Teologia della Liberazione: differenze tra le versioni

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== La posizione del Vaticano ==
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Sin dalla sua nascita, la Teologia della Liberazione fu fortemente osteggiata [[Chiesa|dal Vaticano e dal papa]] Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla): in uno dei suoi primi viaggi apostolici in [[Messico]], nel gennaio del [[1979]], il papa affermò che «la concezione di Cristo come una figura politica, un rivoluzionario (...) non è compatibile con gli insegnamenti della Chiesa». Egli sollecitò inoltre degli studi sulla Teologia della Liberazione, conferendo tale compito alla ''Congregazione per la dottrina della fede'', allora presieduta dal cardinale [[Joseph Ratzinger]]. Furono elaborati due scritti: ''Libertatis Nuntius'' ([[1984]]) e ''Libertatis Conscientia'' ([[1986]]); in entrambi, si considerava l'assoluta inconciliabilità  tra il [[marxismo]] (o altre dottrine rivoluzionarie) e la "Dottrina sociale della Chiesa cattolica", specialmente nell'assunto in cui quella teologia sosteneva che la redenzione fosse ottenibile attraverso un compromesso con le esigenze di riscatto sociale dei poveri. <ref>[http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19840806_theology-liberation_en.html Cfr. ''Libertatis Nuntius'']</ref><ref>[http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19860322_freedom-liberation_en.html  Cfr. ''Libertatis Conscientia'']</ref>
Sin dalla sua nascita, la Teologia della Liberazione fu fortemente osteggiata [[Chiesa|dal Vaticano e dal papa]] Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla): in uno dei suoi primi viaggi apostolici in [[Messico]], nel gennaio del [[1979]], il papa affermò che «la concezione di Cristo come una figura politica, un rivoluzionario (...) non è compatibile con gli insegnamenti della Chiesa». Egli sollecitò inoltre degli studi sulla Teologia della Liberazione, conferendo tale compito alla ''Congregazione per la dottrina della fede'', allora presieduta dal cardinale [[Joseph Ratzinger]]. Furono elaborati due scritti: ''Libertatis Nuntius'' ([[1984]]) e ''Libertatis Conscientia'' ([[1986]]); in entrambi, si considerava l'assoluta inconciliabilità  tra il [[marxismo]] (o altre dottrine rivoluzionarie) e la "Dottrina sociale della Chiesa cattolica", specialmente nell'assunto in cui quella teologia sosteneva che la redenzione fosse ottenibile attraverso un compromesso con le esigenze di riscatto sociale dei poveri. <ref>[http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19840806_theology-liberation_en.html Cfr. ''Libertatis Nuntius'']</ref> <ref>[http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19860322_freedom-liberation_en.html  Cfr. ''Libertatis Conscientia'']</ref>


Molti esponenti di questa dottrina teologica, sotto il pontificato di Giovanni Paolo II, vennero rimossi dall'insegnamento, ridotti al silenzio ed emarginati, perché accusati di essere [[marxismo|marxisti]] (cosa non sempre rispondente al vero). Karol Wojtyla fu particolarmente esplicito durante i suoi viaggi in [[Nicaragua]], un paese in cui la TdL aveva attecchito proficuamente: durante il suo primo viaggio (1983), ad una folla di nicaraguensi accorsi per sentire da lui una parola di speranza, difese energicamente l'[[autorità]] dei vescovi (schierati contro la [[rivoluzione]]) chiedendo al popolo di stare in «silenzio, silenzio silenzio». In sostanza chiese ai nicaraguensi di tacere di fronte all'[[autorità]] dei vescovi. Nella sua seconda visita in [[Nicaragua]] (1996), il papa celebrò la morte del [[marxismo]] e della teologia della liberazione, qualificando il periodo del [[sandinismo|governo sandinista]] come «notte oscura»; una formula che fu ripresa dalla propaganda reazionaria e che contribuì alla vittoria elettorale del partito liberale, cioè della [[borghesia]] del paese. <ref>[http://www.we-are-church.org/it/attual/Giulio.G.appello.Papa.5.12.05.htm Le riflessioni di Giulio Girardi sul processo di canonizzazione di papa Wojtyla ]</ref>
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Versione delle 18:24, 15 dic 2019

