Chiesa cattolica: differenze tra le versioni

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Inoltre, riguardo la scuola, non dimentichiamo i finanziamenti alle scuole cattoliche. Essi sono iniziati nel 2000 con il ministro dell'istruzione Berlinguer, sotto il governo D'Alema, con la legge 62/2000. Questa ha dato 300 miliardi di lire alle scuole private riconosciute paritarie (che sono in maggioranza cattoliche). Tuttavia, questo provvedimento è contrario alla Costituzione, la quale afferma nell'articolo 33: «enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato».
Inoltre, riguardo la scuola, non dimentichiamo i finanziamenti alle scuole cattoliche. Essi sono iniziati nel 2000 con il ministro dell'istruzione Berlinguer, sotto il governo D'Alema, con la legge 62/2000. Questa ha dato 300 miliardi di lire alle scuole private riconosciute paritarie (che sono in maggioranza cattoliche). Tuttavia, questo provvedimento è contrario alla Costituzione, la quale afferma nell'articolo 33: «enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato».


== Chiesa cattolica e pedofilia ==
== Il «sistema Becciu» <ref>Fonte principale: ''[https://www.corriere.it/cronache/20_ottobre_07/becciu-storia-affari-scandalo-che-ha-sconvolto-vaticano-bb666d28-0876-11eb-ab0e-c425b38361b4.shtml Caso Becciu, la storia e gli affari dello scandalo che ha sconvolto il Vaticano: cosa è successo]''</ref> ==
 
=== La carriera da diplomatico e il ruolo alla Segreteria di Stato ===
Giovanni Angelo Becciu dal [[2011]] (nominato da Benedetto XVI, confermato nel [[2013]] da Francesco) al [[2018]], ha rivestito il delicatissimo ruolo di Sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato, in pratica il numero 3. L'allora monsignor Becciu era divenuto l'amico più caro del papa, che nel [[2017]] lo aveva nominato delegato speciale presso il Sovrano militare ordine di Malta per risolvere la crisi dell'Ordine. Francesco infatti ne aveva apprezzato le doti già subito dopo la sua elezione al soglio di Pietro. Ed era l'uomo che poteva gestire i fondi della Segreteria di Stato, compresi quelli dell'Obolo di San Pietro, cioè il denaro che i fedeli di tutto il mondo raccolgono appositamente per le necessità della Chiesa e, in particolare, per le opere di carità in favore dei più bisognosi.
 
=== La nomina a cardinale e il dialogo quotidiano col Pontefice ===
Un giorno dopo l'altro Becciu si era trasformato in uno dei collaboratori più fidati del papa, il prelato sul quale Francesco poteva sempre contare, non soltanto per le questioni economiche del Vaticano. Con lui il pontefice si confrontava ogni giorno dal momento che lo riteneva non solamente il suo consigliere più affidabile ma anche un amico sincero. Proprio perché lo stimava, il [[20 maggio]] [[2018]] lo aveva creato cardinale e il [[28 maggio]] aveva voluto affidargli l'incarico di prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Becciu è però rimasto sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato fino al [[29 giugno]], mantenendo quindi il potere sui fondi della Segreteria di Stato.
 
