Banda Bonnot: differenze tra le versioni

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La Banda, che si costituì senza alcuna [[Gerarchia|struttura gerarchica]] o senza formalità d'altro tipo (ognuno era libero di volta in volta di scegliere se partecipare o meno ad un colpo), intendeva assaltare le banche utilizzando automobili di grossa cilindrata opportunamente rubate prima di ogni previsto "colpo". Bonnot era infatti un abilissimo guidatore ed era adattissimo a questo scopo.  
La Banda, che si costituì senza alcuna [[Gerarchia|struttura gerarchica]] o senza formalità d'altro tipo (ognuno era libero di volta in volta di scegliere se partecipare o meno ad un colpo), intendeva assaltare le banche utilizzando automobili di grossa cilindrata opportunamente rubate prima di ogni previsto "colpo". Bonnot era infatti un abilissimo guidatore ed era adattissimo a questo scopo.  


I soldi espropriati avrebbero dovuto servire per sostentare se stessi e gli ambienti radicali dell'[[anarchismo]] parigino; inoltre l'obiettivo era anche quello di terrorizzare la [[Capitalismo|società capitalista]] e dimostrare a tutti la sua vulnerabilità, al di là degli schieramenti di [[polizia]] preposti a difendere le [[banca|banche]] e le case dei ricchi borghesi. Per poter realizzare il progetto, il gruppo si dotò di tutta una serie di appoggi e agganci “minori” cui fare affidamento in caso di necessità: il garagista Dettweiller, il meccanico Dubois, e poi anche [[Barbe Leclec'h]], [[Antony Gauzy]], [[Marie Schoofs]] (fidanzata di Garnier), Rodriguez, [[Jean de Boe]], [[David Bellonie]], Beswnard, Rimbaud, Gorodesky, Crozat de Fleury, ecc.
I soldi espropriati avrebbero dovuto servire per sostentare se stessi e gli ambienti radicali dell'[[anarchismo]] parigino; inoltre l'obiettivo era anche quello di terrorizzare la [[Capitalismo|società capitalista]] e dimostrare a tutti la sua vulnerabilità, al di là degli schieramenti di [[polizia]] preposti a difendere le [[banca|banche]] e le case dei ricchi borghesi. Per poter realizzare il progetto, il gruppo si dotò di tutta una serie di appoggi e agganci “minori” cui fare affidamento in caso di necessità: il garagista Dettweiller, il meccanico Dubois, e poi anche [[Barbe Leclec'h]], [[Antoine Gauzy]], [[Marie Schoofs]] (fidanzata di Garnier), Rodriguez, [[Jean de Boe]], [[David Bellonie]], Beswnard, Rimbaud, Gorodesky, Crozat de Fleury, ecc.


===Azioni della Banda Bonnot===  
===Azioni della Banda Bonnot===  
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[[File:Bonnot (morto).jpg|thumb|Cadavere di Jules Bonnot]]
[[File:Bonnot (morto).jpg|thumb|Cadavere di Jules Bonnot]]
Dopo le ultime rapine le maglie della [[polizia]] si strinsero sempre più intorno alla banda, il [[governo]] si appellò all'amor [[patria|patrio]] del popolo contro chi voleva, a loro dire, portare il caos e il disordine nella società. Gli anarchici venivano considerati i primi nemici della patria, la loro idea andava estirpata radicalmente. Per alcuni militanti dell'''[[L'Idée Libre|Idée Libre]]'' non ci fu scampo, vennero fermati e accusati di qualsiasi crimine compiuto durante quel periodo. [[Jules Bonnot]], in fuga, trovò prima ospitalità ad Ivry ([[24 aprile]] [[1912]]) nella casa di un amico di [[Elie Monnier]], l'anarchico [[Antoine Gauzy]]. Il giorno seguente in casa Gauzy irruppe la [[polizia]] e ne nacque uno scontro a fuoco. Il commissario che comandava le azioni (il vice direttore della Sûreté, Jouin) morì nei tumulti, mentre Bonnot, ferito, continuò la sua fuga. Ma anche per lui le ore erano oramai contate.
Dopo le ultime rapine le maglie della [[polizia]] si strinsero sempre più intorno alla banda, il [[governo]] si appellò all'amor [[patria|patrio]] del popolo contro chi voleva, a loro dire, portare il caos e il disordine nella società. Gli anarchici venivano considerati i primi nemici della patria, la loro idea andava estirpata radicalmente. Per alcuni militanti dell'''[[L'Idée Libre|Idée Libre]]'' non ci fu scampo, vennero fermati e accusati di qualsiasi crimine compiuto durante quel periodo. [[Jules Bonnot]], in fuga, trovò prima ospitalità ad Ivry ([[24 aprile]] [[1912]]) nella casa di un amico di [[Elie Monnier]], l'anarchico [[Antoine Gauzy]]. Il giorno seguente in casa [[Antoine Gauzy|Gauzy]] irruppe la [[polizia]] e ne nacque uno scontro a fuoco. Il commissario che comandava le azioni (il vice direttore della Sûreté, Jouin) morì nei tumulti, mentre Bonnot, ferito, continuò la sua fuga. Ma anche per lui le ore erano oramai contate.


Nei giorni seguenti chiese e ricevette ospitalità dal meccanico-anarchico [[Joseph Dubois]], l'unico che in quel momento poteva farlo. Scovato anche questo rifugio, domenica [[28 aprile]] partì l'assalto in forze da parte della [[polizia]], della Guardia repubblicana e di alcuni volontari (il tutto sotto gli occhi di alcuni cameramen della polizia): Dubois rimase ucciso immediatamente; [[Jules Bonnot|Jules]] morì dopo aver provato inutilmente a resistere. Prima di morire, mentre bombe e proiettili distruggevano inesorabilmente la casa del meccanico, decise di scrivere una sorta di testamento in cui scagionava la signora Thollon (la donna di cui si era innamorato e che era stata arrestata pur non facendo parte della banda), [[Antoine Gauzy]] ed [[Eugène Dieudonné]], riportando inoltre le motivazioni che lo avevano portato ad una scelta tanto radicale di vita:
Nei giorni seguenti chiese e ricevette ospitalità dal meccanico-anarchico [[Joseph Dubois]], l'unico che in quel momento poteva farlo. Scovato anche questo rifugio, domenica [[28 aprile]] partì l'assalto in forze da parte della [[polizia]], della Guardia repubblicana e di alcuni volontari (il tutto sotto gli occhi di alcuni cameramen della polizia): Dubois rimase ucciso immediatamente; [[Jules Bonnot|Jules]] morì dopo aver provato inutilmente a resistere. Prima di morire, mentre bombe e proiettili distruggevano inesorabilmente la casa del meccanico, decise di scrivere una sorta di testamento in cui scagionava la signora Thollon (la donna di cui si era innamorato e che era stata arrestata pur non facendo parte della banda), [[Antoine Gauzy]] ed [[Eugène Dieudonné]], riportando inoltre le motivazioni che lo avevano portato ad una scelta tanto radicale di vita:
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