Union Anarchiste

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L'Union Anarchiste (Unione Anarchica, UA), è stata, nel periodo tra le due guerre, l'organizzazione di riferimento dell'anarchismo organizzato in Francia, con diversi nomi: Union Anarchiste (1920-1926), Union Anarchiste Communiste (1926-1927), Union Anarchiste Communiste Révolutionnaire (1927-1934) e di nuovo Union Anarchiste (1934-1939).

La competizione con il Partito Comunista Francese (PCF) (1920-1925)

L'Unione Anarchica fu formata al congresso del 14 e 15 novembre 1920, a Parigi, ad opera di verie federazioni regionali di gruppi anarchici. Tra queste, la Federazione anarchica parigina, creata nel dicembre 1918, che nel gennaio 1919 aveva rilanciato «Le Libertaire», settimanale di riferimento comunista anarchico prima del 1914. «Le Libertaire» sarebbe rimasto, durante il periodo tra le due guerre, organo dell'UA.

All'interno dell'Unione Anarchica c'erano gli attivisti che avevano rifiutato l'Union Sacrée durante la Grande Guerra e che, pur sostenendo la Rivoluzione Russa, si erano rifiutati di allinearsi con il governo bolscevico e la Terza Internazionale.

I suoi attivisti militavano nella Confédération générale du travail unitaire (CGTU), in competizione con la tendenza filo-comunista. Al 1° congresso confederale della CGTU a Saint-Étienne, nel giugno del 1922, i sindacalisti legati all'UA sostennero la mozione Besnard (sindacalista rivoluzionario "puro") contro la mozione Monmousseau (sindacalista rivoluzionario filo-moscovita). Sconfitti, gli anarchici dell'UA rimasero per qualche tempo nella CGTU prima di tornare, in gran numero, alla CGT. In pochissimi si sarebbero riuniti alla «3a CGT», formata nel 1926 con il nome di CGT-Syndicaliste Révolutionnaire (CGT-SR).

Nel 1923, nella regione di Parigi, l'UA avviò il Comitato d'azione per la difesa degli indigeni algerini, guidato, tra gli altri, da Mohamed Saïl.

Dal dicembre 1923 all'aprile 1925, con grandi sforzi, l'UA trasformò «Le Libertaire» in quotidiano. L'esperimento sarebbe cessato per mancanza di mezzi finanziari, ma il giornale sarebbe comunque riuscito, per brevi periodi, a vendere 11.000 copie al giorno.

La crisi organizzativa (1926-1933)

Nel luglio del 1926, al Congresso di Orléans, l'organizzazione si ribattezzò Union Anarchiste Communiste (UAC) e adottò il «Manifesto di Orléans», che tentò di conciliare sensibilità individualista e comunista libertaria. L'anno seguente l'organizzazione diventò esclusivamente comunista libertaria adottando la piattaforma di Nestor Makhno e Piotr Archinov, e modificò il suo funzionamento rinominandosi Union Anarchiste Communiste Révolutionnaire (UACR). Nel 1930 avrebbe tuttavia abbandonato il funzionamento della piattaforma, poiché i militanti avrebbero giudicato la sua applicazione troppo rigida.

Nel 1926-1927 l'UACR ebbe un ruolo molto attivo nella campagna per la difesa di Sacco e Vanzetti, due anarchici italo-americani condannati alla sedia elettrica per un crimine che non avevano commesso.

All'inizio del 1928, una scissione dell'UACR formò l'Associazione degli Anarchici Federalisti (AFA), creata sulla base della sintesi anarchica proposta da Sébastien Faure.

Gli anni dal 1928 al 1933 furono anni di relativa recessione: sia l'UACR che l'AFA sviluppavano attività debole, su uno sfondo generale di crisi del movimento operaio rivoluzionario.

Il risveglio sotto il segno dell'antifascismo (1934-1937)

Nel maggio del 1934, dopo lo shock delle rivolte di estrema destra del 6 febbraio, l'AFA, l'UACR e altri gruppi libertari locali si riunirono grazie ad un congresso svoltosi nel segno della lotta antifascista. L'organizzazione riunificata prese quindi il nome di Unione Anarchica. Gli attivisti più importanti dei successivi cinque anni furono René Frémont, Nicolas Faucier, Louis Lecoin, Sébastien Faure e Louis Anderson.

