Storia del movimento libertario in Italia: differenze tra le versioni

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[[File:Anarchy symbol neat.png|left|thumb|200px|La [[A cerchiata]], il più famoso simbolo dell'[[anarchia]].]][[Image:Pisacane.jpg|right|thumb|250px|[[Carlo Pisacane]], "eroe" risorgimentale, è ritenuto il primo [[anarchico]] italiano.]]Il [[movimento anarchico]] ha in [[Italia]] una lunga e antichissima tradizione ed è per questo che è divenuto un punto di riferimento per tutto l'[[anarchismo]] internazionale. La sua storia, colma di importanti avvenimenti, può essere sommariamente suddivisa in quattro fasi:
#REDIRECT[[Storia dell'anarchismo in Italia]]
*'''[https://www.anarcopedia.org/index.php/Storia_del_movimento_libertario_in_Italia#Dal_Risorgimento_al_.27900 Dal Risorgimento al '900]''': l'[[anarchismo]] italiano sviluppa la sua storia nell'ambito dei conflitti interni tra [[Correnti_anarchiche#Organizzatori_e_antiorganizzatori|organizzatori e antiorganizzatori]], ovvero tra tendenze [[collettivismo|collettiviste]] e [[anarco-individualismo|individualiste]]. Questa fase è caratterizzata da molti [[Gli attentati individualistici nella storia dell'anarchismo|attentati individualistici]] contro re e altre [[autorità]].
 
* '''[https://www.anarcopedia.org/index.php/Storia_del_movimento_libertario_in_Italia#Dal_.27900_all.27avvento_del_fascismo Dal '900 all'avvento del fascismo]''': in questa fase, dopo la relativa prevalenza degli [[anarco-individualismo|individualisti]], il movimento pare avviato verso il prevalere delle tendenze [[organizzatrici]] ([[Unione Comunista Anarchica Italiana|UCAI]] e [[UAI]]).
*'''[https://www.anarcopedia.org/index.php/Storia_del_movimento_libertario_in_Italia#Durante_il_fascismo Il periodo fascista]''': gli [[anarchici]] subiscono la dura repressione del [[fascismo|regime mussoliniano]], ma partecipano attivamente alla [[Gli anarchici e la resistenza antifascista|resistenza]].
*'''[https://www.anarcopedia.org/index.php/Storia_del_movimento_libertario_in_Italia#Dal_dopo_guerra_ad_oggi Dal dopoguerra ad oggi]''': il [[movimento anarchico]] si riorganizza ([[Federazione Anarchica Italiana]]) e si sviluppa, seppur non esercitando più l'influenza del periodo ante-guerra, tentando di stare al passo con i tempi ([[squat]], [[movimento studentesco]], [[antimilitarista]], [[energia nucleare|antinucleare]] ed [[ecologismo|ecologista]] ecc.).
 
== Dal Risorgimento al '900 ==
[[File:Saverio friscia.gif|thumb|300px|left|[[Bakunin]] tra [[Giuseppe Fanelli]] (a sinistra) e [[Saverio Friscia]] (a destra).]]
Il Risorgimento costituì un fertilissimo terreno di sviluppo del [[movimento anarchico]] italiano, anche grazie all'influenza di [[Bakunin]], che per diversi anni soggiornò in [[Italia]]. Proprio dal Risorgimento nacque il primo [[anarchico]] italiano, [[Carlo Pisacane]], che oltre ad essere un uomo d'azione, fu anche un intellettuale di grande cultura e uno dei maggiori risorgimentalisti. Lasciò numerosi scritti, ispirati all'[[anarchismo proudhoniano]], in cui espresse il suo pensiero [[libertario]], [[federalista]] e antiautoritario.
 
L'arrivo nel [[1864]] di [[Michail Bakunin|Bakunin]] in [[Italia]] (Genova, Caprera, Firenze, Napoli... ) permise di gettare le basi dell'organizzazione [[anarchica]] italiana: fu costituita intorno ad un nucleo di fedelissimi la '''[[Fratellanza Internazionale]]''' e un '''[[Comitato Centrale Italiano]]'''. Inizialmente il neonato [[movimento anarchico]] italiano ebbe un seguito non costante e, soprattutto, non sembrò incidere più di tanto tra le masse. Successivamente, nonostante le difficoltà, la sezione napoletana riuscì a fondare il primo [[stampa anarchica|giornale anarchico]] italiano, «'''[[Eguaglianza (giornale)|Eguaglianza]]'''», che però fu soppresso dopo soli tre mesi. Sempre a Napoli, nel [[1867]], si costituì la '''[[Società dei Legionari della Rivoluzione Sociale]]''' per merito di [[Giuseppe Fanelli]] e [[Saverio Friscia]].
[[File:Malatesta.jpg|right|thumb|200px|[[Errico Malatesta]]]]
Nei primi mesi del [[1868]] si costituirono le prime sezioni italiane dell'[[l'Internazionale dei lavoratori|Internazionale]], una di queste, la sezione di Catania, inviò [[Saverio Friscia]] come delegato al Congresso di Bruxelles.
[[File:Banda del Matese.png|left|thumb|300px|Rappresentazione dei [[Banda del Matese|fatti del Matese]].]]
[[Image:Bresci1.jpg|thumb|250px|[[Gaetano Bresci]] uccide Umberto I di Savoia, illustrazione di Flavio Costantini, particolare.]]
Le prime organizzazioni [[anarchiche]] si coagularono (soprattutto in Umbria, Puglia ed Emilia Romagna) intorno a personalità di spicco come [[Errico Malatesta]], [[Carlo Cafiero]], [[Pietro Gori]], [[Francesco Saverio Merlino]], [[Andrea Costa]] (che poi passò al [[socialismo]] parlamentare nel [[1882]]), [[Luigi Fabbri]] e altri.
 
Quando l''''[[Internazionale dei Lavoratori]]''' (L'Aia, settembre [[1872]]) sancì l'espulsione degli [[anarchici]], la sezione italiana, durante il Congresso di Rimini ([[4 agosto|4]]-[[6 agosto]] [[1872]]), i cui lavori furono presieduti da [[Carlo Cafiero]] ([[Andrea Costa]] ebbe il ruolo di segretario), aveva già stabilito una definitiva rottura con la maggioranza [[marxista]] del Consiglio generale di Londra dell'[[AIT]]: gli italiani volevano un'[[AIT|Internazionale]] [[Federalismo|federalista]] ed [[Autogestione|autogestionaria]], i seguaci di [[Marx]] la [[gerarchizzazione]] centralizzata della stessa. A Firenze, per merito soprattutto di [[Maria Luisa Minguzzi]] (compagna di [[Francesco Pezzi]]), fu costituita la '''prima sezione femminile dell'[[AIT|Internazionale]]''', cui aderirorono un centinaio di lavoratrici.
 
