Renzo Novatore: differenze tra le versioni

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Dopo la marcia su Roma dei [[Fascismo|fascisti]] è tra i primi ad impugnare le armi e a combattere la violenza squadrista. Come quando nella notte del [[5 giugno]] [[1922]] una folta squadraccia fascio-poliziesca arriva sino alla porta di Novatore e cominciano ad intimidirlo con urla e battiture. Improvvisamente Novatore risponde sparando loro qualche colpo di rivoltella e poi, forse, anche lanciando una bomba sul gruppo. Il caos generato gli consente di disperdersi rapidamente nelle campagne circostanti.
Dopo la marcia su Roma dei [[Fascismo|fascisti]] è tra i primi ad impugnare le armi e a combattere la violenza squadrista. Come quando nella notte del [[5 giugno]] [[1922]] una folta squadraccia fascio-poliziesca arriva sino alla porta di Novatore e cominciano ad intimidirlo con urla e battiture. Improvvisamente Novatore risponde sparando loro qualche colpo di rivoltella e poi, forse, anche lanciando una bomba sul gruppo. Il caos generato gli consente di disperdersi rapidamente nelle campagne circostanti.


Latitante tra appennino e basso Piemonte, Novatore si aggrega alla banda di [[Sante Pollastri]], bandito anarchico ricercatissimo dalle [[autorità ]]. Il [[14 luglio]] [[1922]] Novatore partecipa con [[Sante Pollastri|Pollastri]] ed altri due componenti della banda alla rapina nei pressi di Tortona al ragionier Achille Casalegno, durante il quale quest'ultimo muore colpito da alcune revolverate. In seguito, tra ottobre e novembre, per un certo periodo è ospite nella casa dell'anarchico [[Erinne Vivani]].
Latitante tra appennino e basso Piemonte, Novatore si aggrega alla banda di [[Sante Pollastri]], bandito anarchico ricercatissimo dalle [[autorità]]. Il [[14 luglio]] [[1922]] Novatore partecipa con [[Sante Pollastri|Pollastri]] ed altri due componenti della banda alla rapina nei pressi di Tortona al ragionier Achille Casalegno, durante il quale quest'ultimo muore colpito da alcune revolverate. In seguito, tra ottobre e novembre, per un certo periodo è ospite nella casa dell'anarchico [[Erinne Vivani]].


Il [[29 novembre]] [[1922]], intorno a mezzogiorno, il maresciallo Lupano e i carabinieri Corbella e Marchetti entrarono in abiti civili nell'Osteria della Salute di Teglia, nel genovese, perchè hanno individuato Pollastro ed intendono arrestarlo. Novatore è seduto accanto al celebre bandito e ad un altro componente del gruppo, probabilmente si accorgono che quei tre non sono altro che carabinieri in incognito. Probabilmente è proprio Novatore il primo a sparare sui carabinieri, scatenando la risposta di quest'ultimi che lasciano morto in terra proprio Renzo Novatore. Alla fine della sparatoria il bilancio è il seguente: due morti (Novatore e il carabiniere Lupano) e un ferito grave (carabiniere Corbella). Fuggitivi sia Pollastro che il compagno.
Il [[29 novembre]] [[1922]], intorno a mezzogiorno, il maresciallo Lupano e i carabinieri Corbella e Marchetti entrarono in abiti civili nell'Osteria della Salute di Teglia, nel genovese, perchè hanno individuato Pollastro ed intendono arrestarlo. Novatore è seduto accanto al celebre bandito e ad un altro componente del gruppo, probabilmente si accorgono che quei tre non sono altro che carabinieri in incognito. Probabilmente è proprio Novatore il primo a sparare sui carabinieri, scatenando la risposta di quest'ultimi che lasciano morto in terra proprio Renzo Novatore. Alla fine della sparatoria il bilancio è il seguente: due morti (Novatore e il carabiniere Lupano) e un ferito grave (carabiniere Corbella). Fuggitivi sia Pollastro che il compagno.
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==Il pensiero: l'anarchia di Novatore ==
==Il pensiero: l'anarchia di Novatore ==


