Giovanni Passannante: differenze tra le versioni

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[[File:Giovanni passannante.jpg|thumb|Giovanni Passannante]]'''Giovanni Passannante''' (Salvia di Lucania, Potenza, [[18 febbraio]] [[1849]] - Montelupo Fiorentino, [[14 febbraio]] [[1910]]), è stato un [[anarco-individualismo|anarchico individualista]] italiano conosciuto che nel [[1878]] fu autore di un attentato fallito contro la vita di re Umberto I. Condannato a morte, la pena gli fu poi commutata in ergastolo che scontò in manicomio, dove passò il resto della sua vita.
[[File:Giovanni passannante.jpg|thumb|Giovanni Passannante]]'''Giovanni Passannante''' (Salvia di Lucania, Potenza, [[18 febbraio]] [[1849]] - Montelupo Fiorentino, [[14 febbraio]] [[1910]]), è stato un [[anarco-individualismo|anarchico individualista]] italiano conosciuto perché nel [[1878]] fu autore di un attentato fallito contro la vita di re Umberto I. Condannato a morte, la pena gli fu poi commutata in ergastolo, che scontò in manicomio, dove passò il resto della sua vita.


Al suo paese d'origine, in segno di penitenza, venne imposto il cambio del nome in Savoia di Lucania in onore della famiglia reale. <ref>Fonte principale articolo: Giuseppe Galzerano, ''Giovanni Passannante'', Galzerano Editore, Casalvelino Scalo, seconda edizione, 2004</ref>
Al suo paese d'origine, in segno di penitenza, venne imposto il cambio del nome in Savoia di Lucania in onore della famiglia reale. <ref>Fonte principale articolo: Giuseppe Galzerano, ''Giovanni Passannante'', Galzerano Editore, Casalvelino Scalo, seconda edizione, 2004</ref>
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'''Giovanni Passannante''' nasce a Salvia di Lucania (ora rinominata Savoia di Lucania) <ref> Intorno al [[2007]] si è sviluppato un movimento, concretizzatosi nel comitato "pro-Salvia", favorevole al ritorno del comune al nome originario, cui si oppone quello "pro-Savoia", appoggiato dall'[[Unione Monarchica Italiana]], favorevole al mantenimento del nome attuale.</ref> il [[18 febbraio]] [[1849]] in una famiglia con gravi difficoltà economiche, peraltro abbastanza comuni all'epoca. Soprannominato «Cambio», un incidente domestico dovuto ad una grave scottatura nell'acqua bollente gli rende una mano storpia.
'''Giovanni Passannante''' nasce a Salvia di Lucania (ora rinominata Savoia di Lucania) <ref> Intorno al [[2007]] si è sviluppato un movimento, concretizzatosi nel comitato "pro-Salvia", favorevole al ritorno del comune al nome originario, cui si oppone quello "pro-Savoia", appoggiato dall'[[Unione Monarchica Italiana]], favorevole al mantenimento del nome attuale.</ref> il [[18 febbraio]] [[1849]] in una famiglia con gravi difficoltà economiche, peraltro abbastanza comuni all'epoca. Soprannominato «Cambio», un incidente domestico dovuto ad una grave scottatura nell'acqua bollente gli rende una mano storpia.


Costretto ad elemosinare a causa della povertà, Passannante frequenta solo la prima elementare, ma un indomito desiderio di imparare le cose lo porta ad apprendere da sè a leggere e scrivere. Cresciuto, svolge diverse umili professioni (pastore, sguattero, guardiano, ecc.), ma il suo carattere ribelle lo porta ad alcuni licenziamenti. In particolare, il proprietario dell'albergo "Croce di Savoia lo licenzierà perché il ragazzo sembrava più interessato alla lettura che al lavoro.
Costretto ad elemosinare a causa della povertà, Passannante frequenta solo la prima elementare, ma un indomito desiderio di imparare le cose lo porta ad apprendere da sè a leggere e scrivere. Cresciuto, svolge diverse umili professioni (pastore, sguattero, guardiano ecc.), ma il suo carattere ribelle lo porta ad alcuni licenziamenti. In particolare, il proprietario dell'albergo "Croce di Savoia lo licenzierà perché il ragazzo sembrava più interessato alla lettura che al lavoro.


