Semana Trágica (Argentina)

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Fotografia pubblicata dalla Revista Caras y Caretas il 18 gennaio 1919.

Con Semana Trágica (Settimana Tragica) si definiscono quelle rivolte sindacali e popolari verificatesi in Argentina nel gennaio del 1919. Le proteste popolari, fomentate dalla FORA anarchica, furono represse dall'oligarchia al potere attraverso uno spietato utilizzo dell'esercito e di commandos paramilitari, apertamente sostenuti dal presidente Hipolito Yrigoyen (primo presidente eletto con il suffragio elettorale maschile) .

In Spagna, nel 1909, erano accadute rivolte assai simili conosciute anche in quel caso con il nome di Semana Trágica.

Le cause

La rivoluzione messicana e quella russa avevano sviluppato anche in Argentina un forte spirito rivoluzionario tra le masse e i lavoratori, molti dei quali erano migranti provenienti dall'Europa. Erano stati proprio questi a diffondere il sindacalismo radicale ed anarchico tra gli argentini. Nacquero una serie di sindacati, il più celebre e grande dei quali fu la FORA (fondata nel 1901), che incitavano i lavoratori alla rivolta per l'ottenimento di maggiori diritti ma anche per la rivoluzione sociale.

La Settimana Tragica, a dimostrazione del vento rivoluzionario che spirava in Sud America, fu preceduta dalla Semana Roja del 1909 e ad essa seguirà la rivolta della Patagonia nel 1921.

I fatti

Il 2 dicembre 1918 i lavoratori metallurgici della Vasena, gran parte dei quali erano affiliati alla Federación Obrera Regional Argentina, proclamarono uno sciopero generale per chiedere la riduzione delle ore lavorative (da sessantasei a quarantotto a settimana), il riposo domenicale, l'aumento del salario del 40% e il pagamento degli straordinari; inoltre chiedevano il licenziamento degli ‘spioni'a libro paga della Vasena che pedinavano i lavoratori nella loro vita privata.

Il 3 gennaio 1919 si verificarono scontri tra scioperanti e forze di polizia. Il 7 gennaio la polizia assaltò un gruppo di lavoratori e provocò circa 30 morti. È l'inizio della Settimana Tragica argentina.

La FORA del V Congreso (la fazione anarchica) l'8 gennaio dichiarò lo sciopero generale, contaggiando anche città come Mar del Plata, Rosario, Santa Fe e altre città; la FORA del IX Congreso (la fazione socialista e moderata), che non aveva inizialmente aderito allo sciopero, fu in qualche modo costretta ad aderirvi. Durante i funerali degli operai massacrati dalla polizia, si verificarono nuovi scontri con la polizia, provocando altri morti e feriti vittime della repressione. Ai funerali partecipavano circa 200 000 persone, molte di queste si lasciarono andare a saccheggi di chiese, caserme di polizia e negozi. Scontri si registrarono in molte parti della città.

L'11 gennaio, la FORA socialista concordò con il governo la fine dello sciopero ma senza ottenere l'assenso della FORA anarchica (quella scaturita dal V° congresso). Gli anarchici proseguirono in perfetta solitudine le lotte sindacali, fronteggiando da soli anche la pesante repressione militare che si avvaleva dei paramilitare della Liga Patriotica, un gruppo nazionalista e razzista resosi protagonista di numerosissimi attacchi ai lavoratori.

La Liga era costituita da membri facenti parte della “buona società” argentina, come l'ammiraglio Manuel Domenec e Garcia Carles, professore del collegio militare e della Scuola Superiore di Guerra, nonché vero e proprio capo della Liga è il capo riconosciuto (deputato parlamentare). I militanti"patriottici" si resero protagonisti di molte aggressioni xenofobe ai lavoratori stranieri, specie quelli di origine russa "accusati" di essere ebrei e simpatizzanti della rivoluzione socialista.

In seguito alla repressione militare, al terrorismo della Liga Patriotica e alle pressioni del presidente Hipólito Yrigoyen sul proprietario della Vasena, affinché accettasse le richieste dei lavoratori, il 17 gennaio 1919 il movimento operaio pose fine agli scioperi anche perché quasi tutte e richieste erano state accettate (ad eccezione degli aumenti salariali concessi solo in misura del venti per cento). Vennero liberati i cinquemila operai imprigionati, compresi numerosi dirigenti della FORA, ma per diversi giorni i disordini proseguirono, seppur a bassa intensità, in diverse città.

A metà gennaio la FORA anarchica fu dichiarata illegale e tutti i periodici anarchici seguirono la stessa sorte. Nel corso del 1919 furono messi in atto ben 367 scioperi, i conflitti più duri nella storia argentina.

La repressione della Settimana Tragica, secondo quanto riportato dal periodico «La Vanguardia» del 14 gennaio, provocò circa 700 morti e 4000 feriti, la stragrande maggioranza dei quali erano lavoratori e\o sindacalisti di origine straniera.

Voci correlate