Ustascia: differenze tra le versioni

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== Politiche razziste ==
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Cattolici estremisti, dopo un mese dalla nascita del nuovo [[Stato]], gli Ustascia emanarono leggi antiebraiche, dando inizio ad una vera e propria "caccia " all'ebreo. In queste azioni ricevettero aiuto dagli "specialisti" [[Nazionalsocialismo|nazisti]].
Cattolici estremisti, dopo un mese dalla nascita del nuovo [[Stato]], gli Ustascia emanarono leggi antiebraiche, dando inizio ad una vera e propria "caccia" all'ebreo. In queste azioni ricevettero aiuto dagli "specialisti" [[Nazionalsocialismo|nazisti]].
Furono rinchiusi in campi di concentramento  comunisti, ebrei, zingari e serbi. Uno dei più famosi era il campo di concentramento di Jasenovac. Le cifre stimate dei decessi nei campi di concentramento ùstascia sono controverse. Nel dopoguerra i libri della Repubblica Socialista di Jugoslavia indicavano come 700.000 i serbi uccisi. Il Centro Simon Wiesenthal specifica che vi  furonio 500.000 serbi uccisi, 250.000 espulsi,250.000 convertiti in maniera forzata al cattolicesimo ed il numero  di ebrei e zingari uccisi è non precisabile ma sempre secondo Centro Simon Wiesenthal è di diverse migliaia.
Furono rinchiusi in campi di concentramento  comunisti, ebrei, zingari e serbi. Uno dei più famosi era il campo di concentramento di Jasenovac. Le cifre stimate dei decessi nei campi di concentramento ùstascia sono controverse. Nel dopoguerra i libri della Repubblica Socialista di Jugoslavia indicavano come 700.000 i serbi uccisi. Il Centro Simon Wiesenthal specifica che vi  furonio 500.000 serbi uccisi, 250.000 espulsi,250.000 convertiti in maniera forzata al cattolicesimo ed il numero  di ebrei e zingari uccisi è non precisabile ma sempre secondo Centro Simon Wiesenthal è di diverse migliaia.



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Famiglia serba massacrata nella propria casa da un raid degli Ustascia

Inizialmente il termine Ustascia (in croato ustaša, dal verbo "ustati"o "ustajati" che significa «insorgere, risvegliare, svegliare») veniva utilizzato per definire gli slavi che combattevano contro i turchi.

In seguito il termine è stato adoperato dal movimento nazionalista croato, di ispirazione fascista, razzista e anti-jugoslava, fondato Ante Pavelic, vero e proprio criminale di guerra e fedele servitore dei nazifascisti. Dopo anni di latitanza, gli Ustascia presero il potere in Croazia nel 1941, grazie anche al sostegno di Germania e Italia, dopo l'invasione e lo smembramento della Jugoslavia ad opera dei nazisti.

Gli ustascia instaurarono una dittatura particolarmente barbara e assassina, di cui furono vittime soprattutto serbi, zingari ed ebrei residenti in Croazia e Bosnia-Erzegovina.


Al servizio dei nazifascisti

Immediatamente dopo l'invasione germanica della Jugoslavia Ante Pavelic guidò uno Stato fantoccio asservito ai nazifascisti, appoggiato più o meno apertamente dalla gerarchia ecclesiastica, in opposizione al Regno di Jugoslavia guidato dalla maggioranza serba. In questo contesto il 9 ottobre 1934 assassinarono a Marsiglia il Re Alessandro.

Politiche razziste

Cattolici estremisti, dopo un mese dalla nascita del nuovo Stato, gli Ustascia emanarono leggi antiebraiche, dando inizio ad una vera e propria "caccia" all'ebreo. In queste azioni ricevettero aiuto dagli "specialisti" nazisti. Furono rinchiusi in campi di concentramento comunisti, ebrei, zingari e serbi. Uno dei più famosi era il campo di concentramento di Jasenovac. Le cifre stimate dei decessi nei campi di concentramento ùstascia sono controverse. Nel dopoguerra i libri della Repubblica Socialista di Jugoslavia indicavano come 700.000 i serbi uccisi. Il Centro Simon Wiesenthal specifica che vi furonio 500.000 serbi uccisi, 250.000 espulsi,250.000 convertiti in maniera forzata al cattolicesimo ed il numero di ebrei e zingari uccisi è non precisabile ma sempre secondo Centro Simon Wiesenthal è di diverse migliaia.

Ustascia e Chiesa cattolica

«Gli uomini della Chiesa cattolica non sono estranei alle tecniche del genocidio. È accaduto recentemente in Ruanda e nell'ultima guerra mondiale in Croazia. Il 1 ottobre del 1998 Giovanni Paolo II si reca in Croazia per beatificare Monsignor Alojzije Stephinac (1898-1960), primate cattolico in Croazia durante il regime di Ante Pavelic. Il "Centro Simon Wiesenthal" chiese al pontefice di rimandare quella decisione prima di verificare la responsabilità  della Chiesa cattolica nel massacro degli ortodossi, degli ebrei e degli zingari in quegli anni [...] Il Vaticano protegge 200 criminali ustascia e 5000 criminali nazisti. Si rifugiano nel convento di via Tomacelli a Roma. Il cardinale Siri [vescovo di Genova, N.d.R] faceva parte di questa organizzazione» (Intervista a Marco Aurelio Rivelli, autore di L'Arcivescovo del genocidio) [1][2]

Dopo la fine della guerra, sorgono forti sospetti che la fuga di Ante Pavelic sia stata agevolata dalla curia genovese che era diretta dal cardinale Siri.

Note

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Collegamenti esterni

  1. L'arcivescovo del genocidio. Intervista a Marco Aurelio
  2. Marco Aurelio Rivelli nato a Genova nel 1935 e laureato in scienze politiche nel 1981 e' uno studioso della seconda guerra mondiale l'importanza dei suoi studi sta nel fatto che ha scritto due libri di denuncia nei confronti di altissimi esponenti della Chiesa cattolica [papa Pio XII e il cardinale Alojzije Viktor Stepinac," martire "del regime comunista jugoslavo e beatificato da papa Giovanni Paolo II],
    • L'arcivescovo del genocidio, Kaos Edizioni, Milano 1999, ISBN 8879530798
    • «Dio è con noi!». La Chiesa di Pio XII complice del nazifascismo, Kaos Edizioni, Milano 2002, ISBN 8879531042