Storia dell'anarchismo nel Regno Unito: differenze tra le versioni

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[[File:Anarchist Federation (Britain) logo.jpg|thumb|200px|Logo dell'[[Anarchist Federation]].]]
#REDIRECT[[Storia dell'anarchismo in Gran Bretagna]]
== Origini del movimento anarchico britannico <ref name="GW">Fonte principale del capitolo: George Woodcock, ''L'Anarchia. Storia delle idee e dei movimenti libertari'', Feltrinelli, Milano, [[1966]].</ref>==
[[File:Johannmost.jpg|200px|thumb|left|[[Johann Most]]]]
[[Image:Freiheit.jpg|200px|thumb|''[[Freiheit]]'', il primo giornale anarchico pubblicato su suolo inglese (numero del [[10 marzo]] [[1888]] celebrante la [[Comune di Parigi]]).]]
L'[[anarchismo]] come movimento nacque in [[Gran Bretagna]] fra il [[1880]] e il [[1890]], sotto l'influenza di modelli stranieri più che indigeni. Né gli scritti di [[Godwin]] e dei suoi discepoli, né il primitivo [[sindacalismo]] di [[Robert Owen]], con la sua [[Grand National Consolidated Trades Union]], o di [[William Benbow]], con la sua primitiva versione dello [[sciopero]] come inizio di un'era nuova, portarono alcun diretto contributo all'[[anarchismo]] dell'ultima parte del secolo XIX. Semmai, la loro influenza ne impedì l'affermarsi in [[Inghilterra]], in quanto quel ripudio del [[potere]] che fu il loro legato al movimento operaio inglese produsse un'ostinata e durevole sfiducia nell'[[autorità]] centralizzata che in certi momenti fece apparire l'[[anarchia]] un estremismo inutile.
 
