Ucraina libertaria e Anarchismo in Sudafrica: differenze tra le pagine

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[[File:Grupo de Combate del Ejército Negro.JPG|250 px|thumb|Gruppo di combattenti appartenenti all'[[Esercito Nero]]]] La '''rivoluzione libertaria Ucraina''' è un episodio storico ai più sconosciuto, peraltro fortemente intrecciato con la [[La Rivoluzione Russa|rivoluzione russa]], ma la vastità  dell’evento e la sua durata nel tempo (con alterne fortune dal [[1917]] al [[1921]]) ne fanno un momento cruciale della storia del [[anarco-comunismo|comunismo anarchico]]. [[Nestor Makhno]] è stato il leader incontrastato dei rivoluzionari libertari ucraini.
[[File:South Africa (orthographic projection).svg|thumb|200 px|Localizzazione del Sudafrica]]L''''anarchismo in Sudfrica''' si riferisce tanto all'organizzazione politica antiautoritaria presente in diverse società  tradizionali africane, quanto al moderno movimento anarchico del Sud dell'Africa. Il [[movimento anarchico]] sudafricano ha una lunghissima tradizione, ed oggi è presente quella che è la più importante organizzazione anarchica africana, la [[Zabalaza Anarchist Communist Front]].  


== I fatti storici ==
== L'anarchismo e le culture tradizionali ==
=== Premessa ===
Gli [[Storia dell'anarchismo|storici dell'anarchismo]] [[Sam Mbah]] e [[I. E. Igariwey]] - nigeriani, anarchici e militanti della [[Awareness League]] -  nel loro ''African Anarchism: The History of a Movement'' a proposito delle tradizionali società  africane riportano quanto segue:
: «In maggiore o minore misura, tutte le […] società  tradizionali africane hanno manifestato “elementi anarchici” che, dopo attento esame, prestano credito alla verità  storica che i governi non siano sempre esistiti. Essi non sono ma fenomeno recente e sono, quindi, non inevitabili nella società  umana. Mentre alcune caratteristiche “anarchiche” delle società  africane tradizionali hanno persistito solo in gran parte del suo sviluppo, altre di loro persistono e rimangono ancora oggi».


Il popolo ucraino è stato storicamente un’immensa anima libertaria per la sua insofferenza innata ai dominatori, di qualsiasi sorta, per la sua tradizione contadina ed il forte legame con la terra.  
La ragione per la quale le società  tradizionali africane sono caratterizzate da alcune tendenze anarchiche è dovuta alla loro strutturazione politica orizzontale e all'assenza di [[classismo|classi sociali]]. Inoltre, la leadership dei membri più anziani di queste comunità  generalmente non trascende nella struttura autoritaria che caratterizza gli [[Stato|Stati]] moderni (tesi sostenuta da [[Pierre Clastres]] nel suo libro ''La società  contro lo Stato'' ).[[File:Sam Mbah.jpg|thumb|260 px|left|[[Sam Mbah]]]] <ref>Pierre Clastres (Parigi, 1934 — 1977), antropologo ed etnologo francese</ref> Un forte fattore che ha portato a tutto ciò è intimamente legato alla loro tradizione e ai loro valori naturali. Ad esempio, quantunque non esistano leggi contro stupratori, omicidi, adulteri e stregoneria, i colpevoli vengono generalmente perseguiti dal proprio gruppo, clan o tribù. Il principio della responsabilità  collettiva è molto spesso invocato.


La rivoluzione libertaria ucraina fu possibile grazie alla presenza di un forte catalizzatore di queste aspirazioni libertarie,  un organizzatore con una lunga preparazione pratica e teorica e con un fascino indiscusso: [[Nestor Makhno]] ([[1889]]-[[1934]]).
Il sistema delle classi fu introdotto dal XV secolo e si insediò in Africa per colpa del [[colonialismo]] europeo, anche se simili organizzazioni sono state documentate in alcune antiche [[civiltà ]] africane, come ad esempio in Nubia, [[Egitto ]], Axum ed Hausa. Tuttavia, ancora oggi, molte società  sono rimaste organizzate su principi che hanno portato alla formazione di "tribù senza leader", una forma di anarchia ordinata.


I primi anarchici ucraini cominciarono il proprio attivismo sin dalla rivoluzione russa del [[1905]].
== Storia dell'anarchismo in Sudafrica ==
Molti vennero di loro furono incarcerati (compreso Makhno) e liberati solamente dopo lo scoppio della [[La Rivoluzione Russa |rivoluzione russa]] del [[1917]]. Finalmente liberi tornarono nelle loro città  e nei loro villaggi, dove cercarono di mettere in pratica i principi anarchici libertari. Makhno fu la figura ideale a cui i cosiddetti machnovisti s’ispirarono per creare una società  libertaria e [[autogestione|autogestita]]. La capitale di questo movimento libertario fu il borgo natale di Makhno, Guliai-Pole.
=== I pionieri dell'anarchismo ===
Il primo pioniere dell'[[anarchismo]] in Sud Africa di cui si ha notizia fu [[Henry Glasse]], un inglese che dal [[1881]] viveva a Port Elizabeth. Dalla sua cittadina teneva corrispondenza con i circoli anarchici londinesi, inoltre traduceva i testi di [[Kropotkin]] e  distribuiva opuscoli anarchici. Il suo approccio alla questione razziale fu meramente anarchico, auspicando l'unità  dei lavoratori neri con quelli bianchi contro l'arroganza [[capitalismo|capitalistica]].


===  L'uscita dalla guerra: le conseguenze della Pace di Brest-Litovosk ===
La prima attività  anarchica in Sudafrica si ebbe sin dagli anni [[1870|'70]] del XIX secolo, quando la [[bandiera nera]] dell'anarchia prese a sventolare nelle miniere di diamanti di Kimberley durante una rivolta operaia. Si pensa che questi scioperi furono fomentati da diversi [[Comune di Parigi|comunardi]] parigini esiliati in Afica subito dopo la [[repressione]] della [[Comune di Parigi]]. È inoltre probabile che l'[[anarchismo]] in Sudafrica si sia diffuso anche grazie agli anarchici portoghesi espulsi dal loro paese tra il [[1896]] e il [[1905]] ed inviati in esilio nel vicino Mozambico. <ref name="africa">[http://zabalaza.net/2010/12/02/nefac-interviews-the-bmc/ NEFAC Interviews the BMC]</ref>
Il trattato di Brest-Litovsk fu stipulato il [[3 marzo]] [[1918]] tra la [[Russia]] di [[Lenin]] e gli imperi centrali (Germania e Austria-Ungheria, Impero Ottomano e Bulgaria), determinando l'uscita della Russia dalla prima guerra mondiale e la cessione dell’[[Ucraina]] (oltre a Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia) agli austro-germanici.  
=== La prima ondata anarchica (1900-1920)===
Le prime vere rivolte di matrice [[Anarco-sindacalismo|anarco-sindacale]] si ebbero all'inizio del 20° secolo, quando si costituirono le prime organizzazioni di matrice libertaria e\o rivoluzionaria come il «''Socialist Club'', fondato in Sud Africa da [[Henry Glasse]] nel 1900 [...] la ''Revolutionary League'', fondata in Mozambico da Jose Estevam nel primo '900, la ''International Socialist League'', fondata in Sud Africa nel 1915, la ''Industrial Socialist League'', fondata nel 1918, e il ''Partito Comunista del Sud Africa'' antiparlamentare, fondato nel 1920» <ref>[http://www.fdca.it/paesi/sudafrica/zabalaza-a-c-forum.htm Estratto dallo statuto dello ZACF]</ref>.
[[File:IWW button.jpeg|thumb|left|160 px|Logo del sindacato rivoluzionario dell'[[IWW]]. Nel [[1910]] si costituì una sezione anche in Sudafrica]]


