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Fino al [[1921]] la CGT fu dominata dai principi del sindacalismo [[anarco-sindacalismo|anarchico]] e [[sindacalismo rivoluzionario|rivoluzionario]], che la portò come logica conseguenza ad una radicale lotta contro l'[[autorità]] politica e padronale. Per questo l'organizzazione rifiutò sprezzantemente ogni spinto all'affiliazione ad un partito politico.  
Fino al [[1921]] la CGT fu dominata dai principi del sindacalismo [[anarco-sindacalismo|anarchico]] e [[sindacalismo rivoluzionario|rivoluzionario]], che la portò come logica conseguenza ad una radicale lotta contro l'[[autorità]] politica e padronale. Per questo l'organizzazione rifiutò sprezzantemente ogni spinto all'affiliazione ad un partito politico.  
Nel [[1900]] la CGT si dota di un proprio organo propagandistico ''La Voix du peuple''. Due anni dopo, al congresso di Montpellier, per merito di [[Victor Griffue]] ed [[Émile Pouget]], fu sancita l'unità del sindacato con le [[Federazione delle Borse del Lavoro|Borse del lavoro]]. All'epoca la CGT contava 100 000 iscritti.
Nel [[1900]] la CGT si dota di un proprio organo propagandistico ''La Voix du peuple''. Due anni dopo, al congresso di Montpellier, per merito di [[Victor Griffue]] ed [[Émile Pouget]], fu sancita l'unità del sindacato con le [[Federazione delle Borse del Lavoro|Borse del lavoro]]. All'epoca la CGT contava 100.000 iscritti.


===Dal congresso di Amiens al 1919===
===Dal congresso di Amiens al 1919===
[[File:Madeleine Vernet.jpg|thumb|160 px|[[Madeleine Vernet]]]]
[[File:Madeleine Vernet.jpg|thumb|160 px|[[Madeleine Vernet]]]]
Nel [[1906]], durante il congresso tenutosi dall'[[8 ottobre|8]] al [[13 ottobre]] nella cittadina francese di Amiens, la fazione rivoluionaria della CGT riuscì a far approvvare la cosiddetta ''[[Congresso di Amiens|Carta d'Amiens]]'', che proclamava l'indipendenza dei sindacati e la legittimità dell'[[azione diretta]] e dello [[sciopero generale]] quale mezzo di lotta sindacale. Nel [[1909]] [[Victor Griffuelhes]] si dimette e viene temporaneamente sostituito da [[Louis Niel]], il quale dopo un breve periodo viene fatto dimettere a causa delle sue posizioni troppo moderate. Diretta da [[Pierre Monatte]], il [[5 ottobre]] comparve il primo numero di ''Vie ouvrière''<ref>Attualmente la rivista editata dalla CGT è ''La Nouvelle Vie ouvrière'' (NVO)</ref>, che si definisce come « sindacalista Rivoluzionario, antiparlementare». Nel periodo precedente la prima guerra mondiale la CGT arriva ad avere circa 700 mila aderenti.  
Nel [[1906]], durante il congresso tenutosi dall'[[8 ottobre|8]] al [[13 ottobre]] nella cittadina francese di Amiens, la fazione rivoluionaria della CGT riuscì a far approvvare la cosiddetta ''[[Congresso di Amiens|Carta d'Amiens]]'', che proclamava l'indipendenza dei sindacati e la legittimità dell'[[azione diretta]] e dello [[sciopero generale]] quale mezzo di lotta sindacale. Nel [[1909]] [[Victor Griffuelhes]] si dimette e viene temporaneamente sostituito da [[Louis Niel]], il quale dopo un breve periodo viene fatto dimettere a causa delle sue posizioni troppo moderate. Diretta da [[Pierre Monatte]], il [[5 ottobre]] comparve il primo numero di ''Vie ouvrière''<ref>Attualmente la rivista editata dalla CGT è ''La Nouvelle Vie ouvrière'' (NVO)</ref>, che si definisce come « sindacalista Rivoluzionario, antiparlementare». Nel periodo precedente la Prima guerra mondiale la CGT arriva ad avere circa 700 mila aderenti.  


Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, sotto la guida di [[Léon Jouhaux]], la CGT si unì alla "[https://web.archive.org/web/20160321114928/http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/u/u012.htm sacra unione]" (''[[Union sacrée]]'') durante la [[Prima guerra mondiale]], che raggruppava diversi partiti e organizzazioni a difesa della [[patria]] francese. Fu questo il motivo della prima scissione interna all'organizzazione ([[Pierre Monatte]] si dimise il [[3 gennaio]]), perché mentre Jouhaux cercava di pacificare i rapporti della CGT con lo [[Stato]] francese, i suoi oppositori criticarono la pervadente atmosfera di [[nazionalismo]]. Durante la guerra l'organizzazione fu presa in mano dalle donne [[Hélène Brion]] e [[Madeleine Vernet]].
Allo scoppio della Prima guerra mondiale, sotto la guida di [[Léon Jouhaux]], la CGT si unì alla "[https://web.archive.org/web/20160321114928/http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/u/u012.htm sacra unione]" (''[[Union sacrée]]'') durante la [[Prima guerra mondiale]], che raggruppava diversi partiti e organizzazioni a difesa della [[patria]] francese. Fu questo il motivo della prima scissione interna all'organizzazione ([[Pierre Monatte]] si dimise il [[3 gennaio]]), perché mentre Jouhaux cercava di pacificare i rapporti della CGT con lo [[Stato]] francese, i suoi oppositori criticarono la pervadente atmosfera di [[nazionalismo]]. Durante la guerra l'organizzazione fu presa in mano dalle donne [[Hélène Brion]] e [[Madeleine Vernet]].


Nel [[1917]] si svolsero 696 scioperi e parallelamente, dopo un breve periodo di crisi legato alle divisioni interne al gruppo, i militanti raggiunsero le 300 mila unità. Il [[6 novembre|6]] e [[7 novembre]], negli stesi giorni in cui stava iniziando la [[rivoluzione russa]], realizzò la rottura del patto dell'''[[Union Sacrée]]''. Ricomicò così un periodo di grande conflittualità col capitale e nel [[1919]] i militanti arrivarono ad un milione. Nello steso anno, il [[30 aprile]], [[Pierre Monatte]] fondò i ''[[Comités syndicalistes révolutionnaires]]''. Sette giorni prima la giornata di 8 ore lavorative era in [[Francia]] diventata legge.
Nel [[1917]] si svolsero 696 scioperi e parallelamente, dopo un breve periodo di crisi legato alle divisioni interne al gruppo, i militanti raggiunsero le 300 mila unità. Il [[6 novembre|6]] e [[7 novembre]], negli stesi giorni in cui stava iniziando la [[rivoluzione russa]], realizzò la rottura del patto dell'''[[Union Sacrée]]''. Ricomicò così un periodo di grande conflittualità col capitale e nel [[1919]] i militanti arrivarono ad un milione. Nello steso anno, il [[30 aprile]], [[Pierre Monatte]] fondò i ''[[Comités syndicalistes révolutionnaires]]''. Sette giorni prima la giornata di 8 ore lavorative era in [[Francia]] diventata legge.


===Dalla prima scissione alla fine della seconda guerra mondiale===
===Dalla prima scissione alla fine della Seconda guerra mondiale===
La [[rivoluzione russa|Rivoluzione bolscevica in Russia]] portò una radicale divisione all'interno del movimento [[socialista]] francese tra "rivoluzionari", che supportavano i Bolscevichi, ed i "riformisti", che invece optavano per la moderazione e la re-affiliazione alla [[Seconda Internazionale]], dopo che la ''[[Section française de l'Internationale ouvrière]]'' o SFIO ne aveva sancito la fuoriuscita durante il congresso di Strasburgo del [[1920]] ([[25 febbraio|25]]-[[29 febbraio]]. Un prodotto di questa divisione fu l'allontanamento dei "rivoluzionari" bolscevichi che volevano aderire alla [[Terza Internazionale]]. Nel [[1921]], essi crearono una federazione rivale, la ''[[Confédération générale du travail - unitaire]]'' o CGTU, in cui i comunisti coabitavano con gli anarchici e i sindacalisti rivoluzionari. Ma poiche gradualmente l'influenza del Partito Comunista Francese (Parti communiste français o PCF) sulla CGTU cresceva, i non comunisti rivoluzionari fondarono decisero la fondazione della ''[[Confédération générale du travail - syndicaliste révolutionnaire]]'' o CGTSR. Nel [[1925]] [[Pierre Monatte]] fondò ''La Révolution prolétarienne'' con l'obiettivo di favorire la riunificazione della CGT.
La [[rivoluzione russa|Rivoluzione bolscevica in Russia]] portò una radicale divisione all'interno del movimento [[socialista]] francese tra "rivoluzionari", che supportavano i Bolscevichi, ed i "riformisti", che invece optavano per la moderazione e la re-affiliazione alla [[Seconda Internazionale]], dopo che la ''[[Section française de l'Internationale ouvrière]]'' o SFIO ne aveva sancito la fuoriuscita durante il congresso di Strasburgo del [[1920]] ([[25 febbraio|25]]-[[29 febbraio]]. Un prodotto di questa divisione fu l'allontanamento dei "rivoluzionari" bolscevichi che volevano aderire alla [[Terza Internazionale]]. Nel [[1921]], essi crearono una federazione rivale, la ''[[Confédération générale du travail - unitaire]]'' o CGTU, in cui i comunisti coabitavano con gli anarchici e i sindacalisti rivoluzionari. Ma poiche gradualmente l'influenza del Partito Comunista Francese (Parti communiste français o PCF) sulla CGTU cresceva, i non comunisti rivoluzionari fondarono decisero la fondazione della ''[[Confédération générale du travail - syndicaliste révolutionnaire]]'' o CGTSR. Nel [[1925]] [[Pierre Monatte]] fondò ''La Révolution prolétarienne'' con l'obiettivo di favorire la riunificazione della CGT.