Vera culla dell'[[anarchismo]] britannico moderno furono i clubs per lavoratori stranieri fondati a Soho già nel decennio [[1840]]-[[1850]] e un po' più tardi nell'East End di Londra. Il Club di Rose Street a Soho, l'Autonomie Club in Windmill Street e più tardi (dopo il [[1885]]) l'Intemational Club in Bemers Street (nel quartiene di Whitechapel) furono i centri preferiti della fazione anarchica fra gli espatriati. Il Club di Rose Street era la roccaforte dei seguaci di [[Johann Most]], che era arrivato in [[Inghilterra]] nel [[1878]] e l'anno seguente aveva fondato ''[[Freiheit]]'', il primo giornale anarchico pubblicato su suolo inglese. Scotland Yard, chiudendo gli occhi per discrezione, in genere lasciava che gli espatriati svolgessero in pace le loro attività politiche e per una sorta di tacito "gentlemen's agreement" quasi tutti i [[rivoluzionari]] stranieri evitavano di intromettersi nelle faccende politiche inglesi e di procurare guai al governo britannico sul piano internazionale. Ma [[Johann Most|Most]] dimenticò la discrezione nel [[1881]], quando dedicò un editoriale entusiasta all'assassinio di Alessandro II; finì in carcere e vi rimase 18 mesi. I compagni a cui aveva affidato ''[[Freiheit]]'' non vollero apparire meno coraggiosi di lui e, quando i ribelli irlandesi assassinarono Lord Cavendish in Phoenix Park, proclamarono a gran voce la loro [[solidarietà]] con gli uccisori. Ciò rappresentava una chiara ingerenza in una questione che riguardava la politica inglese; vi fu un'incursione della [[polizia]] nella redazione del giornale e questo fu soppresso. Ne furono pubblicati alcuni numeri in [[Svizzera]] e quando [[Johann Most|Most]] fu scarcerato il giornale iniziò negli [[Stati Uniti]] una nuova, sensazionale carriera. ''[[Freiheit]]'' era destinata alla propaganda in [[Austria]] e in [[Germania]] ed ebbe poca influenza in [[Inghilterra]], tranne fra gli espatriati.
[[File:William-Morris-014.jpg|300x|thumb|left|[[William Morris]]]]
[[File:The commonweal.jpg|300x|thumb|Testata di ''[[The Commonweal]]'' del [[30 maggio]] [[1891]].]]
L'[[anarchismo]] continentale influenzò il movimento [[socialista]], che si andava lentamente affermando nel decennio [[1880]]-[[1990]], soprattutto grazie all'attività personale di un piccolo numero d'inglesi che frequentavano i clubs operai; dei sei delegati inglesi partecipanti al congresso anarchico internazionale del [[1881]], quattro avevano credenziali di clubs di Soho. Popo dopo questo congresso fu fondata la prima organizzazione anarchica in [[Gran Bretagna]], la [[Labour Emancipation League]], emanazione di una fazione [[rivoluzionaria]] dello Stratford Radicai Club. Era suo leader [[Joseph Lane]], un anziano carrettiere che ricordava i giorni dei cartisti ed era da molto tempo un attivo oratore "all'aria aperta". La [[Labour Emancipation League]], che trovò un modesto seguito fra gli operai dell'East End, era dominata dall'[[anarchismo]] di [[Joseph Lane|Lane]] e [[Franz Kitz]], uno fra i militanti del Club di Rose Street, e si oppose energicamente al [[socialismo di Stato]] e all'attività parlamentare. In quei primi, pacifici giorni del movimento operaio inglese non esisteva, fra [[anarchismo]] e [[socialismo]], la rigorosa distinzione stabilita poi dalla [[II Internazionale]] e nel [[1884]] la [[Labour Emancipation League]] si affiliò alla Social Democratic Federation, che riunì quasi tutte le piccole fazioni [[socialiste]] inglesi, con l'eccezione dei troppo intellettuali fabiani. L'unione non durò a lungo, a causa del carattere dittatoriale di Henry Mayers Hyndman, leader [[marxista]] della Federazione. Nel dicembre [[1884]] questa era in [[rivolta]] e quasi tutti i suoi membri di maggior rilievo, compresi [[William Morris]], [[Belfort Bax]] ed [[Eleanor Marx Aveling]], si dimisero segno di protesta. La [[Labour Emancipation League]] li seguì nella nuova organizzazione da essi creata, la Lega socialista, che poco dopo cominciò a pubblicare ''[[The Commonweal]]'', sotto la direzione di [[William Morris]]. In seno alla Lega la fazione [[anarchica]], capeggiata da [[Joseph Lane|Lane]], [[Franz Kitz|Kitz]] e [[Charles Wilfred Mowbray|Mowbray]], raccolse rapidamente proseliti e si avviò ad una posizione di predominio. Essa trovò un temporaneo alleato in [[William Morris]], i cui rapporti con l'[[anarchismo]] non sono facili a definirsi. In ''La terra promessa'' egli dipinse la paradisiaca [[anarchia]] che i [[libertari]] sognavano da tre secoli. Anche nel non utopistico presente condivideva pienamente il disprezzo degli anarchici per i voltafaccia e i compromessi della politica e mantenne sino alla fine il suo atteggiamento antiparlamentare; concedeva, infatti, al massimo che sarebbe stato giustificato da parte dei [[socialisti]] entrare in parlamento se fossero stati sicuri di ottenere una maggioranza tanto forte da potere, con i loro voti, imporre la definitiva scomparsa di quell'istituzione. Per lui, come per gli anarchici, era necessario trovare un mezzo grazie al quale il popolo potesse «distruggere da solo la sua schiavitù». [[William Morris|Morris]] dissentiva dagli anarchici della Lega socialista a proposito della loro estremistica difesa della [[violenza]], della loro insistenza sugli aspetti negativi della [[rivoluzione]]. Considerava necessario un lungo processo di educazione prima che la lotta per la trasformazione della [[società]] potesse anche soltanto cominciare. Ma questo, benché portasse nel [[socialismo]] di [[William Morris|Morris]] un elemento di [[gradualismo rivoluzionario|gradualismo]], non lo escluse dalla tradizione [[libertaria]]: [[Godwin]] e [[Proudhon]] nutrivano la stessa convinzione e nei suoi ultimi anni [[Kropotkin]] non fu molto lontano dal condividerla. È vero che, amareggiato dalle esperienze nella Lega socialista, [[William Morris|Morris]] negò categoricamente di essere un anarchico, ma le sue dichiarazioni in proposito dimostrano chiaramente che per [[anarchia]] intendeva [[anomia]] ed [[Stirner|egoismo]]. <ref>«Essere anarchici significa, per come l'intendo io, distruggere ogni sorta di leggi e di norme, farne a meno, consentire a ciascuno di fare soltanto ciò che gli piace. Io non voglio che gli uomini facciano soltanto ciò che piace loro; voglio che essi riflettano su ciò che è bene per i loro simili, agiscano per il bene dei loro simili, per il bene comune. Ora, ciò che costituisce il bene comune, o la nozione comune di ciò che è bene per tutti, si esprimerà sempre e dovrà sempre esprimersi in leggi d'un tipo o d'un altro: o leggi politiche - adottate dai cittadini in pubblica assemblea, come anticamente dalle assemblee popolari, o se volete da consigli o parlamenti del popolo - o costumi sociali, frutto dell'esperienza della [[società]]».