Solidarité Internationale Antifasciste

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Testata di SIA, organo propaganidistico della Solidarité Internationale Antifasciste (n° 33, 29 giugno 1939).

La Solidarité Internationale Antifasciste (SIA, «Solidarietà Internazionale Antifascista») è stata un gruppo antifascista che si prefiggeva l'obiettivo di dare sostegno e solidarietà ai rivoluzionari di Spagna durante la guerra civile. Dopo la sconfitta dei repubblicani, la SIA si occupò di accoglimento e sostegno dei rifugiati politici.

La sezione spagnola

L'8 maggio 1937, in Spagna, si costituisce la sezione spagnola della SIA. La militante delle Mujeres Libres Lucia Sanchez Saornil ne assume il segretariato generale. Sarà in stretti rapporti con le sezioni straniere, soprattutto con quella francese.

La sezione francese

Il 30 ottobre 1937, a Parigi, si forma la sezione francese della SIA. Dopo il congresso dell'Union Anarchiste (che si protrarrà sino al 1° novembre), il «Comité pour l'Espagne Libre» («Comitato per la Spagna Libera») fondato da Louis Lecoin, Nicolas Faucier, Pierre Odéon e Pierre Le Meillour si trasforma (su richiesta della CNT-FAI spagnola) nella sezione francese di Solidarité Internationale Antifasciste e pubblicherà, a partire dal 10 novembre 1938, il settimanale intitolato SIA.

Jean Roumilhac è stato il primo presidente della sezione francese, Emma Goldman è stata la rappresentante della SIA a Londra.

Il settimanale SIA

Dal dicembre del 1937 alcuni articoli della SIA (al servizio dei rifugiati politici) sono ospitati su due pagine de Le Libertaire (di cui una in spagnolo). [1] [2]

Il 10 novembre 1938, a Parigi, esce il primo numero del settimanale SIA.

La responsabilità principale del giornale è di Louis Lecoin, Nicolas Faucier e Fernand Vintrigner. Il foglio conterà tra i suoi membri molte personalità impegnate nella difesa della libertà e della giustizia sociale, mobilitatesi in particolare in favore della lotta del popolo spagnolo contro i franchisti (esempi: Emilienne Morin, Emma Goldman, Paul Reclus).

Circoleranno sino a 50.000 copie, diffuse soprattutto dopo i convegni in favore dei rivoluzionari e dei rifugiati. Alla fine del luglio 1939 la repressione del governo colpirà spietatamente diversi membri della redazione: Robert Louzon ed Henri Jeanson, autori di articoli in difesa del popolo tunisino, saranno condannati a 18 mesi di prigione; per Fernand Vintrigner, Nicolas Lecoin e Nicolas Faucier la condanna sarà di due anni per «istigazione alla disobbedienza militare a scopo di propaganda anarchica».

L'ultimo numero verrà pubblicato il 3 agosto 1939. La rivista riapparirà dopo la guerra, nel 1947, e pubblicherà qualche numero per diffondere un calendario annuale.

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni