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== Definizione ==
== Definizione ==


La parola mito fu usata per primo da [[Omero]], che gli attribuì diversi significati, tra i quali prevale quello di “''parola''” o di “''discorso''”. Più tardi, in età  classica, assunse un significato diverso, più ristretto, indicando il “''racconto intorno agli dèi, esseri divini, eroi e viaggi nell’al di là ''”. In questo modo almeno lo definì [[Platone]] contrapponendolo a ''lògos'' (cioè argomentazione logica e razionale tipica del discorso filosofico). Nel linguaggio corrente la definizione si è estesa, assumendo significati diversi rispetto all’origine, e spesso si parla del “''mito di Garibaldi''”, “''mito del potere''” ecc. Per i positivisti della fine dell’800 i miti erano “''racconto che non sono veri''”, invece per Greci, Romani e tutti i popoli antichi, erano storie legate alle divinità , quindi erano considerate le storie vere per eccellenza.
La parola mito fu usata per primo da [[Omero]], che gli attribuì diversi significati, tra i quali prevale quello di “''parola''” o di “''discorso''”. Più tardi, in età  classica, assunse un significato diverso, più ristretto, indicando il “''racconto intorno agli dèi, esseri divini, eroi e viaggi nell'al di là ''”. In questo modo almeno lo definì [[Platone]] contrapponendolo a ''lògos'' (cioè argomentazione logica e razionale tipica del discorso filosofico). Nel linguaggio corrente la definizione si è estesa, assumendo significati diversi rispetto all'origine, e spesso si parla del “''mito di Garibaldi''”, “''mito del potere''” ecc. Per i positivisti della fine dell'800 i miti erano “''racconto che non sono veri''”, invece per Greci, Romani e tutti i popoli antichi, erano storie legate alle divinità , quindi erano considerate le storie vere per eccellenza.


Secondo [[Francesco Bacone]] il mito sarebbe conoscenza, ma non una conoscenza della ragione piuttosto dell'intelletto, costituendo il grado inferiore della verità  razionale. A questa interpretazione del mito si è opposto [[Giambattista Vico]], che invece vedeva nel mito un prodotto storico dell'antichità , che rinchiude in sé l'eterna verità  dell'uomo a cui ci si può accostare non con la scienza ma solamente con l'intuizione immediata.
Secondo [[Francesco Bacone]] il mito sarebbe conoscenza, ma non una conoscenza della ragione piuttosto dell'intelletto, costituendo il grado inferiore della verità  razionale. A questa interpretazione del mito si è opposto [[Giambattista Vico]], che invece vedeva nel mito un prodotto storico dell'antichità , che rinchiude in sé l'eterna verità  dell'uomo a cui ci si può accostare non con la scienza ma solamente con l'intuizione immediata.
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La questione del mito è molto più complessa di quanto non si creda. I miti vengono considerati a volte caratteristici delle [[civiltà ]] poco evolute, delle [[civiltà  animistiche]], dei tempi precedenti alla storia scritta, ma in realtà  sono ben presenti nel mondo di oggi.
La questione del mito è molto più complessa di quanto non si creda. I miti vengono considerati a volte caratteristici delle [[civiltà ]] poco evolute, delle [[civiltà  animistiche]], dei tempi precedenti alla storia scritta, ma in realtà  sono ben presenti nel mondo di oggi.


== Il mito nelle religioni dell’antichità  ==
== Il mito nelle religioni dell'antichità  ==


Tutte le [[religione|religioni]] si fondano su una presunta verità  rivelata o sul mito. L’antica religione romana si distingueva però dalle altre antiche religioni – quelle dei Greci, Celti, Germani ecc. – per il fatto che non prestava molta attenzione all’invenzione mitica; i romani erano molto più interessati al [[rito]], cioè al complesso delle pratiche religiose, piuttosto che al patrimonio di leggende divine, di cui invece erano alquanto ricche le [[religione|religioni]] degli altri popoli.  
Tutte le [[religione|religioni]] si fondano su una presunta verità  rivelata o sul mito. L'antica religione romana si distingueva però dalle altre antiche religioni – quelle dei Greci, Celti, Germani ecc. – per il fatto che non prestava molta attenzione all'invenzione mitica; i romani erano molto più interessati al [[rito]], cioè al complesso delle pratiche religiose, piuttosto che al patrimonio di leggende divine, di cui invece erano alquanto ricche le [[religione|religioni]] degli altri popoli.  


Secondo alcuni storici (es. [[Georges Dumézil]]) nell’antica Roma, la loro incline attenzione al dato reale, avrebbe portato i romani a trasformare le narrazioni mitiche in ''res gestae'', cioè in azioni concrete di uomini. Tuttavia non è ben chiaro, né viene accuratamente dimostrato, il perché religioni che per alcuni tratti sono abbastanza somiglianti, si siano poi distinte così nettamente riguardo al mito.
Secondo alcuni storici (es. [[Georges Dumézil]]) nell'antica Roma, la loro incline attenzione al dato reale, avrebbe portato i romani a trasformare le narrazioni mitiche in ''res gestae'', cioè in azioni concrete di uomini. Tuttavia non è ben chiaro, né viene accuratamente dimostrato, il perché religioni che per alcuni tratti sono abbastanza somiglianti, si siano poi distinte così nettamente riguardo al mito.


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
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