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'''Sholom Schwartzbard''' (Izmail, [[18 agosto]] [[1886]] – Città del Capo, [[3 marzo]] [[1938]]) è stato un poeta Yiddish <ref>Ha scritto poesie in Yiddish sotto lo pseudonimo di Baal-Khaloymes (Il Sognatore).</ref> e anarchico russo (naturalizzato francese) di origini ebraiche, noto per l'assassinio del leader nazionalista ucraino Symon Petliura. | [[File:Schwartzbard.jpg|miniatura|200px|Sholom Schwartzbard]] | ||
'''Sholom Schwartzbard''' (Izmail, [[18 agosto]] [[1886]] – Città del Capo, [[3 marzo]] [[1938]]) o '''Sholem-Shmuel''' '''Schwarzbard''' o '''Samuel''' ('''Sholem''') '''Schwarzbard''' (in russo: Самуил Исаакович Шварцбурд) è stato un poeta Yiddish <ref>Ha scritto poesie in Yiddish sotto lo pseudonimo di Baal-Khaloymes (Il Sognatore).</ref> e anarchico russo (naturalizzato francese) di origini ebraiche, noto per l'assassinio del leader nazionalista ucraino Symon Petliura. | |||
== Biografia == | == Biografia == | ||
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Nel mese di agosto [[1908]] affermò di essere stato involontariamente coinvolto in un "esproprio" anarchico in un piccolo ristorante di Vienna. Fu arrestato e condannato per un periodo ai lavori forzati in un carcere duro. Un seguace, l'anarchico austriaco [[Pierre Ramus]], ha affermato anni dopo che Schwarzbard probabilmente aveva compiuto il piccolo furto per un compagno, notando che Schwarzbard aveva sempre donato alla causa e non aveva mai preso nulla da essa. Dopo aver scontato la sua condanna a quattro mesi fu rilasciato, ma a Budapest fu di nuovo arrestato, questa volta solo per portare libri di [[Max Stirner]] e di [[Friedrich Nietzsche]] e per l'ammissione davanti alla polizia di essere anarchico. Alla polizia di Vienna fornì il nome da nubile di sua madre, Weissberger, sperando di mantenere il suo vero nome fuori dai giornali, in modo che potesse ancora trovare lavoro dopo il rilascio. Il lavoro era effettivamente diventato impossibile per Schwarzbard, di sicuro dopo gli arresti, e, rimasto in gravi difficoltà finanziarie, lasciò l'Austria-Ungheria per la Svizzera. | Nel mese di agosto [[1908]] affermò di essere stato involontariamente coinvolto in un "esproprio" anarchico in un piccolo ristorante di Vienna. Fu arrestato e condannato per un periodo ai lavori forzati in un carcere duro. Un seguace, l'anarchico austriaco [[Pierre Ramus]], ha affermato anni dopo che Schwarzbard probabilmente aveva compiuto il piccolo furto per un compagno, notando che Schwarzbard aveva sempre donato alla causa e non aveva mai preso nulla da essa. Dopo aver scontato la sua condanna a quattro mesi fu rilasciato, ma a Budapest fu di nuovo arrestato, questa volta solo per portare libri di [[Max Stirner]] e di [[Friedrich Nietzsche]] e per l'ammissione davanti alla polizia di essere anarchico. Alla polizia di Vienna fornì il nome da nubile di sua madre, Weissberger, sperando di mantenere il suo vero nome fuori dai giornali, in modo che potesse ancora trovare lavoro dopo il rilascio. Il lavoro era effettivamente diventato impossibile per Schwarzbard, di sicuro dopo gli arresti, e, rimasto in gravi difficoltà finanziarie, lasciò l'Austria-Ungheria per la Svizzera. | ||
