Argo Secondari: differenze tra le versioni

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Alla fine della Guerra mondiale Argo svolge con profitto la professione di odontotecnico, ma è anche tra i fondatori della sezione romana dell'Associazione degli Arditi d'Italia.  
Alla fine della Guerra mondiale Argo svolge con profitto la professione di odontotecnico, ma è anche tra i fondatori della sezione romana dell'Associazione degli Arditi d'Italia.  


Dopo aver partecipato con i Legionari Fiumani all'[[Impresa di Fiume]], in cui il suo intento era quello di costituire una "Repubblica dei Soviet", idea peraltro ipotizzata anche da [[Mario Carli]] sul giornale dei Legionari fiumani, «[[La Testa di Ferro]]» [[File:Testadif.jpg|500px|thumb|left|''Frontespizio de La Testa di Ferro'']], viene arrestato mentre tenta di riparare in [[Svizzera]] per aver organizzato "un colpo di mano", con lo scopo di occupare il parlamento e il ministero delle guerra; infatti nel luglio [[1919]], durante la "rivolta contro il carovita", aveva tentato, senza riuscirvi, di portare con sé un folto gruppo del 17° Reparto d'Assalto Arditi di stanza a Vallelata (Roma), nella speranza di impossessarsi di armi e munizioni e soprattutto di convincere i soldati a schierarsi dalla parte del popolo, ma il tutto fu stroncato sul nascere, anche se in seguito otterrà maggiori fortune con la costituzione degli [[Arditi del Popolo]] a partire da una costola degli Arditi.  
Secondari viene arrestato mentre tenta di riparare in [[Svizzera]] per aver organizzato "un colpo di mano", con lo scopo di occupare il parlamento e il ministero della guerra; infatti, nel luglio [[1919]], durante la "rivolta contro il carovita", aveva tentato, senza riuscirvi, di portare con sé un folto gruppo del 17° Reparto d'Assalto Arditi di stanza a Vallelata (Roma), nella speranza di impossessarsi di armi e munizioni e soprattutto di convincere i soldati a schierarsi dalla parte del popolo, ma il tutto fu stroncato sul nascere, anche se in seguito otterrà maggiori fortune con la costituzione degli [[Arditi del Popolo]] a partire da una costola degli Arditi.  


Liberato nel marzo [[1920]], grazie all'amnistia per i reati contro la sicurezza dello [[Stato]], frequenta [[Gabriele D'Annunzio]] ed [[Eva Kühn]] (moglie di [[Giovanni Amendola]]) quando comincia ad interessarsi di esoterismo partecipando a riunioni di cultori dell'argomento. Nel maggio seguente, in dissenso con la corrente "antibolscevica" degli arditi romani (guidata da [[Giuseppe Bottai]] e [[Ulisse Igliori]]) e col sostegno di [[Filippo Naldi]] e [[Peppino Garibaldi]], Secondari e la sua componente anarchico-repubblicana estromettono il direttivo e provocano la scissione dell'associazione in due tronconi. Ma all'interno della corrente che fa a lui riferimento, costituitasi in Commissione provvisoria della nuova Associazione arditi d'Italia (schedata dalla questura romana come «associazione politica mazziniana degli arditi»), si formano ancora una volta due tendenze contrapposte: quella di Naldi e Garibaldi, su posizioni moderate, e quella dei "sovversivi" Secondariani che - a detta della questura capitolina - intenderebbero «proclamare la repubblica comunista». Secondari cerca, in effetti, di fare scendere in piazza gli arditi romani al fianco dei lavoratori in occasione delle agitazioni del [[biennio rosso]], ma visti fallire i propri intendimenti, si dimette dalle cariche direttive, tanto che qualche settimana più tardi le [[autorità]] possono registrare lo scioglimento di fatto della sezione romana dell'associazione degli arditi. Deve trascorrere quasi un anno perché, nel giugno del [[1921]], la sezione si riorganizzi, approfittando della ripresa dell'Associazione nazionale arditi d'Italia e del suo nuovo orientamento, se non proprio "anti", quanto meno "a-fascista".  
Liberato nel marzo [[1920]], grazie all'amnistia per i reati contro la sicurezza dello [[Stato]], frequenta [[Gabriele D'Annunzio]] ed [[Eva Kühn]] (moglie di [[Giovanni Amendola]]) quando comincia ad interessarsi di esoterismo partecipando a riunioni di cultori dell'argomento. Nel maggio seguente, in dissenso con la corrente "antibolscevica" degli arditi romani (guidata da [[Giuseppe Bottai]] e [[Ulisse Igliori]]) e col sostegno di [[Filippo Naldi]] e [[Peppino Garibaldi]], Secondari e la sua componente anarchico-repubblicana estromettono il direttivo e provocano la scissione dell'associazione in due tronconi. Ma all'interno della corrente che fa a lui riferimento, costituitasi in Commissione provvisoria della nuova Associazione arditi d'Italia (schedata dalla questura romana come «associazione politica mazziniana degli arditi»), si formano ancora una volta due tendenze contrapposte: quella di Naldi e Garibaldi, su posizioni moderate, e quella dei "sovversivi" Secondariani che - a detta della questura capitolina - intenderebbero «proclamare la repubblica comunista». Secondari cerca, in effetti, di fare scendere in piazza gli arditi romani al fianco dei lavoratori in occasione delle agitazioni del [[biennio rosso]], ma visti fallire i propri intendimenti, si dimette dalle cariche direttive, tanto che qualche settimana più tardi le [[autorità]] possono registrare lo scioglimento di fatto della sezione romana dell'associazione degli arditi. Deve trascorrere quasi un anno perché, nel giugno del [[1921]], la sezione si riorganizzi, approfittando della ripresa dell'Associazione nazionale arditi d'Italia e del suo nuovo orientamento, se non proprio "anti", quanto meno "a-fascista".  
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