L’Ucraina  in tre mesi venne occupata dagli invasori che smantellarono, con la collaborazione della borghesia locale, gli abbozzi delle strutture libertarie costruite dagli anarchici. A questo punto i "machnovisti" dovettero riorganizzarsi, militarmente e politicamente, per difendere le proprie conquiste sociali e per respingere gli invasori e i loro alleati della borghesia reazionaria.
A questi gruppi vanno aggiunte le attività  della singole [[individualità ]] e soprattutto quella della sezione dell'[[IWW]] ([[1910]]), a cui nel [[1915]] si ispirarono i fondatori del [[sindacalismo rivoluzionario|sindacato rivoluzionario]] dell'[[International Socialist League]] (ISL). L'ILS sosteneva la dannosità  del "sindacalismo bianco", aggiungendo che la lotta conto il [[razzismo]] e il [[capitalismo]] dovessero andare di pari passo e che l'[[azione diretta]] fosse l'arma più efficace di lotta.  


=== L’organizzazione politica degli anarchici: il Nabat ===
L'esperienza dell'ILS ispirò la nascita di altri gruppi più o meno simili: [[Industrial Workers of Africa]], nel [[1917]], e poi il [[Clothing Workers Industrial Union]], l'[[Horse Drivers' Union]] e l'[[Indian Workers' Industrial Union]]. Altro gruppo importante fu l'[[Industrial and Commercial Workers' Union of Africa]] (ICU), il quale organizzò i lavoratori della [[Namibia]], [[Sudafrica]], [[Zambia]] e [[Zimbabwe]] a partire dai primi anni ‘20.
[[File:Black and Red Africa.png|right|180 px|]]
A quel tempo la forza lavoro sudafricana veniva già  divisa [[razzismo|razzisticamente]]<ref>Nel [[1923]] furono introdotti i primi germi legislativi segregazionisti, che nel [[1948]] sfociarono nell'introduzione dell'[[apartheid]].</ref>, con la maggior parte dei posti di lavoro ad appannaggio dei bianchi, mentre i non qualificati venivano indirizzati alla manodopera nera, indiana e meticcia (oltre a qualche bianco particolarmente emarginato). Le organizzazioni rivoluzionarie sin da allora agirono nel tentativo di non dividere i lavoratori sulla base del colore della pelle, rifiutando la divisione del "sindacalismo bianco" da quello "nero", come quando nel [[1913]] il sindacalista [[George Mason]] spinse i lavoratori neri ad unirsi ad uno [[sciopero]] dei bianchi. <ref name="ILS">[http://fdca.it/paesi/sudafrica/questione%20razziale.htm Anarchismo e questione razziale in Sudafrica]</ref>


Nel [[1918]], quando il  regime bolscevico diede inizio alla repressione degli oppositori politici, gli anarchici di Pietrogrado e di Mosca migrarono verso l’[[Ucraina]], ove cercarono i contatti con i compagni  del luogo.
Nel [[1921]], la nascita del ''Communist Party of South Africa'', nel quale erano confluiti diversi sindacalisti rivoluzionari, segnò la fine della "prima ondata" di organizzazione anarchica in Sud Africa, schiacciato com'era dall'esplosione del [[bolscevismo]] e dal nascente [[nazionalismo nero]]. Il Partito Comunista sudafricano spinse i lavoratori verso la riforma dello [[Stato]], proponendo la tesi dell'[[Internazionale comunista]] sulla lotta politica in due tempi (lotta al capitalismo e al razzismo da attuare in tempi diversi <ref>L'Internazionale Comunista portò avanti l'idea che la fase nazional-democratica fosse necessaria prima che il socialismo potesse trionfare. Questa tesi portò a delle drammatiche conseguenze durante la [[rivoluzione spagnola]] (e non solo), quando i comunisti presero a reprimere gli anarchici e i militanti del [[POUM]].</ref>), che di fatto comportava l'idea che fosse possibile riformare le istituzioni attraverso l'adozione di un [[capitalismo]] senza [[razzismo]]. In questo modo i comunisti mandarono all'aria il lavoro dei sindacati anarchici e rivoluzionari che invece proponevano imprescindibilmente l'unione della lotta [[Anti-capitalismo|anticapitalistica]] e [[antirazzismo|antirazzista]].<ref name="ILS">[http://fdca.it/paesi/sudafrica/questione%20razziale.htm Anarchismo e questione razziale in Sudafrica]</ref>
La città  di Kharkov, divenne il quartier generale di un nuovo tentativo di unificazione dei diversi gruppi anarchici: il [[Nabat]] ("La Campana a martello") del [[Nabat|Confederazione delle Organizzazioni Anarchiche]]. Altre sezioni della confederazione si costituirono a Kiev, Odessa, Ekaterinoslav e nelle altre più importanti città  dell'Ucraina.
Uno degli uomini più importanti della Nabat fu l’ex sindacalista [[Voline]]. Egli vedeva tale confederazione come la realizzazione dell’unità  anarchica includente [[anarco-comunismo|anarco-comunisti]],[[anarco-sindacalismo|anarco-sindacalisti]] e [[anarco-individualismo|individualisti anarchici]].  
[[File:Makhno group.jpg|thumb|250px|left|[[Nestor Makhno]], 1919]]
[[Image:Voline.jpg|thumb|[[Voline]]]]
Oltre a [[Voline]], i dirigenti più noti del [[Nabat]] erano due veterani come [[Aaron Baron]] e [[Petr Arshinov]], ma una citazione merita pure il contadino [[Nikolai Dolendo]] che ebbe un ruolo non secondario all’interno dell’organizzazione.