Il XIX secolo vide il '''[[Insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)|primo tentativo italiano di insurrezione rivoluzionaria]]''' (Bologna [[1874]]), che terminò con l'arresto di tutti gli insorti. Un altro tentativo venne attuato nel [[1877]] nella regione del Matese. [[Malatesta]], [[Carlo Cafiero|Cafiero]] e altri fervidi [[anarchici]] formarono la cosiddetta '''[[Banda del Matese]]''', che si prefiggeva lo scopo di espropriare i possidenti terrieri e di attaccare ogni forma di [[gerarchia]] e di [[autorità]].
 
Queste iniziative un pò velleitarie, misero in risalto la mancanza di strutture organizzative efficienti, tant'è che nel [[1887]] il gruppo Humanitas di Napoli diede vita all''''[[Alleanza Anarchica Internazionale]]'''. Nel gennaio del [[1891]], durante il Congresso di Capolago (Canton Ticino, [[Svizzera]]), fu costituito il '''[[Partito Socialista Anarchico Rivoluzionario]]''' (parteciparono al congresso l'ex [[anarchico]] [[Andrea Costa]], il [[socialista]] [[Filippo Turati]] e, tra gli altri, gli [[anarchici]] [[Errico Malatesta]], [[Luigi Galleani]], [[Francesco Pezzi]] e [[Amilcare Cipriani]]), che sancì anche la '''divisione tra [[socialisti]]''' (questi confluiranno nel [[Partito Socialista Rivoluzionario Italiano]], fondato nel [[1882]] da [[Andrea Costa]], che in seguito assumerà un carattere sempre più riformistico) '''e [[anarchici]]'''. I tentativi d'organizzare il movimento e i conseguenti '''conflitti tra [[Correnti_anarchiche#Organizzatori_e_antiorganizzatori|organizzatori e antiorganizzatori]]''', caratterizzarono la fine del secolo.
 
Molti [[anarchici]] sostennero le lotte siciliane dei '''[[Fasci siciliani]]''' (detti anche Fasci siciliani dei lavoratori), un movimento di massa democratico-[[socialista]], sviluppatosi nell'isola dal [[1891]] al [[1893]] soprattutto fra proletariato urbano, braccianti agricoli, minatori ed operai. Stesso appoggio fu dato all''''[[insurrezione in Lunigiana]]''' nel gennaio del [[1894]] e a tutte le battaglie sociali e [[sindacali]] nella penisola (si pensi alla storia del [[il Primo Maggio|Primo Maggio]] sulle 8 ore lavorative o allo sciopero delle sigaraie del [[1885]]).
 
Durante questa fase storica la [[repressione]] del [[movimento anarchico|movimento]] fu molto forte, costringendo la fuga forzata di figure di primo piano come [[Cafiero]], [[Francesco Saverio Merlino|Merlino]] (alla fine del secolo questi divenne un teorico del [[socialismo libertario]]), [[Malatesta]] e altri. La [[repressione]] portò paradossalmente ad una maggior diffusione di pratiche [[anarco-individualismo|individualiste]] e d'[[azione diretta]] ("'''[[propaganda col fatto]]'''") particolarmente [[Gli attentati individualistici nella storia dell'anarchismo|violente]]. Molti di questi attentati furono compiuti all'estero, dove molti [[anarchici]] si erano trasferiti per sfuggire alla [[repressione]] o in cerca di migliori fortune:
*'''[[1878]]''': [[Giovanni Passannante]] tenta d'assassinare il re Umberto I a Napoli;
*'''[[1894]]''': [[Sante Caserio]] pugnala a morte il presidente francese Sadi Carnot a Lione ([[Francia]]) e [[Paolo Lega]] attenta a Roma alla vita dell'allora Presidente del Consiglio Francesco Crispi;
*'''[[1897]]''' [[Michele Angiolillo]] uccide a Sant'Aguida ([[Spagna]]) il primo ministro spagnolo Antonio Canovas;
*'''[[1898]]''': [[Luigi Luccheni]], a Ginevra ([[Svizzera]]), pugnala a morte la principessa Elisabetta d'Austria;
*'''[[1900]]''': [[Gaetano Bresci]] uccide a Monza con tre colpi di pistola il re Umberto I.
 
Il [[Gli attentati individualistici nella storia dell'anarchismo|susseguirsi di questi attentati]] contro le [[autorità]], in [[Italia]] e all'estero, portò il governo italiano a promuovere nel [[1898]] a Roma un '''[[Conferenza anti-anarchica (Roma, 1898)|convegno anti-anarchico internazionale]]''' con l'intento di reprimere il movimento e porre un freno agli attacchi diretti contro il [[potere]]. Evidentemente i risultati non furono soddisfacenti giacché due anni dopo ([[29 luglio]] [[1900]]) [[Gaetano Bresci]] riuscì a giustiziare il re Umberto I.
 
== Dal '900 all'avvento del fascismo ==
[[Image:1913USI.JPG |left|thumb|200px|Manifesto dell'[[USI]] del [[1913]].]]
[[File:Settimana rossa.jpg|300px|thumb|Il municipio di Alfonsine (Ravenna) dopo l'incendio appiccato dagli insorti durante la [[settimana rossa]].]]
[[File:A_Secondari.jpg|thumb|200px|[[Argo Secondari]], [[antifascismo|antifascista]] di tendenza [[anarchica]] e uno dei più importanti leader degli [[Arditi del Popolo]].]]
[[File:Gori.jpg|left|thumb|200px|[[Pietro Gori]], avvocato, scrittore e [[anarchico]].]]
Il nuovo secolo si aprì con le gravi difficoltà del movimento, schiacciato dalla [[repressione]] e dall'assenza forzata di figure di rilievo capaci di coagulare attorno a loro il [[movimento anarchico]] italiano.
 
Nonostante tutto, dopo il “fatto” di [[Gaetano Bresci]], e la sua successiva morte ([[1901]]), l'epoca giolittiana (sotto il nuovo regno di Vittorio Emanuele) sembrò aprirsi sotto il segno di una relativa "comprensione" reciproca: alcune manifestazioni, come quella del [[il Primo Maggio|Primo Maggio]], non furono più proibite (nel maggio [[1902]] [[Pietro Gori]] tenne a Roma un memorabile comizio) e nacque anche l'idea di una migliore organizzazione [[anarchica]] capace di incidere maggiormente nella vita pubblica. Tuttavia gli scontri con le [[militarismo|forze militari]] non mancarono: 8 morti nel [[1903]] a Torre Annunziata; 4 morti a  Buggerru (Cagliari) nel [[1904]] <ref name="bugerru">''[http://archive.is/wcEO L'eccidio di Buggerru]''</ref> <ref name="pmli">''[http://www.pmli.it/eccidiobuggerruscioperogenerale.htm Dall'eccidio di Buggerru scaturì il primo sciopero generale della storia d'Italia]''</ref>, durante lo [[sciopero]] dei minatori; 4 morti a Cerignola (Bari) sempre nel [[1904]] ecc.
 