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Con lo sbarco alleato e il ribaltamento della guerra a favore delle forze [[antifascismo|antifasciste]], la CGT venne ricostituita dagli Accordi di Perreux ([[17 aprile]] [[1943]]) e partecipò alla nascita del Consiglio Nazionale della Resistenza (CNR) il [[27 maggio]]. <ref>[http://fr.wikipedia.org/wiki/Conseil_national_de_la_R%C3%A9sistance Conseil national de la Résistance]</ref>. Dopo la pubblicazione del programma del CNR il [[15 marzo]] seguente, cominciarono una serie di scioperi operai e non solo che agevolarono la caduta del governo di Vichy (Parigi fu liberata il 25 agosto).
Con lo sbarco alleato e il ribaltamento della guerra a favore delle forze [[antifascismo|antifasciste]], la CGT venne ricostituita dagli Accordi di Perreux ([[17 aprile]] [[1943]]) e partecipò alla nascita del Consiglio Nazionale della Resistenza (CNR) il [[27 maggio]]. <ref>[http://fr.wikipedia.org/wiki/Conseil_national_de_la_R%C3%A9sistance Conseil national de la Résistance]</ref>. Dopo la pubblicazione del programma del CNR il [[15 marzo]] seguente, cominciarono una serie di scioperi operai e non solo che agevolarono la caduta del governo di Vichy (Parigi fu liberata il 25 agosto).


===Il secondo dopo guerra===
===Il secondo dopoguerra===
Finita la guerra, la CGT cominciò la propria riorganizzazione e dall'[[8 aprile|8]] al [[12 aprile]] si svolse il 26° congresso a Parigi, in cui prevalse la fazione dei cosiddetti unitari (prossimi al PCF). Allora poteva contare su 5 milioni e mezzo di aderenti, molti dei quali parteciparonbo attivamente alle manifestazioni contro la guerra d'Indocina scoppiata il [[19 novembre]] [[1946]]. <ref>[http://www.youtube.com/watch?v=AxjLZPC9v5I 19 novembre 1946, scopia la guerra d'Indocina]</ref>. L'anno seguente, a partire da luglio, la CGT promuove grandi sioperi  
Finita la guerra, la CGT cominciò la propria riorganizzazione e dall'[[8 aprile|8]] al [[12 aprile]] si svolse il 26° congresso a Parigi, in cui prevalse la fazione dei cosiddetti unitari (prossimi al PCF). Allora poteva contare su 5 milioni e mezzo di aderenti, molti dei quali parteciparonbo attivamente alle manifestazioni contro la guerra d'Indocina scoppiata il [[19 novembre]] [[1946]]. <ref>[http://www.youtube.com/watch?v=AxjLZPC9v5I 19 novembre 1946, scopia la guerra d'Indocina]</ref>. L'anno seguente, a partire da luglio, la CGT promuove grandi sioperi  
tra i lavoratori della Peugeot, Berliet e Michelin. Il [[19 dicembre]], la minoranza della CGT che rifiutava la sottomissione al Partito Comunista Francese si distaccò dalla casa madre e fondò la confederazione «CGT-Force Ouvrière» (FO), a cui aderirono circa 300 mila persone (nel 1948 aderirà alla ''Confédération internationale des syndicats libres'').  Per preservare la propria unità, la Fédération de l'Education nationale o FEN lasciò la CGT ma non si unì alla FO. Il comunista Benoît Frachon divenne leader della CGT.
tra i lavoratori della Peugeot, Berliet e Michelin. Il [[19 dicembre]], la minoranza della CGT che rifiutava la sottomissione al Partito Comunista Francese si distaccò dalla casa madre e fondò la confederazione «CGT-Force Ouvrière» (FO), a cui aderirono circa 300 mila persone (nel 1948 aderirà alla ''Confédération internationale des syndicats libres'').  Per preservare la propria unità, la Fédération de l'Education nationale o FEN lasciò la CGT ma non si unì alla FO. Il comunista Benoît Frachon divenne leader della CGT.
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