umanità Nova]]», organo dell'[[Unione Anarchica Italiana]] (alla cui nascita aveva dato il suo importante contribuito), «[[Pensiero e Volontà]]», «[[L'avvenire anarchico]]», «[[La Rivolta]]», «Libero accordo» <ref>Giornale dell'[[Unione Anarchica Italiana]] che ebbe vita brevissima.</ref> e «[[Volontà]]». <ref>Berneri nel corso della sua vita collaborò con un'infinita quantità di giornali anarchici. Si veda [http://www.cedall.org/Documentacio/IHL/Camilo%20Berneri/Berneri2.pdf Berneri, un anarquista italiano | Una volta congedato inizia a collaborare assiduamente con la [[stampa anarchica]] celandosi dietro lo pseudonimo ''Camillo da Lodi'': «[[Umanità Nova]]», organo dell'[[Unione Anarchica Italiana]] (alla cui nascita aveva dato il suo importante contribuito), «[[Pensiero e Volontà]]», «[[L'avvenire anarchico]]», «[[La Rivolta]]», «Libero accordo» <ref>Giornale dell'[[Unione Anarchica Italiana]] che ebbe vita brevissima.</ref> e «[[Volontà]]». <ref>Berneri nel corso della sua vita collaborò con un'infinita quantità di giornali anarchici. Si veda [http://www.cedall.org/Documentacio/IHL/Camilo%20Berneri/Berneri2.pdf ''Camillo Berneri, un anarquista italiano (1897-1937)''], pag. 329.</ref> | ||
Intanto il [[1° marzo]] [[1918]] era nata la sua primogenita, [[Maria Luisa Berneri| Maria Luisa]]. Il [[5 ottobre]] dell'anno seguente nascerà la seconda figlia, [[Giliana Berneri|Giliana]]. Entrambe, influenzate dal pensiero dei genitori, diventeranno anarchiche e cercheranno alla morte del padre di portarne avanti il pensiero e la memoria. | Intanto il [[1° marzo]] [[1918]] era nata la sua primogenita, [[Maria Luisa Berneri| Maria Luisa]]. Il [[5 ottobre]] dell'anno seguente nascerà la seconda figlia, [[Giliana Berneri|Giliana]]. Entrambe, influenzate dal pensiero dei genitori, diventeranno anarchiche e cercheranno alla morte del padre di portarne avanti il pensiero e la memoria. | ||
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===Di fronte alla rivoluzione russa=== | ===Di fronte alla rivoluzione russa=== | ||
[[File:Leon-trotsky.jpg|thumb|220 px|[[Lev Trotskij]]]] | [[File:Leon-trotsky.jpg|thumb|220 px|[[Lev Trotskij]]]] | ||
Berneri, allo scoppio della [[rivoluzione russa]] del [[1917]], s'era già conquistato una solida fama grazie alle sue grandi capacità intellettuali. Inizialmente, come molti anarchici, assiste con entusiasmo alla rivoluzione d'ottobre, segnalandosi in particolare con la pubblicazione di un articolo d'elogio della stessa dal titolo ''Per un silenzio ingiusto''. <ref>«[[Guerra di Classe]]», 22 aprile 1917</ref> Ben presto però si renderà conto che il [[socialismo]] autoritario dei [[bolscevismo|bolscevichi]] stava via via marginalizzando le spinte libertarie indotte dagli anarchici, imponendo quindi non una [[dittatura del proletariato]] ma una dittatura di partito. | Berneri, allo scoppio della [[rivoluzione russa]] del [[1917]], s'era già conquistato una solida fama grazie alle sue grandi capacità intellettuali. Inizialmente, come molti anarchici, assiste con entusiasmo alla rivoluzione d'ottobre, segnalandosi in particolare con la pubblicazione di un articolo d'elogio della stessa dal titolo ''Per un silenzio ingiusto''. <ref>«[[Guerra di Classe]]», 22 aprile 1917.</ref> Ben presto però si renderà conto che il [[socialismo]] autoritario dei [[bolscevismo|bolscevichi]] stava via via marginalizzando le spinte libertarie indotte dagli anarchici, imponendo quindi non una [[dittatura del proletariato]] ma una dittatura di partito. | ||
Lo sviluppo autoritario della [[rivoluzione russa|rivoluzione]] lo porterà a riflettere sulla necessità della costruzione di un'organizzazione anarchica, individuando proprio in questa mancanza la posizione d'inferiorità dell'[[anarchismo]] rispetto al [[marxismo-leninismo]]. Compito degli anarchici, secondo Berneri, dovrebbe essere quello di colmare questa lacuna. <ref>''I problemi della rivoluzione'', | Lo sviluppo autoritario della [[rivoluzione russa|rivoluzione]] lo porterà a riflettere sulla necessità della costruzione di un'organizzazione anarchica, individuando proprio in questa mancanza la posizione d'inferiorità dell'[[anarchismo]] rispetto al [[marxismo-leninismo]]. Compito degli anarchici, secondo Berneri, dovrebbe essere quello di colmare questa lacuna. <ref>''I problemi della rivoluzione'', «Volontà», 16 giugno 1920.</ref> | ||
Pur sostenendo che ogni processo rivoluzione determini comunque l'emergere di una dittatura capeggiata da un nuovo gruppo dominante («in questo senso è legittima e necessaria una vera e propria dittatura dei lavoratori» <ref>''I problemi della produzione comunista'', | Pur sostenendo che ogni processo rivoluzione determini comunque l'emergere di una dittatura capeggiata da un nuovo gruppo dominante («in questo senso è legittima e necessaria una vera e propria dittatura dei lavoratori» <ref>''I problemi della produzione comunista'', «Volontà», 1° luglio 1920.</ref>), egli critica apertamente il carattere accentratore e gerarchico della [[dittatura del proletariato]] dei bolscevichi, ironizzando sul mito leninista di cui s'erano ormai imbevute le masse proletarie italiane e che si esplicitava nel motto ''Viva Lenin''. Questo slogan, secondo l'anarchico di Lodi, non faceva altro che innescare un'idea attendistica che allontanava le masse dalla rivoluzione anziché avvicinarla: | ||
