Refus Global

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Copertina di Refus Global, pubblicato nel 1948

Il Refus Global è il manifesto di un gruppo d'intellettuali e di artisti dissidenti, chiamati Les Automatistes, originari del Quebec (Canada di lingua francese).

« Un piccolo popolo stretto a ruota alle sottane rimaste le sole depositare della fede, del sapere, della verità e della ricchzza nazionale. Tenuto al scarto dell'evoluzione universale del pensiero pieno di rischi e di pericoli, educato senza volontà cattiva, però senza controllo, nel giudizio errato dei grandi fatti della storia quando l'ignoranza completa è impraticabile. »

Il manifesto

Il Refus Global è un manifesto politico e artistico pubblicato il 9 agosto 1948 per merito di Paul-Émile Borduas, Claude Gauvreau, Jean-Paul Riopelle e altri 13 co-firmatari, che costituirono il movimento de Les Automatistes.

Questo documento, pubblicato in 400 copie, è un testo suddiviso in nove parti e caratterizzato dalla presenza di numerose illustrazioni, tutte firmate da Paul-Émile Borduas.

La pubblicazione suscita immediate e forti preoccupazioni tra le autorità locali, in particolare tra quelle religiose, che dominavano incontrastate nel Quebec del secondo dopoguerra, poiché il manifesto mette in dubbio i cosiddetti valori tradizionali e in sostanza la legittimità del loro potere e dei loro privilegi.

Il manifesto de Les Automatistes, contraddistinto da notevoli affinità con l'anarchismo, è una dura requisitoria contro l'immobilismo conservatore dei Quebechesi, definiti come un popolo perennemente «aggrappato alle sottane dei preti».

È soprattutto la religione e il clero l'obiettivo delle invettive del Refus Global; Pierre Gauveau senza alcuna perifrasi sottolineò che l'essenza del manifesto era racchiudibile nella massima: «Dio non esiste!»

Il documento procede in una dura requisitoria contro coloro (i preti e il loro codazzo di politicanti) che sono i responsabili dell'abbrutimento della popolazione locale, ovvero coloro che, divenendo «i soli depositari della fede, del sapere, della verità e della ricchezza nazionale», hanno falsificato gli avvenimenti storici, imponendo un'educazione repressiva volta alla sottomissione dei Quebechesi.

Reazioni al manifesto

La reazione delle classi dominanti è immediata, denigratoria e violenta. Paul-Émile Borduas, per esempio, viene licenziato dall'insegnamento, costretto all'esilio a New York e poi a Parigi, fino alla sua morte avvenuta nel 1960.

Quest'epoca della storia del Quebec è definita, dagli storici contemporanei, come il periodo di "Grande Oscurità ", ed è denunciata con veemenza dai firmatari del Refus Global fino al 1960, ovvero sino all'arrivo al potere di Jean Lesage e all'inizio della cosiddetta Rivoluzione tranquilla.

Molti opinionisti hanno definito il Refus Global come l'evento che ha sancito la nascita del Quebec moderno, mentre la CBC (corrispondente alla RAI italiana) lo ha definito come uno dei documenti più importanti e nel contempo discutibili del Quebec.

I firmatari del manifesto

Paul-Émile Borduas, Madeleine Arbour, Marcel Barbeau, Muriel Guilbault, Pierre Gauvreau, Claude Gauvreau, Louise Renaud, Fernand Leduc, Thérèse Renaud-Leduc, Jean-Paul Riopelle, Françoise Riopelle, Jean-Paul Mousseau, Marcelle Ferron, Françoise Sullivan, Bruno Cormier, Maurice Perron.

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