https://www.anarcopedia.org/index.php?title=Template:Biblioteca/Autore_consigliato&feed=atom&action=historyTemplate:Biblioteca/Autore consigliato - Cronologia2024-03-29T12:21:34ZCronologia della pagina su questo sitoMediaWiki 1.38.2https://www.anarcopedia.org/index.php?title=Template:Biblioteca/Autore_consigliato&diff=73730&oldid=prevK2 il 14:34, 29 lug 20232023-07-29T14:34:41Z<p></p>
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<td colspan="2" class="diff-lineno">Riga 5:</td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><br></div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><br></div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>[[Image:Baj Ubu.jpg|right|thumb|230px|[[Enrico Baj]] (Milano, [[31 ottobre]] [[1924]] - Vergiate, Varese, [[16 giugno]] [[2003]]) è stato un pittore, grafico, scultore e saggista [[libertario]] italiano. Nella foto: [[Baj]] davanti al suo Ubu Re.]]</div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>[[Image:Baj Ubu.jpg|right|thumb|230px|[[Enrico Baj]] (Milano, [[31 ottobre]] [[1924]] - Vergiate, Varese, [[16 giugno]] [[2003]]) è stato un pittore, grafico, scultore e saggista [[libertario]] italiano. Nella foto: [[Baj]] davanti al suo Ubu Re.]]</div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker" data-marker="−"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #ffe49c; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>«La Patafisica, come l'arte, difende il principio della libertà e della libertà esistenziale e raccomanda proprio l'immaginario della fantasia quale migliore arma di difesa per preservare almeno l'autonomia del nostro pensiero. La Patafisica è una forma di resistenza all'oppressione in quanto tale. Proprio perché vi è un'oppressione a livello di potere, vi è un'oppressione al livello anche culturale, è evidente che ormai l'industria e l'organizzazione culturale sono opprimenti ed è anche evidente che si svolgono solo secondo modelli che sono quelli che piacciono al Grande Fratello. Quindi noi vediamo che l'oppressione, che va dall'asservimento dell'individuo e dei suoi comportamenti ai media e alla diffusione estrema di un sistema di produzione e di consumo forzato, è presente ovunque (da '''''Che cos'è la Patafisica?''''')».</div></td><td class="diff-marker" data-marker="+"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #a3d3ff; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>«La Patafisica, come l'arte, difende il principio della <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">[[</ins>libertà<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">]] </ins>e della <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">[[</ins>libertà<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">]] </ins>esistenziale e raccomanda proprio l'immaginario della fantasia quale migliore arma di difesa per preservare almeno l'autonomia del nostro pensiero. La Patafisica è una forma di resistenza all'oppressione in quanto tale. Proprio perché vi è un'oppressione a livello di potere, vi è un'oppressione al livello anche culturale, è evidente che ormai l'industria e l'organizzazione culturale sono opprimenti ed è anche evidente che si svolgono solo secondo modelli che sono quelli che piacciono al Grande Fratello. Quindi noi vediamo che l'oppressione, che va dall'asservimento dell'individuo e dei suoi comportamenti ai media e alla diffusione estrema di un sistema di produzione e di consumo forzato, è presente ovunque (da '''''Che cos'è la Patafisica?''''')».</div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><br/></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><br/></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>Baj, il "patapittore", come lo definì il poeta Jean-Clarence Lambert, è uno tra i più fervidi seguaci di Alfred Jarry e della sua Patafisica, sposa i contenuti di questa «scienza delle soluzioni immaginarie» portandoli a vessillo del proprio universo culturale. Baj matura negli anni una sua visione della Patafisica che proietta nella propria opera e che utilizza come arma contro le contraddizioni e le costrizioni del mondo e della società. L'irriverenza, l'ironia e il gusto del paradosso, propri di questa scienza, costituiscono per l'artista gli «anticorpi dell'uomo contemporaneo contro l'oppressione e la massificazione della burocrazia, dei codici fiscali, postali, telefonici, bancomatici, internettici eccetera». La Patafisica, che Baj riassume col motto «imago ergo sum», in opposizione alla razionalità matematica cartesiana, è nello stesso tempo musa e linfa vitale che rinnova e rinvigorisce la forza dell'immaginazione. Per Baj, infatti, il pittore, come il patafisico, rifiuta le spiegazioni scientifiche definitive, non riconoscendone alcuna valenza morale o estetica. Allo stesso modo egli azzera con la fantasia, facoltà «che può valicare le più alte vette e superare ogni difficoltà», la comune tensione a trovare una soluzione logica a ogni problema.</div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>Baj, il "patapittore", come lo definì il poeta Jean-Clarence Lambert, è uno tra i più fervidi seguaci di Alfred Jarry e della sua Patafisica, sposa i contenuti di questa «scienza delle soluzioni immaginarie» portandoli a vessillo del proprio universo culturale. Baj matura negli anni una sua visione della Patafisica che proietta nella propria opera e che utilizza come arma contro le contraddizioni e le costrizioni del mondo e della società. L'irriverenza, l'ironia e il gusto del paradosso, propri di questa scienza, costituiscono per l'artista gli «anticorpi dell'uomo contemporaneo contro l'oppressione e la massificazione della burocrazia, dei codici fiscali, postali, telefonici, bancomatici, internettici eccetera». La Patafisica, che Baj riassume col motto «imago ergo sum», in opposizione alla razionalità matematica cartesiana, è nello stesso tempo musa e linfa vitale che rinnova e rinvigorisce la forza dell'immaginazione. Per Baj, infatti, il pittore, come il patafisico, rifiuta le spiegazioni scientifiche definitive, non riconoscendone alcuna valenza morale o estetica. Allo stesso modo egli azzera con la fantasia, facoltà «che può valicare le più alte vette e superare ogni difficoltà», la comune tensione a trovare una soluzione logica a ogni problema.</div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>|}</div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>|}</div></td></tr>
</table>K2https://www.anarcopedia.org/index.php?title=Template:Biblioteca/Autore_consigliato&diff=73725&oldid=prevK2 il 14:29, 29 lug 20232023-07-29T14:29:38Z<p></p>
<table style="background-color: #fff; color: #202122;" data-mw="interface">
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<tr class="diff-title" lang="it">
<td colspan="2" style="background-color: #fff; color: #202122; text-align: center;">← Versione meno recente</td>
<td colspan="2" style="background-color: #fff; color: #202122; text-align: center;">Versione delle 14:29, 29 lug 2023</td>
</tr><tr><td colspan="2" class="diff-lineno" id="mw-diff-left-l2">Riga 2:</td>
<td colspan="2" class="diff-lineno">Riga 2:</td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>|-</div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>|-</div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>|</div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>|</div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker" data-marker="−"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #ffe49c; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>{{Biblioteca/Titolo 2|nome=<big><span style="color:#C11B17">[[<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Franz Kafka</del>]]</span></big>|autore=<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Franz Kafka</del>|altro=}}</div></td><td class="diff-marker" data-marker="+"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #a3d3ff; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>{{Biblioteca/Titolo 2|nome=<big><span style="color:#C11B17">[[<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Enrico Baj</ins>]]</span></big>|autore=<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Enrico Baj</ins>|altro=}}</div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><br></div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><br></div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker" data-marker="−"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #ffe49c; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>[[Image:<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Kafka2</del>.<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">gif</del>|right|thumb|230px|[[<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Franz Kafka</del>]] (<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Praga </del>[[<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">3 luglio</del>]] [[<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">1883</del>]] - <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Kierling presso Vienna </del>[[<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">3 </del>giugno]] [[<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">1924</del>]]) è stato <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">uno scrittore boemo di lingua tedesca</del>, <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">considerato uno dei maggiori del XX secolo</del>, <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">nonché un simpatizzante dell'</del>[[<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">anarchismo</del>]] <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">in età giovanile e un autore profondamente influenzato dalle istanze più autenticamente </del>[[<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">libertarie</del>]] <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">in campo etico e filosofico</del>.]]</div></td><td class="diff-marker" data-marker="+"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #a3d3ff; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>[[Image:<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Baj Ubu</ins>.<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">jpg</ins>|right|thumb|230px|[[<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Enrico Baj</ins>]] (<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Milano, </ins>[[<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">31 ottobre</ins>]] [[<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">1924</ins>]] - <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Vergiate, Varese, </ins>[[<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">16 </ins>giugno]] [[<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">2003</ins>]]) è stato <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">un pittore</ins>, <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">grafico</ins>, <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">scultore e saggista </ins>[[<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">libertario</ins>]] <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">italiano. Nella foto: </ins>[[<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Baj</ins>]] <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">davanti al suo Ubu Re</ins>.]]</div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker" data-marker="−"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #ffe49c; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">''''Davanti alla legge''''' (''Vor dem Gesetz'') è una storia contenuta nel romanzo ''Il Processo'' (''Der Prozess''): vi si racconta di un uomo che attende per tutta la vita davanti alla porta aperta della Legge</del>, il <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">cui ingresso gli è vietato dal guardiano con le parole «non ora», che lasciano intravedere un consenso futuro. Quando </del>l'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">uomo giunge alal fine </del>della <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">sua resistenza e della sua vita, il guardiano gli rivela che quella porta era aperta solo </del>per <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">lui, e la richiude. Secondo alcuni interpreti, </del>l'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">uomo si </del>è <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">fatto intimidire: non è la forza che gli impedisce </del>di <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">entrare, ma la paura, la mancanza di fiducia in se stesso, la falsa obbedienza </del>all'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">[[autorità]], la sottomissione passiva</del>. <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">«È perduto </del>perché <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">non osa mettere la propria legge personale al </del>di <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">sopra dei tabù collettivi</del>, <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">la cui tirannia </del>è <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">rappresentata dal guardiano». <ref>Marthe Robert, ''Seul comme Franz Kafka'</del>', <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Calmann Lévy, Parigi, [[1979]], p. 162.</ref> La ragione profonda per la quale </del>l'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">uomo non varca la barriera verso la Legge </del>e <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">verso la vita è la paura, </del>l'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">esitazione, la mancanza di ardimento. Il timore di colui </del>che <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">implora il diritto di entrare è ciò </del>che <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">dà </del>al <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">guardiano la forza di sbarragli la strada</del>. <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;"><ref>Dagli </del>''<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Aforismi di Zürau</del>'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">': «Le gioie </del>di <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">questa vita non sono le sue, ma la nostra paura </del>di <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">ascendere a una vita superiore; i tormenti </del>di <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">questa vita non sono i suoi</del>, <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">ma il tormento che ci procuriamo noi stessi per via di quella paura».</ref> La naturale conseguenza di questa sottomissione passiva </del>è <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">la schiavitù volontaria <ref>Dagli </del>''<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Aforismi di Zürau</del>''<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">: «Una volta accolto in noi, il male non chiede più che gli si creda».</ref> <ref>Si veda anche il </del>''<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">[[Étienne_de_La_Boétie#Discorso_sulla_servitù_volontaria|Discorso sulla servitù volontaria]]</del>'' <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">di [[Étienne de La Boétie]].</ref>, motore della [[gerarchia]], tema che Kafka aveva certamente trovato nell</del>'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">opera di uno scrittore che adorava: [[Fëdor Dostoevskij]]. <ref>Da </del>''<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Il sogno di un uomo ridicolo'': «Comparve la schiavitù, comparve perfino la schiavitù volontaria: i deboli si assoggettavano volentieri ai più forti, a patto solo che questi li proteggessero e li aiutassero a schiacciare quelli che erano ancor più deboli di loro»</del>.<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;"></ref></del></div></td><td class="diff-marker" data-marker="+"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #a3d3ff; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">«La Patafisica, come l</ins>'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">arte</ins>, <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">difende </ins>il <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">principio della libertà e della libertà esistenziale e raccomanda proprio </ins>l'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">immaginario </ins>della <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">fantasia quale migliore arma di difesa </ins>per <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">preservare almeno </ins>l'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">autonomia del nostro pensiero. La Patafisica </ins>è <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">una forma </ins>di <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">resistenza </ins>all'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">oppressione in quanto tale</ins>. <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Proprio </ins>perché <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">vi è un'oppressione a livello </ins>di <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">potere</ins>, <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">vi </ins>è <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">un</ins>'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">oppressione al livello anche culturale</ins>, <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">è evidente che ormai </ins>l'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">industria </ins>e l'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">organizzazione culturale sono opprimenti ed è anche evidente che si svolgono solo secondo modelli </ins>che <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">sono quelli </ins>che <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">piacciono </ins>al <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Grande Fratello</ins>. <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Quindi noi vediamo che l</ins>'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">oppressione, che va dall</ins>'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">asservimento dell</ins>'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">individuo e dei suoi comportamenti ai media e alla diffusione estrema </ins>di <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">un sistema </ins>di <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">produzione e </ins>di <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">consumo forzato</ins>, è <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">presente ovunque (da </ins>'''''<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Che cos</ins>'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">è la Patafisica?