Nel gennaio [[1910]], all'età di 23 anni, si stabilì a Parigi e trovò lavoro presso diversi orologiai. Il giorno prima di arruolarsi, sposò [[Anna Render]], da tre anni la sua findazata, una degli amici immigrati da Odessa. Il [[24 agosto]] [[1914]] Schwartzbard e suo fratello si arruolarono nella Legione Straniera francese. Come legionario entrò in combattimento nel maggio [[1915]] partecipando alla seconda battaglia dell'Artois, vicino a Arras. Grazie al suo eccellente curriculum militare, nei primi mesi del [[1915]] venne trasferito al 363° ''régiment d'infanterie'' regolare francese e mandato a sud, nella foresta dei Vosgi. Mentre erano in corso le operazioni della battaglia della Somme, fu colpito da un proiettile che gli attraversò il polmone sinistro, fratturando la scapola e lacerandogli il plesso brachiale. I dottori gli diedero una piccola speranza di scampare alla ferita, ma lui migliorò lentamente nel corso del successivo anno e mezzo finché non fu abbastanza in forze per ritornare in [[Russia]]. Il suo braccio sinistro era rimasto virtualmente inutilizzabile, e gli fu conferita la Croce di guerra per il suo coraggio nella | Nel gennaio [[1910]], all'età di 23 anni, si stabilì a Parigi e trovò lavoro presso diversi orologiai. Il giorno prima di arruolarsi, sposò [[Anna Render]], da tre anni la sua findazata, una degli amici immigrati da Odessa. Il [[24 agosto]] [[1914]] Schwartzbard e suo fratello si arruolarono nella Legione Straniera francese. Come legionario entrò in combattimento nel maggio [[1915]] partecipando alla seconda battaglia dell'Artois, vicino a Arras. Grazie al suo eccellente curriculum militare, nei primi mesi del [[1915]] venne trasferito al 363° ''régiment d'infanterie'' regolare francese e mandato a sud, nella foresta dei Vosgi. Mentre erano in corso le operazioni della battaglia della Somme, fu colpito da un proiettile che gli attraversò il polmone sinistro, fratturando la scapola e lacerandogli il plesso brachiale. I dottori gli diedero una piccola speranza di scampare alla ferita, ma lui migliorò lentamente nel corso del successivo anno e mezzo finché non fu abbastanza in forze per ritornare in [[Russia]]. Il suo braccio sinistro era rimasto virtualmente inutilizzabile, e gli fu conferita la Croce di guerra per il suo coraggio nella Prima guerra mondiale. | ||
Fu congedato nell'agosto [[1917]] ed in settembre viaggiò con sua moglie nella Russia del Governo provvisorio. Sulla barca francese "Melbourne" fu arrestato per una agitazione comunista e consegnato alle autorità russe di Arkhangelsk. Viaggiò più tardi a San Pietroburgo, dove si congiunse e servì, tra il [[1917]] ed il [[1929]], nelle Guardie Rosse, poi in un battaglione speciale della Čeka, inviato nel sud dell'Ucraina. Schwartzbard comandò un'unità di 90 sciabolatori ebrei nella brigata del leader comunista Grigory Kotovsky. Schwarzbard combatté in due separate campagne. La prima da febbraio a maggio [[1918]] con un gruppo, composto di volontari anarchici di Odessa chiamati ''Otriad Rashal'', formato da un giovane leader carismatico bolscevico ucciso in Romania poco tempo prima. Effettivamente l'unità fu formata per difendere la frontiera ucraina contro una invasione rumena vicino a Tiraspol, ma presto fuggì verso est inseguito dalle truppe austriache e tedesche nella steppa, finché poi fu tradito dai bolscevichi che uccisero un certo numero di compagni di Schwarzbard che stavano dormendo. Schwarzbard con fortuna riuscì a scappare e fuggire in bicicletta di nuovo oltre la barriera di confine ad Odessa, ora sotto occupazione tedesca. | Fu congedato nell'agosto [[1917]] ed in settembre viaggiò con sua moglie nella Russia del Governo provvisorio. Sulla barca francese "Melbourne" fu