</ref> Sulla base dell'ideale di [[William Morris|Morris]] gli uomini devono agire per il bene dei loro simili e il bene comune deve essere protetto da «costumi sociali, frutto dell'esperienza della [[società]]». [[William Morris|Morris]] ammetteva, entro certi limiti, un tipo di [[democrazia diretta]] che avrebbe lasciato la sovranità al popolo. Ma è evidente che egli faceva a malincuore quelle poche concessioni al principio dell'[[autorità]] popolare: ne ''La terra promessa'', quadro della [[società]] da lui sognata, non rimane neppur la più vaga parvenza di [[autorità]] o di un governo; è un mondo veramente e compiutamente anarchico quello in cui lo scrittore ci invita ad entrare. Siamo dunque costretti a concludere che le gravi divergenze insorte più tardi fra [[William Morris|Morris]] e gli anarchici della Lega socialista fossero questioni di personalità più che di ideologia e che più stretti rapporti con [[Kropotkin]] avrebbero aiutato [[William Morris|Morris]] a formarsi un'idea più chiara sia dell'[[anarchismo]] sia dei propri rapporti con esso.
Ma nei primi tempi della Lega socialista [[William Morris|Morris]] e gli anarchici lavoravano ancora in apparente armonia; insieme ottennero, nel giugno [[1887]], una decisione di maggioranza che impegnava la Lega all'antiparlamentarismo. I [[marxisti]] e i [[socialisti]] moderati si dimisero e gli anarchici assunsero rapidamente il controllo dell'organizzazione. Nel [[1889]] si assicurarono una maggioranza in seno al consiglio esecutivo
e immediatamente si sbarazzarono del loro ex alleato [[William Morris|Morris]], togliendogli la direzione di ''[[The Commonweal]]''; questo divenne un giornale esclusivamente anarchico, informato a idee molto simili a quelle che avevano trovato espressione in ''[[Freiheit]]'' di [[Johann Most|Most]].
[[File:Wilson.jpg|miniatura|200px|left|[[Charlotte Wilson]] al Newnham College nel [[1874]] circa.]]
[[File:Freedom3.jpg|miniatura|200px|Prima pagina del primo numero di ''[[Freedom (rivista)|Freedom]]''.]]
La conquista della Lega socialista fu solo una fra le tante manifestazioni del generale intensificarsi dell'attività anarchica nella seconda parte del decennio [[1880]]-[[1990]]. Particolarmente significativa fu l'apparizione di due giornali - ''[[The Anarchist]]'' e ''[[Freedom (rivista)|Freedom]]'' - espressioni di tendenze molto diverse. ''[[The Anarchist]]'' cominciò ad uscire nel [[1885]] sotto la direzione di [[Henry Seymour]], discepolo dell'[[anarco-individualismo|individualista]] americano [[Benjamin Tucker]] e fondatore dello [[English Anarchist Circle]], un piccolo gruppo di neoproudhoniani che consideravano il possesso individuale essenziale alla [[libertà]] e vedevano in un razionale sistema di scambio la chiave
della liberazione sociale. [[Henry Seymour|Seymour]] aveva però interessi molto vasti - era, tra l'altro, un fervido assertore della paternità baconiana dei drammi di Shakespeare - e non solo pubblicò sotto forma di opuscolo quella che fu per molti anni l'unica traduzione da [[Bakunin]] apparsa in [[Inghilterra]] (il saggio frammentario ''[[Dio e lo Stato]]''), ma anche accolse fra i collaboratori di ''[[The Anarchist]]'' scrittori d'opinioni così
diverse come [[George Bernard Shaw]] ed [[Élisée Reclus]]. Per un breve periodo, nel [[1886]], [[Henry Seymour|Seymour]] offrì ospitalità nelle colonne del suo giornale a [[Kropotkin]] e ai suoi discepoli,
ma la divergenza fra [[individualismo anarchico]] e [[comunismo anarchico]] era troppo profonda perché la collaborazione potesse durare per più di un numero. ''[[The Anarchist]]'' cessò le pubblicazioni nel [[1888]], ma la tendenza [[anarco-individualista]] continuò vigorosa fin nel decennio successivo. Nel [[1889]] lo stesso [[Henry Seymour|Seymour]] fece uscire alcuni numeri di un nuovo giornale, ''[[Revolutionary Review]]'', e dal [[1890]] al [[1892]] [[Albert Tarn]] difese le posizioni [[anarco-individualismo|individualistiche]] in ''[[Herald of Anarchy]]''. Ma nel [[movimento anarchico]] era dominante allora la tendenza al [[comunismo libertario]] e questa trovò espressione soprattutto in ''[[Freedom (rivista)|Freedom]]'', fondato nel [[1886]] dal gruppo raccolto intorno a [[Pëtr Kropotkin]], per il quale cominciò appunto in quell'anno il suo lungo soggiorno in [[Inghilterra]]. Il [[Freedom Group]] era un piccolo circolo di propagandisti in tutto fedele alle tradizioni anarchiche classiche; dedito alla propaganda scritta ed orale, non nutriva alcuna ambizione di trasformarsi in un movimento di massa, benché mantenesse contatti con vari gruppi anarchici che cominciavano a formarsi a Londra e nel nord. [[Kropotkin]] era il mentore intellettuale del gruppo; intorno a lui si raccolsero parecchi espatriati celebri, tra gli altri [[Francesco Saverio Merlino]] e alcuni vecchi compagni del tempo della sua attività a Mosca, in particolare [[Sergej Michajlovič Kravčinskij|Stepniak]] e [[Nikolaj Vasilievič Čajkovskij]]. Inglesi erano però i membri più attivi e nessuno era più attivo di [[Charlotte Wilson]], una ragazza di Girton, dai capelli neri e dalla lingua tagliente, che portava abiti molto ricercati ed era andata a vivere in una minuscola casa al margine di Hampstead Heath piuttosto che accettare il denaro del fratello, agente di cambio.