Gli sforzi di [[Voline]] tendenti a unificare gli svariati settori dell'[[anarchismo]] finirono bruscamente perchè molti dei suoi stessi compagni sindacalisti si rifiutarono di aderire al progetto confederale. Molti dissidenti ritenevano che '''l'"anarchismo unitario"''' fosse inefficiente in quel contesto, temendo inoltre che gli [[anarco-comunismo|anarco-comunisti]] potessero diventare predominanti e autoritari.
=== La crisi del movimento===
Durante la [[rivoluzione spagnola|rivoluzione spagnola (1936-1939)]], molti sudafricani combatterono dalla parte della Repubblica contro i [[franchismo|franchisti]], come parte integrante dei 40.000 volontari provenienti da 53 nazioni che provarono inutilmente a difendere la Spagna dal golpe fascista, anche se non è risaputo se qualcuno di loro fosse specificamente anarchico. <ref name="africa">[http://zabalaza.net/2010/12/02/nefac-interviews-the-bmc/ NEFAC Interviews the BMC]</ref>


Nonostante queste difficoltà , nel novembre [[1918]], la ''[[Nabat|Confederazione del Nabat]]'' tenne a Kursk la sua prima conferenza generale, in cui venne confermata l’ostilità  per la "dittatura del proletario" bolscevica o per qualsiasi altra "fase transitoria" precedente l’eliminazione dello [[Stato]]. Alle stesse conclusioni giunse il "Primo Congresso del Nabat" che ebbe luogo a Elizavetgrad nell' aprile del [[1919]].  
Nonostante la crisi dell'anarchismo, materiale propagandistico si poteva trovare nella ''Vanguard Books'' di Johannesburg sino agli anni '50, quando entrò in vigore la ''Suppression of Communism Act'', una legge liberticida che vietava la diffusione di materiale anarchico e comunista. Il risveglio del [[movimento anarchico]] era però non tanto lontano ed a partire dal [[1961]], con l'adozione della lotta armata da parte del braccio armato dell'''African National Congress'' (ANC), l' ''[[Umkhonto we Sizwe]]'' (MK), si ebbero notizie riguardo a diversi libertari che si unirono alla lotta. Almeno un anarchico, [[Thomas Meyer]], un insegnante bianco di studenti neri nell'estremo nord del paese, è conosciuto per aver aderito al MK come anarchico appunto, venendo coinvolto nel contrabbando di materiale propagandistico anarchico tra il Sudafrica e il vicino Botswana.  


'''L'organizzazione militare''', necessaria per opporsi agli invasori germanici e ai reazionari borghesi, vide la Nabat riporre le sue speranze nell’"esercito partigiano" organizzato spontaneamente tra le masse rivoluzionarie e  il cui esempio più fulgido furono le bande partigiane di [[Nestor Makhno]].
Il [[Maggio 1968|maggio del 1968]] fu un altro evento che contribuì a creare le premesse per una seconda ondata anarchica, che prese avvio a partire dagli anni '80, dopo i durissimi scioperi di Durban del [[1973]] e l'assassinio nel [[1978]] del filosofo anti-apartheid [[Rick Turner]].<ref name="africa">[http://zabalaza.net/2010/12/02/nefac-interviews-the-bmc/ NEFAC Interviews the BMC]</ref>


=== L'organizzazione militare ===
=== La seconda ondata anarchica (dal 1990 ad oggi)===
{{vedi|Esercito Nero}}
Il problema che dominò i Congressi regionali fu quello della difesa militare dell’[[Ucraina]]. Il Secondo Congresso, che si tenne a Guliai-Pole, il [[12 febbraio]] [[1919]], votò a favore di una "mobilitazione volontaria" di tutti gli uomini ritenuti idonei (in realtà  fu una sorta di chiamata obbligatoria).


I delegati elessero inoltre un "Consiglio regionale militare rivoluzionario dei contadini, degli operai e degli insorti" con il compito di mettere in pratica le decisioni dei vari Congressi che periodicamente si svolgevano.  
Gli anni '80 furono quelli dell'esplosione del [[punk]] specialmente tra i giovani indiani e della nascita del combattivo ''[[Congress of South African Trade Unions]]'' (1985). Fu tutto molto estemporaneo, non erano presenti ancora importanti organizzazioni anarchiche e rivoluzionarie, anche se la presenza di libertari era ormai sempre più numerosa nei cortei [[antimilitarismo|antimilitaristi]] e [[antirazzismo|antirazzisti]].
Come il "Consiglio militare rivoluzionario", anche l’[[Esercito Insorto dell'Ucraina]] (così venivano chiamate le forze makhnoviste) era sottoposto al controllo dei Congressi regionali, in modo da non creare strutture di dominio anche se, talvolta, i makhnovisti potevano apparire un pò troppo [[autorità |autoritari]].  
[[File:ApartheidSignEnglishAfrikaans.jpg|left|thumb|Un cartello dell'epoca dell'apartheid]]
[[Image:Zacf_symbol.gif|thumb|160 px||Simbolo della [[Zabalaza Anarchist Communist Front]]]]
Il Sudafrica sin dal [[1948]] aveva visto l'entrata in vigore dell'''apartheid'' <ref>L'apartheid (Lingua ''afrikaans'', letteralmente «separazione»)</ref>, ovvero quella politica di segregazione razziale istituita dal governo di etnia bianca (Boeri) e rimasta in vigore fino al [[1993]]. Il nuovo [[movimento anarchico]] non potè quindi non svilupparsi non tenendo conto anche dell'importanza della questione razziale. Come logica conseguenza molti "nuovi" libertari sudafricani si gettarono anima e corpo nella lotta alla segregazione razziale. Uno dei primi nuovi gruppi fu l'[[Anarchist Revolutionary Movement]] (ARM), ma la sua lotta fu alquanto effimera e rimase lungamente confinata all'interno dei ghetti, nonostante all'Università  di Witwatersrand alcuni attivisti formaro una sezione capace anche di pubblicare una rivista. Nel [[1994]], in seguito al crollo del regime segregazionista, le elezioni indette portarono al potere l'African Nationa Congress di Mandela e segnarono, l'anno seguente, la confluenza dell'[[Anarchist Revolutionary Movement]] nella [[Workers Solidarity Federation]] (WSF). Di tendenza [[Piattaforma dei Comunisti Anarchici (1926)|piattaformista anarchica]], la sede principale della WSF fu Johannesburg, ma nel gruppo confluirono anche diversi militanti della ''[[Durban Anarchist Federation]]'' (DAF). <ref>I militanti rimasti diedero vita all'effimero ''Anarchist Workers’ Group'' (AWG)</ref>