A Potenza conosce un suo compaesano, l'ex capitano dell'esercito napoleonico Giovanni Agoglia, che avendo notato la sua passione per la lettura lo assume come domestico offrendogli anche un vitalizio per poter approfondire i suoi studi. Essendo di religione cattolica, inizialmente soprattutto legge la ''Bibbia'' e gli scritti di [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] e [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], in seguito si convertirà al culto evangelico quantunque abbandonerà le forme esteriori della religione, curandone invece gli aspetti più intimi e personalistici.
A Potenza conosce un suo compaesano, l'ex capitano dell'esercito napoleonico Giovanni Agoglia, che avendo notato la sua passione per la lettura lo assume come domestico offrendogli anche un vitalizio per poter approfondire i suoi studi. Essendo di religione cattolica, inizialmente soprattutto legge la ''Bibbia'' e gli scritti di [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] e [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], in seguito si convertirà al culto evangelico quantunque abbandonerà le forme esteriori della religione, curandone invece gli aspetti più intimi e personalistici.
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==== Breve contesto storico ====
==== Breve contesto storico ====


L'atto di Passannante giunge a breve distanza dai [[insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)|tentativi insurrezionali di Bologna]] e del [[Banda del Matese| Matese]], in un'[[Italia]] da poco unificata e attraversata da un'infinità di contraddizioni (una solida minoranza di privilegiati e la maggioranza di cittadini costretti a vivere in enormi difficoltà quotidiane), una monarchia non molto amata, e un governo che rappresenta i soli interessi delle classi dirigenti. In questo contesto, tutt'altro che a lui favorevole, Passannante subisce il processo. Egli sa che la corte non avrà clemenza poiché è stato il “primo” che ha osato alzare la mano sull'[[autorità]], quindi non ci sarebbe dovuto esser spazio per un secondo. (La storia andò diversamente e dopo il tentato regicidio da parte dell'anarchico [[Pietro Acciarito]] - [[22 aprile]] [[1897]] -, il [[29 luglio]] [[1900]] [[Gaetano Bresci]] colpirà a morte Umberto I).
L'atto di Passannante giunge a breve distanza dai [[insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)|tentativi insurrezionali di Bologna]] e del [[Banda del Matese| Matese]], in un'[[Italia]] da poco unificata e attraversata da un'infinità di contraddizioni (una solida minoranza di privilegiati e la maggioranza di cittadini costretti a vivere in enormi difficoltà quotidiane), una monarchia non molto amata, e un governo che rappresenta i soli interessi delle classi dirigenti. In questo contesto, tutt'altro che a lui favorevole, Passannante subisce il processo. Egli sa che la corte non avrà clemenza poiché è stato il “primo” che ha osato alzare la mano sull'[[autorità]], quindi non ci sarebbe dovuto esser spazio per un secondo. La storia andrà però diversamente e, dopo il tentato regicidio da parte dell'anarchico [[Pietro Acciarito]] ([[22 aprile]] [[1897]]), il [[29 luglio]] [[1900]] [[Gaetano Bresci]] colpirà a morte Umberto I.
 
=== Reazioni all'attentato ===
=== Reazioni all'attentato ===


[[Giosuè Carducci]], in onore al povero “re buono”, comporrà la famosa ''Ode alla Regina'' <ref>[https://it.wikisource.org/wiki/Odi_barbare/Delle_Odi_Barbare_Libro_I/Alla_regina_d%E2%80%99Italia_-_XX_Nov._MDCCCLXXVIII Ode alla regina]</ref>. Al contrario, il giovane anarchico [[Giovanni Pascoli]], scriverà un ''Inno a Passannante'', di cui ci nonostante ci rimangano gli ultimi versi («Con la berretta del cuoco faremo una bandiera!») in molti mettono in dubbio non solo la sua esistenza, ma addirittura continuano a minimizzare il suo passato anarchico <ref>[http://pascoli.archivi.beniculturali.it/index.php?id=35 La giovinezza anarchica di Pascoli]</ref> (nel 1879 sarà arrestato per aver lanciato grida sediziose), anche se una recente scoperta di una sua poesia accerta le sue posizioni anarchiche e rivoluzionarie, quantunque in seguito si sia "ravveduto". <ref>[https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=55387&lang=it "Soffriamo! Ne' giorni che il popolo langue"], inno anarchico di Giovanni Pascoli</ref>
[[Giosuè Carducci]], in onore al povero “re buono”, comporrà la famosa ''Ode alla Regina d'Italia'' <ref>[https://it.wikisource.org/wiki/Odi_barbare/Delle_Odi_Barbare_Libro_I/Alla_regina_d%E2%80%99Italia_-_XX_Nov._MDCCCLXXVIII ''Ode alla Regina d'Italia'']</ref>. Al contrario, il giovane anarchico [[Giovanni Pascoli]], scriverà un ''Inno a Passannante'', di cui ci nonostante ci rimangano gli ultimi versi («Con la berretta del cuoco faremo una bandiera!») in molti mettono in dubbio non solo la sua esistenza, ma addirittura continuano a minimizzare il suo passato anarchico <ref>[https://web.archive.org/web/20200805221109/http://pascoli.archivi.beniculturali.it/index.php?id=35 La giovinezza anarchica] di [[Giovanni Pascoli|Pascoli]].</ref> (nel 1879 sarà arrestato per aver lanciato grida sediziose), anche se una recente scoperta di una sua poesia accerta le sue posizioni anarchiche e rivoluzionarie, quantunque in seguito si sia "ravveduto". <ref>[https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=55387&lang=it ''Soffriamo! Ne' giorni che il popolo langue''], inno anarchico di [[Giovanni Pascoli]].</ref>


