Astensionismo elettorale anarchico: differenze tra le versioni

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== L'astensionismo elettorale nella storia del movimento anarchico==
== L'astensionismo elettorale nella storia del movimento anarchico==


Il socialismo, compreso quindi anche l'[[anarchismo]], nasce prevalentemente come movimento antiparlamentare e quindi anche astensionista. Gli anarchici furono tra i primi a denunciare esplicitamente l'assurdità delle elezioni. Tra i più espliciti in tal senso è possibile citare citare [[H.D.Thoreau|Henry David Thoreau]]:  
Il socialismo, compreso quindi anche l'[[anarchismo]], nasce prevalentemente come movimento antiparlamentare e quindi anche astensionista. Gli anarchici furono tra i primi a denunciare esplicitamente l'assurdità delle elezioni. Tra i più espliciti in tal senso è possibile citare citare [[H. D. Thoreau|Henry David Thoreau]]:  
:«Ogni votazione è una sorta di gioco d'azzardo, come la dama o il "backgammon", con una lieve sfumatura morale, un gioco con il giusto e l'ingiusto, con le questioni morali; e naturalmente le scommesse lo accompagnano. Il buon nome dei votanti non è in discussione. Può darsi che io dia il mio voto in base a ciò che considero giusto; ma non è per me vitale che il giusto prevalga. Sono disponibile a lasciare ciò alla maggioranza. L'impegno del voto, dunque, non va mai oltre quello della convenienza. Persino votare per il giusto è un non fare niente per esso. Significa solo manifestare debolmente agli uomini il desiderio che il giusto debba prevalere. Un uomo saggio non lascerà il giusto alla mercé del caso, né desidererà che esso prevalga mediante il potere della maggioranza».
:«Ogni votazione è una sorta di gioco d'azzardo, come la dama o il "backgammon", con una lieve sfumatura morale, un gioco con il giusto e l'ingiusto, con le questioni morali; e naturalmente le scommesse lo accompagnano. Il buon nome dei votanti non è in discussione. Può darsi che io dia il mio voto in base a ciò che considero giusto; ma non è per me vitale che il giusto prevalga. Sono disponibile a lasciare ciò alla maggioranza. L'impegno del voto, dunque, non va mai oltre quello della convenienza. Persino votare per il giusto è un non fare niente per esso. Significa solo manifestare debolmente agli uomini il desiderio che il giusto debba prevalere. Un uomo saggio non lascerà il giusto alla mercé del caso, né desidererà che esso prevalga mediante il potere della maggioranza».


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[[File:Pasquale Binazzi.jpg|thumb|left|[[Pasquale Binazzi]], fu sempre radicalmente ostile all'idea del voto]]
[[File:Pasquale Binazzi.jpg|thumb|left|[[Pasquale Binazzi]], fu sempre radicalmente ostile all'idea del voto]]


In seguito, addirittura, gli anarchici entrarono a far parte del governo della Catalogna prima e, successivamente, in quello nazionale (ottennero 4 ministeri) <ref>Al secondo governo [[Largo Caballero |  Caballero]] ([[4 novembre]] [[1936]]) parteciparono, in nome delle circostanze belliche, anche quattro membri della [[CNT]] ([[Juan Garcia Oliver]], [[Juan Lopez]], [[Federica Montseny]] e [[Juan Peirò]]), pagandone però un elevato prezzo in termini di identità e coerenza. (Si veda [https://www.anarcopedia.org/index.php/la_Rivoluzione_spagnola_%281936-39%29#Gli_anarchici_entrano_nel_secondo_governo_Caballero_.28novembre_1936_-_gennaio_1937.29 Gli anarchici nel secondo governo Caballero])</ref> <ref name="elezioni"> Nel sito della [http://www.fdca.it/Congresso/congresso4/3.htm Federazione dei Comunisti Anarchici], in merito a questa vicenda si può leggere: «Tale partecipazione avrebbe dovuto sposarsi con l'azione di massa. La partecipazione dei comunisti anarchici con un ruolo di gestione delle istituzioni in una fase rivoluzionaria avrebbe potuto essere positivo a condizione di riuscire a consentire la crescita dal basso di strutture di autogoverno nate dalla lotta di classe e dalla guerra di popolo. Il limite di quella esperienza, o almeno uno dei suoi limiti più grandi, sta nel non aver consentito la guerra di popolo e la creazione del contropotere rivoluzionario basato sulle libere aggregazioni produttive e di lotta degli operai e dei contadini».  </ref>
In seguito, addirittura, gli anarchici entrarono a far parte del governo della Catalogna prima e, successivamente, in quello nazionale (ottennero 4 ministeri) <ref>Al secondo governo [[Largo Caballero |  Caballero]] ([[4 novembre]] [[1936]]) parteciparono, in nome delle circostanze belliche, anche quattro membri della [[CNT]] ([[Juan Garcia Oliver]], [[Juan Lopez]], [[Federica Montseny]] e [[Juan Peirò]]), pagandone però un elevato prezzo in termini di identità e coerenza (si veda [[la_Rivoluzione_spagnola_%281936-39%29#Gli_anarchici_entrano_nel_secondo_governo_Caballero_.28novembre_1936_-_gennaio_1937.29|''Gli anarchici entrano nel secondo governo Caballero (novembre 1936 - gennaio 1937)'']]).</ref> <ref name="elezioni"> Nel sito della [http://www.fdca.it/Congresso/congresso4/3.htm Federazione dei Comunisti Anarchici], in merito a questa vicenda si può leggere: «Tale partecipazione avrebbe dovuto sposarsi con l'azione di massa. La partecipazione dei comunisti anarchici con un ruolo di gestione delle istituzioni in una fase rivoluzionaria avrebbe potuto essere positivo a condizione di riuscire a consentire la crescita dal basso di strutture di autogoverno nate dalla lotta di classe e dalla guerra di popolo. Il limite di quella esperienza, o almeno uno dei suoi limiti più grandi, sta nel non aver consentito la guerra di popolo e la creazione del contropotere rivoluzionario basato sulle libere aggregazioni produttive e di lotta degli operai e dei contadini».  </ref>


Al di là di quelle particolari circostanze storiche, in ogni caso gli anarchici hanno sempre concordato sul carattere autoritario del sistema rappresentativo, come ben sottolineò [[Michail Bakunin]]:  
Al di là di quelle particolari circostanze storiche, in ogni caso gli anarchici hanno sempre concordato sul carattere autoritario del sistema rappresentativo, come ben sottolineò [[Michail Bakunin]]:  
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== Collegamenti esterni ==
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*[http://chesenevadanotutti.blogspot.com/ Che se ne vadano tutti!]
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*[https://senzastato.noblogs.org/files/2014/06/astensionismo.pdf Massimo Varengo: ''Astensionismo'']
*[http://letteraturagrafica.over-blog.com/article-29179600.html Il candidato di "La feuille", 8 aprile 1898], di [[Zo d'Axa]]
*[http://letteraturagrafica.over-blog.com/article-29179600.html Il candidato di "La feuille", 8 aprile 1898], di [[Zo d'Axa]]
*[http://letteraturagrafica.over-blog.com/article-29250511.html Agli elettori, 3 maggio 1898], di [[Zo d'Axa]]  
*[http://letteraturagrafica.over-blog.com/article-29250511.html Agli elettori, 3 maggio 1898], di [[Zo d'Axa]]  
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