«Le masse non hanno ancora compreso che la rivoluzione non si attende ma si vuole, si vuole e si fa. Il "verrà Lenin" si tira dietro il "verrà la rivoluzione": due non sensi che hanno pure radice nel fatalismo degli italiani e in quel fondo di religioso senso di aspettazione che è uno dei più potenti elementi di conservazione delle cose». <ref>''Il grido della rivolta'', | «Le masse non hanno ancora compreso che la rivoluzione non si attende ma si vuole, si vuole e si fa. Il "verrà Lenin" si tira dietro il "verrà la rivoluzione": due non sensi che hanno pure radice nel fatalismo degli italiani e in quel fondo di religioso senso di aspettazione che è uno dei più potenti elementi di conservazione delle cose». <ref>''Il grido della rivolta'', 6 giugno 1920.</ref> | ||
Articoli come ''Militarismo bolscevico'', pubblicato su «[[Umanità Nova]]» il [[29 ottobre]] [[1921]], in cui critica la nascita dell'armata rossa guidata da [[Lev Trotzky]], segnano il definitivamente allontanamento di Berneri dalle posizione bolsceviche, ritenute ormai indifendibili a causa dell'emergere di una classe dominante di burocrati <ref>Camillo Berneri, ''Stato e burocrazia in Russia'', 29 dicembre 1921</ref> sempre più autoritaria, come peraltro già manifestato drammaticamente durante la repressione di [[Kronstadt]] e dell'[[Ucraina libertaria|Ucraina]]. | Articoli come ''Militarismo bolscevico'', pubblicato su «[[Umanità Nova]]» il [[29 ottobre]] [[1921]], in cui critica la nascita dell'armata rossa guidata da [[Lev Trotzky]], segnano il definitivamente allontanamento di Berneri dalle posizione bolsceviche, ritenute ormai indifendibili a causa dell'emergere di una classe dominante di burocrati <ref>Camillo Berneri, ''Stato e burocrazia in Russia'', 29 dicembre 1921.</ref> sempre più autoritaria, come peraltro già manifestato drammaticamente durante la repressione di [[Kronstadt]] e dell'[[Ucraina libertaria|Ucraina]]. | ||
===L'avvento del fascismo=== | ===L'avvento del fascismo=== | ||
Nel [[1922]] si trasferisce a Firenze, dove il [[17 novembre]] si laurea in [[filosofia]] con una tesi ad indirizzo pedagogico dal titolo ''La campagna dei clericali piemontesi per la libertà della scuola in rapporto alla campagna clericale in [[Francia]] (1831 – 1852)''. In Toscana frequenta assiduamente il circolo culturale fondato da [[Carlo Rosselli]] ed [[Ernesto Rossi]], ha rapporti con «Italia libera» e collabora con «Non mollare!», «Conscientia» e numerose altre riviste (anche non politiche). | Nel [[1922]] si trasferisce a Firenze, dove il [[17 novembre]] si laurea in [[filosofia]] con una tesi ad indirizzo pedagogico dal titolo ''La campagna dei clericali piemontesi per la libertà della scuola in rapporto alla campagna clericale in [[Francia]] (1831 – 1852)''. In Toscana frequenta assiduamente il circolo culturale fondato da [[Carlo Rosselli]] ed [[Ernesto Rossi]], ha rapporti con «Italia libera» e collabora con «Non mollare!», «Conscientia» e numerose altre riviste (anche non politiche). | ||
L'avvento del [[fascismo]] segna per lui e gli altri compagni l'inizio di gravi disagi. Come riporta Vittorio Moneta, dirigente del fascio di Camerino, <ref> | L'avvento del [[fascismo]] segna per lui e gli altri compagni l'inizio di gravi disagi. Come riporta Vittorio Moneta, dirigente del fascio di Camerino, <ref>[http://www.cedall.org/Documentacio/IHL/Camilo%20Berneri/Berneri1.pdf ''Camillo Berneri, un anarquista italiano (1897-1937)''], pag. 168.</ref> Berneri si palesa come [[antifascista]] nel [[1925]] in occasione della visita del re a Macerata, quando ai suoi studenti di Camerino, dove insegnava [[filosofia]], che gli chiedevano un giorno di vacanza per salute il re, risponde con imprecazioni contro Mussolini e i Savoia. | ||
Dopo una serie di aggressioni verbali e fisiche, Berneri nel [[1926]] decide di rifuggiarsi in [[Francia]], dove nonostante le gravi difficoltà economiche inizia la frequentazione dei compagni antiautoritari per riorganizzare le fila del movimento anarchico e [[antifascista]], proseguendo nella sua collaborazione con la [[stampa libertaria]] e dedicandosi sempre con passione ai suoi studi. Le sue attività evidentemente non aggradano nemmeno la [[polizia]] francese, tant'è che Berneri viene più volte fermato e poi espulso dal paese nel [[1928]]. | Dopo una serie di aggressioni verbali e fisiche, Berneri nel [[1926]] decide di rifuggiarsi in [[Francia]], dove nonostante le gravi difficoltà economiche inizia la frequentazione dei compagni antiautoritari per riorganizzare le fila del movimento anarchico e [[antifascista]], proseguendo nella sua collaborazione con la [[stampa libertaria]] e dedicandosi sempre con passione ai suoi studi. Le sue attività evidentemente non aggradano nemmeno la [[polizia]] francese, tant'è che Berneri viene più volte fermato e poi espulso dal paese nel [[1928]]. | ||
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===La rivoluzione spagnola e la sua tragica morte=== | ===La rivoluzione spagnola e la sua tragica morte=== | ||
{{vedi|giornate del maggio 1937 (Barcellona)|rivoluzione spagnola}} | {{vedi|giornate del maggio 1937 (Barcellona)|rivoluzione spagnola}} | ||
Lo scoppio della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) | rivoluzione spagnola]], nel luglio [[1936]], lo spinge alla partenza immediata verso la penisola iberica, che lo vede prender parte alla battaglia del Monte Pelato. Insieme a [[Carlo Rosselli]], con cui si sente particolarmente in sintonia, <ref name="gl">Si veda [[Carlo_Rosselli#Anarchici_e_"Giustizia_e_Libertà"|''Anarchici e "Giustizia e Libertà"'']]</ref> e [[Mario Angeloni]] fonda la sezione italiana della [[colonna Ascaso|colonna internazionale Francisco Ascaso]]. Trasferitosi poi a Barcellona, dà vita all'edizione spagnola di «[[Guerra di | Lo scoppio della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) | rivoluzione spagnola]], nel luglio [[1936]], lo spinge alla partenza immediata verso la penisola iberica, che lo vede prender parte alla battaglia del Monte Pelato. Insieme a [[Carlo Rosselli]], con cui si sente particolarmente in sintonia, <ref name="gl">Si veda [[Carlo_Rosselli#Anarchici_e_"Giustizia_e_Libertà"|''Anarchici e "Giustizia e Libertà"'']].</ref> e [[Mario Angeloni]] fonda la sezione italiana della [[colonna Ascaso|colonna internazionale Francisco Ascaso]]. Trasferitosi poi a Barcellona, dà vita all'edizione spagnola di «[[Guerra di Classe]]». | ||
Durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) |rivoluzione spagnola]] Berneri non si astiene dal criticare quelle forze che, all'interno del campo repubblicano e “democratico”, perseguivano obiettivi “particolari” o ritenuti comunque pericolosi per la [[rivoluzione]] (vedi critiche agli stalinisti o agli anarchici possibilisti). <ref>[http://www.anarkismo.net/article/3434 ''Guerra o rivoluzione?''], lettera aperta a [[Federica Montseny]].</ref> In breve gli eventi precipitano, culminando con i fatti del tragico [[Giornate del maggio 1937 (Barcellona)|maggio barcellonese]], <ref>Dal [[3 maggio|3]] all'[[8 maggio]] [[1937]], a Barcellona, si verificarono degli scontri "fratricidi" tra il [[POUM]] (partito comunista antistalinista), la [[CNT]] (sindacato anarchico), | Durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) |rivoluzione spagnola]] Berneri non si astiene dal criticare quelle forze che, all'interno del campo repubblicano e “democratico”, perseguivano obiettivi “particolari” o ritenuti comunque pericolosi per la [[rivoluzione]] (vedi critiche agli stalinisti o agli anarchici possibilisti). <ref>[http://www.anarkismo.net/article/3434 ''Guerra o rivoluzione?''], lettera aperta a [[Federica Montseny]].</ref> In breve gli eventi precipitano, culminando con i fatti del tragico [[Giornate del maggio 1937 (Barcellona)|maggio barcellonese]], <ref>Dal [[3 maggio|3]] all'[[8 maggio]] [[1937]], a Barcellona, si verificarono degli scontri "fratricidi" tra il [[POUM]] (partito comunista antistalinista), la [[CNT]] (sindacato anarchico), ''[[Los Amigos de Durruti]]'' (forte di circa 5.000 miliziani) e tutta una serie di combattenti anarchici ([[Liberto Callejas]], [[Gregorio Jover]], [[Abel Paz]], [[Ada Martí]] e [[Maximo Franco]], comandante della ''[[Columna Roja y Negra]]''), da una parte, e il PSUC (partito comunista stalinista catalano) e la Guardia de Asalto ([[polizia]]), dall'altra, in seguito ai decreti governativi che '''imponevano lo scioglimento delle milizie non staliniste''' e alla "presa" della ''Telefónica'' (sede del servizio telefonico di Barcellona autogestito dai lavoratori stessi) da parte delle forze governative. Durante questi scontri numerosi esponenti di spicco del [[POUM]] e del movimento anarchico vennero arrestati (tra questi il trotzkysta [[George Orwell]]... che poi riuscì a scappare) e uccisi (circa 500: tra questi Camillo Berneri, [[Francesco Barbieri]] e il segretario dell'[[UGT]]).</ref> dove Camillo viene ucciso insieme al compagno di lotta [[Francesco Barbieri]], il [[5 maggio]] [[1937]], dagli agenti della [[Ceka|GUGB]] ([[polizia]] segreta, sez. dell'NKVD), che avevano organizzato un apposito commando composto da comunisti italiani e spagnoli. | ||
====I fatti ==== | ====I fatti ==== | ||
[[File:Francesco barbieri.jpg|thumb|left|300 px|Foto segnaletica di [[Francesco Barbieri]], amico di Berneri che morì con lui il [[5 maggio]].]] | [[File:Francesco barbieri.jpg|thumb|left|300 px|Foto segnaletica di [[Francesco Barbieri]], amico di Berneri che morì con lui il [[5 maggio]].]] | ||
«Verso le 6 del pomeriggio un gruppo di "''mozos de escuadra''" e di "bracciali rossi" del PSUC irrompe nel portone numero 3. Li comanda un poliziotto in borghese; in tutto, saranno una dozzina. Salgono gli scalini di marmo che portano al primo piano e bussano alla porta di Berneri. Ad aprire è [[Francesco Barbieri]], 42 anni, anarchico di origine calabrese. Nell'appartamento, oltre Berneri, c'è la compagna di Barbieri e una miliziana. Il poliziotto in borghese intima ai due anarchici di seguirlo. "E per quale motivo?". "Vi arrestiamo come controrivoluzionari". Barbieri è paonazzo. "In vent'anni di milizia anarchica" - dice - "è la prima volta che mi viene rivolto questo insulto". "Appunto in quanto anarchici, siete controrivoluzionari". Il suo nome fa Barbieri irritato. "Gliene chiederò conto presto". Il poliziotto rovescia il bavero della giacca e mostra una targhetta metallica con il numero 1109. I due anarchici vengono portati via, mentre la compagna di Barbieri chiede invano di poterli seguire. Ma il viaggio è breve, di quelli che non ammettono testimoni. Berneri è gettato a terra in ginocchio e con le braccia alzate, e da dietro gli sparano a bruciapelo alla spalla destra. Un altro colpo alla nuca, lo finisce. Barbieri segue la stessa sorte, ma il lavoro è meno pulito, gli assassini sprecano più colpi. Più tardi, verso sera, i cadaveri vengono abbandonati nel centro della città... ». | |||
Così [[Tosca Tantini]] racconterà in una lettera alla madre di Camillo, [[Adalgisa Fochi]], gli ultimi istanti di vita dell'anarchico: | Così [[Tosca Tantini]] racconterà in una lettera alla madre di Camillo, [[Adalgisa Fochi]], gli ultimi istanti di vita dell'anarchico: | ||
