Regole e anarchia

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Con il termine regola si definisce una norma prestabilita, codificata e legata ad altre in un sistema organico. Si parla di regole in moltissimi campi del sapere umano. Per esempio in filosofia una regola indica il modo di usare un metodo teoretico o pratico. Contrariamente alle credenze popolari per gli anarchici il concetto di regola è molto più complesso di quel che si crede.

Le regole per gli anarchici

Gli anarchici tendono ad una libera società  fatta da soggetti capaci e consapevoli e basata pertanto sull’autogestione e l’autoresponsabilità , avulsa da ogni forma d’ imposizione anche quand’essa dovesse originarsi da un’intesa accettata da tutte le parti. Ma alla base dello spirito anarchico, vi è anche un forte senso di solidarietà  e tolleranza che si esprime continuamente nel contesto comunitario e che rendono possibile, in tutte le varie e innumerevoli forme, la vita di relazione. L’indicazione di una regola, anche se accettata e condivisa, è comunque segno di uno stato di necessità  che si origina quasi sempre da una carenza o una mancanza che, nell’immediato, andrebbe a pregiudicare l’armonia e la spontaneità  dei rapporti umani: un anarchico è disposto ad accettarla e a condividerla, una volta che ne abbia valutato l'opportunità , solo nell’ottica di una sua temporaneità  ed in vista di un suo superamento.

Per gli anarchici, dunque, esiste un «naturale quanto spontaneo modus vivendi individuale» ispirato a princìpi interiori di comportamento universalmente validi, talvolta in contrasto con le leggi esteriori. Regole e convenzioni sociali non vanno però escluse a priori, purché esse siano liberamente definite e accettate dalla comunità  interessata, non siano di conseguenza un'imposizione dovuta dal potere di alcuni verso gli altri, abbiano sempre un carattere di provvisorietà  e rappresentino una opportunità  di crescita individuale e collettiva.

Parlare di regole e valori anarchici, allora, ha senso, anche se ciò comporta rischi, qualora se ne facesse un riferimento assolutistico e morale. L’anarchismo non può avere alcun punto di contatto con le regole e i valori in un senso morale, poiché queste non sarebbero altro che una limitazione della libertà .

Per gli anarchici le regole devono essere considerate come delle convenzioni che la saggezza e l’esperienza hanno permesso di individuare, ma senza che vengano imposte dall'alto o che siano immutabili nel tempo:

«...non esiste società  possibile in assenza di regole: si può e si deve discutere, e gli anarchici lo fanno, su come esse debbano essere formulate, su chi ricada la potestà  di stabilirle, sulle modalità  necessarie alla loro universale condivisione, etc. Nell'assenza di regole non c’è l’anarchia, ma la giungla, che sempre penalizza il più debole ed avvantaggia il più forte. La seconda è che le regole "condivise" avranno una doppia valenza: vincolanti della libertà  individuale da un lato, e di garanzia e di giustizia sociale di tutela di tutti dall’altro» (FdCA).

L’anarchia non è caos

Exquisite-kfind.png Vedi Anomia.

Il termine anarchia viene normalmente considerato come sinonimo di caos, disordine, confusione (noto è lo stravolgimento propagandistico fatto dai media e dalla classe politica del significato del termine "anarchia"). L'anarchismo, tuttavia, non ha mai teorizzato l’assenza di regole e di interazioni sociali. E non l'ha mai fatto semplicemente perché esso propone un nuovo modo di concepire la società , costruito intorno a norme egualitarie condivise e non imposte dall’alto. Etimologicamente anarchia implica - con riferimento alla sfera politica - la negazione del governo, del potere e del dominio. L'anarchia, quindi, è la negazione di un potere oggettivamente collocato superiormente ed esternamente sia alla società  che all'individuo. Ma questo non significa che l'anarchia non si basi su principi etici o regole poste orizzontalmente.

Citazioni

  • «Parlare di regole e valori anarchici, allora, non è necessariamente senza senso - ma ciò implica rischi, spesso evitabili. In una società  ancora satura della cultura cristiana e dei suoi surrogati secolari, l'uso tradizionalmente assolutista di questi concetti moralistici rischia di fuorviare gli anarchici che vi fanno riferimento. Tu hai regole e valori o sono essi a possederti? È solitamente meglio (ma, di certo, non assolutamente e necessariamente meglio) per gli anarchici evitare il vocabolario traditore del moralismo e dire semplicemente in modo diretto ciò che desiderano, perché lo desiderano e i motivi per i quali vogliono che ognuno desideri lo stesso. In altre parole, di mettere le proprie carte sul tavolo». (Bob Black, anarchico statunitense)
  • «La libertà  è la capacità  di sottrarsi al condizionamento sociale quando esso viene imposto ingiustificatamente da altri, ovvero la capacità  di sottoporsi volontariamente al condizionamento sociale, quand'esso è ritenuto giusto e auspicabile» (Altipiani azionanti tratto da Gerarchia e Condizionamento: una teoria per l'individualismo anarchico)

Voci correlate