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L'operazione, coordinata da Sérgio Paranhos Fleury (un ufficiale brasiliano del ''Departamento de Ordem Política e Social'' durante i [[governo|governi]] [[militari]] susseguitisi in [[Brasile]] dal [[1964]] al [[1985]]), presentò immediatamente alcune stranezze: Marighella non ebbe il tempo di rispondere agli spari della polizia, eppure il volume di fuoco fu impressionante. L'articolo ''[http://nuovalibertalia.blogspot.com/2009/11/la-storia-ci-carlos-marighella.html La storia di Carlos Marighella]'' riporta che Marighella «era ormai divenuto il nemico pubblico numero uno della dittatura militare, e i 29 (40 secondo altre versioni) uomini del DOPS (Dipartimento dell'ordine politico e sociale), comandati da Sergio Fleury, erano ansiosi di attribuirsi il prestigioso trofeo. Seguì la messinscena, il cadavere messo in un maggiolino Volkswagen e la versione ufficiale della sua reazione armata all'ordine di arrendersi dato dal delegato Fleury. Solo nel [[1996]], con il lavoro d'inchiesta della Commissione speciale per i morti e i desaparecidos, la versione ufficiale fu contestata e fu provato che Marighela era stato ucciso con un tiro a bruciapelo dopo essere stato ferito quattro volte. Lo [[Stato]] federale ammise infine la propria responsabilità . Nel [[2008]], la Commissione amnistia del Ministero di giustizia ha attribuito anche a Clara Charf, compagna di Marighella, un'indennità a titolo di riparazione, analogamente a tanti altri casi di amnistiati (la Commissione ha già giudicato in circa 29'000 processi)». | L'operazione, coordinata da Sérgio Paranhos Fleury (un ufficiale brasiliano del ''Departamento de Ordem Política e Social'' durante i [[governo|governi]] [[militari]] susseguitisi in [[Brasile]] dal [[1964]] al [[1985]]), presentò immediatamente alcune stranezze: Marighella non ebbe il tempo di rispondere agli spari della polizia, eppure il volume di fuoco fu impressionante. L'articolo ''[http://nuovalibertalia.blogspot.com/2009/11/la-storia-ci-carlos-marighella.html La storia di Carlos Marighella]'' riporta che Marighella «era ormai divenuto il nemico pubblico numero uno della dittatura militare, e i 29 (40 secondo altre versioni) uomini del DOPS (Dipartimento dell'ordine politico e sociale), comandati da Sergio Fleury, erano ansiosi di attribuirsi il prestigioso trofeo. Seguì la messinscena, il cadavere messo in un maggiolino Volkswagen e la versione ufficiale della sua reazione armata all'ordine di arrendersi dato dal delegato Fleury. Solo nel [[1996]], con il lavoro d'inchiesta della Commissione speciale per i morti e i desaparecidos, la versione ufficiale fu contestata e fu provato che Marighela era stato ucciso con un tiro a bruciapelo dopo essere stato ferito quattro volte. Lo [[Stato]] federale ammise infine la propria responsabilità. Nel [[2008]], la Commissione amnistia del Ministero di giustizia ha attribuito anche a Clara Charf, compagna di Marighella, un'indennità a titolo di riparazione, analogamente a tanti altri casi di amnistiati (la Commissione ha già giudicato in circa 29'000 processi)». | ||
== Voci correlate == | == Voci correlate == |