Formazioni di Difesa Proletaria: differenze tra le versioni

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==Antagonismo allo squadrismo==
==Antagonismo allo squadrismo==
All'interno della vicenda delle formazioni di difesa proletaria, un caso di particolare rilevanza fu, anche per il nome che portava, quello riguardante Filippo Corridoni, [[sindacalismo rivoluzionario|sindacalista rivoluzionario]], poi interventista convinto di cui il [[fascismo]] si appropriò del ricordo facendolo diventare un'icona del regime stesso. Il contesto storico era quello del forte sviluppo registrato dall'interventismo di sinistra nel parmense. In seno a questo sviluppo era nata la Legione Proletaria intitolata a Corridoni che mantenne la propria autonomia nella [[Difesa di Parma del 1922 |difesa di Parma del 1922]] combattendo al fianco degli [[Arditi del Popolo]] e destando, almeno in parte, stupore per la presa di posizione dello stesso [[Benito Mussolini]].
All'interno della vicenda delle formazioni di difesa proletaria, un caso di particolare rilevanza fu, anche per il nome che portava, quello riguardante Filippo Corridoni, [[sindacalismo rivoluzionario|sindacalista rivoluzionario]], poi interventista convinto di cui il [[fascismo]] si appropriò del ricordo facendolo diventare un'icona del regime stesso. Il contesto storico era quello del forte sviluppo registrato dall'interventismo di sinistra nel parmense. In seno a questo sviluppo era nata la Legione Proletaria intitolata a Corridoni che mantenne la propria autonomia nella [[Difesa di Parma del 1922 |difesa di Parma del 1922]] combattendo al fianco degli [[Arditi del Popolo]] e destando, almeno in parte, stupore per la presa di posizione dello stesso [[Benito Mussolini]].
Dall'assalto da parte di [[squadrismo|squadristi]] e gruppi di [[Arditi]] della camera del Lavoro di [[Milano]] ha inizio il percorso che porta - nel [[1922]] - alla spaccatura dell'associazione degli Arditi d'Italia, con la fondazione degli [[Arditi del Popolo]], organizzazione paramilitare [[antifascismo|antifascista]] di ''fronte unito'' a forte componente [[comunismo|comunista]] ed [[anarchismo|anarchica]]. Le formazioni di difesa proletaria danno vita nel [[consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20) |biennio rosso]] all'occupazione delle fabbriche di [[Torino]] <ref>Fonte:  [http://archive.is/Kzw1 Antoniogramsci.com].</ref>.
Dall'assalto da parte di [[squadrismo|squadristi]] e gruppi di [[Arditi]] della camera del Lavoro di [[Milano]] ha inizio il percorso che porta - nel [[1922]] - alla spaccatura dell'associazione degli Arditi d'Italia, con la fondazione degli [[Arditi del Popolo]], organizzazione paramilitare [[antifascismo|antifascista]] di ''fronte unito'' a forte componente [[comunismo|comunista]] ed [[anarchismo|anarchica]]. Le formazioni di difesa proletaria danno vita nel [[consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20) |biennio rosso]] all'occupazione delle fabbriche di Torino <ref>Fonte:  [http://archive.is/Kzw1 Antoniogramsci.com].</ref>.


Le varie formazioni antifasciste, nate spontaneamente e legate alle posizioni politiche di partito, per far fronte allo squadrismo, sebbene potessero contare su uomini che forti dell'esperienza avuta nella prima guerra mondiale sapevano usare le armi) si dimostrarono talvolta ingenue nell'''arte'' militare e la sconfitta delle Guardie Rosse di Torino (di periodo precedente), in parte ne è una testimonianza. Anche per questo motivo tali formazioni si coagularono attorno agli Arditi del Popolo, anche attirate da capi miltari efficienti provenienti dagli Arditi quali [[Argo Secondari]], [[Vincenzo Baldazzi]], [[Alberto Acquacalda]], o dai ranghi degli ufficiali dell'esercito come [[Antonio Cieri]], [[Guido Picelli]], [[Gaetano Perillo]], [[Alceste De Ambris]], [[Emilio Lussu]], tutti valorosi ex combattenti della prima guerra mondiale, spesso pluridecorati fra i quali ve ne erano alcuni che avevano partecipato all'[[Impresa di Fiume]] in posizione di grandissimo rilievo come [[Alceste De Ambris]], che ritroveremo nella difesa di [[Difesa di Parma del 1922]] come comandante della ''Legione Proletaria Filippo Corridoni'' anche se sostituito momentaneamente al comando da Vittorio Picelli, fratello di [[Guido Picelli]].
Le varie formazioni antifasciste, nate spontaneamente e legate alle posizioni politiche di partito, per far fronte allo squadrismo, sebbene potessero contare su uomini che forti dell'esperienza avuta nella Prima guerra mondiale sapevano usare le armi) si dimostrarono talvolta ingenue nell'''arte'' militare e la sconfitta delle Guardie Rosse di Torino (di periodo precedente), in parte ne è una testimonianza. Anche per questo motivo tali formazioni si coagularono attorno agli Arditi del Popolo, anche attirate da capi miltari efficienti provenienti dagli Arditi quali [[Argo Secondari]], [[Vincenzo Baldazzi]], [[Alberto Acquacalda]], o dai ranghi degli ufficiali dell'esercito come [[Antonio Cieri]], [[Guido Picelli]], [[Gaetano Perillo]], [[Alceste De Ambris]], [[Emilio Lussu]], tutti valorosi ex combattenti della Prima guerra mondiale, spesso pluridecorati fra i quali ve ne erano alcuni che avevano partecipato all'[[Impresa di Fiume]] in posizione di grandissimo rilievo come [[Alceste De Ambris]], che ritroveremo nella difesa di [[Difesa di Parma del 1922]] come comandante della ''Legione Proletaria Filippo Corridoni'' anche se sostituito momentaneamente al comando da Vittorio Picelli, fratello di [[Guido Picelli]].


