66 514
contributi
K2 (discussione | contributi) m (Sostituzione testo - "[à][\s\s]" con "à ") |
K2 (discussione | contributi) m (Sostituzione testo - "[à][\s][,]" con "à,") |
||
Riga 4: | Riga 4: | ||
Feyerabend è un [[filosofia|filosofo]] austriaco che soprattutto attraverso il provocatorio ''[[Contro il metodo]]'' (oltre che anche attraverso altri numerosi testi), propone un '''anarchismo epistemologico''' con il quale demolisce il [[neopositivismo]] e le [[Karl Popper|teorie di Popper]]. | Feyerabend è un [[filosofia|filosofo]] austriaco che soprattutto attraverso il provocatorio ''[[Contro il metodo]]'' (oltre che anche attraverso altri numerosi testi), propone un '''anarchismo epistemologico''' con il quale demolisce il [[neopositivismo]] e le [[Karl Popper|teorie di Popper]]. | ||
Feyerabend critica l'approccio dei filosofi della scienza alla conoscenza scientifica, in particolare il falsificazionismo di [[Karl Popper]]. La sua frase più famosa sul metodo scientifico è probabilmente ''anything goes'' che si potrebbe tradurre con «qualsiasi cosa può andar bene» (come metodologia di approccio alla conoscenza). | Feyerabend critica l'approccio dei filosofi della scienza alla conoscenza scientifica, in particolare il falsificazionismo di [[Karl Popper]]. La sua frase più famosa sul metodo scientifico è probabilmente ''anything goes'' che si potrebbe tradurre con «qualsiasi cosa può andar bene» (come metodologia di approccio alla conoscenza). | ||
L'anarchismo epistemologico quindi consiste nella negazione della necessità , della validità e dell'ineluttabilità del metodo della scienza e nell'idea che la scienza per progredire si debba avvalere delle «astuzie della ragione» (da qui l'idea che «qualsiasi cosa possa andar bene»). | L'anarchismo epistemologico quindi consiste nella negazione della necessità, della validità e dell'ineluttabilità del metodo della scienza e nell'idea che la scienza per progredire si debba avvalere delle «astuzie della ragione» (da qui l'idea che «qualsiasi cosa possa andar bene»). | ||
Nei prossimi paragrafi verranno esaminati alcuni aspetti della teoria feyerabendiana. | Nei prossimi paragrafi verranno esaminati alcuni aspetti della teoria feyerabendiana. | ||
Riga 24: | Riga 24: | ||
Questa teoria è una critica e un limite alle pretese riduzionistiche-unionistiche dell'[[neopositivismo|epistemologia neopositivista]]. | Questa teoria è una critica e un limite alle pretese riduzionistiche-unionistiche dell'[[neopositivismo|epistemologia neopositivista]]. | ||
[[Paul Feyerabend]] respinge ogni distinzione tra enunciazioni teoriche e osservative (tale distinzione è di cruciale importanza nel [[neopositivismo|neopositivismo epistemologico]]), poiché ritiene queste ultime dipendenti dalle prime (un asserzione può apparire oggettiva ma in realtà è dipendente dalla teoria entro il quale essa è contenuta). In pratica, superando in radicalità l'"incommensurabilità " di [[Thomas Kuhn]] (questi era convinto che inizialmente fosse una forma di "fede", a permettere il proseguimento della ricerca poiché in un primo momento un nuovo paradigma scientifico non è così esatto rispetto al precedente), egli sostiene la difficoltà , o addirittura l'impossibilità , di poter confrontare diverse teorie scientifiche in quanto fondate su asserzioni di per sé non comparabili. ([[Paul Feyerabend]] supera in radicalità l'incommensurabilità di [[Thomas Kuhn]], perché ritiene pura illusione la nozione di progresso scientifico posta all'interno di un paradigma). | [[Paul Feyerabend]] respinge ogni distinzione tra enunciazioni teoriche e osservative (tale distinzione è di cruciale importanza nel [[neopositivismo|neopositivismo epistemologico]]), poiché ritiene queste ultime dipendenti dalle prime (un asserzione può apparire oggettiva ma in realtà è dipendente dalla teoria entro il quale essa è contenuta). In pratica, superando in radicalità l'"incommensurabilità " di [[Thomas Kuhn]] (questi era convinto che inizialmente fosse una forma di "fede", a permettere il proseguimento della ricerca poiché in un primo momento un nuovo paradigma scientifico non è così esatto rispetto al precedente), egli sostiene la difficoltà, o addirittura l'impossibilità, di poter confrontare diverse teorie scientifiche in quanto fondate su asserzioni di per sé non comparabili. ([[Paul Feyerabend]] supera in radicalità l'incommensurabilità di [[Thomas Kuhn]], perché ritiene pura illusione la nozione di progresso scientifico posta all'interno di un paradigma). | ||