:«Verso sera vennero otto individui per eseguire una perquisizione. Fu solo allora che comprendemmo di essere chiusi in un cerchio dal quale difficilmente si sarebbe usciti. Ci guardammo preoccupati, solo Camillo sorrideva: | :«Verso sera vennero otto individui per eseguire una perquisizione. Fu solo allora che comprendemmo di essere chiusi in un cerchio dal quale difficilmente si sarebbe usciti. Ci guardammo preoccupati, solo Camillo sorrideva: "Non è il momento di sorridere" gli dicemmo. "Lo so" - ci rispose - "ma che volete farci? Chi poteva precedere una cosa simile?". Gli invasori cominciarono un via vai; asportarono molte cose fra cui in nostri materassi. Tutti eravamo nervosi per quanto succedeva, escluso il suo Camillo, che continuava a lavorare. "Lavorate anche voi" - ci disse - "nel lavoro troverete la calma". A un certo momento uno della pattuglia incominciò ad osservare gli incartamenti che Berneri teneva sopra il tavolo da lavoro. Subito dopo l'investigatore uscì e per le scale lo sentimmo gridare: "Arriba està un assunto muy serio". Poi diede disposizioni perché una camionetta venisse a prendere tutto. Fu solo allora che Berneri perdette la sua serenità, il suo ascetico viso si fece rosso infiammato, poi bianco. "Piuttosto che mi tocchino una sola cartella" - ci disse - "preferisco che mi taglino una gamba. Anche la vita sono disposto a dare, ma che non tocchino una carta". Si rimise tosto a tavolino e, mano a mano che il suo lavoro proseguiva, il suo viso si ricomponeva, tanto che la serenità ritornò nel suo sguardo. Verso le sei del giorno 5 lo pregammo di tralasciare e, cedendo alle nostre insistenze, venne nell'anticamera con noi. E poiché il mortaio tirava verso la nostra casa, egli per distrarci faceva dello spirito e ci raccontava delle storielle divertenti. In quelle condizioni di spirito lo trovarono i carnefici, quando verso le sette vennero a prenderlo. Pochi istanti prima Berneri aveva preparato le scarpe e l'impermeabile a portata di mano, come presentisse di dovere uscire. Si vestì con la massima calma e tranquillamente sulla soglia ci strinse la mano sorridendo, come per incoraggiarci. Che nobiltà d'animo! Che coraggio! Dopo due giorni di ricerche l'ho rivisto all'ospedale clinico crivellato di pallottole. Gli occhi erano spalancati ed in essi si leggevano non la paura, ma il disprezzo. Il pugno alzato era chiuso come volesse colpire qualcuno. Quella tragica visione è scolpita nella mia memoria». <ref>Tosca Tantini, [http://cretastorie.blogspot.it/2011/04/anarchicini-rivoluzio-gilioli-1903-1937.html lettera alla madre di Camillo Berneri].</ref> | ||
=== | ===Commemorazione <ref>Felix Morrow, [https://www.marxists.org/archive/morrow-felix/1938/revolution-spain/ch10.htm ''Revolution and Counter Revolution in Spain''].</ref>=== | ||
«Durante il mattino il corpo straziato di Camillo Berneri fu trovato dove era stato gettato dalle guardie del PSUC, che lo avevano preso dalla sua casa la sera precedente. Berneri... era sfuggito agli artigli di Mussolini e aveva combattuto i riformisti (compresi i leader della [[CNT]]) nel suo organo influente, «[[Guerra di Classe]]». Egli aveva definito la politica stalinista in poche parole: "Odora di Noske". Con parole audaci aveva sfidato Mosca: "Schiacciata tra i prussiani e Versailles, [[la Comune di Parigi (1871)|la Comune di Parigi]] aveva dato inizio ad un fuoco che aveva acceso il mondo. Che i generali Goded di Mosca lo ricordino". Egli aveva dichiarato alle masse della [[CNT]]: "Il dilemma guerra e rivoluzione non ha più senso. Il solo vero dilemma è: o la vittoria su Franco grazie alla guerra rivoluzionaria o la sconfitta". Come terribilmente vera era stata la sua identificazione di Noske con gli stalinisti! Come il socialdemocratico Noske aveva fatto rapire e assassinare [[Rosa Luxemburg]] e [[Karl Liebknecht]], così gli stalinisti avevano assassinato Camillo Berneri. Ricordiamolo con l'amore che portiamo al nostro Karl e alla nostra Rosa. Mentre scrivo, compagni, non posso fare a meno di piangere, piangere per Camillo Berneri. L'elenco dei nostri morti è lungo quanto la vita della classe operaia. Fortunati furono quelli che caddero combattendo apertamente i loro nemici di classe, nel mezzo della battaglia con i loro compagni a fianco. Molto più terribile è morire soli, per mano di coloro che si chiamano socialisti o comunisti, come è accaduto a Karl e a Rosa, come stanno morendo i nostri compagni nelle camere di esecuzione dell'esilio siberiano. Un'angoscia particolare fu quella di Camillo Berneri. Morì per le mani di "marxisti-leninisti-stalinisti", mentre i suoi più cari amici, la [[Federica Montseny|Montseny]], [[Juan Garcia Oliver|Garcia Oliver]], [[Juan Peiró|Peiró]], [[Mariano Rodríguez Vázquez|Vázquez]] stavano consegnando il proletariato di Barcellona ai suoi esecutori. Giovedì 6 maggio. Ricordiamo questa data». | |||
[[CNT]]) nel suo organo influente, «[[Guerra di Classe]]». Egli aveva definito la politica stalinista in poche parole: " | |||
Egli aveva dichiarato alle masse della [[CNT]]: "Il dilemma guerra e rivoluzione non ha più senso. Il solo vero dilemma è: o la vittoria su Franco grazie alla guerra rivoluzionaria | |||
L'elenco dei nostri morti è lungo quanto la vita della classe operaia. Fortunati furono quelli che caddero combattendo apertamente i loro nemici di classe, nel mezzo della battaglia con i loro compagni a fianco. Molto più terribile è morire soli, per mano di coloro che si chiamano socialisti o comunisti, come è accaduto a Karl e a Rosa, come stanno morendo i nostri compagni nelle camere di esecuzione dell'esilio siberiano. Un'angoscia particolare fu quella di Camillo Berneri. Morì | |||
per le mani di "marxisti-leninisti-stalinisti", mentre i suoi più cari amici, la [[Federica Montseny| | |||
== Il pensiero == | == Il pensiero == | ||
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===Contro ogni dogmatismo=== | ===Contro ogni dogmatismo=== | ||
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È necessario immediatamente dire che l'opera teorica di Berneri è rimasta ovviamente incompiuta a causa della sua prematura scomparsa, nonostante ciò la letteratura anarchica è disseminata di centinaia di suoi scritti pubblicati sulle varie [[stampa anarchica|riviste e giornali]] su cui scriveva. | È necessario immediatamente dire che l'opera teorica di Berneri è rimasta ovviamente incompiuta a causa della sua prematura scomparsa, nonostante ciò la letteratura anarchica è disseminata di centinaia di suoi scritti pubblicati sulle varie [[stampa anarchica|riviste e giornali]] su cui scriveva. | ||