arrestato per una agitazione comunista e consegnato alle autorità russe di Arkhangelsk. Viaggiò più tardi a San Pietroburgo, dove si congiunse e servì, tra il [[1917]] ed il [[1929]], nelle Guardie Rosse, poi in un battaglione speciale della Čeka, inviato nel sud dell'Ucraina. Schwartzbard comandò un'unità di 90 sciabolatori ebrei nella brigata del leader comunista Grigory Kotovsky. Schwarzbard combatté in due separate campagne. La prima da febbraio a maggio [[1918]] con un gruppo, composto di volontari anarchici di Odessa chiamati ''Otriad Rashal'', formato da un giovane leader carismatico bolscevico ucciso in Romania poco tempo prima. Effettivamente l'unità fu formata per difendere la frontiera ucraina contro una invasione rumena vicino a Tiraspol, ma presto fuggì verso est inseguito dalle truppe austriache e tedesche nella steppa, finché poi fu tradito dai bolscevichi che uccisero un certo numero di compagni di Schwarzbard che stavano dormendo. Schwarzbard con fortuna riuscì a scappare e fuggire in bicicletta di nuovo oltre la barriera di confine ad Odessa, ora sotto occupazione tedesca. | ||
Durante l'occupazione, e nel caos che ne seguì dopo il ritiro dei tedeschi, Schwarzbard mantenne un basso profilo, sopravvisse ad un grave attacco di tifo e lavorò a protezione dei servizi e forniture per il nuovo sistema sovietico di istruzione, in corso di formazione. Aveva cercato di istituire scuole indipendenti anarchiche, ma era disposto a lavorare con i bolscevichi, man mano che essi centralizzarono sempre più il sistema scolastico. Appresa la notizia di innumerevoli pogrom, Schwarzbard cercò di arruolarsi come soldato volontario nella Guardia Rossa. Dopo molti rinvii fu infine accettato in una ''Brigata internazionale'' nel giugno [[1919]] iniziando la sua seconda campagna rivoluzionaria. I successivi due mesi furono forse i peggiori della sua vita. La sua unità fu sconfitta dalle forze combinate di Simon Petljura e Anton Ivanovič Denikin. Schwarzbard era a Kiev quando vi entrarono entrambi gli eserciti, quello ucraino e l'Armata Bianca; da allora la sua unità venne dispersa e si sciolse. Fu in questo periodo, tra luglio e agosto del [[1919]], che Schwarzbard assistette in prima persona alle rovine e alla devastazione umana lasciata dalla violenza dei [[pogrom]]; immagini che lo tormenteranno per il resto della sua vita. Riuscì nuovamente tornare a Odessa in treno, dove fu tradito da un compagno anarchico e segnalato alle forze dei bianchi, che controllavano la città. Prima che lo potessero prendere scoprì che, come veterano di guerra francese, aveva il diritto di prendere una nave di ritorno in Francia. Alla fine di dicembre del [[1919]] salì a bordo del "Nicola I" e, dopo aver navigato fino a Istanbul, Beirut e Porto Said, sbarcò a Marsiglia. Tornò a Parigi il [[21 gennaio]] [[1920]], deluso dal comportamento dei suoi compagni rivoluzionari durante la guerra civile. | Durante l'occupazione, e nel caos che ne seguì dopo il ritiro dei tedeschi, Schwarzbard mantenne un basso profilo, sopravvisse ad un grave attacco di tifo e lavorò a protezione dei servizi e forniture per il nuovo sistema sovietico di istruzione, in corso di formazione. Aveva cercato di istituire scuole indipendenti anarchiche, ma era disposto a lavorare con i bolscevichi, man mano che essi centralizzarono sempre più il sistema scolastico. Appresa la notizia di innumerevoli [[pogrom]], Schwarzbard cercò di arruolarsi come soldato volontario nella Guardia Rossa. Dopo