Il giorno successivo all'attentato, a Firenze, viene lanciata una bomba contro un corteo monarchico (tre morti e decine di feriti); a Pisa, un'altra bomba anti-monarchica esplode durante una manifestazione a favore del re (non ci furono vittime ma venne arrestato tale Pietro Orsolini, che, nonostante diverse prove di innocenza, morì nel carcere di Lucca nel [[1887]]).  
Il giorno successivo all'attentato, a Firenze, viene lanciata una bomba contro un corteo monarchico (tre morti e decine di feriti); a Pisa, un'altra bomba anti-monarchica esplode durante una manifestazione a favore del re (non ci furono vittime ma venne arrestato tale Pietro Orsolini, che, nonostante diverse prove di innocenza, morì nel carcere di Lucca nel [[1887]]).  


[[Paul Brousse]], direttore del [[stampa libertaria|giornale anarchico]] ''L'Avant-Garde'' di Neuchâtel ([[Svizzera]]), pubblica sul suo giornale un articolo (probabilmente scritto da [[Carlo Cafiero]]) apologetico di Passannante e altri attentatori come [[Juan Oliva Moncasi]], [[Max Hödel]] e [[Karl Nobiling]]. L'''Avant-Garde'' sarà per questo soppresso, Brousse sarà arrestato ed espulso dalla [[Svizzera]].
[[Paul Brousse]], direttore del [[stampa libertaria|giornale anarchico]] ''L'Avant-Garde'' di Neuchâtel ([[Svizzera]]), pubblica sul suo giornale un articolo (probabilmente scritto da [[Carlo Cafiero]]) apologetico di Passannante e altri attentatori come [[Juan Oliva Moncusí]], [[Max Hödel]] e [[Karl Nobiling]]. L'''Avant-Garde'' sarà per questo soppresso, Brousse sarà arrestato ed espulso dalla [[Svizzera]].


Mentre i monarchici festeggiavano per lo scampato pericolo, da lì a pochi mesi cade il governo Cairoli, accusato di non fare abbastanza in tema di ordine pubblico. Il sindaco di Salvia, dopo che tutta la famiglia Passannante è stata segregata nel manicomio criminale di Aversa, accetta servilmente che il nome del paese, come castigo per aver dato i natali a chi aveva osato colpire il re, si trasformi in Savoia.
Mentre i monarchici festeggiavano per lo scampato pericolo, da lì a pochi mesi cade il governo Cairoli, accusato di non fare abbastanza in tema di ordine pubblico. Il sindaco di Salvia, dopo che tutta la famiglia Passannante è stata segregata nel manicomio criminale di Aversa, accetta servilmente che il nome del paese, come castigo per aver dato i natali a chi aveva osato colpire il re, si trasformi in Savoia.
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La giuria, nonostante il codice prevedesse la pena di morte solo in caso di regicidio, non ha alcuna pietà per l'anarchico e lo condanna alla pena capitale, che sarà poi “magnanimamente” commutata dal “re buono” in ergastolo temendo che una condanna spropositata potesse trasformare l'attentatore in martire.  
La giuria, nonostante il codice prevedesse la pena di morte solo in caso di regicidio, non ha alcuna pietà per l'anarchico e lo condanna alla pena capitale, che sarà poi “magnanimamente” commutata dal “re buono” in ergastolo temendo che una condanna spropositata potesse trasformare l'attentatore in martire.  


