Narodnaja Volja: differenze tra le versioni

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Domenica [[13 marzo]] [[1881]], poco dopo le 14:00, Alessandro II aveva appena concluso la sua visita al maneggio Mikhailovsky e si diresse verso il canale Caterina. Al segnale di [[Sofia Perovskaya]], tre militanti addetti al lancio degli ordigni presero il loro posto. Secondo Hélène Carrère d'Encausse, Ryssakov, il lanciatore n° 1, avrebbe disertato in extremis <ref>Hélène Carrère d'Encausse, ''Alexandre II'', pag. 458.</ref>, ma questa interpretazione viene respinta da Franco Venturi <ref>Franco Venturi diede un'altra versione e ipotizza che Ryssakov scagliò contro lo zar il proprio ordigno.</ref> e dalla stessa [[Vera Figner]] <ref>Vera Figner, ''Memoirs of a Revolutionist'', pag. 99.</ref>: secondo loro, fu proprio Rysakov a lanciare la prima bomba.
Domenica [[13 marzo]] [[1881]], poco dopo le 14:00, Alessandro II aveva appena concluso la sua visita al maneggio Mikhailovsky e si diresse verso il canale Caterina. Al segnale di [[Sofia Perovskaya]], tre militanti addetti al lancio degli ordigni presero il loro posto. Secondo Hélène Carrère d'Encausse, Ryssakov, il lanciatore n° 1, avrebbe disertato in extremis <ref>Hélène Carrère d'Encausse, ''Alexandre II'', pag. 458.</ref>, ma questa interpretazione viene respinta da Franco Venturi <ref>Franco Venturi diede un'altra versione e ipotizza che Ryssakov scagliò contro lo zar il proprio ordigno.</ref> e dalla stessa [[Vera Figner]] <ref>Vera Figner, ''Memoirs of a Revolutionist'', pag. 99.</ref>: secondo loro, fu proprio Rysakov a lanciare la prima bomba.


La prima bomba colpì la carrozza imperiale, lasciando però l'imperatore indenne. Secondo la versione ufficiale, invece di fuggire, lo zar volle assistere i feriti. Ryssakov fu arrestato, diede un falso nome alle forze dell'ordine e minacciò lo zar che aveva appena ringraziato Dio per essersi salvato: «Forse è un pò presto per ringraziare Dio», disse il militante di Narodnaja Volja. <ref name="ref-11">Franco Venturi, pag. 1124.</ref> <ref> Henri Troyat, ''Alexandre III'', pag. 77.</ref> A quel punto lo Zar si mosse per risalire sulla propria carrozza, quando una seconda esplosione lo centrò in pieno, Alessandro II fu ritrovato sanguinante, appoggiato ad una ringhiera del canale. Accanto a lui Grineviski, il lanciatore n° 2, morto pur'egli nell'esplosione. Alessandro II venne portato al palazzo. Perdeva molto sangue, soprattutto dagli arti inferiori. Dopo circa un'ora dall'attentato lo zar spirò. Le due esplosioni uccisero in totale tre persone e ne ferirono venti.
La prima bomba colpì la carrozza imperiale, lasciando però l'imperatore indenne. Secondo la versione ufficiale, invece di fuggire, lo zar volle assistere i feriti. Ryssakov fu arrestato, diede un falso nome alle forze dell'ordine e minacciò lo zar che aveva appena ringraziato Dio per essersi salvato: «Forse è un pò presto per ringraziare Dio», disse il militante di Narodnaja Volja. <ref name="ref-11">Franco Venturi, pag. 1124.</ref> <ref> Henri Troyat, ''Alexandre III'', pag. 77.</ref> A quel punto lo Zar si mosse per risalire sulla propria carrozza, quando una seconda esplosione lo centrò in pieno, Alessandro II fu ritrovato sanguinante, appoggiato ad una ringhiera del canale. Accanto a lui [[Grinevickij]], il lanciatore n° 2, morto pur'egli nell'esplosione. Alessandro II venne portato al palazzo. Perdeva molto sangue, soprattutto dagli arti inferiori. Dopo circa un'ora dall'attentato lo zar spirò. Le due esplosioni uccisero in totale tre persone e ne ferirono venti.


== Immediate conseguenze ==
== Immediate conseguenze ==
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Il figlio di Gesja morì in un orfanotrofio pochi giorni dopo la nascita il [[25 gennaio]] [[1882]]; la madre fu giustiziata cinque giorni dopo. Alexandre Mikhaïlov Baranikov e Kleotchnikov furono condannati all'ergastolo. Netchaïev morì l'anno seguente.
Il figlio di Gesja morì in un orfanotrofio pochi giorni dopo la nascita il [[25 gennaio]] [[1882]]; la madre fu giustiziata cinque giorni dopo. Alexandre Mikhaïlov Baranikov e Kleotchnikov furono condannati all'ergastolo. Netchaïev morì l'anno seguente.


Del Comitato esecutivo solo [[Vera Figner]] sopravvisse, dopo oltre vent'anni di [[carcere]] scontati a Chlisselbourg nel [[1905]] fu amnistiata in seguito agli eventi della [[La_Rivoluzione_Russa#La_rivoluzione_del_1905|rivoluzione russa]]. Vicina al movimento anarchico (era stata [[Bakunin|bakunista]] e militante dell'[[Internazionale antiautoritaria]]), morì nel [[1942]] all'età di 90 anni.
Del Comitato esecutivo solo [[Vera Figner]] sopravvisse, dopo oltre vent'anni di [[carcere]] scontati a Chlisselbourg nel [[1905]] fu amnistiata in seguito agli eventi della [[La_Rivoluzione_russa#La_rivoluzione_del_1905|rivoluzione russa]]. Vicina al movimento anarchico (era stata [[Bakunin|bakunista]] e militante dell'[[Internazionale antiautoritaria]]), morì nel [[1942]] all'età di 90 anni.


==La fine di Narodnaja Volja==
==La fine di Narodnaja Volja==
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