Rirette Maîtrejean: differenze tra le versioni

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Ritornata a Parigi, dopo la morte di [[Libertad]] assume la direzione de «[[L'Anarchie]]» (con Mauricius) per alcuni mesi del [[1909]], poi lascia il [[stampa anarchica|giornale]] e parte per la Tunisia con Mauricius. Durante il viaggio, quando i due si trovano a Roma, Rirette viene colpita dalla meningite ed è costretta a rientrare a Parigi. Nella capitale francese incontra l'anarchico [[Victor Serge]], appena giunto dal [[Belgio]], con cui si legherà per un periodo lungo otto anni.
Ritornata a Parigi, dopo la morte di [[Libertad]] assume la direzione de «[[L'Anarchie]]» (con Mauricius) per alcuni mesi del [[1909]], poi lascia il [[stampa anarchica|giornale]] e parte per la Tunisia con Mauricius. Durante il viaggio, quando i due si trovano a Roma, Rirette viene colpita dalla meningite ed è costretta a rientrare a Parigi. Nella capitale francese incontra l'anarchico [[Victor Serge]], appena giunto dal [[Belgio]], con cui si legherà per un periodo lungo otto anni.


Nel luglio [[1911]], insieme proprio a Serge, succede a [[Lorulot]] alla direzione de «[[L'Anarchie]]», che nel frattempo aveva trasferito i propri uffici a Romainville, dove vi trovano una nutrita e ostile presenza di [[illegalismo|individualisti illegalisti]]: [[Raymond Callemin]], [[Octave Garnier]], [[Edouard Carouy]], [[René Valet]], [[André Soudy]], [[Elie Monnier]], ecc. A causa di contrasti ideologici e delle persecuzioni poliziesche, molti di questi sono costretti a fuggire in diverse città, compresi gli stessi Rirette e Victor.
Nel luglio [[1911]], insieme proprio a Serge, succede a [[Lorulot]] alla direzione de «[[L'Anarchie]]», che nel frattempo aveva trasferito i propri uffici a Romainville, dove vi trovano una nutrita e ostile presenza di [[illegalismo|individualisti illegalisti]]: [[Raymond Callemin]], [[Octave Garnier]], [[Edouard Carouy]], [[René Valet]], [[André Soudy]], [[Elie Monnier]]ecc. A causa di contrasti ideologici e delle persecuzioni poliziesche, molti di questi sono costretti a fuggire in diverse città, compresi gli stessi Rirette e Victor.


Stabilitisi nuovamente a Parigi, in rue Fessart 24, i due riescono a portare avanti la pubblicazione del loro [[stampa anarchica|giornale]]. In questo periodo Rirette e Victor apprendono le “imprese” della [[Banda Bonnot]], in cui militano molti degli illegalisti con cui avevano avuto contrasti a «[[L'Anarchie]]». Il [[31 gennaio]] [[1912]] la sede del [[stampa anarchica|giornale]] viene perquisita dalla polizia, [[Victor Serge|Victor]] e Rirette vengono arrestati dopo il ritrovamento di due rivoltelle nella sede del [[stampa anarchica|giornale]] <ref>In ''In ogni caso nessun rimorso'', biografia romanzata di [[Jules Bonnot]], Pino Cacucci (Edizioni Feltrinelli, pag. 266) ipotizza che le due pistole siano state messe dalla polizia francese con l'intento di incastrare i due. [[Victor Serge]], nel suo celeberrimo ''Memorie di un rivoluzionario'', però non fa alcun cenno a complotti. </ref>. Entrambi subiscono molti pesanti interrogatori da parte della polizia finalizzati a spingerli verso la delazione (cosa che ovviamente sarà rifiutata dai due). Nel frattempo la [[banda Bonnot]] proseguiva la sua escalation [[Illegalismo|illegalista]] fatta soprattutto di rapine alle banche.
Stabilitisi nuovamente a Parigi, in rue Fessart 24, i due riescono a portare avanti la pubblicazione del loro [[stampa anarchica|giornale]]. In questo periodo Rirette e Victor apprendono le “imprese” della [[Banda Bonnot]], in cui militano molti degli illegalisti con cui avevano avuto contrasti a «[[L'Anarchie]]». Il [[31 gennaio]] [[1912]] la sede del [[stampa anarchica|giornale]] viene perquisita dalla polizia, [[Victor Serge|Victor]] e Rirette vengono arrestati dopo il ritrovamento di due rivoltelle nella sede del [[stampa anarchica|giornale]] <ref>In ''In ogni caso nessun rimorso'', biografia romanzata di [[Jules Bonnot]], Pino Cacucci (Edizioni Feltrinelli, pag. 266) ipotizza che le due pistole siano state messe dalla polizia francese con l'intento di incastrare i due. [[Victor Serge]], nel suo celeberrimo ''Memorie di un rivoluzionario'', però non fa alcun cenno a complotti. </ref>. Entrambi subiscono molti pesanti interrogatori da parte della polizia finalizzati a spingerli verso la delazione (cosa che ovviamente sarà rifiutata dai due). Nel frattempo la [[banda Bonnot]] proseguiva la sua escalation [[Illegalismo|illegalista]] fatta soprattutto di rapine alle banche.
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