</ins>'''''<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">)»</ins>.</div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker" data-marker="−"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #ffe49c; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div> </div></td><td colspan="2" class="diff-side-added"></td></tr>
<tr><td class="diff-marker" data-marker="−"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #ffe49c; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">==Note==</del></div></td><td colspan="2" class="diff-side-added"></td></tr>
<tr><td class="diff-marker" data-marker="−"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #ffe49c; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><del style="font-weight: bold; text-decoration: none;"><references/></del></div></td><td colspan="2" class="diff-side-added"></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><br/></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><br/></td></tr>
<tr><td colspan="2" class="diff-side-deleted"></td><td class="diff-marker" data-marker="+"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #a3d3ff; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Baj, il "patapittore", come lo definì il poeta Jean-Clarence Lambert, è uno tra i più fervidi seguaci di Alfred Jarry e della sua Patafisica, sposa i contenuti di questa «scienza delle soluzioni immaginarie» portandoli a vessillo del proprio universo culturale. Baj matura negli anni una sua visione della Patafisica che proietta nella propria opera e che utilizza come arma contro le contraddizioni e le costrizioni del mondo e della società. L'irriverenza, l'ironia e il gusto del paradosso, propri di questa scienza, costituiscono per l'artista gli «anticorpi dell'uomo contemporaneo contro l'oppressione e la massificazione della burocrazia, dei codici fiscali, postali, telefonici, bancomatici, internettici eccetera». La Patafisica, che Baj riassume col motto «imago ergo sum», in opposizione alla razionalità matematica cartesiana, è nello stesso tempo musa e linfa vitale che rinnova e rinvigorisce la forza dell'immaginazione. Per Baj, infatti, il pittore, come il patafisico, rifiuta le spiegazioni scientifiche definitive, non riconoscendone alcuna valenza morale o estetica. Allo stesso modo egli azzera con la fantasia, facoltà «che può valicare le più alte vette e superare ogni difficoltà», la comune tensione a trovare una soluzione logica a ogni problema.</ins></div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>|}</div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>|}</div></td></tr>
</table>K2https://www.anarcopedia.org/index.php?title=Template:Biblioteca/Autore_consigliato&diff=73724&oldid=prevK2 il 14:26, 29 lug 20232023-07-29T14:26:58Z<p></p>
<table style="background-color: #fff; color: #202122;" data-mw="interface">
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<td colspan="2" style="background-color: #fff; color: #202122; text-align: center;">← Versione meno recente</td>
<td colspan="2" style="background-color: #fff; color: #202122; text-align: center;">Versione delle 14:26, 29 lug 2023</td>
</tr><tr><td colspan="2" class="diff-lineno" id="mw-diff-left-l2">Riga 2:</td>
<td colspan="2" class="diff-lineno">Riga 2:</td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>|-</div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>|-</div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>|</div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>|</div></td></tr>
<tr><td colspan="2" class="diff-side-deleted"></td><td class="diff-marker" data-marker="+"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #a3d3ff; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">{{Biblioteca/Titolo 2|nome=<big><span style="color:#C11B17">[[Franz Kafka]]</span></big>|autore=Franz Kafka|altro=}}</ins></div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><br></div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><br></div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker" data-marker="−"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #ffe49c; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">{{Biblioteca/Titolo 2|nome=[[Enrico Baj]]||autore=Enrico Baj|altro=}}</del></div></td><td class="diff-marker" data-marker="+"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #a3d3ff; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>[[Image:<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Kafka2</ins>.<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">gif</ins>|right|thumb|230px|[[<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Franz Kafka</ins>]] (<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Praga </ins>[[<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">3 luglio</ins>]] [[<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">1883</ins>]] - <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Kierling presso Vienna </ins>[[<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">3 </ins>giugno]] [[<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">1924</ins>]]) è stato <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">uno scrittore boemo di lingua tedesca</ins>, <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">considerato uno dei maggiori del XX secolo</ins>, <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">nonché un simpatizzante dell'</ins>[[<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">anarchismo</ins>]] <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">in età giovanile e un autore profondamente influenzato dalle istanze più autenticamente </ins>[[<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">libertarie</ins>]] <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">in campo etico e filosofico</ins>.]]</div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker" data-marker="−"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #ffe49c; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>[[Image:<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Baj Ubu</del>.<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">jpg</del>|right|thumb|230px|[[<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Enrico Baj</del>]] (<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Milano, </del>[[<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">31 ottobre</del>]] [[<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">1924</del>]] - <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Vergiate, Varese, </del>[[<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">16 </del>giugno]] [[<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">2003</del>]]) è stato <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">un pittore</del>, <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">grafico</del>, <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">scultore e saggista </del>[[<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">libertario</del>]] <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">italiano. Nella foto: </del>[[<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Baj</del>]] <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">davanti al suo Ubu Re</del>.]]