molti rinvii fu infine accettato in una ''Brigata internazionale'' nel giugno [[1919]] iniziando la sua seconda campagna rivoluzionaria. I successivi due mesi furono forse i peggiori della sua vita. La sua unità fu sconfitta dalle forze combinate di Simon Petljura e Anton Ivanovič Denikin. Schwarzbard era a Kiev quando vi entrarono entrambi gli eserciti, quello ucraino e l'Armata Bianca; da allora la sua unità venne dispersa e si sciolse. Fu in questo periodo, tra luglio e agosto del [[1919]], che Schwarzbard assistette in prima persona alle rovine e alla devastazione umana lasciata dalla violenza dei [[pogrom]]; immagini che lo tormenteranno per il resto della sua vita. Riuscì nuovamente tornare a Odessa in treno, dove fu tradito da un compagno anarchico e segnalato alle forze dei bianchi, che controllavano la città. Prima che lo potessero prendere scoprì che, come veterano di guerra francese, aveva il diritto di prendere una nave di ritorno in Francia. Alla fine di dicembre del [[1919]] salì a bordo del "Nicola I" e, dopo aver navigato fino a Istanbul, Beirut e Porto Said, sbarcò a Marsiglia. Tornò a Parigi il [[21 gennaio]] [[1920]], deluso dal comportamento dei suoi compagni rivoluzionari durante la guerra civile. | ||
Nei tumulti che si succedettero nel periodo della [[guerra civile russa]], quattordici membri della sua famiglia perirono nei [[pogrom]] [[antisemiti]], tra cui il suo amato zio, ucciso ad Ananiev. I nomi di tutti i quattordici sono stati elencati per sostenere le prove della sua innocenza e possono essere trovati nell'archivio di Schwarzbard ''YIVO''. | Nei tumulti che si succedettero nel periodo della [[guerra civile russa]], quattordici membri della sua famiglia perirono nei [[pogrom]] [[antisemiti]], tra cui il suo amato zio, ucciso ad Ananiev. I nomi di tutti i quattordici sono stati elencati per sostenere le prove della sua innocenza e possono essere trovati nell'archivio di Schwarzbard ''YIVO''. | ||
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NIn questo periodo il fratello di Sholom Schwartzbard fu espulso dalla Francia per l'attivismo nella distribuzione di propaganda comunista e sommosse. | NIn questo periodo il fratello di Sholom Schwartzbard fu espulso dalla Francia per l'attivismo nella distribuzione di propaganda comunista e sommosse. | ||
Nel [[1920]], disilluso dalla volontà dei suoi compagni di prostituire | Nel [[1920]], disilluso dalla volontà dei suoi compagni di prostituire sé stessi e la rivoluzione per pochi rubli, Sholom tornò a Parigi dove aprì un negozio di riparazione orologi e cronometri. Lì era attivo nel movimento operaio francese come anarchico e nel [[1925]] divenne cittadino francese. Conobbe i maggiori attivisti anarchici emigrati dalla [[Russia]] e dall'[[Ucraina]], tra cui figure come [[Voline]], [[Alexander Berkman]], [[Emma Goldman]], come pure [[Nestor Makhno]] e il suo seguace [[Pëtr Andreevič Aršinov|Peter Arshinov]]. A Parigi Schwartzbard divenne anche un membro del ''Unione dei cittadini ucraini''. Contribuì a un certo numero di articoli per un [[quotidiano anarchico]] di New York, ''Freie Arbeiter Stimme'', sotto lo pseudonimo di "''Sholem''", il suo primo nome e in ebraico significante "pace", cosa di cui era molto orgoglioso, così come era molto orgoglioso di essere un ammiratore sfegatato di [[Lev Tolstoj]]. | ||
===L'assassinio di Petljura=== | ===L'assassinio di Petljura=== | ||
