Inno del Primo Maggio: differenze tra le versioni

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Vieni o Maggio t'aspettan le genti
Vieni o Maggio t'aspettan le genti
ti salutano i liberi cuori
ti salutano i liberi cuori
 
dolce Pasqua del lavoratori
dolce Pasqua dei lavoratori
 
vieni e splendi alla gloria del sol
vieni e splendi alla gloria del sol


Squilli un inno di alate speranze
Squilli un inno di alate speranze
al gran verde che il frutto matura
al gran verde che il frutto matura
e la vasta ideal fioritura
In cui freme Il lucente avvenir


a la vasta ideal fioritura
Disertate falangi dl schiavi
 
in cui freme il lucente avvenir
 
Disertate o falangi di schiavi
 
dai cantieri da l'arse officine
dai cantieri da l'arse officine
via dai campi su da le marine
via dai campi su da le marine
 
tregua tregua all'eterno sudor
tregua tregua all'eterno sudor!


Innalziamo le mani incallite
Innalziamo le mani incallite
 
e sian fascio dl forze fecondo
e sian fascio di forze fecondo
 
noi vogliamo redimere il mondo
noi vogliamo redimere il mondo
dal tiranni de l'ozio e de l'or


dai tiranni de l'ozio e de l'or
giovinezza dolori ideali
 
Giovinezze dolori ideali
 
primavere dal fascino arcano
primavere dal fascino arcano
verde maggio del genere umano
verde maggio del genere umano
 
date al petti il coraggio e la
date ai petti il coraggio e la


Date fiori ai ribelli caduti
Date fiori ai ribelli caduti
 
collo squardo rivolto all'aurora
collo sguardo rivolto all'aurora
 
al gagliardo che lotta e lavora
al gagliardo che lotta e lavora
 
al veggente poeta che muor
al veggente poeta che muor!


== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==

Versione delle 22:31, 29 apr 2020

L'Inno del Primo Maggio, chiamato anche Vieni o maggio o Canzone del maggio, è un canto anarchico e socialista, scritto da Pietro Gori sulla melodia del Va, pensiero, il coro del Nabucco di Giuseppe Verdi.

Gori la scrisse nel 1892, nel carcere milanese di San Vittore, dove era stato rinchiuso preventivamente: il testo fu scritto in prossimità del mese di maggio, per celebrare i Fasci siciliani (cui probabilmente si fa riferimento nel testo del canto). Lo definì "bozzetto drammatico in un atto" col titolo di "Primo Maggio"; avrebbe riscosso subito successo, specialmente fra gli immigrati italiani negli Stati Uniti dove Gori andò più tardi. A Paterson, il luogo più frequentato dagli anarchici americani (anche Gaetano Bresci visse lì) Gori rappresentò il bozzetto anche come attore, e così fece in molte altre città, tra cui Chicago, dove il primo maggio si ricordavano appunto i cinque anarchici impiccati, in seguito alla rivolta seguita allo sciopero organizzato per ottenere la giornata lavorativa di otto ore. Alla fine del Prologo del Primo Maggio, il coro cantava l'Inno del Primo Maggio, che sarebbe divenuto il canto privilegiato della ricorrenza. L'Inno è cantato spesso a manifestazioni anarchiche, come il Primo Maggio di Carrara, anche con variazioni popolari della melodia.

Testo

Vieni o Maggio t'aspettan le genti ti salutano i liberi cuori dolce Pasqua del lavoratori vieni e splendi alla gloria del sol

Squilli un inno di alate speranze al gran verde che il frutto matura e la vasta ideal fioritura In cui freme Il lucente avvenir

Disertate falangi dl schiavi dai cantieri da l'arse officine via dai campi su da le marine tregua tregua all'eterno sudor

Innalziamo le mani incallite e sian fascio dl forze fecondo noi vogliamo redimere il mondo dal tiranni de l'ozio e de l'or

giovinezza dolori ideali primavere dal fascino arcano verde maggio del genere umano date al petti il coraggio e la fé

Date fiori ai ribelli caduti collo squardo rivolto all'aurora al gagliardo che lotta e lavora al veggente poeta che muor

Collegamenti esterni

L'inno su YouTube