Per Novatore l'[[anarco-individualismo |individualismo]] non ha come fine né il [[socialismo di Stato |socialismo]], né il [[comunismo]], né l'umanità  perché l'«[[individualismo]] ha per fine se stesso». Egli riteneva che un anarchico, prima di tutto, sperimenta in prima persona, nella normale quotidianità, il rifiuto di ogni [[autorità ]]. L'anarchia [[iconoclasta]] è per Novatore «un modo speciale di sentire la vita», poiché colloca la propria [[individuo|individualità ]] oltre ogni [[Stato]], ogni sistema di governo, ogni convenzione sociale, ogni imposizione calata gerarchicamente dall'alto.  
Per Novatore l'[[anarco-individualismo |individualismo]] non ha come fine né il [[socialismo di Stato |socialismo]], né il [[comunismo]], né l'umanità  perché l'«[[individualismo]] ha per fine se stesso». Egli riteneva che un anarchico, prima di tutto, sperimenta in prima persona, nella normale quotidianità, il rifiuto di ogni [[autorità]]. L'anarchia [[iconoclasta]] è per Novatore «un modo speciale di sentire la vita», poiché colloca la propria [[individuo|individualità]] oltre ogni [[Stato]], ogni sistema di governo, ogni convenzione sociale, ogni imposizione calata gerarchicamente dall'alto.  


Nel corso della sua vita si è scagliato sia contro i borghesi e i [[Fascismo|fascisti]], sia contro i socialisti (libertari o autoritari): in ''Il mio individualismo iconoclasta'' attaccò polemicamente l'[[anarchismo]] non-individualista:
Nel corso della sua vita si è scagliato sia contro i borghesi e i [[Fascismo|fascisti]], sia contro i socialisti (libertari o autoritari): in ''Il mio individualismo iconoclasta'' attaccò polemicamente l'[[anarchismo]] non-individualista:
:«Ogni Società  che voi costruirete avrà  i suoi margini e sui margini di ogni Società  si aggireranno i vagabondi eroici e scapigliati, dai pensieri vergini e selvaggi che solo sanno vivere preparando sempre nuove e formidabili esplosioni ribelli! Io sarò fra quelli!»
:«Ogni Società  che voi costruirete avrà  i suoi margini e sui margini di ogni Società  si aggireranno i vagabondi eroici e scapigliati, dai pensieri vergini e selvaggi che solo sanno vivere preparando sempre nuove e formidabili esplosioni ribelli! Io sarò fra quelli!»


Non di meno denunciò la mostruosità  della [[La Rivoluzione Russa|Russia bolscevica]] che voleva sostituire un potere con un altro, un'[[autorità ]] con un'altra. Novatore non era contrario all'abolizione della [[La proprietà |proprietà  privata]], poiché riteneva che l'unica proprietà  inviolabile fosse solo quella spirituale ed [[etica]]. Leggendo la sua opera ''[[Verso il Nulla Creatore]]'', scopriamo che Novatore in fondo approvava, ad esempio, l'abolizione della [[proprietà  privata]] ma era sicuramente contrario alla massificazione del partito unico e della [[dittatura del proletariato]]: <ref>[http://www.novatore.it/Come_la_pensava.html Come Novatore la pensava]</ref>
Non di meno denunciò la mostruosità  della [[La Rivoluzione Russa|Russia bolscevica]] che voleva sostituire un potere con un altro, un'[[autorità]] con un'altra. Novatore non era contrario all'abolizione della [[La proprietà |proprietà  privata]], poiché riteneva che l'unica proprietà  inviolabile fosse solo quella spirituale ed [[etica]]. Leggendo la sua opera ''[[Verso il Nulla Creatore]]'', scopriamo che Novatore in fondo approvava, ad esempio, l'abolizione della [[proprietà  privata]] ma era sicuramente contrario alla massificazione del partito unico e della [[dittatura del proletariato]]: <ref>[http://www.novatore.it/Come_la_pensava.html Come Novatore la pensava]</ref>
Il suo pensiero è esplicitato in ''[[Verso il Nulla Creatore]]'':
Il suo pensiero è esplicitato in ''[[Verso il Nulla Creatore]]'':