[[Charlotte Wilson]] era stata membro attivo della Fabian Society e, dalla conversione nel [[1883]], ne fu l'unico e loquace membro anarchico. Divenne e rimase per un decennio la direttrice di ''[[Freedom (rivista)|Freedom]]'', che molto dovette alle sue capacità organizzative; [[Kropotkin]] fu l'ispiratore ideologico del giornale e continuò ad esserlo sino alla frattura con il [[Freedom Group]] a causa del suo appoggio agli Alleati nella Prima guerra mondiale.
Per otto anni ''[[Freedom (rivista)|Freedom]]'' e ''[[The Commonweal]]'' continuarono a propugnare l'[[anarchismo]] da punti di vista leggermente diversi. ''[[Freedom]]'' rappresentava gli intellettuali del movimento, ''[[The Commonweal]]'' gli attivisti plebei. Ma dopo che la sua direzione fu tolta a [[William Morris|Morris]] ''[[The Commonweal]]'' calò rapidamente di tono, fino a perdere qualsiasi significato così ideologico come letterario. La stessa Lega socialista si ridusse a un piccolo nucleo di fervidi militanti, il cui terrorismo - puramente verbale - espose il giornale alle persecuzioni del governo, sinché nel [[1894]] multe e mancanza di lettori posero fine alla sua esistenza. Infine, nel [[1895]], i superstiti della Lega socialista si unirono al [[Freedom Group]] e ''[[Freedom (rivista)|Freedom]]'' divenne l'organo di un [[movimento anarchico]] unificato, numericamente esiguo ma pieno di fervore.
Gli anni immediatamente precedenti il [[1890]] e il decennio successivo videro l'apogeo dell'[[anarchismo]] inglese; in quegli anni le dottrine anarchiche si diffusero in molte direzioni e influenzarono un settore abbastanza importante
del movimento [[socialista]], numericamente ancora esiguo. Ricordando quei giorni lo storico fabiano Edward Pease, che non aveva certo alcun motivo di esagerare l'influenza anarchica, osservava:
:«Nel decennio [[1880]]-[[1990]] i ribelli erano [[comunisti anarchici]] e a noi almeno sembravano infinitamente più interessanti di quella folla eterogenea di suffragette e gentlemen di Oxford che prima della guerra sembravano guidare i ribelli [[sindacalisti]]. Il [[comunismo anarchico]] era, in ogni caso, una dottrina coerente e quasi sublime. I suoi leaders, come il principe [[Kropotkin]] e [[Nikolaj Vasilievič Čajkovskij]], erano uomini di straordinarie capacità e di carattere irreprensibile e i membri del movimento, per lo più esuli che avevano cercato asilo in [[Inghilterra]] per sfuggire ai regimi oppressivi europei, avevano rapporti diretti con partiti analoghi operanti all'estero, dei quali non eravamo in grado di valutare esattamente l'importanza».
[[Image:Rudolf Rocker.jpg|200px|thumb|left|[[Rudolf Rocker]].]]
[[File:Arbeter_Fraint.jpg|miniatura|300px|Testata di ''[[Der Arbeter Fraint]]''.]]
Due gruppi fra i quali l'[[anarchia]] trovò molti seguaci furono gli immigrati ebrei dell'East End di Londra e i letterati ed artisti ribelli dell'ultimo decennio del secolo. Gli immigrati ebrei erano per lo più operai e manovali occupati - spesso con orari pesantissimi e bassi salari - in varie branche dell'industria tessile. Bruciavano di comprensibile risentimento al pensiero di essere fuggiti dalla tirannia politica e dai program di cui erano vittime sotto gli zar solo per venire a farsi sfrattare da uomini della loro stessa razza e religione nella libera [[Inghilterra]] e per trent'anni, dal [[1885]] circa al [[1914]], fornirono al [[movimento anarchico]] più reclute che tutto il resto della popolazione britannica. A Londra gli anarchici ebrei si raccoglievano intorno a ''[[Der Arbeter Fraint]]'', un giornale yiddish che cominciò ad uscire nel [[1885]] per dare espressione letteraria ai diversi punti di vista [[socialisti]] discussi così loquacemente, una settimana dopo l'altra, all'Intemational Club di Berners Street, a Whitechapel. Nel [[1891]], in gran parte a causa dell'espulsione degli anarchici dalla [[II Internazionale]], il Club di Berners Street fu diviso da gravi dissensi politici, dai quali gli anarchici emersero trionfanti, padroni del club di ''[[Der Arbeter Fraint]]''. Il periodo più attivo del [[movimento anarchico]] ebraico a Londra cominciò con l'arrivo di [[Rudolf Rocker]] in [[Inghilterra]] nel gennaio [[1895]]. [[Rudolf Rocker|Rocker]], di mestiere rilegatore di libri, era un tedesco di purissima razza; non parlava lo yiddish e non aveva mai conosciuto ebrei fino al suo arrivo
a Parigi, come profugo politico, nel [[1893]], quando gli furono presentati gli anarchici dei ghetti polacchi di quella città. Giunto a Londra, prese immediatamente contatto con il grappo ebraico di Whitechapel, imparò l'inglese e nel
[[1896]] cominciò a scrivere per ''[[Der Arbeter Fraint]]''. Due anni dopo si recò a Liverpool, dove collaborò alla direzione di un piccolo giornale, anche questo in lingua yiddish, intitolato ''[[Dos Freie Vort]]''.
Alla fine del [[1898]] il gruppo che pubblicava ''[[Der Arbeter Fraint]]'' gliene offrì la direzione; [[Rudolf Rocker|Rocker]] accettò e rimase il direttore tedesco di un giornale yiddish fino al [[1914]], quando le [[autorità]] britanniche lo chiusero in un campo d'internamento. [[Rudolf Rocker|Rocker]] superò rapidamente tutte le difficoltà che potevano derivare dalla diversità di formazione e di provenienza e non tardò a conquistare la fiducia e la [[solidarietà]] dei compagni ebrei. Col tempo acquistò una grande influenza sul movimento operaio dell'East Side, dove gli anarchici furono a lungo l'elemento politico più attivo in mezzo alla popolazione ebraica; e durante il grande [[sciopero]] del [[1912]], quando trasformò ''[[Der Arbeter Fraint]]'' in un quotidiano a beneficio degli scioperanti e guidò questi ultimi a una notevole vittoria, si guadagnò il rispetto e la gratitudine di migliaia di persone che non condividevano le sue idee.
:«Un giorno, mentre percorrevo una stradina di Whitechapel [ricordava molti anni dopo], un vecchio ebreo dalla lunga barba, bianca mi fermò davanti a casa sua e disse: “Dio vi benedica. Avete aiutato i miei figli nel bisogno. Non siete un ebreo, ma siete un uomo!” Quel vecchio viveva in un mondo completamente diverso dal mio, ma il ricordo della gratitudine che brillava nei suoi occhi è rimasto in me per tutti questi anni».
 