=== L'affare di Londra, i favori ai fratelli e il petrolio angolano ===
L'amicizia tra il papa e il cardinale Becciu ha cominciato a incrinarsi quando la magistratura vaticana ha iniziato a indagare sull'acquisto, avvenuto nel [[2014]], di un palazzo a Londra, al civico 80 di Sloane Avenue <ref>[https://www.corriere.it/cronache/19_novembre_16/londra-progetto-vaticanoper-palazzo-scandalo-29f46aee-08b7-11ea-bebc-dc68b9227425.shtml Londra, il progetto del Vaticano per il palazzo dello scandalo]</ref>, un antico magazzino di Harrods del [[1911]], per 300 milioni di euro contro un valore dell'immobile molto inferiore. Le indagini su quell'investimento portarono alla luce movimenti strani anche sulla cassa della sezione Affari Generali della Segreteria di Stato, che gestisce, tra l'altro, anche i soldi dell'Obolo di San Pietro e che è stimata attorno ai settecento milioni di euro. Emersero pure finanziamenti che, secondo gli inquirenti, a vario titolo, Angelo Becciu aveva fatto arrivare ai suoi familiari, i fratelli Tonino, Mario e Francesco, dal [[2013]]. In particolare, secondo gli inquirenti, Becciu aveva dato centomila euro alla Cooperativa Spes, braccio operativo della Caritas di Ozieri, in provincia di Sassari, in Sardegna, e guidata da suo fratello Tonino che già, secondo le voci, era stato beneficiato dall'alto prelato di centinaia di migliaia di euro per ammodernare un forno e ampliare la sua attività. Poi gli inquirenti contestano al cardinale un accordo per mettere lo stemma di Caritas Roma sopra le bottigliette di birra artigianale Pollicino prodotte dalla società Angel's, di cui è amministratore il fratello Mario, in cambio di donazioni alla stessa Caritas del 5% del fatturato, cosa che avrebbe consentito all'azienda notevoli benefici fiscali. E anche di avere commissionato all'altro fratello Francesco lavori di falegnameria, porte e finestre, quando era nunzio apostolico in Angola e a Cuba. Quando il papa è stato informato di tutto questo la fiducia verso colui che credeva l'amico più sincero è crollata.
 
=== Le rete di banchieri e affaristi attorno a Becciu ===
A peggiorare le cose sono state le inchieste giornalistiche che hanno portato alla luce il conglomerato di consulenti e gestori finanziari appartenenti «sistema Becciu», una truppa guidata da Enrico Crasso, finanziere ex Credit Suisse, gestore per volontà cardinalizia delle finanze della Segreteria di Stato; come pure Alessandro Noceti, anche lui ex Credit Suisse poi in Valeur, che avrebbe portato in Vaticano un altro discusso finanziere, Raffaele Mincione. Questa struttura parallela si appoggiava ai più stretti collaboratori del cardinale Becciu: Fabrizio Tirabassi, monsignor Alberto Perlasca e Vincenzo Mauriello. Londra è stata scelta per gli investimenti più consistenti dopo che era andato male un affare relativo al petrolio angolano, concepito con l'uomo d'affari Antonio Mosquito, che aveva attirato le attenzioni della magistratura portoghese, che indagava da anni sul flusso di denaro gestito da lui e Isabel Dos Santos, figlia dell'ex presidente angolano. Nel sistema Becciu consulenze e benefit erano tutti fuori mercato: i fondi, erogati come consulenze dalla Segreteria di Stato, passavano per società intermediarie di turno e venivano divisi con i finanzieri «amici», che li facevano affluire in fondi di investimento. Il fondo che conduce all'acquisto del palazzo di Sloane Avenue nasce con la medesima impostazione: solo che in quel caso qualcosa va storto, perché il valore patrimoniale netto del fondo inizia a calare e diventa un'idrovora che risucchia soldi, producendo una voragine nei conti, anche perché le consulenze milionarie vengono pagate ugualmente. Il palazzo di Londra è, insomma, solo l'ultimo investimento, finito male, che ha fatto saltare un meccanismo rodato.
 
=== Le denunce del cardinale Pell ===
Una rete che aveva avuto un primo segnalatore: il cardinale George Pell, il primo a individuare la spudorato ricorso a metodi vietati dalle nuove linee guida volute da Bergoglio. Il suo ritorno a Roma, dopo l'assoluzione dalle accuse di pedofilia, crea tensione al sistema di Becciu, che verrà anche accusato di aver inviato fondi riservati ad alcuni degli accusatori di Pell. Che qualcosa non andasse nella gestione Becciu se n'era accorto tempo prima anche Francesco De Pasquale, ex direttore dell'Autorità finanziaria con un lungo passato (32 anni) in Banca d'Italia:
:«Dei tre anni e quattro mesi all'Aif ricordo la fatica a interfacciarsi con la Segreteria di Stato. Avevo l'impressione che l'allora Sostituto Angelo Becciu, e anche il segretario per i Rapporti con gli Stati Dominique Mamberti ostacolassero il nostro lavoro per la trasparenza. Quando capirono che la legge iniziale dava all'Aif ampi poteri di controllo anche su di loro decisero di affidarla ad altre persone. Non eravamo affidabili per loro, nel senso che non eravamo disponibili a obbedire loro. [...] Mi domando come sia possibile che in Segreteria di Stato si siano affidati a faccendieri che fuori dal Vaticano non sarebbero mai stati presi in considerazione, per quale motivo non conoscessero la non buona reputazione di queste persone».
 