Symon Petljura, a capo del ''Direttorato'' della Repubblica Nazionale dell'Ucraina nel [[1919]], si era trasferito a Parigi nel [[1924]], qui a capo del governo in esilio della Repubblica Popolare Ucraina. Sholom Schwartzbard, avendo perso la sua famiglia nei [[pogrom]] del [[1919]], ritenne responsabile di ciò Symon Petljura. Secondo la sua autobiografia, dopo aver sentito la notizia che Petljura si era rifugiato a Parigi, Schwartzbard, sconvolto, avviò la trama dell'assassinio di Petljura. Una foto di Petljura con [[Józef Piłsudski]] pubblicata nell'Enciclopedia Larousse consentì a Schwartzbard di riconoscerlo. <ref>Saul Friedman: ''Pogromchik'', New York (1976), p. 107</ref> | |||
Il 25 maggio [[1926]], alle 14.12, dalla libreria Gibert, si avvicinò a Petljura, che stava camminando su Rue Racine vicino a | Il [[25 maggio]] [[1926]], alle 14.12, dalla libreria Gibert, si avvicinò a Petljura, che stava camminando su Rue Racine vicino a Boulevard Saint-Michel <ref>[https://web.archive.org/web/20080907024019/http://www.cairn.info/revue-archives-juives-2001-2-page-57.htm ''Paroles et silences. L'affaire Schwartzbard et la presse juive parisienne (1926-1927)''], di Boris Czerny in ''Archives juives'' 2/2001, vol. 34, p. 57-71.</ref>, nel quartiere latino di Parigi, e gli chiese in ucraino: «Sei il signor Petljura?» Petljura non rispose, ma sollevò il suo bastone. Schwartzbard tirò fuori una pistola e gli sparò cinque volte e, dopo che Petljura cadde a terra, altre due volte. Schwartzbard, non fuggì, e, quando intervenne la polizia gli chiesero se avesse commesso l'assassinio, disse: «Ho ucciso un grande assassino». <ref>[https://web.archive.org/web/20190704170001/http://content.time.com/time/magazine/article/0,9171,731176,00.html "Petlura Trial"] TIME magazine (7 novembre 1927).</ref> Altre fonti affermano che tentò di sparare un ottavo colpo a Petljura, ma la sua arma si inceppò.<ref>[http://www.gpu.ua/index.php?&id=113694&eid=131 ''Makhno banned Schwartzbard from shooting Petlura''] (in ucraino)</ref> | ||
===Il processo=== | ===Il processo=== | ||
Schwartzbard fu arrestato e rinviato a giudizio dal Tribunale con un processo iniziato il 18 ottobre [[1927]]. La sua difesa fu affidata ad | Schwartzbard fu arrestato e rinviato a giudizio dal Tribunale con un processo iniziato il [[18 ottobre]] [[1927]]. La sua difesa fu affidata ad Henri Torres, un rinomato giurista francese in precedenza difesore di anarchici come [[Buenaventura Durruti]] e [[Ernesto Bonomini]] e che rappresentava anche il consolato sovietico in Francia. | ||
La tesi di difesa per Schwartzbard era: tentare di dimostrare che aveva vendicato la morte di vittime dei pogrom, considerando che l'accusa, penale e civile, aveva cercato di dimostrare che: | La tesi di difesa per Schwartzbard era: tentare di dimostrare che aveva vendicato la morte di vittime dei [[pogrom]], considerando che l'accusa, penale e civile, aveva cercato di dimostrare che: | ||
* Petljura non era responsabile dei pogrom | * Petljura non era responsabile dei [[pogrom]]; | ||
* Schwartzbard era una spia sovietica. | * Schwartzbard era una spia sovietica. | ||
Entrambe le parti | Entrambe le parti portarono molti testimoni, tra cui diversi storici. Un testimone importante per la difesa era Haia Greenberg, di 29 anni, un'infermiera locale sopravvissuta ai [[pogrom]] di Proskurov e testimone della carneficina. Non ha mai detto che Petljura partecipò personalmente agli eventi, ma piuttosto che alcuni altri soldati avevano affermato di essere stati diretti da Petljura. Diversi ex ufficiali ucraini hanno testimoniato per l'accusa. | ||