== I primi decenni del '900 <ref name="GW"></ref>==
[[File:Sorelle Rossetti.jpg|thumb|200px|left|Le sorelle Rossetti ([[Olivia Rossetti|Olivia]], a sinistra, ed [[Helen Rossetti|Helen]], a destra) con il padre [[William Michael Rossetti|William]].]]
[[File:The_Torch.jpg|thumb|200px|''[[The Torch]]'' (''A Revolutionary Journal of Anarchist Communism''), giornale fondato dalla sorelle Rossetti.]]
Fra il [[1898]] e il [[1914]] il movimento accentrato intorno a ''[[Der Arbeter Fraint]]'' si evolse in una rete complessa di attività sociali e culturali. Nel [[1902]] fu fondata la [[Federazione dei gruppi anarchici ebraici di Gran Bretagna e Francia]], che mantenne sino al [[1914]] una continuità d'azione e di cooperazione rara in organizzazioni anarchiche di quella portata. ''[[Der Arbeter Fraint]]'' divenne gradualmente il centro di un'impresa editoriale di notevoli proporzioni, che oltre al giornale e ad una rivista culturale, ''[[Germinal]]'', pubblicò un'importante serie di traduzioni di grandi romanzieri e drammaturghi contemporanei. Nel [[1906]], dopo la fondazione del Jubilee Street Institute, venne varato un programma educativo, con corsi d'inglese per immigrati polacchi e russi e di storia, letteratura e sociologia, sulle linee delle Università Popolari in [[Francia]]. Infine venne fondata un'organizzazione di mutuo soccorso, [[The Worker's Gircle]], con compiti educativi e di assistenza ai malati e ai bisognosi. Il successo di queste molteplici attività parve dimostrare la validità delle idee anarchiche sulla cooperazione volontaria; bisogna però ricordare che quelle attività erano svolte da uomini che tradizioni secolari predisponevano ad un alto grado di cooperazione come forma di difesa contro minacce esterne.
I letterati che simpatizzarono con gli anarchici nell'ultimo decennio del secolo avevano invece in comune soltanto l'idea che l'[[anarchia]] e dottrine analoghe rappresentavano la traduzione in termini sociali della loro convinzione
che alla fioritura dell'[[arte]] fosse necessaria la [[libertà]] dell'[[individuo]]. Andavano da scrittori importanti come [[William Morris]] e [[Edward Carpenter]] - che difese i sogni [[libertari]] senza accettare del tutto la definizione di anarchico - a poeti decadenti minori come [[Evelyn Douglas]], che portò nella sua interpretazione della "[[propaganda del fatto]]" una nota d'eccentricità squisitamente inglese sparando con un revolver contro la facciata di pietra delle Houses of Parliament. Due rappresentanti del gruppo furono le due giovanissime figlie di [[William Michael Rossetti]], [[Olivia Rossetti|Olivia]] ed [[Helen Rossetti|Helen]], a cui l'ammirazione per [[Kropotkin]] ispirò, nel [[1895]], l'idea di pubblicare un giornale dal fiero cipiglio: ''[[The Torch]]'' (''A Revolutionary Journal of Anarchist Communism''). Memori della propria ascendenza straniera, le sorelle Rossetti si specializzarono nel far conoscere ai loro lettori gli scritti di anarchici "continentali" (da [[Louise Michel]] a [[Charles Malato]], a [[Errico Malatesta]], a [[Nikolaj Ivanovič Žukovskij]], a [[Sébastien Faure]]) e, in campo letterario, [[Octave Mirbeau]] e persino [[Émile Zola]]; fra i collaboratori più giovani c'era l'adolescente che divenne poi [[Ford Madox Ford]]. Ma ''[[The Torch]]'' bruciò presto e più tardi entrambe le sorelle scrissero della loro adolescenza anarchica con umorismo un po' acido. Il più ambizioso contributo all'anarchismo letterario dell'ultimo decennio del secolo fu senza dubbio ''L'anima umana in regime socialista'' di [[Oscar Wilde]].
[[File:Tom Mann.webp|thumb|200px|left|[[Tom Mann]]]]
[[File:Industrial Syndicalist.png|thumb|200px|''[[The Industrial Syndicalist]]'']]
Anche in [[Inghilterra]] si ebbe una tendenza [[sindacalista]], benché si affermasse più tardi che negli altri paesi e non producesse un movimento indipendente; inoltre, l'elemento anarchico era talmente diluito da quasi scomparire. [[Tom Mann]], tornato dall'[[Australia]] nel [[1910]] con la testa piena di teorie dell'[[IWW]], fu il vero ispiratore del movimento, che ebbe soprattutto il significato di una ribellione contro le gerarchie che si erano formate nei [[sindacati]] e si stavano formando nel Partito Laburista. In ''[[The Industrial Syndicalist]]'' ([[1911]]) [[Tom Mann|Mann]] e i suoi collaboratori si dichiaravano a favore di un movimento di massa mirante alla creazione di [[sindacati]] industriali sulle linee dell'[[IWW]] e alla sostituzione, nel programma [[socialista]], del concetto di nazionalizzazione con quello di controllo da parte dei lavoratori. Queste idee trovarono seguito soprattutto nel Galles meridionale, dove un famoso pamphlet anonimo, ''[[The Miner's Next Step]]'' ([[1912]]), preconizzò la lotta contro lo [[Stato]] [[capitalista]] da parte di una forte organizzazione operaia centralizzata che, con uno [[sciopero]] dopo l'altro, avrebbe portato al crollo del [[capitalismo]], dopodiché gli operai avrebbero preso possesso delle industrie in cui lavoravano. L'insistenza sulla centralizzazione era decisamente antilibertaria; un atteggiamento più vicino all'[[anarco-sindacalismo]] fu adottato da un gruppo più ristretto, capeggiato da [[Guy Bowman]] di ''[[The Syndicalist]]'' ([[1912]]), che, influenzato dall'esempio delle [[Bourses du Travail]] francesi, sottolineò la necessità di [[sindacati]]
locali come unità operaie di base. Entrambi i gruppi credevano nella funzione [[rivoluzionaria]] dello [[sciopero generale]] e le loro teorie continuarono ad influenzare il movimento operaio britannico sino allo [[sciopero generale]] del [[1926]]. Le forme più autentiche di [[anarchismo]] persero il loro vigore, in [[Gran Bretagna]], prima del [[1900]]. Nel decennio successivo il numero degli anarchici probabilmente non diminuì, ma neppure aumentò in misura proporzionale all'espansione del movimento [[socialista]] in generale e nonostante gli esperimenti educativi e di vita in comunità - [[Clousdon Hill]] e [[Whiteway]] furono i più importanti - il [[movimento anarchico]] non guadagnò nuovo terreno. La Prima guerra mondiale, che portò alla soppressione dei [[giornali anarchici]] e alla rottura fra elementi favorevoli ed elementi avversi alla guerra, diede l'avvio a un netto declino che coinvolse sia il movimento ebraico sia i gruppi di lingua inglese a Londra, Glasgow e nel Galles meridionale. Arrivando in [[Inghilterra]] nel [[1924]] [[Emma Goldman]] trovò il movimento ormai sull'orlo dell'estinzione; nel [[1927]] ''[[Freedom (rivista)|Freedom]]'' cessò di uscire per mancanza d'appoggio e di lettori. Passò quasi un decennio prima che l'entusiasmo destato dalla [[guerra civile spagnola]] determinasse un revival dell'[[anarchismo]] inglese.
 