Liberation theology.jpg

La Teologia della Liberazione (TdL) è un'ideologia politico-teologica nata nel 1968 durante la riunione del Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM) di Medellín (Colombia). Questa dottrina pretende di fornire una nuova interpretazione globale del cristianesimo, visto come una prassi della liberazione e pretende essere essa stessa un'introduzione a questa prassi. Poiché, secondo questa teologia, tutta la realtà è politica, anche la liberazione è un concetto politico e l'introduzione alla liberazione è un'introduzione all'azione politica:

«Niente è fuori dal compromesso politico. Tutto ha una colorazione politica». [1]

La Teologia della Liberazione, da sempre osteggiata dalla Chiesa cattolica, è un fenomeno straordinariamente complesso. Ci si può formare un'idea della teologia della liberazione che parte dalle idee marxiste e della sinistra radicale sino ad abbracciare le preoccupazioni più meramente teologiche che attribuiscono al cristiano responsabilità e doveri rispetto alle situazioni dei poveri e degli oppressi del mondo.

Principali esponenti della teologia della liberazione

Il termine fu introdotto dallo stesso Gutiérrez nel 1973 nel suo libro Teologia della Liberazione [2]. Tra i protagonisti della nascita e dello sviluppo di questa corrente di pensiero vi furono i sacerdoti Gustavo Gutiérrez (peruviano), Hélder Câmara e Leonardo Boff (brasiliani).

Tra i più celebri teologi si possono menzionare: Frei Betto - scrittore, politico e teologo brasiliano - imprigionato e torturato nel 1969 dalla dittatura militare brasiliana per il suo impegno politico; Oscar Romero, l'arcivescovo di San Salvador, capitale di El Salvador, assassinato mentre stava celebrando Messa probabilmente a causa del suo impegno nel denunciare le violenze della dittatura sul popolo salvadoregno; Samuel Ruiz Garcia, vescovo cattolico messicano morto il 24 gennaio 2011, di cui il Subcomandante Marcos ha detto: «L'opzione per i poveri non muore con dom Samuel. Vive e agisce in tutto quel settore della Chiesa Cattolica che ha deciso di essere coerente con quello che predica» [3]; Camilo Torres Restrepo, presbitero, guerrigliero e rivoluzionario marxista colombiano, precursore della Teologia della liberazione e membro dell'Esercito di liberazione nazionale colombiano; Jon Sobrino, presbitero, religioso e teologo gesuita spagnolo naturalizzato salvadoregno; Giulio Girardi, ex- docente universitario, presbitero, teologo e filosofo italiano.

Caratteristiche

Questa dottrina non intende sviluppare un nuovo trattato teologico, come per esempio elaborare nuovi aspetti dell'etica sociale ecclesiastica. La teologia della liberazione è un nuovo modo di comprendere e realizzare il cristianesimo nella sua totalità. La liberazione che Gesù Cristo ha promesso agli uomini, sostiene Leonardo Boff, va ricercata sia spiritualmente e sia attraverso l'azione politico-sociale. I cristiani, come conseguenza, non devono solo predicare il Vangelo ma anche lottare per i diritti civili e la giustizia sociale.

Fra le tesi di questa teologia vi sono:

  1. La salvezza cristiana non può avvenire senza la liberazione economica, politica, sociale e ideologica, come segno tangibile della dignità dell'uomo.
  2. Eliminare lo sfruttamento, mancanza di opportunità e le ingiustizie di questo mondo.
  3. Garantire l'accesso all'educazione e alla salute.
  4. La liberazione come presa di coscienza della realtà socioeconomica latinoamericana.
  5. La situazione attuale della maggior parte dei latinoamericani contraddice il disegno divino e la povertà è un peccato sociale.
  6. Non solamente ci sono peccatori, ci sono vittime del peccato che necessitano di giustizia. Siamo tutti peccatori, ma nello specifico bisogna distinguere tra vittima e carnefice.
  7. Prendere coscienza della lotta di classe optando sempre a favore dei poveri.
  8. Affermare la centralità della vera democrazia tra le masse, evidenziando i veri loro nemici, di modo che si possa trasformare il sistema socio-economico esistente.
  9. Creare un uomo nuovo, come condizione indispensabile per assicurare il successo delle trasformazioni sociali. L'uomo solidale e creativo deve essere il motore dell'attività umana in contrapposizione alla mentalità capitalista della speculazione e della logica del profitto.
  10. Libera accettazione della dottrina evangelica, ossia procurare innanzi tutto condizioni di vita dignitose e poi, se la persona lo vuole, perseguire l'attività pastorale, diversamente da prima, in cui finché le missioni cristiane sfamavano le persone, allora queste si dichiaravano cristiane.