A questi scontri questa volta non si rispose con l'atto individuale, ma con una maggiore consapevolezza di lavoratori e lavoratrici ([[sciopero|scioperi]] e manifestazioni che investirono tutta la penisola, caratterizzandosi come eventi di massa). In questo clima si costituì nel [[1912]], come sezione italiana dell'[[Internazionale dei Lavoratori]] ([[AIT]]), l''''[[Unione Sindacale Italiana]]''' ('''[[USI]]'''). Nel [[1913]] [[Malatesta]] ritornò temporaneamente in [[Italia]], diventando subito protagonista nel [[1914]] della cosidetta '''[[settimana rossa]]''' ([[Malatesta]] restò definitivamente nella penisola dal [[1919]]).
 
Oltre che in quello [[sindacale]], gli [[anarchici]] italiani furono anche presenti nel campo artistico e culturale, dando il loro impulso decisivo allo sviluppo del movimento artistico futurista, solitamente bollato con superficialità come di destra o [[fascista]], in particolare di quello maggiormente orientato a sinistra: l''''[[anarco-futurismo]]'''.
 
=== Il periodo ante-guerra ===
Nel periodo precedente la Prima guerra mondiale buona parte degli [[anarchici]] italiani, su tutti [[Errico Malatesta]], [[Manifesto_dei_Sedici#In_Italia_2|si opposero ostinatamente all'interventismo]]: il [[24 gennaio]] [[1915]] essi si riunirono nel Congresso nazionale di Pisa proprio per coordinare l'impegno [[antimilitarismo|antimilitarista]]. Sulla stessa direttrice si mosse le neonata [[USI]], non prima di aver isolato e messo in minoranza (congresso del settembre [[1914]]) i suoi "capi" ([[Alceste De Ambris|De Ambris]], Masotti, Michelino Bianchi ecc.), tutti a favore dell'intervento in guerra, costretti a fuoriuscire e a proseguire la loro lotta in un nuovo organismo: l'Unione Italiana del Lavoro. Anche altri [[anarchici]], ma in [[Manifesto_dei_Sedici#In_Italia|netta minoranza]], appoggiarono l'intervento in guerra, tra questi [[Argo Secondari]], futuro fondatore degli [[Arditi del Popolo]].
 
L'opposizione degli [[anarchici]] italiani alla guerra si configurò anche con lo sviluppo del '''[[antimilitarismo|movimento antimilitarista]]''' e i '''[[moti operai antimilitaristici a Torino|moti di Torino]]''' del [[1917]] (dove gli [[anarchici]] della Barriera di Milano furono i protagonisti principali dei tumulti).
 
===Il primo dopoguerra===
In seguito, si vissero in [[Italia]], e in generale in tutta Europa, anni tumultuosi e pieni di avvenimenti che segnarono il XX secolo: gli [[scioperi]] [[sindacali]] ispirati dal nascente [[sindacalismo rivoluzionario]] e le '''[[consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|occupazioni delle fabbriche]]''' (sempre a Torino [[Maurizio Garino]], [[Italo Garinei]] e [[Pietro Ferrero]] furono tra gli artefici principali del movimento "occupante" che diede vita ai Consigli di Fabbrica).
[[Image:Camillo Berneri_2.jpg|thumb|200px|[[Camillo Berneri]], elemento di spicco dell'[[Unione Anarchica Italiana]] e della storia del [[movimento anarchico]] in generale.]]
[[File:Bruno_Filippi.jpg|200px|thumb|left|[[Bruno Filippi]], [[anarco-individualismo|anarchico individualista]] ed [[iconoclasta]].]]
Tutti questi avvenimenti, insieme alla presenza di [[Malatesta]], diedero nuovo vigore all'[[anarchismo]] italiano organizzato ([[sindacale]] e “[[anarco-comunismo|comunista]]”), tant'è che nel [[1919]] nacque l''''[[Unione Comunista Anarchica Italiana]]''' ('''[[UCAI]]'''), che l'anno dopo ([[1920]]), approvando la dichiarazione dei principi formulata da [[Malatesta]] <ref>''[http://www.federazioneanarchica.org/archivio/programma.html Programma Anarchico]'' ([[1919]])</ref>, prese la denominazione di '''[[Unione Anarchica Italiana]]''' ('''[[UAI]]''').
 
Nell'[[Unione Anarchica Italiana|UAI]] si misero in luce varie personalità, tra le quali [[Camillo Berneri]], che si distinse per il suo [[anarchismo]] antidogmatico, [[libertario]], anticentralista, [[federalista]] e, successivamente, per il suo attivismo durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|Rivoluzione spagnola]]. Con la costituzione dell'[[Unione Anarchica Italiana|UAI]] nasceva anche, nello stesso anno ([[1920]]), il primo storico [[stampa anarchica|quotidiano anarchico]]: '''''[[Umanità Nova]]'''''. Nello stesso anno, ad Ancona, durante la notte tra il [[25 giugno|25]] e il [[26 giugno]] del [[1920]], '''[[Rivolta dei Bersaglieri|i bersaglieri della caserma Villarey si rivoltarono]]''' contro le [[autorità]] militari, perché temevano di essere inviati in [[Albania]], dove vi erano duri scontri tra i locali e le truppe di occupazione italiane. La [[Rivolta dei Bersaglieri|rivolta]] fu sostenuta dagli [[anarchici]], in particolare da [[Errico Malatesta]].
 
Nonostante la nascita di queste organizzazioni [[anarchiche]], persistettero coloro che vedevano nell'atto individualistico l'unico mezzo efficace per contrastare l'arroganza dello [[Stato]] e delle classi dominanti: nell'estate del [[1919]] l'[[anarco-individualismo|individualista]] [[Bruno Filippi]] organizzò una serie di azioni dirette contro esponenti della borghesia ([[Bruno Filippi|Filippi]] morirà durante una di queste azioni); nel [[1921]] venne fatta esplodere una bomba al [[La strage del Teatro Diana|Teatro Diana]] a Milano che provocò 21 morti e 200 feriti. La bomba era opera di alcuni [[anarco-individualismo|individualisti]] ([[Ettore Aguggini|Aguggini]], [[Giuseppe Boldrini|Boldrini]] e [[Giuseppe Mariani|Mariani]]) che intendevano colpire il questore di Milano Gasti, contro l'ingiusta detenzione  subita da molti [[anarchici]], tra cui tre redattori di ''[[Umanità Nova]]'': [[Armando Borghi|Borghi]], [[Malatesta]] e [[Corrado Quaglino|Quaglino]] ([[Armando Borghi]] era stato arrestato il [[13 ottobre]] [[1920]], il [[15 ottobre|15]] era stata perquisita la sede di ''[[Umanità Nova]]'' e il [[17 ottobre|17]] erano stati arrestati [[Malatesta]], [[Carlo Frigerio]], [[Corrado Quaglino]], [[Nella Giacomelli]] ed altri). Seppur compiuta in buona fede, gran parte degli [[anarchici]] si dissociarono da quell'azione, che giudicarono inutile e deleteria per il movimento.
 