== Dagli anni '30 agli anni '50 del '900 <ref name="GW"></ref>==
[[File:Vernon Richards.jpg|thumb|200px|left|[[Vernon Richards]]]]
[[File:Berneri ml.png|miniatura|200px|[[Maria Luisa Berneri]]]]
Nel [[1936]] cominciò ad uscire ''[[Spain and the World]]'': i suoi fondatori più attivi, e i veri ispiratori dell'[[anarchismo]] inglese dal [[1930]] al [[1950]], furono [[Vernon Richards]], un giovane ingegnere il cui padre era stato amico di [[Malatesta]], e sua moglie, [[Maria Luisa Berneri]], figlia di [[Camillo Berneri|Camillo]]. Il movimento rinato era numericamente esiguo ma vigoroso; ''[[Spain and the World]]'' e il suo successore, ''[[Revolt]]'' ([[1939]]), attrassero non solo molti giovani radicali ma anche parecchi intellettuali; [[John Cowper Powys]], [[Ethel Mannin]] e [[Herbert Read]] furono fra i suoi collaboratori. [[Herbert Read|Read]], che da molto tempo simpatizzava con le idee [[libertarie]], pubblicò nel [[1938]] ''Poetry and Anarchism'', cui fece seguire poco dopo ''The Philosophy of Anarchism''; queste due opere segnarono l'inizio di un  periodo in cui l'[[anarchismo]] divenne per qualche tempo parte del paesaggio letterario inglese, attrasse molti giovani scrittori del decennio [[1940]]-[[1950]] ed ebbe stretti rapporti con altri movimenti artistico-letterari del tempo come il surrealismo, il personalismo e l'apocalitticismo.
 