Il processo venne seguito dal giornalista [[Bernard Lecache]], che creò, per sostenere l'accusato, la [[Lega internazionale contro il razzismo e l'antisemitismo | Il processo venne seguito dal giornalista [[Bernard Lecache]], che creò, per sostenere l'accusato, la [[Lega internazionale contro il razzismo e l'antisemitismo]], alla quale aderirono diversi personaggi pubblici, tra cui [[Albert Einstein]]. La ''Lega contro i pogrom'' venne riconosciuta per un certo periodo con la sigla ''LICA'' e poi come [[LICRA]]. | ||
Dopo un processo durato otto giorni la giuria popolare assolse Schwarztbard, anche se lui rivendicò chiaramente l'assassinio di Petljura. | Dopo un processo durato otto giorni, la giuria popolare assolse Schwarztbard, anche se lui rivendicò chiaramente l'assassinio di Petljura.<ref>Saul S. Friedman, Pogromchik: ''The Assassination of Simon Petlura'', New York, Hart Pub, 1976</ref> | ||
Nel corso del processo, i servizi segreti tedeschi informarono i loro colleghi francesi che Sholem Schwartzbard aveva assassinato Petljura su ordine di | Nel corso del processo, i servizi segreti tedeschi informarono i loro colleghi francesi che Sholem Schwartzbard aveva assassinato Petljura su ordine di Galip, un emissario dell'Unione dei cittadini ucraini; lo stesso Galip avrebbe ricevuto ordini da Christian Rakovsky, un ex primo ministro della RSS d'Ucraina. Secondo lo storico ucraino Michael Palij, l'omicidio venne poi approvato da un agente della GPU di nome Mikhail Volodin, venuto a Parigi nell'agosto del [[1925]] per incontrare Schwartzbard, il quale iniziò la caccia a Petljura. Sempre secondo lo storico, Schwartzbard aveva pianificato in precedenza l'assassino di Petljura a un raduno di emigrati ucraini, in occasione del compleanno di Petljura, ma il tentativo venne sventato dall'anarchico [[Nestor Makhno]], anche lui presente alla cerimonia.<ref>[http://www.gpu.ua/index.php?&id=113694&eid=131 ''Makhno did not allow Schwartzbard to Shoot Petlura''] (in ucraino)</ref> Secondo l'ex direttore della CIA, Allen Dulles, Sholem Schwartzbard era un agente al servizio dei sovietici <ref>[http://www.infoukes.com/politics/cbs60minutes/gregorovich/ Articolo di Andrew Gregorovich]</ref>. | ||
===Dopo il processo=== | ===Dopo il processo=== | ||
Dopo la sua assoluzione, avvenuta nel [[1928]], Sholom Schwartzbard decise di emigrare in [[Palestina]], allora sotto il | Dopo la sua assoluzione, avvenuta nel [[1928]], Sholom Schwartzbard decise di emigrare in [[Palestina]], allora sotto il mandato britannico. Tuttavia le autorità britanniche gli rifiutarono il visto. Nel [[1937]] Schwartzbard si trasferì in [[Sudafrica]] per raccogliere fondi per una Enciclopedia in lingua Yiddish. Morì a Città del Capo il [[3 marzo]] [[1938]], circa un mese dopo il suo arrivo, per infarto. Ventinove anni dopo, nel [[1967]], secondo la sua volontà, i suoi resti vennero traslati in [[Israele]] e sepolti nel Moshav di Avihayil. Diverse città in Israele hanno strade a lui intitolate, tra cui Gerusalemme e Beersheba. Tra gli ebrei ucraini, Schwartzbard era popolarmente denominato ''nokem'', il vendicatore. | ||
== Opere == | == Opere == | ||
Schwartzbard è autore di numerosi libri in lingua Yiddish, pubblicati sotto lo pseudonimo di ''Bal Khaloymes'': ''Troymen un virklekhkeyt'' <ref>''Sogni e Realtà'', Parigi, 1920</ref>, ''In krig mit zikh aleyn'' <ref>''In guerra con me stesso'', Chicago, 1933</ref>, ''Inem loyf fun yorn''. <ref>''Nel corso dell'anno'', Chicago, 1934</ref> | |||