L'[[Esercito Insorto dell'Ucraina]], tuttavia, non perse mai il carattere popolare, infatti molti suoi ufficiali erano contadini o, in qualche raro caso, operai delle fabbriche e del commercio.
Nel [[1997]], i militanti del WSF stabilirono solidi legami con rivoluzionari dello Zambia (marxisti ed anarchici), contribuendo così a creare una sezione del WSF denominata ''[[Anarchist & Workers’ Solidarity Movement]]'' (AWSM). [[1999|Due anni dopo]], per svariati motivi, l'WSF si sciolse ed al suo posto nel [[2003]] è nata una grande federazione, la [[Zabalaza Anarchist Communist Federation]] (ZabFed), anch'essa d'ispirazione [[Piattaforma dei Comunisti Anarchici (1926)|piattaformista anarchica]]. A partire dal [[1° dicembre]] [[2007]] la federazione ha assunto la denominazione di [[Zabalaza Anarchist Communist Front]] (ZACF), mantenendo comunque i principi [[anarco-comunismo|comunisti-anarchici]] della ZabFed.
Le bande partigiane accettavano volentieri il comando di Makhno, unendosi dietro la [[simbolismo anarchico|bandiera nera dell’anarchia]].
Gli abitanti dei villaggi collaboravano fornendo cibo e cavalli freschi che consentivano ai Makhnovisti di  spostarsi senza troppe difficoltà , potendo così piombare quasi all'improvviso e attaccare  efficacemente le guarnigioni militari o degli agrari.


===  I libertari tra i controrivoluzionari e i bolscevichi ===
== Bibliografia ==
[[File:Nikiforova.gif|thumb|[[Maria Nikiforova]], comandante di una guardia nera anarchica]]
[[File:African-Anarchism, Sam Mbah.jpg|thumb|''African anarchism'' di [[Sam Mbah]] e [[I. E. Igariwey]]]]
L'inizio della guerra vide gli anarchici, come già  accennato, organizzarsi in un esercito di liberazione partigiano formato da contadini e operai. Nel contempo una delegazione di machnovisti si recò nella [[La Rivoluzione Russa|Russia bolscevica]] al fine di trovare la collaborazione dei compagni russi e rompere così l'isolamento.
=== In inglese ===


Nel luglio [[1918]], quando [[Nestor Makhno|Makhno]] ritornò a Guliai-Pole, la regione era occupata dalle truppe austro-germaniche e dal loro fantoccio ucraino, Hetman Skoropadskii.
*[[Lucien van der Walt]], ''Anarchism and Revolutionary Syndicalism in South Africa, 1904-1921''
L’armata Makhnovista dovette combattere contro le “armate bianche” (zariste) dei controrivoluzionari, spesso sostenuti dagli invasori germanici. Nel suo villaggio, [[Nestor Makhno]], organizzò clandestinamente un distaccamento partigiano, lanciando  una serie di audaci attacchi contro gli invasori.
*[[Samuel Mbah]] e [[I.E. Igariwey]], ''Military Dictatorship and the State in Africa''
*[[Frantz Fanon]], ''Toward The African Revolution''
*[[Sam Mbah]] e [[I. E. Igariwey]], ''[http://workersolidarity.org/archive/Mbah,%20Sam%20&%20Igariwey,%20I.E.%20-%20African%20anarchism.pdf African Anarchism: The History of a Movement]''
=== In francese===
*[[Daniel Guerin]], ''Bourgeoisie africaine'' in «Les Temps Modernes», Parigi: febbraio 1956
*[[Daniel Guerin]], ''L’Algérie n’a jamais été la France'', Parigi: Chez l’auteur, 1956
*[[Daniel Guerin]], ''Au Ghana : Syndicalisme et socialisme. Réponse à  S.G. OKOKU'', in «Présence Africaine», n°51, 3° trimestre 1964


La firma del trattato di pace dell'[[11 novembre]] [[1918]] determinò il ritiro dell'esercito invasore germanico, ma ciò non determinò la fine della reazione antilibertaria.  
===In italiano ===
Nel settembre e ottobre [[1918]] i libertari dovettero affrontare la reazione della Petliura (la ''petliurovskina'' era un movimento della borghesia ucraina) di Denikin. Per sei mesi fu una lotta accanita e i partigiani libertari furono “costretti” ad allearsi con i bolscevichi per salvare la rivoluzione, nonostante [[Nestor Makhno]] vedesse nei “rossi” un effettivo pericolo per la [[libertà ]].
*[[Paolo Schicchi]], ''La guerra e la civilità . Mondo arabo e aggressione occidentale'', Ragusa, Sicilia Punto L Ed., 1988
[[Lev Trotskij]] stesso avrebbe dichiarato che sarebbe stato meglio consegnare l'intera Ucraina in mano a Denikin (generale zarista) piuttosto che dare possibilità  alla makhnovishina di svilupparsi, per questo fu posta una taglia sulla testa di [[Nestor Makhno]].<ref name="tradizione">[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-31814452.html La Makhnovishina]</ref>
*[[Leda Rafanelli]], Etienne Amalier, ''L'oasi. Romanzo arabo'', Milano, Casa Ed. Monanni, 1929
[[File:Bandiera_Makhnovtchina.jpg|thumb|left|250 px|Bandiera della Machnovichina]]
*[[Pier Carlo Masini]], ''Gli orfani di Nasser'' in «Critica Sociale», a.62, n.20, p.624, 20/10/1970
[[Image:Arshinov.jpg|thumb|right|180 px|[[Petr Arshinov]]]]
*Henry Barclay,  ''Le società  acefale'' in «Volontà », rivista anarchica trimestriale, Milano, n°1, 1986
Come ampiamente previsto, i bolscevichi non si rivelarono sempre preziosi alleati (più volte tentarono anche d’assassinare [[Nestor Makhno]]), anzi spesso agevolarono l’avanzata dei “bianchi”, poiché temevano l’influenza e il fascino che i machnovisti esercitavano sulla popolazione.
*[[Sam Mbah]] e [[I.E. Igariwey]], ''Africa Ribelle. Società  senza stato - le prospettive libertarie'', Milano, Edizioni Zero in condotta, 2002
Per i primi  cinque mesi del [[1919]], grazie alle azioni partigiane, la zona intorno a Guliai-Pole fu praticamente libera da qualsiasi influenza straniera o zarista. I libertari approfittarono di questa tregua per tentare di ricostruire una società  su basi meno autoritarie.
*Federico Battistutta, ''[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/343/60.htm Coetzeee l’anarchia]'' in «A Rivista anarchica», Milano: a.39, n°3-343, p.60-62, marzo 2009


In gennaio, febbraio ed aprile i makhnovisti tennero una serie di Congressi regionali di contadini, operai e di tutti gli insorti, per discutere di problemi economici e militari e per occuparsi dei compiti della ricostruzione.
== Voci correlate ==
'''''Il  Consiglio sostenne l'elezione di "liberi" soviet''''' mentre il Consiglio militare rivoluzionario, agendo in collegamento con i Congressi regionali e con i soviet locali, costituì una sorta di governo “dal basso”, anche se del tutto informale,  nel territorio circostante a Guliai-Pole.
*[[Anarchismo in Africa]]
 
*[[Anarchismo in Egitto]]
Alla fine del [[1919]], [[Nestor Makhno|Makhno]] ricevette dal Comando bolscevico l’ordine di trasferire il suo esercito sul fronte polacco, ma egli rifiutò di allontanarsi poiché capì che si trattava di un tentativo di liberare l’[[Ucraina]] dall’influenza libertaria dei machnovisti.
 