In questo periodo gli [[anarchici]] italiani guardavano con grande attenzione a quanto avveniva a '''[[Impresa di Fiume|Fiume]]'''. ''[[Umanità Nova]]'' inviò [[Randolfo Vella]] a fare il resoconto giornaliero degli accadimenti fiumani. In un'intervista a D'Annunzio [[Randolfo Vella|Vella]] domandò: «Lei è per il comunismo?», al che il Vate rispose: «Nessuna meraviglia, poiché tutta la mia cultura è [[anarchica]], e poiché è radicata in me la convizione che, dopo quest'ultima guerra, la storia scioglierà un novello verso un audacissimo lido. È mia intenzione di fare questa città un'isola spirituale dalla quale possa irradiare un'azione eminentemente comunista verso tutte le nazioni oppresse. Io ho bisogno di non essere calunniato da voi sovversivi; poi vedrete che la mia opera non è nazionalista». <ref name="gabriele">Intervista a Gabriele D'Annunzio, ''[[Umanità Nova]]'', 9 giugno 1920</ref> Anche dopo il bombardamento di Fiume, D'Annunzio invitò a «sollevarsi e compiere infine giustizia». A questo appello solo alcuni risposero, tra cui gli [[anarchici]] [[Aurelio Tromba]], [[Ettore Aguggini]], [[Antonio Pietropaolo]], [[Annunzio Filippi]] (fratello di [[Bruno Filippi]]), organizzando un velleitario tentativo insurrezionale che però terminò con l'arresto, il [[28 dicembre]] [[1920]], di 30 persone (12 saranno rilasciate quasi immediatamente). In seguito il processo ridimensionò il progetto insurrezionale (furono tutti assolti tranne Cesare Cerati, condannato lievemente per il possesso di una rivoltella, e [[Annunzio Filippi|Filippi]], condannato a due anni).
 
== Durante il fascismo ==
{{approff|Fascismo}}
[[Image:Novatore.jpg|right|thumb|200px|[[Renzo Novatore]], [[anarco-individualismo|anarco-individualista]] e antagonista della prima ora del [[Fascismo|fascismo]].]]
[[Image:Bandieraarditi.jpg|thumb|200px|left|Bandiera degli [[Arditi del Popolo]], i quali furono tra i primi ad opporsi con la forza alle [[violenze]] [[fasciste]].]]
[[Image:Adunata_refrattari.jpg|thumb|left|300px|[[L'Adunata dei Refrattari]], [[stampa anarchica|periodico anarchico]] di New York in lingua italiana, accolse e diede voce a molti esuli [[antifascisti]].]]
La '''[[repressione]] [[Fascismo|fascista]]''' colpì senza pietà tutti gli ambienti [[antifascismo|antifascisti]], compresi i militanti [[anarchici]]. Questi furono tra i più accaniti propugnatori della costruzione di un "fronte [[antifascista]]" che unisse tutti, al di là delle differenze ideologiche. Ad un generico piano di unitarietà aderirono CGdL, [[USI]], [[Unione Anarchica Italiana|UAI]], Federazione dei Portuali, Ferrovieri autonomi e UIL. Il progetto restò più che altro sul piano teorico per le solite divisioni ideologiche e per l'assenza rilevante del Partito Comunista Italiano.
 
Nel momento più intenso dello squadrismo, gli [[anarchici]] (insieme a socialisti, repubblicani e comunisti disobbedienti alle direttive di partito) furono immediatamente protagonisti di episodi di resistenza: gli “'''[[Arditi del Popolo]]'''” organizzarono un serio tentativo di resistenza proletaria armata contro il [[fascismo]], infliggendoli dure sconfitte a Sarzana, Civitavecchia, Viterbo e, nel [[1922]], a '''[[Difesa di Parma del 1922|Parma]]'''; altri agirono [[anarco-individualismo|individualisticamente]] e tra questi uno dei più irriducibili fu senza dubbio [[Renzo Novatore]] (verrà ucciso il [[29 novembre]] [[1922]] in un conflitto a fuoco con i Regi Carabinieri presso Teglia, Genova).
 
Il dibattito interno al movimento si svolse principalemte all'interno di riviste e periodici che nacquero e si svilupparono tra enormi difficoltà (clandestinità, minacce e azioni squadriste, difficoltà a reperire fondi, limitazioni drastiche della [[libertà]] di stampa, persecuzioni varie ecc.). I più importanti giornali dell'epoca furono: '''''[[La Verità]]''''' (primo [[stampa anarchica|periodico anarchico]] clandestino del [[1923]]), '''''[[La Voce del Profugo]]''''', '''''[[Fede!]]''''' (pubblicato dal [[1923]] al [[1926]]), '''''[[Pensiero e Volontà]]''''' (fondato da [[Malatesta]] e pubblicato dal [[1924]] al [[1926]]), '''''[[L'Adunata dei Refrattari]]''''' (giornale pubblicato a New York, ma che raccolse numerosi articoli di [[anarchici]] italiani dal [[1928]] al [[1972]]).
 
Nel [[1926]] il governo [[fascista]] dichiarò illegale l'[[USI]] e la stessa [[Unione Anarchica Italiana|UAI]], ciò non fece altro che a riportare in voga l'atto [[anarco-individualismo |individualistico]]: nel [[1926]] [[Gino Lucetti]] attentò alla vita di Benito Mussolini; [[Michele Schirru]] e [[Angelo Sbardellotto]] furono condannati a morte per aver solo preparato un piano di attentato.
[[Image:Gino_lucetti.jpg|thumb|200px|[[Gino Lucetti]], attentò alla vita di Mussolini.]]
[[Image:Schirru.jpg|thumb|left|200px|[[Michele Schirru]], condannato a morte per aver progettato un attentato al "Duce".]]
Purtroppo al [[movimento anarchico]] non venne risparmiata la [[violenza]] [[fascista]]: durante la marcia su Roma la sede di ''[[Umanità Nova]]'' venne distrutta; molti [[anarchici]] - tra cui [[Attilio Fellini]], segretario della Camera del lavoro di Carrara, [[Raffaele Virgulti]] di Imola, [[Filippo Filippetti]] e [[Gilberto Catarsi]] di Livorno, [[Cesare Rossi]], cassiere della Camera del lavoro di Sestri Ponente, [[Pietro Ferrero]], segretario FIOM a Torino - negli anni '20 furono trucidati (da segnalare anche la morte, in seguito alle feroci persecuzioni, del comunista [[Antonio Gramsci]] e del giovanissimo [[Piero Gobetti]], fondatore de ''La Rivoluzione Liberale'' e fautore dell'iniziativa libera e priva da ogni influenza [[autoritaria]]).
 