Berneri prosegue sulla strada tracciata da [[Malatesta]], ovvero cerca di sviluppare il metodo malatestiano, basato sulla separazione tra giudizi di fatto e giudizi di valore, nel tentativo di trovare nuove vie che rendano quindi l'azione anarchica più aderente alla realtà dei fatti | Berneri prosegue sulla strada tracciata da [[Malatesta]], ovvero cerca di sviluppare il metodo malatestiano, basato sulla separazione tra giudizi di fatto e giudizi di valore, nel tentativo di trovare nuove vie che rendano quindi l'azione anarchica più aderente alla realtà dei fatti e quindi più concreta, senza però cambiarne la finalità ultima. | ||
L'[[anarchismo]] di Berneri può definirsi come un [[anarchismo]] antidogmatico, revisionista ed eclettico. Esso è frutto anche di una contingenza storica particolare, ovvero l'esaurirsi dell'[[anarchismo]] nato nel [[1872]], stretto tra il sorgere dei [[Fascismo|fascismi]] e dei | L'[[anarchismo]] di Berneri può definirsi come un [[anarchismo]] antidogmatico, revisionista ed eclettico. Esso è frutto anche di una contingenza storica particolare, ovvero l'esaurirsi dell'[[anarchismo]] nato nel [[1872]], stretto tra il sorgere dei [[Fascismo|fascismi]] e dei | ||
nazionalismi | nazionalismi e il nascere del movimento comunista internazionale, sorto sulla scia della vittoriosa [[La Rivoluzione russa|rivoluzione d'ottobre]], della quale non si conoscono ancora contraddizioni ed orrori e che così tanto fascino esercitava sulle masse proletarie, stremate dalla guerra e dalla miseria crescente. | ||
: «Ho abbandonato il socialismo perché mi sentivo dare dell'anarchico, entrato nel movimento anarchico mi sono fatto la fama di repubblicano federalista. Quello che è certo è che sono un anarchico sui generis, tollerato dai compagni per la mia attività, ma capito e seguito da pochissimi. I dissensi vertono su questi punti: la generalità degli anarchici è atea, ed io sono agnostico; è comunista, ed io sono liberalista (cioè sono per la libera concorrenza fra lavoro e commercio cooperativi, e tra lavoro e commercio individuali); è anti-autoritaria in modo individualista, ed io sono semplicemente autonomista federalista (Cattaneo completato da Salvemini e dal | : «Ho abbandonato il socialismo perché mi sentivo dare dell'anarchico, entrato nel movimento anarchico mi sono fatto la fama di repubblicano federalista. Quello che è certo è che sono un anarchico ''sui generis'', tollerato dai compagni per la mia attività, ma capito e seguito da pochissimi. I dissensi vertono su questi punti: la generalità degli anarchici è atea, ed io sono agnostico; è comunista, ed io sono liberalista (cioè sono per la libera concorrenza fra lavoro e commercio cooperativi, e tra lavoro e commercio individuali); è anti-autoritaria in modo individualista, ed io sono semplicemente autonomista federalista (Cattaneo completato da Salvemini e dal soviettismo). Quanto al mio antifascismo esso non è meno ''sui generis''... ». <ref>Lettera di Berneri a Libero Battistelli, 1929.</ref> | ||
Berneri si trova a riflettere, nel periodo che va dall'affermarsi del [[Fascismo|fascismo]] in [[Italia]] alla [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) | guerra civile spagnola]], sulle cause della | Berneri si trova a riflettere, nel periodo che va dall'affermarsi del [[Fascismo|fascismo]] in [[Italia]] alla [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) | guerra civile spagnola]], sulle cause della | ||
crisi dell'[[anarchismo]], della quale intuisce la portata storica. L'antidogmatismo di Berneri era confliggente con il [[dogmatismo]] nel quale tendeva a rinchiudersi l'[[anarchismo]] d'allora. Per esempio mosse delle critiche al tradizionale ateismo anarchico, sostenendo invece una posizione agnostica. | crisi dell'[[anarchismo]], della quale intuisce la portata storica. L'antidogmatismo di Berneri era confliggente con il [[dogmatismo]] nel quale tendeva a rinchiudersi l'[[anarchismo]] d'allora. Per esempio mosse delle critiche al tradizionale ateismo anarchico, sostenendo invece una posizione agnostica. | ||
Polemizzò duramente con le concezioni "ultra-individualistiche" e [[antiorganizzatrici]] che avevano spaccato il movimento anarchico impedendone il radicamento sociale. Ugualmente Berneri criticava le teorie economiche rigidamente [[comunismo|comuniste]] e [[collettivismo |collettiviste]] optando per una posizione di eclettismo. Anche qui si può notare il lascito malatestiano, in particolare per quanto riguarda la distinzione tra i giudizi di fatto e i valori. | Polemizzò duramente con le concezioni "ultra-[[individualistiche]]" e [[antiorganizzatrici]] che avevano spaccato il movimento anarchico impedendone il radicamento sociale. Ugualmente Berneri criticava le teorie economiche rigidamente [[comunismo|comuniste]] e [[collettivismo |collettiviste]] optando per una posizione di eclettismo. Anche qui si può notare il lascito malatestiano, in particolare per quanto riguarda la distinzione tra i giudizi di fatto e i valori. | ||
Questa distinzione si traduce in una distinzione tra dimensione economica e dimensione politica: la dimensione politica si basa comunque su un giudizio di valore, la dimensione economica su un giudizio di fatto. Tale approccio porta Berneri a scrivere: «Sul terreno economico gli anarchici sono possibilisti | Questa distinzione si traduce in una distinzione tra dimensione economica e dimensione politica: la dimensione politica si basa comunque su un giudizio di valore, la dimensione economica su un giudizio di fatto. Tale approccio porta Berneri a scrivere: «Sul terreno economico gli anarchici sono possibilisti [...] sul terreno politico [...] sono intransigenti al 100%». | ||