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Renzo Novatore

Renzo Novatore (Arcola, La Spezia, 12 Maggio 1890 - Teglia, Genova, 29 Novembre 1922) è uno pseudonimo, uno dei tanti, di Abele Ricieri Ferrari. È stato un anarchico individualista italiano, soprannominato "Il soldato del sogno", un filosofo, poeta e un antifascista.

Biografia

Renzo Novatore nasce ad Arcola (La Spezia) il 12 maggio 1890 da una modesta famiglia di contadini. Refrattario alla disciplina scolastica, egli frequenta soltanto per alcuni mesi la prima classe elementare; quindi abbandona la scuola definitivamente e viene costretto dal padre a lavorare nei campi.

Attività insurrezionale

Abbracciata l'anarchia a partire dal 1908 [1] grazie a numerose ed approfondite letture, nel 1910, dopo essere stato accusato senza prove d'aver incendiato una chiesa, è condannato a tre mesi di carcere. Viene nuovamente arrestato l'anno seguente, questa volta per vandalismo [2]. Durante la prima guerra mondiale diserta il suo reggimento il 26 aprile 1918. Giudicato in contumacia il 31 ottobre 1918, un tribunale militare lo condanna a morte per diserzione ed alto tradimento. Costretto alla fuga, ritornerà momentaneamente (a rischio della sua vita) presso la sua famiglia per dare l'ultimo saluto a suo figlio, morto negli ultimi mesi del 1918 [2]. Capace anche d'esprimere una forte sensibilità, sosteneva di amare la moglie Emma di un «insuperabile amore».

Tornato in clandestinità, prende parte ugualmente al sollevamento popolare nel maggio 1919 a La Spezia, a cui partecipa anche l'amico Dante Carnesecchi; fa parte di un Comitato rivoluzionario che controlla la città ligure per alcune settimane. Ma la repressione non si fa attendere e il 30 giugno 1919, Novatore viene fermato dopo essere stato denunciato. Condannato a dieci anni di carcere, è liberato alcuni mesi più tardi grazie ad un'amnistia generale.

Mentre l'Italia è in preda ad una forte agitazione sociale, si unisce al movimento anarchico e prende parte a numerosi tentativi insurrezionali. Nel 1920, dopo aver assaltato un deposito d' armi in una caserma della valle di Fornola, è nuovamente arrestato. Liberato poco dopo, partecipa ad un'altro tentativo insurrezionale a La Spezia. Il piano non riuscirà, ma prevedeva di conquistare le caserme della città e le navi della marina ancorate al porto. [2]

Da questo momento svanirà in lui ogni fiducia nell'organizzazione sindacale, nelle sollevazioni popolari e forse nell'uomo stesso.

L'anarco-individualismo e attività propagandatrice

Il suo profondo desiderio di conoscenza unito ad una tenacia e ad una volontà già radicate lo spingono ad uno studio indefesso e personalissimo, a letture eretiche e sconcertanti: tra i suoi autori prediletti figurano Max Stirner, Friedrich Nietzsche, Georges Palante, Oscar Wilde, Henrik Ibsen, Arthur Schopenhauer, Charles Baudelaire.

Si definiva anarchico individualista, due parole che caratterizzarono tutta la sua romanzesca ed avventurosa esistenza, ed alle quali lui dava un valore e un significato ben preciso:

«L'anarchico è solo colui che dopo una lunga, affannosa e disperata ricerca ha trovato sé stesso e si è posto, sdegnoso e superbo "sui margini della società ", negando a qualsiasi il diritto di giudicarlo. Ogni Società che voi costruirete avrà i suoi margini e sui margini di ogni Società si aggireranno i vagabondi eroici e scapigliati, dai pensieri vergini e selvaggi che solo sanno vivere preparando sempre nuove e formidabili esplosioni ribelli! Io sarò tra quelli!»