Per sfuggire alla [[repressione]], molti [[anarchici]] scelsero l'esilio volontario all'estero (tra questi [[Luce Fabbri]] e [[Armando Borghi]]), pur mantenendo il contatto con i compagni italiani, molti altri (tra cui [[Malatesta]]) vennero invece condannati al confino, prevalentemente a Ventotene (il direttore delle guardie a Ventotene fu un certo Marcello Guida, che nel [[1969]] diventò questore di Milano, fu lui che mentendo dichiarò suicida il defenestrato [[Giuseppe Pinelli]]), ma anche nelle altre isolette del Mediterraneo (Ustica, Tremiti ecc.) adibite a tale scopo; altri furono "costretti" all'esilio (sin dal [[1922]] l'[[anarchico]] [[Severino Di Giovanni]] fu costretto ad emigrare in [[Argentina]]). Coloro che invece scelsero di spostarsi in [[Francia]] si raggrupparono intorno alla '''[[Federazione Anarchica dei Profughi Italiani]]''', riscoprendo l'[[internazionalismo|internazionalismo anarchico]]: durante [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)]], molti anarchici italiani, tra cui il già citato [[Camillo Berneri|Berneri]], che morì nella Barcellona [[rivoluzionaria]] per mano probabilmente di un sicario stalinista, aderirono alla resistenza antifranchista.
 
===Gli anarchici dopo l'8 settembre===
{{vedi| Gli anarchici e la resistenza antifascista}}
La caduta del [[Fascismo|fascismo]] ([[8 settembre]] [[1943]]) aprì un capitolo quasi sconosciuto della storia d'Italia, ovvero quello riguardante '''[[gli anarchici e la resistenza antifascista]]''':
durante la resistenza essi agirono sia individualmente, aderendo a formazioni partigiane non [[anarchiche]], e sia nell'ambito di organizzazioni spiccatamente [[anarchiche]] ('''[[Brigate Bruzzi e Malatesta]]''', '''[[Brigata Pisacane]]''', '''[[Brigata Silvano Fedi]]''' ecc.).
 
Molti partigiani [[anarchici]] divennero figure di spicco della [[antifascismo|resistenza antifascista]], tra questi [[Pietro Bruzzi]], [[Silvano Fedi]] e [[Emilio Canzi]] ([[Emilio Canzi|Canzi]], nome di battaglia “Ezio Franchi”, nell'estate del [[1944]] divenne Comandante Unico della zona piacentina della C.L.N. Alta Italia)
 
Nonostante le difficoltà e la necessità di operare in clandestinità, molti [[libertari]] che si trovavano al confino costituirono, nel [[1943]], la '''[[Federazione Comunista Anarchica Italiana]]''', la quale successivamente confluì nella [[Federazione Anarchica Italiana]].
 
Nel gennaio [[1945]], a Ragusa, [[Maria Occhipinti]] e [[Franco Leggio]] “capeggiarono” la '''[[L'insurrezione antimilitarista del “non si parte!”|resistenza popolare antimilitarista]]''' al richiamo alle armi voluto dal governo dell'Italia liberata.
 
== Dal dopoguerra ad oggi ==
===Riorganizzazione degli anarchici nel dopoguerra===
[[File:Germinal_carrara2.jpg|thumb|300px|left|Carrara, Palazzo Politeama, luogo di nascita della [[Federazione Anarchica Italiana|FAI]].]]
[[File:Anarchici canosa.jpg|right|thumb|Canosa di Puglia, [[22 febbraio|22]]-[[23 febbraio]] [[1948]]. Convegno nazionale della [[Federazione Anarchica Italiana]]. [[Pier Carlo Masini]], al centro della foto, alla sua sinistra [[Cesare Zaccaria]] (con gli occhiali) e alla sua destra [[Peppino Tota]] e [[Giovanna Caleffi]], vedova di [[Camillo Berneri]]. [[Pio Turroni]] è inginocchiato davanti a [[Pier Carlo Masini|Masini]].]]
 
Dopo il crollo del regime [[Fascismo|fascista]] e la fine della Seconda guerra mondiale, gli [[anarchici]] ricominciarono ad organizzarsi e a rendersi operativi alla luce del sole.
La voglia di recuperare il tempo perduto portò alla nascita di numerosi [[stampa anarchica|giornali libertari]]: '''''[[Era Nuova]]''''' a Torino, '''''[[Il Comunista Libertario]]''''' e poi '''''[[Il Libertario (Milano)|Il Libertario]]''''' a Milano, '''''[[L'Amico del Popolo]]''''' a Genova, '''''[[Volontà]]''''' a Napoli, '''''[[Umanità Nova]]''''' a Roma.
 
Fu il Congresso di Carrara del [[1945]] ([[15 settembre|15]]-[[19 settembre]]) a segnare la nascita, dalle ceneri della vecchia [[Unione Anarchica Italiana]], della '''[[Federazione Anarchica Italiana]]''' ('''[[Federazione Anarchica Italiana|FAI]]''') <ref name="fai">''[http://www.federazioneanarchica.org/archivio/1945.html Il Congresso nazionale di Carrara]''</ref>, le cui linee organizzative furono sancite nei vari congressi, dai quali peraltro scaturì anche un conflitto tra [[anarco-individualismo |individualisti]] (capeggiati da [[Cesare Zaccaria]]) e [[anarco-comunismo |comunisti anarchici]].
 
Mentre sin dal [[1946]] l'allora Ministro della Giustizia, il [[comunismo|comunista]] Palmiro Togliatti, concesse l'amnistia ai [[fascisti]] detenuti nelle [[carcere|carceri]] italiane <ref>''[http://www.ecn.org/antifa/article/2155/crimini-di-guerra-italiani-il-giudice-indaga Crimini di guerra italiani, il giudice indaga]''</ref>, il nuovo governo "democratico" arrestò alcuni [[anarchici]] per fatti legati al dopo [[8 settembre]] [[1943]], tra cui [[Giovanni Mariga]] e [[Belgrado Pedrini]]. Fu quindi tra mille difficoltà che il processo di rioganizzazione del movimento andò avanti.
 
Oltre alle storiche divisioni tra le varie [[correnti anarchiche|"correnti"]], il movimento anarchico italiano vide '''contrapposti''' i '''gruppi''' del '''Sud''' a quelli del '''Nord''': i primi propugnavano un'azione in prevalenza propagandistica e la limitazione della presenza degli [[anarchici]] all'interno delle organizzazioni politico-[[sindacalismo|sindacali]]; i gruppi del Centro-Nord, che si portavano dietro l'esperienza della resistenza [[antifascista]], auspicavano invece un'azione maggiormente a contatto con le masse.
 
