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Maxime Lisbonne nacque in una famiglia borghese: suo padre Auguste era ufficiale d'artiglieria e amava il teatro, e la madre, Marie Louise Foussen, una modista che aveva una larga clientela fra le attrici. Vita militare e teatrale influenzarono Maxime che già a quindici anni si arruolò militare, partecipando alla guerra di [[Crimea]]. | Maxime Lisbonne nacque in una famiglia borghese: suo padre Auguste era ufficiale d'artiglieria e amava il teatro, e la madre, Marie Louise Foussen, una modista che aveva una larga clientela fra le attrici. Vita militare e teatrale influenzarono Maxime che già a quindici anni si arruolò militare, partecipando alla guerra di [[Crimea]]. | ||
Congedatosi nel [[1864]], si appassionò di teatro, lanciandosi nell'attività di impresario alle Folies Saint-Antoine. Le sue rappresentazioni di opere popolari ottenerono anche dei successi, poi le spese superarono le entrate e Lisbonne abbandonò | Congedatosi nel [[1864]], si appassionò di teatro, lanciandosi nell'attività di impresario alle Folies Saint-Antoine. Le sue rappresentazioni di opere popolari ottenerono anche dei successi, poi le spese superarono le entrate e Lisbonne abbandonò l'impresa. | ||
Durante la guerra franco-prussiana, all'assedio di Parigi, Lisbonne entrò nella Guardia nazionale e venne eletto tra i membri del Comitato centrale. Aderì alla [[La Comune di Parigi (1871)|Comune]] e col grado di colonnello si batté a [[Issy]] e a [[Vaugirard]] finché il [[25 maggio]] [[1871]] venne ferito e catturato dai versagliesi sulle barricate del boulevard Voltaire. Condannato ai lavori forzati a vita, fu deportato nella [[Nuova Caledonia]] e amnistiato nel [[1880]]. | Durante la guerra franco-prussiana, all'assedio di Parigi, Lisbonne entrò nella Guardia nazionale e venne eletto tra i membri del Comitato centrale. Aderì alla [[La Comune di Parigi (1871)|Comune]] e col grado di colonnello si batté a [[Issy]] e a [[Vaugirard]] finché il [[25 maggio]] [[1871]] venne ferito e catturato dai versagliesi sulle barricate del boulevard Voltaire. Condannato ai lavori forzati a vita, fu deportato nella [[Nuova Caledonia]] e amnistiato nel [[1880]]. |