Notevole anche il contributo dato a numerose riviste e giornali anarchici a partire dal 1914, fra cui «Il Libertario» di La Spezia (fondato da Pasquale Binazzi), «Cronaca Libertaria» di Milano, «Iconoclasta!» di Pistoia (fondato da Virgilio Gozzoli e a cui collaboreranno diversi anarchici, tra cui Bruno Filippi, Giovanni Governato, ecc.), «Gli Scamiciati» di Pegli, «Pagine Libertarie» di Milano e «Il Proletario» di Pontremoli. Con Tintino Rasi, Giovanni Governato - il quale fornirà a Novatore i documenti falsi che poi gli saranno ritrovati addosso dopo la sua uccisione e che gli costeranno un processo, dal quale però verrà assolto grazie ad un'abile avvocato difensore - a e altri anarchici della sua tendenza e futuristi rivoluzionari fonderà con Tintino Rasi e Giovanni Governato la rivista «Vertice» (un solo numero pubblicato, La Spezia, 1921), dal chiaro sottotitolo «Rivista anarchica e di pensiero» ed il cui moto era «Forza Bellezza-Audacia Violenza».

L'avvento del fascismo e la morte

Dopo la marcia su Roma dei fascisti è tra i primi ad impugnare le armi e a combattere la violenza squadrista. Come quando nella notte del 5 giugno 1922 una folta squadraccia fascio-poliziesca arriva sino alla porta di Novatore e cominciano ad intimidirlo con urla e battiture. Improvvisamente Novatore risponde sparando loro qualche colpo di rivoltella e poi, forse, anche lanciando una bomba sul gruppo. Il caos generato gli consente di disperdersi rapidamente nelle campagne circostanti.

Latitante tra appennino e basso Piemonte, Novatore si aggrega alla banda di Sante Pollastri, bandito anarchico ricercatissimo dalle autorità. Il 14 luglio 1922 Novatore partecipa con Pollastri ed altri due componenti della banda alla rapina nei pressi di Tortona al ragionier Achille Casalegno, durante il quale quest'ultimo muore colpito da alcune revolverate. In seguito, tra ottobre e novembre, per un certo periodo è ospite nella casa dell'anarchico Erinne Vivani.

Il 29 novembre 1922, intorno a mezzogiorno, il maresciallo Lupano e i carabinieri Corbella e Marchetti entrarono in abiti civili nell'Osteria della Salute di Teglia, nel genovese, perchè hanno individuato Pollastro ed intendono arrestarlo. Novatore è seduto accanto al celebre bandito e ad un altro componente del gruppo, probabilmente si accorgono che quei tre non sono altro che carabinieri in incognito. Probabilmente è proprio Novatore il primo a sparare sui carabinieri, scatenando la risposta di quest'ultimi che lasciano morto in terra proprio Renzo Novatore. Alla fine della sparatoria il bilancio è il seguente: due morti (Novatore e il carabiniere Lupano) e un ferito grave (carabiniere Corbella). Fuggitivi sia Pollastro che il compagno.

Inizialmente nessuno capisce che il compagno di Pollastri rimasto ucciso sia proprio Novatore, in quanto sul cadavere trovano i documenti di un altro anarchico, Giovanni Governato. Solo in un secondo momento si scoprirà che l'uomo ucciso dai carabinieri si chiama Abele Ricieri Ferrari, conosciuto come Renzo Novatore.

