John Cage: differenze tra le versioni

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Altri aspetti importanti della sua poesia gli sono valsi un posto di rilievo nel mondo della [[filosofia]] contemporanea: per esempio, l'adozione dell'"alea" o composizione basata su operazioni casuali, con le quali egli nega all'autore qualsiasi potere demiurgico.
Altri aspetti importanti della sua poesia gli sono valsi un posto di rilievo nel mondo della [[filosofia]] contemporanea: per esempio, l'adozione dell'"alea" o composizione basata su operazioni casuali, con le quali egli nega all'autore qualsiasi potere demiurgico.


Nel corso della sua lunga carriera Cage ha influenzato il lavoro e la poetica di molti artisti e intellettuali, diventando egli stesso il principale riferimento dell'avanguardia americana e, in generale, dell'[[estetica]] contemporanea. La sua collaborazione con M. Cunningham, che risale al [[1942]], il lavoro teorico sul suono e movimento, il rapporto con artisti visivi come R. Rauschenberg e J. Johns, l'esperienza ([[1948]]-[[1950]]) con i poeti della Black Mountain (Montagna Nera), l'intensa amicizia con [[Marcel Duchamp]] <ref>Il [[5 marzo]] [[1968]] a Toronto, [[Marcel Duchamp]] e [[John Cage]] giocarono a scacchi musicali. L'incontro/happening, intitolato "Reunion", attirò centinaia di spettatori al Ryerson Theatre, dove i due attivarono un'esperienza uditiva unica attraverso una scacchiera appositamente costruita che ad ogni singola mossa produceva suoni elettronici. "Reunion" risultò essere l'ultima apparizione pubblica di [[Marcel Duchamp|Duchamp]].</ref> (e con altri [[dadaisti]]), il gioco degli scacchi e i seminari di Darmstadt ([[1958]]), costituiscono tutti elementi importanti per inquadrare la poliedricità artistica di Cage.
Nel corso della sua lunga carriera Cage ha influenzato il lavoro e la poetica di molti artisti e intellettuali, diventando egli stesso il principale riferimento dell'avanguardia americana e, in generale, dell'[[estetica]] contemporanea. La sua collaborazione con M. Cunningham, che risale al [[1942]], il lavoro teorico sul suono e movimento, il rapporto con artisti visivi come R. Rauschenberg e J. Johns, l'esperienza ([[1948]]-[[1950]]) con i poeti della Black Mountain (Montagna Nera), l'intensa amicizia con [[Marcel Duchamp]] <ref>Il [[5 marzo]] [[1968]] a Toronto, [[Marcel Duchamp]] e John Cage giocarono a scacchi musicali. L'incontro/happening, intitolato ''Reunion'', attirò centinaia di spettatori al Ryerson Theatre, dove i due attivarono un'esperienza uditiva unica attraverso una scacchiera appositamente costruita che ad ogni singola mossa produceva suoni elettronici. "Reunion", passò alla storia come un esperimento unico nel creare arte e musica in contemporanea attraverso un assortimento casuale di strategia e possibilità. "Reunion" fu l'ultima apparizione pubblica di [[Marcel Duchamp|Duchamp]].</ref> (e con altri [[dadaisti]]), il gioco degli scacchi e i seminari di Darmstadt ([[1958]]), costituiscono tutti elementi importanti per inquadrare la poliedricità artistica di Cage.


Il quadro filosofico su cui si fonda la sua impalcatura artistica è la dottrina Zen, che Cage ha approfondito tra il [[1945]] e il [[1946]] da D. T. Suzuki, rapidamente da lui adottata in antitesi al narcisismo della [[eurocentrismo|cultura occidentale]]. L'atteggiamento di "ascolto" silenzioso della natura - della quale anche la tecnologia entra a far parte - costituisce il terreno epistemologico su cui Cage fonda le sue opere. E, come se fosse un [[epistemologia|epistemologo]] impegnato nello studio globale del linguaggio, Cage registra la realtà che lo circonda, trasformandola non solo in spartiti musicali, ma anche in saggi, come ''Silence'' ([[1962]]) e ''A year from Monday'' ([[1967]]), o in giornali, come ''Diary: How to improve the world'' ([[1965]]), o in "partiture verbali", cioè in riscritture (mediante «operazioni casuali») delle opere di [[Henry David Thoreau]] o del ''Finnegan's Wake'' di Joyce, o in nomi di funghi, come ''Mushroom et Variationes'' ([[1984]]), o in acqueforti e incisioni (disegni casuali della realtà tratti dagli schizzi di [[Thoreau]]). Questi molteplici aspetti della poesia di Cage sempre si influenzano vicendevolmente, entrando a far parte dell'incessante ricerca di quest'ingegnere del suono raffinato.
Il quadro filosofico su cui si fonda la sua impalcatura artistica è la dottrina Zen, che Cage ha approfondito tra il [[1945]] e il [[1946]] da D. T. Suzuki, rapidamente da lui adottata in antitesi al narcisismo della [[eurocentrismo|cultura occidentale]]. L'atteggiamento di "ascolto" silenzioso della natura - della quale anche la tecnologia entra a far parte - costituisce il terreno epistemologico su cui Cage fonda le sue opere. E, come se fosse un [[epistemologia|epistemologo]] impegnato nello studio globale del linguaggio, Cage registra la realtà che lo circonda, trasformandola non solo in spartiti musicali, ma anche in saggi, come ''Silence'' ([[1962]]) e ''A year from Monday'' ([[1967]]), o in giornali, come ''Diary: How to improve the world'' ([[1965]]), o in "partiture verbali", cioè in riscritture (mediante «operazioni casuali») delle opere di [[Henry David Thoreau]] o del ''Finnegan's Wake'' di Joyce, o in nomi di funghi, come ''Mushroom et Variationes'' ([[1984]]), o in acqueforti e incisioni (disegni casuali della realtà tratti dagli schizzi di [[Thoreau]]). Questi molteplici aspetti della poesia di Cage sempre si influenzano vicendevolmente, entrando a far parte dell'incessante ricerca di quest'ingegnere del suono raffinato.
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