Regis Debray

Da Anarcopedia.
Jump to navigation Jump to search
Regis Debray

Jules Régis Debray (Parigi, 2 settembre 1940) è uno scrittore, giornalista, professore e intellettuale francese. Fu inizialmente un seguace del marxista Louis Althusser, nonché amico di Fidel Castro e Ernesto Che Guevara, ma ha avuto un percorso intellettuale non privo di ambiguità e\o di critiche.

Biografia

Régis Debray nasce a Parigi il 2 settembre 1940 in una famiglia della buona borghesia francese, il padre è avvocato e la madre era stata una partigiana francese. La formazione di Debray è di alto livello, essendosi diplomato all'Ecole Normale Supérieure di Parigi nel 1965, seguendo i corsi di Louis Althusser.

Socialista, nello stesso anno, insieme ad una cinquantina di guerriglieri partecipa al fallito tentativo di rivoluzione in Bolivia di Ernesto Che Guevara. Debray, insieme ad un certo Ciro Bustos, viene fatto prigioniero dalle milizie boliviane il 20 aprile 1967 e grazie all'intervento di Charles De Gaulle liberato quattro anni dopo. Qualche mese dopo, l'assassinio di Che Guevara (9 ottobre 1967), scatenerà una serie di sospetti e accuse di essere un delatore (si veda il capitolo seguente).

Tornato in Francia dopo il rilascio, Debray inizia a maturare una forma di rispetto nei confronti di uno Stato forte e autorevole, svolgendo attività politica come consigliere speciale del presidente François Mitterand per sette anni. Nel 1993, deluso dalla falsità di uno Stato-immagine, tutto intento a cercare il consenso anziché risolvere i problemi delle masse, abbandona definitivamente la politica.

Si dedica con impegno alla filosofia e alla strutturazione di una nuova disciplina, la mediologia, da lui proposta nel 1989 con il suo saggio Cours de médiologie générale (Corso di mediologia generale). Con questa disciplina egli intenderebbe «comprendere le dinamiche con cui vengono tramandate le tradizioni dei diversi gruppi sociali, alla luce dei condizionamenti a esse imposte da parte dei principali dispositivi impiegati: la scrittura, la stampa, la televisione e attualmente Internet» [1]. In Lo Stato seduttore, del 1993, Debray arriva a sostenere che se uno Stato è impregnato di forti ideologie politiche, come quella marxista, o anche di forti legami con una qualsiasi religione, come avviene nelle teocrazie, il rischio per la popolazione è la repressione generalizzata. In caso contrario il pericolo è quello di cadere in una depressione generalizzata, nella quale a farla da padrone è il potere della ricchezza e dell'immagine. Un ruolo determinante nella desacralizzazione delle immagini e nell'indebolimento del simbolismo di Stato è, secondo Debray, svolto dai media e dalla tv in particolare.

La sua opera Cosa abbiamo imparato dai Tupamaros?, è stata tradotta in tutto il mondo e pubblicata in Italia, avendo una grande influenza sui movimenti rivoluzionari. Debray è inoltre famoso per aver sviluppato «la dottrina del focolaio», una teoria rivoluzionaria ispirata da Ernesto Che Guevara e sviluppata dal filosofo francese attraverso il testo Rivoluzione nella rivoluzione? (1967).

Nel 2005, ha fondato la rivista Médium, Transmettre pour innover ed è divenuto presidente onorario dell'Istituto europeo di scienze religiose.

Grande scalpore, negli ambiti della sinistra, ha suscitato il suo opuscolo del 2010 intitolato Éloge des frontières (Elogio delle frontiere), in cui l'autore francese sostiene che le frontiere sarebbero l'unico mezzo a poter garantire la pace e un buon sviluppo delle relazioni tra i popoli. La condizione che Debray pone è che queste non siano dei muri invalicabili, bensì delle porte che permettano di entrare ed uscire da un un paese. Queste sue nuove tesi gli hanno fatto guadagnare gli elogi e gli applausi della nuova destra europea.

Le accuse di tradimento al "Che"

Da circa 40 anni Regis Debray viene sospettato insieme all'artista e rivoluzionario Ciro Bustos di essere uno dei "traditori" del Che. Arrestati entrambi dall'esercito boliviano qualche mese prima della cattura e della morte di Guevara, secondo queste accuse entrambi, o uno dei due, avrebbero collaborato rivelando la presenza di Guevara in Bolivia.

Molte biografie sul Che scagionano però Debray da questa accusa ed indicano in Bustos il solo delatore che permise la cattura e la morte del rivoluzionario argentino. Nel 2001 Erik Gandini, Tarik Saleh, Mårten Nilsson, Lukas Eisenhauer e Johan Söderberg hanno realizzato un film - documentario dal titolo (per la versione italiana) "Sacrificio. Chi ha tradito Che Guevara?", nel quale, avvelendosi di interviste esclusive ed attente ricostruzioni storiche, viene ipotizzato con molta probabilità che il vero "traditore" del rivoluzionario argentino sia proprio il filosofo, giornalista e scrittore francese.

Note

Opere principali

  • Cosa ci vela il velo? La Repubblica e il Sacro, 2007, Castelvecchi
  • Lo stato seduttore. Le rivoluzioni mediologiche del potere, 2003, Editori Riuniti
  • Dio, un itinerario. Per una storia dell'Eterno in Occidente, 2002, Cortina Raffaello
  • La Repubblica spiegata a mia figlia, 2002, Armando Editore
  • Vita e morte dell'immagine. Una storia dello sguardo in Occidente, 1999, Il Castoro
  • Il monarca e il crociato. Piccolo lessico militante, 1997, Bietti
  • Contro Venezia, 1996, Dalai Editore

Voci correlate

Collegamenti esterni