== La seconda metà del '900 ==
=== L'[[anarco-sindacalismo]] ===
Nel [[1950]] fu fondata la [[Syndicalist Workers' Federation]], il cui operato si basava sull'[[azione diretta]]. La Federazione fu particolarmente attiva durante la dittatura [[franchista]] in [[Spagna]] e diede particolare sostegno alla resistenza e alla [[CNT]] (allora [[sindacato]] illegale).
 
La [[Syndicalist Workers' Federation]], che inizialmente riscosse un discreto successo, si sciolse nel [[1979]] per formare il [[Direct Action Movement]] ([[DAM]]: Movimento di Azione Diretta), anch'esso nel segno dell'[[anarco-sindacalismo]]. Il [[DAM]] è stato molto coinvolto nello [[sciopero]] dei minatori britannici del [[1984]]-[[1985]] e nell'opposizione alla poll tax nel [[1989]]. È stato anche coinvolto nell'[[Anti-Fascist Action]] ([[AFA]]), che si è distinta per i suoi scontri fisici con le organizzazioni razziste e neonaziste.
 
Nel marzo [[1994]] il [[DAM]] si è trasformato nella [[Solidarity Federation]]. Insieme all'[[Anarchist Federation]], fondata nel [[1986]], è attualmente una delle due federazioni anarchiche attive nel [[Regno Unito]]. La [[Solidarity Federation]] è organizzata secondo i principi del [[federalismo]] [[libertario]]. L'unità di base è la sezione locale che raggruppa i membri con sede in una determinata area geografica. Questi gruppi locali sono autonomi e si riuniscono in una federazione per formare l'organizzazione nazionale. Alle conferenze nazionali ogni gruppo locale è rappresentato da un delegato. Questi delegati non agiscono in modo indipendente, ma sono inquadrati da un mandato imperativo. A livello internazionale, la [[Solidarity Federation]] è la sezione britannica dell'[[Associazione Internazionale dei Lavoratori (anarco-sindacalista)]].
 
=== L'anarco-insurrezionalismo ===
{{vedi|Angry Brigade}}
L'[[Angry Brigade]] ("Brigata Arrabbiata" o "Brigata degli Arrabbiati") è stato un gruppo [[anarco-insurrezionalista]] britannico di tendenza [[anarco-comunista]]. Rivendicò in [[Gran Bretagna]] numerosi attentati dinamitardi tra il [[1970]] e il [[1972]].
 
=== L'[[anarcho-punk]] ===
{{vedi|Anarcho-punk}}
A metà degli anni '70 apparve una nuova tendenza musicale, culturale e politica, influenzata dall'[[anarchismo]], l'[[anarcho-punk]].
 