La posizione del Vaticano

Sin dalla sua nascita, la Teologia della Liberazione fu fortemente osteggiata dal Vaticano e dal papa Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla): in uno dei suoi primi viaggi apostolici in Messico, nel gennaio del 1979, il papa affermò che «la concezione di Cristo come una figura politica, un rivoluzionario (...) non è compatibile con gli insegnamenti della Chiesa». Egli sollecitò inoltre degli studi sulla Teologia della Liberazione, conferendo tale compito alla Congregazione per la dottrina della fede, allora presieduta dal cardinale Joseph Ratzinger. Furono elaborati due scritti: Libertatis Nuntius (1984) e Libertatis Conscientia (1986); in entrambi, si considerava l'assoluta inconciliabilità tra il marxismo (o altre dottrine rivoluzionarie) e la "Dottrina sociale della Chiesa cattolica", specialmente nell'assunto in cui quella teologia sosteneva che la redenzione fosse ottenibile attraverso un compromesso con le esigenze di riscatto sociale dei poveri. [4] [5]

Molti esponenti di questa dottrina teologica, sotto il pontificato di Giovanni Paolo II, vennero rimossi dall'insegnamento, ridotti al silenzio ed emarginati, perché accusati di essere marxisti (cosa non sempre rispondente al vero). Karol Wojtyla fu particolarmente esplicito durante i suoi viaggi in Nicaragua, un paese in cui la TdL aveva attecchito proficuamente: durante il suo primo viaggio (1983), ad una folla di nicaraguensi accorsi per sentire da lui una parola di speranza, difese energicamente l'autorità dei vescovi (schierati contro la rivoluzione) chiedendo al popolo di stare in «silenzio, silenzio silenzio». In sostanza chiese ai nicaraguensi di tacere di fronte all'autorità dei vescovi. Nella sua seconda visita in Nicaragua (1996), il papa celebrò la morte del marxismo e della teologia della liberazione, qualificando il periodo del governo sandinista come «notte oscura»; una formula che fu ripresa dalla propaganda reazionaria e che contribuì alla vittoria elettorale del partito liberale, cioè della borghesia del paese. [6]

Ruolo decisivo nell'emarginazione degli esponenti di questa particolare dottrina teologica-politica lo ebbero i settori conservatori della Chiesa, come l'Opus Dei, che spinsero verso la negazione di un appoggio della Santa Sede richiesto da monsignor Oscar Romero (arcivescovo di San Salvador, capitale di El Salvador, assassinato mentre stava celebrando Messa.).

Attualità

Dopo aver contribuito in maniera decisiva all'emarginazione della TdL, lo stesso papa Giovanni Paolo II, in una lettera rivolta alla Conferenza Episcopale Brasiliana, ha in seguito riconosciuto che la Teologia della Liberazione ha avuto un ruolo «buono, utile e necessario» per la difesa dei poveri. Il successore di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, ha però promulgato il 13 ottobre 2006 una Notificazione che condanna come «erronee e pericolose» alcune tesi delineate dal teologo della liberazione Jon Sobrino, gesuita basco emigrato ad El Salvador, nei suoi due libri Jesucristo liberador. Lectura histórico-teológica de Jesús de Nazareth (1991) e La fe en Jesucristo. Ensayo desde las víctimas (1999), che hanno avuto grande popolarità in tutta l'America Latina (e non solo) a dimostrazione di come sia difficile sradicare dalla testa degli oppressi determinate idee.