“Quelli del Nord” già alla fine del giugno [[1945]] organizzarono a Milano il Convegno della '''[[Federazione Comunista Libertaria Alta Italia]]''' (che riuniva le federazioni regionali del Nord) nel corso del quale si stabilì che «nonostante la caduta del [[fascismo]], l'impalcatura [[capitalistica]] e monarchica non è stata neppure intaccata» e che perciò «la lotta antiborghese deve continuare più intensa sfruttando tutte le possibilità che si presentano» (a questo scopo venne costituita anche la '''[[Federazione Giovanile Comunista Libertaria Alta Italia]]'''). Questa fervente attività in atto comportò anche il passaggio all'[[anarchismo]] di alcuni giovani militanti comunisti, fra cui i liguri [[Arrigo Cervetto]] e [[Lorenzo Parodi]], come forma di contestazione della politica del PCI di Togliatti.
[[File:Giovanna caleffi.jpg|thumb|left|300px|[[Giovanna Caleffi]], moglie di [[Camillo Berneri]], in una foto che la ritrae in mezzo alle figlie [[Maria Luisa  Berneri|Maria Luisa]] (alla sua destra) e [[Giliana Berneri|Giliana]] (alla sua sinistra).]]
[[File:Congresso Nazionale Anarchico (1957).jpg|thumb|300px|Senigallia, [[1 novembre|1]]-[[4 novembre]] [[1957]]. Congresso nazionale della [[Federazione Anarchica Italiana]]. [[Aurelio Chessa]] (con la sciarpa), alla sua sinistra [[Umberto Marzocchi]] e [[Pio Turroni]].]]
 
Da queste divergenze interne al movimento, tra l'ala [[organizzatrice]] e quella [[anarco-individualismo|individualista]] (quest'ultima esercitava un relativo controllo dell'organizzazione nazionale), scaturirono una serie di scissioni che diedero alla luce vari gruppi e gruppuscoli, molto spesso dalla vita effimera (per esempio, già alla fine del [[1945]], [[Antonio Pietropaolo]], [[Mario Perelli]], [[Germinal Concordia]] e altri militanti, staccandosi dalla [[Federazione Comunista Libertaria Lombarda]], diedero vita alla '''[[Federazione Libertaria Italiana]]''' ('''[[FLI]]''') sulla base di un'alleanza con elementi comunisti dissidenti. La [[FLI]] ebbe però vita brevissima e la maggior parte dei suoi membri ritornò nel [[movimento anarchico]]), anche se la maggioranza degli [[anarchici]], seppur con vari distinguo, aderì alla [[Federazione Anarchica Italiana|FAI]]. Nel febbraio del [[1951]], i [[anarco-comunismo|comunisti anarchici]] costituirono i '''[[Gruppi Anarchici di Azione Proletaria]]''' ('''[[GAAP]]'''), fatto che comportò la loro successiva estromissione dalla [[Federazione Anarchica Italiana|FAI]].
 
Le divisioni, che storicamente hanno sempre afflito gli [[anarchici]], si manifestarono anche durante la campagna per il referendum del [[2 giugno]] [[1946]] (monarchia o repubblica), in cui la stragrande maggioranza si pronunciò a favore dell'[[astensionismo]], tuttavia non mancarono coloro che si appellarono alla partecipazione al voto ([[Pier Carlo Masini]]) o comunque furono tolleranti con questa opportunità ([[Umberto Marzocchi]]).
Le differenze e i vari distinguo non fecero però dimenticare l'importanza dell'attualità: in Sicilia, [[Franco Leggio]], [[Giuseppe Alticozzi]] e [[Umberto Consiglio]], tutti appartenenti al gruppo di Messina, fondarono la casa editrice de '''''[[La Fiaccola]]'''''; sempre al Sud, in Calabria, gli [[anarchici]] furono pienamente coinvolti nei movimenti di occupazione delle terre.
 
Un altro convegno importante si tenne a [[Gli anarchici a Canosa di Puglia|Canosa di Puglia]] il [[22 febbraio|22]]-[[23 febbraio]] [[1948]], Convegno nazionale della [[Federazione Anarchica Italiana]], che vide la partecipazione di [[Pier Carlo Masini]], [[Cesare Zaccaria]], [[Giovanna Caleffi]] e [[Pio Turroni]], solo per citare i più famosi.
 
Relativamente alla situazione [[sindacale]], oltre ai '''[[Comitati di Difesa Sindacale]]''' (i comitati erano una branca della CGIL e si costituirono nel genovese per contrastare le derive riformiste della CGIL), nel [[1950]] si ricostituì l'[[USI]], anche se la piena attività fu raggiunta negli anni '60-'70 (la ricostituzione fu ritardata a causa delle pressioni della [[Federazione Anarchica Italiana|FAI]], che convinse molti suoi attivisti a partecipare alla formazione della CGIL).
 
=== Gli anni '60 e '70 ===
 
Negli anni '60, che ebbero il loro culmine nel '''[[Maggio 1968]]''', l'[[anarchismo]], trovò nuovo slancio dal fermento culturale, politico e sociale che caratterizzò quel periodo. Si costituirono molti gruppi giovanili [[anarchici]] soprattutto a Torino, Roma e Firenze, tra cui '''[[Gioventù Libertaria]]'''; da questo nuovo slancio giovanile scaturirono le prime occupazioni delle Università italiane ([[1963]]), in cui gli [[anarchici]] furono attivamente coinvolti.
[[File:Piazza_Fontana.jpg|thumb|400px|Milano, [[12 dicembre]] [[1969]], [[strage di Piazza Fontana.]]]]
[[File:Valpreda.jpg|thumb|left|200px|[[Pietro Valpreda]]]]
[[File:Pinelli.jpg|thumb|left|200px|[[Giuseppe Pinelli]], ucciso nella questura di Milano il [[16 dicembre]] [[1969]].]]
[[Image:F_Serantini.jpg|thumb|200px|[[Franco Serantini]], assassinato perché [[anarchico]] e [[antifascista]].]]
 
Nel [[1965]] i giovani [[anarchici]] diedero vita alla '''[[Federazione Anarchica Giovanile Italiana]]''' ('''[[FAGI]]'''), in gran parte formatasi dai giovani fuoriusciti dai '''[[Gruppi Giovanili Anarchici Federati]]''' ('''[[GGAF]]''') e dalla [[Federazione Anarchica Italiana]]. Nello stesso anno, durante il [[Pio_Turroni#Il_congresso_di_Carrara_del_1965|Congresso di Carrara]] ([[31 Ottobre]]-[[4 novembre]]), la '''[[Federazione Anarchica Pisana]]''' ('''[[FAP]]'''), coadiuvata da personalità del calibro di [[Pio Turroni]], ritenne eccessivamente accentratrice la politica intrapresa dalla [[FAI]] e per questo promosse la nascita dei '''[[Gruppi di Iniziativa Anarchica]]''' ('''[[GIA]]''').
 