</div></td><td class="diff-marker" data-marker="+"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #a3d3ff; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">'''''Davanti alla legge''''' (''Vor dem Gesetz'') è una storia contenuta nel romanzo ''Il Processo'' (''Der Prozess''): vi si racconta di un uomo che attende per tutta la vita davanti alla porta aperta della Legge, il cui ingresso gli è vietato dal guardiano con le parole «non ora»</ins>, <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">che lasciano intravedere un consenso futuro. Quando </ins>l'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">uomo giunge alal fine </ins>della <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">sua resistenza </ins>e della <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">sua vita, il guardiano gli rivela che quella porta era aperta solo per lui, </ins>e <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">la richiude. Secondo alcuni interpreti, </ins>l'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">uomo si è fatto intimidire: non è la forza che gli impedisce </ins>di <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">entrare, ma la paura, la mancanza </ins>di <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">fiducia in se stesso, la falsa obbedienza </ins>all'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">[[autorità]], la sottomissione passiva</ins>. <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">«È perduto </ins>perché <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">non osa mettere la propria legge personale al </ins>di <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">sopra dei tabù collettivi</ins>, <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">la cui tirannia </ins>è <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">rappresentata dal guardiano». <ref>Marthe Robert, ''Seul comme Franz Kafka'</ins>', <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Calmann Lévy, Parigi, [[1979]], p. 162.</ref> La ragione profonda per la quale </ins>l'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">uomo non varca la barriera verso la Legge </ins>e <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">verso la vita è la paura, </ins>l'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">esitazione, la mancanza di ardimento. Il timore di colui che implora il diritto di entrare </ins>è <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">ciò </ins>che <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">dà </ins>al <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">guardiano la forza di sbarragli la strada</ins>. <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;"><ref>Dagli '</ins>'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Aforismi di Zürau</ins>''<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">: «Le gioie </ins>di <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">questa vita non sono le sue, ma la nostra paura </ins>di <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">ascendere a una vita superiore; i tormenti </ins>di <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">questa vita non sono i suoi</ins>, <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">ma il tormento che ci procuriamo noi stessi per via di quella paura».</ref> La naturale conseguenza di questa sottomissione passiva </ins>è <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">la schiavitù volontaria <ref>Dagli '</ins>'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Aforismi di Zürau</ins>''<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">: «Una volta accolto in noi, il male non chiede più che gli si creda».</ref> <ref>Si veda anche il </ins>''<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">[[Étienne_de_La_Boétie#Discorso_sulla_servitù_volontaria|Discorso sulla servitù volontaria]]</ins>'' <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">di [[Étienne de La Boétie]].</ref>, motore della [[gerarchia]], tema che Kafka aveva certamente trovato nell'opera di uno scrittore che adorava: [[Fëdor Dostoevskij]]. <ref>Da </ins>''<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Il sogno di un uomo ridicolo</ins>''<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">: «Comparve la schiavitù, comparve perfino la schiavitù volontaria: i deboli si assoggettavano volentieri ai più forti, a patto solo che questi li proteggessero e li aiutassero a schiacciare quelli che erano ancor più deboli di loro»</ins>.<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;"></ref></ins></div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker" data-marker="−"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #ffe49c; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">«La Patafisica</del>, <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">come </del>l'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">arte, difende il principio </del>della <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">libertà </del>e della <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">libertà esistenziale </del>e <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">raccomanda proprio </del>l'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">immaginario della fantasia quale migliore arma </del>di <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">difesa per preservare almeno l'autonomia del nostro pensiero. La Patafisica è una forma </del>di <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">resistenza </del>all'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">oppressione in quanto tale</del>. <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Proprio </del>perché <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">vi è un'oppressione a livello </del>di <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">potere</del>, <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">vi </del>è <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">un</del>'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">oppressione al livello anche culturale</del>, <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">è evidente che ormai </del>l'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">industria </del>e l'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">organizzazione culturale sono opprimenti ed </del>è <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">anche evidente </del>che <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">si svolgono solo secondo modelli che sono quelli che piacciono </del>al <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Grande Fratello</del>. <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Quindi noi vediamo che l</del>'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">oppressione, che va dall</del>'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">asservimento dell</del>'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">individuo e dei suoi comportamenti ai media e alla diffusione estrema </del>di <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">un sistema </del>di <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">produzione e </del>di <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">consumo forzato</del>, è <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">presente ovunque (da </del>'''''<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Che cos</del>'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">è la Patafisica?</del>'''''<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">)»</del>.</div></td><td class="diff-marker" data-marker="+"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #a3d3ff; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div> </div></td></tr>
<tr><td colspan="2" class="diff-side-deleted"></td><td class="diff-marker" data-marker="+"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #a3d3ff; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">==Note==</ins></div></td></tr>
<tr><td colspan="2" class="diff-side-deleted"></td><td class="diff-marker" data-marker="+"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #a3d3ff; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;"><references/></ins></div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><br/></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><br/></td></tr>
<tr><td class="diff-marker" data-marker="−"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #ffe49c; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Baj, il "patapittore", come lo definì il poeta Jean-Clarence Lambert, è uno tra i più fervidi seguaci di Alfred Jarry e della sua Patafisica, sposa i contenuti di questa «scienza delle soluzioni immaginarie» portandoli a vessillo del proprio universo culturale. Baj matura negli anni una sua visione della Patafisica che proietta nella propria opera e che utilizza come arma contro le contraddizioni e le costrizioni del mondo e della società. L'irriverenza, l'ironia e il gusto del paradosso, propri di questa scienza, costituiscono per l'artista gli «anticorpi dell'uomo contemporaneo contro l'oppressione e la massificazione della burocrazia, dei codici fiscali, postali, telefonici, bancomatici, internettici eccetera». La Patafisica, che Baj riassume col motto «imago ergo sum», in opposizione alla razionalità matematica cartesiana, è nello stesso tempo musa e linfa vitale che rinnova e rinvigorisce la forza dell'immaginazione. Per Baj, infatti, il pittore, come il patafisico, rifiuta le spiegazioni scientifiche definitive, non riconoscendone alcuna valenza morale o estetica. Allo stesso modo egli azzera con la fantasia, facoltà «che può valicare le più alte vette e superare ogni difficoltà», la comune tensione a trovare una soluzione logica a ogni problema.</del></div></td><td colspan="2" class="diff-side-added"></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>|}</div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>|}</div></td></tr>