Alcuni attivisti della classe operaia ritennero che l'UA avesse rinunciato al suo carattere rivoluzionario e trovarono una nuova organizzazione, la Fédération Communiste Libertaire (FCL).

L'UA, che era a favore dell'unità d'azione antifascista, divenne rapidamente critica della coalizione elettorale che si formò tra il Partito Radicale, il PCF (Partito Comunista Francese) e la SFIO (Sezione Francese dell'Internazionale Operaia), sotto il nome di Fronte Popolare. Gli anarchici ritenevano che questa coalizione intendesse mettere sotto controllo la lotta di classe e preludesse a una "sacra unione patriottica". [1]

Il 10 e 11 agosto 1935, a Saint-Denis, l'UA e la FCL parteciparono a un grande incontro, unendo vare componenti trotskiste, pacifiste e sindacaliste rivoluzionarie per denunciare le ambiguità del Fronte Popolare, della guerra e dell'"unione sacra". Al congresso del 12 e 13 aprile 1936 l'UA sostenne la formazione, insieme ad altre tendenze di estrema sinistra, di un Fronte Rivoluzionario. In questa occasione, la FCL riconfluì nella UA.

Gli attivisti dell'UA ebbero un ruolo importante durante gli scioperi del giugno 1936. Si formarono diversi gruppi anarchici di fabbrica. Il numero dei membri dell'organizzazione crebbe fino a quota 4.000. La maggior parte erano attivisti della CGT, che si riunì, nel marzo 1936, con la CGTU. L'UA accolse con favore questa riunificazione, che portò all'inclusione di alcuni sindacati della CGT-SR (metallurgia ed edilizia).

Quando scoppiò la Rivoluzione spagnola, il 19 luglio 1936, un gruppo di attivisti della UA vicini a Charles Ridel, Charles Carpentier, Saïl Mohamed e Robert Léger partirono per combattere sul fronte d'Aragona, nelle milizie anarco-sindacaliste contro forze nazionaliste. «Le Libertaire» raccontò la loro spedizione.

Durante la Guerra civile spagnola, l'UA ha scelse di mettere a tacere le polemiche circa la partecipazione della CNT spagnola al governo di unione antifascista. Successivamente, gli attivisti dell'UA, in particolare Louis Lecoin e Nicolas Faucier, parteciparono alla fondazione e all'animazione della sezione francese della Solidarité Internationale Antifasciste (SIA), un'organizzazione politico-umanitaria promossa dalla CNT spagnola. Nell'agosto del 1936, riuniti in un congresso a Tolosa, alcuni gruppi anarchici ostili all'UA costituirono, attorno a Voline e André Prudhommeaux, la Federazione Anarchica di lingua Francese (FAF), che, al contrario, condannava la politica della CNT spagnola.

Il declino, la guerra e l'occupazione tedesca (1938-1944)

Nel 1938-1939, la sconfitta della Rivoluzione spagnola e la guerra imminente portarono alla demoralizzazione dell'organizzazione, che tuttavia mantenne la sua linea "pacifista rivoluzionaria".

Nel settembre del 1939, quando fu dichiarata la guerra, l'UA cessò di esistere. I suoi attivisti più attivi vennero imprigionati, uccisi in prima linea o si rifugiarono all'estero. Sotto l'occupazione, molti si limitarono al pacifismo "passivo"; altri, come Marcel Guennec e Georges Gourdin, parteciparono alla resistenza, in particolare all'interno della rete anarchica della regione di Parigi e all'interno della rete anarchica del Midi (Francia meridionale).

Nel 1944, gli attivisti dell'UA e della FAF, presenti nella rete anarchica della regione di Parigi, decisero di unificare le due organizzazioni all'interno di una Federazione Libertaria Unificata. Nel dicembre 1944 parteciperanno al rilancio de «Le Libertaire» e poi, nell'ottobre 1945, alla fondazione della Fédération Anarchiste.

Note

  1. La correttezza di questa analisi sembra essere confermata dalla firma, nel maggio del 1935, del patto Laval-Stalin, che rese la Francia un alleato dell'URSS e che comportò una rifocalizzazione del PCF, che abbandonò tutta la propaganda antimilitarista e anticoloniale e, il 14 luglio 1935, adottò la bandiera tricolore e La Marsigliese.

Voci correlate