A metà degli anni '60 il [[movimento anarchico]] italiano si divise in tre tronconi principali:
*[[Federazione Anarchica Italiana]];
*[[Gruppi di Iniziativa Anarchica]];
*'''[[Gruppi Anarchici Federati]]''' ('''[[GAF]]'''), nati nel [[1969]] sulle ceneri dei [[Gruppi Giovanili Anarchici Federati]] e divenuti la sezione italiana della '''[[Croce Nera Anarchica]]'''.
Altri gruppi minoritari del periodo furono il gruppo autonomo dalla [[Federazione Anarchica Pisana]] denominato '''[[Gruppo Anarchico Giuseppe Pinelli]]''' ([[1970]]) e, ancora in Toscana i '''[[Gruppi Anarchici Toscani]]'''.
 
Evidentemente però, il risveglio e il fermento culturale delle masse, e la loro organizzazione più o meno capillare, non risultò gradito alle oligarchie al [[potere]], che si organizzarono per impedire qualsiasi conquista a carattere sociale. La strategia reazionaria, riassumibile nella cosiddetta "'''[[strategia della tensione]]'''", gettò un'ombra oscura sull'[[Italia]] di quegli anni.
 
Nell'ambito di questo progetto reazionario, il [[12 dicembre]] [[1969]] l'attentato terroristico di stampo [[Fascismo|fascista]], passato alla storia come la '''[[strage di Piazza Fontana]]''' <ref>''[http://www.socialismolibertario.it/strage.zip La strage di Stato - Controinchiesta]''</ref>, segnò un momento drammatico della storia italiana e anche dell'[[anarchismo]] italiano. Gli [[anarchici]], soprattutto la corrente [[anarco-individualismo|individualista]], furono, a volte, manovrati da infiltrati [[fascisti]] o delle istituzioni, in modo da indirizzare le loro azioni verso fini più congeniali alla restaurazione del [[potere]] o addirittura per favorire una [[fascismo|fascistizzazione]] del paese (emblematico il caso del [[fascista]] [[Mario Merlino]], infiltratosi nel [[Circolo Anarchico 22 Marzo]]).
 
Tutte queste oscure manovre portarono, in tempi diversi, ad accusare gli [[anarchici]] [[Pietro Valpreda]] e il già citato [[Giuseppe Pinelli|Pinelli]] di essere i responsabili della strage. [[Giuseppe Pinelli]] pagò con un suicidio-omicidio quelle infamanti accuse, mentre il primo dovette subire il [[carcere]] fino a quando le accuse rivolte contro di lui rivelarono tutta la loro infondatezza. <ref>''[http://www.socialismolibertario.it/pinelli.zip Pinelli - Una finestra sulla strage]'', di Camilla Cederna</ref>
 
Altri [[anarchici]] durante quegli anni persero la vita o furono coinvolti in tragici episodi: il [[7 luglio]] del [[1972]] l'[[anarchico]] [[Giovanni Marini]] (impegnato in una contro-inchiesta su uno strano incidente stradale che aveva provocato la morte di cinque [[anarchici]] calabresi - [[Giovanni Aricò]], [[Annalisa Borth]], [[Angelo Casile]], [[Francesco Scordo]], [[Luigi Lo Celso]] - avvenuto il [[27 settembre]] [[1970]] sull'autostrada nei pressi di Roma, dove si stavano recando per consegnare i risultati di una loro inchiesta sulle stragi [[fasciste]]) sfuggì ad un'aggressione [[Fascismo |fascista]], nel corso della quale perse la vita uno dei suoi aggressori (Carlo Favella); il [[12 dicembre]] [[1970]], durante una carica nei confronti di una manifestazione [[anarchica]] organizzata per celebrare l'anniversario della [[strage di Piazza Fontana]], venne assassinato lo studente [[Saverio Saltarelli]]; il [[7 maggio]] [[1972]] il pisano [[Franco Serantini]] perse la vita in seguito ai pestaggi subiti dalla forza pubblica qualche giorno prrma durante una manifestazione [[antifascista]].
 
Nonostante molte battaglie in cui gli [[anarchici]] mostrarono uniformità teorica e pratica, le scissioni interne alla [[FAI]] proseguirono: nel [[1973]] fuoriuscirono i cosiddetti gruppi [[Piattaforma d'Organizzazione dell'Unione Generale degli Anarchici| piattaformisti]], che diedero origine a numerosi e capillari [[organizzazione di tendenza|gruppi di tendenza]] [[anarco-comunista]]. I due gruppi più importanti, l''''[[Organizzazione Rivoluzionaria Anarchica]]''' ('''[[ORA]]''') e l''''[[Organizzazione dei Comunisti Anarchici della Toscana]]''' ('''[[UCAT]]'''), successivamente saldarono le proprie strutture formando, nel [[1985]], sulla base delle tesi espresse nella [[Piattaforma d'Organizzazione dell'Unione Generale degli Anarchici]], la '''[[Federazione dei Comunisti Anarchici]]''' ('''[[FdCA]]'''). Sempre nell'ambito dell'[[anarchismo]] [[organizzatore]] e [[anarco-comunismo|comunista]], dall'[[11 agosto|11]] al [[15 agosto]] si svolse a Bologna il I Convegno Nazionale dei Lavoratori Anarchici. <ref>[http://www.fdca.it/ciclostile/1_cnla.htm I Convegno Nazionale dei Lavoratori Anarchici]</ref>
 
L'arrivo del [[1977]] segnò la nascita del movimento [[anarco-punk|punk]], che in [[Italia]] prese piede a partire soprattutto dall'[[1978|anno seguente]], e degli '''[[Indiani metropolitani]]'''. In quell'anno iniziarono anche gli attacchi di '''[[Azione Rivoluzionaria]]''', il primo gruppo [[anarchico]] "lottarmatista", contro diversi elementi e strutture facenti parte del sistema di [[potere]] italiano (tra cui la gambizzazione del dott. Mammoli, ritenuto complice della morte di [[Franco Serantini]]).
 
Durante questo periodo gli [[anarchici]] furono inoltre attivi nelle battaglie [[anarco-femminismo|femministe]] in favore della legalizzazione dell'aborto, in quelle [[ecologismo|ecologiste]] contro il nucleare e nei movimenti delle occupazioni di stabili pubblici o privati abbandonati (vedi [[Centro Sociale Occupato Autogestito]] e [[squat]]).
 
===Attualità ===
[[File:La Riottosa Squat.jpg|left|200px|thumb|[[La Riottosa Squat]] (Firenze)]]
[[Image: Manifestazione_in_favore_di_Sole,_Baleno_e_Silvano.jpg|thumb|300px|Manifestazione [[anarchica]] in favore di [[Sole, Baleno e Pelissero|Edoardo Massari, Maria Soledad Rosas e Silvano Pellissero]].]]
Il dopo [[1977|'77]] segnò l'inizio di un periodo di stagnazione che colpì tutto il movimento antagonista, compreso quindi anche quello [[anarchico]]. Tutto ciò però non impedì ai militanti [[libertari]] di proseguire, seppur tra mille difficoltà, nelle battaglie storicamente appartenenti al [[movimento anarchico]].
 