</table>K2https://www.anarcopedia.org/index.php?title=Template:Biblioteca/Autore_consigliato&diff=73723&oldid=prevK2 il 14:25, 29 lug 20232023-07-29T14:25:21Z<p></p>
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<td colspan="2" style="background-color: #fff; color: #202122; text-align: center;">← Versione meno recente</td>
<td colspan="2" style="background-color: #fff; color: #202122; text-align: center;">Versione delle 14:25, 29 lug 2023</td>
</tr><tr><td colspan="2" class="diff-lineno" id="mw-diff-left-l4">Riga 4:</td>
<td colspan="2" class="diff-lineno">Riga 4:</td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><br></div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><br></div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>{{Biblioteca/Titolo 2|nome=[[Enrico Baj]]||autore=Enrico Baj|altro=}}</div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>{{Biblioteca/Titolo 2|nome=[[Enrico Baj]]||autore=Enrico Baj|altro=}}</div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker" data-marker="−"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #ffe49c; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>[[Image:Baj Ubu.jpg|thumb|230px|[[Enrico Baj]] (Milano, [[31 ottobre]] [[1924]] - Vergiate, Varese, [[16 giugno]] [[2003]]) è stato un pittore, grafico, scultore e saggista [[libertario]] italiano. Nella foto: [[Baj]] davanti al suo Ubu Re.]]</div></td><td class="diff-marker" data-marker="+"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #a3d3ff; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>[[Image:Baj Ubu.jpg<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">|right</ins>|thumb|230px|[[Enrico Baj]] (Milano, [[31 ottobre]] [[1924]] - Vergiate, Varese, [[16 giugno]] [[2003]]) è stato un pittore, grafico, scultore e saggista [[libertario]] italiano. Nella foto: [[Baj]] davanti al suo Ubu Re.]]</div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>«La Patafisica, come l'arte, difende il principio della libertà e della libertà esistenziale e raccomanda proprio l'immaginario della fantasia quale migliore arma di difesa per preservare almeno l'autonomia del nostro pensiero. La Patafisica è una forma di resistenza all'oppressione in quanto tale. Proprio perché vi è un'oppressione a livello di potere, vi è un'oppressione al livello anche culturale, è evidente che ormai l'industria e l'organizzazione culturale sono opprimenti ed è anche evidente che si svolgono solo secondo modelli che sono quelli che piacciono al Grande Fratello. Quindi noi vediamo che l'oppressione, che va dall'asservimento dell'individuo e dei suoi comportamenti ai media e alla diffusione estrema di un sistema di produzione e di consumo forzato, è presente ovunque (da '''''Che cos'è la Patafisica?''''')».</div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>«La Patafisica, come l'arte, difende il principio della libertà e della libertà esistenziale e raccomanda proprio l'immaginario della fantasia quale migliore arma di difesa per preservare almeno l'autonomia del nostro pensiero. La Patafisica è una forma di resistenza all'oppressione in quanto tale. Proprio perché vi è un'oppressione a livello di potere, vi è un'oppressione al livello anche culturale, è evidente che ormai l'industria e l'organizzazione culturale sono opprimenti ed è anche evidente che si svolgono solo secondo modelli che sono quelli che piacciono al Grande Fratello. Quindi noi vediamo che l'oppressione, che va dall'asservimento dell'individuo e dei suoi comportamenti ai media e alla diffusione estrema di un sistema di produzione e di consumo forzato, è presente ovunque (da '''''Che cos'è la Patafisica?''''')».</div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><br/></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><br/></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>Baj, il "patapittore", come lo definì il poeta Jean-Clarence Lambert, è uno tra i più fervidi seguaci di Alfred Jarry e della sua Patafisica, sposa i contenuti di questa «scienza delle soluzioni immaginarie» portandoli a vessillo del proprio universo culturale. Baj matura negli anni una sua visione della Patafisica che proietta nella propria opera e che utilizza come arma contro le contraddizioni e le costrizioni del mondo e della società. L'irriverenza, l'ironia e il gusto del paradosso, propri di questa scienza, costituiscono per l'artista gli «anticorpi dell'uomo contemporaneo contro l'oppressione e la massificazione della burocrazia, dei codici fiscali, postali, telefonici, bancomatici, internettici eccetera». La Patafisica, che Baj riassume col motto «imago ergo sum», in opposizione alla razionalità matematica cartesiana, è nello stesso tempo musa e linfa vitale che rinnova e rinvigorisce la forza dell'immaginazione. Per Baj, infatti, il pittore, come il patafisico, rifiuta le spiegazioni scientifiche definitive, non riconoscendone alcuna valenza morale o estetica. Allo stesso modo egli azzera con la fantasia, facoltà «che può valicare le più alte vette e superare ogni difficoltà», la comune tensione a trovare una soluzione logica a ogni problema.</div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>Baj, il "patapittore", come lo definì il poeta Jean-Clarence Lambert, è uno tra i più fervidi seguaci di Alfred Jarry e della sua Patafisica, sposa i contenuti di questa «scienza delle soluzioni immaginarie» portandoli a vessillo del proprio universo culturale. Baj matura negli anni una sua visione della Patafisica che proietta nella propria opera e che utilizza come arma contro le contraddizioni e le costrizioni del mondo e della società. L'irriverenza, l'ironia e il gusto del paradosso, propri di questa scienza, costituiscono per l'artista gli «anticorpi dell'uomo contemporaneo contro l'oppressione e la massificazione della burocrazia, dei codici fiscali, postali, telefonici, bancomatici, internettici eccetera». La Patafisica, che Baj riassume col motto «imago ergo sum», in opposizione alla razionalità matematica cartesiana, è nello stesso tempo musa e linfa vitale che rinnova e rinvigorisce la forza dell'immaginazione. Per Baj, infatti, il pittore, come il patafisico, rifiuta le spiegazioni scientifiche definitive, non riconoscendone alcuna valenza morale o estetica. Allo stesso modo egli azzera con la fantasia, facoltà «che può valicare le più alte vette e superare ogni difficoltà», la comune tensione a trovare una soluzione logica a ogni problema.</div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>|}</div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>|}</div></td></tr>
</table>K2https://www.anarcopedia.org/index.php?title=Template:Biblioteca/Autore_consigliato&diff=73722&oldid=prevK2 il 14:25, 29 lug 20232023-07-29T14:25:03Z<p></p>
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<td colspan="2" style="background-color: #fff; color: #202122; text-align: center;">← Versione meno recente</td>
<td colspan="2" style="background-color: #fff; color: #202122; text-align: center;">Versione delle 14:25, 29 lug 2023</td>
</tr><tr><td colspan="2" class="diff-lineno" id="mw-diff-left-l4">Riga 4:</td>