=== La dama del cardinale e i fondi alla società slovena ===
Ad aggravare la posizione di Becciu è intervenuta la vicenda della «superconsulente vaticana» Cecilia Marogna <ref>[https://www.corriere.it/cronache/20_ottobre_07/cecilia-marogna-bonifici-cardinale-becciu-usata-come-pacco-bomba-fondi-mai-fatto-fattura-9295d9f4-0805-11eb-a1db-10b0d3200beb.shtml Cecilia Marogna e i bonifici del cardinale Becciu: «Usata come un pacco bomba. I fondi? Mai fatto una fattura»]</ref>, alla quale Becciu ha fatto bonificare tramite monsignor Perlasca 500.000 euro per non meglio precisate «missioni diplomatiche» in Africa, al fine di evitare i rischi di attentati a Nunziature e Missioni. Soldi fluiti sui conti Unicredit di una società slovena la cui attività appare quanto meno opaca.
 
== Chiesa e pedofilia ==
Una serie di episodi che ha riscosso una vasta eco mediatica e una considerevole attenzione da parte dell'opinione pubblica internazionale a partire dal [[2002]] e in particolare tra il [[2009]] e il [[2010]]: si tratta di abusi sessuali su minori o possesso di materiale pedopornografico da parte di vescovi, sacerdoti, religiosi e catechisti appartenenti alla Chiesa cattolica.
Una serie di episodi che ha riscosso una vasta eco mediatica e una considerevole attenzione da parte dell'opinione pubblica internazionale a partire dal [[2002]] e in particolare tra il [[2009]] e il [[2010]]: si tratta di abusi sessuali su minori o possesso di materiale pedopornografico da parte di vescovi, sacerdoti, religiosi e catechisti appartenenti alla Chiesa cattolica.