A questo punto si susseguirono una serie di scontri tra machnovisti e bolscevichi, con gravi perdite da entrambi le parti ([[Voline]] e altri compagni vennero arrestati e imprigionati), fino a quando la comparsa delle armate bianche guidate da Wrangel, nella primavera del [[1920]],  costrinse gli anarchici ucraini ad allearsi nuovamente con i bolscevichi al fine di sconfiggere i reazionari anno ritenuti il “nemico numero uno” da fronteggiare.
 
L'accordo tra  bolscevichi ed anarhcici fu firmato il [[16 ottobre]] <ref>[http://www.socialismolibertario.it/rocher.htm da ''Bolscevismo ed Anarchismo''], di [[Rudolf Rocker]]</ref>::
:''Trattato tra la repubblica Ucraina dei Soviet e l’esercito rivoluzionario Mackhnovista, per la collaborazione provvisoria delle operazioni militari.''
#L’esercito rivoluzionario dei Mackhnovisti si fonde con i soldati dell’esercito repubblicano, rimanendo intero l’esercito mackhnovista e riconoscendo soltanto il sovracomando dell’esercito rosso.
#L’esercito rivoluzionario dei Mackhnovisti che si trova nel territorio dei Soviet non può accettare nelle sue file unità  dell’esercito rosso o disertori.
#La fusione dell’esercito rosso con quello rivoluzionario si fa allo scopo di distruggere il nemico comune, l’esercito bianco. I Mackhnovisti sono concordi con il richiamo fatto alla popolazione dal comando dell’esercito rosso affinché cessi ogni azione di resistenza contro di esso.
#Le famiglie dei soldati dell’esercito rivoluzionario Mackhnovista che abitano nel territorio della repubblica dei Soviet usufruiranno degli stessi diritti dei soldati rossi e percepiranno dal governo Ucraino i benefici accordati.
:''Trattato tra la repubblica Ucraina del Soviet e l’esercito Mackhnovista, per la collaborazione provvisoria riguardo alle questioni politiche:''
#Tutti i rivoluzionari Mackhnovisti ed anarchici che sono incarcerati nella repubblica dei Soviet, che non abbiano lottato in armi contro il regime bolscevico, saranno liberati ed in seguito cesserà  ogni persecuzione.
#Libertà  di propaganda orale e scritta per tutti gli anarchici. Sarà  permessa solo la censura militare. Il governo dei Soviet riconosce gli anarchici come reali rivoluzionari ed è disposto a fornire il materiale necessario alle loro pubblicazioni, sulla base di accordi generali, vigenti per tali pubblicazioni.
#Mackhnovisti e gli anarchici possono partecipare liberamente alle elezioni per i Soviet, ed hanno il diritto di essere membri degli stessi. Potranno partecipare al prossimo quinto congresso dei Soviet di Ucraina nel dicembre
 
L’alleanza portò alla vittoria il fronte rivoluzionario libertario-comunista, nel novembre del [[1920]],  ma ciò non impedì ai bolscevichi di sferrare un nuovo e decisivo attacco contro Makhno e i suoi compagni.
 
=== La sconfitta dei machnovisti ===
[[File:Leon-trotsky.jpg|thumb|left|200 px|[[Lev Trotskij]], bolscevico e tra i principali responsabili della repressione dei rivoluzionari ucraini]]
[[File:Fanya_Baron_and_Aron_Baron.jpg|right|250 px|thumb|[[Aaron Baron|Aaron Baron]] e sua moglie [[Fanya Baron|Fanya]] furono tra i principali protagonisti della rivoluzione Ucraina]]
All’indomani della vittoria contro Wrangel, [[Nestor Makhno|Makhno]] ritornò nel suo villaggio e intraprese il suo lavoro di rieducazione e di organizzazione dei contadini. Questi progetti furono però interrotti da una nuova offensiva bolscevica che mal sopportava questo progetto libertario.
 
Il [[26 novembre]] [[1920]] Guliai-Polé fu circondata; [[Nestor Makhno|Makhno]] riuscì a radunare circa duemila uomini che combatterono eroicamente per rompere l’accerchiamento dell’armata rossa.
Durante l'attacco di [[Guliai-Pole]], gran parte dello stato maggiore di Makhno venne arrestato o fu eliminato sul posto. Tanti si sacrificarono per salvare la vita del loro condottiero, ritenuto indispensabile per il proseguimento della rivoluzione libertaria.


Nell'estate del [[1920]], [[Emma Goldman]] e [[Alexander Berkman]] protestarono coraggiosamente, al Secondo Congresso dell'[[l'Internazionale dei lavoratori|Internazionale comunista]] (chiamata anche "Terza e Quarta Internazionale") in corso a Mosca, contro le angherie cui venivano sottoposti i loro compagni. Proteste analoghe vennero avanzate dalla [[Croce Nera Anarchica]].
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.fdca.it/paesi/sudafrica/mov_glob.htm L'anarchismo rivoluzionario e il movimento anti-globalizzazione] di Lucien van der Walt (Bikisha Media Collective)
*[http://zabalaza.net/ Zabalaza Anarchist Communist Front (sito web ufficiale)]
== Note ==


