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== Il Medio Evo (dal 476 al XV secolo) == | == Il Medio Evo (dal 476 al XV secolo) == | ||
Il mondo feudale rimase estraneo alla concezione moderna di [[Stato]], tuttavia, nonostante la frammentazione territoriale e la divisione del potere economico e politico, la cristianità medievale trovò il suo proncipio di unità della [[Chiesa]], di fronte al cui potere i movimenti [[rivoluzionari]] assunsero la forma dell'[[eresia]]. | Il mondo feudale rimase estraneo alla concezione moderna di [[Stato]], tuttavia, nonostante la frammentazione territoriale e la divisione del potere economico e politico, la cristianità medievale trovò il suo proncipio di unità della [[Chiesa]], di fronte al cui [[potere]] i movimenti [[rivoluzionari]] assunsero la forma dell'[[eresia]]. | ||
Agli inizi del Medio Evo si ebbe la comparsa delle prime comunità di monaci o di singoli monaci erranti che non facevano riferimento a nessuna dottrina in particolare (a quei tempi non erano stati ancora scelti i vangeli canonici): nacquero organizzazioni interne di tipo paritario. Da notare la figura del monaco stilita, che più di tutti rifiutava ogni artificio della [[civiltà]]. Inoltre, si sviluppò un pensiero in forte contrasto con il vescovo Agostino, che ruotava intorno alla figura del vescovo Pelagio, il quale riabilitò a pieno la donna e addirittura la [[libertà]] [[sessualità|sessuale]] in contrapposizione con i dogmi sesso-fobici, maschilisti e specisti di Agostino. <ref>Tuttavia, nonostante gli innegabili aspetti controversi di Agostino, in ''De Civitate Dei'' egli descrive come prima del peccato originale non esistessero [[autorità]] e [[gerarchie]] tra gli uomini e che queste siano nate come conseguenze nefaste del peccato umano. Dopo il Giudizio Universale, l'umanità salvata tornerà a questo stadio di [[anarchia]]. Sempre in questo stesso testo e nella controversia contro il vescovo Donato, sebbene Agostino supporti la [[gerarchia]] ecclesiastica, enfatizza la superiorità della Chiesa Invisibile e della Civiltà di Dio su di essa: la volontà di Dio è più importante di qualsiasi carica. Queste opinioni ecclesiologiche influenzeranno il movimento dei lollardi di John Wycliffe e la riforma protestante.</ref> | Agli inizi del Medio Evo si ebbe la comparsa delle prime comunità di monaci o di singoli monaci erranti che non facevano riferimento a nessuna dottrina in particolare (a quei tempi non erano stati ancora scelti i vangeli canonici): nacquero organizzazioni interne di tipo paritario. Da notare la figura del monaco stilita, che più di tutti rifiutava ogni artificio della [[civiltà]]. Inoltre, si sviluppò un pensiero in forte contrasto con il vescovo Agostino, che ruotava intorno alla figura del vescovo Pelagio, il quale riabilitò a pieno la donna e addirittura la [[libertà]] [[sessualità|sessuale]] in contrapposizione con i dogmi sesso-fobici, maschilisti e specisti di Agostino. <ref>Tuttavia, nonostante gli innegabili aspetti controversi di Agostino, in ''De Civitate Dei'' egli descrive come prima del peccato originale non esistessero [[autorità]] e [[gerarchie]] tra gli uomini e che queste siano nate come conseguenze nefaste del peccato umano. Dopo il Giudizio Universale, l'umanità salvata tornerà a questo stadio di [[anarchia]]. Sempre in questo stesso testo e nella controversia contro il vescovo Donato, sebbene Agostino supporti la [[gerarchia]] ecclesiastica, enfatizza la superiorità della Chiesa Invisibile e della Civiltà di Dio su di essa: la volontà di Dio è più importante di qualsiasi carica. Queste opinioni ecclesiologiche influenzeranno il movimento dei lollardi di John Wycliffe e la riforma protestante.</ref> |