Virginia Bolten: differenze tra le versioni
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In ragione del suo intervento in favore del movimento degli inquilini ([[1907]]), in qualità di militante del Centro Feminino, le viene applicata la famigerata "Legge di Residenza". Costretta all'esilio in [[Uruguay]] insieme al compagno [[Manuel Manrique]] e ai figli (la coppia aveva almeno una figlia, Mary Milagra), la sua casa di Montevideo diviene un punto di riferimento per molti anarchici argentini esiliati. [[Juana Buela Rouco]], nella sua autobiografia ''Historia de un ideal vivido por una mujer'', ne ricorderà l'impegno e la tenacia nella sua attività propagandistica tra i lavoratori orientali. | In ragione del suo intervento in favore del movimento degli inquilini ([[1907]]), in qualità di militante del Centro Feminino, le viene applicata la famigerata "Legge di Residenza". Costretta all'esilio in [[Uruguay]] insieme al compagno [[Manuel Manrique]] e ai figli (la coppia aveva almeno una figlia, Mary Milagra), la sua casa di Montevideo diviene un punto di riferimento per molti anarchici argentini esiliati. [[Juana Buela Rouco]], nella sua autobiografia ''Historia de un ideal vivido por una mujer'', ne ricorderà l'impegno e la tenacia nella sua attività propagandistica tra i lavoratori orientali. | ||
Nel [[1909]] collabora con il [[stampa anarchica|periodico]] [[anarco-femminista]] diretto da [[Juana Rouco Buela]], «''La Nueva Senda''» (1909-1910). A Montevideo organizza una pubblica protesta contro la brutale [[repressione]] del [[1° maggio]] [[1909]] a Buenos Aires, quando le forze di polizia di Ramón Falcón assassinarono una decina di operai. Partecipa inoltre alla campagna contro l’esecuzione del [[Pedagogia libertaria|pedagogista libertario]] [[Francisco Ferrer y Guardia]], fucilato a Barcellona nel [[1909]]. Nello stesso anno collabora con | Nel [[1909]] collabora con il [[stampa anarchica|periodico]] [[anarco-femminista]] diretto da [[Juana Rouco Buela]], «''La Nueva Senda''» (1909-1910). A Montevideo organizza una pubblica protesta contro la brutale [[repressione]] del [[1° maggio]] [[1909]] a Buenos Aires, quando le forze di polizia di Ramón Falcón assassinarono una decina di operai. Partecipa inoltre alla campagna contro l’esecuzione del [[Pedagogia libertaria|pedagogista libertario]] [[Francisco Ferrer y Guardia]], fucilato a Barcellona nel [[1909]]. Nello stesso anno collabora con l'''Asociasion Femenina- Emancipación'', appoggiando le donne anticlericali, le operatrici telefoniche e impegnandosi contro il riformismo delle suffragete. | ||
Con l'elezione alla Presidenza dell'Uruguay di José Batlle y Ordóñez <ref>José Batlle y Ordóñez è stato Presidente dell'Uruguay dal 15 febbraio al 1° marzo 1899, dal 1 marzo 1903 al 1 marzo 1907 e dal 1 marzo 1911 al 1 marzo 1915.</ref>, Virginia Bolten entra a far parte di un movimento in favore di [[Francisco Berri]], [[Adrian Zamboni]] e [[Orsini Bertani]], cioè di quel gruppo di anarchici che sostenevano le politiche di laicizzazione dello [[Stato]] e la nazionalizzazione dei capitali stranieri portate avanti dal [[governo]] uruguayano. | Con l'elezione alla Presidenza dell'Uruguay di José Batlle y Ordóñez <ref>José Batlle y Ordóñez è stato Presidente dell'Uruguay dal 15 febbraio al 1° marzo 1899, dal 1 marzo 1903 al 1 marzo 1907 e dal 1 marzo 1911 al 1 marzo 1915.</ref>, Virginia Bolten entra a far parte di un movimento in favore di [[Francisco Berri]], [[Adrian Zamboni]] e [[Orsini Bertani]], cioè di quel gruppo di anarchici che sostenevano le politiche di laicizzazione dello [[Stato]] e la nazionalizzazione dei capitali stranieri portate avanti dal [[governo]] uruguayano. |