Nonostante queste disapprovazioni l'Armata Rossa attaccò il quartier generale di Makhno a Guliai-Pole e la Cheka arrestò a Kharkov i capi della [[Nabat|Confederazione del Nabat]], tra i quali [[Voline]] e [[Aaron Baron]]. [[Nestor Makhno|Makhno]], grazie all’eroico sacrifico dei suoi compagni, riuscì a scappare e,  nonostante le innumerevoli ferite e l’inseguimento tenace dei bolscevichi,  attraversò la [[Romania]], la [[Polonia]], poi la [[Germania]] e infine dopo mille peripezie si stabilì a Parigi, dove morì nel Luglio del [[1934]].
== Il modello socio-economico ==
===  Le comuni ucraine ===
[[File:Rosa Luxemburg.jpg|thumb|A [[Rosa Luxemburg]], rivoluzionaria tedesca, fu intitolata una comune libertaria ucraina]]
Ogni comune era formata da  una dozzina di famiglie, per un totale di circa 100/300 membri. Sebbene  non tutti si considerassero anarchici, i “comunardi” fondavano la propria esistenza sui principi dell'[[autogestione]], dell'[[eguaglianza]] e del [[mutualismo]].
'''I Congressi regionali dei contadini, degli operai e degli insorti fornivano  ogni comune di scorte di bestiame e di attrezzature agricole espropriate ai latifondisti locali''', conferendo ad ogni membro tanta terra quanta era in grado di coltivare senza ricorrere al lavoro altrui.
La prima comune che si costituì fu intitolata a "[[Rosa Luxemburg]]", in onore della rivoluzionaria spartachista, che i contadini politicamente più coscienti celebravano come martire della [[libertà ]] e dell'[[eguaglianza]].
Per poter organizzare una vita economica e sociale strutturata orizzontalmente, i contadini e gli operai crearono  liberamente i propri organismi sociali ed economici: comitati o [[soviet]] di villaggio, cooperative, comitati di fabbrica o di officina, comitati di miniera, organizzazioni delle ferrovie o delle poste ecc.
Queste unità  erano collegate fra loro localmente, per distretto, per regione ecc., secondo il principio del [[federalismo]].
I contadini di Guliai-Pole riuscirono addirittura a spedire un grosso quantitativo di grano agli operai delle fabbriche di Pietrogrado e di Mosca bisognosi di viveri, per questo il [[soviet]] di Mosca si affrettò a lodare [[Nestor Makhno|Makhno]] e a definirlo un "coraggioso partigiano" e un grande capo rivoluzionario.
===  La giustizia e l'istruzione ===
'''La giustizia:'''
Nella concezione libertaria dei machnovisti gli elementi della [[giustizia]] borghese (i tribunali rivoluzionari, le leggi repressive, le forze dell’ordine, le [[carcere|carceri]] ecc.) erano da ritenersi sorpassati, in quanto frutto di un sistema iniquo e quindi da far scomparire «sin dal primo respiro della vita libera, sin dai primi passi della libera e vivente organizzazione della società  e dell'economia».
[[File:Francisco_ferrer_y_guardia.jpg|right|thumb|[[Francisco Ferrer y Guardia]]]]
La [[giustizia]] fu “affidata” a tutto il popolo e in particolar modo alle persone che godevano della stima e della fiducia popolare, ripudiando le sanzioni prescritte in passato e comunque non attribuendo privilegi a chi svolgeva tale compito. Furono puniti severamente (talvolta anche in maniera eccessiva a dire il vero), per esempio, coloro che professarono idee antisemite: un comandante fu giustiziato sommariamente per un'incursione compiuta contro una città  ebraica; un soldato ebbe la stessa sorte soltanto per aver affisso un manifesto con la vecchia scritta «'''''Liquidare gli ebrei, salvare la Russia'''''»
L’[[antisemitismo]] fu giudicato ingiustificabile <ref name="israel">La pubblicazione ''Israel Pocket Library, Anti-Semitis Keter Books'' (Gerusalemme, 1974), elimina definitivamente le calunniose accuse di antisemitismo perpetrate per troppo tempo ai danni di [[Nestor Makhno]]</ref>, sia perché fondato sul [[razzismo]], che una società  libertaria non poteva tollerare, e sia perchè molti ebrei furono eroici combattenti dell'[[Esercito Insorto Ucraino]].
'''L'istruzione:'''
L’istruzione venne “commissionata” agli individui e alle organizzazioni liberamente unite e federate tra loro. Fu ipotizzata l’apertura di scuole modellate sulla ''Escuela Moderna'' di [[Francisco Ferrer y Guardia ]], che avrebbe dovuto favorire lo spirito libertario tra gli allievi.
La "Commissione Istruzione e Cultura" fondò inoltre un [[teatro]] sperimentale e un piano di istruzione per i contadini e per gli operai.
===  I machnovisti nelle città  ===
In ottobre e in novembre [[Nestor Makhno|Makhno]] conquistò Ekaterinoslav e Aleksandrovsk, tenendone il controllo per alcuni mesi. In questo breve periodo di tempo i principi anarchici furono applicati per la prima volta nelle città  e non nelle campagne.
Il primo atto di Makhno fu di affiggere manifesti nei quali i cittadini venivano informati che erano liberi di organizzare la loro esistenza come meglio loro pareva e che l'"[[Esercito Insorto Ucraino]]" non avrebbe «nè imposto nè ordinato loro di fare qualcosa». I machnovisti proclamarono la [[libertà ]] di parola, di stampa e di riunione; e a Ekaterinoslav, da un giorno all'altro, fecero la loro comparsa una mezza dozzina di giornali, rappresentanti un vasto arco di opinioni politiche.
I progetti di [[Nestor Makhno]] non riuscirono però a far presa che su un'esigua minoranza di operai. Infatti la "Makhnovshchina"  agiva in un contesto storico in cui l’instabilità  della situazione impediva un'attività  continua naturalmente necessaria per poter spiegare un così grande e radicale cambiamento. Inoltre mentre i contadini potevano sopravvivere con il [[baratto]] e con i prodotti agricoli autoprodotti, gli operai non avevano tali possibilità  e questo generò una certa diffidenza nei confronti del rivoluzionario ucraino.
== Considerazioni ==
 
La rivoluzione libertaria ucraina non si concretizzò pienamente sia per il sacrificio della regione operato da [[Lenin]] nella pace di Brest-Litovsk, con il conseguente arrivo degli invasori germanici, e sia per via dell’ostilità  bolscevica che non tollerava perdere il proprio ruolo di partito guida nell’ambito della rivoluzione.
La mancata continuità  rivoluzionaria, nello spazio e nel tempo, determinò l’isolamento e la sconfitta degli anarchici ucraini, come già  accaduto alla [[la Comune di Parigi (1871)|comune parigina del 1871]]. Secondo i libertari ucraini la causa principale della sconfitta fu l’inefficienza, nonostante gli sforzi della Nabat, dell’organizzazione anarchica ucraina e per questo durante l’esilio di Parigi, [[Nestor Makhno]], [[Petr Arshinov]] e altri, elaborarono la [[Piattaforma d'Organizzazione dell'Unione Generale degli Anarchici]].
I quattro anni libertari dell’Ucraina insegnano che l’[[autogestione]] è efficace se esiste la collaborazione e la partecipazione della popolazione ed è possibile affrontare in questo modo anche i drammatici momenti della guerra, con tutti i conseguenti problemi che essa comporta (formazione di un “esercito” partigiano, distribuzione delle armi ecc.).
==Note==
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== Voci correlate ==
[[Categoria:Anarchismo in Africa]]
*[[Kronstadt]]
*[[La Comune di Parigi (1871)]]
*[[La Rivoluzione spagnola (1936-39)]]
*[[Storia dell'anarchismo in Russia]]
 
==Collegamenti esterni==
*[http://www.nestormakhno.info/index.htm Nestor Mahno.info]
*[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-31814452.html La makhnovishina]
*[http://www.fdca.it/storico/sovietliberi/4.htm I soviet nella concezione machnovista]
*[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-la-purge-finale-des-makhnovistes-1937-1938-un-court-recit-de-la-repression-qui-s-abattit-sur-d-ancie-116242146.html La purga finale dei makhnovisti 1937-1938]
*[http://www.liberliber.it/mediateca/ebook/a/arsinov/storia_del_movimento_machnovista/pdf/arsinov_storia_del_movimento.pdf Storia del movimento machnovista], di [[Petr Arshinov]].
*[http://www.youtube.com/watch?v=XJoxTQhaCpA Nestor Machno e la rivoluzione in Ucraina (documentario video)]
 
 
 
[[Categoria:Rivoluzioni]]
[[Categoria:Rivoluzione russa]]
[[Categoria:Storia]]
[[Categoria:Anarchismo in Ucraina]]

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L'anarchismo in Sudfrica si riferisce tanto all'organizzazione politica antiautoritaria presente in diverse società  tradizionali africane, quanto al moderno movimento anarchico del Sud dell'Africa. Il movimento anarchico sudafricano ha una lunghissima tradizione, ed oggi è presente quella che è la più importante organizzazione anarchica africana, la Zabalaza Anarchist Communist Front.