==Gli Arditi del Popolo==
==Gli Arditi del Popolo==
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*Lupi Rossi: socialisti (Genova)
*Lupi Rossi: socialisti (Genova)


Personaggi di spicco - riguardanti prettamente le zone di Genova, Vercelli e Novara, importanti per la storia dell'[[antifascismo]], sono stati il genovese [[Gaetano Perillo]] ed il vercellese Francesco Leone <ref>Fonte: [http://www.storia900bivc.it/pagine/editoria/rigazio399.html Storia900bivc.it].</ref>, che successivamente saranno fra i fondatori del ''fronte unito'' Arditi del Popolo nelle zone citate. La loro rilevanza storica è dovuta sia al loro impegno politico - che attraversa praticamente mezzo secolo ed oltre - sia come memoria storica (che nel caso di Perillo assume le dimensioni di uno dei maggiori storici del movimento operaio genovese).
Personaggi di spicco - riguardanti prettamente le zone di Genova, Vercelli e Novara, importanti per la storia dell'[[antifascismo]], sono stati il genovese [[Gaetano Perillo]] ed il vercellese Francesco Leone <ref>Fonte: [https://web.archive.org/web/20170716044145/http://www.storia900bivc.it/pagine/editoria/rigazio399.html Storia900bivc.it].</ref>, che successivamente saranno fra i fondatori del ''fronte unito'' Arditi del Popolo nelle zone citate. La loro rilevanza storica è dovuta sia al loro impegno politico - che attraversa praticamente mezzo secolo ed oltre - sia come memoria storica (che nel caso di Perillo assume le dimensioni di uno dei maggiori storici del movimento operaio genovese).


Formazioni di difesa proletaria operanti dall'estate del [[1921]] all'autunno del [[1922]]
Formazioni di difesa proletaria operanti dall'estate del [[1921]] all'autunno del [[1922]]
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Altre regioni in cui le formazioni di difesa proletaria furono attive sono state l'Emilia-Romagna e le Marche per tradizione storica in gran parte insurrezionalistiche ed anarchiche ([[settimana rossa | Settimana Rossa]] e cosiddetta ''[[Rivolta dei Bersaglieri|rivolta dei bersaglieri]]''<ref>Fonte: [http://archive.is/48Kp Giornale.regione.marche.it] e  [http://digilander.libero.it/fiammecremisi/dopoguerra1/alba.htm Fiamme Cremisi].</ref>).
Altre regioni in cui le formazioni di difesa proletaria furono attive sono state l'Emilia-Romagna e le Marche per tradizione storica in gran parte insurrezionalistiche ed anarchiche ([[settimana rossa | Settimana Rossa]] e cosiddetta ''[[Rivolta dei Bersaglieri|rivolta dei bersaglieri]]''<ref>Fonte: [http://archive.is/48Kp Giornale.regione.marche.it] e  [http://digilander.libero.it/fiammecremisi/dopoguerra1/alba.htm Fiamme Cremisi].</ref>).


Occorre ricordare anche la tradizione antifascista di Livorno con il pluridecorato della [[prima guerra mondiale]] tenente Quagliarini e dei suoi Arditi del Popolo, tutt'oggi ricordati nella città toscana.
Occorre ricordare anche la tradizione antifascista di Livorno con il pluridecorato della [[Prima guerra mondiale]] tenente Quagliarini e dei suoi Arditi del Popolo, tutt'oggi ricordati nella città toscana.


==Bibliografia==
==Bibliografia==
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* [https://web.archive.org/web/20140714101016/http://www.barricateaparma.it/ Barricate a Parma agosto 1922]
* [https://web.archive.org/web/20140714101016/http://www.barricateaparma.it/ Barricate a Parma agosto 1922]
* [https://web.archive.org/web/20110518180344/http://www.regione.piemonte.it/cultura/risorgimento/sala26.htm Museo risorgimento Torino - petardo Thevenot e pugnale di un Ardito del Popolo]
* [https://web.archive.org/web/20110518180344/http://www.regione.piemonte.it/cultura/risorgimento/sala26.htm Museo risorgimento Torino - petardo Thevenot e pugnale di un Ardito del Popolo]
*[http://www.fondazionedivittorio.it/inside.asp?id=9&idRec=74&Archivio=1&Anno=2008 ''Con lo sguardo la di là del fronte'' Fondazione Di Vittorio]
*[http://archive.ph/bQPOI ''Con lo sguardo la di là del fronte'' Fondazione Di Vittorio]
*[http://archive.is/Kzw1 Occupazione fabbriche di Torino]
*[http://archive.is/Kzw1 Occupazione fabbriche di Torino]
[[Categoria:Antifascismo|Formazioni di difesa proletaria]]
[[Categoria:Antifascismo|Formazioni di difesa proletaria]]
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==Note==
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<small>Il testo italiano di questo articolo è stato tratto in parte dalla [http://it.wikipedia.org versione italiana di Wikipedia]</small>
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