Gli episodi drammatici della storia [[anarchica]] purtroppo non sono stati un patrimonio esclusivo del passato, ma si sono realizzati anche nei tempi più recenti: nel marzo del [[1998]], furono arrestati a Torino tre [[squat|squatters]]: [[Edoardo Massari]], [[Maria Soledad Rosas]] e [[Silvano Pelissero]] (vedi anche [[Sole, Baleno e Pelissero]]), tutti accusati di ecoterrorismo. Dopo il suicidio di [[Edoardo Massari|Massari]] e [[Maria Soledad Rosas|Soledad]], [[Silvano Pellissero]] venne assolto dalle accuse, infondate, di appartenenza al fantomatico gruppo terroristico dei "Lupi Grigi". <ref>''[https://web.archive.org/web/20130726015746/http://piemonte.indymedia.org/attachments/nov2009/le_scarpe_dei_suicidi2.pdf Le scarpe dei suicidi]''</ref>
 
Nei primi anni del terzo millennio è invece salita alla ribalta la '''[[Federazione Anarchica Informale]]''', le cui modalità d'agire (pacchi bomba e attentati vari), hanno comportato lo sviluppo di un forte dibattito interno al movimento. Anche durante il [[G8 di Genova]], segnato dall'assassinio di [[Carlo Giuliani]], gli [[anarchici]] sono stati protagonisti visibili delle proteste inscenatesi contro gli “8 grandi del mondo” e le loro politiche ultra [[liberiste]] e liberticide.
 
Quindi, nonostante le difficoltà e la [[repressione]] che periodicamente colpisce il [[movimento anarchico]], gli [[anarchici]] sono sempre in prima fila nelle lotte sociali ([[abolizione del carcere|lotta contro il carcere]], l'[[anticlericalismo]], [[sindacalismo|lotte sindacali]], lotta contro i [[CPT]] ecc.) e nelle conquiste di nuovi spazi di [[libertà]], sia attraverso le più strutturate organizzazioni nazionali ([[FAI]], [[USI]], [[Federazione dei Comunisti Anarchici|FdCA]] ecc.) sia mediante “organizzazioni” più informali come il movimento [[anarco-punk]] e quelli legatoi ai [[centri sociali]], all'[[ecologismo]] (vedi [[NO TAV]]), all'[[antispecismo]], all'[[antisessismo]], all'[[antimilitarismo]] e anche all'[[anarchismo insurrezionale|insurrezionalismo]].
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*''L'antifascismo rivoluzionario'', Biblioteca Franco Serantini, Pisa, 1993
*''La resistenza sconosciuta'', Zero in Condotta, Milano, 1995
*Paola Feri, ''Il movimento anarchico in Italia (1944-1950), dalla resistenza alla ricostruzione'', Federazione Italiana delle Associazioni Partigiane, Roma, 1978
*Gaetano Manfredonia, ''La Resistenza sconosciuta: gli anarchici e la lotta contro il fascismo'', 1995
*''Giornali anarchici della Resistenza 1943-'45 / Gli anarchici e la lotta contro il fascismo in Italia'', Zero in Condotta, Milano, 1995
*Adriana Dada', ''L'anarchismo in Italia: fra movimento e partito. Storia e documenti dell'anarchismo italiano'', Teti, Milano, 1984
*I. Rossi, ''La ripresa del movimento anarchico italiano e la propaganda orale dal 1943 al 1950'', RL, Pistoia, 1981
*Marco Rossi, ''Arditi non gendarmi. Dalle trincee alle barricate: arditismo di guerra e arditi del popolo (1917-1922)'', Pisa, Biblioteca Franco Serantini, 2011
*Andrea Sceresini, Nicola Palma e Maria Elena Scandaliato, ''Piazza Fontana noi sapevamo. Golpe e stragi di Stato. Le verità del generale Maletti'', Reggio Emilia, Aliberti, 2010
*Maurizio Antonioli, Franco Bertolucci e Roberto Giulianelli, ''Nostra patria è il mondo intero. Pietro Gori nel movimento operaio e libertario italiano e internazionale'', Pisa, Biblioteca Franco Serantini, 2012
*Luca Benvenga The cultural workers. Fenomeni politico culturali e contestazione giovanile negli anni '60, Bepress, 2014
 
== Voci correlate ==
*[[gli anarchici e la resistenza antifascista|Gli anarchici nella Resistenza]]
*[[Elenco spazi anarchici e libertari in Italia]]
*[[Attivismo anarchico in "rete"]]
 
== Collegamenti esterni ==
===Elenchi ===
[https://web.archive.org/web/20190701231625/https://www.broadleft.org//it.htm Elenco dei partiti e gruppi di sinistra in Italia]
 
===Video e audio sull'anarchia italiana===
:'''Video:'''
*[https://www.youtube.com/watch?v=7qdxg8Sj85E Non sono l'uno per cento], documentario sugli anarchici di Carrara
*[http://www.ngvision.org/mediabase/453 Gli anarchici nella resistenza]
*[https://www.youtube.com/watch?v=5iWw8Uoo30A S'era tutti sovversivi], dedicato a [[Franco Serantini]]
*[http://www.youtube.com/watch?v=bKmI8q7zRok Un giorno a Carrara]
*[https://www.youtube.com/watch?v=QlIxzHNk7Nw Franco Leggio, un anarchico di Ragusa]
:'''Audio:'''
*[http://www.youtube.com/watch?v=m027Bui9FcY&feature=fvwrel Storia dell'anarchismo italiano], audio
 
===Testi===
*[https://www.liberliber.it/mediateca/libri/p/pisacane/la_rivoluzione/pdf/la_riv_p.pdf La rivoluzione] di [[Carlo Pisacane]]
*[https://www.liberliber.it/mediateca/libri/f/fabbri/carlo_pisacane/pdf/fabbri_carlo_pisacane.pdf Carlo Pisacane] di [[Luigi Fabbri]]
*[https://circoloanarchicogfiaschi.files.wordpress.com/2012/01/federalismo_anarchico-gigi.pdf Il federalismo anarchico in Italia] di [[Luigi Di Lembo]]
*[https://www.liberliber.it/mediateca/libri/m/malatesta/rivoluzione_e_lotta_quotidiana/pdf/malatesta_rivoluzione_e_lotta.pdf Rivoluzione e lotta quotidiana] di [[Errico Malatesta]]
*[https://www.liberliber.it/mediateca/libri/c/cipriani/bresci_e_savoia_il_regicidio/pdf/bresci_p.pdf Bresci e Savoia: il regicidio], di [[Amilcare Cipriani]]
 
[[Categoria:Anarchismo]]
[[Categoria:Storia]]
[[Categoria:Anarchismo in Italia]]

Versione attuale delle 16:04, 3 nov 2022