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Il rescritto papale, pur non cambiando il segreto della confessione, che rimane, né comportando la pubblicazione e la divulgazione dei documenti dei processi, ha avuto come conseguenza un record di denunce provenienti da tutto il mondo: 1.000 in un anno. John Joseph Kennedy, il capo Ufficio della Sezione Disciplinare nella Congregazione per la dottrina della fede ha affermato che l'enorme afflusso di denunce («uno tsunami di casi»), ha «sopraffatto» il personale. <ref>''[https://www.repubblica.it/vaticano/2019/12/20/news/vescovi_pedofilia_papa-243934200/ Pedofilia nella Chiesa, record di denunce: mille in un anno]''</ref>
Il rescritto papale, pur non cambiando il segreto della confessione, che rimane, né comportando la pubblicazione e la divulgazione dei documenti dei processi, ha avuto come conseguenza un record di denunce provenienti da tutto il mondo: 1.000 in un anno. John Joseph Kennedy, il capo Ufficio della Sezione Disciplinare nella Congregazione per la dottrina della fede ha affermato che l'enorme afflusso di denunce («uno tsunami di casi»), ha «sopraffatto» il personale. <ref>''[https://www.repubblica.it/vaticano/2019/12/20/news/vescovi_pedofilia_papa-243934200/ Pedofilia nella Chiesa, record di denunce: mille in un anno]''</ref>
== Il «sistema Becciu» <ref>Fonte principale: ''[https://www.corriere.it/cronache/20_ottobre_07/becciu-storia-affari-scandalo-che-ha-sconvolto-vaticano-bb666d28-0876-11eb-ab0e-c425b38361b4.shtml Caso Becciu, la storia e gli affari dello scandalo che ha sconvolto il Vaticano: cosa è successo]''</ref> ==
=== La carriera da diplomatico e il ruolo alla Segreteria di Stato ===
Giovanni Angelo Becciu dal [[2011]] (nominato da Benedetto XVI, confermato nel [[2013]] da Francesco) al [[2018]], ha rivestito il delicatissimo ruolo di Sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato, in pratica il numero 3. L'allora monsignor Becciu era divenuto l'amico più caro del papa, che nel [[2017]] lo aveva nominato delegato speciale presso il Sovrano militare ordine di Malta per risolvere la crisi dell'Ordine. Francesco infatti ne aveva apprezzato le doti già subito dopo la sua elezione al soglio di Pietro. Ed era l'uomo che poteva gestire i fondi della Segreteria di Stato, compresi quelli dell'Obolo di San Pietro, cioè il denaro che i fedeli di tutto il mondo raccolgono appositamente per le necessità della Chiesa e, in particolare, per le opere di carità in favore dei più bisognosi.
=== La nomina a cardinale e il dialogo quotidiano col Pontefice ===
Un giorno dopo l'altro Becciu si era trasformato in uno dei collaboratori più fidati del papa, il prelato sul quale Francesco poteva sempre contare, non soltanto per le questioni economiche del Vaticano. Con lui il pontefice si confrontava ogni giorno dal momento che lo riteneva non solamente il suo consigliere più affidabile ma anche un amico sincero. Proprio perché lo stimava, il [[20 maggio]] [[2018]] lo aveva creato cardinale e il [[28 maggio]] aveva voluto affidargli l'incarico di prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Becciu è però rimasto sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato fino al [[29 giugno]], mantenendo quindi il potere sui fondi della Segreteria di Stato.
=== L'affare di Londra, i favori ai fratelli e il petrolio angolano ===
L'amicizia tra il papa e il cardinale Becciu ha cominciato a incrinarsi quando la magistratura vaticana ha iniziato a indagare sull'acquisto, avvenuto nel [[2014]], di un palazzo a Londra, al civico 80 di Sloane Avenue <ref>[https://www.corriere.it/cronache/19_novembre_16/londra-progetto-vaticanoper-palazzo-scandalo-29f46aee-08b7-11ea-bebc-dc68b9227425.shtml Londra, il progetto del Vaticano per il palazzo dello scandalo]</ref>, un antico magazzino di Harrods del [[1911]], per 300 milioni di euro contro un valore dell'immobile molto inferiore. Le indagini su quell'investimento portarono alla luce movimenti strani anche sulla cassa della sezione Affari Generali della Segreteria di Stato, che gestisce, tra l'altro, anche i soldi dell'Obolo di San Pietro e che è stimata attorno ai settecento milioni di euro. Emersero pure finanziamenti che, secondo gli inquirenti, a vario titolo, Angelo Becciu aveva fatto arrivare ai suoi familiari, i fratelli Tonino, Mario e Francesco, dal [[2013]]. In particolare, secondo gli inquirenti, Becciu aveva dato centomila euro alla Cooperativa Spes, braccio operativo della Caritas di Ozieri, in provincia di Sassari, in Sardegna, e guidata da suo fratello Tonino che già, secondo le voci, era stato beneficiato dall'alto prelato di centinaia di migliaia di euro per ammodernare un forno e ampliare la sua attività. Poi gli inquirenti contestano al cardinale un accordo per mettere lo stemma di Caritas Roma sopra le bottigliette di birra artigianale Pollicino prodotte dalla società Angel's, di cui è amministratore il fratello Mario, in cambio di donazioni alla stessa Caritas del 5% del fatturato, cosa che avrebbe consentito all'azienda notevoli benefici fiscali. E anche di avere commissionato all'altro fratello Francesco lavori di falegnameria, porte e finestre, quando era nunzio apostolico in Angola e a Cuba. Quando il papa è stato informato di tutto questo la fiducia verso colui che credeva l'amico più sincero è crollata.