Condotto nella Torre del Martello del penitenziario di Portoferraio, chiamata poi dai marinai Torre Passannante perché da lì udivano i suoi lugubri e continui lamenti, è chiuso in una cella alta 1,50 e legato a una catena pesante 18 chili che gli consente di muoversi per un solo metro. Durante la detenzione Giovanni viene visitato solo dal deputato socialista [[Agostino Bertani]] e dalla pubblicista [[Anna Maria Mozzoni]], i quali si trovarono di fronte ad uno "spettacolo" agghiacciante:
Condotto nella Torre del Martello del penitenziario di Portoferraio, chiamata poi dai marinai Torre Passannante perché da lì udivano i suoi lugubri e continui lamenti, è chiuso in una cella alta 1,50 e legato a una catena pesante 18 chili che gli consente di muoversi per un solo metro. Durante la detenzione Giovanni viene visitato solo dal deputato [[socialista]] [[Agostino Bertani]] e dalla pubblicista [[Anna Maria Mozzoni]], i quali si trovarono di fronte ad uno "spettacolo" agghiacciante:


: «Passanante è rimasto seppellito vivo, nella più completa oscurità, in una fetida cella situata al di sotto del livello dell'acqua, e lì, sotto l'azione combinata dell'umidità e delle tenebre, il suo corpo perdette tutti i peli, si scolorì e gonfiò... il guardiano che lo vigilava a vista aveva avuto l'ordine categorico di non rispondere mai alle sue domande, fossero state anche le più indispensabili e pressanti. Il signor Bertani... poté scorgere quest'uomo, esile, ridotto pelle e ossa, gonfio, scolorito come la creta, costretto immobile sopra un lurido giaciglio, che emetteva rantoli e sollevava con le mani una grossa catena di 18 chili che non poteva più oltre sopportare a causa della debolezza estrema dei suoi reni. Il disgraziato emetteva di tanto in tanto un grido lacerante che i marinai dell'isola udivano, e rimanevano inorriditi» (Salvatore Merlino, ''L'Italia così com'è'', [[1891]], in [http://isole.ecn.org/ponte/mediateca/caff.pdf ''Al caffè''], di [[Errico Malatesta]], [[1922]]).
: «Passanante è rimasto seppellito vivo, nella più completa oscurità, in una fetida cella situata al di sotto del livello dell'acqua, e lì, sotto l'azione combinata dell'umidità e delle tenebre, il suo corpo perdette tutti i peli, si scolorì e gonfiò... il guardiano che lo vigilava a vista aveva avuto l'ordine categorico di non rispondere mai alle sue domande, fossero state anche le più indispensabili e pressanti. Il signor Bertani... poté scorgere quest'uomo, esile, ridotto pelle e ossa, gonfio, scolorito come la creta, costretto immobile sopra un lurido giaciglio, che emetteva rantoli e sollevava con le mani una grossa catena di 18 chili che non poteva più oltre sopportare a causa della debolezza estrema dei suoi reni. Il disgraziato emetteva di tanto in tanto un grido lacerante che i marinai dell'isola udivano, e rimanevano inorriditi» (Salvatore Merlino, ''L'Italia così com'è'', [[1891]], in [http://isole.ecn.org/ponte/mediateca/caff.pdf ''Al caffè''], di [[Errico Malatesta]], [[1922]]).
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== Finalmente Giovanni è tornato a casa ==
== Finalmente Giovanni è tornato a casa ==