<td colspan="2" class="diff-lineno">Riga 4:</td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><br></div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><br></div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>{{Biblioteca/Titolo 2|nome=[[Enrico Baj]]||autore=Enrico Baj|altro=}}</div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>{{Biblioteca/Titolo 2|nome=[[Enrico Baj]]||autore=Enrico Baj|altro=}}</div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker" data-marker="−"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #ffe49c; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>[[Image:Baj Ubu.jpg<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">|left</del>|thumb|230px|[[Enrico Baj]] (Milano, [[31 ottobre]] [[1924]] - Vergiate, Varese, [[16 giugno]] [[2003]]) è stato un pittore, grafico, scultore e saggista [[libertario]] italiano. Nella foto: [[Baj]] davanti al suo Ubu Re.]]</div></td><td class="diff-marker" data-marker="+"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #a3d3ff; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>[[Image:Baj Ubu.jpg|thumb|230px|[[Enrico Baj]] (Milano, [[31 ottobre]] [[1924]] - Vergiate, Varese, [[16 giugno]] [[2003]]) è stato un pittore, grafico, scultore e saggista [[libertario]] italiano. Nella foto: [[Baj]] davanti al suo Ubu Re.]]</div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>«La Patafisica, come l'arte, difende il principio della libertà e della libertà esistenziale e raccomanda proprio l'immaginario della fantasia quale migliore arma di difesa per preservare almeno l'autonomia del nostro pensiero. La Patafisica è una forma di resistenza all'oppressione in quanto tale. Proprio perché vi è un'oppressione a livello di potere, vi è un'oppressione al livello anche culturale, è evidente che ormai l'industria e l'organizzazione culturale sono opprimenti ed è anche evidente che si svolgono solo secondo modelli che sono quelli che piacciono al Grande Fratello. Quindi noi vediamo che l'oppressione, che va dall'asservimento dell'individuo e dei suoi comportamenti ai media e alla diffusione estrema di un sistema di produzione e di consumo forzato, è presente ovunque (da '''''Che cos'è la Patafisica?''''')».</div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>«La Patafisica, come l'arte, difende il principio della libertà e della libertà esistenziale e raccomanda proprio l'immaginario della fantasia quale migliore arma di difesa per preservare almeno l'autonomia del nostro pensiero. La Patafisica è una forma di resistenza all'oppressione in quanto tale. Proprio perché vi è un'oppressione a livello di potere, vi è un'oppressione al livello anche culturale, è evidente che ormai l'industria e l'organizzazione culturale sono opprimenti ed è anche evidente che si svolgono solo secondo modelli che sono quelli che piacciono al Grande Fratello. Quindi noi vediamo che l'oppressione, che va dall'asservimento dell'individuo e dei suoi comportamenti ai media e alla diffusione estrema di un sistema di produzione e di consumo forzato, è presente ovunque (da '''''Che cos'è la Patafisica?''''')».</div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><br/></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><br/></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>Baj, il "patapittore", come lo definì il poeta Jean-Clarence Lambert, è uno tra i più fervidi seguaci di Alfred Jarry e della sua Patafisica, sposa i contenuti di questa «scienza delle soluzioni immaginarie» portandoli a vessillo del proprio universo culturale. Baj matura negli anni una sua visione della Patafisica che proietta nella propria opera e che utilizza come arma contro le contraddizioni e le costrizioni del mondo e della società. L'irriverenza, l'ironia e il gusto del paradosso, propri di questa scienza, costituiscono per l'artista gli «anticorpi dell'uomo contemporaneo contro l'oppressione e la massificazione della burocrazia, dei codici fiscali, postali, telefonici, bancomatici, internettici eccetera». La Patafisica, che Baj riassume col motto «imago ergo sum», in opposizione alla razionalità matematica cartesiana, è nello stesso tempo musa e linfa vitale che rinnova e rinvigorisce la forza dell'immaginazione. Per Baj, infatti, il pittore, come il patafisico, rifiuta le spiegazioni scientifiche definitive, non riconoscendone alcuna valenza morale o estetica. Allo stesso modo egli azzera con la fantasia, facoltà «che può valicare le più alte vette e superare ogni difficoltà», la comune tensione a trovare una soluzione logica a ogni problema.</div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>Baj, il "patapittore", come lo definì il poeta Jean-Clarence Lambert, è uno tra i più fervidi seguaci di Alfred Jarry e della sua Patafisica, sposa i contenuti di questa «scienza delle soluzioni immaginarie» portandoli a vessillo del proprio universo culturale. Baj matura negli anni una sua visione della Patafisica che proietta nella propria opera e che utilizza come arma contro le contraddizioni e le costrizioni del mondo e della società. L'irriverenza, l'ironia e il gusto del paradosso, propri di questa scienza, costituiscono per l'artista gli «anticorpi dell'uomo contemporaneo contro l'oppressione e la massificazione della burocrazia, dei codici fiscali, postali, telefonici, bancomatici, internettici eccetera». La Patafisica, che Baj riassume col motto «imago ergo sum», in opposizione alla razionalità matematica cartesiana, è nello stesso tempo musa e linfa vitale che rinnova e rinvigorisce la forza dell'immaginazione. Per Baj, infatti, il pittore, come il patafisico, rifiuta le spiegazioni scientifiche definitive, non riconoscendone alcuna valenza morale o estetica. Allo stesso modo egli azzera con la fantasia, facoltà «che può valicare le più alte vette e superare ogni difficoltà», la comune tensione a trovare una soluzione logica a ogni problema.</div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>|}</div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>|}</div></td></tr>
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<td colspan="2" style="background-color: #fff; color: #202122; text-align: center;">← Versione meno recente</td>
<td colspan="2" style="background-color: #fff; color: #202122; text-align: center;">Versione delle 14:24, 29 lug 2023</td>
</tr><tr><td colspan="2" class="diff-lineno" id="mw-diff-left-l2">Riga 2:</td>
<td colspan="2" class="diff-lineno">Riga 2:</td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>|-</div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>|-</div></td></tr>
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<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><br></div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><br></div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker" data-marker="−"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #ffe49c; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>[[Image:<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Kafka2</del>.<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">gif</del>|<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">right</del>|thumb|230px|[[<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Franz Kafka</del>]] (<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Praga </del>[[<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">3 luglio</del>]] [[<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">1883</del>]] - <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Kierling presso Vienna </del>[[<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">3 </del>giugno]] [[<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">1924</del>]]) è stato <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">uno scrittore boemo di lingua tedesca</del>, <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">considerato uno dei maggiori del XX secolo</del>, <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">nonché un simpatizzante dell'</del>[[<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">anarchismo</del>]] <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">in età giovanile e un autore profondamente influenzato dalle istanze più autenticamente </del>[[<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">libertarie</del>]] <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">in campo etico e filosofico</del>.]]</div></td><td class="diff-marker" data-marker="+"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #a3d3ff; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">{{Biblioteca/Titolo 2|nome=[[Enrico Baj]]||autore=Enrico Baj|altro=}}</ins></div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker" data-marker="−"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #ffe49c; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">''''Davanti alla legge''''' (''Vor dem Gesetz'') è una storia contenuta nel romanzo ''Il Processo'' (''Der Prozess''): vi si racconta di un uomo che attende per tutta la vita davanti alla porta aperta della Legge</del>, il <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">cui ingresso gli è vietato dal guardiano con le parole «non ora», che lasciano intravedere un consenso futuro. Quando </del>l'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">uomo giunge alal fine </del>della <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">sua resistenza e della sua vita, il guardiano gli rivela che quella porta era aperta solo </del>per <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">lui, e la richiude. Secondo alcuni interpreti, </del>l'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">uomo si </del>è <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">fatto intimidire: non è la forza che gli impedisce </del>di <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">entrare, ma la paura, la mancanza di fiducia in se stesso, la falsa obbedienza </del>all'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">[[autorità]], la sottomissione passiva</del>. <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">«È perduto </del>perché <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">non osa mettere la propria legge personale al </del>di <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">sopra dei tabù collettivi</del>, <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">la cui tirannia </del>è <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">rappresentata dal guardiano». <ref>Marthe Robert, ''Seul comme Franz Kafka'</del>', <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Calmann Lévy, Parigi, [[1979]], p. 162.