L'[[anarchismo]] può essere, di volta in volta, [[mutualismo | mutualista]], [[collettivismo |collettivista]], [[comunismo |comunista]], [[individualismo|individualista]] (o combinazione di queste dottrine) mentre non può che rimanere rigido nel campo politico, ovvero nella negazione dell'[[autorità]]. Conciliare realismo ed idealismo è quindi quello che il revisionismo di Berneri si pone come obiettivo. All'antidogmatismo di Berneri nel campo economico e [[filosofia|filosofico]] | L'[[anarchismo]] può essere, di volta in volta, [[mutualismo | mutualista]], [[collettivismo |collettivista]], [[comunismo |comunista]], [[individualismo|individualista]] (o combinazione di queste dottrine) mentre non può che rimanere rigido nel campo politico, ovvero nella negazione dell'[[autorità]]. Conciliare realismo ed idealismo è quindi quello che il revisionismo di Berneri si pone come obiettivo. All'antidogmatismo di Berneri nel campo economico e [[filosofia|filosofico]] corrisponde un antidogmatismo anche in campo politico. | ||
Berneri critica l'[[astensionismo elettorale anarchico|astensionismo]] anarchico, che si era tramutato da strumento tattico e mezzo di agitazione, in un periodo in cui peraltro la gran parte della popolazione era priva del diritto di voto, ad un vero e proprio dogma, una specie di elemento di costume di cui il movimento anarchico si serviva per mantenere integra la sua fragile identità. | |||
Come si può notare, la gran parte dei dubbi e dei nodi che Berneri ha affrontato sono ancora oggi attuali, purtroppo Berneri non ha potuto portare a termine le sue riflessioni data la sua prematura scomparsa. I dubbi di Berneri sono i dubbi dell'anarchismo stesso, quando questi inizia a comprendere i propri limiti e le ragioni della propria sconfitta. | Come si può notare, la gran parte dei dubbi e dei nodi che Berneri ha affrontato sono ancora oggi attuali, purtroppo Berneri non ha potuto portare a termine le sue riflessioni data la sua prematura scomparsa. I dubbi di Berneri sono i dubbi dell'anarchismo stesso, quando questi inizia a comprendere i propri limiti e le ragioni della propria sconfitta. | ||
=== L'interesse per la piscoanalisi e le questioni religiose === | === L'interesse per la piscoanalisi e le questioni religiose === | ||
Dei suoi interessi per la [[psicologia]] e della sua partecipazione ai corsi | Dei suoi interessi per la [[psicologia]] e della sua partecipazione ai corsi del professor Enzo Bonaventura, uno dei primi cultori italiani di psicoanalisi freudiana, si hanno solo notizie frammentarie, ma i suoi studi anche in questo campo gli torneranno particolarmente utili in occasione della pubblicazione delle sue opere sociologiche sul fenomeno [[fascista]] (es. ''[http://www.liberliber.eu/mediateca/libri/b/berneri_camillo/mussolini_grande_attore/pdf/berneri_mussolini_grande_attore.pdf Mussolini grande attore]''). | ||
Scrisse anche altri articoli sull'argomento | Scrisse anche altri articoli sull'argomento inerenti la psicanalisi, tra cui ''La gerarchia sensoriale secondo Leonardo'' <ref>«Iconoclasta», 1° gennaio 1920.</ref> e ''I Limiti dell'io mentale''. <ref>«Iconoclasta», 15 ottobre 1920.</ref> Dei suoi studi psicologici si avarrà anche nelle sue analisi delle questioni religiose, che seppur da agnostico destarono in lui sempre grande interesse. <ref>Camillo Berneri, [http://www.socialismolibertario.it/Nota%20sull%27agnosticismo.htm ''Nota sull'agnosticismo''].</ref> In particolare seguì nel circolo filosofico fiorentino le lezioni del professor Fracassini e del professor Bonaiuti, entrambi sacerdoti, ai quali Berneri riconobbe una grande preparazione e onestà intellettuale. | ||
=== L'epistolario=== | === L'epistolario=== | ||
La vita, l'impegno politico, l'intenso lavoro intellettuale di Camillo Berneri traspaiono dal suo ricco epistolario. Da esso, infatti, emergono le idee, le letture, le critiche, la fatica e il piacere dello scrivere, i fatti di una biografia che si costruisce nella "Reggio di Prampolini", nell'[[Italia]] del [[Fascismo|fascismo]] e, ben presto, in una terra d'asilo, la [[Francia]], e in una di lotta, la [[Spagna]]. | La vita, l'impegno politico, l'intenso lavoro intellettuale di Camillo Berneri traspaiono dal suo ricco epistolario. Da esso, infatti, emergono le idee, le letture, le critiche, la fatica e il piacere dello scrivere, i fatti di una biografia che si costruisce nella "Reggio di Prampolini", nell'[[Italia]] del [[Fascismo|fascismo]] e, ben presto, in una terra d'asilo, la [[Francia]], e in una di lotta, la [[Spagna]]. | ||
Nell'epistolario sono conservate lettere di Berneri a suoi corrispondenti, ma soprattutto le lettere che a Berneri scrivono personalità dell'[[antifascismo]] come [[Piero Gobetti]], [[Gaetano Salvemini]], [[Max Nettlau]], [[Pietro Nenni]], [[Carlo Rosselli]], [[Mario Bergamo]], [[Alberto Jacometti]] e molti altri ancora. Sebbene siano numerose le lettere di corrispondenti anarchici (non mancano quelle del reggiano [[Torquato Gobbi]]), nell'epistolario emerge anche il quadro dei complessi e variegati rapporti con personalità che non fanno parte del movimento anarchico – repubblicani, socialisti, militanti di [[Giustizia e Libertà]] – il che dimostra come Berneri sia esente da pregiudizi settari e/o da intolleranze ideologiche. | Nell'epistolario sono conservate lettere di Berneri a suoi corrispondenti, ma soprattutto le lettere che a Berneri scrivono personalità dell'[[antifascismo]] come [[Piero Gobetti]], [[Gaetano Salvemini]], [[Max Nettlau]], [[Pietro Nenni]], [[Carlo Rosselli]], [[Mario Bergamo]], [[Alberto Jacometti]] e molti altri ancora. Sebbene siano numerose le lettere di corrispondenti anarchici (non mancano quelle del reggiano [[Torquato Gobbi]]), nell'epistolario emerge anche il quadro dei complessi e variegati rapporti con personalità che non fanno parte del movimento anarchico – repubblicani, [[socialisti]], militanti di [[Giustizia e Libertà]] – il che dimostra come Berneri sia esente da pregiudizi settari e/o da intolleranze ideologiche. | ||