L'anarchismo e le culture tradizionali

Gli storici dell'anarchismo Sam Mbah e I. E. Igariwey - nigeriani, anarchici e militanti della Awareness League - nel loro African Anarchism: The History of a Movement a proposito delle tradizionali società  africane riportano quanto segue:

«In maggiore o minore misura, tutte le […] società  tradizionali africane hanno manifestato “elementi anarchici” che, dopo attento esame, prestano credito alla verità  storica che i governi non siano sempre esistiti. Essi non sono ma fenomeno recente e sono, quindi, non inevitabili nella società  umana. Mentre alcune caratteristiche “anarchiche” delle società  africane tradizionali hanno persistito solo in gran parte del suo sviluppo, altre di loro persistono e rimangono ancora oggi».

La ragione per la quale le società  tradizionali africane sono caratterizzate da alcune tendenze anarchiche è dovuta alla loro strutturazione politica orizzontale e all'assenza di classi sociali. Inoltre, la leadership dei membri più anziani di queste comunità  generalmente non trascende nella struttura autoritaria che caratterizza gli Stati moderni (tesi sostenuta da Pierre Clastres nel suo libro La società  contro lo Stato ).

[1] Un forte fattore che ha portato a tutto ciò è intimamente legato alla loro tradizione e ai loro valori naturali. Ad esempio, quantunque non esistano leggi contro stupratori, omicidi, adulteri e stregoneria, i colpevoli vengono generalmente perseguiti dal proprio gruppo, clan o tribù. Il principio della responsabilità  collettiva è molto spesso invocato.

Il sistema delle classi fu introdotto dal XV secolo e si insediò in Africa per colpa del colonialismo europeo, anche se simili organizzazioni sono state documentate in alcune antiche civiltà  africane, come ad esempio in Nubia, Egitto , Axum ed Hausa. Tuttavia, ancora oggi, molte società  sono rimaste organizzate su principi che hanno portato alla formazione di "tribù senza leader", una forma di anarchia ordinata.

Storia dell'anarchismo in Sudafrica

I pionieri dell'anarchismo

Il primo pioniere dell'anarchismo in Sud Africa di cui si ha notizia fu Henry Glasse, un inglese che dal 1881 viveva a Port Elizabeth. Dalla sua cittadina teneva corrispondenza con i circoli anarchici londinesi, inoltre traduceva i testi di Kropotkin e distribuiva opuscoli anarchici. Il suo approccio alla questione razziale fu meramente anarchico, auspicando l'unità  dei lavoratori neri con quelli bianchi contro l'arroganza capitalistica.

La prima attività  anarchica in Sudafrica si ebbe sin dagli anni '70 del XIX secolo, quando la bandiera nera dell'anarchia prese a sventolare nelle miniere di diamanti di Kimberley durante una rivolta operaia. Si pensa che questi scioperi furono fomentati da diversi comunardi parigini esiliati in Afica subito dopo la repressione della Comune di Parigi. È inoltre probabile che l'anarchismo in Sudafrica si sia diffuso anche grazie agli anarchici portoghesi espulsi dal loro paese tra il 1896 e il 1905 ed inviati in esilio nel vicino Mozambico. [2]

La prima ondata anarchica (1900-1920)

Le prime vere rivolte di matrice anarco-sindacale si ebbero all'inizio del 20° secolo, quando si costituirono le prime organizzazioni di matrice libertaria e\o rivoluzionaria come il «Socialist Club, fondato in Sud Africa da Henry Glasse nel 1900 [...] la Revolutionary League, fondata in Mozambico da Jose Estevam nel primo '900, la International Socialist League, fondata in Sud Africa nel 1915, la Industrial Socialist League, fondata nel 1918, e il Partito Comunista del Sud Africa antiparlamentare, fondato nel 1920» [3].

Logo del sindacato rivoluzionario dell'IWW. Nel 1910 si costituì una sezione anche in Sudafrica

A questi gruppi vanno aggiunte le attività  della singole individualità  e soprattutto quella della sezione dell'IWW (1910), a cui nel 1915 si ispirarono i fondatori del sindacato rivoluzionario dell'International Socialist League (ISL). L'ILS sosteneva la dannosità  del "sindacalismo bianco", aggiungendo che la lotta conto il razzismo e il capitalismo dovessero andare di pari passo e che l'azione diretta fosse l'arma più efficace di lotta.

L'esperienza dell'ILS ispirò la nascita di altri gruppi più o meno simili: Industrial Workers of Africa, nel 1917, e poi il Clothing Workers Industrial Union, l'Horse Drivers' Union e l'Indian Workers' Industrial Union. Altro gruppo importante fu l'Industrial and Commercial Workers' Union of Africa (ICU), il quale organizzò i lavoratori della Namibia, Sudafrica, Zambia e Zimbabwe a partire dai primi anni ‘20.

Black and Red Africa.png

A quel tempo la forza lavoro sudafricana veniva già  divisa razzisticamente[4], con la maggior parte dei posti di lavoro ad appannaggio dei bianchi, mentre i non qualificati venivano indirizzati alla manodopera nera, indiana e meticcia (oltre a qualche bianco particolarmente emarginato). Le organizzazioni rivoluzionarie sin da allora agirono nel tentativo di non dividere i lavoratori sulla base del colore della pelle, rifiutando la divisione del "sindacalismo bianco" da quello "nero", come quando nel 1913 il sindacalista George Mason spinse i lavoratori neri ad unirsi ad uno sciopero dei bianchi. [5]