=== Le rete di banchieri e affaristi attorno a Becciu ===
A peggiorare le cose sono state le inchieste giornalistiche che hanno portato alla luce il conglomerato di consulenti e gestori finanziari appartenenti «sistema Becciu», una truppa guidata da Enrico Crasso, finanziere ex Credit Suisse, gestore per volontà cardinalizia delle finanze della Segreteria di Stato; come pure Alessandro Noceti, anche lui ex Credit Suisse poi in Valeur, che avrebbe portato in Vaticano un altro discusso finanziere, Raffaele Mincione. Questa struttura parallela si appoggiava ai più stretti collaboratori del cardinale Becciu: Fabrizio Tirabassi, monsignor Alberto Perlasca e Vincenzo Mauriello. Londra è stata scelta per gli investimenti più consistenti dopo che era andato male un affare relativo al petrolio angolano, concepito con l'uomo d'affari Antonio Mosquito, che aveva attirato le attenzioni della magistratura portoghese, che indagava da anni sul flusso di denaro gestito da lui e Isabel Dos Santos, figlia dell'ex presidente angolano. Nel sistema Becciu consulenze e benefit erano tutti fuori mercato: i fondi, erogati come consulenze dalla Segreteria di Stato, passavano per società intermediarie di turno e venivano divisi con i finanzieri «amici», che li facevano affluire in fondi di investimento. Il fondo che conduce all'acquisto del palazzo di Sloane Avenue nasce con la medesima impostazione: solo che in quel caso qualcosa va storto, perché il valore patrimoniale netto del fondo inizia a calare e diventa un'idrovora che risucchia soldi, producendo una voragine nei conti, anche perché le consulenze milionarie vengono pagate ugualmente. Il palazzo di Londra è, insomma, solo l'ultimo investimento, finito male, che ha fatto saltare un meccanismo rodato.
=== Le denunce del cardinale Pell ===
Una rete che aveva avuto un primo segnalatore: il cardinale George Pell, il primo a individuare la spudorato ricorso a metodi vietati dalle nuove linee guida volute da Bergoglio. Il suo ritorno a Roma, dopo l'assoluzione dalle accuse di pedofilia, crea tensione al sistema di Becciu, che verrà anche accusato di aver inviato fondi riservati ad alcuni degli accusatori di Pell. Che qualcosa non andasse nella gestione Becciu se n'era accorto tempo prima anche Francesco De Pasquale, ex direttore dell'Autorità finanziaria con un lungo passato (32 anni) in Banca d'Italia:
:«Dei tre anni e quattro mesi all'Aif ricordo la fatica a interfacciarsi con la Segreteria di Stato. Avevo l'impressione che l'allora Sostituto Angelo Becciu, e anche il segretario per i Rapporti con gli Stati Dominique Mamberti ostacolassero il nostro lavoro per la trasparenza. Quando capirono che la legge iniziale dava all'Aif ampi poteri di controllo anche su di loro decisero di affidarla ad altre persone. Non eravamo affidabili per loro, nel senso che non eravamo disponibili a obbedire loro. [...] Mi domando come sia possibile che in Segreteria di Stato si siano affidati a faccendieri che fuori dal Vaticano non sarebbero mai stati presi in considerazione, per quale motivo non conoscessero la non buona reputazione di queste persone».
=== La dama del cardinale e i fondi alla società slovena ===
Ad aggravare la posizione di Becciu è intervenuta la vicenda della «superconsulente vaticana» Cecilia Marogna <ref>[https://www.corriere.it/cronache/20_ottobre_07/cecilia-marogna-bonifici-cardinale-becciu-usata-come-pacco-bomba-fondi-mai-fatto-fattura-9295d9f4-0805-11eb-a1db-10b0d3200beb.shtml Cecilia Marogna e i bonifici del cardinale Becciu: «Usata come un pacco bomba. I fondi? Mai fatto una fattura»]</ref>, alla quale Becciu ha fatto bonificare tramite monsignor Perlasca 500.000 euro per non meglio precisate «missioni diplomatiche» in Africa, al fine di evitare i rischi di attentati a Nunziature e Missioni. Soldi fluiti sui conti Unicredit di una società slovena la cui attività appare quanto meno opaca.


== Considerazioni finali ==
== Considerazioni finali ==
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