</ref> La ragione profonda per la quale </del>l'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">uomo non varca la barriera verso la Legge </del>e <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">verso la vita è la paura, </del>l'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">esitazione, la mancanza di ardimento. Il timore di colui </del>che <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">implora il diritto di entrare è ciò </del>che <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">dà </del>al <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">guardiano la forza di sbarragli la strada</del>. <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;"><ref>Dagli </del>''<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Aforismi di Zürau</del>'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">': «Le gioie </del>di <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">questa vita non sono le sue, ma la nostra paura </del>di <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">ascendere a una vita superiore; i tormenti </del>di <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">questa vita non sono i suoi</del>, <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">ma il tormento che ci procuriamo noi stessi per via di quella paura».</ref> La naturale conseguenza di questa sottomissione passiva </del>è <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">la schiavitù volontaria <ref>Dagli </del>''<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Aforismi di Zürau</del>''<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">: «Una volta accolto in noi, il male non chiede più che gli si creda».</ref> <ref>Si veda anche il </del>''<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">[[Étienne_de_La_Boétie#Discorso_sulla_servitù_volontaria|Discorso sulla servitù volontaria]]</del>'' <del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">di [[Étienne de La Boétie]].</ref>, motore della [[gerarchia]], tema che Kafka aveva certamente trovato nell</del>'<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">opera di uno scrittore che adorava: [[Fëdor Dostoevskij]]. <ref>Da </del>''<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Il sogno di un uomo ridicolo'': «Comparve la schiavitù, comparve perfino la schiavitù volontaria: i deboli si assoggettavano volentieri ai più forti, a patto solo che questi li proteggessero e li aiutassero a schiacciare quelli che erano ancor più deboli di loro»</del>.<del style="font-weight: bold; text-decoration: none;"></ref></del></div></td><td class="diff-marker" data-marker="+"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #a3d3ff; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>[[Image:<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Baj Ubu</ins>.<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">jpg</ins>|<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">left</ins>|thumb|230px|[[<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Enrico Baj</ins>]] (<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Milano, </ins>[[<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">31 ottobre</ins>]] [[<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">1924</ins>]] - <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Vergiate, Varese, </ins>[[<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">16 </ins>giugno]] [[<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">2003</ins>]]) è stato <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">un pittore</ins>, <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">grafico</ins>, <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">scultore e saggista </ins>[[<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">libertario</ins>]] <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">italiano. Nella foto: </ins>[[<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Baj</ins>]] <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">davanti al suo Ubu Re</ins>.]]</div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker" data-marker="−"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #ffe49c; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div> </div></td><td class="diff-marker" data-marker="+"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #a3d3ff; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">«La Patafisica, come l</ins>'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">arte</ins>, <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">difende </ins>il <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">principio della libertà e della libertà esistenziale e raccomanda proprio </ins>l'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">immaginario </ins>della <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">fantasia quale migliore arma di difesa </ins>per <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">preservare almeno </ins>l'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">autonomia del nostro pensiero. La Patafisica </ins>è <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">una forma </ins>di <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">resistenza </ins>all'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">oppressione in quanto tale</ins>. <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Proprio </ins>perché <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">vi è un'oppressione a livello </ins>di <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">potere</ins>, <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">vi </ins>è <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">un</ins>'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">oppressione al livello anche culturale</ins>, <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">è evidente che ormai </ins>l'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">industria </ins>e l'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">organizzazione culturale sono opprimenti ed è anche evidente che si svolgono solo secondo modelli </ins>che <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">sono quelli </ins>che <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">piacciono </ins>al <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Grande Fratello</ins>. <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Quindi noi vediamo che l</ins>'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">oppressione, che va dall</ins>'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">asservimento dell</ins>'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">individuo e dei suoi comportamenti ai media e alla diffusione estrema </ins>di <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">un sistema </ins>di <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">produzione e </ins>di <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">consumo forzato</ins>, è <ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">presente ovunque (da </ins>'''''<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Che cos</ins>'<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">è la Patafisica?</ins>'''''<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">)»</ins>.</div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker" data-marker="−"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #ffe49c; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><del style="font-weight: bold; text-decoration: none;">==Note==</del></div></td><td colspan="2" class="diff-side-added"></td></tr>
<tr><td class="diff-marker" data-marker="−"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #ffe49c; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><del style="font-weight: bold; text-decoration: none;"><references/></del></div></td><td colspan="2" class="diff-side-added"></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><br/></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><br/></td></tr>