== Berneri nella | == Berneri nella guerra civile spagnola == | ||
Il tentativo di Berneri di conciliare realismo ed idealismo caratterizza anche l'attività militante svolta in [[Spagna]] prima del suo assassinio. | Il tentativo di Berneri di conciliare realismo ed idealismo caratterizza anche l'attività militante svolta in [[Spagna]] prima del suo assassinio. | ||
Berneri si trova a denunciare la mancanza di una chiara strategia politica degli anarchici spagnoli - oscillanti tra un intransigentismo di principio, impossibile per la presenza di altre forze rivoluzionarie e per le condizioni particolari in cui si dibatte la rivoluzione - e un arrendevole atteggiamento compromissorio. Il primo caratterizzava la base, il secondo invece era appannaggio dei vertici, dei leader carismatici di [[CNT]] e della [[Federazione Anarchica Iberica | | Berneri si trova a denunciare la mancanza di una chiara strategia politica degli anarchici spagnoli - oscillanti tra un intransigentismo di principio, impossibile per la presenza di altre forze rivoluzionarie e per le condizioni particolari in cui si dibatte la rivoluzione - e un arrendevole atteggiamento compromissorio. Il primo caratterizzava la base, il secondo invece era appannaggio dei vertici, dei leader carismatici di [[CNT]] e della [[Federazione Anarchica Iberica|FAI]], che ad eccezione di [[Buenaventura Durruti]] e pochi altri, accettarono la ricostituzione del governo centrale e periferico dello [[Stato]], finendo persino per ricoprire cariche istituzionali. | ||
Essi giustificavano questo fatto affermando che la rivoluzione sociale doveva essere subordinata alla lotta antifranchista e che la realizzazione del programma comunista anarchico, definito nel congresso della [[CNT]] (Saragozza [[1936]]) avrebbe comportato l'instaurazione di una «dittatura anarchica». | Essi giustificavano questo fatto affermando che la rivoluzione sociale doveva essere subordinata alla lotta antifranchista e che la realizzazione del programma comunista anarchico, definito nel congresso della [[CNT]] (Saragozza [[1936]]) avrebbe comportato l'instaurazione di una «dittatura anarchica». | ||
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Per Berneri, viceversa, guerra e rivoluzione dovevano procedere congiunte, perché la sconfitta dell'uno avrebbe determinato, come logico corollario, la sconfitta dell'altro. Il popolo spagnolo, infatti, era insorto non solo contro [[Francisco Franco]], ma anche per un mondo nuovo, più libero e più giusto. | Per Berneri, viceversa, guerra e rivoluzione dovevano procedere congiunte, perché la sconfitta dell'uno avrebbe determinato, come logico corollario, la sconfitta dell'altro. Il popolo spagnolo, infatti, era insorto non solo contro [[Francisco Franco]], ma anche per un mondo nuovo, più libero e più giusto. | ||
I fatti dettero ragione a Berneri. Lo scontro tra [[Personalità anarchiche|anarchici]] e sinistra antistalinista da un lato e comunisti e partiti borghesi dall'altro, determinato anche dalla politica compromissoria della [[CNT]] fece precipitare la situazione. Lo smantellamento progressivo di tutte le conquiste rivoluzionarie, il compromesso con i partiti e gli «Stati borghesi» ([[Francia]] e [[Gran Bretagna|Inghilterra]]) la sempre più evidente interferenza sovietica, il delinearsi sempre più chiaro e netto di una sorta di dittatura bolscevica portarono alla disillusione fra le file degli autentici rivoluzionari. Migliaia di [[Personalità anarchiche|anarchici]] abbandonarono indignati il paese, lo sconforto si tramutò in disfatta. | I fatti dettero ragione a Berneri. Lo scontro tra [[Personalità anarchiche|anarchici]] e sinistra antistalinista, da un lato, e comunisti e partiti borghesi ,dall'altro, determinato anche dalla politica compromissoria della [[CNT]], fece precipitare la situazione. Lo smantellamento progressivo di tutte le conquiste rivoluzionarie, il compromesso con i partiti e gli «Stati borghesi» ([[Francia]] e [[Gran Bretagna|Inghilterra]]), la sempre più evidente interferenza sovietica, il delinearsi sempre più chiaro e netto di una sorta di dittatura bolscevica portarono alla disillusione fra le file degli autentici [[rivoluzionari]]. Migliaia di [[Personalità anarchiche|anarchici]] abbandonarono indignati il paese, lo sconforto si tramutò in disfatta. | ||
In [[Spagna]] si vide il "[[fascismo]] rosso" - come lo definì [[Elio Vittorini]] - al lavoro e questo [[fascismo]] rosso portò alla vittoria il [[Fascismo|fascismo]] vero. Berneri, preoccupato di questa involuzione autoritaria, denunciò, dalle colonne di «[[Guerra di | In [[Spagna]] si vide il "[[fascismo]] rosso" - come lo definì [[Elio Vittorini]] - al lavoro e questo [[fascismo]] rosso portò alla vittoria il [[Fascismo|fascismo]] vero. Berneri, preoccupato di questa involuzione autoritaria, denunciò, dalle colonne di «[[Guerra di Classe]]», le manovre controrivoluzionarie dei comunisti e il tradimento dei leader sindacali. Per questo venne ucciso senza pietà. | ||