Oggi, grazie soprattutto ai libri di Leonardo Boff (Ecologia, mondialità, mistica o Spiritualità per un altro mondo possibile) la Teologia della Liberazione ha sviluppato un filone nuovo, scoprendo un legame che unisce cosmico e mistico: ovvero la riscoperta dell'ambiente e di una rinnovata cura ecologica, sposando le tesi e l'azione del [[altermondialismo|movimento

anarcocristiana. È utilizzata anche da esponenti della teologia della liberazione che si sentono prossimi all'anarchismo cristiano altermondialista, in cui alla contestazione del neoliberismo si aggiunge la promozione della pace fondata sulla giustizia sociale e la richiesta di una partecipazione democratica efficace da parte dei movimenti di base.

Teologia della liberazione e anarchismo

In America Latina la teologia della liberazione è stata sempre influenzata da diverse ideologie, da quella marxista al marxismo libertario, dalle più disparate dottrine rivoluzionarie all'anarchismo vero e proprio. Uno dei movimenti in cui anarchia e religione convivono di più è quello dell'EZLN, un movimento di guerriglia socialista libertario nel quale militano anche numerosi cristiani (nonostante la disapprovazione del Vaticano) e sacerdoti che, in nome della liberazione e della libertà, hanno messo in pratica teorie autogestionarie e libertarie.

Altro caso conosciuto è quello di Camilo Torres Restrepo, sacerdote, professore e guerrigliero colombiano dell'ELN, che sebbene fu marxista convinto, la sua caparbietà rivoluzionaria è divenuta un esempio per molti rivoluzionari colombiani, compresi quelli anarchici.

Note

  1. Gutiérrez, Teología de la liberación.
  2. Titolo originario in spagnolo: Historia, Política y Salvación de una Teología de Liberación
  3. La morte di Samuel Ruiz Garcia
  4. Cfr. Libertatis Nuntius
  5. Cfr. Libertatis Conscientia
  6. Le riflessioni di Giulio Girardi sul processo di canonizzazione di papa Wojtyla

Bibliografia

  • Scatena Silvia, La teologia della liberazione in America latina, 2008, Carocci
  • Falsina Vittorio, Un nuovo ordine mondiale. Insegnamento sociale della Chiesa e teologia della liberazione, 2006, EMI
  • Ramos Regidor José, La teologia della liberazione, 2004, EdUP
  • Tomei Gabriele, Alla sinistra del padre. Teologia e sociologia della liberazione in America Latina, 2004, Franco Angeli
  • Teologie della liberazione, 2001, Punto Rosso
  • Givè Rosario, Osare la speranza. La teologia della liberazione dall'America latina al sud d'Italia, 1997, La Zisa
  • Ceci Lucia, La teologia della liberazione in America latina. L'opera di Gustavo Gutiérrez, 1999, Franco Angeli
  • Boff Leonardo, Boff Clodovis, Ramos Regidor José, La chiesa dei poveri. Teologia della liberazione e diritti dell'uomo, 1999, Datanews
  • Boff Leonardo, Boff Clodovis, Come fare teologia della liberazione, 1994, Cittadella
  • Boff Leonardo, Trinità e società , 1992, Cittadella
  • Ruether Rosemary, Per una teologia della liberazione della donna, del corpo, della natura, 1992, Queriniana
  • Ellacuría Ignacio, Sobrino Jon, Mysterium liberationis. Concetti fondamentali della teologia della liberazione, 1992, Borla
  • Gutiérrez Gustavo, Teologia della liberazione. Prospettive, 1992, Queriniana
  • Pieris Aloysius, Una teologia asiatica di liberazione, 1990, Cittadella
  • Codina Victor, Cos'è la teologia della liberazione, 1990, La Piccola
  • Vitiello Alfredo, Marxismo e teologia della liberazione, 1990, D'Auria M.
  • Gibellini Rosino, Il dibattito sulla «Teologia della liberazione», 1990, Queriniana
  • Galilea Segundo, La teologia della liberazione dopo Puebla, 1979, Queriniana
  • Mondin Battista, I teologi della liberazione, 1977, Borla
  • Segundo J. Luis, Liberazione della teologia, 1976, Queriniana
  • Sieger Derr Thomas, Ecologia e liberazione umana. Critica teologica dell'uso e abuso del nostro diritto di primogenitura, 1974, Queriniana

Voci correlate

Collegamenti esterni