Nel 1921, la nascita del Communist Party of South Africa, nel quale erano confluiti diversi sindacalisti rivoluzionari, segnò la fine della "prima ondata" di organizzazione anarchica in Sud Africa, schiacciato com'era dall'esplosione del bolscevismo e dal nascente nazionalismo nero. Il Partito Comunista sudafricano spinse i lavoratori verso la riforma dello Stato, proponendo la tesi dell'Internazionale comunista sulla lotta politica in due tempi (lotta al capitalismo e al razzismo da attuare in tempi diversi [6]), che di fatto comportava l'idea che fosse possibile riformare le istituzioni attraverso l'adozione di un capitalismo senza razzismo. In questo modo i comunisti mandarono all'aria il lavoro dei sindacati anarchici e rivoluzionari che invece proponevano imprescindibilmente l'unione della lotta anticapitalistica e antirazzista.[5]

La crisi del movimento

Durante la rivoluzione spagnola (1936-1939), molti sudafricani combatterono dalla parte della Repubblica contro i franchisti, come parte integrante dei 40.000 volontari provenienti da 53 nazioni che provarono inutilmente a difendere la Spagna dal golpe fascista, anche se non è risaputo se qualcuno di loro fosse specificamente anarchico. [2]

Nonostante la crisi dell'anarchismo, materiale propagandistico si poteva trovare nella Vanguard Books di Johannesburg sino agli anni '50, quando entrò in vigore la Suppression of Communism Act, una legge liberticida che vietava la diffusione di materiale anarchico e comunista. Il risveglio del movimento anarchico era però non tanto lontano ed a partire dal 1961, con l'adozione della lotta armata da parte del braccio armato dell'African National Congress (ANC), l' Umkhonto we Sizwe (MK), si ebbero notizie riguardo a diversi libertari che si unirono alla lotta. Almeno un anarchico, Thomas Meyer, un insegnante bianco di studenti neri nell'estremo nord del paese, è conosciuto per aver aderito al MK come anarchico appunto, venendo coinvolto nel contrabbando di materiale propagandistico anarchico tra il Sudafrica e il vicino Botswana.

Il maggio del 1968 fu un altro evento che contribuì a creare le premesse per una seconda ondata anarchica, che prese avvio a partire dagli anni '80, dopo i durissimi scioperi di Durban del 1973 e l'assassinio nel 1978 del filosofo anti-apartheid Rick Turner.[2]

La seconda ondata anarchica (dal 1990 ad oggi)

Gli anni '80 furono quelli dell'esplosione del punk specialmente tra i giovani indiani e della nascita del combattivo Congress of South African Trade Unions (1985). Fu tutto molto estemporaneo, non erano presenti ancora importanti organizzazioni anarchiche e rivoluzionarie, anche se la presenza di libertari era ormai sempre più numerosa nei cortei antimilitaristi e antirazzisti.

Un cartello dell'epoca dell'apartheid

Il Sudafrica sin dal 1948 aveva visto l'entrata in vigore dell'apartheid [7], ovvero quella politica di segregazione razziale istituita dal governo di etnia bianca (Boeri) e rimasta in vigore fino al 1993. Il nuovo movimento anarchico non potè quindi non svilupparsi non tenendo conto anche dell'importanza della questione razziale. Come logica conseguenza molti "nuovi" libertari sudafricani si gettarono anima e corpo nella lotta alla segregazione razziale. Uno dei primi nuovi gruppi fu l'Anarchist Revolutionary Movement (ARM), ma la sua lotta fu alquanto effimera e rimase lungamente confinata all'interno dei ghetti, nonostante all'Università  di Witwatersrand alcuni attivisti formaro una sezione capace anche di pubblicare una rivista. Nel 1994, in seguito al crollo del regime segregazionista, le elezioni indette portarono al potere l'African Nationa Congress di Mandela e segnarono, l'anno seguente, la confluenza dell'Anarchist Revolutionary Movement nella Workers Solidarity Federation (WSF). Di tendenza piattaformista anarchica, la sede principale della WSF fu Johannesburg, ma nel gruppo confluirono anche diversi militanti della Durban Anarchist Federation (DAF). [8]

Nel 1997, i militanti del WSF stabilirono solidi legami con rivoluzionari dello Zambia (marxisti ed anarchici), contribuendo così a creare una sezione del WSF denominata Anarchist & Workers’ Solidarity Movement (AWSM). Due anni dopo, per svariati motivi, l'WSF si sciolse ed al suo posto nel 2003 è nata una grande federazione, la Zabalaza Anarchist Communist Federation (ZabFed), anch'essa d'ispirazione piattaformista anarchica. A partire dal 1° dicembre 2007 la federazione ha assunto la denominazione di Zabalaza Anarchist Communist Front (ZACF), mantenendo comunque i principi comunisti-anarchici della ZabFed.

Bibliografia

African anarchism di Sam Mbah e I. E. Igariwey

In inglese

In francese

  • Daniel Guerin, Bourgeoisie africaine in «Les Temps Modernes», Parigi: febbraio 1956
  • Daniel Guerin, L’Algérie n’a jamais été la France, Parigi: Chez l’auteur, 1956
  • Daniel Guerin, Au Ghana : Syndicalisme et socialisme. Réponse à  S.G. OKOKU, in «Présence Africaine», n°51, 3° trimestre 1964

In italiano

  • Paolo Schicchi, La guerra e la civilità . Mondo arabo e aggressione occidentale, Ragusa, Sicilia Punto L Ed., 1988
  • Leda Rafanelli, Etienne Amalier, L'oasi. Romanzo arabo, Milano, Casa Ed. Monanni, 1929
  • Pier Carlo Masini, Gli orfani di Nasser in «Critica Sociale», a.62, n.20, p.624, 20/10/1970
  • Henry Barclay, Le società  acefale in «Volontà », rivista anarchica trimestriale, Milano, n°1, 1986
  • Sam Mbah e I.E. Igariwey, Africa Ribelle. Società  senza stato - le prospettive libertarie, Milano, Edizioni Zero in condotta, 2002
  • Federico Battistutta, Coetzeee l’anarchia in «A Rivista anarchica», Milano: a.39, n°3-343, p.60-62, marzo 2009

Voci correlate

Collegamenti esterni

Note

Template:References

  1. Pierre Clastres (Parigi, 1934 — 1977), antropologo ed etnologo francese
  2. 2,0 2,1 2,2 NEFAC Interviews the BMC
  3. Estratto dallo statuto dello ZACF
  4. Nel 1923 furono introdotti i primi germi legislativi segregazionisti, che nel 1948 sfociarono nell'introduzione dell'apartheid.
  5. 5,0 5,1 Anarchismo e questione razziale in Sudafrica
  6. L'Internazionale Comunista portò avanti l'idea che la fase nazional-democratica fosse necessaria prima che il socialismo potesse trionfare. Questa tesi portò a delle drammatiche conseguenze durante la rivoluzione spagnola (e non solo), quando i comunisti presero a reprimere gli anarchici e i militanti del POUM.
  7. L'apartheid (Lingua afrikaans, letteralmente «separazione»)
  8. I militanti rimasti diedero vita all'effimero Anarchist Workers’ Group (AWG)