Con la morte di Berneri e la sconfitta della [[rivoluzione]] libertaria in [[Spagna]] si chiude definitivamente una fase storica dell'[[anarchismo]]. La repressione da parte dei regimi totalitari e la Seconda guerra mondiale ridurranno il movimento anarchico a poco più di un movimento residuale. Ma gli | Con la morte di Berneri e la sconfitta della [[rivoluzione]] libertaria in [[Spagna]] si chiude definitivamente una fase storica dell'[[anarchismo]]. La repressione da parte dei regimi totalitari e la Seconda guerra mondiale ridurranno il movimento anarchico a poco più di un movimento residuale. Ma gli anni '60 del XX secolo e la nuova contestazione antiautoritaria del [[Maggio 1968|'68]] porteranno nuova linfa al movimento anarchico e l'ideale libertario sarà nuovamente di attualità. | ||
==Note== | ==Note== | ||
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==Bibliografia== | ==Bibliografia== | ||
* Giampietro Berti, Giorgio Sacchetti (a cura di), ''Un libertario in Europa. Camillo Berneri: fra totalitarismi e democrazia. Atti del convegno di studi storici, Arezzo, 5 maggio | *Giampietro Berti, Giorgio Sacchetti (a cura di), ''Un libertario in Europa. Camillo Berneri: fra totalitarismi e democrazia. Atti del convegno di studi storici, Arezzo, 5 maggio 2007 | ||
*Flavio Guidi, ''Nostra patria è il mondo intero. Camillo Berneri e "Guerra di Classe" a Barcellona (1936-37)'', | *Flavio Guidi, ''Nostra patria è il mondo intero. Camillo Berneri e "Guerra di Classe" a Barcellona (1936-37)'', Milano, 2010. | ||
*Mirella Serri, | *Mirella Serri, ''I profeti disarmati. 1945-1948. La guerra tra le due sinistre'', Milano, Corbaccio, 2008. | ||
*[[Stefano d'Errico]], ''Anarchismo e politica | *[[Stefano d'Errico]], ''Anarchismo e politica nel problemismo e nella critica all'anarchismo del ventesimo secolo. Il "programma minimo" dei libertari del terzo millennio. Rilettura antologica e biografica di Camillo Berneri'', Mimesis Edizioni, Milano, 2007. | ||
* Camillo Berneri, ''Anarchia e società aperta'', a cura di Pietro Adamo, M&B Publishing, Milano 2006. | *Camillo Berneri, ''Anarchia e società aperta'', a cura di Pietro Adamo, M&B Publishing, Milano, 2006. | ||
*Massimo Granchi, ''Camillo Berneri e i totalitarismi'' ([http://www.tesionline.it/default/tesi.asp?idt=2425 | *Massimo Granchi, ''Camillo Berneri e i totalitarismi'' ([http://www.tesionline.it/default/tesi.asp?idt=2425 tesi di laurea]), Istituto "Ugo Arcuri", 2006. | ||
== Voci correlate == | == Voci correlate == | ||
*[[Anarchismo e | *[[Anarchismo e politica: la revisione critica di Camillo Berneri]] | ||
*[[socialismo libertario]] | *[[socialismo libertario]] | ||
*[[Maria Luisa Berneri]] | |||
*[[Giliana Berneri]] | |||
*[[Giovanna Caleffi]] | *[[Giovanna Caleffi]] | ||
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=== Link su Camillo Berneri === | === Link su Camillo Berneri === | ||
*[ | *[https://www.bibliotecapanizzi.it/in-panizzi/sedi-darchivio/arch-berneri-chessa/ Archivio Famiglia Berneri - Aurelio Chessa] | ||
*[http://www.socialismolibertario.it/profililib.htm | *[http://www.socialismolibertario.it/profililib.htm Profili bibliografici libertari] | ||
*[http://www.youtube.com/watch?v=VPEMyKrtZlo Breve documentario su Camillo Berneri] | *[http://www.youtube.com/watch?v=VPEMyKrtZlo Breve documentario su Camillo Berneri] | ||
*''[http://archive.is/6wbb Storie di anarchici e anarchia]'' (Biblioteca Panizzi - Reggio Emilia) | *''[http://archive.is/6wbb Storie di anarchici e anarchia]'' (Biblioteca Panizzi - Reggio Emilia) | ||
*''[http://archive.is/gdIM5 Camillo Berneri e Carlo Rosselli, vite parallele]'', di Massimo Ortalli | *''[http://archive.is/gdIM5 Camillo Berneri e Carlo Rosselli, vite parallele]'', di Massimo Ortalli | ||
*''[http://web.tiscali.it/circologl/chi_siamo/chi_siamo_70_rosselli_programma/Peppe-Manias-BERNERI_GRAMSCI_ROSSELLI.pdf Camillo Berneri tra Antonio Gramsci e Carlo Rosselli]'', di Giuseppe Andrea Manias | *''[http://web.tiscali.it/circologl/chi_siamo/chi_siamo_70_rosselli_programma/Peppe-Manias-BERNERI_GRAMSCI_ROSSELLI.pdf Camillo Berneri tra Antonio Gramsci e Carlo Rosselli]'', di Giuseppe Andrea Manias | ||
*''[https://www.istitutosalvemini.it/images/Sacchetti_001.pdf La costituente libertaria di Camillo Berneri. Un disegno politico tra federalismo e anarchismo]'', di Andrea Sacchetti | |||
*''[https://bibliotecaborghi.org/site/wp-content/uploads/2024/12/Careri-Gianfranco-Camillo-Berneri-lanarcosindacalismo-la-guerra-di-classe.pdf Camillo Berneri, l'anarcosindacalismo, la guerra di classe], di Gianfranco Careri | |||
*''[https://journals.uniurb.it/index.php/studi-B/article/download/1702/1561&ved=2ahUKEwiH49b1hqOKAxV61wIHHQ6AHYUQFnoECB8QAQ&usg=AOvVaw0VI3dXsBKjROIRRqoipXoH Famiglia ed emancipazione agli occhi di un critico militante: Camillo Berneri]'', di Carlo De Maria | |||
===Scritti e testi di Camillo Berneri === | ===Scritti e testi di Camillo Berneri === | ||
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*''[http://www.socialismolibertario.it/berneri15.htm Astensionismo ed anarchismo]'' | *''[http://www.socialismolibertario.it/berneri15.htm Astensionismo ed anarchismo]'' | ||
*''[http://www.socialismolibertario.it/berneri14.htm I principi]'' | *''[http://www.socialismolibertario.it/berneri14.htm I principi]'' | ||
*''[http://www.panarchy.org/berneri/abolizione.stato.html Abolizione ed estinzione dello Stato]'' | *''[http://www.panarchy.org/berneri/abolizione.stato.html Abolizione ed estinzione dello Stato]'' | ||
*''[http://web.tiscali.it/circologl/chi_siamo/chi_siamo_70_rosselli_programma/Dialogo-Berneri-Rosselli.pdf Dialogo tra Berneri e Rosselli]'' | *''[http://web.tiscali.it/circologl/chi_siamo/chi_siamo_70_rosselli_programma/Dialogo-Berneri-Rosselli.pdf Dialogo tra Berneri e Rosselli]'' | ||
*''[http://www.comidad.org/public/001testi.pdf Lo spionaggio fascista all'estero]'' | *''[http://www.comidad.org/public/001testi.pdf Lo spionaggio fascista all'estero]'' |