Temistocle Monticelli: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
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Nato il [[5 dicembre]] [[1869]] a Firenze, Temistocle Monticelli comincia molto presto la sua militanza nel [[movimento anarchico]]. Il [[30 aprile]] [[1891]], è per la prima volta arrestato e condannato a 18 mesi di [[carcere]] per distribuzione di propaganda sovversiva ed aver pronunciata la parola «Rivoluzione Sociale» in una piazza di Roma. In seguito viene nuovamente arrestato subito dopo l'attentato compiuto a Livorno da [[Oreste Lucchesi]], il [[1° luglio]] [[1894]], contro il direttore del giornale ''Il Telegrafo''.  
Nato il [[5 dicembre]] [[1869]] a Firenze, Temistocle Monticelli comincia molto presto la sua militanza nel [[movimento anarchico]]. Il [[30 aprile]] [[1891]], è per la prima volta arrestato e condannato a 18 mesi di [[carcere]] per distribuzione di propaganda sovversiva ed aver pronunciata la parola «Rivoluzione Sociale» in una piazza di Roma. In seguito viene nuovamente arrestato subito dopo l'attentato compiuto a Livorno da [[Oreste Lucchesi]], il [[1° luglio]] [[1894]], contro il direttore del giornale ''Il Telegrafo''.  


Per nulla intimorito dalla detenzione, non appena libero riprende le sue molteplici attività , compresa quella di conferenze. In contatto con [[Pietro Gori|Gori]] e [[Malatesta]], effettua un soggiorno a Marsiglia nel [[1897]], ma di ritorno in [[Italia]] viene arrestato a Roma nel [[1898]] e poi trasferito in carcere a Ponza.
Per nulla intimorito dalla detenzione, non appena libero riprende le sue molteplici attività , compresa quella di conferenze. In contatto con [[Pietro Gori|Gori]] e [[Malatesta]], effettua un soggiorno a Marsiglia nel [[1897]], ma di ritorno in [[Italia]] viene arrestato a Roma nel [[1898]] e poi trasferito in carcere a Ponza.

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Temistocle Monticelli

Temistocle Monticelli (Firenze, 5 dicembre 1869 - Roma, 13 febbraio 1936) è stato un anarchico, antimilitarista e antifascista italiano.

Biografia

Nato il 5 dicembre 1869 a Firenze, Temistocle Monticelli comincia molto presto la sua militanza nel movimento anarchico. Il 30 aprile 1891, è per la prima volta arrestato e condannato a 18 mesi di carcere per distribuzione di propaganda sovversiva ed aver pronunciata la parola «Rivoluzione Sociale» in una piazza di Roma. In seguito viene nuovamente arrestato subito dopo l'attentato compiuto a Livorno da Oreste Lucchesi, il 1° luglio 1894, contro il direttore del giornale Il Telegrafo.

Per nulla intimorito dalla detenzione, non appena libero riprende le sue molteplici attività , compresa quella di conferenze. In contatto con Gori e Malatesta, effettua un soggiorno a Marsiglia nel 1897, ma di ritorno in Italia viene arrestato a Roma nel 1898 e poi trasferito in carcere a Ponza.

Nel 1900, Monticelli firma su L'Agitazione un appello alla solidarietà  per gli anarchici di Ancona giudicati colpevoli di «adunata sediziosa». Nello stesso anno apre a Roma una piccola libreria e si lega in amicizia con Luigi Fabbri. Nel 1901, partecipa al congresso costitutivo della «Federazione Anarchica Socialista Laziale» (FASL), poi partecipa con sempre maggiore intensità  alle manifestazioni di propaganda antimilitarista che all'inizio del secolo prendevano sempre più piede in tutta la penisola.

Il 29 giugno 1913, Monticelli è presente al «Congresso di difesa delle vittime politiche e delle libertà  politiche». Nel settembre seguente pubblica su Volontà  l'articolo Gli anarchici e la guerra. Come conseguenza del congresso clandestino di Firenze, tenutosi a Firenze nel 1916, viene creato un «Comitato d'Azione Internazionale Anarchico» (CAIA), che viene incaricato di elaborare un pensiero comune sulla questione della guerra e dell'internazionalismo; Monticelli, Binazzi, Mazzoni ne sono i membri fondatori.

Monticelli in seguito partecipa alla campagna solidale in favore di Carlo TrescaLuigi Galleani e di altri anarchici perseguitati dalla giustizia. Viene poi arrestato per la diffusione di un opuscolo d'elogio del popolo russo rivoltatosi contro lo zarismo durante l'ottobre del 1917. Seguendo le spinte organizzative che in Italia si diffondevano sempre più, nell'aprile del 1919 partecipa a Firenze alla creazione dell'Unione Comunista Anarchica Italiana. A partire dal 1920, Monticelli è responsabile della pubblicazione del giornale dell'UAI Libero accordo e uno dei sostenitori della nascita di Umanità  Nova.

Con l'avvento del fascismo si batte strenuamente contro gli squadristi, dando vita inoltre al Comitato di difesa libertaria creato per venire in aiuto alle vittime della repressione fascista, che sarà  disciolto da Mussolini nel 1925. Una resistenza clandestina che sopravviverà  sino al 1926 con la pubblicazione di Libero accordo. Inscritto nella lista delle persone da arrestare, Monticelli resterà  in contatto con Malatesta fino alla sua morte avvenuta nel 1932.

Temistocle Monticelli muore a Roma a causa di una grave polmonite il 13 febbraio 1936.

Bibliografia

  • Roberto Carocci, Roma sovversiva. Anarchismo e conflittualità  sociale dall'età  giolittiana al fascismo (1900-1926), Odradek edizioni, 2012

Voci correlate