Comunismo: differenze tra le versioni

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=== Le origini ===  
=== Le origini ===  
[[File:Red flag waving.png|thumb|left|200px|La bandiera rossa è il simbolo adottato dalla [[marxismo|corrente marxista]].]]
[[File:Red flag waving.png|thumb|left|200px|La bandiera rossa è il simbolo adottato dalla [[marxismo|corrente marxista]].]]
La prima formulazione di una società comunista è attribuibile a [[Platone]], che nella città ideale disegnata nella Repubblica prevedeva la soppressione della proprietà privata e dell'istituzione familiare per annullare ogni conflitto tra interesse privato e [[Stato]]; tale modello si applicava tuttavia alla sola élite dirigente, mentre mancava ogni riferimento a una emancipazione dei ceti inferiori. È comunque con l'avvento del cristianesimo che fiorirono i primi ideali comunistici di carattere universale: i dettami evangelici, per quanto attenuati dalle esortazioni di s. Paolo a vivere docilmente la propria condizione sociale, indussero le prime comunità cristiane a mettere in comune i beni materiali <ref>cfr. Atti degli Apostoli, 2,44-45; 4,34-37; 5,1-4</ref>. Questi precedenti ispirarono in una certa misura le esperienze dell'ordine francescano e dei movimenti ereticali dei secc. XII-XIV (catari, valdesi, fratelli apostolici di fra' Dolcino, predicazione di Gioacchino da Fiore). Ancora nei primi anni del "500" [[Thomas Müntzer]], il capo dei contadini protestanti, gli [[anabattismo|anabattisti]] in lotta contro i loro principi, esortò a restaurare l'uguaglianza delle comunità cristiane delle origini.
La prima formulazione di una società comunista è attribuibile a [[Platone]], che nella città ideale disegnata nella Repubblica prevedeva la soppressione della proprietà privata e dell'istituzione familiare per annullare ogni conflitto tra interesse privato e [[Stato]]; tale modello si applicava tuttavia alla sola élite dirigente, mentre mancava ogni riferimento a una emancipazione dei ceti inferiori. È comunque con l'avvento del cristianesimo che fiorirono i primi ideali comunistici di carattere universale: i dettami evangelici, per quanto attenuati dalle esortazioni di s. Paolo a vivere docilmente la propria condizione sociale, indussero le prime comunità cristiane a mettere in comune i beni materiali <ref>cfr. Atti degli Apostoli, 2,44-45; 4,34-37; 5,1-4</ref>. Questi precedenti ispirarono in una certa misura le esperienze dell'ordine francescano e dei movimenti ereticali dei s ecc. XII-XIV (catari, valdesi, fratelli apostolici di fra' Dolcino, predicazione di Gioacchino da Fiore). Ancora nei primi anni del "500" [[Thomas Müntzer]], il capo dei contadini protestanti, gli [[anabattismo|anabattisti]] in lotta contro i loro principi, esortò a restaurare l'uguaglianza delle comunità cristiane delle origini.
[[File:Guerin.JPG|thumb|250px|[[Daniel Guérin]]]]
[[File:Guerin.JPG|thumb|250px|[[Daniel Guérin]]]]
È doveroso sottolineare che il termine comunismo indica l'adesione a principi di classe che contraddistinguono tutta la sinistra rivoluzionaria (compreso il pensiero anarchico), indipendentemente dalle scuole di pensiero. Sono stati gli anarchici, di fatto, ad adottare per primi su larga scala il termine comunismo.  
È doveroso sottolineare che il termine comunismo indica l'adesione a principi di classe che contraddistinguono tutta la sinistra rivoluzionaria (compreso il pensiero anarchico), indipendentemente dalle scuole di pensiero. Sono stati gli anarchici, di fatto, ad adottare per primi su larga scala il termine comunismo.  
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=== Utopie e cambiamenti economici ===  
=== Utopie e cambiamenti economici ===  


Le prime [[Utopia (concetto)|utopie]] comuniste in senso proprio furono esposte nei secc. XVI e XVII (in coincidenza con l'affermazione della classe borghese, lo sviluppo delle manifatture e la crisi di molte comunità rurali). In quel contesto s. [[Tommaso Moro]] scrisse ([[1516]]) "Utopia", isola ideale dove non esistevano proprietà privata e denaro, i beni appartenevano allo [[Stato]], i cittadini lavoravano sei ore al giorno e l'ordinamento era democratico ed elettivo. L'ideale di un mondo organizzato per soddisfare i bisogni della comunità e non quelli egoistici dei singoli trovò nuova voce un secolo dopo negli scritti di [[Tommaso Campanella]] (''[[La città del sole]]'', [[1643]]). Le aspirazioni a un nuovo ordine sociale furono alla base, verso la metà del '600, del movimento inglese degli "zappatori" ([[diggers]]), ala estrema del movimento radical-democratico dei "livellatori" (levellers ): essi ponevano come premessa imprescindibile per l'eliminazione delle disuguaglianze economiche e sociali la soppressione della proprietà terriera (scritti di [[Gerrard Winstanley]]). Nel [[1649]] il loro tentativo di comunità rurale fu represso con le armi.
Le prime [[Utopia (concetto)|utopie]] comuniste in senso proprio furono esposte nei s ecc. XVI e XVII (in coincidenza con l'affermazione della classe borghese, lo sviluppo delle manifatture e la crisi di molte comunità rurali). In quel contesto s. [[Tommaso Moro]] scrisse ([[1516]]) "Utopia", isola ideale dove non esistevano proprietà privata e denaro, i beni appartenevano allo [[Stato]], i cittadini lavoravano sei ore al giorno e l'ordinamento era democratico ed elettivo. L'ideale di un mondo organizzato per soddisfare i bisogni della comunità e non quelli egoistici dei singoli trovò nuova voce un secolo dopo negli scritti di [[Tommaso Campanella]] (''[[La città del sole]]'', [[1643]]). Le aspirazioni a un nuovo ordine sociale furono alla base, verso la metà del '600, del movimento inglese degli "zappatori" ([[diggers]]), ala estrema del movimento radical-democratico dei "livellatori" (levellers ): essi ponevano come premessa imprescindibile per l'eliminazione delle disuguaglianze economiche e sociali la soppressione della proprietà terriera (scritti di [[Gerrard Winstanley]]). Nel [[1649]] il loro tentativo di comunità rurale fu represso con le armi.


=== Rivoluzione francese e rivoluzione industriale ===  
=== Rivoluzione francese e rivoluzione industriale ===  
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