<tr><td colspan="2" class="diff-side-deleted"></td><td class="diff-marker" data-marker="+"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #a3d3ff; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">Baj, il "patapittore", come lo definì il poeta Jean-Clarence Lambert, è uno tra i più fervidi seguaci di Alfred Jarry e della sua Patafisica, sposa i contenuti di questa «scienza delle soluzioni immaginarie» portandoli a vessillo del proprio universo culturale. Baj matura negli anni una sua visione della Patafisica che proietta nella propria opera e che utilizza come arma contro le contraddizioni e le costrizioni del mondo e della società. L'irriverenza, l'ironia e il gusto del paradosso, propri di questa scienza, costituiscono per l'artista gli «anticorpi dell'uomo contemporaneo contro l'oppressione e la massificazione della burocrazia, dei codici fiscali, postali, telefonici, bancomatici, internettici eccetera». La Patafisica, che Baj riassume col motto «imago ergo sum», in opposizione alla razionalità matematica cartesiana, è nello stesso tempo musa e linfa vitale che rinnova e rinvigorisce la forza dell'immaginazione. Per Baj, infatti, il pittore, come il patafisico, rifiuta le spiegazioni scientifiche definitive, non riconoscendone alcuna valenza morale o estetica. Allo stesso modo egli azzera con la fantasia, facoltà «che può valicare le più alte vette e superare ogni difficoltà», la comune tensione a trovare una soluzione logica a ogni problema.</ins></div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>|}</div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>|}</div></td></tr>
</table>K2https://www.anarcopedia.org/index.php?title=Template:Biblioteca/Autore_consigliato&diff=67778&oldid=prevK2 il 12:24, 17 ago 20222022-08-17T12:24:01Z<p></p>
<table style="background-color: #fff; color: #202122;" data-mw="interface">
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<tr class="diff-title" lang="it">
<td colspan="2" style="background-color: #fff; color: #202122; text-align: center;">← Versione meno recente</td>
<td colspan="2" style="background-color: #fff; color: #202122; text-align: center;">Versione delle 12:24, 17 ago 2022</td>
</tr><tr><td colspan="2" class="diff-lineno" id="mw-diff-left-l5">Riga 5:</td>
<td colspan="2" class="diff-lineno">Riga 5:</td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><br></div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div><br></div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>[[Image:Kafka2.gif|right|thumb|230px|[[Franz Kafka]] (Praga [[3 luglio]] [[1883]] - Kierling presso Vienna [[3 giugno]] [[1924]]) è stato uno scrittore boemo di lingua tedesca, considerato uno dei maggiori del XX secolo, nonché un simpatizzante dell'[[anarchismo]] in età giovanile e un autore profondamente influenzato dalle istanze più autenticamente [[libertarie]] in campo etico e filosofico.]]</div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>[[Image:Kafka2.gif|right|thumb|230px|[[Franz Kafka]] (Praga [[3 luglio]] [[1883]] - Kierling presso Vienna [[3 giugno]] [[1924]]) è stato uno scrittore boemo di lingua tedesca, considerato uno dei maggiori del XX secolo, nonché un simpatizzante dell'[[anarchismo]] in età giovanile e un autore profondamente influenzato dalle istanze più autenticamente [[libertarie]] in campo etico e filosofico.]]</div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker" data-marker="−"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #ffe49c; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>'''''Davanti alla legge''''' (''Vor dem Gesetz'') è una storia contenuta nel romanzo ''Il Processo'' (''Der Prozess''): vi si racconta di un uomo che attende per tutta la vita davanti alla porta aperta della Legge, il cui ingresso gli è vietato dal guardiano con le parole «non ora», che lasciano intravedere un consenso futuro. Quando l'uomo giunge alal fine della sua resistenza e della sua vita, il guardiano gli rivela che quella porta era aperta solo per lui, e la richiude. Secondo alcuni interpreti, l'uomo si è fatto intimidire: non è la forza che gli impedisce di entrare, ma la paura, la mancanza di fiducia in se stesso, la falsa obbedienza all'[[autorità]], la sottomissione passiva. «È perduto perché non osa mettere la propria legge personale al di sopra dei tabù collettivi, la cui tirannia è rappresentata dal guardiano». <ref>Marthe Robert, ''Seul comme Franz Kafka'', Calmann Lévy, Parigi, [[1979]], p. 162.</ref> La ragione profonda per la quale l'uomo non varca la barriera verso la Legge e verso la vita è la paura, l'esitazione, la mancanza di ardimento. Il timore di colui che implora il diritto di entrare è ciò che dà al guardiano la forza di sbarragli la strada. <ref>Dagli ''Aforismi di Zürau'': «Le gioie di questa vita non sono le sue, ma la nostra paura di ascendere a una vita superiore; i tormenti di questa vita non sono i suoi, ma il tormento che ci procuriamo noi stessi per via di quella paura».</ref> La naturale conseguenza di questa sottomissione passiva è la schiavitù volontaria <ref>Dagli ''Aforismi di Zürau'': «Una volta accolto in noi, il male non chiede più che gli si creda».</ref> <ref>Si veda anche il ''[[Étienne_de_La_Boétie#Discorso_sulla_servitù_volontaria]]'' di [[Étienne de La Boétie]].</ref>, motore della [[gerarchia]], tema che Kafka aveva certamente trovato nell'opera di uno scrittore che adorava: [[Fëdor Dostoevskij]]. <ref>Da ''Il sogno di un uomo ridicolo'': «Comparve la schiavitù, comparve perfino la schiavitù volontaria: i deboli si assoggettavano volentieri ai più forti, a patto solo che questi li proteggessero e li aiutassero a schiacciare quelli che erano ancor più deboli di loro».</ref></div></td><td class="diff-marker" data-marker="+"></td><td style="color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #a3d3ff; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>'''''Davanti alla legge''''' (''Vor dem Gesetz'') è una storia contenuta nel romanzo ''Il Processo'' (''Der Prozess''): vi si racconta di un uomo che attende per tutta la vita davanti alla porta aperta della Legge, il cui ingresso gli è vietato dal guardiano con le parole «non ora», che lasciano intravedere un consenso futuro. Quando l'uomo giunge alal fine della sua resistenza e della sua vita, il guardiano gli rivela che quella porta era aperta solo per lui, e la richiude. Secondo alcuni interpreti, l'uomo si è fatto intimidire: non è la forza che gli impedisce di entrare, ma la paura, la mancanza di fiducia in se stesso, la falsa obbedienza all'[[autorità]], la sottomissione passiva. «È perduto perché non osa mettere la propria legge personale al di sopra dei tabù collettivi, la cui tirannia è rappresentata dal guardiano». <ref>Marthe Robert, ''Seul comme Franz Kafka'', Calmann Lévy, Parigi, [[1979]], p. 162.</ref> La ragione profonda per la quale l'uomo non varca la barriera verso la Legge e verso la vita è la paura, l'esitazione, la mancanza di ardimento. Il timore di colui che implora il diritto di entrare è ciò che dà al guardiano la forza di sbarragli la strada. <ref>Dagli ''Aforismi di Zürau'': «Le gioie di questa vita non sono le sue, ma la nostra paura di ascendere a una vita superiore; i tormenti di questa vita non sono i suoi, ma il tormento che ci procuriamo noi stessi per via di quella paura».</ref> La naturale conseguenza di questa sottomissione passiva è la schiavitù volontaria <ref>Dagli ''Aforismi di Zürau'': «Una volta accolto in noi, il male non chiede più che gli si creda».</ref> <ref>Si veda anche il ''[[Étienne_de_La_Boétie#Discorso_sulla_servitù_volontaria<ins style="font-weight: bold; text-decoration: none;">|Discorso sulla servitù volontaria</ins>]]'' di [[Étienne de La Boétie]].</ref>, motore della [[gerarchia]], tema che Kafka aveva certamente trovato nell'opera di uno scrittore che adorava: [[Fëdor Dostoevskij]]. <ref>Da ''Il sogno di un uomo ridicolo'': «Comparve la schiavitù, comparve perfino la schiavitù volontaria: i deboli si assoggettavano volentieri ai più forti, a patto solo che questi li proteggessero e li aiutassero a schiacciare quelli che erano ancor più deboli di loro».</ref></div></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><br/></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><br/></td></tr>
<tr><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>==Note==</div></td><td class="diff-marker"></td><td style="background-color: #f8f9fa; color: #202122; font-size: 88%; border-style: solid; border-width: 1px 1px 1px 4px; border-radius: 0.33em; border-color: #eaecf0; vertical-align: top; white-space: pre-wrap;"><div>==Note==</div></td></tr>
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