Il Risveglio Anarchico: differenze tra le versioni

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:«Con o senza l'adesione degli [[anarchici]], il [[sindacato]] si forma ed intraprende un dato movimento. Possiamo disinteressarcene? No. Per influire sulla sua linea di condotta, saremo noi meglio in grado di farlo dentro o fuori del [[sindacato]]? La risposta non può essere dubbia. Membri del [[sindacato]] potremo controllarne e seguirne l'opera giorno per giorno, darle una certa direzione, fare intendere la nostra voce d'incoraggiamento o di protesta secondo i casi. Non appartenendovi, ci troveremo il più delle volte in faccia di decisioni già prese, che sarà ben difficile modificare. Quei benedetti statuti che paiono spaventare assai molti compagni, in realtà non contano gran cosa e, col sottrarsi ad essi, non ci si sottrae poi a certi contratti di lavoro, che siamo costretti di subire, a meno d'intenderci col padrone contro altri operai». <ref>Cfr. sul n. 256, del 5 giugno 1909, la rubrica ''Domande e Risposte''.</ref>
:«Con o senza l'adesione degli [[anarchici]], il [[sindacato]] si forma ed intraprende un dato movimento. Possiamo disinteressarcene? No. Per influire sulla sua linea di condotta, saremo noi meglio in grado di farlo dentro o fuori del [[sindacato]]? La risposta non può essere dubbia. Membri del [[sindacato]] potremo controllarne e seguirne l'opera giorno per giorno, darle una certa direzione, fare intendere la nostra voce d'incoraggiamento o di protesta secondo i casi. Non appartenendovi, ci troveremo il più delle volte in faccia di decisioni già prese, che sarà ben difficile modificare. Quei benedetti statuti che paiono spaventare assai molti compagni, in realtà non contano gran cosa e, col sottrarsi ad essi, non ci si sottrae poi a certi contratti di lavoro, che siamo costretti di subire, a meno d'intenderci col padrone contro altri operai». <ref>Cfr. sul n. 256, del 5 giugno 1909, la rubrica ''Domande e Risposte''.</ref>


La concezione [[bertoniana]] del [[sindacalismo]] è meglio chiarita, tuttavia, in una serie di scritti polemici contro la posizione riformista del gruppo francese della ''Vie ouvrière'' ([[Pierre Monatte|Monatte]]-[[Alfred Rosmer|Rosmer]]) e la troviamo riassunta nel testo di una conferenza tenuta da [[Luigi Bertoni|Bertoni]] a Parigi il [[28 gennaio]] [[1914]] (poi pubblicata, col titolo ''Notre syndicalisme'', nella parte francese de ''Le Réveil'', n. 377, del 7 febbraio 1914 e seguenti). I «mezzi e lo scopo del [[sindacalismo]]» vi erano così sintetizzati: <ref>''Notre syndicalisme'', n. 380, del 21 marzo 1914.</ref>
La concezione [[bertoniana]] del [[sindacalismo]] è meglio chiarita, tuttavia, in una serie di scritti polemici contro la posizione riformista del gruppo francese della ''Vie ouvrière'' ([[Pierre Monatte|Monatte]]-[[Alfred Rosmer|Rosmer]]) e la troviamo riassunta nel testo di una conferenza tenuta da [[Luigi Bertoni|Bertoni]] a Parigi il [[28 gennaio]] [[1914]] (poi pubblicata, col titolo '''''Notre syndicalisme''''', nella parte francese de ''Le Réveil'', n. 377, del [[7 febbraio]] [[1914]] e seguenti). I «mezzi e lo scopo del [[sindacalismo]]» vi erano così sintetizzati: <ref>''Notre syndicalisme'', n. 380, del 21 marzo 1914.</ref>
* «1. Realizzare la più netta separazione possibile fra sfruttati e sfruttatori, per rendere la lotta più estesa, più intensa e più manifesta [...]».
* «1. Realizzare la più netta separazione possibile fra sfruttati e sfruttatori, per rendere la lotta più estesa, più intensa e più manifesta [...]».
* «2. Opporsi ad ogni intromissione ed alle direttive date dal di fuori, non creando dei poteri centrali e distinguendo nettamente il [[sindacato]] da ogni partito politico. Ogni controparola o segnale d'azione deve provenire dalla stessa assemblea e non deve presentarsi come l'imposizione di una qualsivoglia autorità».
* «2. Opporsi ad ogni intromissione ed alle direttive date dal di fuori, non creando dei poteri centrali e distinguendo nettamente il [[sindacato]] da ogni partito politico. Ogni controparola o segnale d'azione deve provenire dalla stessa assemblea e non deve presentarsi come l'imposizione di una qualsivoglia autorità».
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