Il pensiero: l'anarchia di Novatore

Per Novatore l'individualismo non ha come fine né il socialismo, né il comunismo, né l'umanità perché l'«individualismo ha per fine se stesso». Egli riteneva che un anarchico, prima di tutto, sperimenta in prima persona, nella normale quotidianità, il rifiuto di ogni autorità. L'anarchia iconoclasta è per Novatore «un modo speciale di sentire la vita», poiché colloca la propria individualità oltre ogni Stato, ogni sistema di governo, ogni convenzione sociale, ogni imposizione calata gerarchicamente dall'alto.

Nel corso della sua vita si è scagliato sia contro i borghesi e i fascisti, sia contro i socialisti (libertari o autoritari): in Il mio individualismo iconoclasta attaccò polemicamente l'anarchismo non-individualista:

«Ogni Società che voi costruirete avrà i suoi margini e sui margini di ogni Società si aggireranno i vagabondi eroici e scapigliati, dai pensieri vergini e selvaggi che solo sanno vivere preparando sempre nuove e formidabili esplosioni ribelli! Io sarò fra quelli!»

Non di meno denunciò la mostruosità della Russia bolscevica che voleva sostituire un potere con un altro, un'autorità con un'altra. Novatore non era contrario all'abolizione della proprietà privata, poiché riteneva che l'unica proprietà inviolabile fosse solo quella spirituale ed etica. Leggendo la sua opera Verso il Nulla Creatore, scopriamo che Novatore in fondo approvava, ad esempio, l'abolizione della proprietà privata ma era sicuramente contrario alla massificazione del partito unico e della dittatura del proletariato: [3] Il suo pensiero è esplicitato in Verso il Nulla Creatore:

«Bisogna che tutto ciò che si chiama "proprietà materiale", "proprietà privata", "proprietà esteriore" diventi per gli individui ciò che è il sole, la luce, il cielo, il mare, le stelle. E ciò avverrà! Avverrà perchè noi - gli iconoclasti - la violenteremo! Solo la ricchezza etica espirituale è invulnerabile. È vera proprietà dell'individuo. Il resto no! Il resto è vulnerabile! E tutto ciò che è vulnerabile sarà vulnerato».

Citazioni

  • «Nella vita io cerco la gioia dello spirito e la lussuriosa voluttà dell'istinto. E non m'importa sapere se queste abbiano le loro radici perverse entro la caverna del bene o entro i vorticosi abissi del male". E continuava dicendo che "nessun avvenire e nessuna umanità, nessun comunismo e nessuna anarchia valgono il sacrificio della mia vita. Dal giorno che mi sono scoperto ho considerato me stesso come META suprema».
  • «Il mio non è un pensiero o una teoria, ma uno stato d'animo, un modo particolare di sentire. Quando sentirò il bisogno di mettere decisamente in libertà i miei Centauri ed i miei furenti stalloni, sarà intorno a me un'orgia pazza d'amore e di sangue, perché io sono, lo sento, ciò che gli abitanti delle paludi morali della società chiamano delinquente comune».
  • «Solo colui che sa apprezzare con impetuosa violenza i rugginosi cancelli che chiudono la casa della gran menzogna ove si sono dati convegno i lubrici ladri dell'Io (dio, stato, società, umanità ), per riprendere dalle mani viscide e rapaci – inanellate del falso oro dell'amore della pietà e della civiltà, dei biechi predatori, il suo più grande tesoro, può sentirsi padrone e signore di sé, e chiamarsi anarchico».

Note

Bibliografia

  • R. Novatore, Verso il nulla creatore, Edizioni Anarchismo, Trieste 2009.
  • Massimo Novelli, La furibonda anarchia. Renzo Novatore poeta, Bra (CN), Araba Fenice, 2007
  • Maurizio Antonioli (diretto da), Dizionario biografico degli anarchici italiani, 2 voll., Pisa, Biblioteca Franco Serantini, 2003-2004
  • Renzo Novatore, Un fiore selvaggio, Bfs edizioni, 1994
  • Renzo Novatore, Sono la mia causa, Cerbero edizioni

Voci correlate

Collegamenti esterni