Documenti di Sholom Schwarzbard sono archiviati presso l'YIVO, ''Istituto per la Ricerca ebraica'', di | Documenti di Sholom Schwarzbard sono archiviati presso l'YIVO, ''Istituto per la Ricerca ebraica'', di New York. <ref>[http://findingaids.cjh.org/?fnm=ShalomSchwarzbard&pnm=YIVO#a3 Guide to the Papers of Shalom Schwarzbard]</ref> Sono stati salvati durante la Seconda guerra mondiale e, di contrabbando dalla [[Francia]], sono arrivati negli USA grazie allo storico Zosa Szajkowski. | ||
Michel Herman, uno dei suoi discendenti, ha raccolto e tradotto una parte delle sue memorie pubblicate sotto il titolo ''Mémoires d'un anarchiste juif'' <ref>''Memorie di un anarchico ebraico'', Edizioni Syllepse, 2010</ref>, nella raccolta ''Yiddishland''. | |||
== Note == | == Note == | ||
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== Bibliografia == | == Bibliografia == | ||
*Samuel Schwarzbard, ''Mémoires d'un anarchiste juif'', | *Samuel Schwarzbard, ''Mémoires d'un anarchiste juif'', a cura di Michel Herman, Parigi, edizioni Syllepse, coll. Yiddishland, 2010 | ||
*Laurent Brayard, ''Samuel Schwartzbard, révolutionnaire, bandit et héros national juif'', La voix de la Russie, 8 agosto 2012 | *Laurent Brayard, ''Samuel Schwartzbard, révolutionnaire, bandit et héros national juif'', La voix de la Russie, 8 agosto 2012 | ||
*Michael Schmidt ''A Makhnovist in Africa: Shalom Schwartzbard'', Zabalaza, A Journal of Southern African Revolutionary Anarchism, 2004 | *Michael Schmidt ''A Makhnovist in Africa: Shalom Schwartzbard'', Zabalaza, A Journal of Southern African Revolutionary Anarchism, 2004 | ||
== Voci correlate == | == Voci correlate == | ||
*[[Propaganda col fatto]] | |||
==Collegamenti esterni== | ==Collegamenti esterni== | ||
* [Symon Petliura, Yevhen Konivalets, Stepan Bandera - Three Leaders of Ukrainian Liberation Movement murdered by the Order of Moscow | *[https://archive.org/details/qatal Symon Petliura, Yevhen Konivalets, Stepan Bandera - Three Leaders of Ukrainian Liberation Movement murdered by the Order of Moscow], Ukrainian Publishers Limited 237, Liverpool Road, London, United Kingdom (audiobook) | ||
*[https://web.archive.org/web/20050924200135/http://ukrweekly.com/Archive/1933/013317.shtml ''Petlura's Assassin in Hollywood''] articolo da ''Ukrainian Weekly'' del 6 ottobre 1933 | *[https://web.archive.org/web/20050924200135/http://ukrweekly.com/Archive/1933/013317.shtml ''Petlura's Assassin in Hollywood''] articolo da ''Ukrainian Weekly'' del 6 ottobre 1933 | ||
*[https://web.archive.org/web/20060627215210/http://recollectionbooks.com/bleed/Encyclopedia/SchwartzbardSamuel.htm Samuel (Shalom) Schwartzbard] dalla Daily Bleed's Anarchist Encyclopedia | *[https://web.archive.org/web/20060627215210/http://recollectionbooks.com/bleed/Encyclopedia/SchwartzbardSamuel.htm Samuel (Shalom) Schwartzbard] dalla Daily Bleed's Anarchist Encyclopedia | ||
*[https://asimplejew.blogspot.com/2006/03/ukrainian-jews-remember.html ''A Simple Jew''], sito web con informazioni di carattere storico e immagini | *[https://asimplejew.blogspot.com/2006/03/ukrainian-jews-remember.html ''A Simple Jew''], sito web con informazioni di carattere storico e immagini | ||
[[Categoria: Anarchici russi]] | [[Categoria:Anarchici|Schwartzbard, Sholom]] | ||
[[Categoria:Anarchici russi|Schwartzbard, Sholom]] | |||
[[Categoria:Propagandisti del fatto|Schwartzbard, Sholom]] |