In pratica i dati considerati oggettivi, neutrali ed elementari della scienza, non possono in realtà essere assunti come “oggettivi e universali”, poiché il loro senso è inevitabilmente intrecciato ai diversi quadri teorici entro i quali sono stati enunciati [es. il concetto di massa è ben diverso nella teoria di Newton ("massa classica") rispetto a quella di [[Einstein]] ("massa relativistica")]. | In pratica i dati considerati oggettivi, neutrali ed elementari della scienza, non possono in realtà essere assunti come “oggettivi e universali”, poiché il loro senso è inevitabilmente intrecciato ai diversi quadri teorici entro i quali sono stati enunciati [es. il concetto di massa è ben diverso nella teoria di Newton ("massa classica") rispetto a quella di [[Einstein]] ("massa relativistica")]. | ||
Riga 31: | Riga 31: | ||
== Citazioni == | == Citazioni == | ||
: «Un anarchico è come un agente segreto che giochi la partita della Ragione allo scopo di minare l'[[autorità ]] della Ragione (della Verità , dell'Onestà , della Giustizia ecc.). [...] L'anarchismo epistemologico differisce sia dallo scetticismo sia dall'anarchismo politico (religioso). Mentre lo scettico considera ogni opinione ugualmente buona, o ugualmente cattiva, o desiste completamente dal dare tali giudizi, l'anarchico epistemologico non ha alcuno scrupolo a difendere anche l'asserzione più trita o più mostruosa. Mentre l'anarchico politico o religioso vuole abolire una certa forma di vita, l'anarchico epistemologico può desiderare di difenderla, poiché egli non ha alcun sentimento eterno di fedeltà , o di avversione, nei confronti di alcuna istituzione o ideologia. Come il [[dadaismo|dadaista]], al quale assomiglia assai di più che non somigli all'anarchico politico, egli "''non soltanto non ha un programma, ma è contro tutti i programmi''", anche se in qualche occasione sarà il più rumoroso fra i difensori dello ''status quo'' o fra i suoi oppositori: "per essere veri dadaisti, si dev'essere antidadaisti.[...]"» ([[Paul Feyerabend]], ''Contro il metodo'', Milano, Feltrinelli, 1979, pp. 21-29, 155, 246) | : «Un anarchico è come un agente segreto che giochi la partita della Ragione allo scopo di minare l'[[autorità ]] della Ragione (della Verità, dell'Onestà, della Giustizia ecc.). [...] L'anarchismo epistemologico differisce sia dallo scetticismo sia dall'anarchismo politico (religioso). Mentre lo scettico considera ogni opinione ugualmente buona, o ugualmente cattiva, o desiste completamente dal dare tali giudizi, l'anarchico epistemologico non ha alcuno scrupolo a difendere anche l'asserzione più trita o più mostruosa. Mentre l'anarchico politico o religioso vuole abolire una certa forma di vita, l'anarchico epistemologico può desiderare di difenderla, poiché egli non ha alcun sentimento eterno di fedeltà, o di avversione, nei confronti di alcuna istituzione o ideologia. Come il [[dadaismo|dadaista]], al quale assomiglia assai di più che non somigli all'anarchico politico, egli "''non soltanto non ha un programma, ma è contro tutti i programmi''", anche se in qualche occasione sarà il più rumoroso fra i difensori dello ''status quo'' o fra i suoi oppositori: "per essere veri dadaisti, si dev'essere antidadaisti.[...]"» ([[Paul Feyerabend]], ''Contro il metodo'', Milano, Feltrinelli, 1979, pp. 21-29, 155, 246) | ||
== Voci correlate == | == Voci correlate == |