La permanenza dei resti nel Museo causò numerose proteste e interrogazioni parlamentari (tra cui quella di [[Francesco Rutelli]]); l'eurodeputato [[Gianni Pittella]] portò la questione alla [[Commissione europea|Commissione]] e al [[Consiglio europeo]] chiedendo di dare umana sepoltura ai resti di Passannante. Il [[23 febbraio]] [[1999]] il ministro di Grazia e Giustizia, il comunista [[Oliviero Diliberto]], firmò il ''nulla osta'' per la traslazione dei resti di Passannante da Roma a Savoia di Lucania, che però avverrà solamente otto anni dopo anche grazie all'iniziativa dell'attore [[Ulderico Pesce]]. La sua petizione in favore dell'anarchico fu firmata da numerosi intellettuali, politici ed artisti ([[Francesco Guccini]], [[Dario Fo]], [[Marco Travaglio]], Antonello Venditti, [[Oliviero Diliberto]], Paola Turci, Carmen Consoli, Peter Gomez, [[Erri De Luca]], Giorgio Tirabassi, ecc.) contribuirà in maniera decisiva allo sblocco della vicenda.  
La permanenza dei resti nel Museo causò numerose proteste e interrogazioni parlamentari (tra cui quella di [[Francesco Rutelli]]); l'eurodeputato [[Gianni Pittella]] portò la questione alla [[Commissione europea|Commissione]] e al [[Consiglio europeo]] chiedendo di dare umana sepoltura ai resti di Passannante. Il [[23 febbraio]] [[1999]] il ministro di Grazia e Giustizia, il comunista [[Oliviero Diliberto]], firmò il ''nulla osta'' per la traslazione dei resti di Passannante da Roma a Savoia di Lucania, che però avvenì solamente otto anni dopo, anche grazie all'iniziativa dell'attore [[Ulderico Pesce]]. La sua petizione in favore dell'anarchico fu firmata da numerosi intellettuali, politici ed artisti ([[Francesco Guccini]], [[Dario Fo]], [[Marco Travaglio]], Antonello Venditti, [[Oliviero Diliberto]], Paola Turci, Carmen Consoli, Peter Gomez, [[Erri De Luca]], Giorgio Tirabassi ecc.) e contribuì in maniera decisiva allo sblocco della vicenda.  


Finalmente il [[10 maggio]] [[2007]] è avvenuta la sepoltura, nel paese natale, dei resti di Giovanni Passannante. (Il Ministro della Giustizia Mastella aveva stabilito che la traslazione doveva avvenire l'[[11 maggio]] [[2007]] e invece "i servizi segreti", per motivi di ordine pubblico, l'anticiparono, segretamente, al giorno prima.)
Finalmente il [[10 maggio]] [[2007]] è avvenne la sepoltura, nel paese natale, dei resti di Giovanni Passannante. Il Ministro della Giustizia Mastella aveva stabilito che la traslazione doveva avvenire l'[[11 maggio]] [[2007]] e invece "i servizi segreti", per motivi di ordine pubblico, l'anticiparono, segretamente, al giorno prima.


== Note ==
== Note ==
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*''Liberiamo Passannante!'' – manifestazione tenutasi al Teatro Palladium di Roma il [[19 marzo]] [[2007]], con l'obiettivo di sollecitare la sepoltura dei resti dell'anarchico, al tempo ancora esposti al museo criminologico.  
*''Liberiamo Passannante!'' – manifestazione tenutasi al Teatro Palladium di Roma il [[19 marzo]] [[2007]], con l'obiettivo di sollecitare la sepoltura dei resti dell'anarchico, al tempo ancora esposti al museo criminologico.  
*''[http://www.youtube.com/watch?v=qFml49lu2Rw Passannante]'' – film del [[2011]] con Fabio Troiano nei panni dell'anarchico. Altri interpreti sono [[Ulderico Pesce]], [[Andrea Satta]], [[Alberto Gimignani]] e [[Luca Lionello]].
*''[http://www.youtube.com/watch?v=qFml49lu2Rw Passannante]'' – film del [[2011]] con Fabio Troiano nei panni dell'anarchico. Altri interpreti sono [[Ulderico Pesce]], [[Andrea Satta]], [[Alberto Gimignani]] e [[Luca Lionello]].
*''Testamento di Giovanni Passannante, anarchico italiano'' canzone del cantautore veronese unòrsominòre., contenuta nell'album ''La vita agra'' del 2011.
*''Testamento di Giovanni Passannante, anarchico italiano'', canzone del cantautore veronese ''Unòrsominòre.'', contenuta nell'album ''La vita agra'' del 2011.
 
== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
*[[Gaetano Bresci]]
*[[Gaetano Bresci]]
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[[Categoria:Anarchici|Passannante, Giovanni]]
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[[Categoria:Anarchici italiani|Passannante, Giovanni]]
[[Categoria:Anarchici italiani|Passannante, Giovanni]]
[[Categoria:Propagandisti del fatto|Passannante, Giovanni]]
[[Categoria:Individualisti|Passannante, Giovanni]]
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