Romeo Frezzi: differenze tra le versioni

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Il [[22 aprile]] [[1897]], l'anarchico [[Pietro Acciarito]] tenta inutilmente di pugnalare a morte Re Umberto I in occasione dei festeggiamenti dell'anniversario di matrimonio del “Re buono”. Arrestato immediatamente, la monarchia utilizza questo pretesto per un inasprimento della [[repressione]] contro tutto il movimento rivoluzionario italiano.
Il [[22 aprile]] [[1897]], l'anarchico [[Pietro Acciarito]] tenta inutilmente di pugnalare a morte Re Umberto I in occasione dei festeggiamenti dell'anniversario di matrimonio del “Re buono”. Arrestato immediatamente, la monarchia utilizza questo pretesto per un inasprimento della [[repressione]] contro tutto il movimento rivoluzionario italiano.


Solamente cinque giorni dopo, la [[polizia]] irrompe in casa del falegname entrando in possesso di una foto che ritrae diversi socialisti, tra cui il mancato regicida. Basta questo misero indizio per arrestare Frezzi e trasferirlo al [[carcere]] romano di San Michele, dove la polizia lo sottopone a durissimi interrogatori nel tentativo di estorcergli una confessione di complicità  con Acciarito.  
Solamente cinque giorni dopo, la [[polizia]] irrompe in casa del falegname entrando in possesso di una foto che ritrae diversi socialisti, tra cui il mancato regicida. Basta questo misero indizio per arrestare Frezzi e trasferirlo al [[carcere]] romano di San Michele, dove la polizia lo sottopone a durissimi interrogatori nel tentativo di estorcergli una confessione di complicità  con Acciarito.  


Il [[2 maggio]], Romeo Frezzi muore per le violenze subite durante l'interrogatorio. Le forze dell'ordine cercheranno di far passare la morte dell'uomo come “suicidio” attraverso la pubblicazione di questo scarno comunicato:
Il [[2 maggio]], Romeo Frezzi muore per le violenze subite durante l'interrogatorio. Le forze dell'ordine cercheranno di far passare la morte dell'uomo come “suicidio” attraverso la pubblicazione di questo scarno comunicato:
: «Oggi, alle ore 17 si è suicidato, battendo la testa contro il muro, certo Frezzi Romeo di 29 anni, falegname, anarchico, trattenuto per misure di pubblica sicurezza». (''[http://www.arivista.org/?nr=043&pag=43_09.htm Morte dell'anarchico Romeo Frezzi]'')
: «Oggi, alle ore 17 si è suicidato, battendo la testa contro il muro, certo Frezzi Romeo di 29 anni, falegname, anarchico, trattenuto per misure di pubblica sicurezza». (''[http://www.arivista.org/?nr=043&pag=43_09.htm Morte dell'anarchico Romeo Frezzi]'')



Versione delle 18:08, 9 mar 2019

Romeo Frezzi (Jesi, 17 agosto 1867 – Roma, 2 maggio 1897) è stato un anarchico italiano le cui vicende ricordano quelle di Pinelli, essendo stato pur'egli assassinato durante un interrogatorio.

Biografia

Originario di Jesi, Romeo Frezzi nasce Giovanni e Palmira Felcina. Di professione falegname, si unisce in matrimonio con la sua concittadina Assunta Franchi, con la quale avrà  due figli. In cerca di nuove occasioni di lavoro, nel 1891 si trasferisce a Roma. Nella capitale viene assunto dall'artigiano Oreste Palmieri, che lo definirà  «assiduo lavoratore» ricordandone la puntualità  e serietà .

Attività  rivoluzionarie

Della sua formazione politica si sa ben poco, potrebbe nemmeno essere mai stato anarchico. Forse era genericamente un ribelle, di matrice repubblicana o socialista, comunque un sovversivo, e questo bastava alla polizia per definirlo un «anarchico pericoloso». Nel 1895 viene condannato a otto anni di detenzione per una «manifestazione sediziosa» contro il governo Crispi.

L'arresto e la morte

Il 22 aprile 1897, l'anarchico Pietro Acciarito tenta inutilmente di pugnalare a morte Re Umberto I in occasione dei festeggiamenti dell'anniversario di matrimonio del “Re buono”. Arrestato immediatamente, la monarchia utilizza questo pretesto per un inasprimento della repressione contro tutto il movimento rivoluzionario italiano.

Solamente cinque giorni dopo, la polizia irrompe in casa del falegname entrando in possesso di una foto che ritrae diversi socialisti, tra cui il mancato regicida. Basta questo misero indizio per arrestare Frezzi e trasferirlo al carcere romano di San Michele, dove la polizia lo sottopone a durissimi interrogatori nel tentativo di estorcergli una confessione di complicità  con Acciarito.

Il 2 maggio, Romeo Frezzi muore per le violenze subite durante l'interrogatorio. Le forze dell'ordine cercheranno di far passare la morte dell'uomo come “suicidio” attraverso la pubblicazione di questo scarno comunicato:

«Oggi, alle ore 17 si è suicidato, battendo la testa contro il muro, certo Frezzi Romeo di 29 anni, falegname, anarchico, trattenuto per misure di pubblica sicurezza». (Morte dell'anarchico Romeo Frezzi)

IL tentativo di occultare l'omicidio verrà  smascherato dalla battaglia intrapresa dal giornale socialista l’«Avanti!». L'autopsia, infatti, rivelerà  che trattasi di omicidio : le fratture al cranio, alla colonna vertebrale, alla spalla destra, alle costole e le lesioni alla milza e al pericardio indicano che l'anarchico era stato sottoposto ad un violentissimo pestaggio.

Reazioni

Il 9 maggio, i funerali di Frezzi, diventano l'occasione per una grande manifestazione contro la monarchia. Un'altra grande manifestazione contro le istituzioni si svolge il 22 agosto, partendo da Campo de' Fiori e sfilando per diverse strade contro gli assassini «morali e materiali» di Romeo Frezzi. In Parlamento, gli esponenti dell'estrema sinistra chiedono chiarezza sul caso, ma l'allora capo del governo De Rudinì ferma qualsivoglia indagine per evitare che diventasse la scintilla per una nuova ondata di insurrezioni.

Tutta la vicenda si concluderà  con il trasferimento del questore di Roma e con l'assoluzione delle guardie carcerarie coinvolte nell'omicidio, seppur dopo un breve periodo detentivo.

Bibliografia

  • F. Cordova, Democrazia e repressione nell’Italia di fine secolo, Roma 1983, pp. 10-11.
  • M. Santoloni, N. Marcucci, Gli ingranaggi del potere. Il caso dell’anarchico Acciarito attentatore di Umberto I, Roma 1981;
  • M. Felisatti, Un delitto della polizia? Morte dell’anarchico Romeo Frezzi, Milano 1975;
  • P.C. Masini, Storia degli anarchici italiani. Da Bakunin a Malatesta, Milano, 1969;

Voci correlate