Il gruppo dei [[Crass]] ([[1977]]-[[1984]]) è senza dubbio uno dei più emblematici: un collettivo di artisti formatosi attorno a una casa comunitaria (Frestonia). Le sue posizioni sono direttamente legate al movimento [[libertario]] del XX secolo. Prendendo alla lettera il manifesto punk ''[[Do It Yourself]]'', i [[Crass]] combinano canzone, film, collage sonoro, grafica e sovversione per lanciare un fronte critico e innovativo contro la [[violenza]], la guerra, il sessismo, l'ipocrisia religiosa e lo stile di vita borghese della [[Gran Bretagna]] thatcheriana.
 
=== Personalità anarchiche ===
[[File:Herbert Read.jpg|thumb|200px|left|[[Herbert Read]]]]
[[File:Colinward.jpg|thumb|200px|[[Colin Ward]]]]
Oltre al già citato [[Herbert Read]] ([[1893]]-[[1968]]), meritano di essere ricordate altre importanti figure dell'[[anarchismo]] britannico come [[Alexander Sutherland Neill]] ([[1883]]-[[1973]]), pedagogista [[libertario]] fondatore nel [[1921]] della [[Summerhill School]], [[Albert Meltzer]] ([[1920]]-[[1996]]), attivista impegnato contro il [[franchismo]] e promotore della [[solidarietà]] internazionale nel movimento [[libertario]], [[Stuart Christie]] ([[1946]]-[[2020]]), che con [[Albert Meltzer|Meltzer]] rilanciò l'[[Anarchist Black Cross]] ([[ABC]]) e fondò nel [[1970]] il quotidiano ''[[Black Flag]]'', [[Colin Ward]] ([[1924]]-[[2010]]), pensatore pragmatico per il quale l'[[anarchismo]] non è tanto un modello sociale astratto quanto una realtà concreta, vissuta, storica, inscritta nelle relazioni umane e nei modi di vita che si sviluppano ai margini delle strutture di [[potere]] e spesso contro di esse, e [[Nicolas Walter]] ([[1934]]-[[2000]]), autore di ''About Anarchisme'', un manifesto di grande successo, tradotto in venti lingue.
 
=== Stampa anarchica ===
 
''[[Solidarity (giornale)|Solidarity]]'' è stato un giornale dell'organizzazione [[socialista]] [[libertaria]] britannica ''[[Solidarity (giornale)|Solidarity]]''.
''Solidarity for Self-Management'' ([[1977]]–[[1978]]) e ''Solidarity for Social Revolution'' ([[1978]]–[[1981]]) sono stati periodici dell'organizzazione nazionale.
L'ultima versione della rivista, chiamata semplicemente ''Solidarity'' ([[1982]]–[[1992]]), fu pubblicata dal gruppo londinese dell'organizzazione.
 
Fondata a Londra nel [[1979]], la [[Kate Sharpley Library]] è una biblioteca anarchica incentrata sulla storia del [[movimento libertario]], in particolare in lingua inglese. Prende il nome da un'attivista anarchica e [[antimilitarista]], [[Kate Sharpley]], attiva durante la Prima guerra mondiale. Pubblica opuscoli e libri sull'[[anarchismo]] e sulla storia dell'[[anarchismo]].
 
''[[Green Anarchist]]'' è una storica rivista britannica (fondata nel [[1984]]) che affronta tematiche inerenti l'[[anarco-primitivismo]].
 
Fondata a Edimburgo (Scozia) nel [[1990]], ''[[AK Press]]'' è una casa editrice indipendente. Organizzata in forma di cooperativa autogestita, questo collettivo anarchico è specializzato nella distribuzione di opere cartacee o supporti audio di espressione [[libertaria]] e radicale. Nel [[2007]], [[AK Press]] ha dato vita a una nuova casa editrice, [[PM Press]].
 
== L'epoca contemporanea ==
Nel luglio del [[2011]], il Metropolitan Police Service di Londra ha promosso la denuncia delle attività anarchiche: «L'[[anarchismo]] è una filosofia politica che vede lo [[Stato]] come indesiderabile, inutile e dannoso e promuove invece una [[società]] senza [[Stato]] o l'[[anarchia]]. Qualsiasi informazione relativa agli anarchici dovrebbe essere segnalata alla [[polizia]] locale». <ref>Robert Booth, ''[https://www.theguardian.com/uk/2011/jul/31/westminster-police-anarchist-whistleblower-advice Anarchists should be reported, advises Westminster anti-terror police]'', ''The Guardian'',‎ [[31 luglio]] [[2011]].</ref>
 
==Note==
<references/>
 
[[Categoria:Storia]]
[[Categoria:Anarchismo in Gran Bretagna]]

Versione attuale delle 16:06, 27 nov 2022